Traduzione Stefano Visinoni e Francesco Savino Lettering e impaginazione Cosimo Torsoli con Officine Bolzoni Supervisione Leonardo Favia Proofreading Andrea Petronio
Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di Bao Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Titolo originale dell’opera: Ekhö, Monde miroir, tome 1, New York Ekhö, Monde miroir, tome 2, Paris empire © Editions Soleil / Arleston / Barbucci Per l’edizione italiana: © 2014 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-212-9
i voli intercontinentali danno sempre una sensazione di straniamento. la dolcezza di sorvolare un mare di soffici nuvole, il ronzio tranquillo dei motori...
... vi preghiamo di chiudere i tavolini e di verificare che la cintura di sicurezza sia allacciata...
... e a me, i ronzii tranquilli fanno venire sonno.
signore e signori, stiamo per cominciare la discesa verso l’aeroporto jfk di new york...
mhhh...
?!?
sigisberto di motafiume.
ehm... come? chi è che... ma lei... lei chi è?
signorina formicola grattuglia?
al suo servizio.
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uhm? come dice, signorina?
ehm... ma non c’è nessuno lì!
no, non dicevo a lei, stavo parlando con quel... signore?
eppure...
lui non può né vedermi né sentirmi, signorina grattuglia, perché ciò che ho da dirle riguarda lei e lei soltanto...
rappresento l’ufficio notarile motafiume e motafiume. è per la successione di sua zia odelalia grattuglia. si direbbe che lei sia l’unica legittima erede...
zia odelalia? ma è morta che ero una bambina!
senta, non ci sto capendo niente! uno scoiattolo travestito da becchino mi parla di una zia morta almeno vent’anni fa... mi sembra di impazzire!
in questo mondo senza dubbio. ma nel nostro è passata a miglior vita solo qualche settimana fa.
si rilassi, siamo quasi arrivati.
tutto bene, signorina?
non... non lo so!
signorina grattuglia, ho bisogno immediatamente di una risposta. accetta o rifiuta l’eredità di sua zia odelalia?
ehm... accetto, credo.
perfetto. una volta giunta a new york, si rechi a questo indirizzo.
ma sì...
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buona serata, signorina.
signore e signori, mantenete la calma! è solo una piccola turbolenza...
aah!
cos’è questa tempesta?
i comandi non rispondono!
non saprei, comandante!
moriremo tutti!
signorina, l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro al mondo...
tranne oggi!
io...
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credo di essere svenuta per un istante. che strana sensazione...
le spiace mollarmi il braccio, per favore? mi sta facendo un male cane...
cosa sta succedendo?!
ma cosa sta...?! dove siamo?!
oh, mi scusi!
per un momento non riuscivo a fare altro che rispondere meccanicamente... ero sotto shock, completamente stordita.
non è mica normale, questo aereo!
no, non è decisamente normale... l’aereo si era trasformato in una navicella fatta di legno e pelle, i passeggeri erano stati sostituiti da creature bizzarre e tutti, a parte me e il mio vicino, sembravano trovare la cosa normalissima.
ma vede anche lei quello che vedo io? è assurdo! non sono nemmeno sicuro che si tratti di un aereo.
che cosa ci è successo? perché solo a noi due?
ho paura che ci siamo schiantati e siamo morti.
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quella sarebbe... la statua della libertà?
quell’animaletto?
ma se siamo morti, questo è il paradiso o l’inferno?
l’atterraggio è previsto tra un minuto, vi preghiamo di prepararvi!
se quella è new york, probabilmente una miscela perfetta dei due.
eh?!
buona id... urgh!
