Azzurro Sport 5 2021

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Azzurro Sport BIMESTRALE DI CULTURA SPORTIVA AERONAUTICA

MOTO GP

ANNO 8 – NUMERO 5

VALENTINO ROSSI, ULTIMO GIRO IN PISTA PER IL DOTTORE

GINNASTICA ARTISTICA

ORO E ARGENTO PER LE FARFALLE AZZURRE



EDITORIALE

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iamo giunti al quinto numero del 2021, l’anno si sta quasi per chiudere. 12 mesi certo non facili visto il protrarsi della pandemia e degli effetti che da questa derivano. Un anno che però ha rafforzato in tutti, e negli italiani in particolar modo, la resilienza, ovvero la capacità di adattarsi a cambiamenti sostanziali dell’ambiente che ci circonda. Una caratteristica che nel nostro Paese è quanto mai forte come dimostrano i numeri relativamente contenuti rispetto ad altri Paesi europei e non solo. La capacità di essere forti nei momenti più duri, di portare a casa risultati importanti in situazioni sfavorevoli è una caratteristica che il mondo dello Sport ha mutato dalla società civile, oppure, e di questo ne siamo convinti, potremmo parlare del contrario. L’anno che si sta per concludere ha dato, e lo sta tuttora facendo, tantissime soddisfazioni. In tutte le discipline e in tutti gli sport, siano essi più “seguiti” come nel caso del calcio o quelli “minori”, un termine che vorremmo presto vedere cancellato, gli atleti con il tricolore hanno sa-

puto imporsi con tenacia e fermezza anche laddove, e ci riferiamo per esempio ai risultati olimpionici, partivamo nettamente sfavoriti. Ecco, dunque, che il filo rosso che ha cucito questo numero appare più chiaro; anche in queste pagine abbiamo infatti voluto raccontarvi momenti di sport, agonistico e non solo, di storie e personaggi, famosi o meno, che hanno fatto dello sport la propria vita. Non poteva in questo senso mancare un contributo a “The Doctor”, quel Valentino Rossi che per anni e anni ci ha regalato tantissime emozioni e che, superata la soglia dei 40 anni, ha deciso di lasciare il mondo delle competizioni. Siamo sicuri che sentiremo ancora parlare di lui perché, ne siamo convinti, la sua “assenza” non sarà troppo lunga. In questo numero troverete, come sempre, tanto altro, dal ciclismo dilettantistico al rugby, dal tennis ad alti livelli ai consigli pratici di chi fa sport per passione. In poche parole, vi racconteremo quel mondo che ormai più di otto anni fa abbiamo scelto di “abbracciare”. Non ci resta che augurarvi una buona lettura! IL DIRETTORE

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8 Le Farafalle Azzurre ancora una volta si confermano come una delle squadre da battere conquistando un Oro e un Argento

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SOMMARIO 2 Azzurro Sport 5/2021


Azzurro Sport Periodico bimestrale di cultura sportiva aeronautica Iscritto al n. 292/2013 del Registro Stampa presso il Tribunale Civile di Roma Anno 8 – numero 5 Editore AVIATOR SRL via Gianfilippo Usellini 434 00125 Roma

12 MONDIALI GINNASTICA ARTISTICA

OBIETTIVO PARIGI 2024

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Direttore Responsabile Alessio Piano Redazione via Gianfilippo Usellini, 434 00125 Roma Fax. 06.89280466 azzurrosport@yahoo.it

© Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per la riproduzione anche parziale di quanto pubblicato su Azzurro Sport occorre citare la fonte.

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VALENTINO ROSSI SALUTA LE COMPETIZIONI MOTOCICLISTICHE

20 CICLISMO Concluso il campionato di ciclismo organizzato dall’A.M.

28 TENNIS La prima Atp Finals di Torino convince sia gli spettatori che gli atleti

Stampa Arti Grafiche Srl Finito di stampare nel mese di Novembre 2021

foto di copertina: Instagram

32 PADEL Alla scoperta del pallonetto

34 FOOTBALL AMERICANO L’italia è campione d’Europa

Azzurro Sport BIMESTRALE DI CULTURA SPORTIVA AERONAUTICA

36 PSICOLOGIA

38 VOLO SPORTIVO

Educazione e resilienza nella pratica spotiva

Un altro successo per Giacomo Di Napoli

ANNO 8 – NUMERO 5

MOTO GP

40 ATLETICA New York ritrova la sua mitica maratona

VALENTINO ROSSI, ULTIMO GIRO IN PISTA PER IL DOTTORE GINNASTICA ARTISTICA

ORO E ARGENTO PER LE FARFALLE AZZURRE

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Pillole di SPORT ATLETICA GIACOBAZZI VINCE LA MEZZA MARATONA DI CANGRANDE

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erona – Alla Zerowind Cangrande Half Marathon, oltre 5.000 atleti, suddivisi fra maratona e mezza maratona, si sono confrontati nella città scaligera. Proprio nella mezza maratona, sull’arrivo posto in Piazza Bra, ha tagliato per primo il traguardo il Primo Aviere Alessandro Giacobazzi con il tempo di 1h06’46”, riportando un azzurro sul podio dopo alcuni anni. Infatti l’ultima vittoria di un italiano nella mezza maratona di Verona risale al 2016. Per Alessandro si è trattato dell'ultimo test in vista del Campionato Italiano di Maratona che si svolgerà a Reggio Emilia fra 3 settimane.

BADMINTON L’AVIERE KEVIN STROBL VINCE IL DOPPIO MASCHILE

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ilano - Ai Campionati italiani di specialità, l’Aviere Capo Kevin Strobl del Centro Sportivo di Vigna di Valle conquista la vetta del podio nel doppio maschile, insieme all’atleta Giovanni Greco (Fiamme Oro). Il Primo Aviere Fabio Caponio, dopo due estenuanti finali si proclama vice campione d’Italia nel singolo e doppio maschile.

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CALCIO DONNARUMMA VINCE IL PREMIO YASHIN COME MIGLIOR PORTIERE

CALCIO PALLONE D’ORO 7 VOLTE MESSI

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na serata speciale per Gianluigi Donnarumma, che si è piazzato al decimo posto della classifica del Pallone d’Oro 2021 e ha vinto il premio Yashin riservato al miglior portiere. «È stato un anno incredibile per me, a partire dalla qualificazione in Champions con il Milan, poi gli Europei con cui abbiamo dato gioia a tutti gli italiani, e a noi stessi. È stata un’emozione indescrivibile. E poi era destino che passassi al Psg, perché questo club mi seguiva da anni. Ringrazio il presidente e il direttore (Leonardo, ndr) per la fiducia che mi ha dato e mi stanno dando. Spero di ripagarli sul campo, spero di vincere tanti trofei con questa maglia».

