Pm 2014 05anteprima

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CONTIENE I.P.

ANNO 88 - n° 1017 - € 3,00 Poste Italiane S.p.a. spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA

MAG 2014 n.5

Biodiversità


...tanto per cominciare

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202: cosa rappresenta questo numero? 1202 sono i milioni di persone che nel mese di maggio 2014 andranno a votare. Dove? In India e in Europa, le due democrazie più popolose del pianeta, dove i cittadini eleggono i propri rappresentanti al parlamento. Per il Parlamento europeo, che è l’assemblea dove si fanno le leggi dell’Unione europea, il 22 e il 25 maggio voteranno 388 milioni di persone, su 500 milioni di abitanti. In India, i numeri sono impressionanti: voteranno 814 milioni, per una popolazione di 1 miliardo e 200 milioni di cittadini. Lo spoglio dei voti indiani inizierà il 16 maggio. Forse ti chiederai perché parliamo di “elezioni” in questo mese di maggio, tradizionalmente dedicato ad argomenti

a noi più vicini quali Maria, la festa della mamma e delle rose o le Prime comunioni per tanti bambini e ragazzi. Il motivo è semplice. Noi del PM pensiamo che la politica non sia una cosa “sporca” come molti, purtroppo, pensano. Il voto è lo strumento che i cittadini hanno per scegliere i loro rappresentanti al governo di una nazione o di un continente. Per votare con responsabilità, poi, bisogna conoscere, interes-

sarsi ai problemi del mondo in cui viviamo, e soprattutto “sporcarsi le mani” con l’impegno nella vita concreta delle persone. Dicono gli esperti che le votazioni in Europa e India possono diventare l’occasione per esprimere la voglia di cambiare di milioni di persone deluse, arrabbiate e sfiduciate. Speriamo sia così: un voto per cambiare in meglio il futuro di milioni di cittadini, grandi e piccoli.

Voglia di

cambiare PM MAGGIO 2014

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Attualità

Street child

Quando il calcio aiuta i bambini di strada a cura di Sara Milanese

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iao, sono Beckham, vivo per strada come milioni di ragazzi come me. Ronaldo e Messi sono qui con me, sono la mia famiglia ora... C’è anche Balotelli, ma in questo momen-

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to è andato a cercare del cibo per oggi. Ho chiesto a Neymar perché anche lui è senza casa, e mi ha raccontato che all’età di 6 anni la sua famiglia era così distrutta che ha preferito scappare e vivere per strada, piuttosto che fare la fame tutti i giorni. Il sogno del mio amico

Pelè è diventare insegnante. Ma come può riuscirci? Anche lui, come tutti noi, non va a scuola. Anche oggi la polizia è arrivata e ha picchiato un gruppo di ragazzi di strada senza motivo, tra loro c’erano anche i miei amici Zico e Maradona...».


Monica, capitano della squadra femminile di El Salvador

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rima di iniziare a giocare a calcio, passavo la maggior parte della giornata per le strade di San Salvador, la capitale di El Salvador. Molti bambini nel mio Paese vivono in povertà, e molti di noi devono lavorare per aiutare la famiglia. La strada è piena di pericoli, ed è brutto dover frugare tra i rifiuti per cercare qualcosa da mangiare». Racconta Monica, 15 anni, capitano della squadra femminile di El Salvador. «Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo 6 anni. Sulla strada tutti i bambini imparano a giocare; per noi è un modo per dimostrare di sapere fare qualcosa». Ancora oggi Monica vende caramelle, caffè o carta igienica, con sua mamma, per strada. Oggi però va anche a scuola, e con la squadra di calcio si allena due volte la settimana. «Il giovedì e il sabato sono i miei giorni preferiti perché c’è l’allenamento: la squadra ha cambiato la mia vita». Il sogno di Monica non è quello di diventare una calciatrice: vuole studiare e fare l’insegnante. «L’esperienza della Coppa in Brasile è stata bellissima. Ciò che mi ha motivato di più è stato poter rappresentare tutti i bambini di strada del mio Paese; è stato un modo per dire loro di non mollare e di cercare di cambiare le loro vite in meglio».

