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Il progetto franchising Primigi non si arresta, sceglie Bergamo per la ripartenza
Intervista a Michele Foresti e alla moglie Valeria Di Benedetto che subito dopo l’emergenza sanitaria hanno aperto il loro punto vendita Primigi a Bergamo: “abbiamo scelto Primigi perché è un brand che ha fatto e fa la storia del mercato della moda bimbo”
“A prire in questo periodo è stata una sfida ardua che vinceremo…dovevamo aprire per Pasqua così da riuscire a rientrare di molte spese, ma il Covid ci ha obbligati a posticipare l’apertura al 4 Giugno, quando ormai il cambio stagione per la maggior parte dei bambini era cosa fatta. Ma noi crediamo nel marchio e nella nostra attività. Detto questo come si dice fra noi bergamaschi: Bergamo Molà Mìa!!!“. A parlare sono Michele Foresti e Valeria Di Benedetto che subito dopo l’emergenza sanitaria hanno aperto il loro punto vendita a Bergamo in Via Pietro Isabello. La crisi economica, la pandemia e la recessione non fermano l’espansione di Primigi che riprende le sue attività assieme ai suoi partners commerciali anche in un territorio il cui tessuto economico-sociale è stato così forte-
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Valeria Di Benedetto e Michele Foresti
mente provato. I bambini rappresentano il futuro e non a caso il Governo ha inserito alcune attività legate al mondo dei bambini tra le prime che potevano ripartire.
Come e quando è entrato in contatto con il brand Primigi? “Conoscevamo già da tempo il brand, avendo due bambine di 7 e 4 anni e voglio dire che per me è molto importante aver aperto questo punto vendita Primigi che proprio da Bergamo ha ripreso il suo percorso a fianco dei bambini dopo il lockdown”.
Quali sono le principali motivazioni che l’hanno spinta a scegliere Primigi? “Da tempo nei nostri programmi c’era il desiderio di aprire un negozio per bambini e dopo un’attenta ricerca abbiamo scelto Primigi perché è il marchio leader nella calzatura e nell’abbigliamento per bambini. I fattori che hanno supportato la nostra decisione sono stati l’ottimo rapporto qualità-prezzo dei prodotti, l’ampia offerta che nello stesso negozio consente di poter vestire il proprio figlio ‘dalla testa ai piedi’ e l’assenza del marchio nella città. Inoltre ha contribuito notevolmente nella decisione la possibilità di avere la merce in conto estimatorio, alla luce del delicato contesto economico”.
Che consigli darebbe ad un nuovo affiliato? “Ritengo che sia fondamentale individuare una location ottimale per l’apertura dello store che permetta un traffico considerevole e possibilmente costante di clienti volto a ridurre e contenere il rischio d’impresa. In aggiunta a questo, anche alla luce di quanto è accaduto negli ultimi mesi, scegliendo Primigi ci sentiamo di dire che abbiamo trovato nell’azienda una grande famiglia pronta a sostenerci in questo difficile momento che ha caratterizzato la nostra apertura”.
Quanto è stato importante aprire in una zona come Bergamo dove l’emergenza Covid – 19 si è fatta sentire fortemente? “Purtroppo a Bergamo abbiamo vissuto un periodo bruttissimo: nel momento di emergenza più alta sembrava di vivere dentro un film. Adesso stiamo cercando tutti di riprendere, ma è stata molto dura…. La crisi c’è ed è molto pesante. Abbiamo numerosi amici con altre attività economiche e la situazione è molto preoccupante. Primigi è un marchio molto forte che ci ha aiutato tanto, un brand che per noi ha il significato di ripartenza e speranza verso un nuovo inizio”.
Progetti futuri… “Per il momento il primo obiettivo è di riuscire a vivere bene e di dare un futuro alla mia famiglia, ma nella mia testa c’è anche l’idea di aprire altri store nella città così da radicalizzare il marchio nella bergamasca facendo conoscere a tutti i nuovi genitori un eccellente brand che gioca un ruolo da leader nel mercato moda bimbo”.