MENSILE - TARIFFA R.O.C. POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB ROMA. P. I. 06/02/2021
NUOVE STRATEGIE
FINANZIAMENTI
MARKETING
COME MIGLIORARE IL RAPPORTO TRA BANCA E IMPRESA
100.000.000,00 EURO PER LE PMI PER PROGETTI TECNOLOGICI
PRIVACY: COSA DEVE FARE UNA SOCIETÀ PER OPERARE IN SICUREZZA
www.azfranchising.com 5.00 EURO n. 01/02 gennaio/febbraio 2021 anno XXIII
ESCLUSIVO LE NOSTRE INCHIESTE
ISSN
5941 - 9504
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EDITORIALE “Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere”. ( Jean-Paul Sartre)
Crisi. Una parola che sicuramente ci turba. Quando pensiamo alla crisi ci viene subito alla mente qualcosa di negativo e siamo per questo molto spesso spaventati. Nell’uso comune, infatti, ha assunto un’accezione negativa in quanto vuole significare un peggioramento di una situazione. Se invece andiamo a cercare il vero significato etimologico della parola crisi scopriamo che deriva dal verbo greco κρίνω: separare, cernere, in senso più lato, discernere, giudicare, valutare. Allora sull’etimologia della parola crisi, possiamo coglierne anche una sfumatura positiva, in quanto un momento di crisi cioè di riflessione, di valutazione, di discernimento, può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento, per una rinascita, per un rifiorire prossimo. Certo in questo momento, così particolare della nostra storia, è un po’ difficile coglierne un aspetto positivo, ma comunque non impossibile. Le imprese e gli imprenditori, compresi i consumatori, nel secondo anno dell’era Covid 19, vogliono riappropriarsi del proprio futuro e il vaccino come passepartout per il ritorno alla normalità, porta sicuramente una ventata di ottimismo, una ripresa della spesa e un cambiamento. E proprio a proposito di cambiamenti i protagonisti del dopo Covid sono chiamati a cambiare in meglio il tessuto imprenditoriale. Come? Mettendo al centro dell’attenzione gli interessi e la sicurezza delle persone quindi considerare nella propria attività imprenditoriale un sicuro interesse verso l’ambiente che ci circonda stando attendi anche nelle singole azioni quotidiane a ciò che è veramente prioritario per la propria attività. Questo nuovo anno è caratterizzato da due parole: rinascita e cambiamento. Il cambiamento riguarda sicuramente anche il rapporto con il sistema economico e di distribuzione che va a influire anche sul carrello della spesa e sulle modalità di acquisto. Grande accelerazione l’online. Ma se da un lato si apre un nuovo mercato, l’opportunità di dare una risposta più completa alle esigenze di acquisto dei consumatori, dall’altro dobbiamo evitare il rischio di cannibalizzare le vendite della rete fisica. A noi piace ancora pensare di andare a fare shopping nelle grandi vie dei centri storici. Riflettendo, quindi, attentamente, sull’etimologia della parola crisi dobbiamo, possiamo coglierne la sua sfumatura positiva per scoprire nuove risorse personali, che prima ignoravamo e che ci permetteranno di rendere la nostra vita migliore. Quindi la crisi va pensata come una fase durante la quale dobbiamo tentare di separare la parte critica da noi, osservarla da un altro punto di vista e valutare se possiamo scegliere qualcosa di diverso, più adatto. Siamo anche certi, comunque, che il momento di crisi non è una condizione facile, perché può provocare in noi diversi stati emotivi quali disperazione, smarrimento, paura, agitazione, angoscia, impotenza, incertezza. È assolutamente indispensabile ripensarsi. Insomma, senza dilungarci ulteriormente e con la certezza che questa brevissima parentesi della nostra storia possa stuzzicare un pensiero “critico”, ci piace chiudere rifacendoci ad una citazione di Jeffrey J. Davis che, senza riferirsi all’etimologia, dice ogni crisi è come una moneta: da una parte porta con sé il pericolo, dall’altra l’opportunità. Bisogna capovolgere la moneta e non perdere l’opportunità di emergere, da questa crisi, ancora più forti. Per fare questo, aggiungiamo noi, bisogna avere la consapevolezza che il mondo è cambiato ed è necessario puntare ancora di più sulla professionalità e l’impegno. Saremo, così, dei sopravvissuti migliori.
Fabio Pasquali Direttore responsabile
Gennaio/Febbraio 2021
SPECIALE
MARKETING & FINANZA
16
Come si trasformerà il retail
66
“1492”: protagonisti del cambiamento
MARKETING & CONSUMI
LA PROPOSTA
24
The Longevity Suite®:freddo e detox per vivere a lungo
70 “Aiutiamo le imprese a ripensare il futuro post Covid” FINANZIAMENTI
26
Mammina: il franchising della cucina della tradizione napoletana
72
Italia 2020: la digital transformation è realtà
28
NoiEnergia: “ho scelto di affiliarmi perché credo fortemente nel progetto”
NEW CONCEPT
30
NaturHouse: una ottima opportunità per le donne
76
Il luxury social commerce che vende attraverso le stories
32
Plan Buy: il franchising dell’immobile chiavi in mano
FINANZA & LEGALE
80
Privacy e sicurezza aziendale
NOTE LEGALI
84
Coronavirus e canoni di locazione
34 Adiura: una grande opportunità FOCUS
2
36
Il conto vendita: opportunità o bluff
48
Le asimmetrie informative esistenti tra banca e impresa
NUOVE STRATEGIE
RUBRICHE 4
New entry
6
News
DOSSIER
14
News comunicazione
58
52
Le schede
86
Segnalibro
FORMAZIONE
90
Appunti retail
64
92
Up&Down
L’importanza del contratto di licensing
Dopo il Covid nella vendita prevale il “soft selling”
VICTORIA’S SECRET APRE IN PARTNERSHIP CON PERCASSI A MILANO Victoria’s Secret, il marchio di lingerie più seducente al mondo, ha aperto in partnership con Percassi il suo primo flagship store full assortment a Milano. In una location d’eccezione, a pochi passi dal Duomo in Galleria del Corso, sarà tra i più belli ed esclusivi del brand, oltre che il primo flagship store italiano del marchio in centro città. Il nuovo flagship store offrirà un’ampia selezione delle iconiche collezioni di lingerie, quali - Dream Angels, Very Sexy, T-Shirt Bra, Sexy Illusions e Body by Victoria. A completare la gamma di prodotto ci saranno tutte le linee di fragranze come Victoria’s Secret Bombshell, Victoria’s Secret Tease e Victoria’s Secret Love, insieme alle collezioni di pigiami e accessori. La nuova boutique di 2.000 mq su due piani, dallo stile glamour e raffinato, con pareti di seta e lussuosi camerini, prevede un’area riservata, per un’esclusiva shopping experience one-to-one.
MD APRE IL SUO PRIMO STORE A GRANAROLO NELL’EMILIA Aperto il primo punto vendita dell’insegna della grande distribuzione MD a Granarolo nell’Emilia, il 5° in provincia di Bologna, il 18° in Emilia Romagna. MD, catena italiana che in questi anni si sta facendo molto apprezzare per la politica di qualità, prezzo, servizio, sostenibilità, oggi è molto più che un discount. Ne è un esempio il nuovo punto vendita di Granarolo che occupa una superficie di circa 1.200mq. e accoglie i clienti con le ampie vetrate a tutta altezza proprie del più recente format del gruppo distributivo che lasciano a vista lo spazio interno, ben organizzato, luminoso e accogliente, dove in 6 corsie vengono proposte oltre 2.000 referenze food e non food. Predominano sugli scaffali i prodotti locali e Made in Italy.
CAMBIO AL VERTICE DI DESPAR: NUOVO PRESIDENTE HARALD ANTLEY Rudolf Staudinger ha lasciato la presidenza di Aspiag Service Despar Nordest, la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar nel Triveneto ed Emilia Romagna. Da 36 anni in SPAR - di cui 20 nel ruolo di Presidente di Aspiag Service, da 18 anni nel Consiglio di Amministrazione della capogruppo in Austria, presidente delle società in Slovenia, Ungheria e Croazia - Staudinger rimette gli incarichi a seguito della norma statutaria che prevede l’uscita obbligatoria a 65 anni dal business operativo ed è stato nominato consigliere dell’organo di sorveglianza del Gruppo. A succedergli nel ruolo di Presidente in Aspiag Service è Harald Antley. Subentra a Staudinger nella gestione della società italiana del Gruppo, una nomina che garantisce continuità: Antley, infatti, da 23 anni fa parte del CDA di Aspiag Service e ha guidato acquisti, logistica e produzione.
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Harald Antley
PIAGGIO FAST FORWARD: SVILUPPO DI NUOVE APPLICAZIONI IN AMBITO BUSINESS TO BUSINESS Gita è l’innovativo robot carrier di PFF che sarà testato in differenti ambienti quali aeroporti, centri commerciali, porti e per la consegna di cibo a domicilio in zone residenziali. Piaggio Fast Forward (PFF), la società del Gruppo Piaggio (PIA.MI) con sede a Boston incentrata sulla robotica e mobilità del futuro, ha avviato alcuni programmi pilota per testare, insieme a partner attivi in diversi settori di business, ulteriori applicazioni del suo rivoluzionario robot carrier gita in vari ambiti tra cui quello turistico, residenziale, retail e nel canale delle consegne dell’ultimo miglio. Dopo il lancio di gita sul mercato consumer statunitense, Piaggio Fast Forward guarda ora a nuove opportunità di integrazione della robotica nel settore business to business.
Michele Colaninno
DURST PRESENTA HABITAT, IL NUOVO SISTEMA DI SANIFICAZIONE DELL’ARIA Gli aerosol sono la causa principale della propagazione di COVID-19. L’azienda altoatesina Durst ha progettato un innovativo sistema di sanificazione dell’aria che riduce la carica virale negli ambienti interni utilizzando lampade UV. Durst Habitat rende quindi più sicura la permanenza di persone in ambienti come ristoranti, bar, negozi, uffici, scuole, banche, ma anche abitazioni private. Sviluppato nei laboratori Durst Labs e testato da istituti europei indipendenti e accreditati, Durst Habitat combina in un unico sistema lo scambio dell’aria e l’irradiazione di raggi UV privi di ozono nocivo per la persona, riducendo efficacemente gli aerosol infettivi e sanificando gli ambienti interni da virus e batteri.
DA HOPLO NASCE SHOPCALL: IL PRIMO SISTEMA DI CALL-SHOPPING CHE CONSENTE DI NON ABBASSARE LE SARACINESCHE Oggi nasce una soluzione digitale che mette d’accordo tradizione e innovazione, aiutando i negozi di prossimità a rimanere aperti grazie al digitale e aiutando gli artigiani ad avere accesso al mondo intero attraverso una semplicissima video-chiamata. Ritorna, così, centrale il ruolo della narrazione del prodotto nel processo di vendita e l’incontro tra venditore e compratore che avviene online, ma in presenza in una vera e propria relazione onlife, per dirla con Luciano Floridi. Innovazione, narrazione e relazione digitale tra negoziante e compratore, i principi su cui si basa ShopCall per valorizzare e supportare i commercianti e gli artigiani in uno dei periodi più difficili della loro esistenza.
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News. RISPARMIO CASA NON SI FERMA… 2021 IN ARRIVO NUOVE APERTURE Risparmio Casa, la catena dedicata ai prodotti per la cura della casa e della persona, dopo aver inaugurato il 113° punto vendita di 5.000 mq a Roma nella zona Tor Tre Teste, proseguirà anche nel 2021 con la strategia di crescita per raggiungere l’obiettivo dei 200 punti vendita entro il 2025. Il prossimo anno, infatti, si prevedono oltre 30 nuove aperture e un piano di assunzioni con l’ingresso di più di 700 nuove risorse professionali. Il format vincente della catena si espanderà su metrature diverse, da 2.000/2.500 mq fino ai 5.000 mq. Non solo centro e nord Italia, che rappresentano comunque aree strategiche per Risparmio Casa, ma per la prima volta l’azienda approderà su nuovi territori, prima fa tutti la Sicilia, il cui sviluppo partirà da Ragusa.
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PRIMIGI APRE A MOSCA
APRE KENTUCKY FRIED CHICKEN A PALERMO Questo è il 46imo ristorante KFC in Italia ed il quinto in Sicilia. Il nuovo ristorante offrirà 170 posti a sedere distribuiti fra sala e un accogliente dehors. È gestito in franchising dalla Idea Food s.r.l., l’impresa siciliana da anni nel settore della ristorazione che gestisce già i ristoranti KFC del Centro Commerciale Porte di Catania, di piazza Spirito Santo sempre a Catania, del Centro Sicilia a Misterbianco e del Parco Corolla a Milazzo. Il ristorante di Palermo è attivo con il servizio di delivery attraverso Glovo, Deliveroo e Uber Eats dalle 11.00 del mattino alle 23.00. Dalle 11.00 del mattino alle 18.00 sarà inoltre possibile la consumazione in sala, compatibilmente con le normative vigenti. In questa fascia oraria sarà inoltre attivo il servizio di take-away ordinando dai chioschi nel ristorante o attraverso APP con il nuovo canale clicca e ritira.
Primigi ha tenuto a battesimo il suo punto vendita presso il Central Detskiy Mir a Mosca. Il marchio di calzature, abbigliamento, intimo e accessori, fa capo al Gruppo Imac che ha ampliato grazie alla società Reda Retail SpA il proprio business con il progetto Franchising Primigi Store. Il Gruppo Imac consolida, quindi, la sua presenza a livello internazionale con l’apertura all’interno di uno dei principali crocevia commerciali del mercato russo. Il negozio Primigi si trova al primo piano della galleria commerciale e riprende fedelmente il design e il format che si sono già affermati in oltre 400 location in Italia e nel mondo con una formula ormai collaudata. Sottolinea Daniela Mazzocconi, responsabile Retail Primigi e Igi&Co.: “La nuova apertura rafforza l’ormai consolidata brand awareness internazionale, andando ad aumentare il numero, già significativo, dì punti vendita sul territorio estero”.
CAFFE’ MUSETTI FESTEGGIA GLI 85 ANNI CON LA NUOVA MISCELA TOP QUALITY BLEND Caffè Musetti, storica torrefazione piacentina presente in 60 paesi nel mondo, festeggia i suoi 85 anni di attività con una nuova miscela: Absolute 100 firmata da Lucia Musetti, Presidente onorario di Caffè Musetti che, proprio per la sua passione per la sua comprovata conoscenza delle miscele, ha selezionato personalmente le origini per comporre questo nuovo raffinato caffè 100% arabica. Absolute 100 è creato per soddisfare i palati più esigenti grazie alle sue connotazioni organolettiche immediatamente riconoscibili. Noti dolce dal sapore di miele si fondono con toni di vaniglia e cioccolato al latte dando vita ad un caffè dal corpo vellutato in cui la dolcezza è in perfetta armonia ed equilibrio con una fine acidità. Il retrogusto è elegante ed esprime sentori di caramello e fiori di arancio.
Lucia Musetti
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SATISPAY LANCIA SATISPAY SMART AWARD 2020 Satispay, sistema indipendente dai circuiti tradizionali e simbolo della nuova era dei pagamenti, presenta Satispay Smart Award 2020, le classifiche che premiano i negozi più smart d’Italia. Satispay Smart Award premia due categorie, Popular e Cashback. La prima annovera le attività commerciali in Italia con il maggior numero di clienti che hanno scelto di pagare con l’app Satispay, da ottobre 2019 a ottobre 2020 inclusi. La seconda invece include gli esercizi che hanno erogato più Cashback tramite Satispay, nello stesso periodo di riferimento. La Lombardia, dove la community di Satispay ha ormai raggiunto quasi 25 mila esercenti, si conferma tra le regioni più smart: nella top ten regionale si collocano molti punti vendita Esselunga di Milano, leader nel settore della GDO, il punto vendita Eataly del capoluogo lombardo, ma anche merchant più piccoli e fortemente radicati sul territorio come Giannasi 1967, il chiosco-rosticceria più amato dai milanesi, e la tradizionale gelateria milanese Artico.
NEC NOMINA STEFANIE CORINTH SENIOR VICE PRESIDENT OF SALES EMEA NEC Display Solutions Europe ha nominato Stefanie Corinth Senior Vice President (SVP) of Sales EMEA, coerentemente con il nuovo approccio alle vendite verticalizzato e focalizzato sul cliente. Il precedente incarico di Stefanie Corinth, in NEC da 18 anni, è stato di SVP Marketing and Business Development. Il suo nuovo ruolo prevede anche quello di General Manager nella regione D/A/CH (Germania, Austria e Svizzera). Nella sua nuova veste, Stefanie dirigerà gli attuali sales team NEC delle regioni EMEA, inclusi quelli di Canale e Corporate e supervisionerà i nuovi segmenti chiave di business definiti a livello strategico. Prima di allora, Stefanie Corinth aveva svolto diversi incarichi nel settore delle vendite in aziende di software e successivamente come Sales Manager Eastern and Central Eastern Europe in Sony e Nokia. È oggi una figura stimata ed autorevole nel panorama dell’industria del digital display.
Stefanie Corinth
TREND: ITALIANI SEMPRE PIÙ ALLA RICERCA DI PEZZI UNICI PER SÉ E PER LA PROPRIA CASA Mai come nel 2020 la casa ha assunto un significato ancora più profondo, in quanto ha rappresentato un vero e proprio rifugio in periodo di emergenza, da curare con attenzione. Sono molti gli italiani che, vivendola più intensamente durante i mesi di lockdown, si sono avvicinati sempre di più alla ricerca di pezzi unici con cui arricchirla e renderla ancora più unica e personale. Una tendenza quella di voler dare un tocco di originalità al proprio arredamento che si registra già da qualche anno, come confermato dall’Osservatorio Second Hand Economy condotto da BVA Doxa per Subito, piattaforma n.1 in Italia per vendere e comprare con oltre 13 milioni di utenti unici mensili, che ha evidenziato come la categoria Casa&Persona sia quella in maggiore crescita rispetto all’anno precedente con un volume di affari del valore di €5,5 miliardi (+69% anno su anno).
HC-ONE, AIRBUS, TELEFÓNICA E ZALANDO RICEVONO IL PREMIO AMAZON BUSINESS EXCHANGE Amazon Business ha annunciato oggi i vincitori della seconda edizione degli Amazon Business Exchange Awards: Zalando, HC-One, Airbus e Telefónica. Tali premi hanno lo scopo di identificare i leader e le organizzazioni che stanno guidando il cambiamento nel procurement e abbracciano la trasformazione digitale lavorando su diversi aspetti, dalla semplificazione degli acquisti e il supporto ai team per consentire modalità di lavoro più moderne e risparmiare sui costi, alla rimozione delle barriere e alla creazione di ambienti inclusivi all’interno dei processi di acquisto. “Siamo entusiasti di vedere così tanti team di piccole imprese, scuole e università, così come grandi imprese con decine di migliaia di dipendenti, accelerare il cambiamento digitale nei processi di acquisto per concentrarsi maggiormente sui loro obiettivi principali e ad orientarsi rapidamente verso nuove sfide”, ha detto Nabil De Marco, Direttore di Amazon Business Europe.
Nabil De Marco
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EDENRED E BOFROST, UNA PARTNERSHIP CHE VALORIZZA IL DIGITALE In un periodo di profondo cambiamento e stravolgimento delle abitudini di ogni persona, Bofrost, la più importante azienda italiana della vendita a domicilio di prodotti alimentari surgelati, sceglie di mettere a disposizione dei propri clienti la possibilità di utilizzare il Ticket Restaurant® digitale per l’acquisto online dei propri prodotti. Edenred, leder mondiale nelle soluzioni che innovano e semplificano il mondo del lavoro, da sempre infatti, si impegna nel proporre soluzioni digitali in grado di rispondere alle diverse esigenze delle persone che lavorano, in modo semplice ed immediato. Da oggi, per ordinare le tantissime specialità surgelate (e non solo) e accuratamente selezionate, tutti i clienti Bofrost potranno utilizzare, oltre al buono pasto cartaceo, anche i Ticket Restaurant® digitali.
Paola Blundo
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DELIBERATO UN FINANZIAMENTO DI 36,3 MILIONI DI EURO CON GARANZIA ITALIA DI SACE Immobiliare Grande Distribuzione SIIQ S.p.A., la principale società immobiliare quotata in Borsa italiana e operante nel settore retail, ha sottoscritto con Banca Monte dei Paschi di Siena un’operazione di finanziamento per 36,3 milioni con durata 6 anni, assistita da garanzia SACE nell’ambito del programma Garanzia Italia (tasso, inclusivo del costo della garanzia statale, in linea con il costo medio del debito del Gruppo). Questo finanziamento - congiuntamente ad altre azioni intraprese dalla Società negli scorsi mesi, quali il rinnovo delle linee di credito committed, la riduzione/sospensione di alcune capex e la riduzione del dividendo al minimo obbligatorio richiesto per il mantenimento del regime speciale SIIQ - mira a consolidare la struttura patrimoniale/finanziaria del Gruppo. Nello specifico il finanziamento garantito da SACE sarà utilizzato dalla Società per finanziare gli investimenti in Italia ancora in programma e altri costi operativi, compreso il capitale circolante.
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ERMANNO SCERVINO SI ESPANDE Dopo le recenti aperture a Wenzhou, con uno spazio all’interno del Times Square shopping center, e a Nanjing, con uno spazio al Nanjing Deji shopping centre, il gruppo ha appena inaugurato una nuova boutique a Pechino nel mali Skp. “Siamo presenti in greater China dal 2015 attraverso una joint venture con Riqing, e con queste nuove aperture allarghiamo la nostra presenza monomarca a sette punti vendita. Il piano di sviluppo in Cina prevede l’apertura di un paio di negozi all’anno. Non ci vogliamo fermare e la Cina rimane un obiettivo strategico”, ha dichiarato il ceo Toni Scervino. Una nuova apertura è prevista anche in Corea con un temporary. Tale spazio va ad aggiungersi alle altre quattro boutique monomarca di Seoul e Gwanggyo.
CONFIMPRESE: RINNOVATO IL CDA E APPROVATO L’INGRESSO DI 20 NUOVI MARCHI Rinnovate le cariche del Cda di Confimprese. Oltre il 35% sono volti nuovi in rappresentanza di tutti i settori merceologici dell’associazione, forte di 350 marchi commerciali, 40 mila punti vendita e 600mila addetti. Nella ristorazione entrano Claudio Baitelli (Alice Pizza), Leopoldo Resta (Cirfood), Donato Romano (La Piadineria), Gianpietro D’Adda (Befed). Nell’abbigliamento Barbara Cimmino (Yamamay, Carpisa), Emilio Bandera (Cisalfa), Giampaolo Cavaletto (Bata), Matteo Lessi (Teddy). Nel beauty Mauro Sansonetti (Kiko-Gruppo Percassi), Marco Ricchetti ( Jean Louis David), Kilian Gonzales (Equivalenza). Nell’entertainment Nickolas Musikas (Game Stop), nella telefonia Alessandro Magnino (Vodafone). In casa/complementi d’arredo due quote rosa: Elisabetta Ainardi (Kasanova) e Raffaella Lambri (Maisons du Monde).
DM ITALIA E EVERLI ANNUNCIANO LA NUOVA PARTNERSHIP ALL’INSEGNA DEL BENESSERE E DELLA QUALITÀ DM, la più grande catena di drugstore europea, e Everli, il marketplace della spesa online, annunciano un’importante collaborazione che li vede protagonisti. L’accordo offre ai clienti Everli la possibilità di ricevere la spesa direttamente a casa agli stessi prezzi del punto vendita dm. La partnership è attiva per 14 negozi in 12 comuni italiani, Bologna, Milano, Moncalieri, Pesaro, Rho, Rimini, Trento, Treviglio, Udine, Varese, Vercelli e Vinovo. Sulla piattaforma di Everli sono disponibili, per iniziare, oltre 1.000 referenze di circa 30 marche dm per la bellezza e il benessere di ogni giorno. Tra queste i cosmetici naturali e certificati alverde, i prodotti Balea per viso, corpo e capelli, l’alimentazione biologica dmBio, i prodotti per l’infanzia babylove, quelli dedicati alla cura della casa Denkmit e Profissimo, al pet care Dein Bestes, senza dimenticare gli integratori e i dispositivi medici Mivolis.
PRESTASHOP PRESENTA PRESTASHOP METRICS PrestaShop – azienda leader in Europa e in America Latina con la sua piattaforma open source per la realizzazione di soluzioni di e-commerce – presenta PrestaShop Metrics, un nuovo strumento intuitivo pensato per i negozi online, in grado di riunire in un’unica interfaccia varie fonti di dati essenziali per la gestione di un e-store, come traffico, vendite, tasso di conversione, scontrino medio e altro ancora. Incrociando i dati transazionali di un sito PrestaShop con quelli di altre fonti esterne, come i dati di traffico di Google Analytics, PrestaShop Metrics fornisce ai commercianti online informazioni affidabili e pertinenti per facilitare la gestione del loro negozio virtuale.
ANIR CONFINDUSTRIA: TOMMASO PUTIN ELETTO VICE PRESIDENTE L’assemblea degli organismi associativi di ANIR Confindustria (Associazione nazionale imprese della ristorazione), ha eletto Tommaso Putin come proprio Vice Presidente. ANIR è l’associazione nazionale imprese di ristorazione collettiva aderente alla federazione Confindustria Servizi HCFS (Hygiene, Cleaning & Facility Services, Labour Safety Solutions) nata lo scorso giugno per rappresentare un settore fondamentale che annovera oltre 150mila dipendenti ed un fatturato complessivo di circa 6 miliardi di euro. L’obiettivo è quello di costituire un punto di riferimento per le imprese del settore dialogando più agevolmente con le istituzioni e gli stakeholder di riferimento per far riemergere un comparto in forte difficoltà dopo la grave crisi causata dalla pandemia, con oltre 60mila addetti a rischio e cali di fatturato che in alcuni casi sfiorano il 40%.
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News Comunicazione. BORSA DI STUDIO “AMAZON WOMEN IN INNOVATION”
ORIGINAL MARINES SOSTIENE L’ALTRA NAPOLI ONLUS
Per il terzo anno consecutivo Amazon assegnerà la borsa di studio Amazon Women in Innovation, creata per aiutare le giovani donne provenienti da contesti meno avvantaggiati a soddisfare la propria ambizione di lavorare nell’innovazione e nella tecnologia. Amazon supporterà borse di studio nelle università delle città in cui si trovano il proprio Centro di Sviluppo, gli Uffici Corporate, Centri di Distribuzione, oltre che la sede del Customer Service: il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l’Università di Roma Tor Vergata e, da quest’anno, anche l’Università degli Studi di Cagliari. Tutte le borse di studio saranno offerte per l’anno accademico 2020/2021. Il progetto fa parte del programma Amazon nella Comunità e sostiene l’educazione di studentesse meritevoli per diventare leader del domani e per aver successo nell’economia digitale.
Original Marines sceglie di sostenere L’Altra Napoli Onlus, associazione partenopea attiva sul territorio a sostegno di bambini e ragazzi che vivono in situazione di disagio economico grazie alla realizzazione di progetti con fini educativi che abbracciano il percorso scolastico ma anche altri campi come la musica, il teatro e lo sport. Grazie a questa iniziativa i bambini coinvolti nei progetti della onlus avranno la possibilità di avere un sostegno concreto per poter fruire delle attività di didattica a distanza e per seguire percorsi strutturati di lezioni di musica. La somma donata verrà infatti destinata all’acquisto di supporti multimediali, tablet, pc e strumenti musicali per stimolare la creatività dei bambini.
