“LIELUC”
Obiettivi
Lieviti indigeni LIELUC per vini Lieviti indigeni per vini lucani lucani Obiettivi: Metodi:
L’obiettivo principale del presente progetto è isolare, caratterizzare e selezionare lieviti indigeni del territorio. Negli ultimi anni c’è un crescente interesse verso l’uso di colture starter selezionate in funzione del vitigno e del vino che si vuole produrre. In tale contesto, un numero elevato di lieviti indigeni di S. cerevisiae viene caratterizzato, al fine di individuare i ceppi così detti “specifici” in quanto capaci di valorizzare la tipicità dei vini del territorio. Un ceppo di lievito specifico per una tipologia di vino rappresenta uno strumento per conferire al vino un carattere distintivo, fondamentale per la salvaguardia della tipicità dei prodotti in un mercato sempre più globalizzato.
Capofila Partner
L’obiettivo principale del presente progetto è quello di isolare, caratterizzare e selezionare lieviti indigeni del territorio. Negli ultimi anni c’è un crescente interesse verso l’uso di colture starter selezionate in funzione del vitigno e del vino che si vuole produrre. In tale contesto, un numero elevato di lieviti indigeni di S. cerevisiae sarà caratterizzato, al fine di individuare i ceppi così detti “specifici” in quanto capaci di valorizzare la tipicità dei vini del territorio. Un ceppo di lievito specifico per una tipologia di vino rappresenta uno strumento per Comparto vitivinicolo conferire al vino un carattere distintivo, fondamentale Misura 124 Progetto Integrato di Filiera per la salvaguardia della tipicità dei prodotti in un Regionale - Vini di Lucania mercato sempre più globalizzato.
di to e M Isolamento dei lieviti dai campioni di uva in fermentazione
spontanea, prelevati in vigneto, su mezzo agarizzato WL. Isolamento deialieviti di uva in fermentazione Identificazione livellodai di campioni specie mediante amplificazione spontanea, prelevati in vigneto, mezzo agarizzato WL. seguita da restrizione della regionesu ITS del rDNA ribosomiale, a livello speciespecifici. mediante amplificazione della regione ITS del rDNA deiIdentificazione prodotti amplificati condienzimi Polimorfismo genetico dei lieviti Saccharomyces mediante ribosomiale, seguita da restrizione dei prodotti amplificati con enzimi specifici. analisi della regione interdelta. Polimorfismo genetico dei lieviti Saccharomyces mediante analisi della regione Caratterizzazione tecnologica. I ceppi vengono saggiati per interdelta. la Caratterizzazione resistenza a composti antimicrobici, quali l’anidride tecnologica. I ceppi vengono saggiati per la resistenza a composolforosa (SO ), rame ed etanolo. La resistenza alle diverse 2 sti antimicrobici, quali l’anidride solforosa (SO2), rame ed etanolo. La resistenza alle concentrazioni di SO2, rame ed etanolo viene valutata su diverse concentrazioni di SO2, rame ed etanolo viene valutata su terreni specifici. terreni specifici
Risultati
Immagini (a)
(b)
Figura 1- Livello di resistenza dei ceppi di S. cerevisiae all’anidride solforosa (a) e al rame (b) ■ = Marino; ■ = Battifarano; ■ = Petito
Figura 2 – Profili molecolari ottenuti dall’analisi del DNA dei ceppi di S. cerevisiae. ■ = Battifarano; ■ = Petito; ■ = Marino
Dalle fermentazioni spontanee delle uve prelevate in campo stati isolati 462 lieviti, di cui 332 S. cerevisiae e 130 nonSaccharomyces. La caratterizzazione è iniziata sui lieviti Saccharomyces. Dalle fermentazioni spontanee delle uve prelevate in campo sono stati isolati 462 Identificazione Tutti i lieviti sono stati identificati come S. lieviti, di cui 332 S. cerevisiae e 130 non-Saccharomyces. cerevisiae. La caratterizzazione è iniziata sui lieviti Saccharomyces. Caratterizzazione tecnologica – I ceppi di S. cerevisiae Identificazione - Tutti i lieviti sono stati identificati come S. cerevisiae. sono stati saggiati per il livello di resistenza a SO2, rame e Caratterizzazione – I ceppi di S.1a), cerevisiae sono stati saggiati per il etanolo. Per quantotecnologica riguarda la SO (grafico la maggior 2 rame resistente e etanolo. al Per quanto riguarda la SO2 (grafico 1a), livellodei di resistenza a SO2,molto parte ceppi è risultata composto (300 la maggior risultata molto resistente mg/L). Nel parte caso dei del ceppi rame,è tutti i ceppi hanno esibito aluncomposto (300 mg/L). Nel casolivello del rame, tutti i ceppi sviluppando hanno esibitofino un elevato livello di resistenza, svielevato di resistenza, alla dose luppando saggiata fino alla dose saggiata (300 mmol/L). Tutti i ceppi sono risulmassima (300 massima mmol/L). Tutti i ceppi sono risultati molto resistenti all’etanolo, sviluppando benebene in presenza tati molto resistenti all’etanolo, sviluppando in presenza del 16% (v/v) del del 16 % (v/v) del composto. composto. Caratterizzazione molecolare– L’analisi – L’analisi del dei DNA deidi S. cerevisiae è stata Caratterizzazione molecolare del DNA ceppi ceppi di S. cerevisiae è stata utilizzata per valutare il livello utilizzata per valutare il livello di variabilità genetica dei ceppi. In figura 2 è ripordi variabilità genetica dei ceppi. In figura 2 è riportato il tato il numero di profili ottenuti tra i ceppi, suddivisi in funzione dell’azienda. La numero di profili ottenuti tra i ceppi, suddivisi in funzione maggior variabilità è stata ritrovata tra gli isolati provenienti dall’uva dell’azienda dell’azienda. La maggior variabilità è stata ritrovata tra gli Marino, mentre i ceppi derivanti dall’uva dell’azienda Battifarano hanno esibito il isolati dall’uva dell’azienda Marino, mentre i ceppi minor livellodall’uva di biodiversità. provenienti dell’azienda Battifarano hanno esibito il
Risultati
minor livello di biodiversità.
Referenze:
Patrizia ROMANO e Angela CAPECE; Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Romano Ambientali (SAFE), Referenze: Patrizia e Angela Capece;Università degli Studi della Basilicata, V.le dell’Ateneo Lucano n. 10,Alimentari 85100 Potenza Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, ed Ambientali (SAFE); Università Studi della Basilicata - www.unibas.it E-mail:degli patrizia.romano@unibas.it; angela.capece@unibas.it E-mail: patrizia.romano@unibas.it – angela.capece@unibas.it
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali