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CONTIENE I.P.

ANNO 88 - n° 1023 - € 3,00 Poste Italiane S.p.a. spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA

DIC 2014 n.12

LE , BUON NATA

HAYA!


....tanto per com mincia are

U

n’intervista volante al chiarore festoso delle luminarie di Natale: «Che cos’è Natale per te?». Il più giovane dei figli del mio amico, subito: «È la festa della venuta di Gesù sulla terra». Ma allora i regali, il pranzo in famiglia, l’albero, Babbo Natale, questo personaggio inventato un centinaio di anni fa?… Per i media, Natale è una grande festa di famiglia in cui il consumismo si esprime alla grande. Certo, la nascita di Gesù, nella povertà, tra il bue e l’asino

non dev’essere stata facile. E Giuseppe sulle spine, preoccupato per l’esilio e l’insicurezza totale che li aspetta. Ma questa è la realtà vissuta dal piccolo Gesù. Un esserino fragile, vulnerabile e dipendente dall’amore dei suoi, come ogni altro bambino. Ma non era così che immaginavamo la venuta del Figlio di Dio… Eppure è la scelta di Dio di esprimersi nella debolezza di un bambino! Anche noi siamo vulnerabili, fragili, dipendenti dall’amore di chi ci vuol bene. E se Natale fosse il tempo in cui rinuncia-

mo un po’ al nostro egoismo per abbandonarci tra le braccia di chi ci ama? Un bambino ci è stato donato: ecco la notizia. Come per ogni nascita, risveglia in noi la capacità di meravigliarci davanti alle bellezze della vita. Questo bambino, come ogni bambino, è pieno di promesse: l’avvenire gli è davanti, risveglia alla speranza. Un Bambino è nato per noi. Anche noi possiamo tornare a nascere. Ecco la gioia di Natale: la gioia di rinascere.

Buon Natale a tutti!

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Attuali Att At A tttua tt ua u lit ual ità ità

Il Concilio ai ragazzi RACCONTATO

L’8 dicembre 1965 si chiudeva a Roma il concilio Vaticano II. Vogliamo fare memoria del suo inizio. a cura di p. Elio Boscaini

A

nche la Chiesa vive con gli uomini e le donne del suo tempo. Quindici anni erano trascorsi dalla fine della Seconda guerra mondiale e un clima di euforia e di progresso tecnico scientifico pervadeva il mondo. Tutto sembrava muoversi. Solo la Chiesa sembrava continuare a vivere come se nulla cambiasse intorno a lei. Ma ecco «venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni» (Gv 1,6). Il nostro Giovanni era papa Giovanni XXIII. Lui sognava una Chiesa “madre e maestra”, ma perché lo fosse realmente, riteneva che avesse bisogno di aria nuova e quindi bisognava “aprire le finestre”. Doveva, insomma, ringiovanire. Ed ecco che a soli tre mesi dalla sua elezione a papa, l’annuncio di un Concilio.

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Era il 25 gennaio 1959, festa della conversione di san Paolo, l’apostolo delle genti. Il papa si era recato alla basilica di san Paolo sulla via Ostiense per la celebrazione. Ai cardinali lì presenti annuncia la sua intenzione di realizzare un concilio. Sarebbe stato un concilio “pastorale”. Avrebbe cioè cercato di operare un rinnovamento dello spirito e dei modi della Chiesa di realizzare la sua presenza evangelica nel mondo e nella storia. E il papa intendeva portare la Chiesa, troppo ripiegata su sé stessa, ad aprirsi a tutti, credenti e non, usando un linguaggio di amicizia. Una Chiesa in dialogo, che ascolta e capisce più che giudicare. Ed eccoci all’apertura del concilio l’11 ottobre 1962. In quel

giorno memorabile i “profeti di sventura” venivano smascherati per lasciare spazio all’ottimismo della vita guidata dallo Spirito. Nel suo famoso discorso di apertura, il papa annunciava che «al tempo presente, la Chiesa preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore».

La sera, una bellissima serata, con un meraviglioso cielo blu illuminato dalla luna, piazza san Pietro si riempì di luci e fiaccole. Il papa, stanco (aveva allora 80 anni), si era ritirato, e non desiderava affacciarsi a guardare. Il suo segretario, Loris Capovilla, lo invita a curiosare. Il papa… curiosò e si commosse. Si affacciò

PAPA GIOVANNI XXIII: Angelo Giuseppe Roncalli (1881-1963) è stato eletto papa con il nome di Giovanni XXIII, il 28 ottobre 1958. Nel suo breve pontificato, ha rinnovato la vita della Chiesa cattolica, soprattutto grazie al Concilio da lui voluto, e l’enciclica Pacem in Terris, sui temi della pace e del dialogo. Ancora oggi è ricordato con l’appellativo di “papa buono”. È stato dichiarato “santo” il 27 aprile 2014. 11 Ottobre 1962. Papa Giovanni XXIII firma l’indizione del Concilio Vaticano II.

