Teenage Mummy

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Caro diario, lo sai... sai che non è iniziata così...

...ma forse è così che finirà.

con me che vago sull’interstatale 15 e che, praticamente, non ne ho più.

che poi, sai quanto può fregarmene?

E non ci sarà nessuno che deporrà una lapide e dei fiori per me. nessuno.

sono troppo stanca per pormi anche questo problema.

troppo stanca per tutto.

non ti muovere!


lentamente! in ginocchio! mani dietro la testa!

andiamo, angie, fai come dicono i signori! prima la risolviamo, prima andiamo a mangiarci una cosa dal vecchio Rolf.

johnny...

fermaaa!!!!

forse è così che finirà, davvero...

tanta fatica per riprendertelo e vuoi fermarti proprio sul più bello?

...o forse no.

gesù, angie...

andiamo, piccola...

non ricordi quante ne abbiamo passate insieme?


...e smettila di fumare.

“non ricordi?”

oh, ti prego...

ti ho mai raccontato la storia dei gamberi del lago?

aspetta, non ricordo... un milione di volte?

ah-ah!

palm lake...

gran bel nome, eh?

c’era questo genio che ha avuto la brillante trovata di mettere su un allevamento di certi stronzi gamberi della louisiana...

magnifico... calcolando che di palme qui ce n’è una sola, mezza rinsecchita, e che più che un lago quello sembra una pozzanghera...

delle bestiacce orribili e talmente affamate e arrapate che sono riuscite a evadere e, moltiplicandosi al ritmo delle stronzate di un politico, a fare piazza pulita di tutti i pesci della zona...

non diventarmi cinica, tesoro... usa un po’ di fantasia...

io mi riferivo alla storia del tifone che li ha portati qui in volo dai caraibi, ma è lo stesso... cosa ti sta succedendo, angie, bambina mia?

non sono più una bambina, pà...

e tu non sei nemmeno qui.


Caro diario,

che manca poco alla sera del ballo e alla fine della scuola. e che io ho una paura fottuta.

qui è angie che parla. la solita triste e disperata angie. è il 28 maggio del 1961, sai che vuol dire?

negli ultimi giorni poi li vedo sempre più spesso... non so cosa vogliono da me, non sono tutti come papà... molti non parlano.

mi guardano e basta. con tristezza.

vorrei parlarne con johnny ma se poi mi lascia anche lui resterò sola davvero.

a volte vorrei parlarne con qualcuno, sai... come? tu non sei nessuno? andiamo, diario... tu sei, beh... un diario.

vorrei parlarne con mamma... vorrei...

...vorrei...

ciao, angie!

tutto a posto, tesoro?

...vorrei...

caro diario...


dove sei stata?

ehi...

se rispondo “il più lontano possibile da qui” ti offendi?

sono abituata a sentire ben altro da quella tua boccaccia.

oh, se vuoi posso impegnarmi, sai.

per favore, angela.

per favore?! come siamo educate! del resto la tua educazione è leggendaria. sono davvero pochi i maschi di palm lake che non hai invitato in casa... forse è meglio se adesso te ne vai in camera tua, signorina...

mmmh, no. credo che resterò qui ancora un po’. magari mi farò un paio di bicchieri, che dici?

magari potrei cominciare a farmene anche più di un paio, almeno avremmo qualcosa in comune, qualcosa di cui parlare...

oppure potrei andare giù all’angolo, dal figlio di Fogerty, e farmi dare un po’ di quella roba nuova, quella che tieni nel comodino...

non ho soldi ma un modo per pagarlo potrei sempre trovarlo...

anzi, potremmo mettere su un bel business, madre e figlia, sai che spasso...

avremmo la fila di clienti fino a las vegas...

ma bene...


perdonala, angie. è un periodo duro anche per lei.

abbi pazienza, angela, tesoro mio. passerĂ .

voglio andarmene, pĂ ... voglio andarmene...


“e invece no... e la storia si fa sempre più strana... così strana che mi aspetto un bel bollino top secret in arrivo sopra tutta l’indagine, dritto dritto da quantico... ti ho detto dei proiettili?”

“...passerà...” “vuoi dire tutto da sola? quello scricciolo?”

“no...” “già, quello scricciolo...”

“non scherzare, dai... sono stato sulla scena del crimine... sembrava fosse passato un battaglione... o la classe di mio figlio!”

“ecco, i proiettili che ha usato sono una chicca... bossoli d’oro con intagliati sopra dei, beh... geroglifici...”

“oh, cristo, se ce ne sono di matti in giro...”

“già, ma questa non è nemmeno lontanamente la cosa più assurda! partiamo dalle vittime... ” vedi altra gente stesa lì in cima? oddio, no... che significa?

“...fino a che non arriva alla reception della direzione....”

posso esserle d’aiuto?

“aspetta... aspetta... ripercorriamo tutta la faccenda...”

“la nostra amica entra al Casinò Ramses alle ore 17 e 02... e iniziamo bene, nessuna telecamera la inquadra...”


“superati i convenevoli iniziali si dirige tranquilla verso gli uffici...”

“coi quali conversa amabilmente per qualche secondo...”

nel corridoio e negli uffici s’imbatte in diversi membri dello staff...

“...scardina una cassaforte Baka 7500, ultimissima generazione...”

raggiunge l’ufficio del direttore e qui, in qualche modo...

ho capito bene? scardina?

e tutto per prendere...

hai capito benissimo! non “forza”, non “scassina”, non “bypassa”... scardina!


“...una scatola di biscotti?”

ma non finisce qui...

“perché a questo punto la vigilanza la inchioda nell’ufficio e apre il fuoco...”

“...sforacchiandola non meno di cinque volte...”

e invece di spiaccicarsi sulla strip, come ci si aspetterebbe, riesce pure a svignarsela...

fino all’interstatale 15, dove la becchiamo noi...

esatto...

“nonostante questo, la piccola riesce a sfondare una finestra di vetro blindato e a fare un balzo nel vuoto di una trentina di metri...”


cristo santo...

e ora un po’ di dati... la nostra piccola rapinatrice di biscotti ha steso otto membri dello staff, tra guardie, impiegati e altro...

otto membri di cui non è rimasta traccia, risultano praticamente scomparsi... meglio, inceneriti!

vallo a sapere? ce lo diranno i ragazzi della scientifica, si spera... ma la cosa buffa arriva adesso... sai cosa c’è in questa scatola di biscotti?

oh, quello!

oh, signore... e cosa c’era in quei bossoli d’oro?

altre novità?

e che novità! a quanto pare la nostra jane do” ha più segreti della celebre cittadina di twin peaks...

se pensate che quella sia la parte buffa, ragazzi, non avete ancora sentito niente...

“segreti, angie? e chi non ne ha?”



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