Ceremo

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“CEREMO” Implementazione di nuove tecniche di produzione nel settore cerealicolo e loro valutazione in remoto

Obiettivi Obiettivo della ricerca è valutare la produzione e il contenuto, sia proteico che di glutine, della granella ottenuta da due varietà di frumento duro, utilizzando tecnologie di apporto d’azoto diversificate. La prova in campo ha avuto il compito di evidenziare eventuali differenze emerse dall’interazione tra i fattori varietà, le differenti dosi di concimazione e le differenti modalità di somministrazione dell’azoto.

Metodi Sono stati posti a confronto due genotipi, la varietà senatore Cappelli e la varietà Ciccio. Per verificare se un corretto piano di concimazione può, per entrambe le varietà, ottimizzare sia la risposta quantitativa che qualitativa, accanto ad un testimone non concimato, sono stati posti a confronto altri tre piani di concimazioni. Nel primo, tradizionale, 100 unità di azoto sono state distribuite 1/3 in pre-semina, come 18-46, e 2/3 all’accestimento, come nitrato ammonico (N100acc). Nel secondo, 100 unità di azoto sono state distribuite tutte in presemina con un concime a rilascio lento, (Entec) (E100). Nel terzo piano di concimazione, sempre 100 unità di azoto sono state distribuite 1/3 in pre-semina, come 18-46, e 2/3 in fase di botticella come nitrato ammonico. Queste tesi sperimentali sono state disposte in campo secondo uno schema a Split-Plot, con le varietà nelle parcelle e i piani di concimazione nelle sub-parcelle. La prova è stata seminata il 9-11-2012 e raccolta il 5-7-2013. La coltivazione è stata effettuata con una tecnica colturale a basso input, che ha previsto in successione ad un erbaio di veccia avena un piano di minime lavorazioni e il controllo della flora infestante a fine accestimento con 2,4D+illoxan. Durante il ciclo colturale sono state effettuate le seguenti misure: • andamento meteorologico (capannina elettronica) • monitoraggio dello stato idrico del suolo (DIVINER 2000) • monitoraggio del contenuto di N dei tessuti (SPAD e analisi dei tessuti) • monitoraggio dell’attività fotosintetica (sistema aperto ADC LCA4) • produzione e sue componenti • dinamica delle asportazioni azotate e della traslocazione dell’N nel sistema suolo pianta • contenuto in N, proteine, Gliadine, Glutenine, LMW-GS, HMW-GS • qualità reologiche delle semole.

Risultati Comparto cerealicolo Misura 124 Progetto Integrato di Filiera Regionale - Cerealicoltura Lucana

Area sperimentale della prova ubicata presso l’azienda “Pugliese”

Tab. 1 - Principali caratteristiche fisico-chimiche del suolo dell’azienda “Pugliese”

Fig. 1 - Andamento termo-pluviometrico e umidità del suolo misurati durante il ciclo colturale del frumento a Matera

Fig. 2 - Andamento Sostanza secca totale (g/m2) e LAI dei singoli trattamenti durante la stagione colturale frumento 2012/2013

Tab. 3 - Scambi gassosi, letture SPAD, biomassa totale e della granella alla raccolta ed efficienza d’uso dell’acqua misurati durante il ciclo colturale nei singoli trattamenti

Partnership: Soc. Coop. Agricola “Le Matine” a r.l. - C.da Torre Spagnola - Matera; Università degli Studi della Basilicata - www.unibas.it Referenze: Michele Perniola - Università degli Studi della Basilicata - www.unibas.it

Analisi di crescita. Per entrambe le varietà, le tre tesi concimate con 100 unità di azoto, rispetto a quella non concimata, hanno manifestato un incremento, sia in termini di biomassa accumulata che di LAI. La varietà Cappelli, nel periodo di massimo sviluppo vegetativo, ha mostrato un accrescimento più lento e più tardivo, con LAI e sostanza secca totale superiori rispetto alla più precoce varietà Ciccio. Scambi gassosi ed efficienza d’uso delle risorse. La maggiore disponibilità di azoto assimilabile ha migliorato, per entrambe le varietà, la fotosintesi. In media la fotosintesi è risultata più alta (per P<0,05) nella varietà Cappelli rispetto alla Ciccio. La varietà Cappelli, oltre a un maggiore contenuto in clorofilla, si è anche meglio differenziata nella risposta tra le tre tesi di concimazioni, determinando valori più alti in assoluto di concentrazione di clorofilla nella tesi concimata all’accestimento. La maggiore efficienza fotosintetica a livello fogliare, amplificata dal maggiore sviluppo della superficie fogliare, indotto dalla concimazione azotata, ha determinato un aumento della sostanza secca totale alla raccolta, molto più marcato nella varietà Cappelli rispetto alla Ciccio (Interazione significativa conc. N x varietà). Le due varietà hanno manifestato un comportamento genetico differente in termini di ripartizione degli assimilati (Harvest Index, HI). Indipendentemente dal piano di concimazione la varietà Ciccio ha ripartito nella granella il 36% degli assimilati, contro il 22% della varietà Cappelli. Infine, pur confermando l’effetto positivo della concimazione azotata e l’interazione significativa tra varietà x dose di N su tutti i parametri, in termini di biomassa secca accumulata nella granella e di efficienza d’uso dell’acqua rispetto alla produzione vendibile, la varietà Ciccio ha fornito un risultato superiore rispetto alla varietà Cappelli. Produzione commerciabile e sue componenti. La varietà Ciccio in tutti i trattamenti sperimentali ha prodotto più granella rispetto alla Cappelli (in media rispettivamente 3,16 e 2,20 t/ha). In entrambe le varietà la produzione media è risultata più bassa rispetto a quella potenziale ottenibile, per effetto dell’andamento climatico siccitoso e del basso imput alla semina. Fermo restando l’effetto positivo per entrambe le varietà della concimazione azotata rispetto al testimone non concimato, i diversi piani di concimazione hanno sortito l’effetto previsto solo sulla varietà Ciccio, con una produzione pari a 3,8 t/ha nella tesi concimata con 100 unità di azoto frazionate 1/3 in presemina e 2/3 all’accestimento. Sia il genotipo che i diversi piani di concimazione non hanno influito sul peso dei 1000 semi e sul peso dell’ettolitro. Entrambi i parametri sono risultati nell’intervallo dei valori di buona qualità mercantile. Parametri qualitativi. Il contenuto in proteine della granella è risultato variare in funzione sia della varietà che del piano di concimazione: è risultato superiore al 13% nella varietà Cappelli (anche nel testimone non concimato), quindi, al di sopra dei limiti minimi per la definizione di una buona qualità tecnologica. Ciò sembra dipendere sia da una maggiore concentrazione delle proteine in una minore quantità di amido assimilato durante la fase di granigione sia dalla maggiore quantità di azoto traslocato dagli organi vegetativi. In entrambe le varietà la concimazione azotata ha, in ogni caso, migliorato il contenuto in proteine. In particolare, nella varietà Ciccio, la concimazione ha permesso di aumentare le proteine al di sopra del limite minimo del 12% previsto per la trasformazione tecnologica del prodotto. La granella di questa varietà ottenuta nella tesi non concimata, non è risultata adatta per l’utilizzo pastificatorio. Tra i tre piani di concimazione in entrambe le varietà non sono state osservate differenze di rilievo. Ciò verosimilmente è stato determinato dalla scarsa piovosità nel periodo di riempimento della granella, che non ha permesso l’assorbimento radicale dell’azoto somministrato in epoca tardiva (alla botticella), riducendo di molto l’efficacia di tale tecnica. La concimazione ritardata alla botticella sembra, invece, aver influenzato positivamente il contenuto nella frazione proteica più attiva da un punto di vista reologico, cioè la frazione gluteninica delle proteine.

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