Casa V

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casa V

Ristrutturazione di un appartamento su due livelli anno : 2003-2006 localitĂ : Catania (CT) committente : Privato superficie : mq. 160 in collaborazione con : prof. arch. Anna Maria Atripaldi

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L’unità abitativa è costituita da un attico su due livelli, il terzo e il quarto (ed ultimo) di un immobile dell’inizio del XX secolo nel centro di Catania. Il progetto nasce da una stretta e intensa collaborazione tra i progettisti e la committenza. A. e C. ci hanno condotto a stabilire con precisione il loro quadro esigenziale maturato negli anni in cui hanno vissuto nell’appartamento senza effettuare alcun intervento. Si è trattato quindi di dare forma a richieste precise, di trovare le opportune soluzioni tecnico-spaziali per esigenze consapevolmente espresse.


Il piano quarto Al livello superiore si sviluppa un open space, dotato di notevole altezza, che si apre su una terrazza a livello esposta a sud. Il piano quarto si può quindi definire come uno spazio living di cui una parte è interna ed una parte, la terrazza, è esterna, con una grande continuità visiva e spaziale tra le due grazie al serramento articolato che le mette in comunicazione. Tra interno ed esterno si istaura un gioco di rapporti reso possibile dalla permeabilità visiva e funzionale del grande serramento : la scala vi arriva a ridosso, con


direzione perpendicolare, proiettandosi all’esterno attraverso una feritoia che lascia scorgere, a filo con il parapetto, una seduta-conversazione in legno. Sulla parete opposta alla grande vetrata si aprono longilinee finestre verticali, tagli nella muratura che vogliono inquadrare il paesaggio urbano e proiettare lo spazio del soggiorno sulla città. Lungo il corso dell’ultima rampa della scala è posizionato un divisorio fisso attrezzato in legno, che al contempo funge da quinta architettonica. Un soppalco è sospeso alla copertura mediante piatti in acciaio; tale espediente consente di liberare totalmente il soggiorno sottostante dall’ingombro di eventuali sostegni verticali. Si accede al soppalco attraverso una scala essenziale, posizionata in corrispondenza di quella principale, i cui gradini sospesi alla parete sono composti da scatole di


lamiera traslate l’una rispetto all’altra a formare la successione delle pedate. Dal livello del soppalco è possibile accedere ad una insospettabile terrazza solarium, luogo privilegiato per contemplare i tetti della città sullo sfondo del maestoso skyline dell’Etna. Al volume del soggiorno sin qui descritto si interseca, ruotando leggermente, un volume di dimensioni ridotte, posato sulla terrazza come se fosse una scatola di legno, con un interno in verde smagliante. Esso scivola nel soggiorno e contiene la cucina. Il suo prolungamento virtuale costituisce una “barra” di servizi, uno spazio dall’andamento longitudinale che, all’interno, comporta una zona pranzo, un armadio, un ripostiglio ed un bagno. In direzione opposta, sulla terrazza, il piano della cucina si prolunga all’esterno con zona cottura, lavello e barbecue.


Il piano terzo Il ripensamento dello spazio abitativo passa attraverso la necessità di ridare ai due livelli unitarietà di funzione e di uso. Infatti questi, essendo stati costruiti in momenti differenti, nella situazione precedente all’intervento posseggono una certa indipendenza. Il progetto propone di mettere in relazione i due livelli rimodulando lo spazio d’ingresso e rendendolo nodo spaziale e funzionale per l’intero appartamento. A tal fine il nuovo salone/ingresso è marcato con forza da un quinta obliqua: il divisorio cosi fatto segna la soglia tra lo spazio

privato della zona notte e lo spazio semi pubblico del salone/ingresso e nel contempo, con una lunghezza di oltre 10 metri, costituisce la spina dorsale dell’intervento, attraversando l’intero spessore della casa. Il salone/ingresso a pianta triangolare risulta dunque uno spazio dinamico multilarghezze e multifunzione, in cui la base accoglie una zona conversazione, la zona centrale l’ingresso e la punta ospita la scala. E’ qui che fuga il controsoffitto, altrettanto dinamico, con differenti inclinazioni e tagli di luce all’attacco con le pareti. La scala, pensata come il prolungamento del salone verso il soggiorno al livello superiore, si incunea con continuità materica nei ridotti spazi a disposizione


e si smaterializza grazie alla luce naturale che penetra dall’alto. La scelta del posizionamento della scala in prossimità della porta d’ingresso rende possibile la ridistribuzione degli spazi disimpegnando totalmente il livello terzo adibito a zona notte e conducendo direttamente alla zona living del livello quarto. La zona notte si sviluppa attorno ai due nuclei delle camere da letto, con bagni indipendenti e disimpegnabili.

Pubblicazioni e riconoscimenti “I love Sicilia” n. 40 febbraio 2009, pp.108-114


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