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MOZZARELLA DI BUFALA DOP E PASTA DI GRAGNANO IGP, AL VIA IL GRAND TOUR D’ITALIA Mozzarella di Bufala Campana Dop e Pasta di Gragnano Igp sono le protagoniste del “Grand Tour d’Italia”, un viaggio lungo la penisola, tra cultura ed enogastronomia, per capire come vengono utilizzate dagli chef queste due eccellenze simbolo del Made in Italy a tavola. È la nuova web-serie a puntate, frutto dell’accordo di collaborazione siglato tra i Consorzi di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e della Pasta di Gragnano Igp. Un videoracconto con gli chef di nove regioni italiane, attraversando l’Italia da Nord a Sud alla scoperta di luoghi, cucine e abbinamenti originali. Il risultato è un tour della bellezza, in cui i due tesori del Sud si contaminano con le tradizioni dei vari territori italiani, ammodernando piatti e ricette, grazie all’utilizzo della Bufala Dop e della Pasta di Gragnano Igp. Un’occasione inoltre per ammirare paesaggi e luoghi di incantevole fascino dal punto di vista storico-artistico, ma anche turistico e paesaggistico.
BIRRA PERONI: LO SGUARDO DEGLI ALTRI
NESTLÉ SCOMMETTE ANCORA SUI GIOVANI
Il volume “Birra Peroni. Lo sguardo degli altri”, edito da Silvana Editoriale, è un viaggio nella storia e nell’attualità di Birra Peroni attraverso lo sguardo degli altri. Tale racconto viene declinato sia in senso storico, con una galleria di immagini tratte dall’Archivio Storico aziendale, sia nell’oggi, con una selezione degli scatti realizzati da 5 giovani fotografi, diplomati presso l’Istituto Europeo di Design. L’azienda ha scelto di far parlare le immagini, coerentemente con ciò che rappresenta per la storia culturale, sociale ed economica del Paese. La cultura d’Impresa, che Birra Peroni ha espresso ed esprime dal 1846. Per la presentazione del volume - già in libreria - l’azienda ha affidato la narrazione dei suoi contenuti ad un podcast su varie piattaforme, tra cui il sito dedicato podcast.archivio.com/peroni.
Da anni, Nestlé è in prima fila nel promuovere iniziative per valorizzare il talento e le idee dei giovani e contribuire alla loro formazione e al loro orientamento. Questo impegno assume oggi ancor più valore in relazione all’emergenza Covid-19 che sta avendo forti ripercussioni in ambito economico, sociale e lavorativo in particolar modo sui giovani. Nestlé vuole fare la sua parte e si impegna da qui al 2025 a offrire 1450 assunzioni dirette e 1400 stage in Italia, che diventano 40.000 nuove opportunità se si considera l’Europa, il Medio Oriente e il Nord Africa. Consapevole che sia più che mai importante concentrare l’attenzione sui giovani e sul loro futuro, anche quest’anno Nestlé ha proseguito con il suo impegno a supportare concretamente i ragazzi, assumendo ad oggi più di 180 giovani under 30, attivando 80 stage nelle diverse sedi del Gruppo e avviando programmi di collaborazione con startup e giovani imprenditori.
SERENISSIMA RISTORAZIONE RICEVE IL PREMIO INDUSTRIA FELIX 2020 Serenissima Ristorazione è tra i vincitori del prestigioso “Premio Industria Felix: L’Italia che compete e riparte 2020”. Un riconoscimento importante che testimonia la capacità dell’azienda di unire un servizio di qualità ad una gestione solida e responsabile delle risorse. Serenissima Ristorazione è stata dunque inserita “Tra le 10 top imprese con sede legale in Italia per performance gestionali e affidabilità finanziaria Cerved del settore Ristorazione” insieme ad altre sei aziende del comparto.
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/ SPECIALE /
Dal distanziamento alle funzionalità contactless e touchless, dal click and collect allo ship from store
COME SI TRASFORMERÀ IL RETAIL Il retail del futuro è più vicino di quanto pensiamo. Abbiamo individuato 7 modi in cui il Covid cambierà il retail. Ancora una volta è il digitale ad abilitare la nuova idea di commercio al dettaglio: sarà sempre meno rilevante il luogo in cui avviene la transazione e sarà sempre più importante concentrarsi sull’integrazione delle esperienze online e offline di Stefania Giuseppetti
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/ SPECIALE /
L
a pandemia da covid-19 ha generato una trasformazione culturale nelle abitudini di consumo ed ha imposto alle aziende una serie di cambiamenti e nuove regole. Il lockdown dello scorso marzo 2020 si è rivelato un acceleratore nei processi di digitalizzazione ed ha imposto una trasformazione che diversamente avrebbe richiesto anni.
RIDUZIONE DELL’INTERAZIONE STAFF-CLIENTE
La convivenza con il virus ha influenzato inevitabilmente gli approcci relazionali. Nel rispetto della comunità, è indispensabile applicare tutte le attenzioni necessarie per preservare la propria salute e quella degli altri. Il distanziamento è la prima regola. E allora, per garantire la tutela dello staff e la sicurezza dei clienti, è stato necessario rivedere il processo di accoglienza, limitando l’affluenza in negozio e la gestione del pubblico all’interno dei differenti reparti. All’ingresso, la misurazione della temperatura, il controllo dell’uso dei dispositivi di protezione (come la mascherina) e l’invito ad utilizzare i sistemi per la sanificazione delle mani, sono le regole della nuova buona educazione che accompagnano il saluto di benvenuto. Nel rispetto del distanziamento sociale, l’interazione nel punto vendita si riduce ai minimi termini e, così, buona parte dell’esperienza in store diventa contacless. INTRODUZIONE DI FUNZIONALITÀ CONTACTLESS E TOUCHLESS
Per limitare il rischio di contagio è utile evitare qualsiasi tipo di contatto. Anche se non esistano prove scientifiche attestanti che l’uso del denaro contante, passando di mano in mano, possa rappresentare un veicolo di diffusione del virus (https://
www.battistolli.it/oms-nessun-rischio-di-contaminazione-dalle-banconote/), alla cassa le protezioni si rafforzano. Insieme alle barriere in plexiglass antibatteriche, sono state implementate le funzionalità contactless e touchless, giustificata dalla volontà dei consumatori di preferire strumenti innovativi di pagamento cashless, attraverso l’utilizzo di carte o smartphone. Tutto ciò ha accelerato un trend che si stava già definendo nel corso del 2019 (+7%) e che si sposa con l’iniziativa cashback del Governo: operazione che incentiva i pagamenti elettronici attraverso un sistema di restituzione in denaro di una percentuale di quanto pagato elettronicamente. PICK-UP HUBS - LUOGHI DI RITIRO DEGLI ORDINI
A seguito della chiusura dei negozi fisici durante il periodo di lockdown, molti retail hanno dovuto condividere strategie omnicanale e premere l’acceleratore sull’e-commerce. Digitalizzazione e omnicanalità, da elementi facoltativi, sono diventati parte integrante dell’esperienza di acquisto. Indipendentemente dalla tipologia e dalle dimensioni del negozio, nasce un modello che pone al centro l’integrazione tra il commercio fisico e quello digitale. Infatti, attraverso lo shopping online, hanno acquisito popolarità il click and collect, che offre la possibilità di effettuare il ritiro in negozio garantisce al cliente di trovare il prodotto desiderato senza dover attendere la consegna a domicilio, e lo ship from store, novità che ha preso piede in questi ultimi mesi e che usa il negozio come centro
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di distribuzione virtuale in cui gli ordini possono essere preparati più velocemente, con conseguenze positive sulla soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti. Tutti servizi che contribuiscono notevolmente a diminuire l’interazione tra staff e cliente e trasformano i negozi in pick-up hubs, funzionali all’attività digitale del brand. Il negozio diventa un centro di distribuzione virtuale, in cui gli ordini possono essere preparati molto più velocemente, con conseguenze positive sulla soddisfazione e la fidelizzazione del cliente. Regole “innaturali” per i retail concepiti come luogo di aggregazione e che, invece, per proteggere staff e clientela, hanno dovuto “chiudere le porte” per limitare il numero di persone nel loro interno. DESIGN DELLO STORE CHE ASSICURI DISTANZIAMENTO
Considerando le diverse aspettative dei clienti e le nuove esigenze sanitarie ed esperienziali, anche gli spazi degli store fisici hanno dovuto essere riprogettati. A partire dalla vetrina che, oltre ad attrarre l’attenzione, deve anche intrattenere il cliente nell’attesa di entrare. Per garantire un’esperienza personalizzata, in massima sicurezza, gli spazi devono rispettare la normativa sul distanziamento. La soluzione ideale è quella di predisporre un percorso a decompressione in cui l’ingresso e l’uscita avvengono in corridoi separati. Laddove non fosse possibile, l’uso di manichini ed elementi di arredo possono contribuire a tracciare la strada con l’aiuto di segnaletica, vetrofanie e kit adesivi a terra. L’esposizione in stile showroom, oltre a limitare le occasioni di contatto con i prodotti ed una eventuale contaminazione, contribuisce an-
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che a facilitare e velocizzare ancora di più le scelte dei consumatori. FORMAT PIÙ PICCOLI
L’attenzione si sposta su retail dalle superfici contenute e da inserire nel tessuto urbano. Tale scelta non significa riesumare un’archeologia commerciale superata, ma creare dei punti di contatto con il cliente per offrirgli soluzioni su misura. La parola “retail” - “vendita al dettaglio” - deriva dall’antico francese “retailler”, ovvero “ritagliare in piccoli pezzi”. Tale significato ci aiuta a immaginare il valore dell’attività economica al dettaglio, che assicura al consumatore la giusta quantità di prodotto-servizio “dove vuole” e “quando vuole”. Il retail del futuro è più vicino di quanto pensiamo. Ancora una volta è il digitale ad abilitare la nuova idea di commercio al dettaglio, in grado di rendere l’esperienza d’acquisto sempre più emozionante attraverso tecnologie immersive: sarà sempre meno rilevante il luogo in cui avviene la transazione e sarà sempre più importante concentrarsi sull’integrazione delle esperienze online e offline. FOCUS SULLA SICUREZZA E QUALITÀ DELL’AREAZIONE DELLO STORE
Le nuove regole introducono il ricambio dell’aria nei locali interni e vietano la funzione di ricircolo dell’aria per gli impianti di condizionamento. Per contribuire all’igienizzazione degli spazi e dare l’idea di un ambiente incontaminato, sul mercato hanno subito fatto la loro comparsa alcuni tools che si dichiarano efficaci nei confronti del virus, come i quadri a parete con funzione ionizzante, che promettono una maggiore protezione.
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SCAGLIONARE LE VISITE AGLI STORE
I brand dovranno ottimizzare la customer journey, ovvero il percorso che porta il consumatore all’acquisto di un determinato prodotto o servizio. Attivare nuove funzionalità tramite App o sito web per la prenotazione della visita in negozio, come, ad esempio, la possibilità di selezionare articoli online e di ritrovarli in un carrello fisico, possono contribuire notevolmente a regolare la presenza dei clienti nello store. Soprattutto, possono offrire, insieme all’accoglienza personalizzata, una customer experience lungo tutti i punti di contatto, reali e digitali, durante il “viaggio” verso l’acquisto. La rete in franchising Calzedonia, usa il sito per dare il benvenuto nei punti vendita, con una serie di messaggi rassicuranti e che restituiscono al consumatore la fiducia e il desiderio di fare shopping. La sicurezza dei nostri clienti e dei nostri collaboratori è una priorità per noi, di conseguenza abbiamo preso tutte le opportune precauzioni per garantire il massimo livello di sicurezza: È previsto l’utilizzo di mascherine da parte di tutto il personale del negozio ed è richiesto l’obbligo di indosso anche da parte dei clienti.
MASCHERINE -
nere le corrette distanze anche tra clienti e venditrici. Non vediamo l’ora di darti il benvenuto nei nostri negozi e abbiamo preparato delle sorprese per te #weareback. CONCLUSIONI: L’INTERNET DELLE COSE
Già in epoca pre-covid il mondo retail aveva iniziato un’importante trasformazione attraverso la “realtà aumentata”, la “realtà virtuale” e l’adozione di sistemi intercomunicanti e intelligenti che mettono in contatto luoghi, persone e oggetti. E proprio gli oggetti, che per loro natura non nascono per essere connessi, diventano intelligenti, si scambiano informazioni e agiscono in base a queste. Stiamo parlando dell’“Internet delle cose”: ogni cosa che indosseremo o con cui avremo a che fare sarà connessa. ( h t t p s : / / w w w. y o u t u b e . c o m / w a t c h ? v=XYu8f3TK1x4&feature=emb_logo). Nello scenario attuale le sfide sono molte e tutto è ancora in divenire. Le nuove abitudini possono davvero cambiare irreversibilmente il comportamento dei clienti, poiché quando queste diventano routine è difficile liberarsene.
DISINFEZIONE MANI - Metteremo a disposizione
dei clienti gel mani igienizzante in diversi punti del negozio. Sono state introdotte delle pulizie straordinarie che prevedono una prima detersione ed una successiva disinfezione di tutte le superfici di contatto, con prodotti indicati dalle circolari Ministeriali; tali pulizie verranno svolte dal personale del negozio almeno due volte al giorno. DISINFEZIONE PUNTO VENDITA -
SANIFICAZIONE CAPI - È prevista la sanificazione
dei capi provati e dei capi resi prima che essi vengano rimessi in vendita.
INGRESSI CONTINGENTATI - È garantita la possibilità di mantenere le distanze di sicurezza tramite ingressi contingentati dei clienti. DISTANZA DI SICUREZZA - La presenza di segna-
letica orizzontale e verticale permetterà di mante-
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Il Covid-19 ha confermato l’importanza della relazione tra salute e digitale per guidare la ripartenza dei diversi settori colpiti dagli effetti negativi della pandemia
NASCE IL PROGETTO “BOX DELLA SALUTE: COVID EDITION” PER SOSTENERE LA NEW NORMAL Nuovi servizi contactless e touchless per accompagnare il settore Retail verso la nuova normalità dove sarà indispensabile soddisfare il prioritario desiderio di sicurezza dei consumatori
I
l 2020 è un anno che ha stravolto l’economia globale oltre che la quotidianità di ognuno di noi. Mai come oggi è fondamentale sviluppare nuovi sistemi integrati per portare benessere e salute a beneficio della collettività e dell’economia. Covid Box è la formula lanciata sul mercato da WM Capital per aiutare i diversi settori nel percorso verso la nuova normalità. Sistemi di screening contactless con moduli di sanificazione automatizzati e software integrati con dispositivi di prenotazione per la gestione delle code sono alcuni dei nuovi servizi offerti per consentire un controllo sistematico e veloce dei flussi nei principali luoghi della salute. La tecnologia alla base del sistema integra soluzioni IoT con piattaforme avanzate di analisi dati e algoritmi di Intelligenza Artificiale al fine di creare nuovi sistemi diagnostici facilmente integrabili grazie alla loro progettualità. È questo il nuovo business nato a par-
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tire da una verticalizzazione dell’esistente ecosistema “Box della Salute” al fine di aiutare le strutture private e pubbliche nella prevenzione e contrasto del COVID-19. Queste formule forniscono un supporto altamente efficiente per poter rilanciare i diversi business in tempi brevi, come l’industria del Retail che è tra le maggiormente colpite dagli effetti negativi del Coronavirus. PERCHÈ SCEGLIERE COVID BOX
La crisi sanitaria ha messo in luce come i consumatori siano dei soggetti alla ricerca di relazioni e contatti sociali. Ma come potranno i negozi garantire la sicurezza degli ambienti per soddisfare i nuovi bisogni dei consumatori in una nuova epoca? Guardando al futuro con ottimismo, la risposta si trova non solo nelle nuove disposizioni del Governo in materia di sanità pubblica ma anche nella sempre
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più dirompente rivoluzione dell’”E- Health”, ovvero l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali a supporto del sistema sanitario che consente di abbattere le barriere fisiche creando un ecosistema salute a vantaggio del benessere comune. È in questo contesto che si inserisce la verticalizzazione del progetto “Box della Salute” pensata per favorire l’incontro tra salute e digitale per guidare la ripartenza del settore del Retail e non solo. Anni di ricerca scientifica si integrano con le migliori tecnologie esistenti nel campo medico, tecnologico e di design offrendo
POSTAZIONE COVID
COVID BOX
Sistema modulare pensato per svolgere vaccinazioni e tamponi in totale sicurezza, sia per l’operatore sanitario che per il cittadino.
COSA OFFRE:
• Sistema di rilevamento dei principali parametri vitali (temperatura corporea, frequenza cardiaca e respiratoria) in modalità contactless; • Possibilità di svolgere questionari pre– triage con la voce o con il movimento degli occhi.
VANTAGGI: È un sistema composto dalla postazione Covid e dall’arco sanificante, due elementi movibili e staccabili pensati per garantire massima modularità del servizio offerto.
COSA OFFRE:
• Sistema di nebulizzazione automatico della soluzione germicida per sanificare i flussi in entrata e in uscita; • Sistema di riconoscimento dell’utente con passaporto o carta di identità; • Sistema di rilevamento dei principali parametri vitali (temperatura corporea, frequenza cardiaca e respiratoria) in modalità contactless; • Possibilità di svolgere questionari pre– triage con la voce o con il movimento degli occhi.
VANTAGGI:
• Maggiore sicurezza per il cliente; • Maggiore tracciabilità per il Retailer.
• Maggiore sicurezza per il cliente; • Maggiore tracciabilità per il Retailer.
un sistema altamente innovativo che sfrutta l’intelligenza artificiale e le più moderne tecnologie per essere applicato grazie al Box della Salute, Isola della Salute e Covid Box con l’obiettivo di raggiungere un perfetto equilibrio di salute e benessere. Con queste parole Fabio Pasquali, CEO&Founder di WM Capital, presenta al mercato le soluzioni progettate per consentire un monitoraggio diffuso per la prevenzione e il contrasto del COVID-19. Covid Box è un sistema integrato che, grazie alla mobilità delle sue strutture, può essere facilmente integrato all’entrata delle grandi e piccole strutture Retail. Il sistema offerto del progetto si adatta alle diverse esigenze del caso in quanto le strutture sono altamente modulabili consentendo di soddisfare molteplici bisogni: • Monitoraggio dei flussi in entrata dei punti ven-
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COME CAMBIA IL SETTORE RETAIL: PERCHÈ LE AZIENDE DEVONO ADEGUARSI Un esempio è il Box della Salute lanciato sul mercato da WM CAPITAL The State of Fashion 2021, il report pubblicato da McKinsey in collaborazione con The Business of Fashion, evidenzia come tra i settori più colpiti dalla pandemia vi sia il settore del Fashion e Retail in quanto si stima che nel 2020 l’industria della moda subirà una contrazione del 30% rispetto al fatturato in crescita dell’anno precedente. Accanto a ciò, l’Osservatorio settimanale di GFK sugli effetti del Coronavirus sui mercati, consumatori e media sottolinea come i consumatori di Retail abbiano modificato radicalmente le loro abitudini di consumo delineando nuovi bisogni espressi quali il prioritario desiderio di sicurezza. Infatti, l’Osservatorio evidenzia come, nonostante il lockdown e l’impossibilità di recarsi fisicamente nei negozi, il 63% degli italiani preferisca ancora acquistare nei negozi e, tra questi, il 68% lo farà solo nei luoghi in grado di garantire massima sicurezza ed igienizzazione degli spazi. Cambia, quindi, l’antropologia del consumatore inducendolo ad instaurare un nuovo rapporto con il brand incentrato non più solo sulla ricerca di un’estrema customer centricity ma anche sulla sicurezza dell’interazione. Infatti, tra gli effetti negativi che il COVID-19 ha causato alla filiera del Retail vi sono 6 cambiamenti fondamentali che obbligano ad una riorganizzazione interna nell’ottica di: • Ridurre l’interazione tra staff e consumatori: il distanziamento sociale imporrà una riduzione delle interazioni tra i consumatori e i personal shopper in store rendendo necessaria l’adozione di un nuovo servizio clienti frutto dell’utilizzo di un mix di canali diversi, virtuali e digitali, che verranno integrati con la presenza umana che sarà progressivamente sempre più ridotta. La New Normal nel settore Retail impone un maggiore utilizzo di tecnologie digitali quali assistenti virtuali e sistemi di intelligenza artificiale che consentono di ridurre l’interazione e mantenere elevato il livello di sicurezza nel punto vendita. • Installazione di sistemi touchless e contactless: gli store fisici esistenti e futuri dovranno essere rimodulati con sistemi di azionamento automatici che impongono l’adozione di nuove modalità di pagamento e nuove metodologie di interazione del consumatore con il prodotto così da azzerare il contatto fisico e la trasmissione di batteri. È questa la strategia ad oggi solo brevettata di Amazon che ha progettato il “camerino 2.0” il
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nuovo specchio smart dotato di fotocamere e proiettori che consente agli utenti di provare gli indumenti prima di acquistarli online. Riorganizzazione del design e degli spazi per assicurare distanziamento sociale: accanto a ciò, si rende necessaria anche una riorganizzazione fisica dei negozi progettando nuovi spazi per ridurre il contatto interpersonale. È questa la strategia non intenzionale già adottata da Retailer famosi in tutto il mondo come Flying Tiger e nei format Express del settore GDO dove, grazie a strategie di merchandising create ad hoc per favorire l’acquisto e al layout nel punto vendita, si creano dei percorsi guidati che, nell’era post pandemica, risultano efficaci per limitare il contatto interpersonale degli utenti. Creazione di Pick-Up Hubs per ridurre le visite in store: già nel 2015 il retailer americano Walmart annunciava la nuova strategia omnicanale pensata per incrementare le vendite attraverso il potenziamento delle attività dell’e-commerce con la possibilità di ritirare la merce in negozio. E’ questa la formula di “Buy online, Pick up in store”, una tendenza già presente nel settore Retail ma resa ancora più necessaria nella fase post pandemica. Ciò consente per il Retailer di eliminare i costi per le consegne all’ultimo miglio e, per il cliente, di garantire un servizio di qualità e accessibile con un risparmio di tempo e costo. Creazione di format più piccoli: la tendenza di creare punti vendita più piccoli era già in atto da tempo e lo dimostrano i numerosi format Express sviluppati dalle grandi catena GDO. Focus sulla qualità dell’aria e sulla sicurezza in store: i punti vendita oltre che aver un flusso inferiore di cliente, dovranno garantire delle condizioni di aerazione e sanificazione costante in modo di creare delle condizioni sanitarie sicure sia per i dipendenti che per i clienti garantendo un’esperienza di acquisto in store in linea con i nuovi bisogni.
La crisi sanitaria che ha messo in ginocchio l’intera filiera del Retail ha, quindi, accelerato delle tendenze che già esistevano portando, in tempi rapidissimi, alla creazione di nuovi modelli di business e soprattutto ad una nuova consapevolezza: l’importanza della condivisione. È dalla condivisione di dati e risorse che il settore deve partire per ricostruire insieme la nuova normalità.
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ARCO SANIFICANTE
Sistema modulare pensato per la sanificazione e l’igienizzazione dei flussi in entrata e in uscita delle principali strutture pubbliche e private.
COSA OFFRE:
• Sistema di nebulizzazione automatico della soluzione germicida per sanificare i flussi in entrata e in uscita; • Sistema di riconoscimento dell’utente con passaporto o carta di identità.
VANTAGGI:
• Maggiore sicurezza per il cliente; • Maggiore tracciabilità per il Retailer.
dita: il sistema di controllo dei parametri vitali non a contatto quale temperatura corporea, frequenza cardiaca e respiratoria consente di controllare lo stato di salute dei clienti. In aggiunta, l’utilizzo di pannelli contactless garantiscono un’estrema sicurezza nel controllo favorendo una serenità dello staff oltre che del cliente. • Igienizzazione degli spazi: grazie ai sistemi di sanificazione automatizzati con soluzione germicida attivabili grazie ai sensori di movimento incorporati nella struttura, l’igienizzazione e la sanificazione della persona e della struttura è costante garantendo la qualità dell’aria e la sicurezza della visita in store. • Evitare assembramenti e code fuori dal punto vendita: la possibilità di integrare alla struttura del Covid Box il sistema di prenotazione permette al Retailer di controllare l’afflusso nel
punto vendita, scaglionando gli ingressi ed evitando assembramenti esterni. Il sistema è facilmente accessibile da chiunque tramite una web app collegandosi dal browser del proprio telefono. Nel punto vendita verrà installato inoltre un display elimina code che consente al cliente di sapere quando potrà avere accesso al punto vendita. • Modularità del sistema: i diversi moduli che compongono le strutture del Covid Box possono essere facilmente inseriti in base alle specifiche esigenze di ciascun Retailer. Inoltre, questi dispositivi sono stati sviluppati per essere applicati anche in condizioni di normalità operativa per dare un valore aggiunto ai servizi di ciascun Retailer. Infatti, la salute nella fase post pandemica diventerà un elemento aggiuntivo fondamentale della proposta di valore di ciascun Retailer che consentirà non solo di attirare nuovi clienti ma anche di aumentare l’engagement e l’esperienza di acquisto. In questo scenario, per il Retailer scegliere il progetto “Box della Salute: Covid Edition” come partner commerciale per ripartire serenamente è una scelta strategica di alto valore economico in quanto: • Da un lato, consente di aumentare la Brand Loyalty: grazie all’offerta di un servizio altamente di valore che consente a pieno di rispondere al nuovo bisogno di sicurezza degli spazi oltre che sicurezza nell’interazione. • Dall’altro lato, consente di creare un vantaggio competitivo perseguibile nel lungo periodo rispetto ai competitors: l’esclusività del progetto “Box della Salute: Covid Edition” consente di aumentare il valore della proposta commerciale valorizzando il portfolio dell’offerta aggiungendo un servizio esclusivo, innovativo e personalizzabile che ben si adatta alle esigenze di ciascun target. Il 2021 sarà un anno caratterizzato ancora dall’incertezza dal momento che la pandemia segue ancora una traiettoria non definita. In questo scenario, come nella maggior parte dei momenti di crisi, ne usciranno preparati coloro che sapranno adattarsi alle nuove esigenze, sia dei consumatori sia del mercato, sfruttando e integrando il meglio delle nuove tecnologie emergenti per affrontare la nuova normalità.
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Per entrare nel più grande business del XXI secolo
FREDDO E DETOX PER VIVERE A LUNGO Si chiama The Longevity Suite® l’innovativo network di centri Antiage con posizionamento Luxury in cui anni di Ricerca Scientifica si integrano con le più innovative tecnologie del mondo della salute e prodotti cosmeceutici d’avanguardia, per ottenere un perfetto equilibrio tra bellezza esteriore e benessere mentale
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reddo e Detox sono il cuore dei programmi Antiage dei centri The Longevity Suite®. Il metodo Longevity nasce dal lavoro di oltre 20 anni di ricerca del team del dr. Massimo Gualerzi, cardiologo Antiage di fama nazionale e autore di numerosi libri sulla nutrizione, la salute e la longevità. L’obiettivo è quello di creare il più grande Brand italiano del mercato Antiage attraverso un format consolidato facilmente internazionalizzabile, unico nel mercato retail grazie all’approccio integrato di background medicale, tecnologie estetiche d’avanguardia, trattamenti manuali sinergici, prodotti nutrizionali detox e cosmeceutici high tech, il tutto racchiuso in un rilassante mood Luxury-Design
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ideato dal famoso architetto del Wellness di Lusso Anton Kobrinetz. La crioterapia Total Body è uno dei pilastri del metodo Longevity, un trattamento che prevede la permanenza di tutto il corpo in una camera fredda tra i -85°C e -95°C per un intervallo di tempo tra i tre e i cinque minuti e ha dei benefici straordinari per il corpo, in particolare sulla riduzione dell’invecchiamento da infiammazione (inflammaging). Il freddo inoltre è alla base di tutti i trattamenti di ringiovanimento viso e di body shaping e ha ispirato anche la creazione della linea cosmeceutica ideata per ridurre l’infiammazione e rallentare significativamente il processo di invecchiamento della pelle.
