bao publishing
Traduzione Leonardo Favia e Michele Foschini Calligrafia Officine Bolzoni Lettering e impaginazione Cosimo Torsoli Book design dell’edizione originale Jim Pascoe Supervisione Michele Foschini Proofreading Francesco Savino
Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Titolo originale dell’opera: The One Trick Rip-off + Deep Cuts ONE TRICK RIP-OFF is ™ and © 2013 Paul Pope. For the Italian edition: Copyright © 2014 BAO Publishing. All Rights Reserved. Per l’edizione italiana: © 2014 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-264-8
Quello che hai imparato e fatto è sicuro e fruttuoso. Lavora e impara nei giorni malvagi, nei giorni offesi, in giorni di debito, depressione e calamità. Si combatte meglio all’ombra di una nube di frecce. —RW Emerson, Aprile 1847
indice introduzione di Charles Brownstein.....................8 funziona una volta sola (1995 – 1996).13 (colori di Jamie Grant & Dominic Regan)
extra...............................................................120 tagli profondi COLUMBUS (1993 – 1996) Il trionfo della fame .......................................128 (testi di Rimbaud, colori di Dominic Regan)
Zhuk.................................................................134 (basato sulla poesia del compositore Modest Mussorgsky, colori di Dominic Regan)
L’Armadillo..................................................... 148 (poesia di Francis Richardson, colori di Dominic Regan)
L’Isola...............................................................150 (poesia di Francis Richardson, colori di Dominic Regan)
L’uomo visibile................................................154 (colori di Dominic Regan)
Ritratto di una ragazza dal nome impronunciabile............................160 (colori di Dominic Regan)
Sì.......................................................................166 (colori di Dominic Regan)
Antigone.......................................................... 174 (testo estratto di Sofocle, colori di Dominic Regan, )
tagli profondi (continua) COLUMBUS (1993 – 1996) La falce........................................................... 185 (colori di Dominic Regan)
Super trouble................................................. 186 (toni di grigio di Scott Mou, colori di Jared K. Fletcher)
toronto (1997) Four cats......................................................... 226 (colori di Dominic Regan)
tokyo (1998) Lavoro notturno............................................. 236 (colori di Jared K. Fletcher)
new york city (1999 – 2001) La sciarpa....................................................... 270 (colori di Jared K. Fletcher)
Aeroplani....................................................... 284 (colori di Dominic Regan)
BIOgrafie..........................................................287 Ringraziamenti speciali a Michael Neno, Lorie Witte, Scott Mou, Shannon T. Stewart, Dezi Sienty e Andrew Carl. “Senza i quali...”
Voglio Voglio solo solo scuotere scuotere il il mondo: mondo: ii vent’anni vent’anni globali globali di di Paul Paul Pope Pope di Charles Brownstein
COLUMBUS 1995
COLUMBUS 1995
BOWLING GREEN 1995
I will lie at your feet / I’ll kneel at your door I’ll rock you to sleep / I will roll on the floor And I will ask for nothing / Nothing in this life I will ask for nothing / Give me ever-lasting life I just want to move the world I just want to move the world I just want to move the world I just want to move. — Nick Cave & The Bad Seeds In questi versi tratti dal suo tuonante inno alla creatività, “There She Goes My Beautiful World”, Nick Cave cattura l’urgenza e la passione degli artisti nel voler creare opere di impatto. Quando parla del desiderio impetuoso di rendere viva l’arte e di usarla per fare la differenza, sembra descrivere alla perfezione la figura del giovane Paul Pope. Piombato nel mondo dei comics come una meteora, Pope è sempre stato pervaso da un forte desiderio di fare dei temi dell’amore, sessualità, bellezza e arte il proprio segno distintivo. In questo volume, il viaggio di trasformazione di Pope, da giovane ragazzo del Midwest in artista maturo desideroso di conoscere il mondo e combattere per trovare il proprio posto, appare più che mai evidente. Pope entra nel mondo del fumetto giovane, ambizioso e con una preparazione quasi completa. Nel 1992, all’età di ventidue anni, dà vita a Sin Titulo, l’autoproduzione che segna il suo debutto. L’anno seguente è la volta di The Ballad of Dr. Richardson, titolo in cui, un po’ come nel precedente, si sente forte l’influenza dei fumetti europei. Grazie al punto di vista di protagonisti sulla soglia dei vent’anni, entrambi i graphic novel affrontano le linee di confine emotive tra l’infanzia e l’età adulta, l’educazione e l’esperienza. In quel periodo, l’uscita di questi due titoli significava davvero qualcosa di diverso. Erano gli anni in cui La morte di Superman e la nascita dell’Image stavano ridefinendo il concetto di fumetto commerciale; in cui Cerebus, il fantasy con influenze epiche dai molteplici livelli di lettura di Dave Sim, e Love & Rockets, il melodramma magico e al tempo stesso realistico dei fratelli Hernandez, costituivano una valida e imponente alternativa. Gli obiettivi di Pope non si intersecavano con nessuno dei due campi. “Puoi scegliere di essere indie/underground oppure commerciale” ricorda Pope. “Ma io non ero della stessa idea. Mi sentivo fuori dalle opzioni più ovvie, non c’era molto spazio per una voce unica.” Questi libri attirano presto l’attenzione dell’editor Joe Pruett, che chiede all’artista di collaborare con la rivista antologica Negative
8 / INTRODUZIONE
TORONTO 1997
TORONTO 1997
TOKYO 1998
TOKYO 1998
TOKYO 1998
GREENWICH VILLAGE NYC 1999
Burn. Pope dà il suo contributo a sei numeri della rivista, creando storie tra cui “Il trionfo della fame”, “L’armadillo” e “L’isola”. Tutte e tre sono presenti in questo volume. Pope dice: “Stavo cercando di affinare la mia voce, ma allo stesso tempo mi trovavo in una fase di esplorazione. Non ero del tutto sicuro della direzione che stava prendendo il mio lavoro, e grazie a queste brevi storie ho sperimentato un modo di narrare che considero molto simile a quello dei fumetti europei.” In questo periodo, Pope viene influenzato soprattutto dal lavoro di Jacques de Loustal, Philippe Paringaux, Jerome Charyn, Yves Chaland, Hugo Pratt, Milo Manara e François Boucq. Le storie sono esperimenti coraggiosi, con testi che si avvicinano al linguaggio della poesia e paesaggi che sembrano usciti dalle tele di un pittore. Pope dice: “Se la metà del mezzo è costituito dalle parole, perché non esplorare questo vasto e inesplorato territorio? Gran parte della poesia è ormai dimenticata, ma se utilizzata in maniera corretta è ancora valida. Volevo provare a riportarla in auge. Inoltre, mi interessa il senso dello spazio, visto come metafora della limpidezza dei pensieri, del passaggio dall’ignoto al conosciuto. Ho sempre amato questo concetto e l’ho sempre immaginato come una metafora visiva.” Mentre questi contributi ottengono il giusto successo, Pope si mette al lavoro su THB, lavoro di rottura che lo porta prepotentemente nelle librerie americane verso la fine del 1994. THB fa parte di quel movimento di autoproduzioni alla cui testa compariva Dave Sim, affiancato da altri nomi come Jeff Smith, Colleen Doran, Martin Wagner e James Owen. Grazie al loro contributo, autori come Pope ebbero la possibilità di portare i propri fumetti seriali in librerie specializzate. L’entrata di Pope fu inusuale perfino per la diversificazione degli standard creativi presentati da Sim e dai suoi colleghi. THB era una serie fantascientifica ambientata su Marte che raccontava le avventure della giovane ereditiera H.R. Watson. L’ambientazione dava a Pope una cornice sconfinata per la costruzione di un mondo in cui poter mescolare stimoli provenienti da diversi generi (tra cui i fumetti pulp) in maniera complessa e avventurosa. Ma non si tratta dell’unico motivo per cui THB è degno di nota. Si distingue anche per la quantità di lavoro che coinvolge l’autore: il primo numero arriva a cento pagine, mentre tutti i successivi ne presentano la metà. All’epoca, un comic book era costituito da ventidue pagine. Quello che rendeva THB unico, inoltre, era il modo in cui Pope lo usava per coltivare la propria immagine. Pubblicava autoritratti influenzati dalle fotografie di moda, cui allegava componimenti lunghi e
