EttorE Scola
Ivo MIlazzo
Un drago a forma di
nUvola
Soggetto Ettore Scola Trattamento Ettore Scola, Furio Scarpelli e Silvia Scola Adattamento, disegni e acquarelli Ivo Milazzo Lettering e scansioni Rovelli e Zani Impaginazione e book design Officine Bolzoni con Cosimo Torsoli Supervisione Francesco Savino Proofreading Leonardo Favia e Andrea Petronio
Un ringraziamento di cuore a Luciana A. per il servizio fotografico su Parigi, fonte indispensabile d’ispirazione e documentazione narrativa. Un sentito ringraziamento agli agenti Enrico Griselli e Tommaso D’Alessandro per aver creato il magico contatto tra gli autori e reso possibile l’opera. Ogni riferimento, anche somatico, a persone esistenti o a fatti reali è puramente casuale.
Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. © 2013 Scola & Milazzo Per questa edizione: © 2014 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-216-7
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Ecco, gli sono caduTi gli occhiali...
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adesso gli cadrà anche la matita...
... e, nel tentativo di recuperarli, inciamperà per la foga sul penultimo gradino.
56 anni di età e 110 chili di peso forse sono troppi per starsene appollaiato in cima alla scaletta come un fringuello su un ramo. ma la passione di mio padre per i libri è più forte di ogni altra, e infatti, appena poté, trasformò l’antica cartoleria del nonno in libreria.
be’, diciamo che è la sua seconda passione. Prima vengo io, si intende, la sua ‘piccola’, da accudire, proteggere e mantenere caparbiamente in vita da trent’anni.
madame mélite viene da noi fin da quando ero piccola, e non so proprio come faccia a sottrarre tre ore tutti i giorni alla sua numerosa e accidentata famigliona. Buongiorno, monsieur pierre.
Buongiorno, madame mélite.
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E questo dev’essere tony, il cameriere del bar all’angolo...
a papà piace questo italiano un po’ buffo, perennemente scontento del paese che lo ha accolto più di quindici anni fa.
che città! che città!
chi ti avrebbe scippato?
... che città! ho fatto tardi perché mi hanno scippato.
come quel drogato che l’altro giorno ti ha minacciato con una siringa per una cioccolata calda?
caro tony, ti dispiace molto se non ti credo? perché non mi dovresti credere?
eh... preciso!
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uno in motocicletta... è arrivato da dietro, ha preso al volo la tazza del cappuccino, se l’è bevuto, poi è tornato indietro, mi ha rimesso la tazza sul vassoio ed è sparito.
perché ti piace inventare qualunque cosa contro la città che ti ospita.
io qui lavoro, non mi ospita nessuno, prego. e poi non ce l’ho con la città, semmai con voi francesi. siete gonfi...
vi credete chissà chi, siete un popolo di sbruffoni e di ‘sbuffoni’. fate un sacco di versi antipatici! buf! bof!
quello sì.
“qui, dans l’italie, n’a son grain de folie?” sai chi l’ha detto? alfred de musset.
ogni parola uno sbuffo, una pernacchia... che poi non le sapete neanche fare! a macerata facevamo certe pernacchie che qui neanche ve le sognate.
eh, sì. quanto ti sbagli...
francese?
scusi, quel volume in vetrina...
quell’ ‘ode à cassandre’...
il patron è monsieur.
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mi dispiace ma non è in vendita. me lo hanno portato per restaurarne la rilegatura.
ho però un’edizione recente dell’opera di pierre de ronsard.
... ecco, ‘ode à cassandre’. “vi supplico, cielo aria venti fiori, ditelo a lei per conto mio...”
certo, l’edizione in vetrina è un’altra cosa, ma in questo tascabile c’è tutto.
ma hai visto che brutto tic alla spalla che aveva?
un libraio che inventa scuse per non vendere i suoi libri! anche tu sei patologico. ma non hai niente da fare al bar?
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bravo! Ti riesce sempre?
sempre.
arrivederci, monsieur pierre.
11 10
arrivederci, madame mĂŠlite.
un cavallo . . . o un cammello?
no, è un cavallo.
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e galoppa sulla spiaggia, in gara con un treno che corre sulla strada ferrata lungo il mare...
se gli altri hanno cento pensieri, io ne ho mille in testa tutti insieme, perché non sono proprio pensieri ma oggetti, luoghi, ricordi che non ho...
una stazione del metrò... quella di chatelet? o sarà più allegra quella...
... di saint-denis? mia madre che ride o che cammina sotto la pioggia?
mio padre non mi parla mai di lei, ha paura di rattristarmi... è il suo incubo. mi guarda, mi spia per cogliere il minimo segno di malinconia e subito corre ai ripari. fa e dice qualcosa di buffo, sempre sereno, senza nuvole, sempre in perfetta allegria. Gli cambia l’ umore solo quando si pesa sulla bilancia...
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ecco che sale, sento i suoi passi... chissà oggi cosa s’inventa per farmi ridere.
... debbo sorridere.
sai oggi che facciamo?
hai fame, piccola?
meno male. temevo qualche fritto.
soupe au piston.
carciofo, carota, zucchina, patata...
... Pomodoro, aglio e pepe...
ah, cipolla!
... e per dopo facciamo i gonFLets fritti, al roquefort.
op...
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ci si abitua a tutto... all’odore del fritto, mai.