LE NOSTRE PROPOSTE PER LA LEGGE DI BILANCIO
2024
INDICE
1. Le nostre proposte di modifica alla Legge di Bilancio 2. Allegato 1: Piano liste di attesa 3. Allegato 2: Sperimentazione contro la dispersione scolastica 4. Allegato 3: Family act e sostegno al lavoro femminile 5. Allegato 4: Sintesi della Legge di Bilancio 2024
LE NOSTRE PROPOSTE DI MODIFICA ALLA LEGGE DI BILANCIO 1. SANITÀ: Aumento delle risorse della sanità pubblica e attivazione di un piano per le liste d’attesa 2. ISTRUZIONE: sperimentazione contro la dispersione scolastica e potenziamento delle borse di studio per studenti universitari 3. FISCO: Conferma del taglio del cuneo fiscale e delle aliquote agevolate per i prodotti per l’infanzia e di igiene femminile 4. FAMILY ACT: Attuazione del family act per il sostegno alle famiglie e al lavoro femminile 5. INDUSTRIA: Ridurre del 35% il costo di elettricità e del 10% il costo del gas per le imprese energivore e reintrodurre industria 4.0 utilizzando i fondi non spesi del PNRR
LE COPERTURE 1. Maggior deficit programmato dal Governo (da 3,6% a 4,3%) 2. Eliminazione dell’accorpamento dei primi due scaglioni IRPEF 3. Eliminazione dell’esonero contributivo per le madri con due figli (deve confluire nell’assegno unico) 4. Parte dei proventi delle aste per la CO2 5. Fondo esigenze indifferibili 6. Fondo per interventi strutturali di politica economica 7. Eliminazione di quota 103 (confermando invece l’attuale metodo di calcolo delle pensioni per i dipendenti pubblici)
LE NOSTRE PROPOSTE DI MODIFICA ALLA LEGGE DI BILANCIO PROPOSTE DI MODIFICA DELLA LEGGE DI BILANCIO Sanità:
€10 mld
• • •
€2 mld €3 mld €2 mld
•
Aumento stipendi medici e infermieri ed eliminazione taglio delle pensioni (anche per insegnanti) Assunzione di nuovi medici e infermieri Adeguamento all’inflazione (esclusi costi personale) Piano liste di attesa
€3 mld
Istruzione:
€2,1 mld
•
€1,4 mld
•
Sperimentazione tempo pieno e formazione professionale nelle aree di crisi sociale Potenziamento delle borse di studio per universitari
Fisco: • •
Conferma taglio del cuneo già previsto IVA ridotta su prodotti per infanzia e igiene femminile
Family Act • •
Aumento assegno unico per madri lavoratrici Fiscalità di vantaggio: rimborso spese per i figli
Industria •
€0,7 mld
€10,2 mld €10 mld €0,2 mld
€1,6 mld €0,6 mld €1,0 mld
€0,5 mld
Riduzione del 35% e 10% il costo di elettricità e gas sostenuto dalle imprese energivore
TOTALE
COPERTURE
Ammontare
Maggior deficit programmato dal Governo (da 3,6% a 4,3%)
€15,7 mld
Eliminare l’accorpamento dei primi due scaglioni IRPEF
€4 mld
Aumento del Fondo Sanitario Nazionale già previsto nel DDL Bilancio
€3 mld
Eliminare l’esonero contributivo per le madri con due figli (deve confluire nell’assegno unico)
€0,6 mld
Proventi vendita degli ETS
0,5 mld
Fondo esigenze indifferibili e Fondo per interventi strutturali di politica economica
€0,4 mld
Eliminare «quota 103» (mantenendo pensioni dipendenti pubblici)
€0,2 mld
TOTALE
€24,4 mld
Ammontare
€24,4 mld
Si propone, inoltre, di rifinanziare Industria 4.0 con i fondi non spesi del PNRR che quindi non necessitano di copertura in legge di bilancio.
SANITÀ: Aumentare le risorse della sanità pubblica Criticità Gli stipendi dei medici italiani sono inferiori di circa 4.000 euro l’anno rispetto alla media dei paesi OCSE Gli stipendi degli infermieri italiani sono inferiori di circa 7.000 euro l’anno rispetto alla media OCSE Attualmente mancano 20.500 medici (di cui 14.500 ospedalieri) e 63.000 infermieri Nel 2023 si è registrata un’inflazione pari al 5,7% secondo l’ISTAT Ci sono ancora almeno 10 milioni di prestazioni urgenti in arretrato che il servizio pubblico non riesce a smaltire Proposta Adeguare gli stipendi dei medici ospedalieri alle media OCSE (+350 €/mese) Adeguare gli stipendi degli infermieri alle media OCSE (+580 €/mese)
(€ 3 mld)
Assumere nuovi medici e infermieri per colmare circa il 50% del fabbisogno degli ospedali (€ 2 mld) Adeguare il FSN all’indice di inflazione, esclusi i costi per il personale (€ 3 mld) Recuperare le prestazioni prioritarie in lista di attesa consentendo ai pazienti di utilizzare temporaneamente e senza costi aggiuntivi, in caso di impossibilità delle strutture pubbliche, l’intra-moenia, al privato accreditato e al privato autorizzato (€ 2 mld) Costo: 10 miliardi di euro
ISTRUZIONE: Sperimentare il tempo Criticità Siamo tra i paesi europei con il più alto tasso di Early School Leavers. 12,70
Percentuale Early school leavers nel 2021 11,80 9,70 7,80
Italia
Germania
Media UE
Francia
La dispersione implicita è più che doppia, in termini percentuali, per gli allievi che provengono da famiglie meno avvantaggiate e quasi quadrupla per gli allievi di cui non sono disponibili i dati di background. L’Italia detiene il primato europeo per numero di Neet, giovani dai 15 ai 29 anni “inattivi”, che non studiano e non lavorano
ISTRUZIONE: Sperimentare il tempo pieno Proposta Sperimentare il tempo pieno nelle scuole primarie e secondarie di primo grado nelle aree di crisi sociale complessa per un periodo di 3 anni (cfr. allegato 2 per il piano completo) • •
•
Il tempo pieno/prolungato prevede l’estensione dell’orario scolastico a 40 ore settimanali Il maggior tempo scuola a disposizione deve servire a dare spazio ad attività integrative e di approfondimento in modi e interventi non possibili nell’orario normale, valorizzando anche gli spazi esterni alla scuola ed eventuali collaborazioni con il terzo settore. Tali attività contribuiscono allo sviluppo delle competenze cosiddette ‘non-cognitive’, sociali ed emozionali e hanno un effetto positivo sulla dispersione scolastica, il rendimento scolastico, la possibilità di emancipazione e il lavoro femminile.
2024
A.S. 2024/25
Mappatura delle scuole coinvolte Avvio costruzione e/o ristrutturazione delle mense Coinvolgimento terzo settore per progettazione attività pomeridiane
Inizio sperimentazione nelle scuole in cui sono presenti spazi adeguati o in cui è finita la realizzazione dei lavori necessari
1,6 mld
Esempi di attività da svolgere Attività fisica
Teatro
Progetti culturali
Laboratori
Compiti assegnati
Orientamento
A.S. 2025/26 Inizio sperimentazione in tutte le scuole che necessitano di lavori infrastrutturali
0,7 mld
A.S. 2026/27 Ultimo anno di sperimentazione Valutazione dell’efficacia del programma.
