Testo e disegni Alberto Madrigal Coordinatori della collana Caterina Marietti e Leonardo Favia Design della collana Anna Iacaccia Lettering e impaginazione Cosimo Torsoli con Officine Bolzoni Supervisione Michele Foschini Proofreading Francesco Savino
Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di Bao Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Un lavoro vero è © 2013 Alberto Madrigal. Per l’edizione italiana: © 2013 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-185-6
ho trovato un lavoro vero. senza cercarlo. otto ore al giorno, dal lunedì al venerdì, in una ditta che fa videogiochi per facebook. mi pagano molto bene.
c’è la crisi. la gente perde il lavoro e io lo trovo.
senza cercarlo.
buongiorno. non so che ora è.
non so che giorno è.
tutti mi fanno gli auguri. sono contento, finalmente avrò un po’ di soldi. potrò andare ai concerti.
giovanni rana sarà contento.
potrò comprare da mangiare senza fare prima uno studio di mercato.
“i fumetti andavano bene, ma per lo meno adesso avrai i soldi” mi dicono.
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provo a disegnare, ma non riesco. sempre solo a casa.
chiamo fabio. andiamo al goodies.
anche lui lavora meglio lì.
siamo 54 persone alla ditta, gente di tutto il mondo. lì parlo inglese, tedesco, spagnolo e italiano.
vedo gente tutti i giorni, non come prima.
“è importante conoscere il tedesco, è il motore economico dell’europa” mi dicono.
e in più il caffè è gratis.
è gente simpatica. fanno battute sulle macchinette del caffè. 6
in più, c’è un mini-muffin omaggio.
la macchinetta del caffè non usa windows, è solo uno scherzo.
a fabio basta avere una presa vicino.
lo spazio è molto piccolo e c’è poca luce, ma mi piace stare lì.
scherziamo mentre io disegno e lui scrive.
la prima settimana, dopo il lavoro sonoo andato al cinema due volte. non sapev cosa fare con tutti quei soldi.
da quando abito a berlino avevo dimenticato che la gente giovane compra casa.
“non sono tanti soldi” mi dicono. “devi risparmiare per comprarti una casa.”
“magari adesso che hai un po’ più di soldi potete cercare un altro appartamento. in una zona più carina, magari a prenzlauer berg” mi dicono.
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in ogni caso, mi manca disegnare. “ma se disegni tutti i giorni al lavoro, e ti pagano per farlo!” “disegnare le mie cose, intendo.” cose che mi ispirano. domenica.
oggi sono andato a fare colazione fuori, per leggere l’ultimo fumetto di blacksad.
avevo proprio voglia di disegnare.
cose che mi ispirano, intendo.
non disegnavo da due mesi.
che fame...
magari avessi “un lavoro vero”.
faccio finta di uscire a prendere aria. 8
sarà meglio cominciare dall’inizio.
“e che ci vai a fare in germania?�
c’è gente che non capisce come si possa lasciare un lavoro fisso per andarsene in un altro paese. senza programmi.
senza conoscere la lingua. senza conoscere nessuno.
forse neanche per me sarebbe stato facile da capire.
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se mi fossi fermato a pensarci.
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la ricerca di una stanza non è mai facile. il linguaggio dei gesti diventa la tua principale forma d’espressione.
visiti ogni tipo di stanza.
e di persone.
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all’inizio cerchi la stanza ideale. poi ti rendi conto che non sei tu quello che sceglie.
sono loro che scelgono te. quella che non ti piaceva diventa la tua miglior speranza.
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è allora che te ne rendi conto.
ti rendi conto che hai lasciato un lavoro fisso per andartene in un altro paese. senza programmi.
senza conoscere la lingua.
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e solo.
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tre mesi dopo. e mo m’ha rotto er cazzo! deve fare sempre il maestrino.
fabio, il mio altro coinquilino, ha ragione. peter è uno stronzo. “voi italiani state sempre cucinando.”
“sempre con il gas acceso.”
ma sai che l’altro giorno mi ha spento il riscaldamento mentre mi facevo la doccia?
‘sto stronzo...
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indovina chi suona.
stasera c’è un concerto gratis allo schlot.
no... il polacco!
fico... ma non posso.
“so ungefÄhr.”
ho parecchio da fare.
non dovreste parlare in italiano tra di voi.
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così non imparerete mai bene il tedesco.
fabio e io parliamo in italiano tra di noi. è più facile. ovviamente peter non approva.
‘sto cazzo!!!
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leggo fumetti da sempre. in realtĂ , fino a quando avevo 15 anni li leggevo davvero. poi ho cominciato a guardare soltanto i disegni.
fin da piccolo, da quando mio cugino mi ha regalato un fumetto di dragon ball, ho voluto disegnare fumetti.
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mia nonna diceva che ero il disegnatore pi첫 bravo del mondo. il corso di disegno mi sarebbe servito per perfezionare la tecnica.
non avevo mai disegnato qualcosa che non fosse immaginario, ma per uno bravo come me non sarebbe stato assolutamente un problema. fammi vedere quando hai finito.
non ti preoccupare, vedrai che con la pratica diventerai bravo.
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sto lavorando con damian, che abita a barcellona e scrive storie per i fumetti. ci siamo conosciuti su internet.
tra quattro mesi ci incontreremo alla fiera del fumetto di angoulĔme, in francia...
per trovare una casa editrice che pubblichi il nostro progetto.
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stasera viene anche maike. fabio me ne ha parlato un sacco.
è appena tornata a berlino. te lo dico sempre, devi fare piÚ progetti alla volta.
lo so, ma preferisco concentrarmi su uno solo e farlo per bene.
non si vedono da anni. ed è cosÏ che ti blocchi sempre.
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finchĂŠ non avrai pubblicato tre libri come fabio, non potrai parlare.
due libri. la mia ultima casa editrice è fallita.
mi dispiace.
proprio adesso dovevano fallire, ‘sti stronzi!
porca puttana!!!
capita.
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