Herobear e il bambino - L'eredità Preview

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Traduzione Leonardo Favia Lettering e impaginazione Cosimo Torsoli con Officine Bolzoni Book design dell’edizione originale Hannah Nance Partlow Supervisione Michele Foschini Proofreading Francesco Savino

Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Il logo BaBAO è stato creato da Art Baltazar. Titolo originale dell’opera: Herobear and the kid. Volume One: The Inheritance Herobear and the Kid: The inheritance is copyright © 2013, 2015 Mike Kunkel. All rights reserved. KaBOOM! TM and the KaBOOM! Logos are trademarks of BOOM! Entertainment, Inc., registered in various countries and categories. All rights reserved. Per l’edizione italiana: © 2015 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-267-9 PRIMA EDIZIONE Stampato nel febbraio 2015 presso A4 Servizi Grafici, Chivasso (TO) su carta Gardamatt Art da 115 grammi per gli interni e Gardamatt Art da 300 grammi per la copertina.


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L’Eredità ~

Creato, scritto e illustrato da


Capitolo primo


infanzia... cosa ricordate? Per alcuni, i ricordi svaniscono negli anni... mentre, per altri, possono rimanere al margine dei pensieri. io ricordo gli anni in cui ero piccolo. Come sono nitide quelle stagioni... quando la fine di qualcosa diventava l’inizio di altro...

Quando la primavera diventava estate...

... cedeva il passo all’autunno...

... e terminava nell’inverno.

E fu in un preciso inverno che andai incontro al mio inizio più importante... da una delle fini più difficili.


Natale... il funerale di mio nonno. Un freddo inverno nel paese di simpleton. Per molti, la sua vita era stata eccitante, misteriosa e unica. Aveva viaggiato per tutto il tempo, con uno stile di vita imprevedibile.

Ma, per me, era sempre stato il mio nonnino.

Colui che mi aveva ispirato e incoraggiato, le sue storie mi avevano sempre entusiasmato.

Ma ormai non c’era piÚ.

Osservavo i volti del gruppo. Erano tutti in piedi, immobili e in silenzio.

CosĂŹ tante persone, eppure nessuno sapeva cosa dire.


Cosa si dice quando qualcuno muore?

Osservai mio padre prendere un dizionario che si era portato dietro.

Ne strappò una parola...

E passò il libro.

Tutti capirono.

Ognuno strappò una parola dal dizionario e la mise nel barattolo.

Scoprii di più su mio nonno quel giorno che in qualunque altro... e quasi non venne proferita parola.

La mia fu generoso. Per quanto mi sarebbe mancato, di certo non l’avrei dimenticato. Aveva lasciato a ognuno di noi qualcosa per cui ricordarlo...


Dopo il funerale, andammo a casa del nonno. Be’, in realtà era casa nostra.

Oltre alla casa, ereditammo anche i servigi di henry.

Ciao, henry.

Benvenuto a casa, signore. i bagagli sono stati disfatti e le stanze preparate.

il nonno l’aveva lasciata a noi...

Signor henry, è pronta anche la mia stanza?

Signorina katie, padroncino tyler... mi fa piacere che siate arrivati entrambi.

Sì, le vostre cose sono pronte... vi attendono.

Per i miei genitori era un cambio di scenario. Ma, per me e per mia sorella katie... avrebbe cambiato la vita.

Wow, tyler, guarda! Gira!!!

“attendono”? voleva dire che la nostra eredità ci stava aspettando di sopra. Katie era troppo piccola per capire... ma per me era strano ricevere un regalo perché il nonno era morto.

Decisi di andare in camera mia, che era la torre della biblioteca.

Hmmm, certo, un regalo è un regalo...

L’unica cosa che riconobbi nella stanza fu il mio letto, sul quale c’era la mia eredità. E, rispetto a quella di katie, era...

Be’, meno tecnologica...


Erano solo un vecchio orso di peluche e un orologio da taschino rotto.

Mi ritrovai a osservarlo. Non faceva nulla...


Be’, lo sapevo che era la mia eredità, ma cosa ci dovevo fare?

il mio papà mi suggerì di metterlo da parte... ahh, il signor praticità.

A dieci anni non si portavano dietro peluche... a meno di non voler essere picchiati.

È carino.

E mamma...

Credo che dovresti portarlo domani a scuola per il mostra e dimostra.

il suggerimento di katie fu che aveva bisogno di un altro ospite per il suo tè... ma non sarebbe accaduto.

Ohhh, certo, giusto per farmi ritrovare gonfio di botte in tempo per la ricreazione.

... be’, mamma vedeva sempre il lato positivo.

Buonanotte, mamma. Be’, non importa, domani ti attende una grande giornata. il primo giorno nella nuova scuola. Sogni d’oro, tesoro.