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Testi Gabriele Ba disEgni Claudio Bighignoli

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Speciale

La a biodiv biodiversità iversità Tre buone notizie dal mondo del rispetto dell’ambiente a cura di Antonio Romero

BRASILE Verde salva pianeta

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ggi le foreste sono viste unicamente come risorsa da sfruttare, in altre parole hanno più valore da morte che da vive». È questa la pessimistica ma reale opinione di Bharrat Jagdeo,

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ex presidente della Guyana, ora ambasciatore del progetto “Three Basins Initiative”. Se prima le foreste rappresentavano una fondamentale fonte di vita per le popolazioni locali, ora invece il loro abbattimento è diventato un enorme business economico in ciò che riguarda la produzione di cibo e la fornitura di materie prime per le industrie. Ciò è evidente nelle regioni dove è maggiore la deforestazione ma che rappresentano la principale difesa del pianeta contro i cambia-

menti climatici: l’Amazzonia, le foreste del sud-est asiatico e i tre bacini del fiume Congo. In realtà, la produzione alimentare globale ha bisogno di foreste integre, non di alberi abbattuti. Come ha dimostrato il Brasile, che dal 2004 ad oggi è stato capace di ridurre la deforestazione di due terzi, evitando così l’emissione di circa 1 miliardo di tonnellate di CO2 nell’atmosfera. L’aspetto fondamentale di questo traguardo mai raggiunto da nessun altro paese al mondo, è che il Brasile non ha fermato la sua crescita economica. Al contrario: oltre ad aver tolto dalla povertà 10 milioni di cittadini, il Paese sudamericano continua ad esportare all’estero grandi quantità di carne, soia ed altre risorse. A dimostrazione, come affermato ancora da Bharrat Jagdeo che si può arrivare al punto in cui «le foreste abbiano un maggior valore da vive piuttosto che da morte».


REGNO UNITO Alberi salva città

ECUADOR Foreste salva famiglie Ridurre la deforestazione e aiutare le famiglie impegnate nella salvaguardia dell’ambiente. Sono i due obiettivi del progetto lanciato dal Governo dell’Ecuador denominato Socio Bosque, grazie al quale 34mila famiglie riceveranno dei fondi per avviare attività legate al rispetto e alla conservazione della natura. In concreto, il progetto prevede la protezione di 1 milione di ettari di foresta, riducendo il tasso di deforestazione e dando lavoro a famiglie bisognose. Le

popolazioni che abitano nelle zone forestali saranno formate e addestrate, ad esempio, alla sorveglianza notturna delle zone a rischio e alla gestione delle emergenze in caso di incendi e inquinamento. È questo uno dei modi migliori per difendere la biodiversità di un territorio, secondo quanto affermato da Carlos Chicaiza, un lavoratore del progetto: «Tutto questo è nostro, è la nostra natura e cosa c’è di meglio che salvare le aree naturali e ricevere per questo lavoro un incentivo economico con il quale andare avanti?».

NASA

La capitale del Regno Unito si è impegnata a piantare 2 milioni di nuovi alberi entro il 2025. Lo ha dichiarato il sindaco di Londra Boris Johnson, dopo aver constatato che in molti quartieri londinesi il taglio degli alberi non è stato adeguatamente compensato da un ripristino della copertura verde, come invece dovrebbe essere. Questa “azione verde” sul territorio londinese avrà delle conseguenze positive nell’attenuare l’effetto denominato “isola di calore”, in cui Londra spesso registra temperature più elevate rispetto al resto del paese. Ad esempio, durante l’ondata di caldo del 2003, il centro di Londra ha raggiunto temperature di 11 °C più calde rispetto alla cintura verde che la circonda. L’aumento della copertura verde di alberi e piante è uno dei metodi più efficaci per ridurre gli effetti

negativi dei cambiamenti climatici e migliorare le condizioni di vita di milioni di londinesi che vivono nelle periferie degradate della metropoli.

Mappa che evidenzia le foreste con gli arbusti più alti (verde scuro) PM MAGGIO 2014

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Wow!

“a mattoncini”

a cura di Pablo Sartori

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Scienza e creatività per un mondo migliore 18 8

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anno costruito robot in grado di risolvere, in tempi brevissimi, missioni su uno scenario “catastrofico”. Hanno realizzato ricerche e riflessioni sulle catastrofi che la “Furia della Natura” (Nature’s Fury) può generare. Hanno dimostrato di saper lavorare in gruppo e misurarsi con ragazzi e ragazze di altre nazioni, con l’obiettivo di migliorare sé stessi dal punto


di vista umano e culturale. E in ultimo si sono sfidati in pacifici duelli a colpi di elettronica ad alta tecnologia. Chi saranno mai questi geni della robotica e dell’innovazione? Sono scienziati appartenenti a qualche centro di eccellenza di università americane, giapponesi o coreane? Assolutamente no! Si tratta dei quasi 700 ragazzi italiani che ogni anno danno vita al campionato nazionale di FIRST® LEGO® League.

“Robotereto” FIRST® LEGO® League (FLL) è un campionato mondiale di scienza e robotica tra squadre di ragazzi dai 9 ai 16 anni (dalla quarta elementare alla seconda superiore) che progettano, costruiscono e programmano robot autonomi, applicandoli a problemi reali di grande interesse generale, ecologico, economico, sociale, per cercare soluzioni innovative. I partecipanti, divisi in squadre di mas-

simo 10 ragazzi, oltre a costruire robot utilizzando esclusivamente materiali LEGO, devono effettuare ricerche di carattere scientifico con le quali affrontare e risolvere una problematica attuale. La FIRST® LEGO® League coinvolge attualmente oltre 70 diverse nazioni e 20mila squadre con centinaia di migliaia di ragazzi di tutto il mondo e decine di migliaia di volontari. Quest’anno i robot avevano la missione di mettere in siPM MAGGIO 2014

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Foto di famiglia

Spegni la Tv,

accendi il cervello Da Vicenza, racconti e suggerimenti per divertirsi senza “mamma televisione” a cura di Chiara Milano

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osa fai quando ti siedi sul divano? Zapping con il telecomando? Riesci ad immaginare di passare il tempo senza accendere la televisione? Questo mese abbiamo scovato a Vicenza una famiglia di accaniti lettori di PM che la Tv non ce l’hanno proprio, ma hanno così tanti hobby e interessi da far invidia a chiunque; scout, catechismo, coro domenicale solo per citarne alcuni. Lasciamo la parola a Miriam (11 anni), Micol (9), Elia (3), mamma Natascia e papà Giacomo, ne hanno di cose da raccontarci!

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Perché avete scelto di non avere la televisione in casa?

PAPÀ: è una delle scelte che abbiamo fatto e che cer-

chiamo di fare, legate a uno stile di vita sobrio, rispettoso dell’ambiente e che metta al primo posto le relazioni, le persone, le amicizie, sia vicine che lontane. Quando ci siamo sposati, semplicemente non l’abbiamo comprata, ma si può comunque tenersi informati e non essere fuori dal mondo. Ascoltiamo la radio e leggiamo molto: quotidiani, settimanali, mensili oltre che libri. I film in DVD guardati con il PC ci sono anche a casa nostra!

MAMMA: Quando è nata Miriam pensavamo che prima o poi la Tv sarebbe arrivata, ma oggi ha quasi 12 anni e due fratelli… e il tutto non sembra pesare su nessuno di loro. La quotidianità è fatta di attività manuali, di giochi all’aperto, di amici, di libri (tanti!), di musica, di torte fatte con la mamma e di esperimenti di falegnameria con il papà. È bello gustarsi insieme un bel film al cinema, un balletto a teatro, un concerto, un libro letto insieme. In salotto c’è una cassapanca di legno piena di vecchi foulard e vestiti della nonna… il gioco delle “strasse” (in dialetto “ vecchi stracci”) è il gioco più ambito anche dalle amiche delle bambine!

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