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ionel Messi vince il Pallone d’Oro 2021, precedendo in classifica Robert Lewandowski e Jorginho. È il suo settimo vinto in carriera: «Momento fantastico. È davvero incredibile tornare qui dopo due anni». L’ultima volta era stata nel 2019. Oggi Messi è tornato su quel palco all’età di 34 anni: «Non so quanto mi resti da giocare, ma spero che sia molto, perché amo giocare a calcio», ha commentato la Pulce. L’argentino vince il Pallone d’Oro e parla di emozione diversa rispetto agli altri sei vinti negli anni precedenti: «Mi era sempre mancato qualcosa, invece quest’anno l’ho raggiunto. Vincere la Copa America mi ha permesso di essere qui: ringrazio tutti i miei compagni, voglio condividere questo premio con loro e con tutto il popolo argentino». Poi una dedica anche per i suoi nuovi compagni e lo splendido omaggio a Lewandowski (2° classificato): «L’anno scorso lo avresti dovuto vincere, spero che France Football ti risarcisca».

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PATTINAGGIO SU GHIACCIO DUE MEDAGLIE DI BRONZO PER L’ATLETA DEL CENTRO SPORTIVO A.M. FRANCESCA LOLLOBRIGIDA

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Tomaszow Mazowiecki (POL), il Primo Aviere Scelto Francesca Lollobrigida ottiene tre ottimi risultati a distanza di poche ore. Durante la Coppa del Mondo inaugurale, Francesca conquista un ottimo 3° posto nella gara dei 3000 metri. Nella gara sui 1500m si piazza al quinto posto, mentre dà il massimo salendo ancora sul podio nella Mass Start, sua specialità preferita, conquistando il secondo Bronzo e portando a 15 podi il bottino personale in Coppa del Mondo. «Era il primo weekend di Coppe del Mondo qualificanti per le Olimpiadi – esordisce Francesca– mi sono allenata bene e i risultati si sono visti. Sono contenta ma è solo l'inizio, sto lavorando per puntare a tre gare: 1500m, 3000m e Mass Start. Abbiamo altre tre Coppe del Mondo e poi si ritorna in raduno per allenarsi, la stagione è lunga ed intensa!». Il 20 febbraio 2022 inizieranno le Olimpiadi invernali a Pechino.

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ginnastica ritmica

MONDIALI DI RITMICA VOLO STREPITOSO DELLE FARFALLE! 8 Azzurro Sport 5/2021


Prima l’Argento nelle 5 palle, poi un meritatissimo Oro nell’esercizio con cerchi e clavette che ha portato a conquistare per la prima volta l’Argento nel team ranking finale. di Stefano Colotti

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distanza di tre mesi dal Bronzo alle Olimpiadi di Tokyo, le Farfalle in forza all’A.M. volano ancora più in alto ai Mondali di Kitakyushu, in Giappone. Sempre più consapevole della loro forza, la squadra composta dall’Aviere Capo Alessia Maurelli, l’Aviere Capo Martina Centofanti, il 1° Aviere Agnese Duranti, il 1°Aviere Scelto Daniela Mogurean e il 1° Aviere Martina Santandrea, riceve una vera e propria consacrazione a livello mondiale, un Argento nelle 5 palle e un Oro nell’esercizio cerchi e clavette raggiunto con un punteggio altissimo. Nell’esercizio con le 5 palle, sulle note di “Butterfly Ninja” di Maxime Rodriguez, le azzurre migliorano largamente il punteggio fatto registrare durante il concorso generale, conquistando l’Argento con 45.600 punti, finendo alle spalle della Russia. Pronta è stata però la rivincita sulle sovietiche nell’esercizio cerchi e clavette, considerando anche che c’era da sfruttare l’assenza delle campionesse olimpiche della Bulgaria. Le ragazze guidate dalla Direttrice Tecnica Emanuela Maccarani sono salite per penultime sulla pedana di Kitakyushu e hanno sfoderato questa volta sulle note di “Trees of lyfe”, la loro consueta performance ai limiti delle perfezione: un vero e proprio quadro di rara bellezza, preciso in ogni singolo dettaglio, studiato in maniera metodica e pennellato in maniera divina. Nulla hanno potuto le rivali russe davanti al punteggio di 42.275 (33.700 per la difficoltà, 8.575 per l’esecuzione) delle nostre ragazze, fermandosi solamente a 40.950 punti. «Siamo felicissime per i risultati ottenuti

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in un anno che ci ha messo a dura prova. Non capita spesso infatti di svolgere Europei, Olimpiadi e Mondiali nello stesso anno. Dopo aver vinto la medaglia olimpica siamo tornate in palestra a lavorare a testa bassa, ma l’impegno di anni minuzioso, fin quasi maniacale nel ripetere gli esercizi ci ha ripagato. Ringraziamo per il lavoro di tante persone, in primis la squadra, la Federazione e l’Aeronautica Militare», ha commentato a fine gara la capitana Alessia Maurelli. Un altro grande successo per il coach Emanuela Maccarani e tutto il team composto dall’assistente Olga Tishina, dall’assistente allenatrice Primo Aviere Capo Camilla Patriarca e dalla coreografa Federica Bagnera. Ora le Farfalle potranno godersi un po’ di meritato riposo, ma con la vista all’obiettivo del prossimo anno a Sofia. L’Armeec Arena della capitale bulgara sarà, infatti, il teatro del primo campionato iridato del nuovo quadriennio sulla strada per i Giochi Olimpici di Parigi 2024.

