L'estate diabolika Preview

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Prima di tutto vogliamo ringraziare calorosamente Mario Gomboli, direttore editoriale di Astorina, e Alfredo Castelli, per l’accoglienza straordinariamente generosa che hanno riservato al nostro progetto e per il permesso di utilizzare il personaggio di Diabolik. C’è stata talmente tanta eleganza e sincera cordialità nel loro atteggiamento da lasciarci senza parole: Mario, Alfredo, grazie tante, siete dei gentiluomini! Thierry e Alexandre

Diabolik è stato creato da Angela e Luciana Giussani. Diabolik è © Astorina. L’editore si unisce agli autori nel ringraziare calorosamente Mario Gomboli, Alfredo Castelli e Astorina.


Antoine LAFARGE

L’ESTATE DIABOLIKA racconto

Edizioni CLAIRVILLE


Nota dell’Editore In seguito ad alcuni fatti successivi alla prima edizione di questo libro, l’autore si è proposto di aggiungere una seconda parte al testo originale. Tutte le domande che l’hanno ossessionato durante quasi vent’anni hanno finito per trovare una risposta.

Titolo originale: L’ÉTÉ DIABOLIK © Edizioni CLAIRVILLE, prima edizione, 1987


A Michèle G.


Quante volte ho ripensato a quella giornata dell’estate del '67...


... che mi scrutava con uno sguardo che non gli avevo mai visto prima.

... ritornando alla presenza immobile di mio padre, seduto sulla gradinata...

Mi soffermo su quell’immagine, ancora e ancora.

... Il portamento rigido che aveva il giorno in cui tutto è cambiato...

Ăˆ uno dei pezzi mancanti del puzzle, ci giurerei...

Potete riprendere, signori.


Antoine conduce cinque a quattro, ultimo set. Erik al servizio.

Forza, Erik! Non è il momento di fare la femminuccia!

Il torneo non era stato molto avvincente, ma il mio avversario, in finale, si era rivelato più coriaceo del previsto...

Erik aveva la mia età... Il suo tennis si accordava bene al mio.

Trenta-quaranta! Attenzione, signori, match point.

E siccome ci divertivamo parecchio, sentivamo entrambi che sarebbe stato facile diventare amici...

Fino al match point... Quando suo padre cominciò a intervenire rumorosamente...


Dai, Erik! PANG, dacci dentro! Non risparmiarlo!

Papà, ti dai una calmata, per favore? Sono a due passi dalla sconfitta!

Per l’appunto! Datti una mossa!

È insopportabile! Giuro, quando te lo sciroppi tutti i giorni... Pronto? Vai!

Quel segaiolo con il suo sorrisetto del cavolo! COLPISCI DURO! Gli passerà la voglia di saltellare... La palla è fuori! Gioco, set e match, Antoine!

Ehi, Magoo, cambia occhiali! La palla era sulla linea!


Era fuori?

Cosa succede?

Sì, vedo il segno. Ma ci è mancato un niente...

TU, PALLA DA BOWLING, NON MUOVERTI! QUESTO SCAMBIO SI RIGIOCA!

Oh, pietà! Scommetto che ha dimenticato di prendere le medicine! Cercheremo di calmarlo. Nel frattempo ecco il tuo premio, ragazzo mio...

Suo padre vuol far rigiocare l’ultima palla.

Ah, sì? Non sa perdere.

Oh! Si può sapere cosa si aggiudica il vincitore del torneo?

Una cena per quattro persone... al casinò, il nostro due stelle...

Fu allora che vidi passare qualcosa nello sguardo di quell’uomo... Ah, bene! Guardate un po’ qua!

Una scintilla d’odio...


Papà doveva aver sentito la stessa cosa. Fece un passo indietro...

... appena prima che l’altro gli saltasse al collo.

PAPÀ! Ma è incredibile! Hai perso il senno!

Non so come scusarmi...

Non ti preoccupare. Tu non c’entri niente.

Non fa niente. Sono inciampato...

Siete stati tutti e due perfetti, sul campo. Due veri gentlemen.


Al ritorno, per un buon momento rimanemmo in silenzio.

Mio padre si era ritrovato con il culo a terra...

Valido una settimana. Cavolo! Mamma e Nini non saranno ancora tornate dall’Irlanda!

Non capisco di cosa parli.

Eh? Ah... scusa. Parlavo del mio premio. Della cena offerta al ristorante.

L’immagine mi turbava. Mi vergognavo per lui...

Ah, sĂŹ... la cena...

Vuoi che ci andiamo noi due, stasera?


Quella sera la conversazione verté sui miei piani per il futuro. Un argomento che mio padre di solito non affrontava mai...

È bello che ti interessi alle lingue, Antoine. Il problema del latino...

... è che nessuno lo parla! Lo so.

Tutto perfetto, grazie... Quanto al conto...

