Lo scultore Preview

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Lettering e impaginazione Officine Bolzoni con Cosimo Torsoli Book design Colleen AF Venable e John Green Supervisione Leonardo Favia Proofreading Francesco Savino e Andrea Petronio

Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Titolo originale dell’opera: The Sculptor by Scott McCloud Copyright © 2015 by Scott McCloud Published by arrangement with First Second, an imprint of Roaring Brook Press, a division of Holtzbrinck Publishing Holdings Limited Partnership. All rights reserved. Per l’edizione italiana: © 2015 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-160-3


Per la ragazza con il cappello



Pronto?


Pronto.

Ne ho uno.

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Dimmelo.

Sussurramelo all’orecchio.

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1. L’altro David Smith


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Mi scusi, signore.

Mi scusi?

Signore?

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Vuole qualcos’altro?

Eh?

Abbiamo una cheesecake al cioccolato fantastica.

Nah... un’altra e basta.

Le porto via i piatti, se...

La numero quattro, in arrivo.

No.

O-kay...

Solo birra e whisky, allora.

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David?

David! Sei proprio tu?

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Zio Harry?!

Ma che bello vederti!

co-cosa ci fai qui?

Ti trovo bene, e lavori ancora... buon per te!

Grazie!

Tu hai un aspetto di merda. Che ti succede? Ah, lavoro, lavoro, sempre lavoro.

Ah!

Ah!

Ah! Ah!

Si vede tanto?

Be’... oggi mi hanno licenziato. Davvero? Ma non lavoravi per conto tuo?

Nah. Griglio hamburger, ultimamente.

Ahio. Che è successo alla tua carriera artistica?

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Oh, è stata fantastica... Per un po’...


Cinque anni fa, quando ero ancora al college, sono stato scelto da un grande investitore, un tipo alla “Re Mida”.

E poi di nuovo in merda, sei mesi dopo.

L’hai fatto incazzare, vero?

Non sono bravo con le persone.

Ha trasformato me e le mie sculture in oro.

Ho poi scoperto che quando uno come lui ti “scarica”, è difficilissimo tornare nel giro.

Già. Esatto. Passiamo al piano B.

Aah, ce la farai. Ne sei più che capace.

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Cosa?

Oh, ehi, sono felice di averti incontrato! Guarda in cosa sono incappato l’altro giorno...

Maddai!

Ma dove l’hai trovato?! Credevo di averlo bruciato!

L’ho disegnato che avevo, non so, nove anni. L’ho regalato a tutta la famiglia per natale... o Chanukkah, forse.

Eppure, eccolo qua.

Ah! Ah! Ah! Ah! Non ci posso credere...

Guarda, ci avevo disegnati tutti come supereroi, vedi?

Non era male, per un novenne! i disegni, almeno, delle nuvolette non capisco niente.

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Suzy è “Genius girl”, perché, insomma, anche da piccola era davvero sveglia.

Mamma è “Pain-ter”. Ha un super pennello che procura dolore ai cattivi.

io sono “Super Sculptor”, do forma alle cose con le mani.

Vuoi dire Super “SCOLPer”.

Dio, che grafia. Avevo...

Avevo bisogno di pillole.

E chi è “Other man”?

“Author man”, mio papà.

… stesso suono... Certo.

“Other”...

Oh!

Ah!

Ah!

Ah!

Ah! Ah! Ah!

Aah, credevo “other” come “altro”.

Giuro che ho imparato a scrivere, dopo!

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Non... ne sono certo.

Credimi, avresti potuto disegnare fumetti, per vivere. Quella gente fa un sacco di soldi.

Come fate a pagare le bollette, tu e la tua ragazza?

Sì. Mamma e papà dicevano che potevo fare ciò che volevo della mia vita, ma...

Ex ragazza. Non so... era un’idea fissa.

Quindi hai sempre voluto fare lo scultore, fin da piccolo?

Oh, almeno ora sei un libero battitore. Hai notato la cameriera?

Oh, mi dispiace.

Nah. Meglio così.

Non credo che “perdente ubriaco” sia tra i suoi tipi, Harry.

“Genio ubriaco”, vuoi dire! Fidati, ero un commerciale.

Aspetta, shh.

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Sta tornando. Non dire nie–


Ecco a te!

Ho fatto un corso serale al Learning Annex.

Le porto qualcosa?

È grazie a quello se ora sono qui.

No, a posto così. Senti, tesoro, te ne intendi di arte?

Be’, si dà il caso che mio nipote sia un famoso scultore! Ma davvero?

Come ti chiami?

Harry, no. Non mi avrà mai sentito nominare.

Lui è David Smith!

Davvero?

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Harry, ti prego. Sta...

Ehi, ti ho sentito nominare!


invece no, credimi.

No, davvero.

No, sul serio! Non ricordo molto delle tue opere...

Guarda che sono sicura!

Non–

… ma so che il nostro insegnante andava pazzo per le tue cose!

No, senti! Sono certa che fossi tu!

ma–

i–

Sì, però non ero io.

invece sì!

Vedi, ho un cugino che si chiama “David Smith”Non vuol–

… e quando l’insegnante diceva il tuo nome...

Dannazione! Non sono quel … io dicevo sempre: “Ehi, è come se parlasse di-”

david smith!!!


Mi dispiace. Mi dispiace, scusa...

Senti...

il David Smith che piaceva al tuo insegnante è stato uno dei piÚ grandi scultori del Ventesimo Secolo.

Tutti amavano le sue cose, era un gigante.

Ma io non sono lui.

Sono un signor nessuno con il suo stesso nome, come tuo cugino.

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è un consigliere comunale. “è un...” Scusa, cosa?

Mio cugino.

Non è un “signor nessuno”.

Di solito, è vero... Non vendo una scultura da un anno. Non c’è nessun “piano b”, vero?

Merda! Come fai a vivere qui, allora? Gli affitti sono altissimi!

Ma quell’investitore, Donaldson, mi ha presentato al mio padrone di casa, quando tutto è cominciato.


Un simpatico vecchietto... Teneva sempre da parte qualche appartamento per gli artisti promettenti.

Mi ha dato in affitto un grande loft a chelsea per un quinto del suo valore.

Subaffitta! Potresti fare una fortuna!

Non posso, fa parte degli accordi. Tanto tra due mesi mi scade il contratto.

… visto che finché non incasso il mio ultimo stipendo...

E il nuovo proprietario vuole cacciarmi via appena possibile... e non gli sarà difficile...

Oh, cacchio. Ma allora perché lo sprechi in questo posto?

… questo è tutto quello che ho.

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Abbiamo mangiato qui durante un viaggio di famiglia, quando ne ho compiuti dieci. Da allora è una mia piccola tradizione.

è... è il mio compleanno. Ho ventisei anni.

No, non posso accettare i tuoi soldi.

E dai. Bella storia! Allora offro io.

no.

Niente carità, niente regali, niente debiti. Me lo sono promesso.

è il tuo compleanno? Anche il mio!

Oh! uh... tanti auguri!

Ah, una delle tue “promesse”.

Ehi!

Siamo venuti da st. louis! Forte. Mi hanno detto che è una bella città.

è noiosa, ma new york è fantastica! Vedremo la statua della libertà, tre musei e una mostra. E tu che cosa fai?

Fortissimo!

Mi sbronzo e poi mi autocommisererò.


Tesoro, lascia in pace quel signore matto.

Non è matto, è solo triste!

Dev’esserci un modo per rimetterti in pista.

Ogni notte, le vedo... le grandi, mostruose, bellissime cose che potrei fare... sono così vere che potrei allungare una mano e toccarle.

Non saprei come. Senza soldi, risorse, qualcuno cui importi, e poco tempo prima che mi sbattano fuori...

i miei sogni continuano a crescere, Harry, mentre le mie possibilità si riducono.

Eppure...

è come se mi ordinassero di farle, quelle cose. Vogliono essere viste, vogliono esistere... e ora ho il terrore che non ne porterò a compimento nemmeno una.


Vorrei che bastasse muovere le mani come nel mio stupido fumetto, ma non è così facile... né lo sarà.

Oh, scusa, Harry! Non dovrei sottoporti ai miei lamenti.

Non ti preoccupare, va bene così.

No, davvero, al diavolo me e i miei stupidi problemi.

è davvero bello rivederti! Sai, sei sempre stato lo zio preferito della mamma.

Tua mamma era una cara ragazza.

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Già.


Ho sentito che qualcuno qui compie gli anni.

Dio, è passato così tanto tempo.

Sembra un milione di anni, vero? è vero, sì.

Sono io!

Uh-huh.

Diamine, l’ultima volta che ti ho visto eri...

… morto.

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guri ti Tan

Tantti ea! u a

Gi첫 uno... e non si ferma! Entro la linea delle venti!

ri

augu

Dai!

La vita non va sempre secondo i nostri piani, David.

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