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ginnastica artistica

MONDIALI 2021 GINNASTICA ARTISTICA

L’ITALIA SI FA RISPETTARE 12 Azzurro Sport 5/2021


Miglior risultato da 108 anni! Quattro Medaglie conquistate e terza posizione nel medagliere generale, dietro alla padrona di casa e alla Cina e davanti a Russia e USA. Il metallo più prezioso l’ha conquistato Nicola Bartolini nel corpo libero maschile; nel femminile, Asia D’Amato è Argento nel corpo libero. Le ultime due medaglie provengono, invece, dagli Anelli grazie allo splendido Argento del nostro Aviere Marco Lodadio e del Bronzo di Salvatore Maresca.

di Arturo Violetta

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’Italia c’è! È proprio il caso di dirlo, visti i risultati ottenuti ai Campionati Mondiali di Ginnastica Artistica di Kitakyūshū (Giappone), al termine dei quali la compagine azzurra si è piazzata al terzo posto in fatto di Medaglie, lasciandosi alle spalle Paesi come Russia e Stati Uniti. E scusate se è poco! Era più di un secolo, per essere precisi ben 108 anni, che l’Italia non faceva così bene alla competizione mondiale e, anche per questo, la soddisfazione è stata doppia. A consentire questo splendido risultato primo fra tutti Nicola Bartolini, salito sul gradino più alto del podio nella specialità Corpo Libero e divenendo l’unico ita-

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liano a poter vantare questo storico primato. L’atleta azzurro classe 1996, dopo la cocente delusione della mancata qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo, in Giappone è approdato lo stesso e, consentiteci, nel modo migliore possibile. Con 14.800 punti ha staccato di soli 33 millesimi il giapponese Kazuki Minami, laureandosi Campione del Mondo della specialità. L’altro podio, questa volta femminile, che ha portato l’Italia in alto è stato quello di Asia D’amato, Medaglia d’Argento anch’essa nel Corpo Libero. Prima di lei solo Vanessa Ferrari era riu-

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scita a vincere una medaglia in una gara individuale di un Mondiale. Con questo secondo piazzamento, Asia ha spazzato via questo record: qualificata con il terzo punteggio, in finale di volteggio approfitta di un errore nel secondo tentativo della russa Angelina Melnikova. Conquista così il secondo posto, dietro alla brasiliana Andrade, eseguendo un doppio avvitamento nel primo volteggio (14.133) e una rondata mezzo giro-salto avanti mezzo giro (14.033) e chiudendo con la media di 14.083. A completare l’”opera”, per così dire, ci hanno pen-

sato, entrambi negli Anelli, il portacolori dell’Aeronautica Militare Marco Lodadio, Argento, dopo essere stato ripescato in semifinale per la rinuncia del cinese Zhang Boheng, e Salvatore Maresca, giunto terzo, alla sua prima partecipazione ad un Mondiale, a pari merito con il russo Grigorii Klimentev. Peccato per i due quarti posti ottenuti da Carlo Macchini alla Sbarra e Thomas Grasso nel Volteggio. Ma, forse, sarebbe stato troppo! Accontentiamoci di questo storico risultato per l’Italia e guardiamo al futuro con un discreto ottimismo.



beach volley

OBIETTIVO PARIGI 2024! Nicolai/Cottafava e Menegatti/Gottardi, le nuove coppie federali di punta. 16 Azzurro Sport 5/2021


di Emiliano Sole

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ra nell’aria da un po’ di tempo ma con la divisione della storica coppia Lupo Nicolai si è rimescolato il Beach Volley italiano. Il Consiglio Federale della FIPAV ha ratificato le novità che riguardano il settore Beach Volley in vista della prossima stagione ma soprattutto in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024. Lo scioglimento della coppia numero 1 italiana ha portato alla nascita di tre nuove coppie che potrebbero regalare tante soddisfazioni al movimento azzurro, già a partire dal 2022. Ranghieri/Lupo i nomi della prima coppia, con entrambi i beacher appartenenti all’Aeronautica Militare, che hanno già iniziato il loro percorso, al momento seguiti da Dionisio Lequaglie e Fosco Cicola; Rossi/Carambula, anche essi appartenenti ai colori dell’Aeronautica Militare, seguiranno il loro progetto con il tecnico brasiliano Ricardo, mentre la coppia federale di punta sarà quella composta dall’Aviere Paolo Nicolai con Samuele Cottafava, seguiti da Simone Di Tommaso. L’altra coppia federale maschile sarà composta da Jakob Windisch e Gianluca Dal Corso, seguiti dai tecnici Matteo Varnier e Daniele Benotto. Entrambe le coppie maschili si alleneranno a Pescara. In campo femminile è confermato il nuovo connubio già visto in un paio di occasioni tra settembre e ottobre scorsi composto dall’Aviere Marta Menegatti affiancata da Valentina Gottardi, che saranno allenate a Formia da Caterina De Marinis. Proseguiranno il loro percorso Claudia Scampoli e Margherita Bianchin, presenti a Itapema, sotto la guida di Fabrizio Magi e Laura Giombini, che saranno di stanza al Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle. Oltre alle formazioni federali la FIPAV lancerà il progetto “Incentivo Team”, attraverso il quale cercherà di aumentare il numero di coppie italiane in grado di competere a livello internazionale. Questi team privati (tra cui Lupo/Ranghieri e Rossi/Carambula), scelti in base a determinati criteri, avranno la possibilità di usufruire di un contributo economico, da parte della federazione, per svolgere la propria attività. Insomma il movimento italiano è pronto per spronare tutti i suoi atleti verso Parigi 2024, stagione del Beach a tutto tondo!

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WORLD TOUR 2021 ITAPEMA Quarto posto per la coppia Lupo/Ranghieri

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a fine del 2021 porta subito un ottimo risultato alla nuova coppia del Beach Volley dell’Aeronautica Militare, quella formata dal duo Alex Ranghieri e Daniele Lupo. Si chiude con un eccellente quarto posto la loro prima avventura nel World Tour, mettendo subito una seria ipoteca alla loro candidatura come coppia outsider italiana. Nel torneo 4 stelle di Itapema, in Brasile, il duo azzurro è stato sconfitto 2-1 nella lotta per il terzo posto da un altro binomio che si è unito dopo i Giochi di Tokyo, gli austriaci

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Dressel/Huber, che si sono imposti in rimonta dopo che nel primo set Lupo/Ranghieri hanno dato l’impressione di poter dominare gli avversari vincendo con il punteggio di 21-16. Nel secondo set qualche errore di troppo, come era capitato in semifinale, è costato caro alla coppia azzurra che è stata sconfitta 21-19. Tie break tiratissimo giocato punto a punto e soluzione inevitabile ai vantaggi che ha premiato gli austriaci con il punteggio di 16-14. Peccato per un podio mancato ma la strada per la coppia del Centro Sportivo di Vigna di Valle è quella giusta!



ciclismo

CAMPIONATO NAZIONALE AERONAUTICA MILITARE DI CICLISMO SU STRADA Il COMAER, su delega dello Stato Maggiore Aeronautica, ha organizzato, il giorno 31 ottobre 2021, il Campionato Nazionale Aeronautica Militare di ciclismo su strada all’interno della Gran Fondo “La Medievale” curata dalla ASD “Ciclismo Lazio”. di Sarah Trivelloni

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stata una tutt’altro che semplice la gara ha avuto luogo sui Monti Lucretili, con un percorso di 105 Km e due salite importanti, per una competizione che ha sottoposto i partecipanti ad un notevole impegno fisico. L’Aeronautica Militare ha partecipato alla manifestazione con ben 31 iscritti, provenienti dalle diverse basi italiane, tra le quali Istrana, Viterbo, Verona Villafranca e dall’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Oltre 400 gli atleti delle diverse associazioni ciclistiche locali. Ben 14 ciclisti con le stellette appartengono alla neocostituita Polisportiva Aeronautica (Sezione Ciclismo) che si è distinta anche per la partecipazione qualitativa, visto che tutti sono partiti ed arrivati a destinazione, conquistando cosi il primo posto tra tutte le società iscritte. Il Presidente della Polisportiva Aeronautica, il Ten. Col. Riccardo Crolla (Comando Squadra Aerea), ha ritirato il premio auspicando altri successi individuali ma soprattutto di gruppo. Al termine della competizione il Ten. Col. Giovanni Serranò, in qualità di rappre-

sentante del COMAER, dopo aver ringraziato le autorità, le forze dell’ordine, i volontari della Protezione Civile e, soprattutto, gli organizzatori Alessandro e Massimo Malagesi per il supporto e l’ospitalità offerti, ha dato inizio alla cerimonia di premiazione del personale dell’Aeronautica Militare. La gara ha visto primeggiare nella categoria maschile il già Campione Nazionale A.M. 2019, il Ten. Col. Roberto Benedetti del 3° Stormo di Villafranca di Verona, seguito dal Luogotenente Carmine Guerra del 51° Stormo di Istrana e, sul terzo gradino del podio, l’Allievo Maresciallo Gabriele Ferrante della Scuola Marescialli A.M. di Viterbo. Nella categoria femminile, si è distinta ed ha conseguito il titolo di Campionessa Nazionale dell’A.M. la Sottotenente Daniela Albertin dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Dal massimo Istituto di Formazione della Forza Armata sono giunti anche altri 3 Sottotenenti, all’ultimo anno del loro percorso didattico, a dimostrazione dell’ampia partecipazione giovanile e diffusione di questo sport.

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eventi

ALIS E LA NUOVA STAGIONE DI EVENTI NAZIONALI ASSOCIATIVI

I

l 30 novembre e il 1 dicembre a Roma l’Assemblea ALIS e gli Stati Generali del trasporto e della logistica, dal 16 al 19 marzo 2022 a Verona la fiera LetExpo – Logistics Eco Transport. Dopo il Roadshow di appuntamenti organizzati proprio da ALIS tra maggio e luglio a Roma, Sorrento e Manduria per evidenziare anche all’opinione pubblica quanto green e blue economy siano essenziali per la ripartenza, queste le nuove importanti date lanciate da ALIS per la nuova stagione di eventi nazionali associativi che vedrà protagonisti il cluster e l’intero settore del trasporto e della logistica sostenibili. L’Associazione ha infatti dato appuntamento ai Soci, alle Istituzioni, ai rappresentanti del mondo delle imprese, della formazione, delle professioni, delle associazioni e della cultura presso la propria prestigiosa sede nazionale di Roma per l’evento di due giorni “Assemblea ALIS e gli Stati Generali del trasporto e della logistica”. Una scelta importante quella di ospitare l’evento “in casa”, ed in particolare negli studi televisivi di ALIS Channel inaugurati lo scorso maggio, che rappresentano già oggi un punto di riferimento per il settore e un luogo di confronto aperto a tutti, pronto ad acco-

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gliere ospiti relatori ed uditori al fine di offrire sessioni di lavoro e dibattiti moderati da noti giornalisti del panorama nazionale del calibro di Nunzia De Girolamo, Maria Soave, Bruno Vespa, Nicola Porro, Massimo Giletti e Gennaro Sangiuliano. Due intere giornate per porre il settore logistico e le sue sfide, ALIS e le sue priorità programmatiche al centro dell’opinione pubblica, con l’obiettivo di creare ulteriore valore aggiunto per l’intero sistema economico del Paese. E se il 2021 di ALIS è stato caratterizzato da questi importanti eventi pubblici di carattere nazionale, chiudendo l’anno appunto con l’Assemblea e gli Stati Generali, il 2022 non sarà da meno. E’ infatti stato annunciato nelle scorse settimane proprio dal Presidente di ALIS Guido Grimaldi e dal Direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani che dal 16 al 19 marzo si svolgerà a Verona la prima edizione di “LetExpo - Logistics Eco Transport”, la più grande fiera in Italia dedicata al trasporto e alla logistica sostenibili. Oltre a convegni, seminari tematici ed incontri B2B, a LetExpo ALIS metterà a sistema e farà incontrare, nuovamente in presenza in un grande evento fieristico internazionale tutti gli attori della

catena logistica e dell’intera galassia che ruota attorno al settore, dalle imprese di trasporto stradale, marittimo e ferroviario a terminalisti, spedizionieri, aziende fornitrici di servizi di trasporto e logistica, case costruttrici, compagnie assicurative, istituti bancari, porti, interporti, aeroporti, scuole, ITS, Università e centri di ricerca, tutti con una forte voglia di tornare a fare network ed approfondire le principali tematiche green, puntando inoltre ad intensificare una politica industriale nazionale che miri a tutelare il Made in Italy e ad accrescere la competitività delle aziende nei mercati internazionali. Con i prossimi eventi di Roma e Verona, ALIS intende quindi fornire momenti di confronto e dialogo diretto tra il mondo pubblico e il mondo privato, riunendo i principali player e stakeholder accomunati da una visione presente e futura orientata principalmente allo sviluppo della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Due appuntamenti chiave per il panorama associativo ed imprenditoriale, per continuare ad evidenziare il ruolo strategico che il settore svolge per la vita quotidiana del Paese, ma anche le necessità e le istanze degli operatori dell’intera filiera.



il personaggio

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L’ULTIMA CORSA DEL DOTTORE

Con il gran Premio di Valencia Valentino Rossi chiude tra la commozione di tutti una carriera leggendaria iniziata nel lontano 1997 a soli 18 anni e conclusa con 9 titoli mondiali in bacheca.