0,7 mld
Costo: 1,6 miliardi di euro di cui metà finanziati con fondi europei
ISTRUZIONE: Potenziare la formazione professionale Tasso regionale di iscrizione al sistema IeFP
Proposta Sperimentare il potenziamento del sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) per un periodo di 3 anni nelle aree di crisi complessa per contrastare l’abbandono scolastico tra i 14 e i 18 anni. •
• • •
Il sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) è uno dei canali per l'assolvimento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione stabiliti dalla legge. i titoli rilasciati sono validi su tutto il territorio nazionale e fanno riferimento a figure professionali e standard di competenze concordati tra tutte le regioni e lo Stato. Il sistema IeFP è valutato come il principale strumento contro la dispersione scolastica. Rispetto alla scuola statale, è previsto un maggior numero di ore di laboratorio e stage (circa il 50%) Il raggiungimento del diploma consente di accedere agli ITS
2024 Mappatura degli istituti coinvolti. Rilevazione degli alunni a rischio dispersione nelle scuole medie dei territori interessati
A.S. 2024/25
A.S. 2025/26
A.S. 2026/27
Primo anno di sperimentazione per il 30% dei ragazzi attualmente a rischio dispersione
Secondo anno di sperimentazione
Terzo anno di sperimentazione
183 mln
255 mln
109 mln
Costo: 109 milioni di euro di cui metà finanziati con fondi europei
ISTRUZIONE: Potenziare le borse di studio universitarie Percentuale laureati
Criticità
60
La percentuale di laureati in Italia è il 13% più bassa rispetto alla media europea e di oltre il 20% rispetto ai principali paesi europei.
50 40 30
Situazione attuale
20
Esonero tasse universitarie:
10 0
‒ Per ISEE < € 20.000: esonero totale
Italia
Francia
Olanda
Germania
‒ Per ISEE tra € 20.000 e € 30.000: esonero parziale Borse di studio per studenti in regola con gli esami (per i nuclei familiari con ISEE <24.000 €) Fuori sede
Pendolari
In sede
Importo standard annuale
€ 6.157
€ 3.598
€ 2.481
Importo standard mensile
€ 513
€ 300
€ 206
‒ Per ISEE < € 12.000 l’importo è aumentato del 15% ‒ Per ISEE > € 16.000 l’importo è gradualmente ridotto fino al 50%
Spagna
Media UE
ISTRUZIONE: Potenziare le borse di studio universitarie Proposta 1. Aumentare l’importo standard delle borse Fuori sede
Pendolari
In sede
Importo standard annuale
€ 9.600
€ 7.200
€ 4.800
Importo standard mensile
€ 800
€ 600
€ 400
Studente con ISEE pari a € 11.000
€ 920
€ 690
€ 460
Studente con ISEE pari a € 20.000
€ 432
€ 324
€ 216
Stima dei costi
Platea beneficiari
Costo
Attuale (2020/21)
231.645
€ 0,7 mld
Proposta
254.810*
€ 2,1 mld*
+10%
di studenti all’università
iscritti
+ 1,4 mld
derivanti da maggior numero di studenti e borse più elevate
2. Rendere l’erogazione della borsa mensile invece che semestrale per ridurre problemi di liquidità degli studenti Il primo semestre del primo anno borsa a tutti i potenziali beneficiari, dal secondo semestre del primo anno solo a chi rispetta i requisiti di merito
Costo: 1,4 miliardi di euro
FISCO: Confermare le aliquote agevolate per i prodotti per l’infanzia e di igiene femminile Criticità Anche se è vero che la diminuzione dei prezzi non è stata quella attesa, secondo i dati del MIMIT è comunque avvenuta una riduzione dei prezzi del 50% rispetto a quanto previsto, in particolare: • • • • • •
pannolino aperto: -4,9% pannolino mutandina: -2,9% latte infanzia partenza: -1,3% latte infanzia crescita: -2,6% latte infanzia proseguimento: -1,4% seggiolino auto per bambini: -2%
L’eliminazione dell’agevolazione comporterebbe un rialzo dei prezzi di questi beni, trattandosi di beni sostanzialmente anelastici
Proposta Mantenere le aliquote agevolate per i prodotti per l’infanzia e per i prodotti di igiene femminile
Costo: 160 milioni di euro
FAMILY ACT: sostenere le famiglie e il lavoro femminile Criticità Con lo sgravio contributivo per le madri con due figli, il governo discrimina tra tipologie di lavoro aiutando solamente chi ha un contratto a tempo indeterminato e ignorando le libere professioniste e le donne che hanno un contratto di lavoro precario 1 donna su 5 lascia il lavoro entro 2 anni dal parto L’Italia ha il numero medio di figli per donna più basso del mondo Negli ultimi tre anni la povertà assoluta è aumentata più tra i giovanissimi che tra gli adulti: il 15,4% dei bambini tra i 4 e i 6 anni (circa 222 mila) è sotto la soglia della povertà 1 minore su 4 presenta sintomi depressivi, mentre i ricoveri per anoressia e bulimia sono triplicati tra il 2020 e il 2021 ; Il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani dai 15 ai 25 anni a livello globale;
Proposta Incentivare il rientro al lavoro delle madri aumentando la quota aggiuntiva dell’assegno unico per le lavoratrici madri Rimborso diretto delle spese sostenute per le attività educative e scolastiche dei figli (tra cui l’asilo nido) e il lavoro domestico tramite una piattaforma unica Eliminare l’esclusione dei titoli di stato dal calcolo dell’ISEE e far confluire le coperture sull’assegno unico (44 milioni). Rifinanziare i «Servizi professionali per l’assistenza e il supporto psicologico» e istituire un servizio di psicologia scolastica.
Costo: 1,6 miliardi di euro
Industria: Ridurre il costo dell’energia Criticità Nonostante il prezzo dell’energia stia diminuendo le imprese manifatturiere italiane continuano a pagare un prezzo di elettricità e gas sostanzialmente superiore a quello dei competitor francesi e tedeschi. In particolare per quanto riguarda l’elettricità: Alle aziende manifatturiere francesi e tedesche vengono rimborsati 15€/MWh di costi indiretti mentre alle aziende italiane circa 3€/MWh Francia ha raggiunto un accordo per cedere circa 270TWh prodotte da centrali nucleari a 70€/MWh e la Germania compenserà le aziende in modo equivalente utilizzando la sua maggiore capacità fiscale (crediti di imposta)
Proposta Ridurre di circa 35% il costo di elettricità e di circa 10% il costo del gas per le imprese energivore, attraverso i seguenti interventi: Rimborsare 15€/MWh della spesa elettrica delle aziende manifatturiere utilizzando parte dei proventi delle aste ETS come avviene in Francia e Germania. Attuare l’energy release e il gas release: mettere a disposizione delle imprese manifatturiere, a prezzo di costo, rispettivamente circa 30 TWh di elettricità acquistata dal GSE e circa 2 miliardi di metri cubi di gas estratti grazie al revamping degli impianti italiani.
Costo: 0,5 miliardi di euro
Reintrodurre Industria 4.0 per favorire gli investimenti Criticità Nel 2017, grazie al Piano Industria 4.0 gli investimenti sono aumentati di circa il 10%. Dal 2018 il piano (ora Transizione 4.0) è stato costantemente depotenziato, diminuendo le percentuali del costo del bene (che ora va a credito d’imposta) e inserendo massimali di investimenti che hanno ridotto gli incentivi ai grandi investimenti di cui l’Italia avrebbe bisogno. Rispetto ad Industria 4.0, oggi, per un investimento di 50 milioni, il beneficio (con valori attualizzati) Investimento €50 milioni
Anno
Misura
Beneficio impresa
2017
Iperammortamento (250%)
€14,5 milioni
2023
Credito di imposta
€1,6 milioni
Proposta Ripristinare il Piano Industria 4.0 utilizzando i fondi non spesi del PNRR Rimuovendo il tetto massimo per gli investimenti, Aggiornando la lista dei «beni innovativi»
Allegato 1
SANITÀ Riduzione costo bollette luce e gas Piano liste d’attesa
La situazione della Sanità oggi - Overview • Nel 2050 la quota di persone over 65 ammonterà al 35,9% della popolazione italiana, con un rapporto tra
giovani e anziani di 1 a 3 • Si prevede un aumento preponderante di malattie cronico-degenerative • Già oggi il 40% della popolazione è affetta da malattie con andamento ingravescente e progressivo aumento delle problematiche legate alla cronicità
Invecchiamento della popolazione
• Ad oggi mancano 20.500 medici e 63.000 infermieri • Gli stipendi degli infermieri sono pari a 1410 euro al mese, ben distanti dalla media europea pari a 1.900 euro al
Carenza di personale
mese • L’Italia de�ene il primato dei medici nella fascia d’età 55-64 anni, con il 53,3% dei medici over 55 (valore OCSE pari al 34%)
• Il 60% delle struture ospedaliere ha più di 40 anni e la metà è di dimensioni troppo piccole • Il numero di posti letto per 1.000 abitanti negli ospedali ha registrato una progressiva diminuzione dal 1998 al
Arretratezza delle strutture
2018: da 5,8 a 3,2 (media europea pari a 5) • Nella classifica dell’indice di digitalizzazione UE, la sanità italiana è al 25° posto su 28 Stati membri
•
Finanziamento del SSN insufficiente
•
Nel 2024 la quota di finanziamento della sanità in rapporto al PIL sarà pari al 6,4% (minore rispetto alla quota pre-covid), dopo che nel 2020 aveva raggiunto il 7,4% Nel 2021 la spesa pubblica pro-capite in sanità è pari a € 2.856, molto minore rispetto a Germania (€ 5.944), Francia (€ 4.355) e media OCSE (€ 3.771)
I tempi di attesa possono arrivare a 24 mesi I tempi di attesa per le principali prestazioni arrivano ad avere un ritardo dai 3 ai 24 mesi. Prestazioni
Tempi massimi in mesi (2021)
Mammografia
24
Ecografia
13
Tac
12
Risonanza Magnetica
6
Colonscopia
3
Visita diabetologica
12
Visita endocrinologica
10
Visita ginecologica
4
Visita cardiologica
2 Fonte: Rapporto Civico sulla salute 2022 - Cittadinanzattiva
Le prestazioni non effettuate causa Covid sono state 98 milioni Negli anni del Covid-19 sono state effettuate circa 98 milioni di prestazioni in meno rispetto al 2019, di cui 13 milioni di prime visite e 17 milioni di visite di controllo (fonte: Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali - AGENAS) Prestazioni di specialistica ambulatoriale (in milioni)
64
34
173,4 151,2
di cui:
127,4
32,8 21,8
22,7
25,8
13,9
17
-98
2019
2020
Prime visite
Visite di controllo
2021
Altre prestazioni
2020 + 2021
Gap rispetto al 2019
13 milioni di prime visite
17 milioni di visite di controllo
68 milioni di ulteriori prestazioni (inclusi gli accertamenti diagnostici)
Rimangono 10 milioni di prestazioni urgenti in arretrato Delle 98 milioni di prestazioni non effettuate durante il periodo pandemico, il Ministero della salute ha individuato 23 milioni di prestazioni prioritarie da recuperare, divise in tre categorie: • ricoveri per interventi chirurgici programmati • screening oncologici • prestazioni ambulatoriali Nel 2022 sono state recuperate 13 milioni di prestazioni. Rimangono almeno 10 milioni di prestazioni prioritarie da recuperare. Prestazioni urgenti in arretrato Questo dato tiene conto solamente delle persone che erano in lista di attesa a dicembre 2021. Non tiene conto di:
57%
Recuperate
43%
Ricoveri
Screening
Prestazioni ambulatoriali
prestazioni non considerate prioritarie
nuovi pazienti inseriti in liste di attesa nel 2022
pazienti che hanno rinunciato alle cure a causa dell’attesa (stimati in 2,5 milioni di persone)
pazienti che non sono riusciti ad inserirsi in lista di attesa a causa di eventuali blocchi delle prenotazioni da parte delle regioni
I ritardi danneggiano la salute e comportano maggiori costi Il rallentamento delle attività di screening e di diagnostica causate dalla pandemia hanno provocato un calo delle nuove diagnosi e la scoperta di malattie in stato più avanzato La maggior parte delle patologie sono più facilmente curabili se diagnosticate in tempo, mentre diventano più complesse da trattare se scoperte in ritardo, con conseguente peggioramento delle condizioni di salute del paziente e aumento dei costi di trattamento
Per una visita diabetologica le attese registrate arrivano fino a un anno Un paziente diabetico adeguatamente trattato e con costanti follow up costa al Ssn circa 800 euro l'anno Un diabetico scompensato o con diagnosi tardiva può arrivare a costare fino a 36mila euro l'anno (fonte: Centro Studi Federfarma)
Focus: la diagnosi di cancro A causa della pandemia non sono stati effettuati circa 2,5 milioni di screening oncologici che si stima individueranno circa 14.700 nuovi tumori Il costo per patologie oncologiche rappresenta oltre il 20% della spesa sanitaria complessiva (fonte life1)
Un singolo trattamento sanitario con i farmaci innovativi costa tra i 150.000 e i 200.000 euro (fonte: CONFAPI)
Se fosse necessario utilizzare i trattamenti più avanzati su tutti i nuovi pazienti, il costo sarebbe di circa 2,9 miliardi.
Nel breve periodo Proposta Aumentare l’offerta di prestazioni nel breve periodo 1. Sovvenzionare l’utilizzo dell’intramoenia per smaltire le liste di attesa per le visite ambulatoriali 2. Affidare alle strutture accreditate gli esami diagnostici che il pubblico non riesce ad effettuare entro 60 giorni 3. Riorganizzare il processo: le visite svolte in intramoenia e presso le strutture accreditate per i ritardi delle strutture pubbliche devono essere pagate direttamente dalla ASL senza che i pazienti anticipino le spese e il centro di prenotazione deve essere unico.
1. Sovvenzionare l’utilizzo dell’intramoenia per recuperare le visite Criticità Solo il 43% dei medici con rapporto esclusivo ha esercitato la libera professione intramuraria (intramoenia) nel 2020 (fonte: Ministero della Salute) Non tutte le aziende ospedaliere mettono a disposizione spazi ambulatoriali per l’intramoenia Per i medici che esercitano in extramoenia è vietato esercitare anche in intramoenia I medici percepiscono, al netto delle tasse, una quota ridotta della tariffa pagata dal paziente Cos’è l’intramoenia Prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale:
Su 100 euro di tariffa media per una visita in intramoenia:
utilizzando le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell'ospedale
40 euro sono ripartiti tra la struttura e il personale
dietro pagamento da parte del paziente di una tariffa
60 euro sono il ricavo lordo del medico
con la possibilità di scelta del medico da parte del paziente
Considerando un’aliquota fiscale del 47%, il ricavo netto del medico per una prestazione da 100 euro, è di circa 32 euro
1. Sovvenzionare l’utilizzo dell’intramoenia per recuperare le visite Proposta Recuperare il ritardo sulle liste di attesa sfruttando l’intramoenia, con un regime particolare: 1. I pazienti che non vengono visitati o operati entro i tempi massimi previsti per legge possono richiedere la prestazione in intramoenia 2. I pazienti con ISEE inferiore a 50.000 euro pagano solo il ticket ma non possono scegliere il medico che effettuerà la prestazione (per non creare imbuti) 3. Il medico effettua la prestazione dietro il pagamento di una tariffa stabilita per legge, pagata in parte dal paziente tramite il ticket (ove previsto) e per la parte restante dal pubblico 4. La tariffa pagata al medico deve essere esentasse
Su 100 euro di tariffa: 40 euro sono ripartiti tra la struttura e il personale 60 euro sono il ricavo del medico su cui non paga le tasse
• Garantire in ogni azienda ospedaliera spazi dedicati all’intramoenia • Consentire per un anno di esercitare in intramoenia anche ai medici che nell’ultimo anno hanno esercitato in extramoenia, esclusivamente per l’abbattimento delle liste di attesa Questa proposta, oltre a consentire di effettuare un numero di prestazioni maggiori, produce un aumento del reddito dei medici (il cui salario è tra i più bassi in Europa, cfr. slide 21) e la possibilità per i giovani medici di farsi conoscere da un numero più ampio di pazienti
2. Affidare alle strutture accreditate gli esami diagnostici Le strutture accreditate oggi
Le strutture accreditate ricevono ogni anno dalle regioni circa 3 miliardi di euro per l’esecuzione di prestazioni sanitarie in vece del pubblico (fonte: Anaao) Ogni regione stabilisce il tetto massimo di prestazioni da poter effettuare in accreditamento e fissa la quota massima di finanziamenti da spendere annualmente per le strutture accreditate che svolgono attività per conto del pubblico Superata tale quota, le strutture accreditate possono operare esclusivamente come privati e quindi non possono contribuire allo smaltimento delle liste di attesa. Proposta Affidamento alle strutture accreditate di tutte le prestazioni che il pubblico non riesce ad erogare nei tempi previsti (60 giorni). Questa redistribuzione delle visite consentirebbe anche di ridurre i tempi di attesa per l’elaborazione dei referti. Aumento del fondo a disposizione delle regioni per la spesa annua in strutture accreditate (circa 1 miliardo, cfr. slide 16)
3. Riorganizzare il processo Criticità In alcune regioni il sistema di prenotazione è frammentato a livello di singola azienda sanitaria o struttura. Questo crea inefficienza allocativa e disagi ai pazienti È attualmente previsto che, qualora i tempi di attesa superino i tempi massimi previsti dalla legge (30/60 giorni), il paziente possa chiedere che la prestazione venga fornita da un privato accreditato o da medici che forniscono prestazioni in intramoenia. Tuttavia, le ASL non pubblicizzano tale opportunità in modo adeguato e i pazienti devono anticipare il costo della prestazione privata che viene rimborsato solo successivamente dalla ASL.
Paziente
ALS/Ospedale
Privato*
Paziente
ASL
Il paziente si reca in ospedale per una visita
Se l’ospedale non riesce a trattare il paziente nei tempi massimi previsti, questi può rivolgersi al privato*
Il privato eroga la prestazione dietro il pagamento di una tariffa
Il paziente paga la tariffa completa al privato e richiede all’ASL il rimborso della prestazione effettuata
L’ASL rimborsa il paziente per la parte eccedente il ticket
* Per privato si intende una struttura accreditata o un medico che eroga prestazioni in intramoenia
3. Riorganizzare il processo Proposta • Prevedere un solo Centro Unico di Prenotazione (CUP) per aree omogenee (ad es. regioni o province) che si occupi di smistare i pazienti tra le strutture pubbliche e le strutture accreditate • Rendere effettiva la pubblicazione sul sito del Ministero della Salute della ricezione da parte delle regioni delle disposizione del PNGLA, nonché i risultati dei monitoraggi effettuati dall’Osservatorio Nazionale sulle liste di attesa • Prevedere che se gli ospedali pubblici non riescono a garantire la visita nei tempi massimi previsti dalla legge (30/60 giorni), il paziente possa recarsi in una struttura privata accreditata, o svolgere la visita in intramoenia, pagando solo il ticket (ove previsto). La tariffa al privato deve essere pagata direttamente dalla ASL di competenza senza esborsi da parte del paziente.
Paziente Il paziente chiama il CUP per prenotare una visita
CUP
Paziente
Privato
ASL/Ospedale
Privato
Paziente
Se il CUP non registra disponibilità in un ospedale nei tempi massimi previsti per legge, il paziente viene affidato a un privato.
Il paziente, a fronte della prestazione, paga solamente il ticket (ove previsto)
Il privato eroga la prestazione e chiede il rimborso della tariffa prevista all’ASL
ASL L’ASL rimborsa il privato per la parte eccedente il ticket
Recuperare il ritardo sulle liste di attesa costa 2 miliardi di euro 1. Sovvenzionare l’utilizzo dell’intramoenia per recuperare le visite
2. Sovvenzionare l’utilizzo dell’intramoenia per recuperare i ricoveri chirurgici
3. Affidare alle strutture accreditate gli esami diagnostici
TOTALE MISURE
Tariffa media delle visite intramoenia (A)
€ 100
Costo medio ticket (B)
€ 35
Tariffa netta media (in capo al SSN) (C = A – B)
€ 65
Numero di visite in ritardo (D)
2,7 milioni
Costo stimato per recupero prime visite e visite di controllo (E = C*D)
€ 180 milioni
Tariffa media dei ricoveri chirurgici (A)
€ 4.500
Costo medio ticket (B)
€ 36
Tariffa netta media (in capo al SSN) (C = A – B)
€ 4.464
Numero di prestazioni specialistiche in ritardo (D)
0,3 milioni
Costo stimato per recupero prestazioni specialistiche (E = C*D)
€ 1.200 milioni
Tariffa media delle prestazioni specialistiche (A)
€ 150
Costo medio ticket (B)
€ 35
Tariffa netta media (in capo al SSN) (C = A – B)
€ 115
Numero di prestazioni specialistiche in ritardo (D)
7 milioni
Costo stimato per recupero prestazioni specialistiche (E = C*D)
€ 815 milioni
€ 2 MILIARDI
Allegato 2
ISTRUZIONE Riduzione costo bollette luce e gas Sperimentazione contro la dispersione scolastica
EXECUTIVE SUMMARY
L’Italia detiene il primato europeo per numero di NEET (giovani dai 15 ai 29 anni “inattivi” che non studiano e non lavorano) e registra un tasso di abbandono scolastico che supera di 2 punti percentuali la media europea. Per combattere la dispersione scolastica e garantire livelli di occupabilità maggiori, proponiamo una sperimentazione triennale nelle aree di crisi sociale complessa che prevede: 1.
L’estensione del tempo pieno per le scuole “primarie” e “medie”
2.
Il potenziamento del sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) per gli studenti dai 14 anni in poi.
Il costo pluriennale è pari a 3.8 miliardi di euro.
IL TEMPO PIENO NELLE SCUOLE
COS’È IL TEMPO PIENO E CHE ATTIVITÀ PREVEDE Il tempo pieno/prolungato prevede l’estensione dell’orario scolastico a 40 ore settimanali (circa 10 ore in più a settimana)
Grado
Normali orari di funzionamento
Scuola primaria
• 24, 27 o 30 ore senza tempo pieno; • 40 ore con tempo pieno
Scuola secondaria di primo grado
• 30 ore senza tempo prolungato; • 36 o 40 ore con tempo prolungato
Il maggior tempo scuola a disposizione deve servire a dare spazio ad attività extracurricolari di arricchimento dell’offerta formativa non possibili nell’orario normale, valorizzando anche gli spazi esterni alla scuola. Esempi di attività da svolgere
Attività fisica
Teatro
Progetti culturali
Laboratori
Compiti assegnati
Approfondimenti
Restare a scuola per tempi prolungati contribuisce inoltre allo sviluppo delle competenze cosiddette ‘non-cognitive’, sociali ed emozionali (cfr. prossima slide).
IL TEMPO PIENO HA UN EFFETTO POSITIVO SU: La dispersione scolastica
Le possibilità di emancipazione
Nelle regioni in cui si manca il tempo pieno/prolungato, osserviamo un elevato tasso di dispersione scolastica.
