NADEF
Contenuti
01. Quadro Tendenziale
Lo scenario tendenziale analizza l’andamento macroeconomico del Paese al netto dell’intervento normativo del governo in tema di finanza pubblica.
Esempio: Il PIL tendenziale è pari all’1% del PIL per il 2024.
02.
Scostamento di bilancio
Vengono richiesti eventuali scostamenti di bilancio e viene fornita una prima indicazione degli ambiti sui quali verranno spesi i soldi in Legge di Bilancio.
Esempio: Il deficit per il 2024 aumenta dal 3,6% al 4,3% del PIL.
03.
Quadro programmatico
Lo scenario programmatico analizza l’andamento macroeconomico del Paese sulla base delle decisioni prese dal Governo in tema di finanza pubblica.
Esempio: Il PIL programmatico è 1,2% per il 2024
• La principale scelta del Governo presente nella NADEF riguarda il ricorso all’indebitamento.
• Viene richiesto al Parlamento di votare uno scostamento di bilancio per 23,5 miliardi di euro complessivi, spalmati su tre anni.
4,6 mld
15,7 mld
Secondo la legge, gli scostamenti di bilancio possono essere richiesti solo qualora si verifichino gravi recessioni, gravi crisi finanziarie o calamità naturali.
Evoluzione del deficit fino al 2026
Secondo quanto previsto dalla NADEF, l’indebitamento netto scenderà progressivamente da 108,7 miliardi di euro nel
2023 a 66,2 miliardi di euro nel 2026
La differenza tra tendenziale e programmatico
2023 è quasi esclusivamente dovuto
all’impatto del Superbonus.
Evoluzione del debito fino al 2026
Secondo quanto previsto dalla NADEF, il debito pubblico salirà progressivamente da 2.991,4 miliardi di euro nel 2023 a 3.185,2 miliardi di euro nel 2026
Senza il Superbonus, che peserà ancora 20 miliardi l’anno fino al 2026 sul debito pubblico, il rapporto debito/PIL
sarebbe potuto scendere di un punto percentuale in più ogni anno
Previsioni macroeconomiche 2024
Grazie al ricorso all’indebitamento, il governo stima una maggior crescita nel 2024, portando le previsioni sul PIL dall’1% all’1,2%.
Scenari alternativi del PIL programmatico 2024
Il verificarsi di alcuni fattori di rischio esogeni potrebbe comportare una minore crescita rispetto a quanto stimato dal governo (tra -0,1% e -0,4%)
L’andamento della domanda mondiale risulta meno sostenuta del previsto -0,1%
Il tasso di cambio dell’euro con le altre valute registra un apprezzamento maggiore rispetto al quadro tendenziale
Rialzo sui prezzi del petrolio in concomitanza con la riduzione dell’offerta di greggio da parte dei Paesi OPEC+
-0,3%
-0,4%
Il tasso di rendimento del BTP a dieci anni e dello spread BTP - Bund
sono più elevati di 100 punti base rispetto a quelli dello scenario tendenziale
-0,1%
Spunto di riflessione 1: quanto paghiamo di interessi sul debito?
+ €21mld in 3 anni
€57 Miliardi
Gli interessi sul debito pagati nel 2020.
€78
Miliardi
Gli interessi sul debito che pagheremo nel 2023.
+ €26 mld in 3 anni
€104 Miliardi
Gli interessi sul debito che dovremo pagare nel 2026.
Spunto di riflessione 2: qual è l’andamento del saldo primario?
Per stabilizzare l’andamento del debito pubblico bisogna lavorare sul miglioramento del saldo primario, ovvero la differenza tra le entrate e le spese delle amministrazioni pubbliche, escluse le spese per interessi sul debito.
Cosa dice la NADEF
Secondo le previsioni della NADEF:
• Oggi lo stato è in deficit dell’1,5% del PIL prima ancora di pagare le cedole sui titoli.
• Nel 2026 il saldo primario dovrà registrare un surplus dell’1,6% del PIL.
Spunto di riflessione 2: scomposizione del deficit programmatico
Il ciclo di programmazione economico-finanziaria: a che punto siamo?
30 Aprile
Invio del DEF alla
Commissione Europea .
15 Ottobre
Invio del Documento
Programmatico di Bilancio alla Commissione Europea
30 Gennaio
Presentazione dei disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica
10 Aprile
Presentazione del DEF
27 Settembre
Presentazione della NADEF
20 Ottobre
Presentazione del Disegno di legge di Bilancio alle Camere, da approvare entro il 31 dicembre .
Noi siamo qui
30 Giugno
Presentazione del disegno di legge di assestamento e rendiconto
Il DPB riprende gli obiettivi programmatici della NADEF e contiene l’obiettivo di saldo di bilancio e le proiezioni delle entrate e delle spese
Ipotesi sulle entrate: circa 25 miliardi in totale
Il Governo punta a finanziare una manovra da circa 25 miliardi di euro.
Da quanto si apprende, le maggiori entrate deriveranno principalmente da un aumento del debito pubblico.
