Traduzione Leonardo Favia
Lettering versione originale Steve Wands
Lettering e impaginazione Sara Bottaini con Officine Bolzoni
Ringraziamenti speciali a Ryan Brewer, Will Dennis
Supervisione Andrea Petronio Proofreading Francesco Savino e Vanessa Nascimbene
Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Titolo originale dell’opera: Royal City Volume 2 Il presente volume raccoglie i numeri dal 6 al 10 della serie originale Royal City. Royal City is ™ and © 22017 171 Studios Inc. All Rights Reserved. Published in the United States by Image Comics, Inc. : www.imagecomics.com. For the Italian edition: © 2018 BAO Publishing. All Rights Reserved. Per l’edizione italiana: © 2018 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-3273-094-4 PRIMA EDIZIONE Stampato nel luglio 2018 presso GRAFOSTIL (Serbia) su carta Gardamatt Art da 115 grammi per gli interni e Gardamatt Art da 130 grammi per la copertina.
CAPITOLO SEI
penso che ci sia qualcosa di grosso che non va in me.
ho mal di testa sempre più forti, di recente. Proprio brutti. Di quelli che non ti fanno uscire dal letto o accendere la luce.
all’inizio credo che mamma pensasse che fingessi, o che esagerassi per non andare a scuola o in chiesa. Ma ora ritengo che cominci a credermi.
e non sono solo i mal di testa. A volte sono steso a letto e il dolore è così forte che non penso di riuscire a sopportarlo. Poi sento qualcos’altro.
come un buco nel quale potrei cadere, se non facessi attenzione...
so che, se cadessi in quel buco, il dolore se ne andrebbe via per sempre, ma potrei non fare ritorno.
forza, tommy.
huh?
ho detto sbrigati. Farai di nuovo tardi.
tutto bene?
sicuro? sĂŹ. sĂŹ, tara. Smettila di chiedermelo!
sĂŹ, lascialo in pace, tara.
sta’ zitto, richie.
e fatti una risata, scherzavo.
oooh! Ahio!
sei proprio uno stronzo.
la prendo solo in giro.
che ti guardi, pesce lesso?
non chiamarlo così.
tutto bene, tommy?
voi andate alla festa in fabbrica, venerdì?
pensavo che l’avessero chiusa, dopo l’anno scorso.
sì.
no, era una roba temporanea. Nessuno la controlla più. Sarà notevole, ci andranno tutti.
ciao. ciao, steve.
ti ho chiamata ieri sera. Tua madre non te l’ha detto?
sì, steve. Me l’ha detto.
sì, te l’ha detto?
sì.
bene, e allora perché non mi hai richiamato?
tara! mi sa che non mi andava.
devo andare in classe.
e non sono nemmeno solo i mal di testa. Non riesco a dormire. Rimango a letto tutta la notte e non riesco a impedire al mio cervello di andare.
mi preoccupo di qualsiasi cazzata. Roba che non è nemmeno reale o che non ha importanza. Ma non riesco a smettere. Lì, nel cuore della notte, tutto sembra così importante e soverchiante e finisco in una spirale... un pensiero dopo l’altro, come una valanga.
e non mi preoccupo solo per le cose mie. Comincio a pensare anche agli altri e ai loro problemi.
come la scorsa notte, quando mi sono preoccupato per papà e il suo nuovo lavoro.
perché lui e mamma possono dire ciò che vogliono, ma glielo leggo in faccia, non è più felice...
signor ofner, certo, signore. Cosa succede?
peter, dobbiamo parlare.
alcuni di questi cartellini non corrispondono alle ore registrate per i turni.
come? Sono praticamente certo di averli compilati correttamente. Ma posso ricontrollarli. Devo essermi sbagliato.
ti sei sbagliato, certo. Gli impiegati arrivano cinque o dieci minuti in ritardo ma tu segni comunque un’ora piena di lavoro!
oh, be’... si tratta di pochi minuti. Alcuni di loro attraversano tutta la contea, quindi ho pensato di...
peter, ti stanno prendendo per il culo!
ti ho dato questo lavoro perchÊ pensavo che potessi gestirlo, ma vuol dire che ora sei nell’amministrazione. Non sono i tuoi migliori amici. Non devi stare loro simpatico peter.
hai... ha ragione. Mi dispiace.
non sei piĂš uno dei ragazzi, peter. Se volevi esserlo, potevi rimanere in officina.
io... ho capito. Non succederĂ di nuovo.
hai letto pian della tortilla? huh?
steinbeck, amico. Quel cazzo di pian della tortilla.
oh, no. Non l’ho ancora letto.
bene. Ăˆ il mio preferito. Lonnie, amico. Piacere di conoscerti.
pat... patrick pike.
so chi sei, amico. Tuo padre è il capo, ora, no?
è tuo padre che ti fa lavorare qui?
no, cioè, mi ha aiutato a trovare il posto, ma non è stata una sua idea.
e che ci fa un ragazzo che legge steinbeck in pausa pranzo in un posto di merda come questo?
non saprei. Tu cosa ci fai?
io sono troppo fottutamente vecchio per fare altro. Ma tu no. Quindi, cosa ci fai qui?
non lo so. Mi sono diplomato l’anno scorso. Ma non sono stato ammesso alle università che desideravo, quindi mi sono preso una pausa.
questa non è una pausa. È merda.
a te non piace qui, vero?
no, fa schifo.
sì, cazzo se fa schifo, amico. Fidati, vattene finché sei in tempo.
prima che te ne accorga, avrai quarant’anni come me e ti troverai bloccato in questo posto.