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dal testo in versi in cui parlava dei suoi interessi verso l’arte e i viaggi. Questo aspetto del lavoro di Pope andava oltre la semplice pubblicità, era parte integrante del suo concetto di arte. Il suo sguardo era rivolto ad artisti come David Bowie e Nick Cave, che usavano foto e interviste per coltivare un’immagine che riflettesse la sensibilità delle loro opere. Pope ricorda: “Era un modo per distinguere me e il mio lavoro da tutti gli altri. Ho sempre avuto un approccio simile a quello di un cantante/cantautore: di’ la verità e le persone ti ascolteranno. Fa’ le cose per bene, e le persone ti ascolteranno. Questo è ciò che penso. Mi piace il fatto che la musica sia rivolta a un’ampia fetta di pubblico e che il musicista si trovi in piedi sul palco, da una posizione tale per cui anche chi è nelle file posteriori può vederlo e ascoltarlo.” Mentre iniziava a lavorare su THB, Pope venne chiamato da Bob Schreck, editor di Dark Horse Presenta, che offrì all’artista il suo primo ingaggio. Schreck ricorda di aver scoperto il lavoro di Pope nel 1993, al San Diego Comic-Con. Dice: “Avevo letto The Ballad of Dr. Richardson, e ho chiamato Paul immediatamente, non appena tornato.” Il risultato è Funziona una volta sola. Quando uscì nelle fumetterie, nel 1995, l’effetto del nuovo stile di queste storie, unito al materiale presente in THB, rese il nome di Pope celebre all’interno del settore dei comics. Pope afferma di aver visto in Funziona una volta sola l’opportunità di “farsi i muscoli con il genere crime.” Fortemente influenzato da giganti del noir come Raymond Chandler e Dashiel Hammett, e attirato dal fenomeno Pulp Fiction, Pope crea un dramma a sfondo morale che si intreccia perfettamente con una crime story. “Mi sono sempre interessato alle grandi domande letterarie, e uno dei primi pensieri in cui sono incappato riguardava
GREENWICH VILLAGE NYC 1999
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la domanda retorica del ‘sarebbe sbagliato derubare un ladro?’” Dice Pope. “Dopo aver letto il proposal, Bob Schreck mi chiamò per dirmi che gli piaceva molto, ma che aveva un dubbio. Era un dubbio molto semplice, in effetti: prima di tutto, perché Tubby e Vim avevano scelto di raggirare proprio la banda dei One Trick? “Perché sono giovani, e hanno preso spunto per le loro idee dalla TV. E, forse, anche perché sono un pochino stupidi” ho risposto. In Funziona una volta sola, Pope continua a esplorare i temi dell’amore e dell’adolescenza e, soprattutto, del tentativo di ciascun individuo di potersi esprimere per affrontare il mondo. Mentre lavora al libro, Pope passa al setaccio e modella le idee che gli vengono in mente per poterle adattare al meglio all’opera finale. Dice: “Il mondo era fuori dalla finestra, un posto di cui hai sempre sognato, ma che non hai mai potuto toccare. C’è un senso di desiderio, in tutto questo. Una sensazione simile a quella che si prova quando vuoi uscire ma sei intrappolato all’interno. In qualche modo si tratta di un’immagine generosa, lo sconosciuto spazio confinato che c’è oltre.” Tubby e Vim incarnano il desiderio di Pope di portare luce nel mondo, dando vita al movimento di azione tragica che pervade il libro. Secondo l’autore, “pur sapendo che è moralmente sbagliato, i due decidono deliberatamente di derubare dei ladri e di andare avanti nel loro piano imperfetto. La consapevolezza dei due protagonisti di agire nel modo sbagliato mi sembrava l’unico modo possibile per raccontare una storia come Funziona una volta sola e permettere che i personaggi generassero un qualche tipo di simpatia nel lettore.” Oltre che sulla crescita di Pope come artista, la figura di Nick Cave influisce anche sul percorso e l’esplorazione dell’autore verso i temi della moralità e dell’amore. Il musicista, infatti, aveva affrontato gli stessi argomenti