Una scuola in grado di erogare i servizi aggiuntivi (es.: mensa
Abbandono scolastico
Nelle regioni in SICcui si manca il tempo pieno, 21% 19% CAL osserviamo un elevatoCAM tasso di dispersione scolastica. 17% 15%
SAR PIE Ad esempio, in Sicilia, PUG la UMB percentuale di studenti che 13% VEN LIG L… LAZ MAR TOS 11% del tempo FVG MOL usufruiscono pieno sono l’11,5% e circa il 21% dei ABR 9% E… BAS 7% ragazzi abbandona gli studi precocemente
5% 0,0%
10,0%
20,0%
30,0%
40,0%
Classi a tempo pieno
50,0%
ed estensione dell’orario scolastico) aumenta del 167% la probabilità dei ragazzi di emanciparsi da situazioni di disagio socioeconomico Fonte: Rapporto (Non) tutti a Mensa 2018 di Save the Children
60,0%
Il rendimento scolastico Le
ricerche
scientifiche
confermano
che
Il lavoro femminile il
tempo
pieno/prolungato ha effetti positivi sul rendimento
Nelle regioni in cui si manca il tempo pieno, scolastico degli alunni, particolarmente evidenti nelle osserviamo un elevato tasso di dispersione scolastica. bambine, negli studenti con basso status socioeconomico e Ad esempio, in Sicilia, la percentuale di studenti che per gli italiani con diversi background linguistici e culturali usufruiscono del tempo pieno sono l’11,5% e circa il 21% dei Fonte: Do Differences in Schools gli Instruction explain international achievement gaps? Evidence from ragazzi abbandona studitimeprecocemente developed and developing countries di V. Lavy
Aumentare il tempo a scuola aiuta i genitori, e in particolare le madri, a conciliare vita lavorativa e familiare. Chi è costretto a lavorare part-time per poter accudire i figli nel pomeriggio non ha questo ostacolo con il tempo pieno e il servizio mensa
INQUADRAMENTO TERRITORIALE • Le Marche, l’Umbria e tutte le regioni meridionali (ad eccezione della Basilicata), sono sotto la media nazionale di alunni iscritti in classi a tempo pieno (39,8%). Classi della scuola primaria nell’A.S. 2021-22 Aree
Classi
di cui a tempo pieno
di cui a tempo normale
Nord Ovest
31.891
16.249
51%
15.642
49%
Centro
24.271
12.112
49,9%
12.159
50,1%
Nord Est
21.798
9.568
43,9%
12.230
56,1%
Totale
125.495
47.821
38,1%
77.674
61,9%
Sud
32.288
7.154
22,2%
25.134
77,8%
Isole
15.247
2.738
18%
12.509
82%
Percentuale di classi a tempo pieno
nelle regioni del Centro nord il 48,7% nelle regioni del Mezzogiorno il 20,6%
LA NOSTRA PROPOSTA
Proponiamo di avviare una sperimentazione del tempo pieno nelle scuole primarie e secondarie di primo grado nelle aree di crisi sociale complessa per un periodo di 3 anni 2024 Mappatura delle scuole coinvolte Avvio costruzione e/o ristrutturazione delle mense Coinvolgimento terzo settore per progettazione attività pomeridiane
A.S. 2024/25
A.S. 2025/26
A.S. 2026/27
Inizio sperimentazione nelle scuole in cui sono presenti spazi adeguati o in cui è finita la realizzazione dei lavori necessari
Inizio sperimentazione in tutte le scuole che necessitano di lavoriinfrastrutturali
Ultimo anno di sperimentazione
La nostra proposta di sperimentazione tiene conto di tre i livelli di spesa: il costo del personale (a carico dello Stato); i costi per il servizio mensa (a carico dei Comuni); i costi per nuove strutture o trasformazione di locali (a carico dei Comuni).
Valutazione dell’efficacia del programma.
INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI CRISI SOCIALE COMPLESSA Le aree di crisi in cui attivare la sperimentazione sono state individuate considerando i 400 comuni italiani con il più alto indice di vulnerabilità sociale e materiale
L’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) è un indicatore composito costruito attraverso la sintesi di sette indicatori. In particolare: incidenza percentuale della popolazione analfabeta e alfabeta senza titolo di studio; incidenza percentuale delle famiglie con 6 e più componenti; incidenza percentuale delle famiglie monogenitoriali sul totale delle famiglie; incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio assistenziale; incidenza percentuale della popolazione in condizione di affollamento grave; incidenza percentuale di giovani (15-29 anni) fuori dal mercato del lavoro e dalla formazione scolastica e professionale; incidenza percentuale delle famiglie con potenziale disagio economico.
LE SCUOLE COINVOLTE NELLA SPERIMENTAZIONE Gli studenti coinvolti in questa sperimentazione sono circa il 10% del totale. Le scuole coinvolte, localizzate principalmente nel Mezzogiorno, sono circa: • 2.000 scuole primarie (circa 15.800 classi) • 1.700 scuole medie (circa 7.800 classi) Le province con più di 100 scuole interessate sono: Napoli
1.770 scuole
Palermo
560 scuole
Catania
445 scuole
Caserta
346 scuole
Salerno
307 scuole
Reggio Calabria
266 scuole
Foggia
155 scuole
Cosenza
150 scuole
Crotone
115 scuole
Le stime sono state effettuate partendo dal numero totale di scuole primarie e secondarie di primo grado presenti nei 400 comuni considerati. Per stimare il numero di scuole a tempo normale è stato utilizzato l’indice regionale di scuole a tempo normale, mentre le scuole secondarie di primo grado sono state considerate tutte non a tempo pieno. Per stimare le classi coinvolte è stato moltiplicato il numero di scuole stimate per il numero medio di classi per scuola a livello nazionale.
IL COSTO PERSONALE SCOLASTICO
Sulla base della retribuzione iniziale, al lordo degli oneri riflessi a carico dello Stato, le assunzioni previste sarebbero: Scuole primarie
Scuole secondarie di primo grado
•
7.877 docenti/educatori
•
3.897 docenti/educatori
•
1.197 personale ATA aggiuntivo
•
592 personale ATA aggiuntivo
•
Costo complessivo di 360.5 milioni
•
Costo complessivo di 192.7 milioni
TOTALE
€ 553 MLN L’ANNO Le stime sono state effettuate considerando che per convertire una classe a tempo normale in una classe a tempo pieno occorrono 0,5 docenti (quindi un’unità ogni due classi) in più. Considerato il numero di classi stimato, si prevede l’assunzione di circa 7.877 educatori professionisti di scuola primaria e 3.897 educatori professionisti di scuola media. Considerando i costi medi di assunzione di un docente elementare (41.649,5 euro) e di un docente della scuola secondaria (45.346,91 euro) si stima un costo complessivo pari a 504,8 milioni di euro/anno. Per quanto riguarda il personale ATA, si stima un fabbisogno pari a 1.789 impiegati in più (0,076 per classe). Considerato il costo di assunzione pari a 27.088,5 euro, il costo complessivo è pari a 47,8 milioni di euro/anno. Sommando i costi complessivi per il personale aggiuntivo, si arriva a un investimento complessivo annuo pari a circa 553 milioni di euro.
IL COSTO DEL SERVIZIO MENSA
SPESA LORDA: 400 MILIONI DI EURO
ENTRATE: 200 MILIONI DI EURO
Si stima che il costo lordo del servizio mensa sia pari a circa 400 milioni di euro, tenendo conto delle seguenti ipotesi:
Si stima che le entrate grazie ai contributi a carico delle famiglie siano pari a circa 200 milioni di euro, ipotizzando che: • le famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro ricevano gratuitamente il servizio mensa
• mediamente un pasto costa al Comune circa 5,5 euro (fonte: Autorità garante per l’Infanzia e
• le famiglie con ISEE tra 15.000 e 25.000 euro paghino un contributo pari a 40 euro al mese (1,8 euro a pasto)
l’Adolescenza)
• gli alunni interessati sono circa 450.000 (ipotizzando 19 studenti per classe, come la media nazionale)
• le famiglie con ISEE superiore a 25.000 euro paghino un contributo pari a 80 euro al mese (3,6 euro a pasto)
• i giorni di scuola sono circa 200 ogni anno TOTALE
€ 300 MLN L’ANNO
IL COSTO DELLE INFRASTRUTTURE
In molte scuole è necessario realizzare i locali adeguati per fornire il servizio mensa. Secondo i dati MIUR, il 32% delle scuole primarie ha già una mensa. Ipotizzando che anche nei 400 comuni selezionati il 32% delle scuole primarie abbia già una mensa, è necessario costruire una mensa in 1.400 scuole primarie, mentre in 600 istituti sono già presenti. Inoltre, è necessario realizzare una mensa in tutte le scuole secondarie di primo grado (1.700) che al momento non prevedono il tempo pieno.
La costruzione o la ristrutturazione di una nuova mensa comporta un costo medio di circa 500.000 euro (fonte: bando PNRR del MIUR per la realizzazione di nuove mense scolastiche).
TOTALE
€ 1,5 MLD UNA TANTUM
3 MILIARDI DI EURO IN 3 ANNI PER LA SPERIMENTAZIONE
2024 Mappatura delle scuole coinvolte Avvio costruzione e/o ristrutturazione delle mense Coinvolgimento terzo settore per progettazione attività pomeridiane
A.S. 2024/25
A.S. 2025/26
A.S. 2026/27
Inizio sperimentazione nelle scuole in cui sono presenti spazi adeguati o in cui è finita la realizzazione dei lavori necessari
Inizio sperimentazione in tutte le scuole che necessitano di lavori infrastrutturali
Ultimo anno di sperimentazione
€ 0,8 mld
€ 0,8 mld
€ 1,6 mld
Valutazione dell’efficacia del programma.
• € 0,1 mld per nuovo personale in 600 scuole
• € 0,5 mld per il personale in tutte le scuole
• € 0,5 mld per il personale in tutte le scuole
• € 1,5 mld per costruzione e/o ristrutturazione mense in 3.100 scuole
• € 0,3 mld per servizio mensa
• € 0,3 mld per servizio mensa
• € 0,03 mld per servizio mensa
COPERTURE
La sperimentazione può essere finanziata in larga parte utilizzando i fondi europei: Personale
•
Fondo Sociale Europeo: stanziati 14 miliardi di euro nel periodo 2021-2027 per investimenti a favore dell’occupazione e della crescita
Realizzazione nuove mense
•
PNRR: stanziato 1 miliardo di euro per la realizzazione di 1.000 nuove mense scolastiche, tra cui alcune nei comuni coinvolti dalla sperimentazione
•
FESR: stanziati 3,7 miliardi di euro per il Programma Nazionale Scuole e competenze
POTENZIAMENTO DELLA FORMAZIONE PROFESISONALE
LA DISPERSIONE SCOLASTICA NELLE SCUOLE SUPERIORI •
Nel 2022, l’11,5% dei giovani tra 18 e 24 anni ha lasciato la scuola precocemente, quasi 2 punti percentuali in più rispetto alla media europea (9,6%) e 2,5 punti percentuali in più rispetto al target fissato dall’agenda UE per il 2030 (9,5%).
•
La discrepanza tra l’Italia e gli altri paesi europei è dovuta principalmente a profonde disparità regionali che l’Italia riscontra in termini di opportunità formative e lavorative. Dispersione scolastica per regione Media
Basilicata
5,3%
Marche
5,8%
Umbria
7,3%
Lazio
7,4%
Friuli Venezia Giulia
7,7%
Molise
8,3%
Abruzzo
9,3%
Veneto
9,5%
Emilia Romagna
9,5%
Lombardia
9,9%
Liguria
10,3%
Calabria
10,5%
Trentino Alto Adige
10,7%
Toscana
11,0%
Piemonte
11,5%
Valle d'Aosta
13,3%
Puglia
14,6%
Sardegna
14,7%
Campania
16,1%
Sicilia 0,0%
18,8% 2,0%
4,0%
6,0%
8,0%
10,0%
12,0%
14,0%
16,0%
18,0%
20,0%
L’OFFERTA FORMATIVA ATTUALE Terminate le scuole medie, gli studenti possono scegliere tra le seguenti opzioni:
Istituti a gestione statale
Istituti a gestione regionale
Licei
Tecnici
Professionali
IeFP (Istruzione e formazione professionale)
•
Durata: 5 anni
•
Durata: 5 anni
•
Durata: 5 anni
•
Durata: 3 anni per la qualifica, 4 anni per il diploma
•
Indirizzi: L’attuale ordinamento prevede 6 indirizzi
•
Indirizzi: L’attuale ordinamento prevede 2 settori e 11 indirizzi
•
Indirizzi: L’attuale ordinamento prevede 11 indirizzi
•
Indirizzi: L’attuale ordinamento prevede 12 indirizzi
Settore economico:
1.
Agricoltura e sviluppo rurale
1.
Elettronico
1.
Amministrazione, finanza, Marketing
2.
Pesca commerciale, produzioni ittiche
2.
Impianti termoidraulici
3.
Benessere
4.
Tessile, abbigliamento, calzature
5.
Grafico, cartotecnico, legno
6.
Agricolo, agroalimentare
7.
Servizi di accoglienza
1.
Artistico
2.
Classico
3.
Linguistico
2.
Turismo
3.
Industria, artigianato
4.
Musicale e coreutico
Settore tecnologico:
4.
Manutenzione, assistenza tecnica
5.
Scentifico
1.
Meccanica, meccatronica, energia
5.
6.
Scienze umane
2.
Trasporti, logistica
Gestione delle acque, risanamento ambientale
3.
Elettronica, elettrotecnica
6.
Servizi commerciali
8.
Logistica, trasporti, riparazioni
4.
Informatica, telecomunicazioni
7.
9.
Amministrativo e servizi di vendita
5.
Grafica, comunicazione
Enogastronomia, ospitalità alberghiera
6.
Chimica
8.
Servizi culturali e dello spettacolo
7.
Moda
9.
Servizi per la sanità, assistenza sociale
8.
Agraria, agroalimentare
10. Odontotecnico
9.
Costruzioni, amviente, territorio
11. Ottico
Università e ITS
10. Edile ed elettronico 11. Ristorazione 12. Meccanico
ITS
CARATTERISTICHE DEL SISTEMA IeFP •
Il sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) è uno dei canali per l'assolvimento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione stabiliti dalla legge. I titoli rilasciati sono sono validi su tutto il territorio nazionale e fanno riferimento a figure professionali e standard di competenze concordati tra tutte le regioni e lo Stato.
Istituti
Impostazione didattica
Durata
L’offerta di percorsi IeFP sul territorio nazionale è garantita da:
I percorsi IeFP assicurano un’adeguata formazione culturale di base ma privilegiano:
I percorsi IeFP si dividono in:
• •
Istituzioni formative accreditate Istitutuzioni scolastiche superiori statali e paritarie
• •
l’apprendimento pratico in contesti di laboratorio periodi di stage obbligatori a partire dal 2° anno
•
•
Qualifica (3 anni): finalizzato al conseguimento di un attestato di qualifica professionale di 3° livello Diploma (4 anni): finalizzato al conseguimento diun diploma professionale di 4° livello
Risultati di apprendimento Gli studenti IeFP raggiungono risultati migliori di quelli raggiunti dagli studenti di Istiuti Professionali a gestione statale (fonte: INVALSI)
POCHI STUDENTI RISPETTO ALLA DOMANDA DI LAVORO •
Il Sistema Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) coinvolge circa 230 mila studenti l’anno e registra un tasso di successo lavorativo molto elevato (circa il 70%). Condizione occupazionale dei diplomati IeFP (pre-pandemia) Studenti/in Impegnati 5% formazione 9%
•
Nel quadriennio 2022-2026 l’offerta formativa IeFP riuscirà a soddisfare solo il 68% della domanda potenziale prevista.*
Domanda e offerta di lavoro per qualificati e diplomati IeFP Altri indirizzi IeFP
Inattivi 0,4%
Elettronico Impianti termoidraulici
inoccupati in cerca di primo impiego 0%
Benessere Tessile, abbigliamento e calzature
Disoccupati in cerca di occupazione 14%
Grafico, cartotecnico e legno Agricolo e agroalimentare Servizi di promozione e accoglienza Occupati 72%
Logistica, trasporti e riparazione veicoli Amminstrativo segretariale e dei servizi di vendita Edile ed elettrico Ristorazione Meccanico 78.800
Istruzione e Formazione Professionale -
20.000
Offerta neoqualificati (media annua)
*Fonte: Excelsior-Unioncamere, Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2022-2026)
40.000
60.000
116.600
80.000 100.000 120.000 140.000
Fabbisogno (media annua)
L’IeFP PER COMBATTERE LA DISPERSIONE SCOLASTICA •
Le regioni del mezzogiorno, dove si concentrano la maggior parte delle aree di crisi sociali complessa, sono caratterizzate da un maggior tasso di dispersione scolastica e minore o addirittura assente presenza di istituzioni formative regionali che erogano percorsi di IeFP. Tali istituzioni, autorizzate e finanziate dalle Regioni (anche attraverso fondi europei), sono state valutate come il principale strumento contro la dispersione scolastica.*
*Fonte: audizione INAPP in settima Commissione Senato, indagine conoscitiva su povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica.
