1 minute read

La danza luminosa di Loie Fuller

Next Article
Parole e immagini

Parole e immagini

Nella Parigi della Belle Epoque la ballerina ridefinisce un’estetica congiungendo arte e scienza. Fondamentali per lei gli incontri con artisti e studiosi to e ammirazione testimoniati dalle parole con cui li descrisse nella memoria di una giornata passata insieme nella casa di Rodin. «Questa coppia è famosa in tutto il mondo. Sono i più grandi chimici dei nostri giorni, al pari del celebrato Berthelot. In seguito il marito ci ha lasciati. Da allora è la moglie a portare avanti i comuni studi. Darei non so cosa per poter esprimere adeguatamente l’ammirazione che provo per lei».

Si scambiarono lettere, Loie Fuller e Marie Curie. Una ricca corrispondenza riguardante tematiche scientifiche. Le richieste della danzatrice di poter accedere alle sue scorte di radio, però, ricevettero sempre risposta negativa. Nonostante questo Fuller riuscì a compiere i suoi studi e in alcuni appunti sostenne che il radio, visto al buio, assomigliasse «un po’ a un pesce in decomposizione. La sua luce è di una fosforescenza smorta. Nessuno, vedendolo, si sognerebbe persino del potere di questo insignificante tubo da dieci o dodici pollici con la sua fioca luce fosforescente, ma è sempre illuminato e questa è una delle sue meraviglie! Da dove prende la sua luce e da cosa? Nessuno lo sa. Produce calore da dove? Da cosa? Nessuno lo sa. Questo è contrario alla legge di causa ed effetto. La scienza è perplessa».

Advertisement

Al radio comunque Fuller dedicò una danza che mise in scena per la prima volta nel 1911, in una celebrazione corporea, tentativo di rendere tangibile la bellezza estetica del pensiero scientifico. ■

This article is from: