Babele – anno 2021 – n. 2 (vol. 80)

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CINEMA E LETTERATURA, UNA LETTURA PSICODINAMICA 44 Questa rubrica raccoglie i lavori di un seminario interdisciplinare che si occupa di opere cinematografiche e letterarie in una prospettiva psicologica. Il seminario, considerato come propedeutico alla supervisione clinica, si svolge nel primo biennio del Corso di Specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’Età Evolutiva con l’obiettivo di elaborare e condividere una narrazione dallo stesso punto prospettico, ma con una poliedricità di ascolti.

I ragazzi hanno grandi sogni ELA CORSETTI Psicologa, allieva del III anno della Scuola di specializzazione in Psicoterapia psicodinamica dell’età evolutiva IdO-Mite – Roma

Il romanzo è narrato in prima persona dal protagonista della storia, Alì Ehsani, co-autore insieme a Francesco Casolo. Alì è nato a Kabul. Dal 2003 vive a Roma, dove attualmente lavora come insegnante in una scuola privata. All’età di otto anni, dopo aver perso i genitori a causa della guerra, è fuggito dall’Afghanistan insieme a suo fratello Mohamed. Da quel momento ha inizio un lungo, faticoso e disumano viaggio dall’Afghanistan al Pakistan, per poi raggiungere l’Iran e da lì la Turchia, luogo in cui subisce una nuova e dolorosa perdita, quella di suo fratello. Quest’ultimo desideroso di dare a entrambi un futuro migliore, si dirige con un canotto verso la Grecia, ma annega durante il viaggio. Alì, che ora ha dodici anni e più nessuna figura famigliare che badi a lui, viene accolto nella famiglia del vecchio datore di lavoro di suo fratello e grazie al suo aiuto anche lui dopo qualche tempo riesce a imbarcarsi e raggiungere la Grecia. Durante il viaggio la sua barca si rompe e pur non sapendo nuotare riesce a raggiungere la riva, aggrappandosi a una tanica di benzina. Il suo viaggio verso l’Italia avviene all’età di tredici anni con una forza sovra-umana. Trascorre, infatti, un’infinità di ore nascosto sotto ad un camion, restando aggrappato a fatica a quei pochi appigli che il mezzo gli offre. Una volta arrivato a Venezia prova a uscire, ma per lo sforzo fatto non riesce più a sentire né a muovere le braccia e le gambe e sta per finire schiacciato dalla ruota del camion. Viene tirato fuori di peso dal suo compagno di viaggio Khaled e portato in ospedale, completamente disidratato. Una volta dimesso dall’ospedale, lui e il suo amico vengono portati dalla polizia in centrale per prendere le impronte digitali, registrarli come rifugiati e mandarli a Roma, dove dopo poche ore incontra Hassam, amico conosciuto nella tendopoli di Patrasso, in Grecia, che lo accoglie e lo aiuta come fosse un fratello. Spero che un giorno sarò in una casa, mi sveglierò in un letto, avrò delle federe e delle lenzuola, andrò a scuola, avrò una famiglia. E smetterò di essere solo (p. 31).

Alì Ehsani Francesco Casolo I ragazzi hanno grandi sogni Milano, Feltrinelli, 2018 pp. 240

La stanchezza e la fame sono grandi, ma Alì si sforza di rimanere aggrappato ad una visione ottimistica del futuro con la stessa forza con cui è rimasto aggrappato per ore sotto a quel camion. Hassam si mostra sicuro di sé e protettivo nei confronti di Alì, per il quale, come lui stesso racconta, rappresenterà la sua famiglia che non c’è più. Hassam decide di partire per la Svezia circa un anno dopo il suo arrivo in Italia, ma la distanza non indebolisce il loro legame. Alì viene mandato in un centro di accoglienza, dove rimarrà fino ai quindici anni. L’arrivo al centro di accoglienza è sentito da Alì come uno spazio e un tempo in cui dopo tanti spostamenti e fatiche si può finalmente fermare sia in senso fisi-


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