LA NOSTRA PROPOSTA •
Proponiamo di l’attivazione di nuovi percorsi quadriennali di IeFP per il 30% dei giovani (14-19 anni) a rischio di abbandono scolastico nelle aree di crisi sociale complessa.
•
In particolare, la sperimentazione riguarderà le prime 20 provincie italiane per Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale (IVSM). Queste si trovano in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, regioni che scontano alti tassi di dispersione scolastica e che – ad eccezione della Sicilia registrano tassi di adesione ai percorsi IeFP molto ridotti. Costo per iscritto
Fondi assegnati
(C)
(D) = B*C
Studenti a rischio abbandono (A)
Studenti in sperimentazione (B) = A*30%
Napoli
27.487
8.354
€46,3 mln
Palermo
11.060
3.318
€18,4 mln
Catania
7.140
2.142
€11,8 mln
Caserta
4.810
1.443
Salerno
3.301
990
€5,4 mln
Foggia
1.919
576
€3,1 mln
Provincia
…
€5.547,14
€8 mln
830 MILIONI DI EURO IN 6 ANNI PER LA SPERIMENTAZIONE
2024
A.S. 2024/25
A.S. 2025/26
Mappatura degli istituti coinvolti. Rilevazione degli alunni a rischio dispersione nelle scuole medie dei territori interessati
Inizio sperimentazione: intake della prima classe di studenti
Prima classe: finanziamento 2° anno Seconda classe: finanziamento 1° anno
109 mln
A.S. 2027/28
Prima classe: finanziamento 3° anno Seconda classe: finanziamento 2° anno Terza classe: finanziamento 1° anno
183 mln
A.S. 2028/29
Prima classe: finanziamento 4° anno
Prima classe: finanziamento terminato
Seconda classe: finanziamento 3° anno
Seconda classe: finanziamento terminato
Terza classe: finanziamento 2° anno
Terza classe: finanziamento 4° anno
185 mln
A.S. 2026/27
26 mln
255 mln
2029 Finanziamenti terminati Valutazione d’efficacia del programma
Allegato 3
FAMILY ACT Riduzione costo bollette luce e gas Sostegno alle famiglie e al lavoro femminile
Dettaglio implementazione del Family Act
Dettaglio misure 1. Incentivare il rientro al lavoro delle madri aumentando l’assegno unico 2.
Rimborso diretto delle spese sostenute per le attività educative e scolastiche dei figli (tra cui l’asilo nido) e il lavoro domestico tramite una piattaforma unica
TOTALE
Costo (mld €)
0,6 1,0 1,6
Incentivare il rientro al lavoro delle madri aumentando l’assegno unico Criticità Secondo i dati dell’Inps, 1 donna su 5 lascia il proprio lavoro entro 2 anni dalla maternità. Il gap del tasso di occupazione tra padri e madri è di oltre 30 punti percentuali (88,2% i padri e 57,4% le madri). Questa differenza è molto meno marcata prima della maternità: il tasso di occupazione degli uomini senza figli è pari a 73,1% mentre quello delle donne senza figli è pari a 64,6%. Il tasso di occupazione dei padri varia poco all’aumentare dei numero di figli mentre quello delle madri diminuisce. Report «le equilibriste» di Save the Children su dati ISTAT
Incentivare il rientro al lavoro delle madri aumentando l’assegno unico Proposta Trasferimenti decrescenti (per 3 anni) alle madri che tornano a lavoro entro 12 mesi Costo: Circa 0,6 miliardi di euro l’anno
Retribuzione annua Retribuzione mensile Lorda lorda (su cui poi si calcolano i contributi) (13 mensilità)
(22 gg lavorativi)
Trasferimento mensile (per lavoratore FT che lavora tutto il mese)
Trasferimento/retrib uzione mensile lorda
Retribuzione giornaliera Lorda
•
Nuovi figli: 399.413
•
Tasso di occupazione attuale delle madri: 57%
26.000
2.000
91
25
1,3%
•
Tasso di occupazione target delle madri: 62%
25.000
1.923
87
50
2,6%
24.000
1.846
84
75
4,1%
•
Totale madri che torneranno a lavoro (target): 247.636
23.000
1.769
80
100
5,7%
22.000
1.692
77
125
7,4%
•
RAL media di donna in nucleo con ISEE<€40.000: €16.000
21.000
1.615
73
150
9,3%
20.000
1.538
70
164
10,7%
•
Trasferimento medio:188
19.000
1.462
66
179
12,2%
18.000
1.385
63
182
13,1%
17.000
1.308
59
185
14,1%
16.000
1.231
56
188
15,3%
15.000
1.154
52
191
16,6%
14.000
1.077
49
194
18,0%
13.000
1.000
45
197
19,7%
12.000
923
42
200
21,7%
11.000
846
38
200
23,6%
10.000
769
35
200
26,0%
• Costo per 3 anni: 1,8 miliardi di euro
<10.000
200
Rimborso delle spese educative e scolastiche dei figli Proposta
Le famiglie potranno richiedere un rimborso per le spese sostenute per le attività educative e scolastiche dei figli e il lavoro domestico La richiesta di rimborso avverrà tramite una piattaforma dedicata Per finanziare questa misura si potranno usare i fondi dedicati alle attuali detrazioni per le spese per i figli a carico
Allegato 4
LA MANOVRA MELONI Riduzione costo bollette luce e gas Guida alle principali misure previste in legge di bilancio
LA LEGGE DI BILANCIO 2024 DEL GOVERNO MELONI 1. Riduzione della pressione fiscale 2. Famiglia 3. Sanità 4. Rinnovo contratti pubblico impiego 5. Pensioni 6. Casa 7. Produttività 8. Nuove tasse 9. Spending review
1. Riduzione della pressione fiscale € 10 mld
€4 mld
Conferma del taglio del cuneo fiscale già in vigore negli ultimi sei mesi del 2023. Senza questo intervento le buste paga sarebbero scese di 67–99 euro al mese. Accorpamento dei primi due scaglioni Irpef con la stessa aliquota al 23% (in attuazione della prima fase della riforma fiscale) La norma è sterilizzata per i redditi superiori a 50mila euro e dovrebbe piccoli effetti positivi solo per i lavoratori con reddito superiore a 15mila euro Riduzione canone Rai da 90 a 70 euro per il 2024.
€ 0,4 mld
In compenso, è previsto un contributo di 430 milioni di euro a favore della Rai per migliorare la qualità del servizio (pari alla riduzione del canone per 21,5 milioni di persone).
•
7 punti per i redditi fino a 25mila euro
•
6 punti per i redditi fino a 35mila euro
Reddito
Aumento mensile
< 15mila euro
€0
15-20 mila euro
€8
20-25 mila euro
€ 16
>25 mila euro
€ 22
fonte: fondazione nazionale dei commercialisti
2. Famiglia Il sistema dei congedi diventa così:
Novità
•
•
Maggiorazione del primo mese di congedo parentale dal 30% all’80% della retribuzione
•
•
Aggiunta di un mese ulteriore al primo di congedo parentale, retribuito al 80% solo per il 2024 e al 60% in modo strutturale per i genitori con figli fino ai 6 anni
•
•
Decontribuzione al 100% dei contributi IVS (aliquota per invalidità, vecchiaia e superstiti) per tutte le madri lavoratrici, fino al limite massimo di 3mila euro annui, fino ai 10 anni di età del figlio più piccolo per chi ne ha due e fino ai 18 anni di età del figlio più piccolo in caso di tre figli
•
Rafforzamento strutturale del bonus asili nido (150 milioni di euro) solo ai secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in nuclei con già un under 10 e un Isee massimo 40mila euro
•
Esclusione dei titoli di stato italiani nel calcolo dell’ISEE familiare fino a 50mila euro
•
5 mesi di congedo di maternità e 10 giorni di congedo di paternità retribuiti al 100%. un mese aggiuntivo utilizzabile da madre o padre entro i 6 anni del figlio retribuitoall'80%, un ulteriore mese fino ai 6 anni del figlio retribuito al 60%, ulteriori 8 mesi al 30%.
