Traduzione Michele Foschini Lettering e impaginazione Cosimo Torsoli con Officine Bolzoni Supervisione Leonardo Favia Proofreading Francesco Savino e Andrea Petronio
Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di Bao Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Titolo originale dell’opera: Souvenirs de l’empire de l’atome © Dargaud 2013 Per l’edizione italiana: © 2013 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-194-8
Messico · 1964 Parecchio dopo la caduta dell’Impero dell’atomo, Paul e la famiglia trascorsero qualche settimana di vacanza in Messico.
Quel giorno, poiché la moglie aveva preferito restare in albergo, Paul aveva deciso di portare la piccola Anne a vedere le rovine di un tempio azteco ritrovato da poco...
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Mentre percorrevano il sentiero, Paul cercava di far percepire alla piccola l’immensità del tempo geologico stratificato nella montagna...
‌ una storia che si dipanava per decine di milioni di anni.
Anne, come sempre, pendeva dalle labbra del padre...
‌ quando Paul si rese conto del parallelo tra quei due fenomeni.
Anche le conoscenze che dispensava alla figlia si depositavano strato dopo strato, per formare il solido paesaggio nel quale sarebbe evoluta per tutta la vita.
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Giunti in cima alla montagna, non trovavano il tempio.
Si misero a sedere su una grossa roccia. Dopo il picnic, Anne tirò fuori il gioco del Memory.
Ah, diamine, la piccola Annette! Se la metti così, io giro la pallina di Natale!
… e piano piano si mise a girare le carte.
Non capisco perché la seconda carta debba sempre essere già nota...
Ti angoscia, eh?
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No. Perché?
Perché giochi dopo di me. Se io scopro il doppione di una carta già nota, sei tu che ne puoi approfittare!
Ah. Non ci avevo pensato.
I pezzetti di cartone stampati dalla società Malcolm Bradley in vista delle festività natalizie dell’anno 1964 non sarebbero rimaste a lungo al mondo...
Hai ancora molto da imparare, caro papà... e hop e hop, hop e hop!
Guardando i quadrati colorati che volteggiavano tra le dita della figlia, Paul rifletteva su quei piccoli momenti che sono il sale della vita... (Paul comprese che quella pietra faceva parte del tempio e che le rovine c’erano, erano tutto intorno a loro.) Perfino le montagne si erodevano. Il blocco di calcare sul quale avevano pranzato prima o poi si sarebbe a sua volta consumato...
… e che sarebbero tornati alla polvere, come i vestiti che indossavano...
Senza motivo, si sentì triste.
Pensava a tutti quei piccoli istanti di felicità che si accumulano per diventare una vita umana...
Come la pelle rosa di sua figlia...
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‌ o la carta da due soldi sulla quale era stato da poco stampato il suo ultimo racconto di fantascienza.
No. Sulla pietra che i sacerdoti del tempio usavano per i sacrifici umani. Centinaia di aztechi sono stati scorticati vivi, in questo punto.
Finisco la partita da sola? Ti avviso che mi tengo le mie carte.
Scorticati vivi?
Lo sai su cosa sei seduta?
Sul muschio.
Li spellavano come pomodori, mentre erano ancora vivi. Riesci a immaginare come grideresti, se ti sottoponessero a un supplizio simile?
Bah... sono morti da un pezzo!
Hmm... hmm...Oh, guarda cosa ho girato! La vetturetta blu di mio papĂ .
Io li sento ancora.
Quel genere di grido fa vibrare le stelle, fino alla fine del tempo.
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Era un pezzo che non la vedevo, questa!
Shanghai 路 1926
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Gli hanno detto: «Grida forte, che ti riconoscano, quando ritrasmetteranno il tuo castigo, il giorno del compleanno dell’Imperatore!»
Perché ridono, padre? Non ho capito bene...
Vieni, Paul! Farò tardi al mio appuntamento...
Mentre la piccola Anne rimetteva via il gioco, Paul vide passargli davanti tutte le carte che componevano la sua vita...
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Per un fugace istante, la danza galattica delle civiltà terrestri gli apparve tanto chiara da essere accecante...
… e comprese come l’Impero dell’Atomo e l’Impero delle Stelle si fossero potuti affrontare attraverso l’immensità dello spazio e del tempo...
Tutto era successo in Cina, negli anni Venti, il giorno del compleanno dell’Imperatore...
Quel giorno, qualcosa aveva attraversato il cosmo e mescolato le carte del suo destino...
Irrimediabilmente... … tanto che era diventato impossibile capire in che ordine la sua storia avesse un senso o dovesse essere raccontata...
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capitolo 1
Bruxelles · 1 aprile 1958 (sei anni prima.. )
Diamine! Mi ero assopita... Ho fatto un sogno stranissimo...
Anche io... Ma non riesco proprio a ricordarmene...
Ehi!
Jean... ma... ma... Non siamo nella nostra macchina?!
Lo so! Non capisco cosa ci stia succedendo... Dev’essere il punch che abbiamo bevuto alla festa...
E dove stiamo andando?
Un cervo? Che cervo?
A casa... Ho bisogno di calma e di un buon caffè. Non correre, Jean, hai già fatto ammazzare quel povero cervo...
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Jean! Rallenta, per l’amor del cielo! E poi siamo arriv...
Oh! Senza benzina! E a cinquecento metri da casa...
Lascio due righe al signor Van Mulders...
Domani cercherò il proprietario di quello strano veicolo...
Buon Dio, che serata senza capo nĂŠ coda!
Jean, aspetta! Non accendere!
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Che cosa ti prende?
Ho appena visto passare tre uomini volanti!
Ziii... cruiii... ASPETTATELI!
Sì, la loro casa è questa! È tutto spento!
Quali sono gli ordini, padrone?
… NON DOVREBBERO TARDARE AD ARRIVARE.
Avete sentito? Dite che parlavano di noi?
Ecco la loro casa... Visto il mezzo con il quale sono scappati, li vedremo arrivare senza problemi.
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Paul! Non così vicino! Ti vedranno come se fosse giorno fatto!
Guardate la cima degli alberi... Svolazzano a quell’altezza...
Hannah, cara, come potrebbero mai svolazzare, degli uomini, così, tra il cielo e la terra?
E chi parla di uomini?
Sono dotati di un’enorme testa globulare! E strane appendici molli escono dai loro arti inferiori!
ECCO, guardate!
Diamine!
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Santi numi! Che giornata da pazzi! Ma questo è il colmo!
Sono sicura che aspettano il nostro ritorno...
Per fortuna non ci hanno visti entrare... Se sapessero che siamo qui...
In questo caso, stiamocene buoni finché non si stancano!
Pronto, pronto... Qui area di lancio. Quali sono gli ordini, Padron Zelbub?
Preparatevi alla partenza. Li aspettiamo da un momento all’altro...
Viva l’Impero dell’Atomo!
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