CONCILIO: Parola latina che traduce il termine greco synodos (“cammino insieme”). È la riunione di alcuni vescovi e rappresentanti delle comunità cristiane, per discutere e prendere decisioni importanti per la vita della Chiesa. Il primo concilio della storia cristiana è stato quello di Gerusalemme, intorno all’anno 50 d.C. Il Concilio ecumenico (“del mondo intero”) Vaticano II, voluto e organizzato da Giovanni XXIII in pochi mesi, è stato realizzato a meno di novant’anni dal Concilio Vaticano I del 1870.

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Qui a Greccio c’è un grande amico di Francesco. Si chiama Giovanni Velina ed è un signore molto potente, ma ancor di più buono e nobile nello spirito. Ebbene, giusto due settimane prima della festa di Natale, Francesco disse al nobile Giovanni: “Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie «Devi sapere – inizia Maria, guardandomi fisso negli occhi – che frate Francesco ha sempre voluto tanto bene a noi abitanti del borgo di Greccio. E sai perché? Perché noi qui siamo un po’ come lui, gente povera e semplice! Ed è per questo che Francesco veniva

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spesso da queste parti a riposare e a pregare. Pensa che aveva scelto di starsene da solo in una grotta in mezzo ai boschi di lecci, ad ascoltare la natura e a parlare con il suo Gesù! Sicuramente sarà stato Lui a suggerirgli di organizzare ciò che tutti qui abbiamo visto ieri notte.


la gioia e la pace profonda Attingiamo dal presepe re nel mondo. che Gesù viene a porta Papa Franc esco

Il Natale muove una bacc hetta magica sul mondo ed ecco , tutto è più dolce e più bello. Norman Vincent Peale

Presepe La pecorina di gesso, sulla collina in cartone, chiede umilmente permesso, ai Magi in adorazione. Splende come acquamarina il lago, freddo e un po' tetro, chiuso fra la borraccina, verde illusione di vetro. Lungi nel tempo, e vicino, nel sogno (pianto e mistero ) c'è accanto a Gesù Bambino, un bue giallo, un ciuco nero. Guido Gozzano

a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”. Giovanni fece tutto quanto santo Francesco gli aveva chiesto. Fece costruire una stalla, vi fece portare del fieno e condurre un bue e un asino. E veniamo a ieri notte. Il nostro piccolo borgo si riempì di gente del posto e di gente venuta da fuori. Arrivarono uomini e donne festanti dai casolari della regione, portando, ciascuno secondo le proprie possibilità, ceri e fiaccole per illuminare la notte santa. Molti erano pastori e contadini. Altri ancora avevano portato dei doni per farne omaggio al Bambino e ai poveri. Alla fine arriva Francesco. Vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si

introducono il bue e l’asinello. Su un altare improvvisato un sacerdote celebrò la Messa. Francesco, attorniato dai suoi frati, canta il Vangelo davanti alla mangiatoia. Ho visto bene il suo volto: era pieno di lacrime ma al tempo stesso traboccante di gioia. Poi si mise a parlare al popolo. Spesso, quando voleva nominare Cristo Gesù, infervorato di amore celeste lo chiamava il Bambino di Betlemme, e quel nome «Betlemme» lo pronunciava riempiendosi la bocca di voce, producendo un suono come belato di pecora. E ogni volta che diceva ‘Bambino di Betlemme’ o ‘Gesù’, passava la lingua sulle labbra, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quelle parole. Fu allora che tutti noi vedemmo “dentro la mangiatoia un bellissimo bambino addormentato che il beato Francesco, stringendo con ambedue le braccia, sembrava destare dal sonno”. Terminata la veglia, ognuno di noi è tornato a casa col cuore pieno di gioia. Per me è stato un miracolo! E così è stato anche per tutte quelle persone accorse da tutto il Lazio, l’Umbria e la Toscana. Non mi meraviglierei se da oggi in poi il nostro piccolo borgo di Greggio diventasse famoso in tutto il mondo proprio perché qui, tra i monti e i boschi dell’Appennino, l’amore e la bontà di Francesco hanno fatto nascere di nuovo il Bambino Gesù, il Figlio di Dio». Questa è la vera storia del presepe di Greccio, raccontatami dalla signora Maria, nella sua povera locanda dove accoglie con gioia i pellegrini della notte di Natale. Difficile trovare una donna al mondo più felice di lei. PM DICEMBRE 2014