Pensavo di addormentarmi di colpo, ma rimasi lì a fissare quell’orsacchiotto...

... e lui si limitava a ricambiare lo sguardo.


tyyyler...

Tyler, sei ancora a letto? Katie ha preso l’autobus. Non ti aspetteranno.

Tyler!

Uh...?

Scuola?!

oh, fantastico! nuova città. Nuova scuola...

... e, ovviamente, quello nuovo è in ritardo.

ah! ah! Ah! Guardate il lentone... è spacciato!

scommetto il mio yoo-hoo che inciampa!

ah! scommetto due twinkie e una spezzadenti che non ce la fa.

voglio partecipare anche io!

oh, troppo facile, ci sto!

e, come ogni cosa che riguarda i bambini, è sempre un gioco.

oh, forza, rallenta.

aaarrrgh... stupido bus.


poco più tardi, a scuola...

pant... pant... non credevo di dover fare ginnastica prima di pranzo... ma i tre chilometri di corsa dovrebbero bastare, per la giornata.

graaaande... tutti mi ignorano, mi trovo un banco e mi metto buono.

ah, batti cinque... un posto libero.

ehi! io ti conosco! Non sei quello che inseguiva il bus?

uhh... sì, grazie per avermi aspettato. Sai, potevate almeno tentare di fermarlo.

be’, ci ho provato...

scommesse? Cavoli.

calma... non fare una scena madre.

oh, grande.

provato cosa? A smettere di ridere?

vediamo il tuo cestino del pranzo.

oh, no, prendo le scommesse molto sul serio. be’, c’era un bel premio per il vincitore.

io... gnam gnam... scusa. Quando si parla di cibo, nonostante le buone intenzioni, lo stomaco è troppo forte...

gnam gnam...

be’... guarda un po’ chi ha vinto.

un grande giocatore, eh?

scommesse?

mi chiamo elmo.

oh, lascia stare, è più forte di lui. uh... huh. ahh... pazienza. Va bene.

ciao... sono tyler.

tyler?


ahh, tyler... benvenuto in questa classe.

perché non raggiungi gli altri alla lavagna?

gli altri?

oh, questa giornata non fa che migliorare.

uhhh...

be’, andrò lì, sorriderò e in qualche maniera me la caverò.

ehi... ciao. Come va? io sono tyler.

sì, sì, ora sta’ zitto. Sono bobby bullio. Ora dammi la risposta alla domanda “12 x 5”... capito?

uh, 125?

125, huh? Farai meglio ad avere ragione... altrimenti...

oh, non l’avevo menzionato, vero? altrimenti?! Mmm, che piacere scoprire che “altrimenti” voleva dire conoscere i due fratelli maggiori di bobby... bruno, di quindici anni, e billy, di dodici. sigh...

gli insegnanti speravano che quell’anno i voti delle loro medie, sommati, potessero farli passare alla quinta.

... cerchiamo di non pensare al fatto che ho dato a bobby la risposta sbagliata.


ma chi è? inutile rimuginarci. vediamo un po’ chi altri c’è, qui.

... una principessa.

ah, dolce signora, un fantastico castello l’attende... anzi, ben cinque!

ooh... ehilà...

messer tyler al suo servizio, damigella...

hmm?

oh, vuoi che li mangi? Ah! Ah! Ah! Come mi sorprendi...

cosa? Uva? Oh, adoro l’uva! Perché?


oh, quanto ti amo? fammici pensare...

... 45... 50... 55... 60...

huh?

... oh, no, no. Nooo... tu sei più bella, stupidina... bacino, bacetto...

bene, hai fatto un bel pisolino, romanticone?

eh! eh! Ahem!

eh, eh... ma guardalo, ashley.

oh, non saprei, bobby... almeno ha risposto bene.

cos...

uva!

ma cosa?! grrrrrrrr...

allora, classe!

avete sentito la campanella. Usciamo. tranquillo, sfigato. La pagherai.

“oh, elmo... dimmi che non è successo nulla di tutto questo...”


... a voce molto alta.

... dimmi che questa giornata è stata solo un sogno... ti preeego.

oh, qualche minuto fa stavi effettivamente sognando...

oh, sì? Bene, e allora le andrò a parlare e le dirò...

yu-uuu... tylerrrrr!

sigh.

oh, elmo, è proprio fuori dalla mia portata.

guardatela... bella, intelligente, bella... oh, l’ho già detto.

cerchiamo di non pensare alle prime impressioni.

portata? Non la raggiungeresti mai nemmeno in un milione di anni... o in un miliardo!

ciaooooo!

huh?

katie?

ehi, tyler, guarda chi è venuto a salutarti? Gli mancavi.

huh?

il tuo orsacchiotto!

di’ “ciao” al signor orso.

e ora che vuole mia sorella?

oh, no...

non oggi.


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