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da professionisti dell’estetica avanzata, integratori naturali, Bio Detox Kit e super food completano l’area longevity. LA FORMULA DI AFFILIAZIONE
IL FORMAT
Il format, localizzato in centro città e in zone a elevata affluenza, prevede uno spazio minimo di 110 mq con: Cryosuite, la vera crioterapia total body, senza azoto (al contrario delle tradizionali criosaune in commercio), permette di realizzare un trattamento più performante (il corpo è totalmente immerso nel freddo) e sicuro per il cliente (che non è a contatto con il gas azoto), minori costi/maggiore semplificazione per l’imprenditore. Crio Total Sculpt, la prima tecnologia di body sculpting che unisce tre trattamenti in uno: criolipolisi (riduzione del grasso localizzato attraverso l’uso del freddo), Ems (elettrostimolazione profonda) in grado di generare 10mila contrazioni all’ora e micro-correnti pulsate per trattare in profondità le fibre muscolari. Cryoair, per la “crioterapia localizzata” con emissione di aria fredda a -32°C per i trattamenti di ringiovanimento viso, stimolare la produzione di collagene ed elastina e ottenere il cosiddetto “frotox” un instant lifting non invasivo grazie al freddo. Longevity Multisensory, per il “Mind Detox”, è una tecnologia innovativa per effettuare trattamenti di foto-biomodulazione altamente performanti su tutta la superficie di viso e collo grazie alla perfetta sinergia di: fasci fotonici emessi da un sistema di LED ad elevata potenza ed intensità di luce, acustica WiFi per l’ascolto di frequenze musicali che favoriscono le interconnessioni neuronali e aromaterapia inalatoria. Ultra Tone & Muscle, tecnologia per il body shaping basata su HIFEM campo magnetico focalizzato ad alta intensità per attivare la muscolatura profonda di addominali, glutei, braccia e gambe con efficacia superiore al lavoro volontario. Detox Skin Bar, una linea cosmeceutica sviluppata
The Longevity Suite accompagna il franchisee in tutte le attività, ricerca delle location, ristrutturazione, sviluppo piani di finanziamento personalizzati, guida nella selezione e formazione del personale, realizzazione delle attività di marketing e assistenza a 360°. L’investimento minimo parte da 175.000€ + iva ed include le tecnologie, gli arredi e lo startup di marketing. Data l’innovazione che il Brand ha portato sul mercato, il profilo dell’affiliato ideale è quello di un imprenditore con esperienze di retail ma che non provenga dal settore dell’estetica e del Wellness affinché si lasci guidare dal Know How del gruppo che, anche grazie alla Longevity Academy, ha portato expertise medicali e un posizionamento lusso in mondo come quello dell’estetica tendenzialmente povero di competenze e con experience “economiche”. Il fatturato medio del punto vendita è di 400mila euro, con una redditività del 25/30% e un ritorno sull’investimento previsto a 18-24 mesi.
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Mammina guida, affianca e consiglia i propri affiliati in tutto il processo di conduzione e gestione del punto vendita
IL FRANCHISING DELLA CUCINA DELLA TRADIZIONE NAPOLETANA Intervista a Antonio Viola, CEO di Mammina Holding e proprietario dei ristoranti a Napoli, Milano e Catania. “il nostro affiliato ideale è colui che sposa le nostre metodologie e si appassiona sempre di più alla ristorazione percorrendo un viaggio nei sapori della cucina regionale napoletana e italiana”
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ammina nasce dalla passione per la buona cucina. Dopo aver girato il mondo, ed aver assaggiato la cucina e le pietanze tipiche di ogni stato, Antonio Viola, CEO di Mammina Holding e proprietario dei ristoranti a Napoli, Milano e Catania, tornava a Napoli e complice le grandi tavolate fatte in famiglia, dove ogni occasione era buona per mangiare e stare tutti insieme, e dove le chef erano solitamente le “nonne”, divenendo perciò le mamme di tutti i commensali, capiva che l’unico posto e l’unica cucina che lo faceva sentire davvero bene è quella di casa, la cucina della Mammina Partenopea! Alla domanda “Chi cucina meglio al mondo?” probabilmente il 90% risponderebbe la propria Mamma. “Pensando quindi alla miglior chef assoluta – afferma Viola - ho creato il marchio Mammina che, per i napoletani è un vezzeggiativo molto usato. E allora decido di creare un luogo, che io stesso sceglierei, per qualità e tradizione, dove io stesso ne divento il fan n°1, nasce così ‘Mammina pizzeria e cucina genuina’”.
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Perché si è scelto di sviluppare il brand attraverso il franchising?
“La nostra azienda è matura per affacciarsi sul mondo del franchising. Credo che abbiamo l’adeguato knowhow e l’esperienza giusta per espanderci con il franchising. Adottiamo un sistema organizzativo vincente, semplificato ed efficace. Partiamo dal valore della nostra proposta che punta a far vivere un’esperienza di cibo della tradizione napoletana. L’ingegnerizzazione ci ha permesso una standardizzazione e semplificazione di tutte le procedure operative e soprattutto il controllo di gestione in tempo reale. Abbiamo realizzato un manuale operativo chiaro anche a chi non è del settore della ristorazione e con la formazione e la ricerca continua abbiamo creato valore per una proposta vincente”. Quali sono le formule di franchising che offrite. E a secondo delle formule quali i vantaggi per gli affiliati?
Due. Mammina pizza & fries: per un momento di gusto veloce a qualsiasi ora della giornata e Mammina
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Antonio Viola, CEO di Mammina Holding
pizzeria e cucina genuina: per concedersi il lusso del pranzo e della cena di una volta. Stiamo progettando una versione di Mammina Ghost Kitchen che preferisco chiamare Cloud Kitchen, una versione “in remoto” di mammina con cucina, pizzeria, chef e brigata per la preparazione dedicata esclusivamente al delivery”. Qual è il profilo dei vostri potenziali affiliati?
“Non bisogna essere dei ristoratori anzi per certi versi meglio non esserlo. Nella famiglia Mammina ci si sceglie reciprocamente durante il processo di affiliazione, pertanto il franchisee ideale è colui che sposa le nostre metodologie e si appassiona sempre di più alla ristorazione percorrendo un viaggio nei sapori della cucina regionale napoletana e italiana. Il nostro affiliato ideale è una persona intraprendente, curiosa, attenta, empatica e predisposta al rapporto con la clientela. Mammina guida, affianca e consiglia i propri affiliati sovraintendendo ai primi passi e a tutto il processo di conduzione e gestione del punto vendita. Il format piccolo “Mammina pizza & fries” prevede un investimento anche come autoimpiego, in molti scelgono format più economici in cui calarsi direttamente come lavoratori, la semplicità della gestione è un elemento indispensabile. Per il format completo “Mammina pizzeria e cucina genuina” richiediamo maggiori capacità finanziarie ed un minimo di esperienza aziendale anche non nel settore ristorativo”. Necessita una formazione per il futuro franchisee. Se si che tipo di formazione occorre e come avviene?
“Nella nostra unità “Mammina Academy” ci occupiamo della formazione sia teorica che pratica on site presso i nostri ristoranti. Mammina Academy si pone l’obiettivo di divulgare i valori della cucina mediterranea, nello specifico quella della tradizione napoletana con sezioni dedicate anche alla cucina senza glutine, vegana e al “super food” con il nostro menù dedicato con zero zuccheri, zero sale e zero grassi ed in ultimo della pizza regina incontrastata della nostra tradizione. Abbiamo sviluppato tutto ciò da un punto di vista alimentare, filosofico, sociale, salutare, psicologico e agricolo. Attraverso un ricco pro-
gramma di corsi pratici e teorici rivolto agli affiliati, Mammina Academy si presenta come lo strumento ideale per riuscire a realizzare il proprio sogno. I corsi di formazione sia teorici che pratici on site c/o uno dei nostri ristoranti pizzeria Mammina riguardano la formazione per tutti i profili di una brigata, con moduli formativi di base ed avanzati. Naturalmente garantiamo anche l’assistenza tecnica e la ricerca continua per la realizzazione dei nostri menù”. Quali le caratteristiche dei vostri prodotti che vi differenziano dai vostri competitors. Perché un potenziale affiliale dovrebbe scegliere proprio Mammina?
“Siamo certificati Associazione Vera Pizza Napoletana, che per noi è un vero segno distintivo e, non ultimo AIC-Associazione Italiana Celiachia con un apposito menu non solo pizza ma anche con antipasti, primi, secondi e dolci. Per Mammina questa ultima certificazione, che risale già al 2014, è molto importante: il cibo deve unire non dividere. E consentire a tutti di poter mangiare alla stessa tavola è motivo di orgoglio, così come il menù “Natural Diet” sviluppato in partnership con il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, un menù senza grassi aggiunti, senza zuccheri, senza sale, senza lattosio né glutine. Questo menù è dedicato a tutti i clienti che seguono un regime alimentare controllato e desiderano nutrirsi in modo sano e naturale senza rinunciare al gusto. Abbiamo inoltre aderito fin dal principio al progetto slow food, che tutela piccole produzioni di qualità da salvaguardare, realizzate secondo pratiche tradizionali e all’Arca del Gusto: un catalogo di prodotti che appartengono alla cultura e alle tradizioni di tutto il mondo e che rischiano di scomparire”. Per finire non poteva mancare una domanda legata al periodo che stiamo vivendo…
“Stiamo attraversando un periodo mai vissuto prima, chi riuscirà a resistere a questo momento così difficile avrà impostato quelle leve di valore che gli permetteranno di essere resilienti per continuare a crescere in maniera significativa, anche perché si presenteranno sicuramente delle grandi opportunità e vincerà chi saprà coglierle ecco noi vogliamo esser pronti a coglierle con il nostro network ed i nostri futuri affiliati. Da inguaribile ottimista credo che ripartiremo al meglio, un po’ come un elastico ben tirato che una volta rilasciato parte velocissimo”.
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Con NoiEnergia l’affiliato non è un intermediario ma il fornitore di luce e gas del territorio
“HO SCELTO DI AFFILIARMI PERCHÉ CREDO FORTEMENTE NEL PROGETTO” Intervista a Fabio Virgillito, agente, affiliato in Sicilia: “ai futuri affiliati consiglio di muoversi all’interno di questo mercato con determinazione e professionalità. Inoltre aggiungo che NoiEnergia, oltre ad essere un’azienda è una famiglia ed è sempre pronta ad aiutare noi come affiliati ed i nostri clienti”
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NoiEnergia l’affiliato è un partner, non un cliente. Questa è l’essenza e la filosofia del brand. Con NoiEnergia l’affiliato non è un intermediario ma il fornitore di di luce e gas del territorio. Quando e come è entrato in contatto con NoiEnergia?
Fabio Virgillito
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a 20 anni è titolare di un’azienda di rappresentanze e svolge l’attività di agente sul territorio siciliano. Ha scelto di avvicinarsi al settore della fornitura di gas e energia perché, sicuramente, può essere da supporto e accompagnare l’attività che già svolge da parecchi anni. “Condivido la mission e l’idea di NoiEnergia – afferma Fabio Virgillito, agente, affiliato in Sicilia - e condivido l’idea che mi è stata illustrata dall’Ingegnere Giuseppe Pappalardo, responsabile di NoiEnergia Sicilia e punto di riferimento per impianti fotovoltaici ed energie rinnovabili”. La proposta commerciale di NoiEnergia ha un obiettivo molto ambizioso: creare una nuova categoria, quella di un negozio di prossimità che venda una nuova relazione con il mondo dell’energia. Da
“Il progetto mi è stato illustrato a maggio dell’anno 2019 e subito ho deciso di farne parte perché il format CasaEnergia va a completare una lacuna nel mercato, quella della presenza di un professionista serio, qualificato, conosciuto, che sia il referente, sempre vicino durante tutta la relazione con il cliente, nella comprensione del mondo luce e gas. Un grande vantaggio di entrare a far parte di CasaEnergia è rappresentato dai bassi costi di ingresso e dalla possibilità di scegliere l’area in cui operare”. Le principali motivazioni che l’hanno spinta a scegliere di far parte della squadra di NoiEnergia?
“Questa attività si sposa con il mio lavoro e credo fortemente in questo progetto”. In che modo la Casa Madre lo ha sostenuto?
“La Casa Madre ascolta le mie esigenze ed è sempre vicino a noi affiliati. Mi ha dato fin da subito gli strumenti operativi per operare in questo mercato”. È necessario seguire dei corsi di formazione? Se si su quali aspetti...
“Assolutamente si, sono necessari per comprendere fino in fondo l’etica e il mood di NoiEnergia. Ho partecipato personalmente alle videolezioni, sempre accessibili su un portale dedicato, in cui ho appreso concetti e aspetti di questo mercato che non conoscevo”. Che consiglio darebbe ad un nuovo affiliato?
“Ai futuri affiliati consiglio di muoversi all’interno di questo mercato con determinazione e professionalità. Inoltre aggiungo che NoiEnergia, oltre ad essere un’azienda è una famiglia ed è sempre pronta ad aiutare noi come affiliati ed i nostri clienti”. I suoi progetti futuri...
“Spero di trasmettere lo spirito di NoiEnergia a colleghi ed amici e con il tempo mi auguro che si realizzino, da parte della Casa Madre, nuovi servizi da offrire ai nostri clienti”.
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In NaturHouse il 94% degli affiliati ed il 97% degli operativi sono di sesso femminile
UN’OTTIMA OPPORTUNITÀ PER LE DONNE Intervista a Raffaello Pellegrini, CEO Naturhouse Italia: “il format NaturHouse garantisce la possibilità di autocrearsi uno sbocco professionale, con un investimento iniziale contenuto che può essere rapidamente recuperato grazie ad una redditività estremamente alta garantita dal business format
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enza dubbio stiamo vivendo un periodo di cambiamenti e rivoluzione. Il benessere e la cura della persona rappresenta però ancora una priorità. “L’interesse nei confronti del benessere personale si è rafforzato – afferma Raffaello Pellegrini, CEO Naturhouse Italia – sia perché c’è una forte preoccupazione generale sulla propria salute generata dalla situazione che stiamo affrontando, che dal cambiamento delle abitudini di consumo che
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hanno sicuramente danneggiato alcune categorie merceologiche come abbigliamento, ristorazione, viaggi, a vantaggio di altre, in primis il wellness”. L’imprenditoria femminile è ancora una volta la categoria a dover pagare il conto più salato di questo periodo di fermo. Il franchising e NaturHouse potrebbero rappresentare una valida alternativa?
“Considerando il tasso di mortalità causato dal Co-
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recuperato grazie ad una redditività estremamente alta garantita dal business format. Aderendo al franchising si ha diritto ad una formazione sia iniziale che continuativa, sempre gratuita, in ambito tecnico, commerciale, marketing e amministrazione, oltre ad avere la garanzia di un marchio con elevata esperienza riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, con un’ampia gamma di prodotti esclusivi di alta qualità, e una zona di esclusiva nella città prescelta. Last but not least, la possibilità di lavorare in un settore in costante crescita, anche durante questa maledetta crisi pandemica”. E le caratteristiche di future affiliate? Chi ricercate? Raffaello Pellegrini, CEO Naturhouse Italia
vid-19, si può affermare che in tutti i Paesi ad avere la peggio è stata la popolazione maschile. La proporzione tuttavia si inverte nettamente se si parla di tasso di occupazione, dove sono le lavoratrici la categoria più penalizzata. Infatti, secondo gli ultimi rilevamenti da parte dell’Istat, il tasso di occupazione femminile tra i 15 e i 64 anni si attesta al 48,4%, contro il 66,6% di quello maschile. Un distacco di quasi venti punti percentuali, che nel secondo trimestre 2020 equivalgono a 470mila occupate in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, andando ad aumentare il “gender gap”, e sia le lavoratrici dipendenti, quanto le imprenditrici, costituiscono la categoria lavorativa più penalizzata. Numeri a parte, sembrano essere due i fenomeni principali che causano l’abbandono del lavoro delle donne: la “scelta familiare” e la prevalente gestione femminile della cura di figli e anziani, inderogabile durante la pandemia ma raramente condivisa dagli uomini. Il mondo del franchising, per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, è il settore che potrebbe rappresentare un considerevole risollevamento delle condizioni lavorative femminili stante la prerogativa di creare autoimpiego azzerando o comunque limitando moltissimo il rischio imprenditoriale grazie all’utilizzo di know-how commerciale consolidato e di provata validità”.
“ - I dati sull’occupazione femminile in Italia restano preoccupanti, nonostante il livello di istruzione femminile sia sensibilmente maggiore di quello maschile -, afferma il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo. Anche da questo punto di vista le qualità professionali richieste da NaturHouse, lo rendono un’opportunità ideale per molte carriere universitarie a predominanza femminile; in ogni punto vendita NaturHouse la parte di educazione alimentare viene erogata da una persona con titolo di studio idoneo, come la laurea in biologia, scienze dell’alimentazione, scienze della nutrizione”. Perché una potenziale affiliata dovrebbe scegliere proprio NaturHouse?
“Per seguire l’esempio virtuoso di chi già lo ha fatto, dato che figure professionali ad oggi in tutti i punti vendita diffusi sul territorio italiano, il 94% degli affiliati ed il 97% degli operativi sono di sesso femminile. E sono tutte molto soddisfatte di aver scelto NaturHouse.
Cosa propone il vostro brand in aiuto dell’imprenditoria femminile. Quali le caratteristiche del vostro format?
“In particolar modo il format NaturHouse garantisce la possibilità di autocrearsi uno sbocco professionale, con un investimento iniziale contenuto (si parte da 10.000 €), che può essere rapidamente
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È un’affiliazione particolarmente interessante perchè non ha costi nè fee di entrata
PLAN BUY: IL FRANCHISING DELL’IMMOBILE CHIAVI IN MANO Intervista a Matteo Genoni, affiliato Plan Buy: “Chi si vuole affiliare al brand deve tenere ben presente due cose: costi nulli e profitti che aumentano mano a mano che la propria professionalità inizia a diventare importante”
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entrato in contatto con Plan Buy nel 2017, tramite un’inserzione su immobiliare.it in cui l’azienda ricercava immobili, specificando che li avrebbe personalizzati. Plan Buy®, infatti, è il primo e unico metodo adottato da un network di professionisti selezionati (consulenti immobiliari, finder, progettisti e imprese), che assistono e supportano chi cerca la propria casa dei sogni e infine forniscono l’abitazione ideale personalizzata su misura, consegnata chiavi in mano entro il budget di spesa previsto per l’acquisto “All’epoca facevo anche l’agente immobiliare – afferma Matteo Genoni, affiliato Plan Buy - e avevo un paio di proposte che ho presentato. Da lì ho intuito la pos-
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sibilità di lavorare in ambito immobiliare con una connotazione diversa e più professionale. Opero su Torino, non ho una zona di riferimento da trattare, questo è molto positivo, perchè posso spaziare su tutto il territorio, chiaramente seguendo i desideri dei clienti che seguo”. Come mai la scelta di avvicinarsi ad un settore, quello immobiliare, ma con una particolarità: non vendere semplici immobili ma offrire un prodotto finito, in base alle esigenze del cliente, chiavi in mano?
“È una scelta dettata dalla voglia di innovazione che ho sempre avuto dentro di me, e che si sposa con l’azienda, sempre pronta ad ascoltare le esigen-
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soprattutto nella comunicazione. Se sei Plan Buy, diventi un professionista, se non lo diventi è solo colpa tua”. In che modo la Casa Madre lo ha sostenuto?
“La Casa Madre ti sostiene sempre, da quando inizi a quando sei autonomo, con formazione settimanale, e una politica di marketing che ti porta i clienti, sta a te selezionarli al meglio per capire quali seguire”. È necessario seguire dei corsi di formazione?
Matteo Genoni, affiliato Plan Buy
ze di una clientela selezionata, che va servita con molta professionalità e i suggerimenti degli affiliati, al fine di migliorarsi sempre di più”. In cosa consiste formula la di affiliazione?
“È un’affiliazione particolarmente interessante, perchè non ha costi, nè fee di entrata, oltre al fatto che viene messa a disposizione una sede di lavoro. Inoltre Plan Buy, attraverso le sue campagne promozionali procura i potenziali clienti interessati, il mio compito è scegliere e capire quali di questi possiamo servire al meglio”. Prima di entrare nella squadra di Plan Buy cosa faceva.... Il suo percorso professionale…
“Ho un back ground di tipo finanziario, avendo una laurea in amministrazione aziendale, ho lavorato in borsa come operatore telematico titoli e bond, poi ho preso il patentino da agente immobiliare per ampliare le mie conoscenze. Adesso mi sto dedicando a soddisfare quel tipo di clientela che non si accontenta di immobili già esistenti, ma li vuole personalizzare in base ai propri gusti e le proprie esigenze, ed il taglio finanziario che riesco a dare a tutto il processo mi permette di essere consulente a 360 gradi”. Quali sono state le principali motivazioni che l’hanno spinta a scegliere Plan Buy?
“La motivazione principale è stata la filosofia aziendale: dare un prodotto unico, senza concorrenti, e per me senza spese di affiliazione, e senza fare ricerca di clienti. Poi la formazione continua che ti aiuta a migliorare in tutti i campi della vita,
“Si è necessario, ma non è un peso, è quasi come imparare divertendosi. Vi è formazione tecnica, su aspetti legati al mondo immobiliare, legale e alla contrattualistica, e poi vi è la comunicazione, in cui si apprendono tecniche molto efficaci per parlare in pubblico, ascoltare, e dare risposte che devono soddisfare ogni tipo di clientela, anche tramite la pnl”. Quali sono in termini economici i numeri per chi come lei vorrebbe affiliarsi a Plan Buy?
“Chi si vuole affiliare a Plan Buy deve tenere ben presente due cose: costi nulli e profitti che aumentano mano a mano che la propria professionalità inizia a diventare importante. La motivazione, insieme all’apprendimento può portare a seguire anche più clienti contemporaneamente, e basta fare 4/5 vendite annue per garantirsi un ritorno economico soddisfacente”. Che consiglio darebbe ad un nuovo affiliato?
“Il consiglio principale è: non avere fretta. Immaginare il proprio lavoro come una bilancia con due piatti, da una parte le competenze dall’altra i guadagni. Bisogna concentrarsi sul piatto della professionalità, più si aggiunge peso su questo ed automaticamente l’altro non potrà che andare verso l’alto. Ma non bisogna fare il grave errore di guardare al profitto subito, sennò ci si concentrerebbe sul piatto sbagliato. Questo arriverà solo se l’altro piatto sarà appesantito dal valore professionale. Sic et simpliciter!”. I suoi progetti futuri...
“Diventare un professionista con la P sempre più grande, il resto arriverà per forza, naturalmente, con una velocità che non si può immaginare”.
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Il supporto della Casa Madre sotto tutti gli aspetti: professionale, economico, strategico e di marketing
ADIURA: UNA GRANDE OPPORTUNITÀ Intervista a Alessandro Emiliani, titolare di Agenzia in Emilia Romagna, a Forlì: “mi sento di consigliare il brand Adiura a tutti coloro che hanno voglia di avviare un’attività in ambito sociale, il management è dinamico, attento al mercato e lungimirante”
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riducendo i costi di avvio e con un’organizzazione alle spalle che davvero garantisce la massima redditività”. È necessario seguire dei corsi di formazione? Se si su quali aspetti...
“La formazione di Adiura è completa al 100%, spazia dalle tematiche e problematiche del settore fino al marketing e alla comunicazione”. Che consiglio darebbe ad un nuovo affiliato?
Alessandro Emiliani
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rofessore universitario al conservatorio di Bologna è entrato in contatto con Adiura agli inizi del 2019. “Quando sono venuto a conoscenza del progetto di Adiura ‒ afferma Alessandro Emiliani, titolare di Agenzia in Emilia Romagna, a Forlì per la precisione ‒ mi è subito piaciuto ed entusiasmato, ero partito con l’intenzione di aprire una Casa Famiglia ma poi dopo avere parlato con il responsabile del franchising ho deciso di aprire con la Formula Agenzia, che comprende anche il servizio C.A.F., il centro di assistenza fiscale, in questo modo riesco a soddisfare le esigenze della clientela in termini generali”.
“Spesso ricevo telefonate da parte di persone che mi chiedono informazioni sul brand di Adiura, interessate a una nuova apertura. A coloro che si approcciano per la prima volta a questo settore dico che la serietà e la reputazione del brand sono assolutamente fondamentali, e senza dubbio la professionalità e la serietà del brand Adiura è al TOP del settore. Mi sento di consigliare il brand Adiura a tutti coloro che hanno voglia di avviare un’attività in ambito sociale, il management è dinamico, attento al mercato e lungimirante”.
Come mai la scelta di avvicinarsi ad un settore molto particolare come quello dell’assistenza agli anziani?
“Da tempo stavo valutando l’idea di intraprendere un’attività in ambito sociale e Adiura mi ha fornito questa grande opportunità”. Quali sono state le principali motivazioni che l’hanno spinta a scegliere Adiura?
“Il più che decennale bagaglio d’esperienza del gruppo è stato fondamentale nella mia scelta sul brand, le competenze che il gruppo ha maturato nel tempo mi sono state davvero indispensabili nella fase di di start up, dove la Casa Madre mi ha supportato sotto tutti gli aspetti: professionale, economico, strategico e di marketing. Il Franchising Adiura permette a chi ha voglia iniziare un’attività in proprio in questo settore di operare
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L’argomento del Mese
IL CONTO VENDITA
OPPORTUNITÀ O BLUFF Da questo numero AZ Franchising dedicherà il focus ad argomenti specifici legati al mondo economico e del franchising e attraverso i suoi esperti traccerà un quadro generale affrontando sia le criticità che i lati positivi per dare la possibilità ai nostri lettori di riflettere e approfondire su argomenti che sicuramenti torneranno utili per la propria attività professionale SOMMARIO • Significato del termine Conto vendita • Come funziona • Quali vantaggi nel contratto di franchising?
a cura di Mirco Comparini - Commercialista e Revisore Legale • • • • •
Il conto vendita come forma di distribuzione commerciale Effetti della separazione tra proprietà dei beni e potere di disporne La disciplina della garanzia per difetti di conformità Il conto vendita e l’equilibrio di un contratto di franchising L’inerenza della fattispecie rispetto all’ipotesi di un contratto estimatorio
a cura di Alessio Molinarolli - Avvocato
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Definiamo questa tipologia commerciale e vediamo come può essere applicata alla formula dell’affiliazione commerciale
COSA SIGNIFICA MERCE IN CONTO VENDITA
Attenzione quando si parla genericamente di vantaggi e svantaggi della formula “conto vendita”, in quanto i termini contrattuali di ogni rapporto costituiscono il vero elenco di vantaggi e svantaggi. Ciò, soprattutto nei rapporti di franchising di Mirco Comparini
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I
l termine “conto vendita” è attribuito a forme di commercializzazione di beni, spesso, ben diverse. Ad esempio, si parla di conto vendita anche per le attività come “mercatini dell’usato”, per le quali è applicabile il contratto di “mandato alla vendita” e per le quali si rende necessario anche l’inquadramento come “agenzie di affari” soggette alla normativa riportata nel Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS). Tale formula non è applicabile solo all’usato, ma anche ai beni di nuova produzione. All’atto pratico, uno o più soggetti (privati o imprese) proprietari di beni consegnano ad un soggetto terzo (impresa) tali beni per la loro vendita. Quest’ultimo espone i bene e li vende per conto dei primi, incassa il denaro per loro conto ed esegue il rimborso ai singoli proprietari dei beni, trattenendosi una provvigione. Il responsabile di tale struttura non è quindi un commerciante, in quanto non pone in vendita direttamente merce della quale detiene il titolo di proprietà o di possesso in termini estimatori, ma si configura come un vero e proprio “promotore di affari”. Si tratta, quindi, di una tipica attività di intermediazione alla quale è applicabile l’Articolo 1706 e seg. del Codice Civile (contratto di mandato).