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dovremmo fare lo stesso, credo!
quando uno è morto, gli scappa ancora la pipì?
ehm... no, non direi.
nel dubbio, la vescica mi chiama... devo trovare un bagno al più presto! qui non c’è campo, cerchi un telefono, dobbiamo avvisare qualcuno!
li conosco, i ladri di bagagli, e lei sembra proprio uno di loro! cosa sta facendo?
d’altro canto, non essendo credente, per me la vita dopo la morte non esiste.
un telefono? chissà... magari è uno scherzo... una candid camera per un programma tv.
sta aspettando la sua valigia?
sull’aereo ci hanno fatti addormentare e... insomma, i draghi non esistono. non è possibile.
io... non sono sicuro che sia arrivata anche lei...
sono appena arrivato da parigi e...
siamo a new york: prendete un taxi!
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senta un po’, lei.
salve, signor agente, potrebbe dirci come ci si arriva, a questo indirizzo?
oh, grazie, signor agente, è stato davvero gentile! andiamo!
farebbe meglio a ringraziarmi, come minimo... visto che l’ho tolta dalle grinfie di un poliziotto sospettoso.
ma dove stiamo andando? e le valigie?
si muova!
shhhhttt!
va bene... grazie. non so nemmeno come si chiama.
formicola grattuglia. non è un nome comune, ma immagino che i miei lo trovassero divertente...
piacere. yuri podrov. piacere, signorina grattuglia.
è riuscito a telefonare?
non c’è campo. a dirla tutta, credo che non esista nemmeno la rete, qui. già... ma dove siamo? cos’è questo posto?
in effetti c’è una spiegazione molto semplice... siamo ancora a bordo dell’aereo, stiamo dormendo e questo è un sogno.
dove andate?
aahh... ma chi sta sognando, lei o io? chi è entrato nel sogno dell’altro?
chi sta sognando?
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manhattan, ecco l’indirizzo.
e adesso da dove salta fuori questo indirizzo?
me l’ha dato quel tipo strambo quando eravamo sull’aereo... quella specie di scoiattolo.
quello invisibile, giusto?
senta, sa che mi importa se non mi crede?!
dopotutto, questo è il mio sogno e faccio quello che mi pare!
e perché dovrebbe essere il suo? potrebbe benissimo essere il mio! bah! che assurdità!
a proposito di cose assurde, ha notato che qui nessuno parla l’inglese o il francese, eppure li capiamo perfettamente?
scusi, le spiace dire qualcosa?
cosa volete che vi dica?
è vero! è un’altra lingua! la parliamo e la capiamo senza nemmeno rendercene conto!
ehm...
mh?
sentite, voi due, è da un pezzo che vi sto a sentire...
foresti?
non sarete mica dei foresti?
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dei foresti... dei neoarrivati!
avete presente? quelli che piombano qui senza sapere dove sono e salgono su un taxi senza avere il becco di un quattrino...
ehm, giĂ ...
niente paura, ho tutto il necessario. e dico dollari, mica euro.
pezzi di carta che non valgono un fico secco. merda, lo sapevo!
ripensandoci... forse possiamo trovare un accordo...
oro, ecco cosa voglio! al massimo argento!
ma cosa le salta in mente, eh?!
... la signorina potrebbe mostrarmi il suo davanzale, per esempio.
se il sognatore è lei, sappia che è un bel porco!
ma cosa c’entro, io!
niente soldi, niente giusta ricompensa...
come volete, chiamo gli sbirri.
aspetti!
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non ho oro con me, ma posso darle il mio orologio. è di grande valore.
cos’è quel coso?
ehm, un orologio. dice l’ora.
mmmh...
cosa vuole che me ne freghi dell’ora? quella cambia continuamente!
ehm... fa anche una bella musichina!
va bene, affare fatto.
ci trovavamo a new york, ma era tutto... diverso.
siete arrivati.
non è a questo punto che ci si risveglia, di solito?
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per di qua, prego!
evidentemente no.
signorina grattuglia!
non era il suo nome, quello?
se vuole seguirmi... allora, lo vede anche lei, adesso?
assolutamente no. io sono sigisberto di motafiume.
è il tizio strambo dell’aereo?
vuole spiegarmi cosa ci faccio qui?
non siamo, ehm, un po’ strettini, qui?
il notaio cleomandro di motafiume l’attende.
il notaio cleomandro di motafiume è mio padre, io gli faccio da assistente.
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alcuni piani sono riservati a noi preshaun... gli umani ci vengono molto di rado.
Ci accompagnò in uno dei piani riservati ai preshaun. era tutto in scala ridotta e dovevamo adattarci a un mobilio che sembrava progettato per bambini. nonostante le dimensioni, nella stanza regnavano un’atmosfera di regalità e un senso di solennità impressionanti.
lei è formicola, dunque...
ehm... sì...
... la nipote di odelalia grattuglia... la somiglianza con sua zia è notevole, signorina. lei è più giovane, ovviamente.
e meno morta.
senta, continuo a non capirci niente. perché continuate a parlare di mia zia? e soprattutto, dove siamo?
questo è ekhö, il mondo specchio. gli umani che arrivano qui dall’altra parte sono sempre disorientati, ma ci si abituerà.
ormai è destinata a vivere qui.
ma non ci voglio vivere qui! la mia famiglia... tutti i miei amici sono a parigi! quand’è che mi sveglio?!
è lei che controlla questo sogno, giusto? ma chi è lei? cosa vuole da noi?
avevo appuntamento con la signorina grattuglia e lei soltanto, per sistemare la questione della successione.
è quello che stavo per chiederle, signore.
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sigisberto, come lo spieghi?
a-hem... sembra che al momento del transfert la signorina grattuglia abbia afferrato il braccio del suo vicino di posto e... patatrac!
un arrivo accidentale per contatto! una cosa decisamente incresciosa! sigisberto, bisognerà stilare un rapporto in quadruplice copia!
senta, questa cosa non è incresciosa solo per lei... quindi adesso ci rispedisce immediatamente a casa e tutti saranno felici e contenti, va bene?
ci sono delle regole!
il sogno dev’essere per forza suo... le storie di universi paralleli mi hanno sempre fatto schifo.
pfft!
ahimè, è impossibile.
ekhö non è un universo parallelo, signore! si tratta di un’estensione filoplasmica di una a-realtà alternativa costruita e gestita grazie a un impiego paziente di energia taumatropica! un po’ di rispetto per un’opera che ha richiesto sforzi immani, signore!
cos’era quello scioglilingua?
bah... che importanza ha, tanto mi risveglierò da un momento all’altro...
non ha capito niente, com’era ovvio! è molto semplice: vi trovate su ekhö e non potete andarvene.
vi invito a intraprendere le iniziative necessarie alla vostra permanenza in questo mondo. abbiamo perso tempo a sufficienza, è quasi l’ora del tè. signorina grattuglia, questa è l’eredità che sua zia odelalia le ha lasciato.
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oh!
Ero diventata proprietaria di un’agenzia. di cosa? di viaggi? investigativa? avevo un sacco di domande che mi frullavano nella testa, ma sembrava che dalla mia bocca non potesse uscire nulla d’intelligente.
sua zia andava molto fiera di quello slogan.
“l’agenzia grattuglia, ogni problema lo sgarbuglia.”
firmi qui per accettazione.
ma fa schifo!
fermi un minuto. l’accettazione quali obblighi comporta? non è che ci sono debiti?
niente di tutto questo. odelalia grattuglia era seguita e consigliata per quanto riguarda la gestione dei suoi beni dalla banca tintagrella.
andiamo con quella firma, devo accompagnarvi fuori senza perdere altro tempo!
tutti i conti sono in attivo.
ma insomma, è l’oooraaa del tèèèèèè!
non firmo niente se mi fate pressioni. perché dovremmo andarcene in tutta fretta, di grazia?
il tèèèèèè! il tèèèèèè! il tèèèèèè!
l’eredità! vuole firmare, sì o no?
noi preshaun abbiamo le nostre piccole manie. l’ora del tè è un momento sacro e richiede il giusto raccoglimento.
sì, sì, d’accordo!
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