PM_2019_01_Anteprima

Page 1

ANNO 93 - N. 1068 - € 3,00 POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE DECRETO LEGGE 353/2003, (CONVERTITO IN LEGGE IL 27/02/2004 N. 46) ARTICOLO 1, COMMA 1, DCB VERONA

numero 1 gennaio 2019

GI DI I VIAG URO BRUPAG

Pronti PER UN ANNO con il PM?

Asterix

e la pozione magica


8

GEN NAIO 2019

scritto, disegnato e colorato da MARCO FRANCESCATO


GEN NAIO 2019

9


10

GEN NAIO 2019


GEN NAIO 2019

11


12

GEN NAIO 2019


scritto da padre ELIO BOSCAINI

parola di direttore

à p a P stro no eli i c i e n i che sta

D

al 2 dicembre dello scorso anno, nella prima domenica di Avvento, abbiamo imparato a dire nel Gloria “Pace in terra agli uomini, amati dal Signore” e nel Padre nostro “Non abbandonarci alla tentazione”. Prima, in

quest’ultima preghiera, dicevamo: Non c’indurre in tentazione. Sapevamo tutte e tutti che non è Dio che spinge in tentazione, ma che siamo noi a cadere… Ora però è certo più chiaro. Allora possiamo pregare così:

Ciao Papà nostro, che sei anche mamma, e che stai nei cieli, nonostante la distanza terrena, sempre amorosamente vicino a noi.

Ti promettiamo di insegnare a tutte e tutti a riconoscerti, amarti e chiamarti Padre. Regna tra noi, tu e il tuo amore.

Aiutaci a fidarci di te e a fare in tutto la tua volontà.

Ti chiediamo: dacci il nostro pane quotidiano, che ci mantiene in vita ed è un dono della tua bontà. Aiutaci a condividerlo con chi abbiamo accanto e arriva da lontano, così che a nessuno manchi una famiglia affettuosa, una bella casa, la salute e l’amicizia.

Perdonaci per le nostre marachelle, le bugie, e chiudi un occhio quando non siamo troppo buoni o disponibili. Così noi perdoneremo chi non è troppo buono con noi, meritandoci il tuo perdono.

Infine, aiutaci a non fare cose brutte e, al nostro fianco, a non cedere alle cose sbagliate, perché non possiamo fare a meno di te. E così sia.

GEN NAIO 2019

3


ALFABETO

TO ROVESCIA

V

di don Marco

Campedelli

iolenza è una parola corta ma appuntita, come quella zeta con la quale termina. Una parola che ferisce, taglia, manda in frantumi la vita. Violenza è nel sasso che raggiunge un bambino mentre attraversa una strada in Palestina. È nelle mine che fanno saltare in aria bambini e bambine che giocano in un campo lasciato alla vittoria della guerra. Violenza è quella sulle donne, che continua a uccidere camuffata da parole come passione, gelosia e quella mafiosa di onore. Spesso guardiamo per ore nei videogiochi mostri o uomini che si eliminano l’un l’altro con la forza. Ci abituiamo alla violenza. È importante riconoscerla. Nessuno per il nostro bene può farci del male. Il bene si fa con il bene. Se qualcuno ci fa male non dobbiamo mai tenerlo segreto. È importante dirlo a qualcuno di

V

cui ci fidiamo. Alla maestra per esempio. A papà e mamma. Anche tra ragazzi si può fare violenza. Si può subire un atto di bullismo. Ma noi non meritiamo di subire violenze. Nessuno lo merita. Se qualcuno fa violenza rompe le regole del gioco. E il nostro gioco si chiama vivere insieme, democrazia, bene comune. La violenza fa la voce grossa. Ma ha piedi d’argilla. Se la si scopre rivela tutta la sua bruttezza. La violenza si fa anche in politica, che è una parola bellissima che significa amore per la città. Per il mondo dove si abita. Ma chi usa parole violente in politica costruisce città divise da muri, inospitali e senza finestre. Murate vive. La violenza nasce spesso dalle parole. Parole violente generano un mondo violento. La nostra lotta alla violenza nasce dalle parole. Che non sono solo le brutte parole ma le parole che uccidono l’amore, la bellezza, la festa.

e m o c a z n viole

20

GEN NAIO 2019

Stefano Cucchi


Nel nostro Paese ci sono due nomi che ci ricordano la più brutta violenza: la”violenza di Stato”, che è violenza a tutti i cittadini e cittadine. Il primo è Stefano Cucchi. Un ragazzo di Roma, buono ma debole, fragile. Per questo aveva sbagliato facendo uso di droga. Ma cercava di uscire da questo tunnel oscuro. E i suoi genitori speravano che ci riuscisse. Stefano una sera è stato arrestato, e, arrivato in caserma, picchiato da due carabinieri. Dopo una settimana è morto. La cosa vergognosa è che è stato nascosto tutto, falsificando carte con l’ordine dei più alti responsabili della questura. Dopo 10 anni, una coraggiosa lotta dei genitori e di sua sorella Ilaria, un carabiniere ha confessato. L’altro è Giulio Regeni. Un ragazzo del Friuli, che studiava in un’importante università dell’Inghilterra, e che, per studio era andato in Egitto. Una sera Giulio viene rapito, torturato e ucciso. Si è scoperto che i mandanti del suo omicidio sono uomini dell’esercito egiziano, probabilmente su ordine del presidente. La mamma ha riconosciuto il figlio dalla punta del naso, tanta è stata la violenza su di lui. In tutta Italia, un popolo di giovani reagisce, denunciando questo assassinio. Un cartellone giallo viene appeso in tante nostre scuole. Sopra c’è scritto: Verità per Giulio Regeni. Lo Stato italiano chiede di far luce sui fatti. Ma, come è tristemente noto, “il petrolio vale più della vita di un ragazzo”, e così l’Italia continua a fare affari con l’Egitto e i suoi capi. Violenza è una parola che fa paura e si può impadronire del

Giulio Regeni

mondo. Ma non tutti lo credono: Gandhi, Martin Luther King, Rosa Louise Parks, Malala e molti altri a questa parola non hanno obbedito, hanno messo davanti un NON grande come il mondo. Nonviolenza è la parola nuova che ribalta il mondo e lo fa rinascere. Scrivi un grande NON davanti alla parola violenza. Scrivilo sulla tua mano. Sulla porta della tua scuola, vicino alla lucina nella tua camera. Nel campo sportivo dove giochi la partita. Sulle pareti della stanza in cui prepari la festa con gli amici. Scrivila leggera sulle tue labbra, perché ogni volta che la pronunci faccia rotolare il sasso, spenga il fuoco delle bombe, spezzi la lama del coltello, azzeri i conti degli armamenti. Nonviolenza è un altro modo di chiamare amore. L’unica parola che dovrebbe far arrossire di vergogna ogni violenza, la parola che dice il meglio di te e rimane sempre nella tua mano e sulle tue labbra. GEN NAIO 2019

21


amici

per la pelle

scritto e illustrato da CREAZIONI DI GARAGE

Chi trova co i m a un trova ro o s e t un

C

iao! Come state? Le vacanze di Natale sono finite e la scuola e gli altri impegni ricominciati. Anche i nostri Amici per la pelle ritornano in classe, dopo la pausa natalizia, con una sorpresa: un nuovo compagno da conoscere e scoprire! Dietro ogni persona che incontriamo si cela un mondo che ci può arricchire, aprire nuovi orizzonti e far sperimentare nuove emozioni. Sarà per questo che esiste un vecchio, ma sempre nuovo, proverbio: Chi trova un amico trova un tesoro? L’amicizia è un tesoro! È bello avere giochi, abiti, figurine mancanti o strumenti musicali, ma se non c’è nessuno con cui condividerli, dopo un po’ diventano oggetti che non danno gioia.

22

GEN NAIO 2019

A che serve un pallone da calcio o da pallavolo, se non hai nessuno con cui giocarci? Gli oggetti di per sé portano una felicità immediata che poi lentamente scompare, ma se li condividiamo allora tutto diventa molto più divertente, perché la vera felicità non sta nel possedere qualcosa, ma nel condividerla, in particolare con le amiche e gli amici. Crescendo vi accorgerete che spesso sono le persone amiche ad aiutarvi nei momenti di bisogno; quando vi sembrerà che tutto vada male basterà una bella serata in compagnia per sentirvi di nuovo sereni! «Ma quando penso a te, mio caro amico, ciò che era perduto è ritrovato, e ogni dolore ha fine»; «In nulla mi considero felice se non nel ricordarmi dei miei buoni amici», ha scritto uno dei poeti più grandi di tutti i tempi: William Shakespeare. Ma l’amicizia con alcune persone nasce spontaneamente, senza sforzo, ci si trova subito in sintonia. Con altre invece può accadere che non ci sia nessuna attrazione nell’avvicinarle. Però se proviamo a fare uno sforzo in più, il primo passo, allora forse potremmo accorgerci che avevamo un “tesoro” proprio lì vicino a noi e non riuscivamo a vederlo. È vero anche che con alcune persone non si riesce proprio a legare, non ci sono interessi comuni, pensieri, simpatia. In questo caso è sempre buona cosa mantenere dei rapporti positivi, perché, chi lo sa, forse un giorno potrebbe essere diverso. Le persone cambiano con il tempo, noi compresi: quello che in un periodo della vita non ci sembrava importante, negli anni può sfociare in una bella amicizia.


È importante tenersi tutte le porte aperte, ricordarsi che ogni persona incontrata è un mondo nuovo che un giorno ci potrebbe affascinare. «Nessun uomo è un’isola, completo in

sé stesso, ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto», scrisse un altro famoso poeta inglese, John Donne... Ricordiamocelo!

GEN NAIO 2019

23


I VIAGGI DI

BRUPAGURO raccontati da MARIA ANTONIETTA BERGAMASCO

M

a buongiorno! Mi presento: sono il Brupaguro. Un poco bruco (eh, dite un po’, la sapete la storia dei bruchi che si trasformano e diventano… ditemelo voi, che diventano?), un po’ paguro. Il paguro è un crostaceo, che vive nelle conchiglie vuote dei molluschi. Però il paguro poi cresce e cresce e cresce e allora cambia conchiglia, adattandola alla sua grandezza.

Ecco, io sono un po’ così: pronto a trasformarmi da un momento all’altro (ma chissà quando!) e in migrazione, di conchiglia in conchiglia. Sono, insomma, un Brupaguro viaggiatore. Sono nato ad Ales, in Sardegna. Ales è un paesino in provincia di Oristano, qui è nato un politico italiano famoso: Antonio Gramsci. Ecco, io sono nato proprio a qualche metro da casa sua, nel laboratorio di un baloccaio. Ma come «balocché»? Il mio babbo si chiama Federico Coni, il Maestrodascia, e se gli chiedi che lavoro fa, lui risponde che è un baloccaio: è un falegname, come Geppetto, perché lavora il legno. E anche come il suo bisnonno. E il suo nonno, che fino da piccolo lo ha fatto prima giocare e poi creare con il legno. E, come Geppetto, dal legno ricava dei pupazzi, proprio come Pinocchio.

, o b b a b o i Il m

o i a c c o l a b l i

44

GEN NAIO 2019


A Federico il baloccaio, quel burattino piace davvero molto, infatti se entrerete nel suo laboratorio troverete tutti, ma proprio tutti, i personaggi di Pinocchio e scoprirete che li ha creati lui. Balocco, poi, è un altro modo per dire “gioco”, perché Federico, nei suoi lavori, cerca di incontrare i gusti di bambini e bambine, e le sue creazioni sono così, come me, simpatiche e un po’ come i personaggi dei cartoni animati. Le sue creazioni sono uniche e non ce n’è una uguale alle altre. Nascono da un disegno, che poi viene trasportato sul legno. E quando Federico è certo che sta realizzando quello che voleva, allora inizia a intagliare il legno, per dargli forma e poi a levigarlo, colorarlo e lucidarlo. Così sono nato anch’io. Anche se Ales e la Sardegna mi piacciono molto, ho deciso che volevo viaggiare. Io

viaggio a piedi, con poche cose e vado lento lento, perché così posso andare con calma alla ricerca di nuove conchiglie e di persone come il mio babbo, che si sono inventati dei lavori così belli e importanti. A volte si corre così tanto, che non si ha tempo per incontrare le persone che ci stanno intorno. Capita anche a voi? Se vi succede, non vi preoccupate, Brupaguro è qui per dirvi di rallentare. E anche per consigliarvi dei luoghi da scoprire, quando siete in vacanza, o in una domenica che vi va di scappare dalla città, per scoprire posti nuovi. Siete pronte e pronti per viaggiare con me? Non dovete nemmeno allacciare le cinture di sicurezza, solo vi servono delle scarpe dalla suola bella spessa, gambe forti e uno zaino da mettere in spalla. Pronti, partenza, via!

DOVE TROVARE

MAESTRODASCIA IL BALOCCAIO

Corso Cattedrale, 39 - Ales (OR) www.maestrodascia.com info@maestodascia.com www.fb.com/maestrodascia Instagram: maestrodasciailbaloccaio Phone: +39 3400939318 GEN NAIO 2019

45


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.