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Molto in forma
Pratiche e incredibilmente deliziose: per gli atleti, chi è attento alla salute e tutti coloro che apprezzano un gusto eccezionale.
percorsi che cambiano forma «senza considerare a sufficienza le esigenze di questi animali» Sempre secondo la presidenteFtse:«Lasituazionedelnostro Cantone non è delle più semplici: viviamo in una regione che a nord è occupataperlamaggiorpartedamontagne, ragion per cui sul poco territorio che si estende lungo il fondovalle si concentrano le più disparate attività e infrastrutture Più a sud, anche se il paesaggio resta più aperto, gli agglomerati occupano molto territorio e le importanti vie di comunicazione rappresentano degli ostacoli spesso insormontabili da attraversare»
Certificata la possibilità data ai cavalli di godere della natura e del- la campagna alla quale appartengono, «ciò che rimane del territorio deve essere condiviso tra il settore primario e gli utenti del tempo libero, in un equilibrio di convivenza e rispetto reciproco» Un equilibrio nel quale, fino a oggi, la presenza del cavallo nella pianificazione del territorio non era considerata a sufficienza quanto quella delle altre utenze: «Come fruitori di percorsi in campagna con i nostri cavalli, chiediamo semplicemente di poterci spostare da un luogo all’altro senza pericoli e senza essere costretti a confluire sulla rete stradale dedicata al traffico viario»
In quest’ottica, e a sostegno di queste considerazioni, nel 2 l’allora Gran consigliere Alex Farinelli aveva presentato in Gran consiglio una mozione, poi ripresa da Cristina Maderni «In quel momento ero ancora presidente della “Commissione cavallo e ambiente” della Federazione e costatavo il disinteresse generale dell’amministrazione cantonale e dei Comuni verso la categoria dell’utenza equestre e del cavallo; non si contavano più i casi in cui percorsi in uso del cavallo da tempo immemore venivano improvvisamente resi inaccessibili a causa della posa di barriere ingiustificate e segnaletica inopportuna» Un problema da risolvere su tutto il territorio cantonale, in modo che i principi pianificatori restino di regola uguali per tutti i Comuni: questo il senso della mozione, spiega Camponovo che così ne riassume il soddisfacente esito giunto quest’anno: «La mozione ha evidenziato la necessità di sviluppare una strategia territoriale a livello cantonale, che possa tener conto delle esigenze del transito dei cavalli, con il nostro auspicio che le autorità prendano coscienza di una problematica che, oggigiorno, non possiamo più sottovalutare né tralasciare, nella visione d’insieme della pianificazione della rete escursionistica»
Il tema, giunto finalmente sui banchi del Parlamento, ha ricevuto un atto di sostegno da parte delle autorità cantonali: «Non è stato possibile essere inseriti nelle schede di Piano direttore, come qualche Cantone svizzero ha già fatto, ma siamo riusciti comunque ad avere dal Dipartimento del territorio la promessa di intenti di sostegno e di sensibilizzazione avallati dal Gran Consiglio ticinese Se l’Ufficio della mobilità lenta (con il supporto dell’Ufficio della pianificazione locale)potesseorganizzarsiinmododaseguire anche le esigenze dei nostri cavalliegliinteressiperillorobenessere, penso che potrebbero crearsi sinergie proficue e interessanti» Così conclude la presidente Ftse che, attraverso il proprio impegno di colloquio con le Istituzioni, ha permesso al cavallo di essere «ascoltato» tanto quanto tutti gli altri attori e utenti del nostro territorio rurale
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