WILLIAMSBURG 2001
CHINATOWN NYC 2002
negli album Let Love In e Murder Ballads. Secondo Pope, “L’unico, vero riferimento in Funziona una volta sola è presente nel personaggio di Jesse James, che ho modellato sulla figura di Nick Cave… o, perlomeno, sull’idea di quel sanguinario romantico che era Cave all’epoca.” Pope sembra voler analizzare anche la sua passione per i ristoranti e il cibo, facendo spesso ricorso al concetto di espressione culinaria come forma di mondanità. Dopo aver terminato Funziona una volta sola, Pope comincia a viaggiare in maniera più intensa, spostandosi a Toronto e dando vita a un nuovo periodo su THB. Il nuovo lavoro sperimenta in maniera ribelle il modo in cui venivano presentati i fumetti, e viene stampato in edizioni fuori misura per quelli che erano gli standard delle fumetterie americane. Buzz Buzz Comics Magazine, edito nel 1996, è il primo libro dell’epoca a presentare caratteristiche simili: un mostro di 24x33 centimetri che presenta storie a fumetti in un contenitore che ha tutto l’aspetto di un magazine di moda. Il libro include articoli in prosa, fotografie e nuove storie di Pope, Moebius e Jay Stephens. “Non avevo idea di quanto entrare in contatto con talenti del genere, rispettare le scadenze e revisionare il materiale procurasse simili mal di testa. Per non parlare del fare la mia parte come autore!” dice Pope. “Quell’unico numero pubblicato ha richiesto nove mesi di lavoro, ma posso vantare il raro privilegio di aver stampato una storia di Moebius che fino a quel momento non era mai stata pubblicata da nessun’altra parte.” Il lavoro seminale di Pope di metà degli anni Novanta, “Escapo”, appare in Giant THB Parade verso la fine di quello stesso anno. Allo stesso periodo può essere fatta risalire “Zhuk”, una storia della giovane H.R. Watson che è inclusa in questo volume. Parallelamente, qualcosa inizia a bollire in
SOHO NYC 2005
SOHO NYC 2005
pentola tra Pope e la casa editrice giapponese Kodansha, che lo vuole reclutare per il mercato giapponese. Pope spiega: “Ho conosciuto gli editori al Comic-Con del 1994, quando loro erano alla ricerca di autori americani e io fui abbastanza fortunato non solo da conoscerli, ma da capire che condividevamo diversi pensieri sull’estetica dei formati dei manga. Mi chiesero di presentare alcune idee. Erano ammiratori di THB, ma volevano solo ragazze graziose. Rimasi sorpreso nello scoprire che non mi stessero chiedendo robottoni giganti.” Il lavoro che ne viene fuori è “Super Trouble”, pubblicato per la prima volta in questo volume. “Super Trouble” rende evidente un altro tema fondamentale del Pope degli anni Novanta: l’aspetto ribelle delle adolescenti. “Stavo scrivendo storie che avevano come protagoniste ragazze, principalmente perché avevo una sorella più piccola; entrambi eravamo appena usciti dall’adolescenza, perciò scrivevo di quello che sapevo” spiega Pope. “Inoltre, come tanti altri autori, mi piaceva disegnare ragazze carine. Mi piacevano le idee femministe e profondamente umane di mostrare donne e ragazze che non fossero semplicemente oggetti sessuali, ma persone. Un concetto che credo di essere riuscito a sviluppare a pieno in 100%. Credo che, per l’epoca, la giovane H.R. Watson in THB fosse un personaggio unico nei fumetti americani. La sua influenza sugli autori delle generazioni successive alla mia è stata fondamentale. È un personaggio basato principalmente su una riflessione sui manga e un tipo di fantascienza che mi piace leggere e guardare. Riflette il fatto che per me le donne, prima di essere donne, sono esseri umani.” Questo modo di vedere le cose viene trasposto nella caratterizzazione delle protagoniste in “Four Cats” e “Aeroplani”, entrambe tratteggiate sulla figura di una ragazza da Pope a lungo corteggiata.
SOHO NYC 2005
CHARLES DE GAULLE 2006
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Il risultato ottenuto con “Super Trouble”, però, non era conforme a quanto richiesto dagli editori di Kodansha. Fu abbastanza, però, per far ottenere a Pope un invito per andare a lavorare in Giappone. “Dopo un paio di anni, mi chiesero di interrompere la lavorazione di ‘Super Trouble’ e di concentrarmi principalmente su una storia che avesse come protagonista un uomo. Mi invitarono a trasferirmi a Tokyo per lavorare lì. Per buona parte degli anni Novanta avevo pensato che nella mia carriera avrei fatto manga e che i miei lavori non somigliavano molto ai fumetti americani… fatta eccezione per quelli di pochi altri come Jeff Smith, Rick Veitch e Steve Bissette.” L’influenza dei manga esplode alla sua massima potenza in due storie presenti in questo volume: “Lavoro notturno” e “La sciarpa”. Entrambe riflettono un modo di raccontare teso a esasperare la caratterizzazione dei personaggi e l’azione. “Lavoro notturno” è costruita sulla lezione di genere imparata in Funziona una volta sola, mentre in “La sciarpa” è possibile ritrovare uno dei leit-motiv di Pope sull’inseguirsi di due innamorati già visto in precedenza su “Sì” e The Ballad of Dr. Richardson. In queste storie, Pope sembra più sicuro di sé e mostra in pieno la sua abilità nel comporre le tavole con linee rapide e dinamiche, in modo tale da permettere a un disegno più libero e ritmato di coinvolgere il lettore nella storia. Dopo due anni di corteggiamento, la relazione tra Pope e la Kodansha termina. L’autore torna negli Stati Uniti, per fermarsi definitivamente a New York nel 1999. Una volta lì, Shelly Bond lo recluta per realizzare i graphic novel 100% e Liquido Pesante per la costola della Dc Comics, la Vertigo. Pope continua a lavorare per la DC Comics e crea così Batman: Anno 100, che gli vale due premi Eisner nel 2007 come Miglior autore completo e Miglior miniserie. Pope dice: “Guardando quest’opera oggi, mi accorgo che contiene diversi temi cui avevo iniziato a lavorare e a elaborare già a partire da Liquido Pesante e 100% per la Vertigo. Per me, questi graphic novel sono il compendio del mio percorso di artista negli anni Novanta. Ero super eccitato dai manga e mi ero immerso completamente nell’atmosfera dei fumetti giapponesi, mentre ero lì. Non avevo letto o guardato fumetti americani per anni, e penso che questo ebbe un effetto positivo. Nel momento in cui tornai a New York, per la prima volta ero in pace con quel posto. L’energia della città stava iniziando a influire positivamente sul mio lavoro. Non volevo più cercare di ‘scappare’ e non stavo aspettando di avere la possibilità di lasciarlo. Ero lì, e volevo che il mio lavoro appartenesse a quel posto.” Durante il processo di creazione dei lavori presentati in questo volume, Pope è diventato adulto, esplorando il mondo sia come uomo sia come artista. Lungo la strada ha assimilato le lezioni dell’Europa, Nord America e Giappone sul modo di vivere e l’arte. Dopo aver trascorso in movimento i primi dieci anni della sua vita creativa, Paul Pope è finalmente arrivato.