di Stefano Colotti

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partire dagli anni 2000 se si passa davanti a qualsiasi liceo italiano e si butta l’occhio sul parcheggio dei motorini, è impossibile non trovare almeno uno scooter con un adesivo sopra, un numero 46 di colore giallo che spicca sulla vernice. Questo perché esiste un pilota che non è solo l’italiano più forte mai salito su una moto, ma è anche colui che con il suo carisma ha creato intorno a se una vera e propria mania, portando al suo seguito non solo dei tifosi, ma dei veri e propri “discepoli”. Nato a Urbino e cresciuto nel comune di Tavulla, Valentino Rossi fa subito capire a tutti di essere un predestinato dalla prima volta che si siede su una moto. A soli 18 anni vince il titolo della classe 125 in sella all’Aprilia Racing e il passaggio alla classe 250 è immediato. Al primo anno finisce al secondo posto dietro a Loris Capirossi, vincendo il titolo la stagione successiva. Così lo aspetta la classe 500 con il team Honda satellite Nastro Azzurro. Anche qui un anno di apprendistato prima di conquistare il titolo nel 2001 ottenendo ben undici vittorie. Il seguente motomondiale 2002 è il primo ad adottare i regolamenti dell’attuale Moto GP, con la possibilità di schierare motori a 4 tempi. Rossi si unisce al factory team Repsol Honda, ma l’idea di passare al nuovo motore all’inizio non lo fa impazzire. Ma un pilota come lui ci mette poco ad abituarsi e con 11 vittorie e 325 punti conquista il suo quarto titolo, diventando il primo motociclista della storia a laurearsi campione in quattro classi differenti. L’anno successivo il copione è lo stesso, la sua RC211V va veramente forte e lui non può far altro che dominare anche questo campionato. Emblematico della sua superiorità il gran premio di Philip Island, nel quale è riuscito a vincere nonostante i 10 secondi di penalità ricevuti per un sorpasso irregolare su Marco Melandri, sfrecciando sul traguardo con addirittura 15 secondi di vantaggio sul secondo. Ma dopo diversi attriti con il team Honda, Valentino decide ci compiere una scelta coraggiosa. Vuole dimostrare a tutto il mondo che non vince solo perché ha la moto migliore e, provocando grande scalpore in tutto l’ambiente delle due ruote, decide di lasciare Honda per sposare la scommessa Yamaha, team allora in piena crisi tecnica e reduce da solo un podio nella stagione conclusa. Dopo una messa a punto della moto non proprio

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semplice, Rossi è sempre e comunque il pilota da battere. Quelli sono gli anni delle avvincenti rivalità con Max Biaggi e Sete Gibernau, rimaste celebri per diverse gare nelle quali Valentino riusciva sempre a spuntarla grazie a colpi di genio e manovre al limite della fisica. Sorpassi arditi e spettacolari con i quali ha folgorato i suoi rivali, battendoli soprattutto dal punto di vista mentale. Sulla Yamaha YZR-M1 blu spicca il suo 46 giallo che diventerà una delle più grandi icone nel mondo dello sport. Si aggiungono così in bacheca i titoli del 2004 e 2005, quest’ultimo festeggiato con quattro gran premi di anticipo. Ma la sua scalata nell’Olimpo delle corse non è ancora finita. Dopo due anni nei quali deve combattere con diversi problemi tecnici della sua Yamaha che spesso lo abbandona sul più bello, do-

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vendo passare lo scettro prima a Nicky Hayden e poi a Casey Stoner, il 2008 è l’anno della rivincita. Alla fine di una stagione travagliata con il suo nuovo compagno di scuderia, il giovane talento spagnolo Jorge Lorenzo, per la scelta di passare alle gomme Bridgestone, Rossi conquista il titolo con tre gare di anticipo conquistando anche la 69esima vittoria in carriera e superando il record assoluto di allora detenuto da un altro grande pilota italiano, Giacomo Agostini. Il 2009 è l’anno della riconferma, anno nel quale i problemi e le difficoltà non mancano ma dove Rossi riesce portarsi a casa il titolo grazie all’esperienza maggiore sui giovani rivali spagnoli. A Montmelò “il Dottore” compie uno dei sorpassi più belli della sua carriera, immortalato col nome di “staccata a fisarmonica” ai danni di Jorge Lo-

renzo. Un mix di audacia, colpo d’occhio e padronanza della situazione. Arriva quindi il suo nono capolavoro della carriera raggiungendo nell’albo d’oro dei mostri sacri come Carlo Ubbiali e Mike Hailwood. Ma nel momento più alto della sua carriera arriva anche quello più difficile. Nelle prove libere al Mugello Rossi cade dalla sua Yamaha riportando la frattura scomposta di tibia e perone. Da campione che è i suoi tempi di recupero sono da record ma il dover saltare quattro gran premi non gli permette di tornare in corsa per i vertici della classifica. A questo punto Valentino fa un’altra scelta coraggiosa: decide di lasciare il team giapponese e di sposare la Ducati, componendo un bellissimo binomio tutto tricolore. Il pesarese però nei due anni a Borgo Panigale non riesce mai a essere un tutt’uno con la potenza e l’al-


trettanta irruenza della sua Desmo 16, collezionando un sesto e settimo posto nella classifica finale. Così nel 2014 Rossi riapproda alla Yamaha dove ritorna competitivo ad alti livelli, chiudendo la stagione al secondo posto dietro solo a uno straripante Marc Marquez, astro nascente spagnolo che a seguire dominerà il Motomondiale. Il successivo 2015 è invece l’anno con più rammarichi per Valentino, quello del cosiddetto mondiale sfumato. Al penultimo gran premio della stagione della Malesia giunge terzo dietro Pedrosa e Lorenzo, ma dopo essere stato protagonista di un serrato e aggressivo duello con Márquez, al termine del quale quest'ultimo cade, in un contatto sospetto con l'italiano. A fine gara la Direzione sanziona Rossi il quale è di conseguenza costretto, nella gara conclusiva di Valencia, a partire

dalla 26ª e ultima posizione. Benché con ancora sette punti di vantaggio sul più diretto rivale al titolo, Lorenzo, questo handicap compromette fortemente la possibilità per Rossi di portare a casa il mondiale. Partendo dal fondo, riesce a compiere un’eroica rimonta recuperando ventidue posizioni e a tagliare il traguardo al quarto posto. Ma Lorenzo vince comodamente, complice anche l’andatura “moderata” di Marquez e Pedrosa che sembrano aver voluto favorire di proposito il connazionale. Tra il 2016 e il 2018 Valentino concede ai tifosi gli ultimi lampi della sua grande classe, non essendo più competitivo per il titolo ma divertendo con una guida inconfondibile gli appassionati. Quando c’è lui in pista vale sempre la pena di sedersi davanti al televisore. Così è stato anche nell’ultimo gran premio della sua carriera,

il Dottore ha concluso al decimo posto prendendosi a fine gara l’abbraccio e la grande ammirazione di tutti gli addetti ai lavori, piloti amici e rivali compresi. Tra questi il vincitore della gara, Francesco “Pecco” Barnaia, pilota Ducati in grande ascesa che ha concluso la stagione al secondo posto. “A fine gara ho voluto dimostrare a Valentino quanto lui sia stato importante per me”. Non è un passaggio di testimone ma poco ci manca. Di sicuro per conquistare almeno un terzo delle vittorie in carriera di Rossi, il giovane Barnaia ci metterebbe subito la firma. Il dottore mancherà a tutti enormemente. E come cantava di Ayrton Senna nella sua canzone “Marmellata n.26” Cesare Cremonini, grande amico di Vale, ci concediamo una licenza poetica: «da quando Rossi non corre più… non è più domenica».