COME FUNZIONA
Altra forma di commercializzazione in conto
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vendita è, invece, quella ritenuta più “tipica” e che è identificabile nel “contratto estimatorio”, regolato dall’Articolo 1556 e seg. del Codice Civile, il quale recita: “con il contratto estimatorio una parte (tradens) consegna una o più cose mobili all'altra (accipiens) e questa si obbliga a pagare il prezzo, salvo che restituisca le cose nel termine stabilito”. All’atto pratico, il tradens adempie all’obbligo di consegnare prodotti o merci all’accipiens (che ne è responsabile quale “custode”) il quale, al ricevimento, non è tenuto a pagarne il prezzo, ma vi provvederà (nei termini e con le modalità concordate) al momento della riconsegna dell’invenduto o ad altro specifico momento, come, ad esempio, alla verifica del venduto. Tale formula, che impropriamente chiameremo “estimatoria”, è definita anche “merci in conto vendita” e si differenzia, quindi, dalla formula tipica definita “merci in conto acquisto”, con la quale il commerciante acquista la merce, acquisendone quindi a tutti gli effetti la proprietà, la paga (nei termini ed alle condizioni convenute) e può liberamente disporne, incluse decisioni circa il prezzo di vendita, la percentuale dei saldi, il margine, ecc. È ovvio che, per chi decide di intraprendere un'attività commerciale, indipendentemente dalla tipologia di merci che decide di trattare, si tratta di una differenza alquanto importante:
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acquistare la merce da vendere e pagarla dopo la vendita stessa, restituendo quella invenduta, oppure, acquistare la merce e pagarla senza sapere se effettivamente sarà venduta; • assumersi il rischio delle rimanenze di fine anno/stagione, oppure, non sentire il peso di tale “capitale fermo”. E ciò, non solo per logiche di mercato derivanti dal comportamento del consumatore, ma anche a seguito di valutazioni e scelte sbagliate, anche in termini quantitativi e qualitativi; • sulla quantità da acquistare, sui prodotti, modelli, varianti acquistati, e di ritrovarsi molte rimanenze invendute o non avere la necessità di risolvere tali problematiche gestionali; • usufruire del rapporto bancario secondo le proprie esigenze e possibilità (finanziando gli acquisti) o dedicare parte delle “concessioni bancarie” al rilascio di una garanzia bancaria che, solitamente, il fornitore richiede per le merci messe a disposizione. Questa, in sintesi, è la formula contrattuale classica prevista dalla legge ed è una formula sempre più utilizzata anche nei rapporti di franchising ai quali, però, sono apportate delle specificità. Contrariamente a come spesso si rileva o viene riportato, nel “conto vendita” conseguente i rapporti da “contratto estimatorio” non è obbligatorio che il venditore agisca in nome e per conto del fornitore, anzi, direi che non è ammesso. Il venditore è un soggetto autonomo ed indipendente. L’adesione ad un marchio (con la forma contrattuale concordata) non comporta l’instaurazione di tale tipologia di rapporto che corrispondente ad un “mandato”. QUALI VANTAGGI NEL CONTRATTO DI FRANCHISING?
Il “conto vendita” sta sempre più diffondendosi e ciò sia nella formula “mandato di vendita” (soprattutto per i beni usati), sia nella formula “estimatoria”. La formula estimatoria è sempre stata quella che più frequentemente è stata applicata nel settore dell’abbigliamento e accessori, da sempre considerato settore “delicato” con beni sogget-
ti a mode, stili, gusti. Nel ricercare i vantaggi di tale formula, dobbiamo obbligatoriamente fare una distinzione tra rapporti indipendenti e rapporti di franchising. Per la prima tipologia di rapporti, salvo patti contrattuali specifici, i vantaggi sono molti che si riducono notevolmente quando si instaura un rapporto di franchising, proprio per la stessa caratteristica del rapporto di franchising. Esattamente come avviene tra fare impresa in forma indipendente e fare impresa aderendo ad una rete. In pratica, ciò significa che quando si parla genericamente di vantaggi e svantaggi della formula “conto vendita”, in realtà, a eccezione di alcuni punti fermi, stiamo facendo un esercizio non esaustivo in quanto i termini contrattuali di ogni rapporto costituiscono il vero elenco di vantaggi e svantaggi. Ciò, soprattutto nei rapporti di franchising. I vantaggi? Il fabbisogno finanziario iniziale per l’acquisto delle prime forniture di merci e, successivamente, dell’invenduto delle stesse. Da questi elementi ne susseguono altri che, indubbiamente, portano positività su altri elementi molto importanti della gestione aziendale come l’aspetto finanziario, amministrativo, ma anche in termini di analisi e valutazione del mercato. Se si vuole mettersi al riparo da rischi di merce invenduta, si può optare con la formula “merci in conto vendita” e, anche se si deve rinunciare a una percentuale di margine, si avrà la certezza che la merce venduta sarà tutta “produttrice di margi-
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ne”. Se invece si è sicuri di avere buone possibilità di gestire le proprie rimanenze di merci può essere scelto di operare con la formula “merci in conto acquisto” con maggiori (ma non certe) possibilità di realizzare margini migliori. In linea teorica (che piace a molti), ma in pratica non è così. La lista dei vantaggi e degli svantaggi si completa solo sulla base del contenuto contrattuale che ogni sistema di franchising applica e che lo rende peculiare, specifico, ma (anche) diverso o uguale agli altri. Tale completamento in termini di valutazione, infatti, si compierà quando sarà possibile conoscere, oltre che le singole clausole contrattuali, anche e soprattutto la politica del marchio. Alcuni esempi: possibilità o non possibilità di scelta degli articoli della collezione da mettere in vendita, la gestione delle vendite, il riassortimento dei prodotti, l’allestimento delle vetrine, la politica delle promozioni, offerte, sconti, ribassi, la scelta del prezzo finale al pubblico (si ricorda che le merci sono di proprietà dell’affiliante) di conseguenza, il margine imposto da altri. IN CONCLUSIONE
La formula commerciale delle “merci in conto vendita” pone alla base dei vantaggi uno dei più importanti problemi di gestione aziendale come le rimanenze di magazzino e che, in tempi di crisi ancora di più, influenzano la salute e, spesso, anche la stessa sopravvivenza di molte aziende (soprattutto in certi settori), ma nell’impresa tutto ha la necessità di essere valutato singolarmente e soggettivamente in quanto le dinamiche che intervengono nella gestione, che si intrecciano e che possono entrare in conflitto o autoalimentarsi, anche in termini positivi, sono moltissime e non è poi così obbligatorio dover per forza catalogare le formule commerciali e rintracciare, individuare e definire, sin dall’origine i vantaggi e gli svantaggi da ritenersi validi ed applicabili in ogni caso, sempre e comunque. Considerato che l'analisi SWOT (o Matrice SWOT) è uno strumento di pianificazione strategica usato per valutare i punti di forza (Strengths), debolezza (Weaknesses), le opportunità (Oppor-
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tunities) e le minacce (Threats) di un progetto o in un'impresa o in ogni altra situazione in cui un'organizzazione o un individuo debba prendere una decisione per raggiungere un obiettivo, questa non può che essere attuata sulla singola situazione e non su uno stereotipo creato e valido per chiunque. Essere attratti da un vantaggio palese ed immediatamente tangibile quasi “appariscente” (“riduci l’investimento”, “non gestisci l’invenduto”), non significa che non possiamo trovarci innanzi ad uno svantaggio latente e di progressiva insinuazione nell’impresa che si palesa e si manifesta quando la stessa impresa (ed il suo imprenditore) sono giunti al “punto di non ritorno”. In un contesto dove troppo spesso una prestazione o un bene od una prospettata opportunità a basso costo immediato, si traduce, per moltissimi e diversi motivi, in un alto costo futuro, una tale ipotesi potrebbe non essere così infondata.
QUANTO E QUANDO CONVIENE IL CONTO VENDITA dalla parte del commercialista
VIA LIBERA
PERICOLO Mirco Comparini
Se si parla di conto vendita per le attività come “mercatini dell’usato”, per le quali è applicabile il contratto di “mandato alla vendita. Tale formula non è applicabile solo all’usato, ma anche ai beni di nuova produzione. Il venditore è un soggetto autonomo ed indipendente. I vantaggi? Il fabbisogno finanziario iniziale per l’acquisto delle prime forniture di merci e, successivamente, dell’invenduto delle stesse. Da questi elementi ne susseguono altri che, indubbiamente, portano positività come l’aspetto finanziario, amministrativo, ma anche in termini di analisi e valutazione del mercato. La certezza che la merce venduta sarà tutta “produttrice di margine”.
mento del consumatore, ma anche a seguito di valutazioni e scelte sbagliate, anche in termini quantitativi e qualitativi. Sulla quantità da acquistare, sui prodotti, modelli, varianti acquistati, e di ritrovarsi molte rimanenze invendute o non avere la necessità di risolvere tali problematiche gestionali. Usufruire del rapporto bancario secondo le proprie esigenze e possibilità (finanziando gli acquisti) o dedicare parte delle “concessioni bancarie” al rilascio di una garanzia bancaria che, solitamente, il fornitore richiede per le merci messe a disposizione. Attenzione quando si instaura un rapporto di franchising, proprio per la stessa caratteristica del rapporto di franchising.
Gestione aziendale come le rimanenze di magazzino e che, in tempi di crisi ancora di più, influenzano la salute e, spesso, anche la stessa sopravvivenza di molte aziende.
Sicuri di avere buone possibilità di gestire le proprie rimanenze di merci può essere scelto di operare con la formula “merci in conto acquisto” con maggiori (ma non certe) possibilità di realizzare margini migliori.
Acquistare la merce da vendere e pagarla dopo la vendita stessa, restituendo quella invenduta, oppure, acquistare la merce e pagarla senza sapere se effettivamente sarà venduta.
La lista dei vantaggi e degli svantaggi si completa solo sulla base del contenuto contrattuale che ogni sistema di franchising applica e che lo rende peculiare, specifico, ma (anche) diverso o uguale agli altri.
Assumersi il rischio delle rimanenze di fine anno/stagione, oppure, non sentire il peso di tale “capitale fermo”. E ciò, non solo per logiche di mercato derivanti dal comporta-
Essere attratti da un vantaggio palese ed immediatamente tangibile quasi “appariscente” (“riduci l’investimento”, “non gestisci l’invenduto”).
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Partiamo dal rapporto tra un produttore ed un rivenditore. Entrambi hanno esigenze e problemi da risolvere
ARRIVA IN AIUTO IL CONTO VENDITA La forma di distribuzione commerciale è uno strumento di grande utilità e persino di efficienza nelle reti di franchising, ma il suo impiego deve essere necessariamente ben bilanciato con l’insieme di diritti ed obblighi dell’affiliato, evitando di condizionare ogni scelta strategica e operativa di quest’ultimo di Alessio Molinarolli*
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ra le varie forme di distribuzione commerciale sicuramente il cosiddetto conto vendita o conto deposito ha assunto un ruolo centrale nella nostra economia. L’impiego di tale strumento nell’ambito di reti di franchising, inoltre, ne ha in qualche modo consentito uno sviluppo anche in termini quantitativi. Per comprendere le ragioni di tale fortuna è necessario analizzare le esigenze che tale formula intende soddisfare, prima di tutto da un punto di vista economico. Gli aspetti giuridici, si sa, sono una logica conseguenza del tentativo di dare forma, ove possibile giusta, ad una realtà in continuo movimento. Partiamo dal contesto e, così, dal rapporto tra un produttore ed un rivenditore. Entrambi hanno esigenze e problemi da risolvere. Il produttore deve trovare uno sbocco commerciale per i suoi beni e, pertanto, deve poter contare su una rete di distribuzione il più estesa possibile. Normalmente, per fare questo, dovrebbe investire in pubblicità, affittare locali e magazzini, assumere dipendenti e così via. Il rivenditore, dal suo punto di vista, punta a raggiungere il maggior profitto possibile, ma per fare questo egli deve essere competitivo sul mercato: prezzo a parte, egli dovrà disporre di una considerevole quantità di referenze disponibili, di merce sempre aggiornata o alla moda; insomma, deve poter offrire la scelta più ampia ai propri clienti. Questo naturalmente comporterebbe la necessità di sostenere investimenti impegnativi per rifornir-
si di un quantitativo e di una varietà sufficiente di beni, con il rischio, peraltro, di doverne pagare il prezzo al fornitore anche se rimangono invenduti. Il conto vendita (sulle questioni definitorie si tornerà a breve) è nato e si è sviluppato per dare modo ad entrambi gli attori di soddisfare le proprie esigenze. Nella sostanza l’operazione è piuttosto semplice: il rivenditore riceve la merce dal fornitore ma è obbligato a pagarla solo se e nella misura in cui riesce a venderla. In questo modo si tutela dal rischio dell’invenduto e riesce ad avere merce a sufficienza nel proprio negozio o unità operativa; il fornitore, a sua volta, riesce a costituire proprio quella rete di vendita di cui ha bisogno senza dover affrontare investimenti diretti, perché questa formula di distribuzione si presenta come molto appetibile per chi si candida a diventare rivenditore dei suoi prodotti. Ma vediamo come si configura questo rapporto da un punto di vista giuridico e, prima ancora, di fare un po’ di chiarezza per evitare di confondere la fattispecie con altre ipotesi ugualmente note nella prassi con l’espressione “conto vendita”. In primo luogo, la fattispecie non ha nulla a che fare con quei casi in cui viene conferito ad un soggetto un mandato di vendita da un privato: si pensi al caso di un mercatino dell’usato o di un rivenditore di auto che riceve “in conto vendita” l’auto di un cliente con l’incarico (il mandato appunto) di venderlo a un altro. Qui ci troviamo in fattispecie
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di intermediazione tra privati e non nel campo della distribuzione commerciale, nella quale gli attori coinvolti sono solo imprese (tranne l’acquirente finale, ovviamente). Entrando ora nel campo più tecnico del diritto dei contratti, la formula del conto vendita o conto deposito è ben rappresentata dal contratto estimatorio, disciplinato dal codice civile italiano agli articoli 1556 ss., noto già al diritto romano. Le parti del contratto sono due, ancora identificate con termini latini: il tradens (cioè chi consegna la merce), detto anche affidante, e l’accipiens (chi la riceve), detto anche affidatario. Ai sensi dell’art. 1556 c.c. con il contratto estimatorio una parte (il tradens) consegna una o più cose mobili all’altra (accipiens) e quest’ultima si obbliga a pagarne il corrispettivo pattuito, salva la facoltà di restituire i beni nel termine pattuito. Più nello specifico, all’affidatario è riconosciuta la facoltà alternativa di pagare il prezzo al fornitore qualora riesca a rivendere il bene a terzi o di restituire i beni entro il termine stabilito. Egli guadagnerà sulla differenza tra la stima dei beni (cioè il prezzo che dovrà corrispondere al fornitore) e quello praticato ai terzi. La particolarità di questo contratto sta nel fatto che, una volta che la merce è stata consegnata all’affidatario quest’ultimo non ne diventa proprietario. La proprietà dei beni rimane in capo all’affidante. Verrebbe quindi naturale chiedersi a quale titolo l’affidatario possa vendere a terzi beni di proprietà altrui e la risposta è fornita proprio dalle norme del codice civile, in particolare l’art. 1558, che sancisce che l’affidatario può disporre dei beni (la vendita è, giuridicamente, un atto di disposizione); al contrario, la norma addirittura vieta all’affidante di disporre di quegli stessi beni, pur essendone proprietario, fino a che non gli siano restituiti. Una volta venduto il bene al terzo acquirente, quindi, la proprietà si trasferisce direttamente a quest’ultimo dal tradens. Poste queste premesse di carattere generale è opportuno evidenziare alcuni aspetti di dettaglio di sicura rilevanza operativa, in particolare considerando che la veste di affidante-tradens potrebbe ben essere assunta dal franchisor e quella di affidatario-accipiens dal franchisee. a) Effetti della separazione tra proprietà dei beni e potere di disporne.
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Guardando alla posizione dell’affidatario, quest’ultimo è obbligato in primo luogo a pagare il prezzo dei beni o a restituirli alla scadenza del termine. Da questo deriva prima di tutto che, scaduto il termine, ove l’accipiens non restituisca i beni, egli commette il delitto di appropriazione indebita (come evidenziato da Cass. Pen. 03.02.2012, n. 6690). Di questo occorrerà tener conto in ipotesi di controversie tra franchisor e franchisee e di eventuali resistenze da parte di quest’ultimo alla restituzione della merce, magari come eccezione rispetto a ritenuti inadempimenti del franchisor. Secondariamente, fino al momento in cui i beni non vengono venduti a terzi o restituiti l’accipiens è obbligato a custodirli. A questo proposito, la disciplina è molto rigorosa, dal momento che l’art. 1557 c.c. prevede che l’affidatario non è liberato dall’obbligo di pagare il prezzo nel caso in cui i beni non possano essere restituiti nella loro integrità anche per causa a lui non imputabile. Si tratta di una particolare disciplina del rischio, che grava sull’accipiens, il quale risponde tanto della distruzione quanto del deterioramento dei beni. È pertanto naturale, e persino auspicabile, che i contratti di franchising che prevedono simili forme di distribuzione richiedano la prestazione di garanzie o la stipula di polizze assicurative per far fronte a tali evenienze. Infine, essendo i beni di proprietà dell’affidante, è evidente che i creditori dell’affidatario non possono sottoporre a sequestro o pignoramento i beni fino a che non ne venga pagato il prezzo. Al contrario, i creditori dell’affidante possono richiedere il sequestro o esercitare azioni esecutive sui beni. b) La disciplina della garanzia per difetti di conformità Diamo per scontato che in ambito retail la maggior parte dei clienti che acquistano la merce siano consumatori, cioè soggetti che agiscono per finalità estranee all’attività commerciale o professionale. È ben possibile che, un a volta acquistato il prodotto (una maglietta, un dispositivo elettronico eccetera) quest’ultimo presenti dei difetti. L’art. 128 del d. lgs. 206/2005 (Codice del Consumo) stabilisce che il venditore deve consegnare al consumatore beni conformi al contratto. Nel caso in cui il prodotto non presenti tali caratteristiche, sorgerà per il venditore la responsabilità che comporta l’obbligo di riparazione o sostituzione del bene, fino ad ar-
rivare alla riduzione del prezzo o alla sua integrale restituzione. La garanzia è valida per 2 anni dalla consegna del bene e a carico del consumatore è previsto un termine di decadenza di 60 giorni dalla scoperta del difetto per denunciarlo al venditore. Questa garanzia è obbligatoria e non può essere esclusa per contratto, in quanto inderogabile. Ora, nel caso del contrato estimatorio il consumatore ha diritto di agire o comunque di far valere le proprie legittime pretese direttamente nei confronti dell’affidatario, che a tutti gli effetti rappresenta per la disciplina del codice del consumo la parte venditrice. A questo punto l’affidatario si troverà nella condizione di dare esecuzione a quello che rappresenta a tutti gli effetti un obbligo di legge, ma va da sé che è ben difficile pensare ad ipotesi di riparazione e sostituzione del bene senza che sussista una qualche forma di coordinamento con il tradens. Indubbiamente, sul piano della responsabilità e del diritto, il rivenditore che subisca le conseguenze economiche di tale situazione (ad esempio perché sostituisce il bene o rimborsa il prezzo al cliente) potrà rivalersi sul tradens. Lo prevede l’art. 131 del Codice del Consumo che assegna al rivenditore il termine di un anno a partire da tale momento per esercitare la cosiddetta azione di regresso. Analo-
gamente, si ritiene che a sua volta l’affidatario possa far valere le norme in materia di vizi previste dal codice civile nel contratto di vendita, che prevede a carico del compratore l’onere di denunciare i vizi entro otto giorni dalla scoperta e di esercitare l’azione entro il termine di prescrizione di un anno dalla consegna. Come è evidente, la stessa differente scansione temporale prevista per l’esercizio del diritto da parte del consumatore nei confronti del venditore, rispetto a quella prevista in ambito Btob può far ipotizzare vuoti di tutela. Ora, le esigenze pratiche degli affari, che richiedono certezza e velocità, rendono con ogni evidenza auspicabile una soluzione che già a livello contrattuale disciplini in modo preciso questi aspetti, così da garantire meccanismi e processi fluidi, evitando contestazioni e pregiudizi per l’immagine della rete agli occhi dei terzi. c) Il conto vendita e l’equilibrio di un contratto di franchising Si è probabilmente abituati a pensare al contratto di franchising come ad una sorta di lavagna bianca, una formula aperta ad ogni settore e ad ogni attività economica, purché replicabile. Il numero limitato di norme giuridiche, che fino a pochi anni orsono addirittura non esistevano, ha giocato un ruolo in questa diffusa consapevolezza; l’altra parte l’ha gio-
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cata probabilmente la commistione di modelli ed esperienze nostrane con altre simili in uso all’estero. In tutto questo, talvolta, si rischia di dimenticare che nel nostro Paese il contratto di franchising, sia pure in un quadro non completo, gode comunque di una consolidata elaborazione dottrinale e giurisprudenziale, che porta con sé precise conseguenze. Ci si riferisce alla natura spesso asimmetrica del rapporto, dove tradizionalmente l’affiliato riveste una posizione di debolezza. Questa debolezza deve trovare un riequilibrio e ciò avviene sia attraverso gli obblighi di disclosure che precedono il perfezionamento del contratto sia attraverso le differenti applicazioni del principio di buona fede durante la sua esecuzione. Una di queste è rappresentata dal divieto di abuso di dipendenza economica, previsto dall’art. 9 della legge 192/1998 in materia di subfornitura, un divieto previsto per altro tipo di contratti, di subfornitura appunto, ma esteso a tutti i contratti asimmetrici tra imprese in quanto espressione di un principio generale. Ora, dalla lettura della norma si ricavano molte indicazioni utili e un’analisi accurata sarebbe sicuramente eccedente rispetto agli obiettivi di questo contributo. Per questo può essere opportuno riportarne semplicemente il testo, per poi esprimere qualche considerazione. “È vietato l'abuso da parte di una o più imprese dello
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stato di dipendenza economica nel quale si trova, nei suoi o nei loro riguardi, una impresa cliente o fornitrice. Si considera dipendenza economica la situazione in cui un’impresa sia in grado di determinare, nei rapporti commerciali con un’altra impresa, un eccessivo squilibrio di diritti e di obblighi. La dipendenza economica è valutata tenendo conto anche della reale possibilità per la parte che abbia subito l'abuso di reperire sul mercato alternative soddisfacenti. L’abuso può anche consistere nel rifiuto di vendere o nel rifiuto di comprare, nella imposizione di condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose o discriminatorie, nella interruzione arbitraria delle relazioni commerciali in atto. Il patto attraverso il quale si realizzi l'abuso di dipendenza economica è nullo”. La previsione è di portata molto ampia e generale e la valutazione della ricorrenza di un’effettiva situazione di abuso di dipendenza economica è rimessa, caso per caso, all’Autorità Giudiziaria o all’AGCM. Non è quindi possibile affermare in linea generale che una clausola o un comportamento siano vietati o consentiti, trattandosi di un giudizio complessivo che deve tener conto di tutti gli elementi anche di fatto della relazione esistente. L’inerenza della fattispecie rispetto all’ipotesi di un contratto estimatorio per la disciplina delle forniture nell’ambito di un rapporto di franchising è quindi tutta da verificare, caso per caso. Verrebbe da evidenziare che ciò che conta e probabilmente può fare la differenza nella valutazione concreta del fenomeno è la finalità pratica perseguita attraverso il contratto estimatorio. In alcuni casi, infatti, questo strumento potrebbe essere utilizzato per far passare l’idea di una sorta di contratto “senza impegno”, che non obbliga l’affiliato ad esporsi finanziariamente, per poi introdurre previsioni contrattuali dirette a realizzare forme di controllo eccessivo, capaci di snaturare il concetto stesso di contratto tra imprese. La forma di distribuzione commerciale che ci occupa è, quindi, uno strumento di grande utilità e persino di efficienza nelle reti di franchising, ma il suo impiego deve essere necessariamente ben bilanciato con l’insieme di diritti e obblighi dell’affiliato, evitando di condizionare ogni scelta strategica e operativa di quest’ultimo, anche attraverso il controllo degli approvvigionamenti, a tal punto e con una tale pervasività da negarne l’indipendenza economica e giuridica sancita dalla legge 129 del 2004. Sarà molto importante, quindi,
curare in modo particolare questi aspetti nella fase precontrattuale con una adeguata disclosure e dosare diritti ed obblighi contrattuali in modo tale da ottenere un contratto che nel complesso eviti di integrare un’ipotesi di abuso. In chiusura sul punto merita di essere ricordata la ragione per la quale il contratto di franchising è stato riconosciuto dalla giurisprudenza come meritevole di protezione giuridica, ben prima che fosse introdotta la disciplina di cui alla legge 129. Si è sempre sostenuto che attraverso questa forma di contratto l’affiliante può sviluppare la distribuzione dei propri prodotti o servizi senza dover sostenere investimenti diretti in tal senso, affidandosi a imprenditori indipendenti che sfruttino la formula commerciale nel rispetto di un potere di coordinamento per ovvie ragioni spettante alla “casa madre”. Dall’altra parte, l’affiliato vede ridotto il proprio rischio di impresa, affidandosi a chi, per esperienza
dimostrata sul campo, è in grado di fornire soluzioni e strategie rispetto a problemi o situazioni già affrontate, così accelerando il percorso per divenire un imprenditore a tutti gli effetti. Trasmissione del know-how, formazione, assistenza a vari livelli sono i tasselli di tale percorso. Tale ragione non è mutata. Semmai si è ulteriormente arricchita di spunti, soprattutto quelli giurisprudenziali che hanno iniziato a specificare che il franchising non è semplicemente un contratto di scambio, dominato dalla logica del do ut des, bensì anche di collaborazione. L’importante, in estrema sintesi, è che collaborazione vi sia, con la consapevolezza che collaborare significa “lavorare con” e non “lavorare per”. *Avvocato, Studio Legale MCRK
QUANTO E QUANDO CONVIENE IL CONTO VENDITA dalla parte del legale
VIA LIBERA
PERICOLO Alessio Molinarolli
La formula del conto vendita, ad esempio attraverso il contratto estimatorio, è utilizzabile nelle reti di franchising e permette di ottenere vantaggi interessanti in termini di investimenti iniziali e di mitigazione del rischio di impresa dell’affiliato, offrendo al tempo stesso ai franchisor la possibilità di sviluppare più rapidamente la rete attraverso una formula dotata di maggiore attrattività. Il ricevente ha facoltà di pagare il prezzo dei beni o di restituirli alla scadenza di un termine prestabilito. L’obbligo di pagare il prezzo nasce quindi solo dopo che il ricevente abbia già venduto i prodotti a terzi. Con il sistema del contratto estimatorio l’affiliato ricevente mantiene il rapporto diretto con la propria clientela e assume la qualifica di venditore, come tale responsabile di eventuali vizi o difetti di conformità dei beni nei confronti dei consumatori. La formula del conto vendita, come ogni altro elemento che compone un sistema di franchising, deve essere attentamente bilanciata nell’economia complessiva del
rapporto, per evitare che in concreto si dia luogo a rapporti di forza (contrattuale) tali da generare forme di abuso di dipendenza economica. I prodotti sono di proprietà dell’affidante e il ricevente è obbligato a custodirli, essendo responsabile della loro integrità. Scaduto il termine, se i beni non sono stati venduti, il ricevente dovrà restituirli, altrimenti commette il reato di appropriazione indebita. Ne deriva, ad esempio, che, in caso di contestazioni tra le parti inerenti al rapporto contrattuale, il ricevente non potrà di norma trattenere i beni, giustificando tale comportamento con altri eventuali violazioni contrattuali del franchisor affidante. È consigliabile che il contratto regoli in modo molto dettagliato ma altrettanto chiaro ed equilibrato la “catena dei resi”, attraverso meccanismi che permettano una gestione agevole delle sostituzioni e riparazioni o, quando necessario, dei rapporti dare-avere tra le parti in caso di rimborsi.
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Come migliorare l’approccio dell’impresa con il sistema creditizio
LE ASIMMETRIE INFORMATIVE ESISTENTI TRA BANCA E IMPRESA Una cultura finanziaria adeguata può non solo favorire le relazioni con il mondo del credito, ma anche un sano sviluppo aziendale di Roberto Colavecchio*
Prima Parte
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/ N U O V E S T R AT E G I E /
C
on il presente contributo vogliamo analizzare gli aspetti di maggior criticità nel rapporto banca – impresa: le asimmetrie informative. Chiariremo i concetti che stanno alla base del rapporto fra imprese e mondo del credito ed illustreremo come una cultura finanziaria adeguata possa non solo favorire le relazioni con il mondo del credito, ma anche un sano sviluppo aziendale. Spiegheremo infine come un corretto e consapevole approccio con il sistema creditizio possa aiutare le PMI a costruire una corretta politica finanziaria di breve e medio periodo, il tutto attraverso semplici gesti di immediata realizzazione.
rapporto di assoluta sudditanza dell’imprenditore e dell’impresa nei confronti del sistema creditizio, la presenza di luoghi comuni riflesso certamente di un pessimismo di fondo e di alcuni preconcetti, devono essere tutti messi da parte e sostituiti con un approccio propositivo che abbia come obiettivo una maggiore comprensione del modus operandi delle varie banche e delle regole alla base delle loro decisioni di affidamento. In un’espressione: le imprese devono imparare il linguaggio delle banche favorendo quindi una comunicazione più efficiente ed efficace con le stesse.