Entrate ipotizzate Importo stimato (in mld di euro)
Aumento del deficit
Cfr. slide successive
Cessione quote partecipate
Tassa sugli extra-profitti delle banche
€ 15,7
€ 6,6*
€ 2
Spending review dei ministeri
€ 0,7**
Totale
€ 25
* Si stima un’entrata pari a 20 miliardi in tre anni, in media 6,6 miliardi l’anno
** Si stima un’entrata pari a 2 miliardi in tre anni, in media 0,66 miliardi l’anno
Focus cessione quote partecipate: quante ne occorrono?
Il Ministro Giorgetti ha annunciato privatizzazioni per un punto di PIL in 3 anni, circa 20 miliardi di euro.
Come illustrato da Greco e Santelli, ipotizzando che lo Stato accetti di scendere ovunque al 20% del capitale, si possono immaginare le seguenti cessioni.
Con il 20% le società quotate non sono blindate: un altro azionista potrebbe salire al 25% senza dover lanciare un’offerta totalitaria e rivendicare la primazia sulla governance
€ 19,9 mld
* Su MPS c’è l’impegno con l’Unione Europea a privatizzarla completamente, cedendo quindi tutte le quote
Focus tassa extra-profitti delle banche: il gettito non è quantificato
• Il decreto-legge n. 118/2023, approvato l’8 agosto 2023, ha istituito una norma sugli extra-profitti delle banche.
• Il decreto è ancora in fase di conversione in Parlamento (scadenza per la conversione il 9 ottobre)
Cosa prevedeva il decreto
• Prelievo sugli extra profitti delle banche limitato al 2023, per aiutare i mutui delle prime case e per tagliare le tasse
• Tassa sui bilanci 2022 e 2023: prelievo del 40% se il margine di interesse registrato nel 2022 "eccede per almeno il 3%" il valore dell'esercizio 2021 (al 6% quando si confronta il 2023 col 2022)
• La tassa non poteva superare il 25% del valore del patrimonio netto alla data di chiusura dell'esercizio 2022 o lo 0,1 % del totale dell'attivo.
Cosa prevede il testo in conversione
• il gettito è destinato anche al finanziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
• Alternativamente al versamento, le banche possono destinare un determinato importo, non inferiore a due volte e mezzo l'imposta a una riserva non distribuibile (rafforzando quindi il proprio capitale)
• il limite massimo dell'imposta è dello 0,26% dell'importo complessivo dell'esposizione al rischio (escludendo di fatto i titoli di stato)
Il governo non ha pubblicato stime sull’importo del gettito derivante da questa misura, né in fase di approvazione del decreto né in fase di conversione in legge
Le maggiori risorse a disposizione saranno concentrate soprattutto per confermare il taglio del cuneo fiscale già in vigore negli ultimi 6 mesi del 2023.
I principali interventi già annunciati nella NADEF sono i seguenti:
Interventi annunciati
Cfr. slide successive
Importo stimato (in mld di euro)
Proroga del taglio del cuneo fiscale € 10
Eliminazione di uno scaglione IRPEF
Sostegno alle famiglie e alla genitorialità
Prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego (focus su sanità)
€ 4
€ 0,6
€ 3 (€ 2)
Investimenti pubblici, con priorità a quelli del PNRR ?
Rifinanziamento politiche invariate (oltre al taglio del cuneo fiscale) ?
Totale € 17,6
Focus cuneo fiscale e IRPEF: da 67 a 120 euro a seconda del reddito
Il governo intende confermare il taglio del cuneo fiscale (€10mld), già in vigore negli ultimi sei mesi del 2023. Senza questo intervento le buste paga scenderebbero di 67 – 99 euro al mese
• 7 punti per i redditi fino a 25mila euro
• 6 punti per i redditi fino a 35mila euro
Inoltre, è prevista l’attuazione della prima fase della riforma fiscale (€ 4mld), eliminando uno scaglione Irpef e accorpando i primi due con la stessa aliquota al 23% (quello fino a 15mila euro con aliquota al 23% e quello da 15 a 28mila euro con aliquota al 25%).
Solamente i lavoratori con reddito superiore a 15.000 euro avrebbero un piccolo effetto positivo sul reddito (stime: fondazione nazionale dei commercialisti).
Senza la revisione delle aliquote fiscali, una parte del taglio del cuneo sarebbe eroso dalle tasse: infatti, aumentando l’imponibile, aumenterebbero anche le tasse, in particolare per chi ha un reddito che passerebbe dal primo al secondo scaglione.
20-25 mila euro
>25 mila euro
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Focus sanità: servono 2 miliardi per non fare tagli
Nella NADEF viene riportato il dato relativo alla spesa sanitaria per i prossimi anni a legislazione vigente, quindi senza tenere conto di eventuali interventi che il governo potrà prevedere in legge di bilancio.
Se non verranno stanziati ulteriori fondi, si prevede una diminuzione della spesa sanitaria in valori assoluti nel 2024 e una diminuzione costante in rapporto al PIL anche nei prossimi anni
Spesa sanitaria a legislazione vigente
Per evitare un definanziamento della spesa
sanitaria in valori assoluti sono necessari circa 2 miliardi di euro.
Per mantenere lo stesso valore in rapporto al PIL del 2023 occorrono 8,5 miliardi di euro.
Valori assoluti (in mld) In rapporto al PIL
Ad oggi, per quanto riguarda la spesa sanitaria 2024, il governo ha annunciato solamente l’intenzione di finanziare il rinnovo dei contratti del personale, con uno stanziamento che sarà pari a circa 2 miliardi di euro