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tennis

ATP FINALS

ZVEREV PORTA A CASA IL TITOLO

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di Lucio Fratta

Il tennista tedesco supera in finale il russo Medved in due set. Si chiude così la prima edizione italian delle ATP Finals. Un successo organizzativo, di pubblico e sportivo

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lexander Zverev che alza la coppa a Torino è l’ultima immagine delle ATP Finals che si sono disputate, per la prima volta in Italia, al Pala Alpitour. La finale ha visto il numero 3 del ranking internazionale superare il russo Daniil Medvedev, numero 2. La sfida tra i due è stata l’ennesima, la sesta per la precisione, del 2021. In cinque occasioni il russo aveva avuto la meglio sul tedesco ma a Torino la storia è stata completamente diversa. Il doppio 6-4 ha infatti chiuso un finale che fin dalle prime battute è sembrata già assegnata. Al termine del match non sono mancate parole di riconoscimento trai due atleti che si sono calorosamente salutati. «Sei il leader della nostra generazione, le prime parole di Zverev rivolte al suo avversario, con cui si è congratulato per la stagione incredibile che ha fatto». Nel giro dei ringraziamenti non potevano mancare quelli alla sua famiglia e al suo staff. «È stata una finale perfetta - ha detto emozionato - e per questo sono soddisfatto. È stata un’annata super; dedico la vittoria di oggi alla mia famiglia, qui presente quasi al completo, con l’eccezione di mio padre, al quale mando un abbraccio. Presto sarà anche lui con noi, tutti uniti. Non vedo l’ora di cominciare il 2022». Un anno per il tennista tedesco sicuramente positivo visto che nel 2021 è stato l’unico a chiudere l’annata con sei titoli all’attivo, incluse le Olimpiadi di Tokyo e queste Finals, unico neo per il palmares di tutto rispetto del 24enne di Amburgo la vittoria di una prova del Grande Slam. La prima edizione delle ATP Final italiana è stata un grande successo su tutti i fronti. Partiamo da quello sportivo con Jannik Sinner che all’esordio alle ATP Finals ha centrato uno vittoria fondamentale che gli ha consentito di chiudere la stagione al decimo posto della classifica mondiale. L’anno che si sta per chiudere è stato per il giovane tennista altoatesino ricchissimo di soddisfazioni: prima finale in un master1000, tre titoli ATP (Melbourne, Sofia e Anversa) e la partecipazione alle Finals. E pensare che la sua partecipazione alla kermesse torinese è arrivata dopo l’infortunio dell’altro italiano Matteo Berrettini. Il decimo posto nel ranking dell’ATP è un altro record che il golden boy italiano si porta a casa; era infatti dal 2008 che un ragazzo così giovane non finiva la stagione nella top10. Anche la top 10 registra un abbassamento dell’età media (circa 25) e bisogna tornare fino al 2009 per trovarne una simile; segno che le giovani promesse del tennis mondiale non sono più solo promesse ma piut-

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tosto solide realtà. L’Italia ha ben figurato anche dal punto di vista organizzativo come dimostra la soddisfazione degli organizzatori dell’evento pur considerando tutte le limitazioni legate al Covid, prima fra tutte la capienza al 60%. «Abbiamo superato i 15miloni di incasso di biglietteria, in un anno senza pandemia contiamo di andare oltre i 20 milioni», le parole del presidente di Federtennis Angelo Binaghi. «Quella che è mancata quest’anno è la presenza degli stranieri. Gli spettatori per noi sono fondamentali, rappresentano il primo gradino verso la pratica del nostro sport. Abbiamo sofferto e soffriamo per chi non è potuto entrare». «Il tennis italiano trarrà un’ulteriore grande spinta da quanto fatto durante questo evento – prosegue Biraghi – noi italiani siamo stati protagonisti in campo e fuori. Siamo gratificati dai giudizi letti. I giocatori dicono che è stato un torneo straordinario, meglio di Londra. Lo dice anche chi non era presente, come Federer, e i direttori di altri tornei. Gente che capisce cosa significa organizzare da zero, per la prima volta, una manifestazione di questa portata, in un clima difficile come quello che stiamo vivendo». Premesse ottime sotto i punti di vista per far sì che la tappa italiana delle ATP diventi sempre più uno degli eventi più attesi del circuito tennistico mondiale.

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Padel

A LEZIONE DI PADEL

L’ARTE DEL PALLONETTO Visto il grande successo che questa rubrica sta riscuotendo continuano le nostre “lezioni” di Padel. Oggi vi parliamo di uno dei colpi più gettonati durante lo scambio: il pallonetto.

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molto usuale che quasi tutti i giocatori di padel amino giocare colpi al volo, vicino alla rete, nel tentativo di realizzare un colpo vincente, generalmente con uno smash violento o una volée ben piazzata e quindi si ha la tendenza, se non proprio l’ossessione, di migliorare queste esecuzioni. Tuttavia, per conquistare la rete con una certa continuità, è necessario imparare prima a difendersi e contrattaccare, altrimenti rischiamo di vedere sempre i nostri avversari in fase offensiva. E, in questa fase di difesa, c’è un colpo che è particolarmente importante: il lob o, per dirla in gergo padelistico, il globo. La principale funzione del globo è quella di allontanare gli avversari da rete e permettere di riconquistarla. Ci sono i celebri globeros, giocatori che basano il loro gioco su questo colpo, casi eccezionali e da non imitare perché anche l’abuso di lob non porta a risultati efficaci. Però, averne una certa padronanza è fondamentale. Certo, per il giocatore di destra è imprescindibile perché è la base per una buona difesa e