Premessa
di credito?
Per svolgere al meglio il tema non si può prescindere dal definire chi è la banca; la banca è: un’impresa privata, un ente a scopo di lucro, che fornisce alla clientela mezzi di pagamento e di intermediazione tra offerta e domanda di capitali, i primi provenienti per lo più dalle famiglie, i secondi demandati soprattutto dalle imprese. Il concetto, di per sé banale, è fondamentale per avere un corretto approccio con quanto andremo di seguito a dire. Altro aspetto che risulta fondamentale è l’obbligo, da parte delle imprese, di giocare la partita con il sistema finanziario il più possibile ad armi pari: il
La presentazione di una pratica di affidamento dovrebbe sempre avvenire a seguito di un’autoanalisi della propria situazione; gli imprenditori, o i loro professionisti di riferimento, danno per scontato che il referente bancario conosca l’azienda, il business, le finalità di accesso al debito e la capacità della richiedente di far fronte all’impegno finanziario richiesto. Una particolare attenzione va riservata al settore d’appartenenza in cui opera l’azienda; devono essere prese in considerazione le caratteristiche strutturali ed evolutive dello stesso commisuran-
Quali sono gli elementi di valutazione del rischio
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Tabella 1
dole all’attività svolta dalla richiedente in termini di qualità dei prodotti e delle fasi del processo produttivo interno. Risulta vincolante presentare la storicità dell’azienda e l’esperienza Imprenditoriale che costituiscono “le fondamenta” su cui costruire i nuovi rapporti e che sono la discriminante della capacità dell’azienda di far fronte alle problematiche quotidiane e alle ciclicità macroeconomiche e settoriali. Vanno analizzati i punti di forza e di debolezza estrapolandoli dall’analisi storica del comportamento aziendale nelle diverse aree di attività e alla luce dei diversi contesti di mercato in cui opera. L’indagine conoscitiva di tali elementi riguarda i successi e gli insuccessi registrati e le motivazioni sottostanti.
Per iniziare un’analisi critica della propria situazione aziendale l’imprenditore può attingere alle informazioni desunte dalle più autorevoli banche dati, spesso interrogate dalle stesse controparti bancarie. Cerved, Lince, Infocamere, Fox & Partner, Cribis, Experian e D&B sono solo alcune delle società che forniscono prodotti confacenti a tale scopo. Il tutto si rende necessario in quanto l’ambito d’analisi bancaria è focalizzato sulla capacità dell’imprenditore e dei manager di gestire l’azienda adottando le migliori scelte coerentemente con il mercato e il settore di riferimento. Oltre ai dati di cui sopra, rientranti nella categoria delle informazioni qualitative, un istituto di credito vaglia altri tre elementi riassumibili nello schema riportato nella tabella 1. La ponderazione degli stessi varia da istituto ad istituto ma possiamo considerare come elemento discriminante la Centrale Rischi nel caso in cui l’azienda appartenga al segmento retail ed il bilancio in ipotesi di appartenenza al segmento corporate. Non ci dilungheremo sul tema della centrale rischi rimandando a quanto scritto nei precedenti numeri di AZ FRANCHISING ma ci concentreremo sull’analisi dei bilanci e nel prossimo numero sulla valutazione delle garanzie per poi trarre delle conclusioni. Il Bilancio
Considerato lo standing tecnico dei lettori soprassederemo sugli aspetti quantitativi di tale do-
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cumento concentrando l’attenzione sugli elementi analizzati dagli istituti di credito: • La patrimonializzazione. Quasi la totalità delle aziende italiane pecca di sottocapitalizzazione. Il patrimonio netto non solo non è in grado di coprire le immobilizzazioni (margine di struttura negativo) ma è percentualmente irrisorio rispetto all’indebitamento e al fatturato. In ottica di sensibilizzazione delle pmi italiane su tale tema molte banche hanno creato prodotti finanziari volti ad incentivare la ricapitalizzazione;
*** IN EVIDENZA
• Un corretto e consapevole approccio con il sistema creditizio può aiutare le PMI. • La presentazione di una pratica di affidamento dovrebbe sempre avvenire a seguito di un’autoanalisi della propria situazione. Nel dettaglio: 1. settore d’appartenenza in cui opera l’azienda; 2. storicità dell’azienda e l’esperienza Imprenditoriale; 3. Punti di forza e di debolezza.
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La duration finanziaria. Si denota che, nella maggior parte dei casi, la struttura dell’indebitamento è caratterizzata da finanziamenti a breve; anche le immobilizzazioni, che per loro stessa natura sono a lungo termini sono coperte da strumenti non adeguati. Lo stesso dicasi per i finanziamenti soci che soventemente risultano come “esigibili entro l’esercizio successivo”; Il Margine di tesoreria. Direttamente correlato al precedente e dato sintomatico dell’efficienza finanziaria dell’azienda. È la differenza tra Liquidità più Crediti a BT e Debiti Finanziari più Debiti a BT; L’Incidenza del debito sul fatturato. Tale indicatore anche se non considerato tra i principali in termini di analisi è operativamente una delle discriminanti per l’accesso a nuove linee di finanziamento da parte degli istituti di credito. Nella maggior parte dei casi supera il livello del 100% quando la società esaminata ha tra le immobilizzazioni asset immobiliari o macchinari particolarmente onerosi. In tali ipotesi si suggerisce di integrare la presentazione aziendale con la descrizione e la valorizzazione di mercato dei suddetti beni. *Ratinglab srl - www.ratinglab.eu
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/ LE SCHEDE /
Istruzioni per orientarsi tra le schede di AZ Franchising, elencate in ordine alfabetico e indicando l’investimento iniziale minimo. Nella prima fascia (fino a 20mila euro) abbiamo incluso anche anche i marchi che non prevedono altre spese iniziali se non quelle relative al diritto di entrata*.
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Burger King
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Piazza Italia
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Helbiz
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Piazza Italia Kids
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Igi&Co
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Portobello
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Mammina
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Primigi
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NaturHouse
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Primadonna Collection
* i dati pubblicati nelle schede sono forniti dai franchisor
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/ LE SCHEDE /
RISTORAZIONE VELOCE, HAMBURGERIE, QUICK SERVICE RESTAURANT Ragione sociale: Burger King Restaurants Italia - Indirizzo: Strada 1 Palazzo F4, Milanofiori - Anno di fondazione: 1954 (World) - Anno partenza franchising: 1999 (Italia) - Punti vendita diretti: 67 - Punti vendita affiliati: 153 - Punti vendita diretti (estero): 0 - Punti vendita affiliati (estero): > 18.000
COSA CERCHIAMO
SERVIZI DI NOLEGGIO Ragione sociale: Helbiz Italia Srl - Indirizzo: via Della Moscova, 12 - 20121 Milano - Capitale Sociale Euro 120.000,00 - C.F., P.IVA 10512880963 - N. iscrizione registro imprese di Milano: MI – 2537054 - Anno di fondazione: 2017 - Anno partenza franchising: 2020 - Location gestite direttamente (Italia): 6 - Location gestite direttamente (estero): 7
COSA CERCHIAMO SUPERFICIE MEDIA DEL MAGAZZINO (IN MQ): DA 80 A 180 MQ A SECONDA DELLA FLOTTA
PUNTO VENDITA: ALMENO 350 MQ BACINO DI UTENZA: A PARTIRE DA 40.000 ABITANTI BACINO DI UTENZA: SUPERIORE A 50MILA ABITANTI UBICAZIONE OTTIMALE: CENTRO CITTÀ – STRADE AD ALTO SCORRIMENTO – FOOD COURT E CENTRI COMMERCIALI - AEROPORTI E STAZIONI. PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): 15-25 PERSONE (8 - 10 FULL TIME EQUIVALENT) ESPERIENZA NEL SETTORE: NON RICHIESTA INVESTIMENTO INIZIALE DA: € 600.000,00
UBICAZIONE OTTIMALE: CITTÀ TURISTICHE, CITTÀ D’ARTE, CITTÀ CAPOLUOGO DI PROVINCIA PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): DA 3 A 5 FIGURE A SECONDA DELLA FLOTTA ESPERIENZA NEL SETTORE: NON NECESSARIA INVESTIMENTO INIZIALE DA: 40.000€ + ADATTAMENTO DEPOSITO FATTURATO MEDIO MENSILE: DA 19.000€ A 45.000€ A SECONDA DELLA FLOTTA
FATTURATO MEDIO ANNUO: CIRCA 1,3 MILIONI DI EURO
COSA OFFRIAMO L’opportunità di lavorare con un brand affermato e che in Italia gode di un’ottima reputazione e pressochè totale notorietà da parte dei consumatori potenziali. Assistenza a tutti i nostri franchisees, che vengono supportati in ogni fase del percorso, dall’apprendimento di tutti i processi di gestione, alla scelta della location, alla formazione del personale, fino alle promozioni e alle attività di marketing. In Italia i margini di crescita e di profittabilità sono tra i più interessanti del mercato per chi ha interesse a collaborare con un marchio internazionale come Burger King.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO: 3.000 DOLLARI UNA TANTUM PER OGNI ANNO DI DURATA DEL CONTRATTO
COSA OFFRIAMO Ci rivolgiamo a imprenditori locali nel settore della sharing economy e partner desiderosi di mettersi in un gioco con un business green, allegro, divertente e sostenibile. Offriamo tutta l’assistenza e la tecnologia indispensabile per gestire al meglio una flotta che varia da 100 fino a 200 monopattini.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
40.000€ (FLOTTA 100 MONOPATTINI); 60.000€ (FLOTTA DA 150 MONOPATTINI); 80.000€ (FLOTTA DA 200 MONOPATTINI)
ROYALTIES:
8% (100 MONOPATTINI); 10% (150 MONOPATTINI); 12% (200 MONOPATTINI)
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
3
ROYALTIES: 6% SUL FATTURATO DURATA DEL CONTRATTO TRA 10 E 20 (IN ANNI):
email: franchise@helbiz.com web: https://helbiz.com/franchise Dario Villa email: franchising@burgerking.it web: www.burgerking.it
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/ LE SCHEDE /
CALZATURE, ABBIGLIAMENTO CALZATURE E ACCESSORI ED ACCESSORI
MAR LA O
Ragione sociale: Reda Retail S.p.a. - Gruppo IMAC Spa Indirizzo: Via Menocchia, 27 -63062 - Montefiore dell’Aso (AP) - Anno di fondazione attività: 2002 - Anno di partenza del franchising: 2012 - Punti vendita diretti: 3 - Punti vendita affiliati: 160 152
Ghivizdi fon- Punti ti ven ero): 2
SERVIZI DI RISTORAZIONE Ragione sociale: Waterfront Srl - Indirizzo: Via Partenope, 15 80121 Napoli - Anno di fondazione: 2014 - Anno partenza franchising: 2020 - Punti vendita diretti: 4
COSA CERCHIAMO
COSA CERCHIAMO
Q
MO)
A DO-
AL
DA 50 A 100
SUPERFICIE MEDIA DEL PUNTO VENDITA (IN MQ): DA 70 A 100
BACINO D’UTENZA:
DA 10MILA A 50MILA ABITANTI
BACINO DI UTENZA: A PARTIRE DA 50.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO COMMERCIALE, CENTRO STORICO, VIE COMMERCIALI
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
ADDETTI DA 1 A 3
INVESTIMENTO INIZIALE:
DA ¤ 400 A ¤ 700/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 5.000/MQ
UBICAZIONE OTTIMALE: CENTRI COMMERCIALI E PRINCIPALI VIE COMMERCIALI PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): 5 ESPERIENZA NEL SETTORE: NON NECESSARIA INVESTIMENTO INIZIALE DA: 100.000€
COSA OFFRIAMO
IALE
Prodotto Made in Italy. Margine garantito del 40%. Reso dell’invenduto. Riassortimenti online. Progettazione del punto vendita gratuita. Servizio di trainer e assistenza Visual Merchandising. Software di gestione gratuito. Comunicazione da leader nazionale in tv, radio, stampa, redazionali, affissioni. Iniziative per comunicare l’ope ning del negozio. Fidelity Card ed azioni di direct marketing con invio di sms e dem ai clienti fidelizzati.
ori per e preo nella o e arsonale rchandirect clienti li.
FORMAT MAMMINA PIZZA&FRIES
SUPERFICIE MEDIA DEL P.V. (IN MQ):
COSA CHIEDIAMO
FATTURATO MEDIO ANNUO: 500.000€ FORMAT PIZZERIA E CUCINA SUPERFICIE MEDIA DEL PUNTO VENDITA (IN MQ): DA 200 A 300 BACINO DI UTENZA: A PARTIRE DA 50.000 ABITANTI UBICAZIONE OTTIMALE: PRINCIPALI VIE COMMERCIALI, CENTRO CITTÀ, LOCALITÀ TURISTICHE PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): 8 ESPERIENZA NEL SETTORE: GRADITA INVESTIMENTO INIZIALE DA: 300.000€ FATTURATO MEDIO ANNUO: 900.000€
FIDEJUSSIONE BANCARIA:
¤ 50.000
COSA OFFRIAMO
PAGAMENTO ARREDO/ ALLESTIMENTO:
LEASING
Mammina nelle sue due declinazioni, format ristorazione rapida e pizzeria e cucina genuina è il luogo dove riscoprire i sapori genuini della cucina di casa, o meglio, della casa di una mamma napoletana. Offriamo una formazione completa da Academy, software gestionali e di controllo, la selezione dei migliori prodotti e fornitori per un servizio ottimale a beneficio di affiliati e clienti finali.
FEE D’INGRESSO:
NESSUNA
ROYALTIES:
NESSUNA
DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
6
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO: 25.000€ (FORMULA MAMMINA PIZZA&FRIES); 40.000€ (PIZZERIA CON CUCINA)
Ufficio sviluppo Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.igieco.it
ROYALTIES:
5% DEL FATTURATO NETTO
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5
Responsabile Franchising +39 333 666 6622 email: franchising@mammina.com web: www.mammina.com
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CHEDE /
// LLEE SSCCHHEEDDEE //
/ LE SCHEDE /
NUTRIZIONE E DIETETICA VENDITA DIOCCHIALI OCCHIALI DA VISTA, VISTA, VENDITA DI DA DA SOLE, LENTI A CONTATTO, DA SOLE, LENTI A CONTATTO, Ragione sociale Naturhouse S.r.l. - Indirizzo: Sede legale Via F. Fellini, 6 - 44122 Ferrara - Anno di fondazioLIQUIDI SOLUZIONI, ACCESSORI LIQUIDI EESOLUZIONI, ACCESSORI
izzo : Via partenza iretti: 31 kclub: 20
ABBIGLIAMENTO VENDITA DI OCCHIALI DA VISTA, DA SOLE, LENTI A CONTATTO, Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto CampanoACCESSORI di Nola, Lotto D1 LIQUIDI E SOLUZIONI, - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993
ne attività: 1986 - Anno di partenza franchising: 1997 - Ragione Punti vendita diretti: 52 - Punti venditavia affiliati: 418 15 400 sociale: NAU47 Spa Indirizzo: MazRagione sociale: NAU Spa - -Indirizzo: via S.S. ee P.P.406 Maz- zucchelli, Punti vendita21043 affiliati all’estero: 1500 1.688 - Punti vendita Castiglione Olona (Va)- -Anno Annodi di zucchelli, 77- -21043 - -Castiglione Olona (Va) diretti all’estero: 200 fondazioneattività: attività:2004 2004- -Anno Annodidipartenza partenzadel delfranfranfondazione chising: 2005 Punti vendita totali: 140 Punti vendita chising: 2007 - Punti vendita totali: 167 - Punti vendita COSA CERCHIAMO diretti:9185- -Punti Punti vendita affiliatiininItalia: Italia:60 55- -Punti Punti diretti: vendita affiliati venditaall’estero: all’estero:1610 vendita
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- Anno di partenza del franchising: 2008 - Punti vendita Ragione sociale: NAU Spa - Indirizzo: via S. e P. Mazdiretti: 161 161 160 -- Punti Punti vendita vendita affiliati affiliati in in Italia: Italia: 126 83 - Punti zucchelli, 7 - 21043 - Castiglione Olona (Va) 125 - Anno di vendita affiliati all’estero: 48 55 fondazione attività: 2004 50 - Anno di partenza del franchising: 2007 - Punti vendita totali: 167 - Punti vendita COSA CERCHIAMO COSA CERCHIAMO diretti: 91 - Punti vendita affiliati in Italia: 60 - Punti vendita all’estero: 16 PUNTO VENDITA:
ALMENO 5.000 ABITANTI
BACINO D’UTENZA:
PUNTOVENDITA: VENDITA: UBICAZIONE OTTIMALE: PUNTO
80/100 MQ ZONA COMMERCIALE ALTA 80/100 MQ PEDONABILITÀ 70.000 ABITANTI (MINIMO) 70.000 ABITANTI (MINIMO) NON RICHIESTA CENTRISTORICI STORICIDI DICITTÀ CITTÀ CENTRI CENTRICOMMERCIALI COMMERCIALIDI DI 1/2 OOCENTRI MEDIE E GRANDI DIMENSIONI MEDIE E GRANDI DIMENSIONI
UBICAZIONE OTTIMALE: PUNTO VENDITA:
BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: BACINO ESPERIENZA NEL SETTORE: UBICAZIONE OTTIMALE: UBICAZIONE OTTIMALE: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): ESPERIENZANEL NEL SETTORE: INVESTIMENTO INIZIALE: ESPERIENZA SETTORE:
NON RICHIESTA A PARTIRE DA ¤ 10.000 NON RICHIESTA
INVESTIMENTO INIZIALE: ESPERIENZA NEL SETTORE:
PERSONALE RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO FATTURATO MEDIO ANNUO: (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): (COMPRESO
¤44120.000/360.000
FATTURATO MEDIO ANNUO: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: INVESTIMENTO
100.000 ¤ ¤100.000
INVESTIMENTO INIZIALE: COSA COSA
COSA CERCHIAMO COSACERCHIAMO CERCHIAMO COSA
CENTROMQ COMM.LE/PARCO COMM.LE/ 80/100 STAND ALONE/CENTRO STORICO 70.000 ABITANTI (MINIMO) NON RICHIESTA
CENTRI STORICI DI CITTÀ IN BASE AL BUDGET O CENTRI COMMERCIALI DI MEDIE E GRANDI DIMENSIONI 2 2 300/MQ PERARREDI GLI ARREDI ¤ 280/M € 300/M PER E LUCI NON RICHIESTA
UBICAZIONE OTTIMALE: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
COSA OFFRIAMO
DA¤ ¤5.000 5.000AA¤ ¤10.000 10.000 DA ALMQ, MQ,IN INRAPPORTO RAPPORTO Investimento iniziale minimo,AL alta redditività, know ALL’UBICAZIONE DEL PVEhow E ALL’UBICAZIONE DEL PV gestionale consolidato e di successo, formazione pre-aDELBACINO BACINO DIUTENZA UTENZA DEL DI
€ DA € 2.000 2.800 A € 3.500 AL M2 ¤ 3.500/MQ 4
¤ 100.000 OFFRIAMO OFFRIAMO
FATTURATO MEDIO ANNUO:
DA ¤ 5.000 A ¤ 10.000
COSA CHIEDAMO Unsupporto supportoampio ampio cheva vadalla dallacomunicazione comunicazioneeemarmarUn che keting,alla allaricerca ricercadel delpersonale personaleeealla allaformazione. formazione.InInketing, vestiamo 5%del del fatturato fatturato sulle persone nel nostro nostro NOsulle (C’È SOLO UN CANONE FEE D’INGRESSO: vestiamo il il5% persone nel centrodidiformazione, formazione, dove dove organizziamo corsi mirati mirati ANNUALE DI AFFILIAZIONE centro organizziamo corsi DI ¤ 600) formaredei deivenditori venditoricompleti, completi, preparatied edentusiaentusiaa aformare preparati sti. Il mix della formazione prevede sia delle giornate sti. Il mix della formazione prevede sia delle giornate inin NO ROYALTY: aula,con conapprofondimenti approfondimentispecifici specificieetecniche tecnichedi divendi vendi- aula, ta,che chegiornate giornateininnegozio, negozio,dove dovei ineo neoassunti assuntivengono vengono ta, 5 DURATA DEL CONTRATTO affiancati dai più esperti. Inoltre mettiamo a disposi affiancati (IN ANNI): dai più esperti. Inoltre mettiamo a disposi zioneun unsupporto supportodedicato dedicatoper perscegliere sceglierelalamiglior migliorlolozione cation. cation.
Formula conto vendita con AL Margine Fisso e garantito MQ, IN RAPPORTO ALL’UBICAZIONE PV E in ogni fase commerciale e reso totale delleDEL rimanenze DEL BACINO DI UTENZA finali. Studio di fattibilità, Business Plan dettagliato e relativo progetto strutturale. Formazione iniziale e relativo supporto visual pre e post apertura. COSA OFFRIAMO Gestione personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale POP e campagne istituzionali. Un supporto ampio che va dalla comunicazione e marketing, alla ricerca del personale e alla formazione. InCOSA CHIEDIAMO COSA CHIEDIAMO vestiamo il 5% del fatturato sulle persone nel nostro centro di formazione, dove organizziamo corsi mirati NON RICHIESTA FEE D’INGRESSO: a formare dei venditori completi, preparati ed entusiasti. Il mix della formazione prevede sia delle giornate in NON RICHIESTE ROYALTY: aula, con approfondimenti specifici e tecniche di vendi DURATA DEL CONTRATTO 5 5 ANNIi RINNOVABILI ta, che giornate in negozio, dove neo assunti vengono (IN ANNI): affiancati dai più esperti. Inoltre mettiamo a disposi zione un supporto dedicato per scegliere la miglior location.
COSA CHIEDIAMO COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO COSA
COSA CHIEDIAMO
pertura e assistenza commerciale continuativa, prodotti esclusivi con zona in esclusiva, settore in crescita esponenziale. COSA OFFRIAMO COSAOFFRIAMO OFFRIAMO COSA
FEE D’INGRESSO: FEE D’INGRESSO:
¤ 10.000 ¤ 10.000
FEE D’INGRESSO:
5% Raffaello Pellegrini 5% Num. DEL verde: 800 090 5325,/ RINNOVABILE Fax: 0532-906699 DURATA CONTRATTO 5, RINNOVABILE DURATA DEL CONTRATTO A SCADENZA SENZA (IN ANNI):e-mail: franchising@naturhouse.it A SCADENZA SENZA (IN ANNI): ULTERIORI COSTI web: www.naturhouse.it ULTERIORI COSTI ROYALTY: ROYALTY:
¤ 10.000
Tel. ROYALTY:
+39 081.3123111 / Fax: 5% +39 081.3123022 Tel. +39 081.3124000 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it info@franchising@piazzaitalia.it e-mail: 5, RINNOVABILE DURATA DEL CONTRATTO e-mail: l.caracci@piazzaitalia.it email: l.caracci@piazzaitalia.it A SCADENZA SENZA (IN ANNI): web:www.piazzaitalia.it www.piazzaitalia.it web: ULTERIORI COSTI
Gianluca Nolli Gianluca Nolli Tel. 0331-86.12.33 Tel. 0331-86.12.33 e-mail: franchising@nau.it e-mail: franchising@nau.it web: www.nau.it web: www.nau.it
50 50 52
COSA CERCHIAMO DA 20.000 ABITANTI IN SU
BACINO D’UTENZA: ESPERIENZA NEL SETTORE:
FATTURATOMEDIO MEDIOANNUO: ANNUO: FATTURATO
49
DA 300 A 1.200
A PARTIRE DA 20
BACINO D’UTENZA:
PUNTO VENDITA:
TADINI/ LI
/ LE SCHEDE /
Gianluca Nolli Tel. 0331-86.12.33 e-mail: franchising@nau.it web: www.nau.it
45
55 49
/ LE SCHEDE /
/ LE SCHEDE /
ABBIGLIAMENTO, CALZATURE E ACCESSORI BAMBINO/A 0-14 ANNI Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto Campano di Nola, Lotto D1 - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 - Punti vendita diretti con reparto kids: 150 - Punti vendita affiliati con reparto kids: 103 106 - Punti vendita affiliati all’estero con reparto kids: 39 40
COSA CERCHIAMO
NEGOZI AL DETTAGLIO DI CASALINGHI, SCARPE DA DONNA, BORSE ELETTRONICA E GIFT, TESSILE E ACCESSORI E ABBIGLIAMENTO, CURA DELLA CASA Ragione sociale: PRIMADONNA SPA - Indirizzo: S.P. 231 DELLA Km 5,2 70032E Bitonto (Ba) -PERSONA Anno di partenza del franchising: 2006 - Punti vendita diretti: 152 - Punti vendita affiliati: - Punti Vendita totali: Ragione241 sociale: PORTOBELLO SPA393 - Indirizzo: Sede Legale: Piazzale Della Stazione snc - 00071 Pomezia (RM - Z.I. Santa Palomba) -COSA Anno diCERCHIAMO fondazione: 2016 - Anno partenza franchising: 2020 - Punti vendita diretti: 14 - Punti vendita affiliati:VENDITA: 0 - Punti vendita diretti - Punti vendita 100 (estero): MQ (+ 40 0 PER DEPOSITO) PUNTO affiliati (estero): 0. BACINO D’UTENZA:
PUNTO VENDITA:
150/250 MQ
BACINO D’UTENZA:
20.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ STAND ALONE/CENTRO STORICO
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
2 + TITOLARE
INVESTIMENTO INIZIALE:
Q2 PER ARREDI E LUCI 280/MQ € 300/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
DA € 2.000 2.800 A € AL 3.500 € 3.000/3.500 MQAL M2
COSA OFFRIAMO
35MILA ABITANTI
COSA CERCHIAMO
STRADE PRINCIPALI, CENTRI COMMERCIALI SUPERFICIE MEDIA DEL PUNTO VENDITA (IN MQ): SUPERFICIE MINIMA DI 250MQ NON RICHIESTA ESPERIENZA NEL SETTORE: UBICAZIONE OTTIMALE:
BACINO DI UTENZA: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): UBICAZIONE OTTIMALE: INVESTIMENTO INIZIALE:
TRA I 75.000 E I 100.000 ABITANTI IN MEDIA 3/4 FULL TIME EQUIVALENTI ZONE RESIDENZIALI E DI PASSAGGIO, ANCHE ALL’INTERNO DI UN CENTRO COSTO ARREDI 400 - 500 COMMERCIALE AL ML* (LINEE DI ARREDO: ECONOMY/ LUXURY) PERSONALE RICHIESTO *RIFERITO ALLA SUPERFICIE (COMPRESO IL TITOLARE): 4 RISORSE (3 PERSONE FULL TIME DELL’AREA E 1 ESPOSOTIVA IN PART TIME VERTICALE) VENDITA
ESPERIENZA NEL SETTORE: NON RICHIESTA DA 6MILA A 10MILA € AL MQ FATTURATO MEDIO ANNUO: VENDITA INVESTIMENTO INIZIALE DA: € 97.500 FATTURATO MEDIO ANNUO: € 3.000/MQ
COSA OFFRIAMO
Formula conto vendita con Margine Fisso e garantito in ogni fase commerciale e reso totale delle rimanenze finali. Studio di fattibilità, Business Plan dettaglia to e relativo progetto strutturale.Formazione iniziale e relativo supporto visual pre e post apertura. Gestione personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale POP e campagne istituzionali.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
NON RICHIESTA
ROYALTY:
NON RICHIESTE
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5 RINNOVABILI
Assistenza in loco COSA in faseOFFRIAMO di apertura. Assistenza durante il contratto. Layout del punto vendita realizzato Affidabilità di un’azienda quotata AIM, conto con dall’ufficio progettazione Primadonna Spa.vendita Formula margine garantito, automatizzazione stock rotation, commerciale conto/vendita con resodello totale dell’invenelevatissimo know-how, assistenza pre-post afduto con un margine contributivo costante apertura, tutto l’anfiancamento progettazione allestimento del punto no, assistenzaper e formazione. Un econcept originale e di grande supporto gratuito, visual vendita,impatto. esclusivaCollezioni territoriale, esclusive, software gestionale pre e post apertura. Formazione istituzionale iniziale 2 settimane, visibilità grazie alla comunicazione a livello nariassortimento merce settimanale. zionale e azioni di Direct Marketing. Esperienza d’acquisto di alto valore.