CHARLES BROWNSTEIN è il Direttore Esecutivo del Comic Book Legal Defense Fund (www.cbldf.org), un’organizzazione no profit volta a proteggere i diritti del Primo Emendamento per quanto riguarda il settore dei fumetti. È anche scrittore di fumetti, tra cui Eisner/Miller e The Oddly Compelling Art of Denis Kitchen, che gli sono valsi numerosi premi. Le sue opere sono state raccolte in diverse antologie a fumetti, tra cui Best American Comics e Comic-Con Annual. Il suo blog è brownstein.blogspot.com
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Funziona una volta sola
1993-1996
bene, bellezza, ripeti.
ma ho giĂ ...
ripeti. voglio essere sicuro.
oh, va bene, allora.
noi siamo a nord, e qui c’è chi paga caro.
a sud, oltre washington, non c’è nulla.
16 / funziona una volta sola
e i buoni a nulla.
c’erano i sangue blu, ma i normali li hanno messi in fuga.
riescono a convivere, non so come.
è così che va.
e oltre el pueblo, a ovest... a est ci sono le ragazze di fuoco e i tu suertes...
ci sono i one trick.
e perchĂŠ ci chiamano one trick?
perchĂŠ... conoscete solo un trucco.
hmm...
allora?
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non male... ma dovresti saperlo ripetere anche nel sonno...
qual è l’indirizzo del grosso edificio?
due... uhm... sette uno west johnson, sesto piano...
il tuo solito ordine del sabato sera da delhi star: quattro porzioni di pollo masala con nan.
due gamberi, parecchio curry, uno vegano. sette lassi al mango, chutney alla menta. e per te, pollo tikka, secco come un osso.
sali la scalinata principale e superi l’ascensore.
porta “b”, sul retro.
facile.
alle scale secondarie, fai due piani e giri a sinistra.
sempre lo stesso, dal giorno in cui ci siamo conosciuti.
chi è il ciccione?
è il capo dei one trick, il vecchio faygo, nonché proprietario dell’edificio.
ormai non ci vive più nessuno lì, ma lui c’è spesso.
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sì...
ricordi la pianta del posto?
ci sono una grande stanza, la cucina, il corridoio, il bagno...
il corridoio conduce direttamente all’ufficio di faygo.
c’ero, con te e bear a maggio, dopo il viaggio in nevada. ricordi...?
ricordo, bellezza.
dov’è la cassaforte?
la tiene sul retro, dietro la scrivania.
la notte prima tu e swimmer siete stati lì.
di solito ci va solo jesse, ma questa volta ci siete andati voi due.
e hai notato che la cassaforte era aperta e ci hai guardato dentro.
era piena di contanti e traveler’s cheque. pieno a bizzeffe...
probabilmente un quarto di milione, tutti non firmati.
faygo?
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e tu farai il tuo solito ordine dal delhi star...
domani è sabato... e vuol dire che sarete tutti di sopra.
esatto.
solo che, stavolta, sarò io a fare la consegna. mi inventerò qualcosa con joey, non so.
e nella roba ci sarà abbastanza morfina da affondare una nave.
allora mi assicurerò che ci sia parecchio curry in tutti i piatti.
la morfina ha odore?
non... non lo so.
rimarrò sulle scale. conterò i fregi del corrimano.
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tu andrai in bagno mentre il giochetto fa effetto.
tu prendi la chiave di faygo, apri la cassaforte e svuoti tutto.
e ce ne andiamo con il mio motorino.
domenica saremo spariti e non torneremo mai più in questa città marcia.
... è sbagliato rubare a dei ladri?
ma, tubby...
rapinata, aggredita, imbrogliata, vittima di estorsione, ricattata e sul lastrico.
voglio fare un bagno, tagliarmi i capelli e fare tutto per bene... con te. voglio ricominciare daccapo. voglio farlo per bene.
non chiederlo a me, vim.
qualcuno l’ha chiesto a loro?
pensa a tutta la gente lĂŹ fuori...
no, voglio andarmene da qui. non mi piace cosa ho fatto.
me ne voglio andare anche io, tubby.
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vim.
cosa c’è?
vim, tesoro.
ho paura.
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ho paura, tubby. sono spaventata.
non hai paura?
paura di cosa?
paura di tutto.
ho paura dei ragazzini.
ho paura di uscire.
ho paura dei marciapiedi.
di tutte le cose brutte, strane e imprevedibili...
della casualitĂ ...
vim... è tutto cosÏ...
ci sono cose che strisciano fuori dai tombini, tubby, su fino ai nostri fianchi.
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rovinano le nostre scarpe, i nostri calzini...
emaciati cani rabbiosi...
le ossa delle orbite in evidenza...
stai diventando di nuovo macabra.
dai, vim.
ci passo davanti per tornare a casa.
c’è una cassa di rifiuti dietro il delhi star, ogni sera.
grinzose pelli di pollo, bucce di patata, limoni ammuffiti...
... che ne rivelano la malattia.
... latte acido...
... e quando passo lĂŹ davanti al mattino...
... la scatola è vuota.
madri che pestano i piedi ai figli.
no! e sei mai stato in north dakota?
tag che sporcano le pareti dei discount, e non sai chi puoi guardare.
il mio volto di pietra.
no, nemmeno quello! vieni qui!
vim, cosa c’è?
il mio volto di pietra fa male.
allora come fai a dire che altrove è diverso?!
vim, okay, ora basta..
be’? hai mai vissuto altrove?
vim!
è jesse! ho paura di jesse james, tubby!
l’ho visto! è il male!
jesse è un fesso. non lo sai? non dovrai vedere lui...
... o uno dei one trick. mi occuperò di jesse, tesoro. tranquilla.
non ci saremmo dovuti incontrare. ci saremmo dovuti mancare.
com’è possibile? l’unica cosa a non essere crudele e dura sei tu...
be’, non ci siamo mancati. ci siamo trovati. dovevamo.
perché sei la ragazza più bella del mondo e sei la mia ragazza.
forza...
tranquilla...
tranquilla...
vieni sul tetto con me.
sul tetto, tutto è gigantesco!
visto? ci sono le stelle che brillano su di noi!
va tutto bene, vim. va tutto bene.
riesco a vedere l’orsa maggiore.
un milione, ecco quante...
sai quante stelle ci sono nell’orsa maggiore?
e sono tante stelle!
le stelle sono piene di mitologia!
tu e le tue stelle... mi fai sempre ridere!
sì, le mie stelle. erano l’unica cosa che mi piaceva quando ero piccolo.
odiavo tutto e tutti, ma amavo le stelle.
vedi lassù? quelle tre in fila?
e la userà per colpirlo.
uh-huh. la cintura di orione, no?
esatto, e sta dando la caccia a un grosso toro nel cielo là sopra, con una mazza in mano...
la mazza è più difficile da trovare...
visto? segui quelle tre in fila, sono la testa...
ti amo, tubby.
ti amo anche io, vim.
dov’è il toro?
ah! ah! no, cominciamo dalla testa!
dove?
segui la mia mano...
dai, si vede.
bene, ora spostati da lì...
uhm...
lo vedo! sì, lo vedo!
verso... sinistra? sì, esatto.
va bene...