di Emiliano Sole costruzione del punto (che poi dovrebbe finalizzare il giocatore di sinistra). Tuttavia, un buon attaccante che non sa difendere ha un handicap troppo grande perché verrebbe preso di mira costantemente e sarebbe complicato creare i presupposti per sfruttare le sue buone qualità offensive. Può anche succedere che il globo diventi un colpo vincente, quando si attacca alla parete di fondo o, nel caso si giochi all’aperto, si alzi un candelotto talmente alto che finisce per superare la parete di fondo dopo il rimbalzo. In ogni caso, lo scopo è mettere in difficoltà gli avversari e quindi bisogna capire quando eseguirlo perché il globo è un’arte che va allenata. Una delle soluzioni preferite è il globo alto e centrale che costringe gli avversari a giocare una volée alta di rovescio, spesso poco efficace; in alternativa, il globo verso la griglia o anche a metà campo, se gli avversari non hanno uno smash o una vibora sicura. L’unico globo da evitare è quello... troppo corto, che diventa facile da chiudere con uno smash. Il tipo di globo dipende dagli avversari: se hanno uno smash che fa tanto male, dovremo abi-

tuarci a giocare un globo lungo (a rischio che finisca sul vetro di fondo) e piuttosto alto per rendere più complicato lo smash; se invece sanno uscire bene dalla parete di fondo, meglio un globo più corto (e sempre piuttosto alto) e difendere contro una probabile vibora o uno smash che potremmo contrattaccare. Se addirittura notate che gli avversari non hanno colpi offensivi efficaci, allora non prendete troppi rischi, giocate un globo a metà strada, lasciateli attaccare e sfruttate le pareti per contrattaccare. Il pallonetto può essere utilizzato anche per spostare la diagonale di gioco. Se il giocatore di sinistra non si sente a suo agio in fase difensiva, può giocare un globo lungolinea sul quale l’avversario dovrà quasi sicuramente giocare una bandeja incrociata: in questo modo, avrete spostato la direzione dello scambio dal lato opposto. Però ricordatevi soprattutto di scegliere bene i tempi in cui giocare un globo. Tirarlo tanto per farlo, non ha molto senso. Bisogna capire le varie opzioni e scegliere la più adatta: una cattiva esecuzione può essere sempre recuperata, una cattiva scelta no.

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football americano

FOOTBALL AMERICANO

L’ITALIA È CAMPIONE D’EUROPA!

Battendo nettamente in finale la Svezia, la nazionale azzurra della palla ovale conquista il titolo continentale a 34 anni di distanza dall’ultima volta. di Stefano Colotti

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e e da una parte c’è il movimento del Rugby italiano che purtroppo continua a collezionare cucchiai di legno al Sei Nazioni e sonore batoste dagli All Blacks, nonostante il grande e sempre crescente seguito del pubblico, dall’altra c’è il “blue team” dello sport gemello, il Football Americano, che comincia a portare successi in patria. Dopo aver chiuso al primo posto il girone di qualificazione a tre con Austria e Svizzera, gli azzurri sono passati direttamente in semifinale dove hanno approfittato del forfait della Francia che si è dovuta ritirare per protocollo Covid -19 in vigore. Nella finale di Malmoe

i ragazzi guidati da Coach Giuliani hanno sconfitto i padroni di casa svedesi dominando l’incontro con il punteggio di 41 a 14. Mattatore dell’incontro il quarterback Luke Zahradka, soprannominato “lo Zar”, proprio come Ivan Zayevt nella pallavolo, altro campione azzurro, che ha lanciato per 283 yards e 3 touchdown. Non da meno la prestazione di Simone Alinovi con 89 yards e 2 mete. Davanti a 25.000 persone e in uno stadio storico per questo sport, l’Italia ha letteralmente dominato questa finale, dimostrando una superiorità tecnica ma anche fisica che probabilmente nessuno si aspettava. La Nazionale Italiana di football ameri-

cano regala, quindi, al nostro Paese l’ennesima gioia di questo straordinario 2021 e si laurea Campione d’Europa per la terza volta nella sua storia. Del resto Il movimento italiano è in crescita da diverso tempo. Oltre a questo exploi, Max Pircher, tackle offensivo, ha assaggiato l’NFL in estate, con la maglia dei Los Angeles Rams. Baldonado è defensive end dei Pittsburgh Panthers a livello college ma molto alto. Prossimo appuntamento per il “Blue Team” saranno ora i mondiali in Australia, dove sicuramente l’asticella di difficoltà crescerà, ma ci aspettiamo una risposta positiva a questa nuova sfida intercontinentale.

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psicologia

EDUCAZIONE ALLA FIDUCIA IN SÉ E ALLA RESILIENZA ATTRAVERSO FAMIGLIA, SCUOLA E SPORT

di Matteo Simone*

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o sport non è solo attività fisica e fatica ma anche un’opportunità per conoscersi meglio, per comprendere come ci si relaziona con gli altri, come si apprende dalla sua scuola fatta di regole, di insegnamenti e apprendimenti, di gioco e agonismo, di sconfitte e vittorie, di allenamenti e gare, di incontri, confronti e scontri, di aggregazione sociale, di squadre che portano avanti ideali e decidono obiettivi e mete per le quali impegnarsi e far bene insieme con l’apporto di tutti. È sempre più chiaro che per stare bene e sperimentare

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benessere occorre sviluppare autoconsapevolezza, cioè la propria personale consapevolezza di come ci si sente, come si sta, cosa si vuole, dove si vuole andare, e anche consapevolezza delle proprie possibilità, capacità, risorse e anche dei propri limiti. Di fondamentale importanza risulta essere la fiducia in sé che si costruisce fin da piccoli nelle mura domestiche o comunque nella propria famiglia di appartenenza con la presenza dei familiari ad iniziare dai genitori, nonni, zii, fratelli, cugini e altre persone di riferimento della propria famiglia più o meno allargata. È sempre più importante affrontare,

superare, gestire i cambiamenti che, a volte, risultano stabilizzanti. Questa attitudine e capacità, che possiamo chiamare anche resilienza, si sviluppa dalla più tenera età. Da quando impariamo a camminare ci capita di cadere e rialzarci sempre, sperimentando fallimenti e riuscita. Dopo tanti tentativi riusciamo a restare in piedi inizialmente e poi a correre o fare sport, sperimentando sempre più fiducia in noi stessi. È importante che lo sviluppo della consapevolezza, della fiducia in sé e della resilienza sia affiancato da figure di educatori, i cosiddetti “care giver”, che si prendono cura dei bambini