COSA CHIEDIAMO COSA CHIEDIAMO
FEE D’INGRESSO:
NO
FEE D’INGRESSO: ROYALTY:
20.000€ NO
FIDEJUSSIONE BANCARIA: 150.000€ DA VALUTARE IN FUNZIONE ZONA IN ESCLUSIVA: DEGLI ABITANTI ROYALTIES: 0 NESSUNA CONTRIBUTI PUBBLICITÀ NAZIONALE: DURATA DEL CONTRATTO 6
Tel. +39 081-3123111 / Fax: +39 081.3123022 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it
(IN ANNI): DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
5
Anna Massimo +39 349 2717044 email: franchising@portobello-club.com Tel.web: 080-3751575/800-141207 www.portobelloclub.it Fax. 080-3756049 e-mail: franchising@primadonna.it Facebook: Primadonna Collection web: www.primadonnacollection.com
56
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/ / L LE E S SC CH HE ED DE E / /
E D E // L LE E S SC CH HE ED DE E // /
// LLEE / E S SC CH HE ED DE / // L LLEE S SSC CCH HHE EED DDE EE / //
ABBIGLIAMENTO E ABBIGLIAMENTO, ABBIGLIAMENTO, CALZATURE ABBIGLIAMENTO, CALZATURE EE ABBIGLIAMENTO, CALZATURE CALZATUREE E CALZATURE BAMBINO ACCESSORI BAMBINO/A 0-14 ANNI ACCESSORI BAMBINO/A 0-14 ANNI ACCESSORI ACCESSORI BAMBINO/A BAMBINO/A0-14 0-14ANNI ANNI
SCARPE SCARPE DA DONNA, BORSE SCARPE DA DONNA, BORSE SCARPEDA DADONNA, DONNA,BORSE BORSE E ACCESSORI E ACCESSORI EEACCESSORI ACCESSORI
Ragione Retail S.p.a. - -Gruppo IMAC Spa sociale: Piazza Italia S.p.a. PalazRagionesociale: sociale:Reda Piazza Italia S.p.a. -Indirizzo: Indirizzo: PalazRagione sociale: Piazza Italia S.p.a. - -Indirizzo: PalazRagione sociale: Italia S.p.a. Indirizzo: Palaz-zina Indirizzo via Menocchia, 27 - 63062 -diMontefiore Piazza -Piazza Campano di Nola, zina Piazza: Italia Italia - Interporto Interporto Campano Nola,LotLotzina Piazza Italia Interporto Campano di Nola, Lotzina Piazza Italia Interporto Campano di Nola, Lotdell’Aso (Ap) - Nola Anno di fondazione 1976attività: -attività: Anno to - -Anno fondazione toD1 D1- -80035 80035 Nola(Na) (Na) Annodidiattività: fondazione to D1 Nola (Na) di attività: topartenza D1-- Partenza -80035 80035 Nola (Na)-2008 -Anno Anno difondazione fondazione attività: di franchising: Punti vendita diretti: 1993 del franchising progetto kids: nov. 2011 1993 - Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 1993 Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 - vendita Partenza del franchising kids: nov. 2011 400 3 -Punti Punti vendita affiliati: 373 - progetto Punti affiliati - 1993 diretti con kids: 150 ven-Punti vendita diretti conreparto reparto kids:vendita 150- -Punti Punti ven- -Punti diretti kids: Puntivendita vendita diretticon conreparto reparto kids:150 150- -Punti Puntivenvenall’estero: 37con dita 106 ditaaffiliati affiliati conreparto repartokids: kids:103 103- -Punti Puntivendita venditaaffiliati affiliati dita affiliati con reparto kids: 103 - -Punti vendita affiliati 106 dita affiliati con reparto kids: 103 Punti vendita affiliati all’estero 40 all’esterocon conreparto repartokids: kids:39 39 all’estero 40 all’esterocon conreparto repartokids: kids:39 39
Ragione Ragionesociale: sociale:PRIMADONNA PRIMADONNASPA SPA- Indirizzo: - Indirizzo:S.P. S.P.231 231 Ragione sociale: SPA S.P. Ragione sociale:PRIMADONNA PRIMADONNA SPA- Indirizzo: - Indirizzo: S.P.231 231 Km Km5,2 5,270032 70032Bitonto Bitonto(Ba) (Ba)- -Anno Annodidipartenza partenzadel delfranfranKm 5,2 70032 Bitonto (Ba) - -Anno didipartenza del franKm 5,2 70032 Bitonto (Ba) Anno partenza del franchising: - Punti 165 155 chising:2006 2006- -Punti Puntivendita venditadiretti: diretti:152 152 - Puntivendita vendita 153 chising: 2006 152 155- Punti chising:241 2006- -Punti Puntivendita venditadiretti: diretti: 152 - Puntivendita vendita affiliati: 393 affiliati: 231 241- -Punti PuntiVendita Venditatotali: totali: 393 Punti vendita Italia: 312 - 153 Punti vendita este225 226 379 380 affiliati: affiliati:241 241- -Punti PuntiVendita Venditatotali: totali:393 393 225 226 379 380 ro: 84 - Punti totali: 396
ESPERIENZA NEL SETTORE: ESPERIENZA ESPERIENZANEL NELSETTORE: SETTORE: ESPERIENZA ESPERIENZANEL NELSETTORE: SETTORE: PERSONALE RICHIESTO PERSONALE PERSONALERICHIESTO RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO TITOLARE): PERSONALEIL RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): (COMPRESO IL TITOLARE): (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: FATTURATO MEDIO ANNUO: FATTURATO MEDIO ANNUO: FATTURATO FATTURATOMEDIO MEDIOANNUO: ANNUO:
PUNTO PUNTOVENDITA: VENDITA: PUNTO PUNTOVENDITA: VENDITA: BACINO BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: BACINO BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: UBICAZIONE UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE: UBICAZIONE UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE:
DA 100 A 250 MQ 150/250 150/250MQ MQ 150/250 MQ DA 10.000 A 50.000 ABITANTI 150/250 MQ 20.000 20.000ABITANTI ABITANTI 20.000 CENTRO CITTÀ, CENTRO 20.000ABITANTI ABITANTI COMMERCIALE, CENTRO CENTRO CENTROCOMM.LE/PARCO COMM.LE/PARCOCOMM.LE/ COMM.LE/ CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ STORICO, VIE COMMERCIALI CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ STAND STORICO STANDALONE/CENTRO ALONE/CENTRO STORICO STAND STANDALONE/CENTRO ALONE/CENTROSTORICO STORICO NON RICHIESTA NON NONRICHIESTA RICHIESTA NON NONRICHIESTA RICHIESTA DA A 3 2 2+ +1TITOLARE TITOLARE 2 2+ +TITOLARE TITOLARE
ESPERIENZA SETTORE: ESPERIENZANEL NEL SETTORE: ESPERIENZA SETTORE: ESPERIENZANEL NEL SETTORE: PERSONALE PERSONALERICHIESTO RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: INVESTIMENTO INIZIALE: INVESTIMENTO INIZIALE:
FATTURATO ANNUO: FATTURATOMEDIO MEDIO ANNUO: FATTURATO ANNUO: FATTURATOMEDIO MEDIO ANNUO:
COSA OFFRIAMO COSA COSAOFFRIAMO OFFRIAMO COSA COSAOFFRIAMO OFFRIAMO
NON RICHIESTE 6
UBIC UBIC
ESPE ESPE
PERS PERS (COM (COM
INVE INVE
FATT FATT
COSA OFFRIAMO
Marg Marg sortim sortim tuita. tuita. sing. sing. leade leade nali, nali, nego nego invio invio
Assistenza loco Assistenzain locoin infase fasedi diapertura. apertura.Assistenza AssistenzaduduAssistenza inin Assistenza Assistenza inloco locoininfase fasedidiapertura. apertura. Assistenzadudurante contratto. ranteil contratto.Layout Layoutdel delpunto puntovendita venditarealizzato realizzato rante il il contratto. Layout del punto vendita realizzato rante il contratto. Layout del punto vendita realizzato dall’ufficio progettazione Primadonna Spa. Formula dall’ufficio progettazione Primadonna Spa. Formula dall’ufficio progettazione Primadonna Spa. Formula dall’ufficio progettazione Primadonna Spa. Formula commerciale totaledell’invendell’invencommercialeconto/vendita conto/venditacon conreso resototale commerciale conto/vendita totaledell’invendell’invencommerciale conto/venditacon conreso resototale duto dutocon conun unmargine marginecontributivo contributivocostante costantetutto tuttol’anl’anduto con contributivo costante tutto duto conun unmargine margine contributivo costante tuttol’anl’anno, assistenza e formazione. Un concept originale didi no,assistenza assistenzae eformazione. formazione.Un Unconcept conceptoriginale originalee no, ee no, assistenza e Collezioni formazione. Un concept originale edidi grande impatto. esclusive, supporto visual grande impatto. Collezioni esclusive, supporto visual grande impatto. Collezioni esclusive, supporto visual grande impatto. Collezioni esclusive, supporto visual pre pree epost postapertura. apertura.Formazione Formazioneiniziale iniziale2 2settimane, settimane, pre Formazione pree epost postapertura. apertura.settimanale. Formazioneiniziale iniziale2 2settimane, settimane, riassortimento riassortimentomerce mercesettimanale. settimanale. riassortimento riassortimentomerce merce settimanale.
COSA CHIEDIAMO COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO COSA COSA CHIEDIAMO
DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
BACI BACI
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Margine garantito del 40%. Reso dell’invenduto. RiasFormula vendita con Fisso eegarantito Formula conto conto vendita conMargine Margine Fissovendita garantito sortimenti online. Progettazione del punto graFormula conto vendita con Margine Fisso eegarantito conto vendita con Margine Fisso garantito inFormula ogni fase eereso delle rimanenogni fase commerciale commerciale resototale totale delle rimanentuita. Servizio di trainer e assistenza Visual Merchandiinin ogni fase commerciale e reso totale delle rimanenin finali. ogni fase commerciale e Business reso totale delle rimanenze Studio didifattibilità, Plan dettaglia ze finali. Studio fattibilità, Business Plan dettaglia sing. Software dididi gestione gratuito. Comunicazione da- -ze Studio fattibilità, Business Plan zeefinali. finali. Studio fattibilità, Business Plan dettaglia dettaglia to progetto strutturale.Formazione iniziale toeerelativo relativo progetto strutturale.Formazione inizialee e leader internazionale instrutturale.Formazione tv, radio, stampa, web,iniziale redazioto progetto to erelativo relativo progetto strutturale.Formazione inizialee e relativo supporto visual pre e post apertura. Gestione relativo supporto visualpre preecomunicare e postapertura. apertura. Gestione nali, affissioni. Iniziative l’opening del relativo supporto visual Gestione relativo supporto visual per pre epost post apertura. Gestione personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale negozio. Fidelity Card ed azioni disettimanali. direct marketing con personalizzata dei riassortimenti Materiale personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale POP istituzionali. POPe ecampagne campagne istituzionali. invio sms e demistituzionali. ai clienti fidelizzati. POP POPedi ecampagne campagne istituzionali.
ROYALTIES:
PUNT PUNT
LE SCHEDE
DA € 2.800 A € AL 3.500 AL M22 3.000/3.500 ¤€€4.800/MQ 3.000/3.500 ALMQ MQ DA € 2.800 A € AL 3.500 AL M €€3.000/3.500 3.000/3.500 ALMQ MQ
NON RICHIESTA NON RICHIESTA ¤NON 50.000 RICHIESTA NON RICHIESTA NON RICHIESTE NONRICHIESTE RICHIESTE NON LEASING NON RICHIESTE 5 RINNOVABILI RINNOVABILI 5 5RINNOVABILI 5 RINNOVABILI NON RICHIESTA
100 MQ (+(+ 4040 PER DEPOSITO) 100 MQ PER DEPOSITO) 100 MQ (+(+ 4040 PER DEPOSITO) 100 MQ PER DEPOSITO) 35MILA ABITANTI 35MILA ABITANTI 35MILA ABITANTI 35MILA ABITANTI STRADE PRINCIPALI, CENTRI STRADE PRINCIPALI, CENTRI STRADE PRINCIPALI, CENTRI STRADE PRINCIPALI, CENTRI COMMERCIALI COMMERCIALI COMMERCIALI COMMERCIALI NON RICHIESTA NON RICHIESTA NON RICHIESTA NON RICHIESTA ININ MEDIA 3/4 FULL TIME MEDIA 3/4 FULL TIME IN MEDIA 3/4 FULL TIME IN MEDIA 3/4 FULL TIME EQUIVALENTI EQUIVALENTI EQUIVALENTI EQUIVALENTI COSTO ARREDI 400 COSTO ARREDI 400 500 - 500 COSTO ARREDI 400 - 500 COSTO ARREDI 400 - 500 AL ML* (LINEE DI ARREDO: AL ML* (LINEE DI ARREDO: AL ML* (LINEE DIDI ARREDO: AL ML* (LINEE ARREDO: ECONOMY/ LUXURY) ECONOMY/ LUXURY) ECONOMY/ LUXURY) ECONOMY/ LUXURY) *RIFERITO ALLA SUPERFICIE *RIFERITO ALLA SUPERFICIE *RIFERITO ALLA SUPERFICIE *RIFERITO ALLA SUPERFICIE ESPOSOTIVA DELL’AREA ESPOSOTIVA DELL’AREA ESPOSOTIVA DELL’AREA ESPOSOTIVA DELL’AREA VENDITA VENDITA VENDITA VENDITA DA 6MILA AA 10MILA €€ ALAL MQ DA 6MILA 10MILA MQ DA 6MILA AA 10MILA €€ ALAL MQ DA 6MILA 10MILA MQ VENDITA VENDITA VENDITA VENDITA
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FIDE FIDE
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Tel. Fax: Tel.+39 +39081-3123111 081-3123111/ Fax:+39 +39081.3123022 081.3123022 Tel. +39 // Tel. +39081-3123111 081-3123111 /Fax: Fax:+39 +39081.3123022 081.3123022 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it e-mail:info.franchising@piazzaitalia.it info.franchising@piazzaitalia.it e-mail: e-mail:l.caracci@piazzaitalia.it info.franchising@piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.primigi.it
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L’utilizzatore può fallire, ma il Marchio può continuare a vivere attraverso nuovi licenziatari
L’IMPORTANZA DEL CONTRATTO DI LICENSING È un contratto complesso, che deve necessariamente entrare quanto più possibile nei dettagli operativi del business che le parti intendono perseguire, disciplinandone ogni aspetto. Come funziona e quali sono gli aspetti e gli elementi fondamentali ai quali è necessario attenersi per evitare errori Avv. Patricia de Masi Taddei Vasoli*
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ome ha detto il dr. Boselli, allora Presidente della Camera della Moda, in occasione della presentazione di un libro sul licensing nel sistema moda: il successo del Made in Italy nella moda è legato al fatto di aver saputo legare ruoli un tempo distinti: industria e stile. “I contratti di licensing sono stati il legame, il punto d’incontro tra queste due componenti”. Assistiamo, nel tempo, ad un rapporto sempre più paritetico, vicino alla partnership tra imprenditori, che si differenzia da altre forme contrattuali quali la subfornitura o la distribuzione o il franchising, anche se possono esserci alcuni aspetti comuni dati appunto dal diritto di utilizzo di un marchio. Il contratto di licensing è un contratto complesso, che deve necessariamente entrare quanto più possibile nei dettagli operativi del business che le parti intendono perseguire, disciplinandone ogni aspetto: per questo non ci si può affidare a modelli standard, ma i professionisti devono lavorare a fianco degli imprenditori per comprendere in maniera dettagliata ogni passaggio operativo e, di conseguenza, gli aspetti giuridici rilevanti. Si tratta di una figura contrattuale relativamente recente, poiché fino al 1992 il diritto di utilizzo del marchio era condizionato alla cessione dell’azienda o di un suo ramo. Si riteneva infatti che il marchio fosse intimamente legato al suo titolare, che con esso garantiva sia la provenienza, sia la qualità dei prodotti con esso contraddistinti. La modifica della legge sui marchi attuata con D.L. 4.12.1992 n.480 ha invece consentito al titolare di cedere i marchi per tutti i prodotti per i quali è stato depositato o solo per parte di essi, indipendentemente dalla cessione dell’azienda o del ramo d’azienda. È ora previsto espressamente (artt. 2573 c.c. e 15 l.m.) che il titolare del marchio possa stipulare contratti di licenza non esclusivi e trasferire il marchio per una parte soltanto dei beni per cui è tutelato o per diverse aree geografiche. Una delle più rilevanti conseguenze di tale cambiamento è stata la possibilità di decentralizzare il processo produttivo affidando la produzione o parte di essa a più soggetti altamente specializ-
zati, valorizzando il Marchio, e non più il produttore, consentendo così un rapido processo di diversificazione. Si è trattato di un cambiamento epocale a livello di marketing, poichè il Marchio ha avuto nel tempo la prevalenza rispetto al suo proprietario o al suo utilizzatore, tanto che, molto spesso, viene tutelato attraverso la sua registrazione in capo ad un soggetto diverso dal produttore, così da non coinvolgerlo nelle conseguenze legate al rischio d’impresa dell’utilizzatore. In sostanza: l’utilizzatore può fallire, ma il Marchio può continuare a vivere attraverso nuovi licenziatari. Nel mondo dell’industria della moda, ma non solo, la specializzazione rappresenta inoltre un importante fattore di successo: non è infatti scontato il fatto che chi possieda il know-how in un settore, l’abbia anche in un altro. Attraverso il contratto di licenza è stato possibile ampliare la gamma dei prodotti contraddistinti con il Marchio affrontando i settori più disparati attraverso investimenti atti a costruire un’immagine o uno stile comune; assistiamo a marchi noti nel mondo dell’abbigliamento, che vanno a contraddistinguere profumi o occhiali o orologi. La pubblicità e tutte le azioni di marketing sono così rivolte a fornire una immagine comune del brand. DEFINIZIONE
“Con il contratto di licenza il titolare del marchio
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(“licenziante”) concede ad un terzo (“licenziatario”) l’uso del marchio stesso per la produzione e la vendita di prodotti specifici (solitamente per un settore merceologico) in un determinato territorio e per determinati canali distributivi, per un periodo di tempo determinato ed a fronte di un compenso, che il licenziatario si obbliga a corrispondere al licenziante, normalmente in forma di: “royalties” (percentuale sul fatturato) e di “contributo pubblicitario” (percentuale sul fatturato). Tutto questo a condizione che vengano rispettati i livelli di qualità dei prodotti in modo da non creare danno all’immagine complessiva del Licenziante in quanto dalla licenza non deve derivare inganno sulle caratteristiche dei prodotti che sono essenziali nell’apprezzamento del pubblico, come disposto dall’art. 2573 C.C.. ELEMENTI ESSENZIALI
Per prima cosa bisogna identificare l’identità delle parti contrattuali e cioè il «Licenziante», ovvero colui che è titolare del marchio registrato, e «Licenziatario» cioè colui che presso le proprie unità produttive realizzerà i prodotti licenziati e
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garantirà, con la propria struttura finanziaria, il riconoscimento al Licenziante della royalty e del contributo pubblicitario. PREMESSE
Particolare attenzione deve essere utilizzata nella redazione della parte iniziale del contratto, in merito alle definizioni di ogni termine tecnico e di uso comune in un determinato settore, e che verrà poi utilizzato in modo ricorrente all’interno del testo (es. Prodotti Licenziati, Modello, Prototipo, Campionario, Linea, Collezione, Corrispettivo, Rendiconto Contabile, Rimanenze, etc....). MARCHIO E OGGETTO DEL CONTRATTO
Il «Marchio», il cui uso viene consentito nell’ambito della licenza al licenziatario, deve essere individuato in modo estremamente preciso sia nella propria forma grafica («logo») che in quella denominativa. Con esso devono essere indicate le classi di prodotti per le quali il Marchio è stato registrato ed il suo ambito territoriale garantendone la validità. Non basta infatti la sua registrazione in un deter-
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minato territorio, ma bisogna garantire che esso non sia decaduto per mancato utilizzo. L’articolo 24 del Codice di Proprietà Industriale (c.p.i.) prevede infatti la decadenza qualora un marchio non venga utilizzato in maniera effettiva entro cinque anni dalla registrazione o il cui uso venga sospeso per un periodo ininterrotto di cinque anni. OBBLIGHI DELLE PARTI
Gli obblighi del licenziante consistono essenzialmente nel fornire al licenziatario tutte le informazioni, indicazioni tecniche e di stile, tempificazione della produzione e delle consegne necessarie al licenziatario affinché quest’ultimo possa realizzare il prodotto licenziato nel modo più fedele e coerente alle esigenze produttive e commerciali di entrambe le parti contrattuali. È in questa fase che, le sinergie fra licenziante e licenziatario possono e devono realizzarsi quanto più possibile dal momento che, il licenziatario recepite le informazioni di cui sopra, le possa utilizzare nelle proprie dinamiche produttive e realizzare i prodotti licenziati insieme a, tutto quanto agli stessi connesso (imballaggi, etichette, packaging, proposte d’ordine, materiale promozionale, etc...), nei tempi e con le modalità preventivamente stabilite. REALIZZAZIONE DEI PRODOTTI LICENZIATI
È importante disciplinare contrattualmente tem-
pi e luoghi di produzione se debbano avvenire unicamente presso le unità produttive del licenziatario oppure se il licenziatario abbia la facoltà di avvalersi di unità produttive terze rispetto alla propria azienda, pur impegnandosi a mantenerne il pieno controllo e responsabilità nell’adempimento del contratto. La predisposizione di un Calendario Operativo da allegare all’accordo, disciplina le fasi che vanno dalla progettazione del prodotto fino alla consegna dello stesso ai clienti. Il controllo da parte del licenziante sull’operato del licenziatario è fondamentale, poiché il licenziante deve sovrintendere all’attività produttiva e distributiva del licenziatario al fine di ottenere una indispensabile uniformità di produzione e di immagine sul mercato. L’art. 15.4 Im., come l’art. 2573 C.C. prevedono infatti che, dalla licenza di marchio non debba derivare inganno in quei caratteri dei prodotti o servizi che sono essenziali nell’apprezzamento del pubblico. E tale divieto è espressamente sanzionato negli artt. 41.1 l.m.. Il licenziante deve quindi riservarsi la facoltà di effettuare presso il licenziatario controlli di qualità, di avanzamento della produzione, etc... nonché della regolarità del corretto uso ed esaurimento di tutti i materiali contraddistinti dal Marchio (etichette, imballaggi, etc....). Una volta approvati
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(fase di approvazione) i prototipi realizzati dal licenziatario, devono essere realizzati i campionari (o collezioni) destinati alla vendita sul territorio concordato. Anche successivamente a tale fase, il licenziante deve riservarsi una pratica ed effettiva facoltà di controllo e di intervento qualora si riscontrino sul mercato prodotti difettosi o comunque carenti della qualità necessaria al mantenimento dell’immagine e del marchio. ESCLUSIVA E TERRITORIO
Con il contratto di licenza il Marchio può essere concesso per la totalità dei beni (licenze totali), come anche solo per parte di essi (licenze parziali); ma per di più le licenze possono essere esclusive o non esclusive. Nel caso di licenze non esclusive, il titolare del marchio può continuare a fare uso del Marchio insieme ad un licenziatario per gli stessi beni e, può anche concedere più licenze a licenziatari diversi per gli stessi beni o per prodotti diversi. Nelle licenze esclusive invece, una sola impresa ha la facoltà di usare il Marchio per quel tipo di beni in un determinato territorio. DISTRIBUZIONE E VENDITA
Il piano distributivo riveste una importanza strategica nell’ottica di sviluppo e penetrazione commerciale del marchio e dei prodotti licenziati;
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è pertanto necessario che il contratto disciplini i piani concordati con il licenziante sia in termini di sviluppo di fatturato, sia di qualità e quantità di punti vendita, clienti e consegne. Quanto più il licenziatario realizza un prodotto «specialistico», diverso da quello tradizionale del licenziante, tanto più le parti dovranno coordinarsi in modo tale da sviluppare l’immagine omogenea del Marchio sul mercato secondo gli investimenti pianificati e sostenuti dal licenziante (es . distribuzione all’interno di punti vendita monomarca, oppure con esclusione di grandi magazzini, etc...). Particolare attenzione va posta anche alla disciplina di vendite consentite al licenziatario all’interno, ad esempio, di duty free, outlet, negozi interni del licenziatario etc.... Infatti oltre, al fondamentale controllo sull’immagine del Marchio e dei prodotti, bisogna tener conto del fatto che tali vendite avvengono generalmente con l’applicazione di rilevanti sconti, che inevitabilmente incidono sulla quantità e qualità del fatturato realizzato dal licenziatario e quindi del corrispettivo da riconoscere al licenziante. È quindi necessario inserire nel contratto la definizione di un piano distributivo stagionale/annuale condiviso e che preveda se necessario, l’esclusione di determinati canali distributivi ritenuti non adeguati all’immagine del Marchio.