La Presidente Meloni aveva parlato di asilo nido gratis dal secondo figlio anche se si tratta solo di un potenziamento del fondo esistente
Conferme •
Proroga della carta “dedicata a te” (600 milioni di euro)
•
Contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro)
Durata: 1 ANNO
Tagli •
Non viene confermato il taglio dell’IVA al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene femminile che dunque tornano ai livelli precedenti (22% e 10%)
Durata: 3 MESI
3. Sanità
2024
2025
2026
+3 mld
+4 mld
+4,2 mld
Misura
Stanziamento
Rinnovo dei contratti del comparto sanità
€ 2,5 mld l’anno
Incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive di medici e infermieri
€ 280 milioni l’anno
Aggiornamento del tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati
€ 123 milioni per il 2024, € 368 milioni per il 2025, € 490 milioni dal 2026
Aggiornamento dei LEA
€ 50 milioni per il 2024, € 200 milioni dal 2025
Assunzione personale per assistenza territoriale
€ 250 milioni per il 2025, € 350 milioni dal 2026
Rideterminazione dei tetti della spesa farmaceutica e modifiche alla modalità di distribuzione dei medicinali
€ 53 milioni per il 2024, € 77 milioni dal 2025
4. Rinnovo contratti pubblico impiego Stanziati 5 miliardi di euro l’anno per il rinnovo dei contratti pubblici • Per l’anno 2024, vengono anticipati 2 miliardi di euro al 2023 per consentire il pagamento già a dicembre dell’intero valore annuo dell’incremento previsto da gennaio 2024 • Al comparto sanitario sono destinati 2,5 miliardi di euro dello stanziamento complessivo
2023
2024
2025
+2 mld
+3 mld
+5 mld
5. Pensioni Novità •
Modifiche all’importo minimo per andare in pensione con il sistema contributivo: abbassata da 1,5 volte a 1 volta la pensione minima per accedere alla pensione di vecchiaia, alzata la soglia da 2,8 a 3 volte la pensione minima per la pensione anticipata (ma non alle donne con figli)
•
Riscatto dei buchi contributivi: possibilità per i lavoratori che rientrano in toto nel contributivo di riscattare fino a 5 anni di contributi Conferme
•
Indicizzazione delle pensioni: rispetto al 2023, è diminuita l’indicizzazione delle pensioni oltre 10 volte il minimo (dal 32% al 22%)
•
Quota 103 con penalizzazioni: le finestre passano da 3-6 mesi a 6-9 mesi e la quota di pensione calcolata con il retributivo cambia e viene ricalcolata con il contributivo
•
Pensioni anticipate
•
Ape sociale, ma il requisito di età passa da 65 anni a 65 anni e 5 mesi
•
Opzione donna, ma il requisito d’età passa da 60 a 61 anni (diminuiti per donne con figli) Tagli
•
Revisione delle aliquote contributive: tagli fino al 20% (7-11 mila euro l’anno) per circa 700mila dipendenti statali (tra cui 55.600 medici e infermieri), con risparmi fino a 2,3 miliardi di euro sul lungo periodo
•
2 miliardi di euro di tagli su 14 diversi fondi (ad es. fondo per gli adeguamenti pensionistici e fondo per recupero dell’inflazione)
6. Casa Novità
• L’istituzione del Codice identificativo nazionale per i proprietari di casa per gli affitti attraverso le piattaforme telematiche Conferme
• Estensione delle agevolazioni sui mutui prima casa per i giovani under36 (282 milioni) • Ampliamento della copertura del Fondo Gasparrini (Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa)
Nuova tasse
• Aumento dell’aliquota della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21% al 26% sulle seconde case (€ 1 miliardo) • Tassazione del 26% sulla plusvalenza degli immobili ristrutturati con il Superbonus 110% in caso di vendita prima di 10 anni dal termine degli interventi
7. Produttività Novità
• Maxi-deduzione del costo del lavoro (IRES) per le imprese che assumono a tempo indeterminato pari al 120% e al 130% in caso di assunzione di «categorie svantaggiate»: mamme di almeno due figli minori, donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, under 30, ex percettori del Reddito di cittadinanza e persone con invalidità • Innalzamento della soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit da 258 euro a mille euro per tutti i dipendenti e riduzione a 2mila euro (da 3mila euro) per quelli con figli a carico Conferme
• Detassazione al 15% del lavoro notturno e degli straordinari festivi per i lavoratori del settore turistico, ricettivo e termale fino al 30 giugno 2024 (81 milioni di euro) • Mantenimento al 5% della tassazione dei premi di produttività (invece del 10%) con importo massimo di 3mila euro annui per i lavoratori con redditi fino a 80mila Tagli
• Riduzione dell’agevolazione per chi torna a lavorare in Italia e trasferisce la residenza per almeno 5 anni dal 70% al 50%
8. Nuove tasse La Legge di Bilancio introduce una serie di nuove tasse, anche con lo scopo di compensare le minori entrate dovute al taglio del cuneo fiscale e all’accorpamento delle aliquote IRPEF
• Possibilità per i comuni di aumentare di 2 euro la tassa di soggiorno • Possibilità per Roma e Venezia di superare il limite attuale di 10 euro per la tassa di soggiorno
• Aumento di circa 10 centesimi a pacchetto per sigarette tradizionali e tabacco riscaldato • Aumento di circa 30 centesimi a busta per il tabacco trinciato • Aumento dell’1% della tassazione per il 2025 e 2026 per le sigarette elettroniche
9. Spending review Complessivamente sono previsti tagli per un totale di 2,6 miliardi di euro, così suddivisi: 820 milioni di euro per il 2024, 880 milioni di euro per il 2025 e 900 milioni di euro per il 2026. Voci di spesa tagliate
Ministero
2024
2025
2026
Accertamento e riscossione entrate e gestione immobili dello Stato
MEF
132
142
142
Ricerca di base e applicata
MEF
24,9
24,9
24,9
Famiglia, pari opportunità e situazioni di disagio
MEF
13,6
13,4
13,4
Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione, monitoraggio e valutazione politiche sociali e di inclusione attiva
Lavoro
27,9
69,6
24,5
Amministrazione penitenziaria
Giustizia
6,6
8,1
8,7
Cooperazione allo sviluppo
Esteri
45,5
45,9
48,5
Reclutamento e aggiornamento dirigenti e personale scolastico
Istruzione
3,3
2,7
0
Contrasto al crimine, tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica
Interni
12
14
15,9
Tutela, conservazione e valorizzazione della fauna e della flora, salvaguardia della biodiversità e dell’ecosistema marino
Ambiente
4,8
4,7
5,4
Sviluppo e sicurezza del trasporto aereo
Trasporti
11,5
11,5
11,1
Sistema universitario e formazione post-universitaria
Università
33,9
9
12,8
Difesa
12,8
21,6
29,7
Agricoltura
8,8
8,5
7,3
Tutela del patrimonio culturale
Cultura
5,7
4,6
4,8
Ricerca per il settore della sanità pubblica
Salute
9,3
12
16,3
Promozione dell’offerta turistica italiana
Turismo
3,5
3,2
1,7
.
Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari Politiche competitive della qualità agroalimentare, della pesca, dell’ippica e dei mezzi tecnici di produzione
In milioni di euro