Il Diavolo e la Madre

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Il Diavolo e la Madre

Daniela Manciocchi Casini
Illustrato da Selene

C’era una volta una Madre che aveva un bambino meraviglioso con cui viveva in una graziosa villetta circondata da un delizioso giardino, e si amavano molto.

Un giorno in cui erano soli perché il Padre era fuori per lavoro, venne a trovarli un uomo giovane, bello, cortese ed elegante che s’inchinò davanti alla Madre e le disse:

<<Il tuo bambino mi piace molto! E’ il più bello del mondo, il più bravo e il più simpatico. Lo vorrei come figlio.>>

La Madre allora scoppiò a ridere e rispose:

<<Questo bambino ha già un padre per cui non ha bisogno di te! Perché piuttosto non ti sposi e non pensi a diventare il padre di un bambino tuo?>>

Stavolta fu il giovane a mettersi a ridere.

<<Io sposarmi?! Mia cara signora, il Diavolo non può sposarsi e non può avere figli, altrimenti avrei già provveduto.>>

<<Il Diavolo?! Tu sei il Diavolo?>> gridò spaventata e incredula la Madre.

<<Sì, io sono il Diavolo, ma non devi aver paura di me. Mi hanno dipinto tanto brutto e cattivo, ma non è vero. Guardami, sono gentile e ben educato, mi piacciono le cose belle e mi piace coltivarle. Ora mi piace il tuo bambino e se me lo darai, lo tratterò benissimo: mi occuperò di lui come fosse figlio mio e potrà avere tutto quello che vorrà.>>

<<Ma... Ma... Che te ne fai di un bambino? Che gli puoi dare?>> balbettò perplessa la Madre.

<<Tutto! Io posso tutto! Posso avere e dare tutto, capisci? E tu saresti così egoista da rifiutare una simile offerta?>>

I suoi vellutati occhi neri allora ebbero un lampo.

<<Preferiresti tenerlo con te e farlo vivere modestamente qui, mentre con me potrebbe vivere da principe? Anzi, al suo confronto i principi della terra arrossirebbero di vergogna e d’invidia! A meno che tu non creda a tutte le storie che raccontano su di me, perché sappi che sono soltanto fandonie inventate dagli imbecilli e dai bigotti. Solamente bugie dettate dalla superstizione, te l’assicuro. La verità è che io sono troppo affascinante, non per niente ero l’angelo più bello del Paradiso. Come allora i miei compagni angeli hanno avuto paura di me perché ero tanto superiore a loro, così ora la gente mi teme perché se voglio io posso essere irresistibile. Gli sciocchi infatti hanno sempre paura di ciò che appare troppo attraente e preferiscono vietarselo piuttosto che correre il rischio di goderne.>>

<<A me non interessa quello che sei o quello che gli altri pensano -protestò la Madre-. Io non voglio darti il mio bambino. Non voglio e basta perché è mio!>>

<<Hai forse paura che con me stia troppo bene? -insinuò luiTemi che con me stia meglio e che dopo un po’ ti dimentichi? Ma io non gl’impedirei di venire a trovarti e anche tu potresti rivederlo ogni volta che lo desideri. Ma forse tu non vuoi che sia ricco, potente e felice?>>

<<Io vorrei che fosse felice, ma con te come può esserlo? Con te solo intendo… -si affrettò poi ad aggiungere, timorosa di averlo offeso- Un bambino piccolo ha bisogno di tante cose, prima di tutto di avere vicina la sua mamma. Non gli basta la ricchezza per essere felice!>>

<<Io non do solo ricchezza, anzi, questa è il minore dei miei doni. Io do potere, conoscenza, saggezza e bellezza. Con me non solo avrà l’universo intero ai suoi piedi e dentro di sé, ma potrà diventare e fare ciò che vorrà. Pensa che occasione per tuo figlio, per lui solo!>>

Povero Diavolo! Faceva quasi tenerezza mentre chiedeva così dolcemente il bambino della donna.

La Madre cominciò in cuor suo a dubitare: “E’ vero… -pensava- Se lui dice la verità, che diritto ho io di privare mio figlio di tutto questo?”

Intanto il Diavolo insisteva quietamente con un affascinante tono di voce che l’aveva tanto impressionata.

<<Inoltre tieni presente che la sua anima non m’interessa affatto, se è questo

che temi, può farne ciò che vuole. Il commercio delle anime è un affare faticoso, rende poco e non diverte. Figurati se io, proprio io, ho voglia di perdermici dietro! Che sciocchezze! E’ una delle tante calunnie che hanno sparso sul mio conto -ridacchiava fra sé scuotendo il capo-. E poi pensa anche un’altra cosa, se fossi cattivo come dicono, avrei già preso il tuo bambino senza chiedertelo.

Quanti uomini al posto mio avrebbero agito come me? In quanti lo avrebbero già portato via senza nemmeno avvertirti?

Credimi, spesso gli uomini sono tanto più cattivi del Diavolo, e forse lo descrivono così negativamente perché hanno preso la cattiva abitudine di chiamare “Diavolo” tutto quello che hanno di brutto dentro di sé.>>

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