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DISCIPLINA DELL’USO DEL MARCHIO E SANZIONI PER LE EVENTUALI VIOLAZIONI
Il potere di controllo del licenziante si manifesta anche nel verificare che l’utilizzo del Marchio (come posizionamento, grafia, materiale pubblicitario), avvenga nel pieno rispetto delle proprie politiche commerciali e di immagine e comunque con le modalità dettagliate nel contratto. Va espressamente disciplinato il divieto per il licenziatario di procedere al deposito del marchio o di altri segni distintivi del licenziante o comunque confondibili con quest’ultimo, anche per Paesi o prodotti per i quali non risulta depositato al momento della firma del contratto. L’efficacia di tali previsioni acquista il valore di reale deterrente solo se il loro inadempimento viene sanzionato in modo concreto da una clausola contrattuale. CORRISPETTIVO E CONTRIBUTO PUBBLICITARIO
Il corrispettivo che il licenziatario deve riconoscere al licenziante, si esprime generalmente in una percentuale da calcolarsi sul fatturato realizzato dalla vendita dei prodotti licenziati. Il licenziante al fine di monitorare il risultato economico delle licenze concesse, può richiedere al licenziatario dei «Minimi garantito di fatturato» sui quali dovrà essere comunque calcolata la percentuale di royalty da riconoscere al licenziante, anche qualora il licenziatario non raggiungesse tale obiettivo. È necessario che venga esattamente definito fra le parti, cosa si intende per «Fatturato Netto» perché questo è la base imponibile per il calcolo dei corrispettivi della licenza. Al fine di verificare i fatturati netti realizzati dal licenziatario nella composizione sia per valore che per «qualità» (politiche di sconti, accrediti per resi, etc...) è fondamentale prevedere che il licenziatario invii periodicamente un rendiconto contabile dettagliato (per cliente! prodotto! agente, quantità delle rimanenze etc....). Anche in questa gestione il licenziante deve riservarsi un potere ispettivo e di verifica presso la sede del licenziatario. Il contributo pubblicitario viene anch’esso versato al licenziante a titolo di partecipazione ai costi generali pubblicitari sul Marchio sostenuti dal licenziante
secondo le proprie pianificazioni pubblicitarie e di marketing. Può essere utile prevedere che tale contributo venga versato al licenziante in modo anticipato rispetto alla corresponsione della royalty, in quanto si tratta di investimenti importanti, che vengono sostenuti anche molto prima rispetto alla realizzazione delle vendite. DURATA DEL CONTRATTO E CESSAZIONE
Le parti possono liberamente scegliere la durata dell’accordo che va valutata in relazione al tempo necessario a verificare i risultati degli investimenti effettuati sia dal licenziante che dal licenziatario. Si può dunque prevedere una durata minima garantita, il cui rinnovo sia condizionato per esempio, al raggiungimento di obbiettivi minimi di fatturato. Come ogni accordo anche il contratto di licenza presenta una «fase patologica» che può essere determinata oltre che dalla naturale scadenza, anche da varie ulteriori cause (eventuali gravi inadempimenti nel corso del rapporto, violazioni del marchio, cambio di struttura societaria, etc..). Per quanto possibile è opportuno prevedere e disciplinare tali ipotesi e porre particolare attenzione alla fase successiva alla cessazione per quanto riguarda lo smaltimento delle rimanenze, del materiale recante il Marchio, la liquidazione dei corrispettivi, etc.... *dMTV LEX
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5 pratiche utili per abbandonare un certo stile di vendita troppo aggressivo
DOPO IL COVID NELLA VENDITA PREVALE IL “SOFT SELLING” I clienti sono molto stressati, soprattutto se la crisi economica li ha colpiti da vicino, e adottare un approccio “hard” nella vendita non farà che stressarli ancora di più, provocando reazioni negative di Ugo Perugini*
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egli ultimi mesi milioni di persone in tutto il mondo hanno dovuto affrontare malattia, morte e difficoltà economiche a causa della pandemia. Ora più che mai, sia nelle relazioni personali sia nelle reti professionali nessuno riesce più a sopportare atteggiamenti di falsa sincerità. In altre parole, se un professionista della vendita manca di empatia, autenticità, integrità nei confronti di un cliente, la relazione ne risentirà e sarà difficile che il contratto si possa chiudere positivamente. D’altra parte, nessuno nega che chi ha il compito di vendere in questi momenti si trovi in notevoli difficoltà nel concludere accordi, assicurarsi commissioni, realizzare profitti. Riuscire a conciliare l’esigenza pragmatica di guadagnare con la necessità di mostrare empatia e integrità nei confronti dei clienti può risultare un compito difficile. Bisogna passare da una vendita “hard” a una “vendita soft”. Cosa non sempre facile perché molti professionisti della vendita sono stati istruiti e abituati a usare tecniche e tattiche, che possiamo definire dirette, energiche, aggressive, in certi casi implacabili e manipolatorie, accompagnate da vecchi trucchi del mestiere. La vendita “hard” o “forzata” otteneva risultati? Qualche volta, in passato. Anche se non riusciva quasi mai a conquistare la fiducia e la lealtà dei clienti. Oggi, al contrario, questo tipo di vendita può risultare addirittura controproducente e disastroso. L’approccio “soft” oggi diventa l’unico modo per evitare che i potenziali clienti abbiano reazioni negative perché non spinge all’acquisto ma mira alla convinzione. Si tratta di tecniche sobrie, non invasive, amichevoli, casual. Il clima che si deve instaurare in questo tipo di trattativa deve essere improntato alla calma, alla riflessione, solo così emerge la caratteristica più efficace di un buon venditore, cioè l’affidabilità. Perché passare al “soft selling” in questi momenti è indispensabile? Per un motivo semplice: i clienti sono molto stressati, soprattutto se la crisi economica li ha colpiti da vicino, e adottare un approccio “hard” nella vendita non farà che stressarli ancora di più, provocando reazioni negative. Ma vediamo le 5 pratiche utili per abbandonare un certo stile di vendita troppo aggressivo e adottare il nuovo “soft selling”. Dimostra empatia. Comprendi veramente le esigenze e le intenzioni del cliente. Cerca sul serio di
metterti nei suoi panni. Il cliente capisce se sei egocentrico e preoccupato solo di chiudere la vendita a qualsiasi costo. Sii onesto. Spiega in modo piano e chiaro la tua offerta, compresi gli eventuali limiti, difetti o i problemi del servizio/prodotto che stai offrendo in relazione alle specifiche caratteristiche del tuo cliente. Evita verità parziali od omissioni. Cerca di vestire i panni dell’esperto. Fornisci risposte veritiere alle domande del cliente, sii sincero, diretto. Impegnati a valutare la sua posizione, sondando con discrezione le sue esigenze e i suoi punti deboli. Questa dovrebbe essere la prassi normale di una vendita corretta, ma in queste circostanze diventa un obbligo, per così dire, morale. Dal tuo comportamento deve emergere chiaramente che il tuo ruolo è anche quello di consulente. Essendo esperto del settore in cui operi puoi diventare per il tuo cliente davvero un partner privilegiato per indicargli la strada più giusta per raggiungere gli obiettivi che gli stanno a cuore o superare i problemi che lo preoccupano. Non è il momento di utilizzare tecniche subdole, manipolazioni, compromessi o denigrare la concorrenza. La tua obiettività non deve essere messa in discussione. Cerca di essere integro nella vendita. È evidente che il tuo scopo è quello di vendere, ma ci sono modi e modi per farlo. La correttezza, l’onestà ma anche la gentilezza, l’attenzione nei confronti dell’altro dovranno prevalere. Sai che il cliente può avere bisogno del servizio/prodotto che offri e che questo lo aiuterà, ma spingere troppo sulla vendita può risultare controproducente. Se in cuor tuo sai che il cliente non è pienamente convinto – e un venditore etico è consapevole dei reali sentimenti del cliente - devi avere il coraggio, la forza di abbandonare la vendita per aprire la strada a future transazioni, costruendo con lui una relazione a lungo termine, amichevole, sincera che non potrà che rivelarsi reciprocamente vantaggiosa. Di questi tempi, meglio un approccio “soft selling” che uno “hard”. Tattiche di vendita troppo aggressive potrebbero avere anche un loro tornaconto immediato, anche perché il cliente in questi momenti è più confuso e disorientato, ma si tratterebbe di una vittoria di Pirro. Potresti vincere una battaglia ma perdere la guerra. *Giornalista - blogger
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È nata la società di consulenza totalmente digitalizzata fondata da Mattia Nicoletti con Pierpaolo Renella, Cristiano Zane e Simone D. Casadei Bernardi
“1492”: PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO
La “1492” ha aiutato non poco in un anno complesso ma che ha segnato un passo avanti fondamentale nell’evoluzione del mercato dei capitali. Nel XXI secolo blockchain e altre innovazioni digitali hanno abbattuto il costo del capitale, assicurando immediatezza, sicurezza e trasparenza nelle transazioni economiche e finanziarie
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innovazione nel terzo millennio è avvenuta per due strade diverse. L’innovazione di sistema si è verificata mediante l’applicazione di contratti automatizzati (gli smart contract), mentre l’innovazione negli strumenti tecnologici è stata prevalentemente importata dal protocollo Bitcoin. Il mercato dei capitali ha appena iniziato a interiorizzare queste innovazioni avviando una trasformazione culturale enorme, se solo si pensa a cosa era la situazione qualche anno fa e a cosa sta iniziando a essere oggi. Un forte impulso al cambiamento è venuto da quel management italiano che sta avendo modo di realizzare le esperienze internazionali, ma una spinta molto rilevante è venuta anche dalle stesse imprese che hanno preteso la riforma del mercato e servizi di livello adeguato. È stata, dunque, una trasformazione con impulsi sia dal lato della domanda, sia dell’offerta ed è un work-in-progress appena avviato. Quando il cambiamento è accelerato perché è lo stesso mercato che lo impone, bisogna essere capaci di dare le risposte giuste, ma naturalmente si creano anche formidabili barriere che frenano il cambiamento, perché la resistenza è insita in chi teme di non poter competere. Essere una società di consulenza totalmente digitalizzata, come Mattia Nicoletti chiama 1492, di cui è co-fondatore con Pierpaolo Renella, Cristiano Zane e Simone D. Casadei Bernardi, ha aiutato non poco in un anno complesso ma che ha segnato un passo avanti fondamentale nell’evoluzione del mercato dei capitali. 1492 ha visto la luce come azienda a pandemia in corso. “In questo 2020, abbiamo imparato tanto, cercando subito un nuovo modo di
fare corporate finance, calato nell’attuale scenario, sempre fortemente incentrato sul fabbisogno di capitale di sviluppo delle imprese”. Durante i mesi di lockdown, 1492 ha potuto sfruttare la sua rete virtuale da Trieste a Tallinn per massimizzare la riduzione del costo del capitale e ampliare le opzioni di reperimento di capitali, per le aziende. Questa combinazione di high tech e bassi costi risulta una carta vincente a livello mondiale e ha introdotto quella che Renella definisce la “terza fase” della globalizzazione. “Nella nostra visione, infatti, la globalizzazione è una sequenza di caduta dei costi”. Nel XVIII secolo navi a vapore e ferrovie hanno ridotto il costo del trasporto di beni. Alla fine del XX secolo l’ICT ha ridotto drasticamente il costo del trasferimento delle idee. Nel XXI secolo blockchain e altre innovazioni digitali hanno abbattuto il costo del capitale, assicurando immediatezza, sicurezza e trasparenza nelle transazioni economiche e finanziarie. L’industria dei servizi finanziari è da sempre banco-centrica. Il nuovo ambiente regolatorio e l’esplosione della blockchain hanno consentito alle aziende fintech di acquisire quote di mercato in attività bancarie tradizionali come pagamenti, prestiti, investimenti e capital markets. Le banche hanno reagito in una varietà di modi a queste sfide, ma gli innovatori hanno guadagnato vantaggio competitivo. 1492 è costantemente impegnata nel creare nuove efficienze nell’accesso al capitale. “Con tutte le notizie recenti riguardanti i vaccini COVID-19 e le speranze in una rapida ripresa dell’economia, noi crediamo che l’intero ecosistema economico stia per cambiare”,
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FOCUS SULLA TOKENIZZAZIONE DEGLI ASSET Quando si parla di tokenomics è per evidenziare l’importanza che i token, gli asset digitali, rivestono e rivestiranno sempre più in futuro un ruolo fondamentale nel mercato dei capitali. La tokenizzazione è una delle più grandi invenzioni tecnologiche e finanziarie del nostro tempo. L’idea di base è semplice: gli investitori acquistano asset digitali – i token – che rappresentano una proprietà parziale. Gli investitori ricevono un asset che genera rendimenti e che possono rivendere in un mercato liquido. 1492 è stata fondata da 4 specialisti della tokenomics con l’obiettivo di offrire consulen-
racconta Renella. Mentre l’emergenza sanitaria è ancora in corso nel 2021, gli asset digitali fanno discutere e attirano l’attenzione del mercato, rappresentando un’opportunità per le aziende di superare le sfide finanziarie in modi più innovativi e di impatto. Dalla pandemia alla cosiddetta tokenomics il salto è breve. “Ogni asset reale esistente può essere rappresentato in forma digitale utilizzando il registro distribuito. Così possiamo incorporare il valore economico dei diritti derivanti da questi asset e scambiarlo come fosse un titolo liquido e negoziabile”. 1492 vuole puntare sui token digitali generati sulle blockchain. La finanza decentralizzata è un fatto irreversibile. Il mercato dei capitali si sta, in una certa misura, spaccando. Da un lato gli operatori bancari con approccio standardizzato e servizi che vengono acquistati dalle aziende per inerzia. “La nostra missione è, per contro, portare innovazione nei settori in gli operatori storici sono poco dinamici. Al momento, siamo all’alba di una rivoluzione simile a ciò che è stato in passato l’introduzione della società per azioni e della Borsa”, riflette Renella. “In futuro, la digitalizzazione degli asset sbloccherà valori enormi a livello globale e contribuirà a creare mercati dei capitali più efficienti
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za professionale e soluzioni innovative alla value chain dei settori industriali attraverso una tecnologia più rapida, meno costosa, orientata a creare mercati di capitali più efficienti. Con un’esperienza nella finanza, nel marketing, nei sistemi, nelle regolamentazioni, del mondo tradizionale, e una conoscenza approfondita dei nuovi mercati di capitali, Pierpaolo Renella, Mattia Nicoletti, Cristiano Zane e Simone D. Casadei Bernardi hanno l’obiettivo di utilizzare la tokenomics come leva esponenziale per lo sviluppo e la crescita di aziende e progetti innovativi.
ed equi. Pensiamo che una moderna tecnologia sia utile per portare più persone nel sistema, per l’inclusione, per aiutare a ridurre i costi, per dare benessere a tante persone”. Con 17 miliardi di dollari investiti, i volumi della finanza decentralizzata hanno raggiunto un importante traguardo, ma c’è ancora tanto da fare per incoraggiare l’adozione di massa. La ricchezza mondiale è cresciuta a un tasso significativo in questo secolo, passando da 117,9 trilioni di dollari nel 2000 a 399,2 trilioni a fine 2019, con una crescita media del 6,6% all’anno. Il piano di 1492 per il 2021 ha previsto un’accelerazione. “Si potranno sbloccare trilioni di dollari nel mondo, rendendo gli asset più fungibili. Questo vale per le opere d’arte, gli immobili di pregio e per tante altre risorse intangibili come i diritti d’autore”, dice ancora Nicoletti. “Gli asset digitali saranno uno strumento speciale per democratizzare il mercato dei capitali e plasmare il futuro. Sarà un anno di crescita per la finanza d’impresa che può e deve tornare a correre”. La direzione è senz’altro quella della tokenizzazione degli asset.
La rivoluzione delle edicole passa per il franchising. emanuele.fedeli@sbabam.com
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Da un’idea concepita in pieno lockdown nasce Future4, Agenzia di Pubbliche Relazioni e Comunicazione
“AIUTIAMO LE IMPRESE A RIPENSARE IL FUTURO POST COVID” Abbiamo incontrato il Managing Director, Massimo Melis, classe 1964, dieci anni nel marketing dei servizi e altrettanti nella live communication, docente al Master di Economia e Management delle Attività Turistiche e Culturali dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
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a prima domanda è inevitabile: Ci vuole coraggio per avviare un’attività in pieno lockdown,
davvero un messaggio positivo…
“La crisi che stiamo vivendo impone profonde riflessioni. Le imprese devono reagire al cambiamento economico e sociale in corso rivedendo strategie, leve di marketing, nuovi prodotti, offerte, che vanno comunicate con efficacia e urgenza ai loro stakehol-
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der. Siamo convinti che assisteremo a una ripresa delle attività, un nuovo rinascimento. I consumatori hanno necessità di ritrovare i valori che condividono con i brand, dove scopo e azioni delle imprese siano etici, credibili e sempre più coerenti. I brand, a loro volta, perseguono ancora un approccio omnichannel, ma per intercettare i clienti sono alla ricerca di touch point dove il percorso d’acquisto si realizzi attraverso
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petenza, abbiamo un Advisory Board composto da manager d’azienda con grande esperienza e forte credibilità sul mercato come Giuseppe Coccon e Francesco De Lorenzo. Il Board è anche il crocevia delle collaborazioni con un network di società partner e di professionisti, con i quali ognuno di noi lavora da anni, che attiviamo, quando necessario, per offrire un servizio “tailor made”. Quali servizi offrite?
Massimo Melis, Managing Director Future4
rinnovate formule di esperienza. Ad esempio, alcune aziende stanno già lavorando al trasferimento del punto vendita on line: non mi riferisco all’e-commerce, ma ad un processo che riguardi la trasposizione online dell’esperienza di acquisto in negozio. Invece, sul fronte interno, i dipendenti hanno bisogno di essere rassicurati e informati. Inoltre, la Comunicazione Interna, oggi strumento di gestione di crisi, deve essere sempre più una leva motivazionale e strategica per le aziende in uscita dal Covid”. Quale è il target a cui si riferisce l’agenzia e come avete organizzato il lavoro?
“Ci rivolgiamo principalmente alle piccole e medie imprese proponendo costi accessibili e alta qualità dei servizi. Non escludiamo di continuare a lavorare anche con le Company più strutturate. A garanzia della visione strategica, della qualità e della com-
A Natale, la festa è digitale. Una delle ultime campagne realizzate da Future4.
“Offriamo servizi che vanno dalla comunicazione d’impresa e di marketing alle relazioni con i media, dalla consulenza strategica alla formazione manageriale e il team building, dal digitale, al graphic design, agli eventi aziendali. In questo momento abbiamo voluto rafforzare la parte dedicata al digital marketing e al social media management, mentre per gli eventi proponiamo una piattaforma digitale molto articolata, in aggiunta a quella audio video, per garantire un alto ingaggio dei partecipanti attraverso una serie di servizi opzionali come regia, scenografie virtuali, set e studi televisivi attrezzati per le riprese dei relatori, archivio video e contenuti, televoto, statistiche e molto altro. Voglio farle un esempio: per le festività natalizie ha avuto molto successo la nostra campagna “A Natale, la festa è digitale”, che prevedeva la consegna della cena di Natale (solo prodotti rigorosamente made in Italy) a casa dei dipendenti, da preparare sotto la guida di un nostro chef. La realizzazione dei piatti è stata eseguita in un set televisivo con cucina a vista attrezzata e inviata in streaming ai partecipanti collegati da casa”. Per concludere quindi…?
“Vorremmo mettere le nostre competenze professionali, quelle del Board e dei nostri partner, al servizio delle imprese che vorranno ripartire velocemente dopo la crisi dovuta al Covid. Percepiamo una grande energia, c’è voglia di reagire e di fare grandi cose. Noi siamo pronti e saremo al fianco degli imprenditori e dei manager con competenza, serietà e fiducia. Su questo ultimo aspetto, la fiducia, mi lasci insistere: è fondamentale, soprattutto alla mia età, avere il privilegio di lavorare solo con persone che stimi personalmente e professionalmente”.
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Rivolto a tutte le piccole e medie imprese
ITALIA 2020: LA DIGITAL TRANSFORMATION Ăˆ REALTĂ€ I progetti ammissibili alle agevolazioni devono essere diretti alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi dei soggetti proponenti
Dott.ssa Francesca Paleari*
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l cambiamento organizzativo è sempre alla base di ogni trasformazione del business, non solo digitale. Modificare la natura di una organizzazione significa cambiare totalmente l’approccio del modo di lavorare e pensare. Analizziamo in questo numero una politica impegnativa ma necessaria: il bando Mise Digital Trasformation. L’Italia soffre strutturalmente ed è in un ritardo cronico sull’aggiornamento e sullo sviluppo del digitale e di tutte le infrastrutture che ruotano attorno a questa tematica.
Ma di cosa si tratta?
Come cita il sito ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico, dobbiamo partire dalle basi. Quando si parla di digitale il significato spesso è frainteso; se parliamo di trasformazione digitale (“intesa come percorso “rivoluzionario” all’interno delle organizzazioni”) lo è ancor di più. Nell’era dell’informatica, “il significato di digitale è quello di informazioni trasportate in codice binario, a cifra 0-1 (digit in inglese significa cifra e deriva dal latino digitus, che fa riferimento alle dita delle mani utilizzate per contare)”. Oggi, “digitale” viene considerato come sinonimo di “numerico”, ma si contrappone invece alla forma di rappresentazione dell’informazione
detta analogica, che non è analizzabile entro un insieme finito di elementi. Un oggetto (o un processo) viene digitalizzato, cioè reso digitale, se il suo stato originario (analogico) viene “tradotto” e rappresentato mediante un insieme numerabile di elementi. Questa premessa era ed è obbligatoria da un punto di vista didattico, per coglierne la natura etimologica del termine, al fine di coglierne il significato di “politica” e di strumento che il Governo ci mette a disposizione. Con Decreto direttoriale 9 giugno 2020, è stato disciplinato l’intervento agevolativo sulla Digital Transformation istituito all’articolo 29, commi da 5 a 8, del Decreto crescita, e finalizzato a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso la realizzazione di progetti diretti all’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale Impresa 4.0, nonché di altre tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera. BENEFICIARI
Tutte le PMI con i seguenti requisiti, possono partecipare a questo bando, presentando domanda. Le imprese interessate, devono tassativamente:
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Essere iscritte come attive nel Registro delle imprese; • Operare in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio; • Aver conseguito, nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a euro 100.000,00; • Disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese; • Non essere sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente. Le PMI possono anche presentare un progetto congiuntamente tra loro (max in numero comunque non superiore a dieci imprese). I progetti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, compresi il consorzio e l’accordo di partenariato in cui figuri, come soggetto promotore capofila, un DIH-digital innovation hub o un
EDI-ecosistema digitale per l’innovazione, di cui al Piano nazionale Impresa 4.0. SETTORI AMMESSI
Le attività delle PMI, per poter accedere alle agevolazioni, devono essere in via prevalente/primaria quelle del settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere, nonché, al fine di accrescerne la competitività e in via sperimentale per gli anni 2019-2020, quelle del settore turistico (digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in un’ottica di maggiore accessibilità e in favore di soggetti disabili). SPESE FINANZIABILI
I progetti ammissibili alle agevolazioni devono essere diretti alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi dei soggetti proponenti mediante l’implementazione di: • tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazionale impresa 4.0. (advanced manufacturing solutions, additive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics); • tecnologie relative a soluzioni tecnologiche
FINANZA AGEVOLATA, INTERNAZIONALIZZAZIONE, NETWORKING Obiettivo Sviluppo nasce per dare una risposta concreta alle esigenze degli imprenditori italiani che negli anni si sono sempre avvicinati al mondo delle agevolazioni pubbliche, dei mercati globali, delle partnership, senza riuscire a fare il next step: dall’idea all’execution. Con il progetto UP, il team entra nel vivo di questi argomenti, liberando imprenditori e manager dall’operatività di queste azioni, lasciandoli liberi di fare il loro lavoro e sviluppare il loro core business. I campi di azioni sono: finanza agevolata, internazionalizzazione, networking. Settori di intervento: agricoltura, agroindustria/ agroalimentare, artigianato, commercio, cultura, industria, pubblico, servizi/No Profit, turismo. Francesca Paleari
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Per informazioni: francesca@obiettivosviluppo.com - Tel. +39 349.5603388
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*** IN EVIDENZA
• Con Decreto direttoriale 9 giugno 2020, è stato disciplinato l’intervento agevolativo sulla Digital Transformation • Tutti i progetti devono assolutamente avere come oggetto principale o attività di innovazione di processo/organizzazione o investimenti • Per le tipologie di progetto ammissibili a beneficio le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50 percento, articolata come segue: • 10 percento sotto forma di contributo • 40 percento come finanziamento agevolato • Termini e modalità di presentazione delle istanze: dalle ore 12.00 del 15 dicembre 2020
re come oggetto principale o attività di innovazione di processo/organizzazione o investimenti. NUMBERS
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L’importo di spesa minimo deve essere non inferiore a euro 50.000,00, mentre il massimo non deve essere superiore a 500.000,00; • Durata del progetto: non superiore a 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni; • Le risorse finanziarie per la concessione delle agevolazioni ammontano a euro 100.000.000,00. Per entrambe le tipologie di progetto ammissibili a beneficio le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50 percento, articolata come segue: • 10 percento sotto forma di contributo; • 40 percento come finanziamento agevolato. Regime di aiuto: “de minimis”. Termini e modalità di presentazione delle istanze: dalle ore 12.00 del 15 dicembre 2020. Obiettivo Sviluppo c’è. * Founder & General Manager Obiettivo Sviluppo
digitali di filiera, finalizzate: 1. all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori; 2. al software; 3. alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio; 4. ad altre tecnologie, quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange-EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things. Tutti i progetti, quindi, devono assolutamente ave-
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IL LUXURY SOCIAL COMMERCE CHE VENDE ATTRAVERSO LE STORIES Il caso Threads Styling in Gran Bretagna è un esempio di modello di business semplice e trasparente: un team di personal shopper intercettano e seguono le clienti che mostrano interesse per i capi e gli accessori del lusso visti sui canali digitali di Fabrizio Valente*
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hreads Styling, nato a Londra, è un nuovo progetto di luxury social commerce che ha l’obiettivo di incentivare le vendite nel lusso con una modalità che sta riscuotendo molto successo tra le clienti, soprattutto Millennial, e sta rivoluzionando i processi tradizionali. Si tratta di un team di personal shopper che opera con le mo-
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dalità del conversational commerce usando tutti i canali digitali già esistenti. Threads (come ormai viene amichevolmente chiamata dalle clienti) ha solo aperto una web page, in quanto la fondatrice Sophie Hill ha capito che avrebbe potuto evitare di effettuare gli investimenti necessari per creare una piattaforma, un blog, ecc., focalizzandosi in-
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vece sulla creazione e cura di account di alto valore nei social chiave, a partire da Instagram, grazie al quale tipicamente le clienti vengono agganciate, facendo loro scoprire quotidianamente una selezione di prodotti trendy attraverso le Stories. Il processo prevede poi un’immediata interazione con una personal shopper che approfondisce con la cliente i suoi bisogni e desideri, il tipo e stile del prodotto cercato, o anche idee che non sono ancora precise, per offrire suggerimenti. Il processo si conclude con l’immediata concretizzazione dell’acquisto spostata sul sito del retailer. Threads viene anche utilizzata da clienti che hanno visto e salvato l’immagine di un capo di abbigliamento o di un accessorio e non riescono a trovarlo né nelle boutique né online: grazie all’esperienza delle personal shopper per loro è infatti semplice riuscire a reperire quel prodotto o almeno un’alternativa molto simile. Il modello di business è semplice e trasparente: le clienti pagano il prezzo retail senza costi aggiuntivi e i retailer riconoscono una fee a Threads Styling per il servizio offerto. Human Tech
In un’era caratterizzata da marketing automation, intelligenza artificiale, bot, il punto di forza su cui Threads Styling punta è il supporto umano delle Caso tratto dalla ricerca Retail Innovations 15, di Kiki Lab – Ebeltoft Group Threads Styling – Gran Bretagna Una rivoluzione nel modo di stimolare gli acquisti nel lusso: un team di personal shopper che intercettano e seguono le clienti che mostrano interesse per i capi e gli accessori del lusso visti sui canali digitali. Area chiave Rational experience Tendenza complementare Human Tech Info chiave • Luxury Social Commerce • 2009: lancio • 250+ brand di lusso • 100+ Paesi • 60% clienti Millennial • 2.500 £: scontrino medio