E consacreresti la tua vita allo studio di una lingua morta?

Far rivivere un Ma sì! poema vecchio di venti secoli è davvero eccitante!

Sì, sì, mi hanno avvisato. Non si preoccupi.

Immagino. Soprattutto i poemi erotici... alcuni sono spinti...

Non mentirò. Fa parte dello charme dell’Antico.

Oh?!

Ah! Ah! Ah!

Mister Lafarge?

L’ingegnere Louis Lafarge, se non mi sbaglio! Ci siamo incontrati a Washington, tre anni fa.


Sì, ricordo molto bene. Lei è mister De Noé...

Mi aveva parlato di un uomo che l’aveva abbordata su un treno, in Germania...

In effetti...

Un certo Popov, che sembrava proprio una spia sovietica... Quel Popov poi è rispuntato fuori... Avevo quasi dimenticato da dove venisse l’informazione... E ping! La incontro per caso e la lampadina si accende: è lei ad averci messi su quella pista!

Eh?

Papà! Andiamo!

Perché non venite a prendere un bicchierino? La mia villa è a tre chilometri da qui.

Adesso che l’ho incontrata, non la lascio più!

È così che incontrammo mister De Noé. Niente di tutto quello era premeditato, ne sono certo...


Nel copione di quella giornata tutto si era concatenato sotto l’effetto del caso.

La pallina da tennis a qualche millimetro dalla linea. La decisione impulsiva di andare al ristorante la sera stessa...

Due spintarelle del destino che erano bastate a far piombare il mio piccolo mondo nel caos. Antoine, il signor De Noé viene con me! Tu vai con sua figlia e i suoi amici?

Due uomini che si erano ritrovati per caso quello stesso giorno, sarebbero morti poco dopo.

E mio padre sarebbe scomparso dalla nostra vita in circostanze inesplicabili... E poi... meno spiacevole ma anch’esso conseguente... di lì a poco non sarei stato più vergine...

Come vuoi.


Ops! Sorry!

Salve, io sono Joan.

Don’t drive too fast, Pam! You’ve been drinking all evening!

Antoine. Ci diamo due baci come i francesi?

E gli ho detto: che cretino! Non sei nemmeno capace di piazzare una luce e vuoi lavorare per VOGUE?! Ehi!

Non c’è problema.

You’re so sweet. Common, Joan, it’s only a ragazzino, for god’s sake!

Stop acting like a bitch in heat.

Shut the fuck up, Joan! I know what I’m doing.


PapĂ e mister De NoĂŠ si erano isolati in uno studio, mentre gli altri si erano sparpagliati per la casa senza occuparsi di me... Hi, Antoine!

Che strano porta sigaretta!

Un roach-clip... fumo la mia grass senza tabacco.

Ne vuoi? Eh?! No, grazie. Davvero.

Non voglio sprecarla.

Ignoro il motivo per cui indietreggiai, ma lei se ne accorse subito...

Piccolo frenchie, gentile e carino!

Hai ragione, Antoine. Resta a distanza.

Sono pericolosa. Distruggo tutto quello che tocco!


Ah! L’ho trovato!

Pamela De Noé sembrava essere fatta di transistor.

Ogni quarto d’ora emetteva un nuovo bollettino sui suoi progetti, il suo stato psichico, le sue voglie e le sue frustrazioni...

Tuo padre si chiedeva dove ti fossi cacciato.

Ero qui. Ammiravo la piscina...

Studio fotografico, 45 giri, sfilata di moda...

La parata delle sue vanità faceva il giro dell’isolato e ci ripassava davanti senza mai fermarsi. Però quella sera qualcuno le stava per rubare la scena...

Ehi!

Come le salta in mente di esibirsi così?! Crede di essere sola al mondo?!


Questa ochetta ha fatto la custode a casa nostra per tutto l’anno. È diventata pazza!

Be’, il suo spettacolino mi stanca. Venite?

Bye, Antoine.

Che ne dici, ragazzo mio? Tuo padre e io partiamo a caccia di soviet!

Braccherete la spia-clown?


La spiaclown?

Ăˆ il nome che abbiamo dato a Popov nel folklore familiare... Ah, ma certo! Il clown Popov! Magnifico!

Era serio? Giocherai a fare James Bond?

Il caro signor De NoĂŠ ha bevuto un bicchiere di troppo...

Cosa fa nella vita?

Lavora nel controspionaggio. Per i servizi segreti francesi. Scherzi?!

Non credo proprio.


Che resti tra di noi, eh...

Porca miseria! Cosa vuole quest’uomo?! Perché ci viene così vicino?

Quelle persone ci tengono alla discrezione. Almeno quando sono sobrie!

Che cosa fai? Accosti?

Papà?

Vuoi che scenda a vedere?

NO! Non ti muovere!

PAPÀ?!


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