e dei ragazzi fino a che non diventino autonomi. In genere il bambino inizia ad acquisire la propria autonomia dopo aver attraversato il periodo fisiologico dell’adolescenza, durante il quale, a volte, si diventa ribelli per staccarsi dai genitori e dal proprio nucleo familiare, per poi ritornare più maturi, consapevoli e responsabili. I contesti fondamentali per l’educazione alla fiducia in sé stessi e alla resilienza sono essenzialmente rappresentati dalla famiglia, dalla scuola e dallo sport. Inizialmente la famiglia, poi la scuola e lo sport, diventano punti di riferimento per i ragazzi che, in ambienti sicuri

e protetti, possono sperimentare la presenza dell’adulto, che si trova lì in quel momento per trasmettere conoscenze, sempre pronto ad intervenire all’occorrenza. I genitori e gli educatori dovrebbero trovare un sano equilibrio tra presenza e assenza, tra preoccupazione e apprensione, tra il focalizzarsi troppo sui ragazzi e non su sé stessi, tra il focalizzarsi solo sul negativo e per niente sul positivo. Lo sport fa sperimentare benessere, fa incrementare consapevolezza delle proprie possibilità, capacità, limiti, fiducia in sé e anche performance, e soprattutto

sviluppa resilienza che permette di attraversare periodi anche molto difficili trovando sempre strade per uscire da gallerie e tunnel più forti e motivati di prima. È importante porre tanta attenzione nelle cose che si fanno e sviluppare consapevolezza di sé e fiducia in sé stessi. È necessario attingere alle risorse interne per perseguire le mete desiderate e cavalcare l’onda del cambiamento per seguire la direzione che porta a trasformare sogni in realtà e raggiungere obiettivi sfidanti ma non impossibili. *Psicologo, psicoterapeuta

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volo sportivo

GIACOMO DI NAPOLI

IL PILOTA 19ENNE TRIONFA NEL CAMPIONATO ITALIANO DI ACROBAZIA IN ALIANTE CATEGORIA INTERMEDIA di Martina Notari

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orna a vincere in grande stile Giacomo Di Napoli, il pilota 19enne di Agliana, trionfando nettamente nel XV Campionato Italiano di acrobazia in aliante categoria intermedia. La competizione organizzata dall’Aeroclub Castelviscardo si è disputata nei cieli dell’Umbria, nell’Aviosuperficie Alfina, in provincia di Terni. L’aglianese volante ha sfoderato una prestazione strepitosa, meravigliando tutti con le evo-

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luzioni compiute alla guida del suo Swift. Il giovanissimo pilota acrobatico, tesserato per l’Aereoclub Volovelistico Toscano, ha infatti eseguito un complesso programma di volo composto da diverse figure di elevato coefficiente di difficoltà. Una vittoria che si aggiunge ad un curriculum di tutto rispetto e ricco di vittorie che rende Di Napoli il pluripilota europeo più giovane nella storia del volo sportivo di tutti i tempi. Giacomo infatti ha portato a

termine i brevetti per il pilotaggio dell’aliante, dell’aereo e dell’elicottero alla sola età di 17 anni. Giovanissimo atleta, è anche nuotatore a livelli agonistici con brillanti risultati, determinato e con un grande amore per il volo. Il suo percorso formativo aeronautico è iniziato a soli 15 anni all’Aeroclub Volovelistico Toscano, conseguendo, a 16 anni, la licenza di pilota di Volo a Vela e successivamente l’abilitazione acrobatica al Centro Nazionale di


Alta Acrobazia in Aliante di Castro Viscardo (TR) con il Pluricampione Pietro Filippini con relativa iscrizione alla FAI (Federazione Aeronautica Internazionale). Sono arrivati poi gli attestati di volo sia di aereo che di elicottero conseguiti presso l’Aeroclub ASD “I Pinguini” di Santonuovo con l’istruttore Antonio Mimmo Buoncristiani. Vice campione italiano di acrobazia in aliante promozione 2019 e categoria Intermedia (titolo conquistato nell’ottobre 2020), il giovane pilota ha ottenuto lo scorso anno l’ambita abilitazione al volo trasporto passeggero (biposto) su “Elicottero Robinson R22” dopo quella di Aereo acquisita nell’estate scorsa. E ora la nuova vittoria nel Campionato italiano. «Vincere il titolo italiano è una sensazione fantastica – dice Di Napoli – ho dentro un mix di felicità e incredulità. Quando sono decollato mi sono detto che potevo vincere e pensavo solo a fare del mio meglio. E i prossimi obiettivi del campione? Giacomo sorride e poi ci risponde: «Prossimo obiettivo? Partecipare ad una competizione mondiale».

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atletica

FANTASTICO FANIEL TERZO ALLA MARATONA DI NEW YORK!

L’azzurro, nato in Eritrea, ha raggiunto il padre quando aveva 12 anni ed è italiano dal 2004: ha accelerato, poi è stato riagganciato dopo un’ora e mezza ma ha comunque conquistato uno storico Bronzo.

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a Maratona di New York è la più affascinante competizione del settore e potremmo dire la più prestigiosa. È per questo che Eyob Faniel, eritreo d’orige ma italiano di adozione, aveva preparato una gara pazza ma studiata al metro. In una specialità massacrante come la maratona ogni follia agonistica, ogni atto di superbia, ogni stilla di energia sprecata si paga. All’11° chilometro l’azzurro Eyob Faniel ha compiuto la sua pic-

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di Emiliano Sole cola follia: una brusca accelerazione che ha piantato in asso il gruppo dei favoritissimi e con loro Kenenisa Bekele, una delle divinità del fondo mondiale. La follia questa volta è stata premiata: Faniel è salito sul terzo gradino del podio, 24 anni dopo Stefano Baldini, l’ultimo italiano a conquistare il Bronzo nella prova americana che festeggiava la cinquantesima edizione. In una gara piena di colpi di scena, Eyob è finito alle spalle del keniano Albert Korir e del marocchino El Aarabay correndo in

2h09’56”. Riagganciato dopo un’ora e mezza di corsa da tre keniani, Fanyel sembrava andare alla deriva pagando lo sforzo ma la crisi (nera) è toccata a chi lo precedeva e l’azzurro — che vive e si allena a Bassano del Grappa — è riuscito pazientemente a rimontare fino alla terza posizione. In pieno Covid, Fanyel ha stabilito i primati italiani di maratona e mezza maratona correndo in 2h07’19” e 1h 00’ 07”“. Insomma un ragazzo da seguire! Bravo Faniel!




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