personal shopper. Dopo il primo acquisto, è infatti la loro capacità a creare e rafforzare una relazione di fiducia e di stima con le clienti, creando i presupposti per la fidelizzazione al servizio. Le personal shopper agiscono in modo reattivo, rispondendo agli input e alle richieste delle clienti, ma anche proattivo, stimolando nuovi acquisti sulla base dello stile delle clienti, contattandole tramite WhatsApp o WeChat e, quindi, garantendo un servizio valido in tutto il mondo. Sono già oltre 100 i Paesi in cui il servizio è attivo, con un forte focus per il Medio Oriente e la veloce crescita dell’Estremo Oriente. Nato per le Millennial, il progetto si è diffuso anche nella fascia di età dei baby boomer, grazie alla diffusione di Instagram anche in questo target d’età, facilitato dal fatto che i genitori, per stare in contatto con figli e nipoti, stanno progressivamente usando sempre di più questo social media. Commento finale Kiki Lab
Un processo efficiente, che offre una soluzione comoda ed empatica al desiderio o bisogno di un acquisto di lusso senza la faticosa ricerca fra boutique o siti delle griffe: questa l’innovazione di Threads. Che si rivela disruptive anche nel modello di business perché non ha richiesto i classici investimenti di etailer o piattaforme digitali, ma si è innestata ‘opportunisticamente’ sui social e i canali già presenti. Sfida: continuare a crescere in un mercato che sta diventando sempre più competitivo con altre startup che hanno copiato il modello Threads, o quanto meno ci si sono ispirate. *Founder e AD di Kiki Lab – Ebeltoft Italy
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Quali rischi ci possono essere nel trattamento dei dati e quali misure sono state introdotte per ridurre al minimo tali rischi
PRIVACY E SICUREZZA AZIENDALE Cosa deve fare una societĂ per poter operare in ambito privacy in sicurezza? Quali sono le azioni necessarie da compiere e quali i rischi da prevedere ed escludere? Ecco tutte le risposte necessarie ai fini di una compliance aziendale adeguata
di Massimo Zampetti*
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distanza di oltre due anni dal momento in cui è divenuta applicabile la nuova normativa sulla privacy, si ritiene utile richiamare e riassumere le principali novità introdotte, in particolare con riferimento alle conseguenze per le società ed aziende private, tenute oggi ad effettuare una serie di adempimenti per poter essere conformi alla legge. A partire dal 25 maggio 2018 tutte le società che trattano dati di persone fisiche devono adeguarsi al Regolamento UE n. 679 del 2016 relativo alla protezione e alla libera circolazione dei dati personali (c.d. G.D.P.R. – General Data Protection Regulation). Se prima del G.D.P.R., quindi, le aziende vedevano la legge sulla privacy come un fastidioso rallentamento dell’attività aziendale e si astenevano dal totale adeguamento a tale normativa, ora tutte le aziende sono chiamate a conformarsi - indipendentemente dalla loro dimensione - alle disposizioni normative, ai regolamenti, alle procedure e ai codici di condotta ed a mettere al sicuro i dati sensibili dell’azienda e dei suoi dipendenti (c.d. Compliance aziendale), evitando in tal modo anche di incorrere in pesanti sanzioni. Ciò che il Regolamento Europeo introduce è l’accountability (o responsabilizzazione), principio che introduce un onere della prova interamente a carico del Titolare del trattamento, che dovrà essere in grado di dimostrare la propria conformità alla normativa in caso di avvenute violazioni e/o contestazioni. Le aziende, per realizzare quanto sopra decritto, non potranno seguire dei modelli o standards fissi definiti dalla legge, in quanto nel panorama nor-
mativo non esistono indicazioni formali o criteri minimi da seguire nella predisposizione di una policy aziendale di sicurezza nel trattamento dei dati personali. Tutto viene lasciato alle conoscenze e capacità di analisi dei singoli titolari, che debbono prima esaminare il contesto organizzativo interno e poi produrre adeguate norme di comportamento. Cosa deve fare, pertanto, una società per poter operare in ambito privacy in sicurezza? Quali sono le azioni necessarie da compiere e quali i rischi da prevedere ed escludere? Innanzitutto, si deve individuare e nominare il Titolare del trattamento (o data controller) che, secondo quanto stabilito dall’art. 4 comma 7 del GDPR, è la persona fisica, la persona giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente, associazione od organismo cui competono le decisioni in ordine alle finalità e modalità del trattamento di dati personali, nonché agli strumenti utilizzati, ivi compreso il profilo della sicurezza. In linea generale, all’interno di un’azienda, il Titolare è individuato nel vertice dell’azienda, ovvero la società, l’ente, l’associazione, l’organizzazione o lo studio associato nel loro complesso e, pertanto, corrisponde ad una persona giuridica. Altra importante figura da nominare, da parte del Titolare del trattamento (come sopra individuato) è il Responsabile del trattamento (in inglese data processor), necessario qualora l’azienda decida di avvalersi di un terzo per l’elaborazione dei dati personali (commercialista, studio di elaborazione buste paga, medico del lavoro, etc.). Egli è un soggetto, distinto dal Titolare, che deve essere
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in grado di fornire al Titolare garanzie al fine di assicurare il pieno rispetto delle disposizioni in materia di trattamento dei dati personali, nonché di garantire la tutela dei diritti dell’interessato. In ogni caso, ai fini di una compliance aziendale adeguata è necessario che l’azienda si renda consapevole dei dati personali in suo possesso, che raccoglie e che processa, di quali siano le minacce ai quali gli stessi possono essere esposti, nonché dei soggetti (persone fisiche) che trattano tali dati e che sono sotto il controllo aziendale. Una tale consapevolezza si raggiunge effettuando un Privacy Impact Assessment (o Valutazione rischio d’impatto), ossia un’attività basata su un audit finalizzato ad individuare quali rischi ci possono essere nel trattamento dei dati e quali misure sono state introdotte per ridurre al minimo tali rischi. Nel caso in cui un trattamento potrebbe comportare un rischio elevato (in caso di profilazione, o in caso di un gran numero di soggetti interessati al trattamento o un gran numero di dati sensibili trattati), il titolare sarà obbligato a effettuare e redigere anche un Data Protection Impact Assessment (DPIA). Tutti coloro che effettuano materialmente le operazioni di trattamento sui dati personali, sotto l’autorità diretta del titolare o del responsabile, dovranno essere nominati quali Incaricati (o autorizzati) del trattamento. Si tratta di tutto il personale, dalle figure apicali dell’azienda (am-
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ministratori, direttori generali) fino ai dipendenti che, in qualche modo, trattano (ovvero gestiscono, anche non quotidianamente) i dati personali. Nessuno può svolgere attività lavorativa se non è stato incarico con nomina scritta dal Titolare del trattamento, tenuto anche a istruire e quindi formare il personale. Documento di fondamentale importanza che ogni società / Ente / associazione / organizzazione deve adottare è l’informativa, ossia il documento che ogni Titolare dovrà obbligatoriamente fornire ai soggetti interessati (coloro che conferiscono i propri dati personali) per informarli sulle finalità, modalità e mezzi implicati nel trattamento dati, declinando analiticamente i loro diritti. Della consegna dell’informativa vi è l’obbligo di rendiconto, si deve ottenere la prova dell’avvenuta lettura o la dichiarazione di aver preso visione del documento. Il G.D.P.R. rivoluziona letteralmente il concetto di “informativa”. Dal 25 maggio 2018 questo documento dovrà essere scritto utilizzando un linguaggio semplice e chiaro ma soprattutto adeguato alla condizione dell’interessato; in parole povere, dovrà essere comprensibile per chi lo firma, in quanto non si esamina più la condotta virtuosa del Titolare del trattamento al momento della creazione del documento ma la facilità di intendimento e comprensione per il soggetto cui è destinata. Sulla base dell’informativa si deve poi richiedere ed ottenere, dal soggetto i cui dati vengono rac-
colti, il consenso, che per essere lecito deve essere libero, specifico, informato ed inequivocabile. Il G.D.P.R. ha, inoltre, previsto che particolari soggetti hanno l’obbligo di nominare un Responsabile della Protezione dei Dati (o Data Protection Officer - D.P.O.) avente l’incarico di informare, fornire consulenza, vigilare sui processi interni, formare il personale incaricato al trattamento, fornire un parere sulla valutazione d’impatto e seguirne meticolosamente lo sviluppo, cooperare e fungere da punto di contatto tra il Titolare del trattamento e l’autorità di controllo. È una sorta di garante interno alla struttura del Titolare del trattamento, avente comprovate competenze e capacità. Potrà essere interno (come un dipendente) o esterno (un professionista o una società di consulenza). Soggetti sempre obbligati a tale nomina sono le autorità pubbliche o gli organismi pubblici. Nel settore privato l’obbligo di provvedere ad una tale
*** IN EVIDENZA
• L’azienda si deve rendere consapevole dei dati personali in suo possesso, che raccoglie e che processa, di quali siano le minacce ai quali gli stessi possono essere esposti, nonché dei soggetti (persone fisiche) che trattano tali dati e che sono sotto il controllo aziendale • Documento di fondamentale importanza che ogni società / Ente / associazione / organizzazione deve adottare è l’informativa • L’informativa dovrà essere scritta utilizzando un linguaggio semplice e chiaro ma soprattutto adeguato alla condizione dell’interessato • Il panorama attuale, con una sempre maggiore digitalizzazione ed un massivo utilizzo di dispositivi elettronici, ha amplificato i campi di interesse ed i rischi connessi in relazione alla privacy; si pensi alla Videosorveglianza, alla geolocalizzazione, allo smart working
nomina riguarda le aziende la cui attività principale consiste in trattamenti che richiedono il monitoraggio regolare e sistematico di interessi su larga scala ovvero un trattamento su larga scala di categorie particolari di dati o di dati personali relativi a condanne penali e reati. Il panorama attuale, con una sempre maggiore digitalizzazione ed un massivo utilizzo di dispositivi elettronici, ha amplificato i campi di interesse ed i rischi connessi in relazione alla privacy; si pensi alla Videosorveglianza, alla geolocalizzazione, allo smart working. L’innovazione digitale comporta la necessità di raggiungere una governance integrata con conseguente evoluzione dei modelli organizzativi aziendali, processo di cui la privacy costituisce parte integrante. I rischi per l’azienda connessi con lo smart working, tipologia di lavoro agile già introdotto dalla Legge n. 81 del 2017, sono possibili furti o perdite accidentali, accessi abusivi, diffusioni all’esterno dolose o colpose di dati personali. Anche in questo caso, la società deve adottare misure di sicurezza adeguate, in base ad un approccio basato sulla previsione del rischio collegato e conseguente, che anticipi i possibili impatti negativi sui diritti e le libertà degli interessati. In sintesi, una società per poter operare nel rispetto della sicurezza aziendale non può esimersi dall’effettuare una seria analisi dei propri processi interni, nella consapevolezza della responsabilità che il Regolamento Europeo le riconosce. In questo quadro di fondamentale importanza diviene la formazione del proprio personale. È, infatti, inutile implementare e potenziare il sistema informatico se non si istruiscono i soggetti che devono materialmente operare. In conclusione, lo sviluppo dell’era digitale, accelerato dall’emergenza sanitaria in atto, non deve essere arrestato ma semplicemente attuato nel pieno rispetto della normativa vigente in ambito privacy, così da poter lavorare in sicurezza ed evitare, effetto certamente non secondario, l’applicazione di pesanti sanzioni in caso di violazioni. *Privacy Control - www.privacycontrol.it
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Sulla questione è intervenuto il Tribunale di Venezia il quale ha confermato il diritto per il conduttore di domandare la riduzione
CORONAVIRUS E CANONI DI LOCAZIONE L’arresto dell’attività causato dall’adozione di misure di contenimento dell’epidemia da Covid 19 giustifica la richiesta di riduzione del canone
di Alessandra Sonnati*
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causa della diffusione del Coronavirus COVID-19 e delle misure di contenimento adottate dal Governo per contrastare l’epidemia molti negozi sono stati costretti a ripetute chiusure totali o parziali o comunque hanno visto diminuire considerevolmente le loro entrate. In un mio precedente articolo pubblicato su questa rivista trattavo dei rimedi in astratto disponibili per i franchisor e per i franchisees, evidenziando come pur in assenza di disposizioni che determinassero automaticamente l’estinzione dell’obbligo di pagamento del canone e/o il diritto ad una riduzione del canone di locazione, diverse disposizioni di legge facessero comunque ritenere legittima, nell’attuale situazione, una richiesta di riduzione o di sospensione del canone. Sulla questione è intervenuto il Tribunale di Venezia, il quale, in una recente ordinanza, ha confermato il diritto per il conduttore di domandare la riduzione della propria prestazione. In particolare il Tribunale ha ritenuto che, quantomeno per i mesi da marzo a maggio 2020, a causa delle restrizioni imposte dalla normativa sanitaria in materia di COVID 19 la conduttrice non avesse potuto utilizzare (o perlomeno avesse potuto utilizzare solamente in maniera ridotta) i locali oggetto di locazione, la cui destinazione era quella turistico – ricettiva. Ha inoltre evidenziato come il mancato pagamento dei canoni lamentato dalla locatrice fosse dovuto ad eventi eccezionali ed imprevedibili e per tale ragione non imputabili a
colpa della conduttrice. Sulla base di tali considerazioni il Tribunale ha riconosciuto il diritto per la conduttrice di richiedere una riduzione del canone per il periodo di lockdown, ritenendo applicabili le previsioni di cui all’art. 1464 c.c. (riguardanti le ipotesi di impossibilità parziale della prestazione) ed ha di conseguenza ritenuto non vi fossero i presupposti per convalidare lo sfratto per morosità intimato dalla locatrice a seguito del mancato pagamento dei canoni. Come si può vedere si trattava nel caso di specie di una locazione aveten ad oggetto una struttura ricettiva, in merito alla quale è innegabile l’effetto delle restrizioni imposte per limitare il diffondersi dell’epidemia. Rispetto ad altre situazioni occorrerà invece valutare caso per caso quale sia l’approccio più appropriato, sulla base di una valutazione da effettuarsi tenendo conto dell’effettiva incidenza delle misure restrittive sull’esercizio dell’attività, della loro durata, e della presenza nel contratto di specifiche clausole che consentano la rinegoziazione e così via. Tuttavia, anche alla luce della pronuncia del Tribunale di Venezia, vi è certamente spazio per chiedere una sospensione o una riduzione del canone, quantomeno per il periodo di arresto dell’attività causato dall’adozione di misure di contenimento dell’epidemia da Covid 19. *Avvocato - Frignani e Associati Studio Legale
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/ IL SEGNALIBRO /
MILANO C IT TÀ A PE RTA Autore: Roberto Sommella Editore: Class Editori Pagine: 187 “Milano Città Aperta” è il titolo dell’ultimo libro di Roberto Sommella, Direttore di MF-Milano Finanza. Un confronto sul ruolo di Milano, le sue potenzialità e le misure da adottare per il rilancio del Paese. Secondo l’Osservatorio Milano di Assolombarda, infatti, nel quinquennio 2014-2018, il PIL della città meneghina è cresciuto del 9.7%, il doppio di quello italiano che resta fermo al +4.6%. Inoltre, analizzando il decennio 2008-2018 si registra +6.4%, il doppio del 3.3% segnato dal nostro Paese. Milano era e resta il traino dell’Italia, nonostante una Borsa ancora sottodimensionata che con l’operazione di riacquisto da parte di Euronext - Cdp può avere un nuovo slancio creando, proprio a Milano, l’unione dei capitali nella Ue. Oggi Milano registra un livello di attrattività per gli investimenti superiore a Londra e Parigi, e si conferma essere la città italiana a più alto tasso di innovazione e ricerca. Nonostante la pandemia, il capoluogo lombardo non si è mai totalmente fermato, piuttosto ha avuto modo di ripensarsi non perdendo il proprio slancio vitale, qualità che lo contraddistingue da sempre a livello economico, sociale e culturale. Resta tuttavia da capire quanto Milano abbia bisogno dell’Italia e viceversa. È questa la domanda a cui rispondere per dotare la città di strumenti innovativi, soprattutto sul fronte finanziario e della fiscalità di vantaggio, perché come dice proprio Sommella nel libro “il denaro va dove paga meno e rende di più”. VENIRNE F U OR I. Quando ti senti senza via d’uscita Autore: Raffaele Morelli Editore: Mondadori Pagine: 144 Prezzo: € 18,00 Molte persone si sentono come in una palude. Impantanate in una situazione sentimentale, professionale, emotiva, esistenziale… Si sentono infelici, insoddisfatte, non si vanno bene. Per uscire evocano cause, compiono sforzi, si affannano alla ricerca di appigli razionali. Ma così non fanno che peggiorare le cose. L’unico modo che abbiamo di uscire da una situazione che non ci piace è affidarci alla magia, riconnetterci col nostro lato sottile, col divino, con la fiaba, col sogno, liberandoci dalla dittatura delle cause. Recuperare una parte antica che abbiamo dimenticato. Tutti i nostri disagi sono legati a essa. La sola via d’uscita passa da lì. “Abbiamo coperto di polvere, strati su strati, la nostra essenza, al punto che non la vediamo più e finiamo per pensare che non esista neppure. Senza la visione cosmica del pensiero magico siamo maledettamente soli, chiusi nel nostro Io, nei nostri pensieri. La nevrosi, con le sue ansie, le paure, le angosce, è il canto, l’ultimo canto dell’anima che cerca di spazzare via la gabbia in cui ci siamo rinchiusi. La soluzione è ricordarsi che siamo abitati da un sapere misterioso, che agisce tra gli spazi più profondi dell’inconscio. Qualsiasi cosa accada, qualsiasi problema ci turbi, c’è un fondamento nascosto che sta sviluppando la nostra identità più profonda. Solo dentro di lei abitano saperi che ci fanno uscire dalle situazioni più difficili.” 86
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STORYT E LLIN G D ’ IM PR E SA La nuova g u id a d e fin it iva vers o lo sto ry m a k in g Autore: Andrea Fontana Editore: Hoepli Prezzo: € 24,90 Viviamo in un tempo in cui il racconto è diventato una piattaforma di vita e lavoro. Raccontiamo, per posizionare un prodotto, per orientare un’economia, per guidare il pubblico impaurito durante una pandemia. Tutti i giorni siamo ormai protagonisti di battaglie narrative dove lo scontro non è più soltanto sulla qualità, la velocità, la relazione, i social media, ma anche e soprattutto sulla narrazione che si fa del proprio mondo: di marca, prodotto, vita. Cosa vuol dire raccontare in questi termini? Il testo, in questa seconda edizione aggiornata e rivista, è pensato per dare una risposta ed essere così una guida completa allo Storytelling d’impresa che si trasforma oggi in Storymaking: non solo racconto ma anche testimonianza concreta della propria narrazione, un nuovo attivismo di marca personale o aziendale. L’opera, completa di molti casi studio ed esempi pratici, spiega in dettaglio le tecniche, i processi e gli strumenti dello Storytelling individuale e del Corporate Storytelling, indispensabile per raccontarsi su mercati saturi come quelli aziendali. Perché le storie vanno cercate, inseguite, trovate, raccontate e infine fatte vivere.
7 GIORN I PE R VOLA R E Autore: Daniele Viganò Editore: Sperling & Kupfer Pagine: 192 Prezzo: € 15,90 Hai mai pensato di realizzare il sogno che tieni chiuso nel cassetto? Di dare vita al progetto che hai a cuore? Di dare voce al tuo talento? Non è facile riuscire a mettere in pratica un’idea, che sia di natura imprenditoriale, lavorativa o personale. Ma Daniele Viganò, imprenditore e speaker motivazionale, ha raccolto in questo libro il suo metodo vincente per aiutare chiunque a realizzarsi. Daniele ha una storia unica, una vera fonte d’ispirazione. La sua carriera non parte da un garage, ma da un giardino, quando, in una sera d’estate, con un amico decide di iniziare un viaggio che avrà risultati inaspettati. Sono passati quindici anni da allora, Daniele è diventato CEO di quell’azienda tanto sognata e ha formato oltre 150.000 persone parlando su palchi italiani e spagnoli. Prendendo spunto dalla sua ricca esperienza personale, l’autore mette a punto un metodo contraddistinto da una formula pratica, semplice e ripetibile, articolato in sette giorni: sette momenti metaforici per prepararsi al cambiamento, sette lezioni per pianificare la propria strada, sette consigli utili ed efficaci per vincere le paure, imparare a circondarsi delle persone giuste, credere in se stessi e focalizzarsi sull’obiettivo. Raccontato con l’aiuto degli esempi di grandi ispiratori e corredato da aforismi motivazionali, 7 giorni per volare insegna a spiccare il volo e a valorizzare la parte migliore di ognuno di noi. 87
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IMPARARE LE LINGUE CON DUOLINGO Nel 2021 le persone hanno necessità di imparare una lingua e la maggior parte lo fa per poter accedere a migliori opportunità di lavoro. Imparare una lingua tante volte è troppo costoso o inaccessibile. Duolingo è un’applicazione gratuita per imparare una nuova lingua sia per i principianti che iniziano da 0, sia per chi vuole solo migliorare la lettura, la scrittura o l’orale. L’obiettivo dell’app, come indicato sul sito ufficiale duolingo.com, è quello di consentire a tutti l’accesso a un’esperienza di apprendimento il più vicino possibile all’insegnamento dal vivo ma attraverso la tecnologia.
IBIS PAINT X – ARTE & DESIGN ibis Paint X è un’applicazione di disegno e design scaricata più di 100 milioni di volte. Con l’app è possibile disegnare professionalmente dallo smartphone, salvare gli elaborati e condividerli con gli amici nei social network. L’app è sia per bambini, principianti e, ma allo stesso tempo professionale. Nell’APP ci sono tanti strumenti, pennelli, gomme e nuove funzionalità che vengono costantemente aggiunte per velocizzare e rendere divertente l’utilizzo per l’utente.
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YUKA, CELEBRE APP FRANCESE DEDICATA ALLA SALUTE E AL BENESSERE L’applicazione francese Yuka ha fatto il suo debutto sul mercato italiano. L’app consente di eseguire la scansione dei codici a barre di cosmetici e alimenti e indicare in pochi secondi l’impatto del prodotto sulla salute dei consumatori. L’app utilizza un sistema di valutazione semplice e grazie ad una presentazione dettagliata delle informazioni in base alle quali è stata fatta la valutazione, rende possibile all’utente capire le proprietà e l’impatto del prodotto in analisi sulla salute. Inoltre, se un determinato prodotto non è considerato salutare, Yuka suggerisce prodotti similari ma più sani.
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APP LIVELLI O2 + APPLE WATCH SERIES 6 Mai come durante la pandemia di Covid-19 ci siamo resi conto della necessità di monitorare costantemente e facilmente i nostri parametri vitali. Apple con i suoi dispositivi e applicazioni integrate fornisce una seria di servizi per il controllo della salute. Ad esempio attraverso Apple Watch Series 6 e l’app Livelli O₂ è possibile effettuare una misurazione dei livelli di ossigeno nel sangue in qualsiasi momento. Tutte le misurazioni dei livelli di ossigeno, così come altri parametri, possono essere salvati nell’app Salute sull’iPhone. App disponibile solo per Apple Watch Series 6.
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SIMPLE SCAN PRO - PDF DOC SCAN L’incremento del lavoro da casa o smart-working richiede una serie di strumenti da ufficio che non tutti hanno a disposizione. Per questa ragione tornano utili alcune app come Simple Scan Pro - PDF Doc Scan, uno scanner per documenti che trasforma il tuo telefono in uno scanner portatile. È possibile eseguire la scansione di documenti, foto, ricevute, rapporti, o qualsiasi cosa. La scansione verrà salvata sul dispositivo come immagine o PDF. Il documento scannerizzato può essere condiviso per E-mail, Fax, Dropbox, Evernote, Google Drive, whatsapp o più.
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PLANTNET PER CONOSCERE LA NATURA CHE CI CIRCONDA Pl@ntNet è un’applicazione per la raccolta, l’annotazione e la ricerca d’immagini per facilitare l’identificazione delle piante. L’app integra un sistema di supporto per l’identificazione automatica di piante a partire da foto a confronto con le immagini di un database botanico. Disponibile gratuitamente su Android e iOS, PlantNet è stata sviluppata da un consorzio che riunisce scienziati provenienti da CIRAD, INRA, INRIA, IRD e la rete Tela Botanica nell’ambito d’un progetto finanziato dalla Fondazione Agropolis.
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UP & DOWN La nostra rubbrica che ha come obiettivo quello di verificare se il sito del franchisor è esaustivo nelle informazioni pubblicate. AMMU | CANNOLI ESPRESSI SICILIANI https://ammu.eu/ammu-franchising Ammu - Cannoli Espressi Siciliani è un brand in franchising del settore food specializzato in tradizione enogastronomica siciliana. Nella sezione del sito ufficiale dedicato ai potenziali franchisee viene spiegata la storia del brand tramite timeline, la vision e il “chi cerchiamo”. È anche specificato che non è richiesta una particolare esperienza e che viene offerto un percorso formativo necessario per fornire la capacità e l’autonomia operativa. La sezione è rimandata perché è suggerito raccogliere tutte le specifiche sul progetto franchising in modo schematico, la così detta scheda franchising, così da offrire una visione completa al potenziale franchisee che vada dall’investimento al sostegno della casa madre agli affiliati. LA COTTA www. l a co tta . i t/f ranc hi si ng La Cotta è un brand franchising del settore ristorazione/ brasserie. Il brand spiega il progetto in franchising nella sezione del sito dedicata. Nello specifico la pagina web è suddivisa in diverse voci tra cui: perchè aprire un franchising La Cotta, chi siamo, punti di forza del brand, tipologie di format e contattaci senza impegno.La sezione è rimandata perché manca la scheda franchising riassuntiva delle informazioni del progetto franchising.
• Scheda franchising con informazioni essenziali sul progetto contenente anche: ammontare dei costi di investimento, ammontare del diritto di ingresso, ammontare e periodicità delle royalties sia sulle vendite che sulle pubblicità • Descrizione esaustiva dell’attività e dei servizi e/o prodotti distribuiti • Elenco, ubicazione e riferimenti degli affiliati in essere
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• Modalità di affiliazione • Possibilità di porre domande specifiche da parte dei potenziali affiliati • Eventuali zone di preferenza per l’ubicazione delle nuove attività • Presenza di esclusiva di zona • Storia dell’affiliante • Un conto economico medio • Il fatturato minimo conseguibile
APPUNTI RETAIL
SOTTOTONO https://sottotono.it/franchising-sottotono In questo numero: Arrivano importanti novità per Flickr sia per gli account Free che per quelli Pro e, inoltre, arriva una notizia interessante direttamente dal blog èdiun Google chediannuncia l’arrivosartoriale del pulsante Sottotono marchio abbigliamento ita“Segui” nelle schede delle attività commerciali nell’App Google Maps. liano. Nella sezione dedicata al franchising viene spiegato perché scegliere il progetto franchising Sottotono, come funziona progetto, i servizi e la scheda franchising. Come NOVITÀ PER GLI UTENTI DI ilFLICKR ultimauna nota è possibile compilare il modulo richiesta Flickr ha appena annunciato serie di novità sia per gli accountdiFree che per per essere contattato. La sezione nella sua semplicità è esaustiva quelli Pro. Per cominciare Flickr non offrirà più un terabyte gratuito di archiviae chiara. al Promosso! zione, ma consentirà di caricare massimo 1.000 foto o video per ogni utente,
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indipendentemente dalle dimensioni. Ad aprile, SmugMug aveva annunciato l’acKUMON quisizione di Flickr e si era impegnata a rivitalizzare la community, anche ascolhttp i t/fbisogno ra nchiper si ng tando i pareri dei membri per s://www. capire di cosakumo Flickr n. avesse evolvere. Uno dei cambiamenti più richiesti è stato un accesso più semplice: da questo mese Kumon aEnglish un franchising del non ci sarà bisogno di unKumon accountMatematica Yahoo! per eaccedere Flickr.èAnche per i memcheoltre si occupa di archiviare fornire lezioni professionali bri di Flickr Pro ci sono settore novità, servizi dato che a poter senza limiti foto di matematica e inglese ai bambini. La sezione franchising e video, e navigare senza pubblicità, avranno a disposizione statistiche avanzate, sulteam sito che si trova allaa voce “Apri un centro Kumon” è ricca assistenza prioritaria di un di supporto livello mondiale e una community di informazioni che vanno dal che cosa significa essere globale di oltre 100 milioni di fotografi, ad un costo di 49,99 dollari all’anno. affiliato all’investimento necessario, il guadagno e la procedura di selezione dell’affiliato. La sezione è promossa. Particolarmente bella l’idea del “Test Kumon”, un breve test che è possibile fare in pochi minuti per scoprire se aprire un franchising Kumon è laCOMMERCIALI soluzione ideale per te. GOOGLE PER SEGUIRE LE ATTIVITÀ
In molti ci siamo domandati in che modo Google avrebbe potuto colmare il vuoto della chiusura di Google+. Ed ecco che arriva una notizia interessante direttaGEL’ICE mente dal blog di Googlewww.g che annuncia del pulsantem“Segui” nelle schede e l atel’arrivo r i ad e l i ce.co delle attività commerciali nell’App Google Maps. Il pulsante Segui al momento sarà presente solo all’interno dell’app Maps Androiddestinata e permetterà ad Gel’Ice è un’oGoogle pportunità di per franchising a nuovi ogni utente di vedere i post di Google Mynon Business imprenditori, anche espertidell’azienda del settore, direttamente desiderosi di nella scheda “For You” diAprire Google. In questo modo l’utente didel cercare ogni una Gelateria Artigianale. Lainvece sezione sito dedisingola attività per vederecata i post pubblicati con questo nuovo aggiornamento potrà al progetto franchising si suddivide in: cosa cerchiamo, racchiudere in un’unica scheda tutti i post delle attività che segue. i nostri servizi, l’investimento e il form da compilare per ricevere maggiori informazioni. Anche se le informazioni non sono riassunte nella classica “scheda franchising” la sezione è promossa perché semplice, chiara ed esaustiva.
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