Vivi e vegeta Preview

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A Roberta, per quel primo girasole da cui è nato tutto. Ai miei genitori, per aver sempre creduto in me. E per non avermi diseredato quando, durante le loro vacanze estive, mi dimenticai di innaffiare le loro piante facendole morire tutte. Francesco Savino Ai lettori. Siete la linfa del mondo. Stefano Simeone

Lettering e impaginazione Sara Bottaini con Officine Bolzoni Supervisione Leonardo Favia Proofreading Michele Foschini e Andrea Petronio Della prima tiratura di questo volume 500 copie numerate sono state destinate all’edizione Variant con copertina di Gabriele Dell’Otto ISBN Variant: 978-88-6543-883-1

Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Vivi e Vegeta è © Francesco Savino e Stefano Simeone Per l’edizione italiana: © 2017 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-879-4 PRIMA EDIZIONE


P ubbl i ca t o ori g in a r i a m e n t e on l i n e s u Vert i c a l i s m i . i t d a l 1 7 n ovem bre 2014 a l 6 l u g l i o 2 0 1 5

w w w. v iv i eve ge ta.it



Fin dalla sua fondazione, il distretto aveva un unico scopo: proteggere la vita dei fiori in fuga dal mondo degli umani‌

Abbiamo replicato le tecnologie umane, abbiamo combattuto come meglio potevamo i soprusi delle nostre vecchie sorelle piante‌

Eppure tutto questo non è servito a tenerci al sicuro dalla morte.


i nemici che continuano ad attaccarci vogliono renderci più deboli… ed è proprio per questo che dobbiamo restare uniti.

Per i nostri fratelli appassiti… per il distretto dei fiori…

Per tutti noi.


Mi sembri inquieta, Kheyry… e una Viola del pensiero assorta non è mai un buon segno…

sta arrivando proprio qui, nel distretto dei fiori…

Percepisco l’arrivo di una pianta, Dianthus…

Mmm… altri nemici? Cosa ti dicono i tuoi poteri?

No, non un nemico… una pianta del deserto… e il suo destino è intrecciato a quello del distretto…

Mi fido delle tue sensazioni psichiche, Kheyry… ma qui una pianta non sarà mai la benvenuta.

Tanto meno in un momento come questo.


c a p i t o l o

u n o

u n a q u est i o n e s p i n o s a


Non vuoi nemmeno asciugarti le spine? Sei bagnato fradicio… Nora mi aveva detto che in questo posto piove sempre, ma non pensavo così tanto…

zzz...

Tu sei Carl, vero? Nora mi ha parlato spesso di te… io invece non ricordo neanche più da quanto non ricevo sue notizie…

yawn...

Mi dispiace per quello che è successo… se posso fare qualcosa… Ho solo bisogno di vedere il suo appartamento… può aiutarmi?

Dammi del tu, ragazzo… io sono Vincent, il portinaio del palazzo. E figurati, se non ci si aiuta tra noi cactus… Grazie… immagino che vivere in questo distretto non sia facile, per te…


Sai come si dice, alla fine ci si abitua un po’ a tutto…

Non speri mai che esca il sole?

Credimi, ragazzo… qui nessuno spera mai che esca il sole.


L’appartamento è ancora come l’ha lasciato Nora prima di andarsene…

Non se n’è andata, le è successo qualcosa. Non so ancora cosa, ma devo trovarla…

tu non la conosci come me… Nora non avrebbe mai fatto una cosa del genere…

Credimi, mi dispiace. Ci sono passato anche io, so cosa vuol dire essere lasciati così…

Resta quanto vuoi. Mi trovi in portineria.



Vuoi che ti prenoti l’autobus per il ritorno?

Sarebbe meglio una camera d’albergo, Vincent… te l’ho detto, non me ne vado finché non scopro cos’è successo a Nora…

Ascoltami, ragazzo… per il tuo bene, prendi il primo autobus per il deserto e vattene. Non puoi restare qui.

Sai come si dice… alla fine ci si abitua un po’ a tutto, anche alla pioggia.

Non mi stavi ascoltando, vero? il problema da queste parti non è la pioggia…


Un cactus del deserto, eh? Questo distretto deve sembrarti piuttosto strano…

Se anche tu vuoi dirmi che è meglio che vada via, temo di doverti deludere…

sono una bella di notte… Gli altri si accorgono di me solo quando tramonta il sole, mentre prima sono invisibile… pensi che per me faccia differenza se sei fiore o pianta?

Mi chiamo Alana, in ogni caso…


io mi chiamo Carl e, quando non uso le mie spine come corazza, sono un cactus pacifico…

Scusami, sono stato scortese … ma il mio arrivo non è stato dei più facili…

Da quando è avvenuto lo scisma tra fiori e piante, la vita è diventata più difficile per tutti noi…

È una storia vecchia… e purtroppo ora abbiamo problemi ben peggiori cui pensare…

Lo scisma? Ho sentito storie, a riguardo… è il motivo per cui noi piante non siamo ben accette da queste parti, immagino…

Amo questo quartiere, nonostante i suoi vecchi palazzi a forma di vaso rovesciato e le sue anime inquiete… ma a volte mi chiedo se non abbiano fatto bene le rose…

Le rose?!

Al momento della nascita del distretto, le rose hanno voluto isolarsi in un quartiere a parte… dicevano che i fiori privilegiati dagli umani non potevano mischiarsi a noi…


Quando si dice “non c’è rosa senza spina”…

Che cazzo ci fai qui? E chi ti ha detto che puoi parlare con lei?

Cosa pensi, che solo perché hai le spine puoi venire qui a fare quello che ti pare? Clusius, non cominciare!

Ti ho chiesto… che cazzo… hai…

io non…

E poi si può sapere che cazzo hai da guardare? Eh?

EHi, TU!


‌ da guardare?

Ouff!

Voi piante avete voluto il vostro distretto, qui non siete le benvenute!

Non lo siete mai state, fottutissime figlie di clorofilliana!

Ouff!


Oh, no… no…

È stato un piacere, sempreverde… è arrivato il sole, e tu sei fottuto…

Sai una cosa? Quasi mi dispiace che siano loro a dover finire il lavoro.


il‌ il sole.


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