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A video spento

Dovrei firmare questo pezzo «Aldo Enorme», come mi ha chiamato in tv Geppi Cucciari, oppure «Aldo Diversamente Magro», come mi ha chiamato Luciana Littizzetto. A cosa devo questo cambio di cognome?

L’editore britannico Puffin (appartenente al colosso editoriale Penguin Books), in accordo con la Roald Dahl Story Company, l’associazione degli eredi dell’autore, ha deciso di introdurre una lunga serie di modifiche ai testi dei famosi romanzi per ragazzi di Dahl. L’intento dell’operazione editoriale è quello di eliminare o edulcorare ogni riferimento al genere, alla razza e al peso, modificando molti dei termini più espliciti che caratterizzano le opere dello scrittore gallese. Parole come «grasso», «nano», «brutto» sono state modificate, in modo tale da non risultare offensive per nessuno dei lettori di oggi, considerato il cambiamento della sensibilità generale rispetto all'epo- ca in cui Dahl pubblicava i suoi testi. Così la Signorina Trinciabue di Matilda, da «femmina formidabile» diventa «donna formidabile», gli Oompa Loompa de La fabbrica di cioccolato diventano «piccole persone» e Augustus Gloop «enorme» e non più «enormemente grasso». Modifiche consistenti riguardano anche i termini «mad» e «crazy» e tutti gli stereotipi di genere nel descrivere personalità, caratteri e professioni delle protagoniste femminili di Dahl.

L’iniziativa editoriale ha però suscitato enormi polemiche, lo scrittore Salman Rushdie senza mezzi termini ha twittato: «Roald Dahl non era certo un angelo, ma questa è una censura assurda. Puffin Books e la compagnia di Dahl dovrebbero vergognarsi».

Un rappresentante della Roald Dahl Story Company si è giustificato sostenendo che la scelta è stata fatta per permettere alle storie e ai personaggi dello

(6) sosteneva che a scuola bisognerebbe vietare I promessi sposi, perché con il piacere del proibito diventerebbero irresistibili, come la mela (o il serpente) per Adamo. Vietarne la lettura sarebbe dunque il migliore omaggio a Manzoni nei centocinquant’anni dalla morte. Ci svegliamo al mattino e prima di lasciare il letto afferriamo il cellulare chiedendoci con trepidazione: che cosa minacceranno di vietare oggi? Un po’ a caso, si potrebbero vietare i carciofi alla giudia, il salto in alto, i fazzoletti di carta, il francese (per ripicca verso Macron, la cui simpatia merita dal 3– in giù). Ma soprattutto, appena memorizzate le minacce di divieto, non resistiamo alla curiosità: chissà come avrà trascorso la notte Berlusconi. Ed ecco lampeggiare a raffica il resoconto delle ultime due ore: «Cauto ottimismo», ha detto il nuovo bollettino; «Procede bene», ha dichiarato ai giornalisti assiepati il coordi- natore di Forza Italia Antonio Tajani (4– alla dirompente simpatia); «È in progressivo e costante miglioramento», ha assicurato ai giornalisti assiepati il dottor Alberto Zangrillo (3+ a prescindere); «Sta meglio», ha sussurrato ai giornalisti assiepati il figlio Luigi volgendo il pollice all’insù (1 al pollice); «Sta meglio di prima», ha bofonchiato il fedele Fedele Confalonieri (7 alla fedeltà) sgusciando rapido tra i giornalisti assiepati; «È un leone», ha esclamato ai giornalisti assiepati il figlio Pier Silvio aggiustandosi l’onda dei capelli (5– alla metafora animale: sempre meglio leone che biscione, il simbolo di Fininvest); «Siamo fiduciosi», ha affermato il fratello Paolo rivolgendosi ai giornalisti assiepati; «Per la prima volta si è seduto», ha sorriso, soffermandosi a parlare ai microfoni dei giornalisti assiepati, l’amico Gianni Letta (2+ alla naturale affabilità). Nessuno che sia uscito dal- la visita rispettosamente in silenzio. Ma prima di alzarti, al mattino, con il cellulare acceso tra le mani la domanda è doppia: come può tollerare un povero degente in terapia intensiva l’intensiva processione di decine di amici e familiari sin dalle prime luci dell’alba? Mai vista una folla tanto fitta e brulicante in un reparto ospedaliero. Nemmeno attorno alla Madonna piangente (sangue) di Trevignano. Seconda domanda: che ci fanno tutti quei giornalisti assiepati giorno e notte nei cortili del San Raffaele? Sono lì per registrare il pollice all’insù del figlio Luigi? La fedeltà contrita di Confalonieri? Il ciglio destro sollevato di Zangrillo? Domande che non avranno risposta. Ma a questo punto, dopo aver conosciuto i divieti di giornata e lo stato di salute del più «assiepato» degente del millennio, ci si può alzare rinfrancati e cominciare una promettente giornata da 4+. scrittore di essere apprezzate da tutti i bambini. Quando vengono pubblicate nuove tirature di libri scritti anni fa, non è insolito decidere di aggiornare il linguaggio e i dettagli. Il loro principio guida è stato quello di mantenere le trame, i personaggi e l’irriverenza del testo originale, apportando piccole modifiche solo per il linguaggio. Ovviamente non tutti i lettori sono stati felici di ciò. Adattare è un conto, censurare significa snaturare l’opera originale. Forse questa storia del politically correct sta sfuggendo di mano. Al posto che correggere l’autore, non sarebbe meglio insegnare ai bambini come interpretare e usare determinati aggettivi?

Ha scritto Giovanna Zoboli, scrittrice ed editrice di libri per ragazzi: «Se nei romanzi di Dahl esiste una metafora ossessiva è quella del potere, della condizione di chi non ne ha a fronte di un mondo adulto in cui il potere è tutto.

Un punto di vista certamente infantile, selvatico, allucinato, che predilige, come arma di difesa, la caricatura, e dove la deformazione fisica è sempre attributo, non generico, di un mondo adulto violento e incomprensibile. I personaggi malvagissimi di Dahl sono enormi perché torreggiano, godendo del loro potere anche fisico sugli inermi, sono metafore dell’ingiustizia e dell’abuso. I bambini lo sanno leggere, questo».

Cosa ci insegna il caso delle correzioni apportate ai libri di Roald Dahl? Ci insegna che il politicamente corretto sta diventando una forma di dogmatismo «a fin di bene», sempre più distruttivo del pensiero liberale perché cresce su un terreno liberale (o pretende di avere radici liberali: rispettare l’altro), ma corrompe il suo senso e tradisce il suo significato intimo. Trasforma un metodo aperto in un credo chiuso. Creando soprattutto una for- ma di sfiducia nell’intelligenza dei lettori più piccoli.

P.S. Dopo le critiche, persino della regina consorte, l’editore ha deciso che ci saranno due edizioni: quella originale, Classic Collection, e quella purgata per «giovani lettori». Però, in occasione del settantesimo anniversario di Casino Royale il primo libro della saga di 007, la Ian Fleming Publications Ltd, che ne detiene i diritti d’autore, ha istituito una commissione con l’intento di eliminare tutte quelle parole che potrebbero suscitare polemiche per la loro inappropriatezza ai giorni nostri. Se domani trovate un libro che si chiama Il non più giovanissimo e il mare sappiate che è Il vecchio e il mare di Hemingway. Biancaneve e sette persone non tanto alte è ovviamente Biancaneve e i sette nani

A voi indovinare questo incipit: «Una mattina Gregor Samsa, destandosi da sogni inquieti, si trovò mutato in un vispo animaletto…».

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