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GiocoTEST

sc h e d i n a

H

ai senz’altro sentito parlare del Totocalcio, un gioco di scommesse a cui molti partecipano nella speranza (illusione!) di diventare straricchi. Ti ricordo il meccanismo: si tratta di prevedere il risultato di 13 partite di calcio, mettendo i segni 1, X, 2 su una schedina, per indicare il proprio pronostico. Sulla schedina “natalizia” – eh sì, a Natale tutti parlano di bontà, beneficenza, buoni sentimenti… – un po’ particolare che ti propongo,

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Il problema della fame del Sud del mondo si risolve inviando container di aiuti alimentari

indica la tua risposta esatta a ciascuna delle 13 “provocazioni” qui sotto. Segna le risposte esatte nel tagliando staccabile e invialo in redazione. Tra tutti coloro che avranno risposto esattamente, saranno estratti i vincitori di 10 fantastiche sorprese. Occhio ai tranelli e…

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Visto che le razze esistono, i popoli neri appartengono a una razza inferiore alla nostra

BUON NATALE!

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Nel mondo non dispongono di acqua potabile e/o servizi igienici adeguati…

1 È vero X Non è vero

1 Non è vero

2 Occorre inviare soldi, non aiuti alimentari

X È vero, come è vero che altre

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Il problema della fame non deve interessare a chi abita in un Paese ricco 1 Non è vero, è un problema di tutti

razze sono superiori alla nostra 2 È vero

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In America Latina vive in condizioni di grande povertà…

1 …1 miliardo e 200 milioni di persone X …circa 3 miliardi di persone

2 …2 miliardi di africani

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I poveri sono poveri perché non hanno voglia di lavorare 1 È vero

X È vero

1 …nessuno

X Di lavorare magari ne hanno

2 Deve interessare solo ai Paesi geograficamente vicini a quelli poveri

X …tutta la popolazione

voglia, ma non certo di faticare 2 Non è vero

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2 …più di 200 milioni di persone


Compila e spedisci a: Redazione PM, Vicolo Pozzo, 1 - 37129 Verona info@bandapm.it fax.: 045 8092291

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A scuola non si deve parlare dei problemi del Sud del mondo, per non spaventare troppo bambini e ragazzi

1111 I Paesi ricchi, in parte, si sono arricchiti perché hanno sfruttato i Paesi poveri 1 È vero X Non è vero 2 Li hanno sfruttati solo i razzisti

1212 Le spese militari del

pianeta, convertite ad uso pacifico, permetterebbero la costruzione di…

1 È vero, altrimenti poi hanno gli incubi di notte

1 …un grande stadio

X Non è vero

X …tutte le scuole che

2 Gli unici problemi da affrontare a scuola sono quelli di matematica o geometria

mancano nel mondo 2 …due ospedali di media grandezza

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Dai Paesi poveri prendiamo le materie prime: così diamo loro la possibilità di arricchirsi e di svilupparsi

1313 Su 2,2 miliardi di bambini nel mondo, 1 miliardo vive nella povertà. Secondo te, che regalo chiederanno ai Re Magi?

1 Non è vero

1 …uno smartphone ciascuno

X È vero

X …poter avere almeno un

2 Le materie prime sono indispensabili per la nostra economia

pasto al giorno 2 …una maglietta con la scritta: “La prof è una cicciona!”

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2 città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . prov. . . . . .

1 Non è vero X È vero 2 Bisogna pensarci a Natale, quando tutti siamo più “buoni”

X

1

cap . . . . . . . . . . . . . . . . .

Bisogna pensare ai problemi che abbiamo nel nostro Paese, non a quelli di persone di altre nazioni

1

via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . n . . . . .

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1 …il 70% della ricchezza globale del pianeta X …il 2% della ricchezza globale del pianeta 2 …il 46% della ricchezza globale del pianeta

cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

mondo possiede…

nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

1010 L’1% delle famiglie del

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

I DATI INSERITI IN QUESTO COUPON SARANNO TRATTATI DALL’EDITORE FONDAZIONE NIGRIZIA ONLUS, NEL PIENO RISPETTO DELL'ARTICOLO 7 DEL DECRETO LEGISLATIVO 196/03. INCARICATO DEL TRATTAMENTO SARÀ L’AMMINISTRATORE DELLA FONDAZIONE NIGRIZIA ONLUS. PER ULTERIORI INFORMAZIONI: FONDAZIONE NIGRIZIA ONLUS - UFFICIO ABBONAMENTI - VICOLO POZZO, 1 - 37129 VERONA.

Segna le risposte esatte:

N.B. La scheda deve pervenire in redazione entro e non oltre il 28 febbraio 2015. I nomi dei vincitori saranno pubblicati sul numero di aprile 2015 del PM.


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