John Doe Volume 1 Preview

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Lettering e impaginazione Officine Bolzoni con Sara Bottaini Supervisione Michele Foschini Proofreading Francesco Savino e Giada Nardozza

Illustrazione di copertina Massimo Carnevale Illustrazione sul dorso e in quarta di copertina Emiliano Mammucari

Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. © Lorenzo Bartoli e Roberto Recchioni. Per l’edizione italiana: © 2016 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-581-6 PRIMA EDIZIONE


Linea di confine Esiste un prima e un dopo John Doe. Fino a prima del giugno 2003, all'interno del ring formato 16x21 centimetri, il campione indiscusso, il fuoriclasse dei fumetti era la Sergio Bonelli Editore. Chiunque si arrischiasse a produrre una serie da edicola nello stesso formato ricadeva nella categoria, oggettivamente corretta, ma lievemente dispregiativa, di bonellide, ricorrendo al suffisso greco che significa “simile a”. Proprio per questo, John Doe non è mai stato un bonellide. Una casa editrice avvezza alla serialità, che ai tempi si chiamava Eura Editoriale, aveva affidato il progetto di una nuova serie originale a uno dei propri sceneggiatori più prolifici e affidabili, Lorenzo Bartoli, che l'aveva sviluppata insieme a un giovane, talentuoso autore che si era già dimostrato capace di reggere i ritmi di una serie mensile, Roberto Recchioni. John Doe anticipava i tempi. Le sue storie erano collegate da una forte continuity interna, ma erano fruibili singolarmente. Gli archi narrativi si strutturavano in stagioni, come nelle serie TV che cominciavano a meritare, negli Stati Uniti, un plauso precedentemente solo tributato ai migliori lungometraggi cinematografici. Se non si fosse avvalsa di un manipolo di giovanissimi disegnatori, ma di nomi già più noti, nel 2003 John Doe avrebbe a tutti gli effetti sgretolato le pelose distinzioni tra fumetto popolare e d'autore, come stava succedendo per l'appunto alle serie televisive. Le trame dei due sceneggiatori beneficiavano della reciproca influenza e la costruzione della saga era magistralmente orchestrata. La prima stagione, che BAO ripubblicherà nei sei volumi di questa collana, ha letteralmente fatto scuola. Tredici anni dopo, molte cose sono cambiate. Oggi una serie controcorrente e coraggiosa come John Doe non riuscirebbe probabilmente ad affermarsi nel caotico mercato delle edicole. Lorenzo Bartoli se n'è andato anzitempo, lasciando un vuoto umano e artistico impossibile da definire precisamente, figuriamoci da colmare. Il manipolo di disegnatori di belle speranze è diventato la generazione dei giovani maestri che sta rinnovando la tradizione del Fumetto d'avventura in Italia. E Roberto Recchioni è diventato John Doe. Il Golden boy. Sorriderà, quando leggerà queste righe, ma è innegabile: le duemilacinquecento pagine seguenti sono la sua storia. Benvenuti nel futuro, quando stava succedendo. Non vedevamo l'ora che lo leggeste. Michele Foschini











La morte l'universo e tutto quanto

john doe numero 1 soggetto e sceneggiatura: Roberto Recchioni disegni: Emiliano Mammucari copertina: Massimo Carnevale



Apri gli occhi, John.

John?

Uh? ... Cosa? ... Che ore sono?

SĂŹ... tutto a posto, Lisa... Solo un brutto sogno.

Non hai sentito la sveglia... e io ho pensato che dovessi andare al lavoro... Tutto a posto?

Hai fatto bene a chiamarmi... sono in ritardo.

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a PropoSItO... Non mi hai ancora detto che lavoro fai... Sul serio?

Sul serio. Quando?

Dovrei parlartene, allora... magari una sera a cena.

Presto.

Ora devo proprio scappare... ricordati di chiudere la porta, quando esci. L’allarme scatta da solo.

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Ma che mi è preso stamattina? Erano anni che non mi capitava di fare tardi!

E mai un semaforo verde quando serve...

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... io, quella faccia, la conosco.

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dannazione... odio questo genere di cose.

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Mi chiamo John Doe. Che ci crediate o meno... sto solo facendo il mio lavoro.

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