PENSARE ADOLESCENTE un caleidoscopio psicodinamico sul mondo dei giovani 49 Questo spazio raccoglie le riflessioni dell’équipe degli psicologi/psicoterapeuti dell’IdO che da anni lavora nelle scuole di Roma e provincia. La conoscenza e la vicinanza con l’adolescente allo sportello d’ascolto, all’interno delle classi o attraverso gli occhi dei genitori e degli insegnanti, hanno offerto la possibilità di esplorare il loro mondo in una maniera del tutto diversa rispetto al setting psicoterapeutico. Un viaggio sorprendente che ci ha condotto dapprima nei luoghi condivisi degli adolescenti e poi nelle segrete delle loro fortezze. Come in un caleidoscopio, la rubrica si propone di offrire ogni volta immagini, colori, emozioni del mondo adolescenziale e di aprire nuove prospettive su un universo pieno di sfaccettature in continua evoluzione. Puntiamo a sviluppare nuove riflessioni restando lontani da pregiudizi e luoghi comuni.
Il lessico della pandemia VALENTINA BOTTIGLIERI Psicologa, psicoterapeuta dell’età evolutiva, IdO (Istituto di Ortofonologia) – Roma FABIANA GERLI Psicoterapeuta dell’età evolutiva, IdO – Roma FRANCESCA DI TULLIO Psicoterapeuta in formazione – IdO, Roma LAURA SARTORI Psicoterapeuta dell’età evolutiva – IdO, Roma
«E
quindi uscimmo a riveder le stelle», esclamava Dante, lasciandosi alle spalle l’attraversamento dei molteplici gironi dell’Inferno. A distanza di più di un anno dall’irruzione e diffusione del virus Sars Cov-2, sembra di essere ancora bloccati in qualche girone infernale tra varianti del virus e curve dei contagi. Continuano a susseguirsi prescrizioni, comunicati, parole chiave che semplificano eccessivamente le innumerevoli sfaccettature di un trauma complesso e a lento rilascio. Ed è proprio dalle parole che abbiamo deciso di ripartire per interrogarci su come il collettivo abbia provato a tracciare nuove narrazioni dentro questa pandemia. Le radici etimologiche delle parole, i paradossi, le amplificazioni e le possibili nuove associazioni potrebbero diventare strumenti utili per contestualizzare e riflettere sul significato profondo e analitico di un momento storico di grande crisi umanitaria. Una delle difese più rilevanti del trauma è la dissociazione che silenzia l’esperienza intollerabile, frammentandola in compartimenti diversi della mente e del corpo. Attraversare le parole sarà dunque un espediente che ci permetterà di esplorare e mettere in relazione questi diversi frammenti dell’esperienza collettiva durante l’emergenza sanitaria che troppo spesso ha generato conseguenze sociali, economiche, scolastiche e lavorative che stanno segnando la vita di molti di noi e in alcuni casi è stata vissuta come un vero e proprio trauma. Le parole non saranno in ordine alfabetico, ma seguiranno un ordine di associazione tra di loro che le lega per il ruolo che stanno avendo in questa emergenza sanitaria.
VIRUS Il termine latino virus significa «veleno». Già in questa parola sono racchiusi i suoi aspetti aggressivi e nocivi, che si comporta come il veleno, ovvero una sostanza in grado di aggredire e danneggiare. Coronavirus (Sars Cov-2) è nello specifico il nome del nemico invisibile che da diverso tempo ha stravolto la nostra quotidianità, ma soprattutto i nostri mondi interni segnati da ansie, paure e fantasmi legati alla diffusione del virus. Dai racconti di bambini e adolescenti, il Covid viene spesso percepito come un pericoloso predatore capace di fare enormi danni. Un profondo senso di isolamento e di solitudine sembra accompagnare le loro giornate, non più arricchite di scambi e contatti, bensì impoverite da una chiusura nelle mura di casa e dalla limitazione delle attività sportive e ricreative. È la progettualità ad essere minata, bisogna preservarsi dal virus, ma questo allo stesso tempo porta a inibire qualsiasi spinta vitale. Certo, la paura cosciente nei confronti del virus possiamo ritenerla sana, in quanto fa parte dell’amore e dell’attaccamento alla vita e ci porta a difenderci da un qualcosa che può portare a volte anche alla morte. Ecco perché la nostra struttura psichica viene messa in questo momento a dura prova da un nemico potenzialmente mortale. Un preadolescente di 11 anni alla domanda: «La parola virus cosa ti fa venire in mente?» inquadra molto bene a nostro avviso il vissuto collettivo di questo momento storico dicendo: «Uno stato emotivo basso». Uno sfondo depressivo sembra accomunare adulti e bambini, intrappolati in una condizione della quale si fa fatica a intravedere la fine. Il virus