Friuli Centrale news - aprile 2017

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Banca di Credito Cooperativo del Friuli Centrale - periodico di economia, cultura e sport anno XV - n°1 - aprile 2017

molte persone in un solo cuore

2016: un anno di crescita per la bcc del friuli centrale Il Direttore Generale Marco Pontello delinea l’andamento dell’operatività del 2016 La Banca di Credito Cooperativo del Friuli Centrale ha chiuso il bilancio 2016 con numeri molto positivi dimostrando di essere decisamente una banca in salute con indicatori di solidità ed operatività tra i migliori del mercato. La nostra Cooperativo di Credito svolge la propria attività in 42 Comuni di competenza, con 18 succursali e 110 Persone. Pur nel perdurare di una difficile congiuntura economica, la Banca di Credito Cooperativo del Friuli Centrale ha saputo essere punto di riferimento per le famiglie e le imprese del territorio con prodotti e servizi innovativi e su misura di Soci e Clienti. La raccolta diretta da clientela ha segnato una crescita del 3,5% attestandosi a oltre 458 milioni di

Euro mentre gli impieghi sono cresciuti del 5,27% portandosi così a oltre 379 milioni di Euro segno della vicinanza della Banca di Credito Cooperativo del Friuli Centrale in particolare alle famiglie che richiedono mutui per l’acquisto della casa ed alle imprese che accrescono la propria attività e che necessitano di adeguati finanziamenti. Uno straordinario impulso ha ottenuto il settore della bancassicurazione che ha visto una crescita dei volumi del 40% rispetto al 2015. Il dato rappresenta l’impegno della Banca nell’offerta di polizze assicurative adeguate alle esigenze della clientela con il supporto di una adeguata consulenza che accompagna il cliente nella valutazione delle migliori soluzioni per la prevenzione assicurativa. Costante è l’impegno a diffondere la cultura sulla previdenza complementare che ha portato alla fine del 2016 ad avere una massa gestita di oltre 18.700.000 Euro con 2.237 posizioni individuali.

Nel 2016 ammontano a oltre 270.000 Euro le erogazioni a favore di 260 Associazioni ed Enti del territorio. Viene così confermato il sostegno della Banca di Credito Cooperativo del Friuli Centrale alle Associazioni locali a supporto di progetti culturali, sociali e sportivi. Quanto riportato è riprova del fatto che le BCC riportano le risorse finanziarie derivanti dalla propria attività sul territorio nel quale operano. Per concludere, l’attività complessivamente ha prodotto un utile superiore a 1,1 milioni di Euro, in crescita del 30,55% rispetto all’anno precedente. Il dato conferma la solidità della banca e permette di guardare al futuro con la certezza che la Banca di Credito Cooperativo del Friuli Centrale sarà sempre a fianco delle comunità per soddisfare al meglio le esigenze e le richieste dei Soci delle famiglie e delle imprese.

Giuseppe Graffi Brunoro Presidente BCC del Friuli Centrale

GRUPPO BANCARIO COOPERATIVO CASSA CENTRALE BANCA: UNA GRANDE OCCASIONE PER IL CREDITO DEL FVG Abbiamo chiesto al nostro presidente qualche riflessione sul tema del Gruppo bancario cooperativo e sulle decisioni che le BCC del Friuli Venezia Giulia stanno assumendo. Decisione che, abbiamo capito, non può fondarsi solo sul capitale richiesto in sede di adesione, ma deve valutare a 360 gradi una molteplicità di questioni, alcune molto oggettive e altre con una discreta componente di soggettività legata a identità cooperativa, fiducia nelle persone, storia delle aziende ecc. ecc.

Presidente, il credito Cooperativo cambierà veste. Quali saranno le conseguenze per i Soci e per i clienti? Nella quotidiana operatività bancaria, nessuna. L’obiettivo nel medio periodo, però, è quello di rafforzare il sistema del Credito Cooperativo in una visione non solo italiana, ma europea del movimento. Può spiegarci, in breve, le ragioni di questa riforma? Il processo della cosiddetta autoriforma delle BCC è iniziato a gennaio 2015, quando il Governo ha posto mano all’assetto delle Banche Popolari con attivi superiori agli 8 miliardi di euro, e ha fatto capire al Credito

Cooperativo che era necessario un processo di semplificazione e di ammodernamento di un modello che, ad avviso del Governo e della Vigilanza, non consentiva più i percorsi di veloce raccolta di nuovo capitale che l’Unione Bancaria Europea avrebbe reso necessari di fronte alle complessità e alle difficoltà del settore bancario. Per questo, dopo un lungo percorso, si è definita una legge (49/2016) che ha introdotto l’istituto giuridico del Gruppo Bancario Cooperativo. Uno strumento che non ha pari in nessun Paese europeo, e che risulta caratterizzato da due elementi fondamentali di originalità: da un lato nessuna BCC potrà più operare come soggetto singolo e completamente continua >> autonomo, e dall’altro i

Buona Pasqua

da parte di tutte le persone della BCC Friuli Centrale


patrimoni del Gruppo Bancario Cooperativo e di tutte le BCC aderenti al Gruppo diventeranno, di fatto, una cosa sola. Quindi i Soci delle BCC non conteranno più nulla? Non è affatto così. Soprattutto per quelle BCC che sono gestite in modo sano e prudente. La norma prevede, infatti, che le singole Banche di Credito Cooperativo mantengano la propria licenza bancaria, ma siano costrette ad aderire ad un Gruppo Bancario Cooperativo (società “Capogruppo”) in forma di S.p.A., di cui saranno proprietari e a cui, in forza di un “contratto di coesione”, cederanno parte della propria sovranità gestionale affidando a questa società Capogruppo i poteri di direzione, coordinamento e controllo. Questo contratto definisce da un lato gli obblighi e i doveri della Capogruppo e dall’altro i poteri della stessa nei confronti delle BCC. L’esercizio di tali poteri potrà essere modulato in base al rischio che ciascuna BCC rappresenta per il Gruppo stesso: come ho detto più sopra, alle BCC gestite bene, in modo sano e prudente e con numeri e governance in regola sarà garantita la giusta autonomia gestionale, i Soci potranno scegliere i loro amministratori e, nella quotidiana operatività bancaria, non vi saranno rivoluzioni. E la questione dei patrimoni che si consolidano? Questa è, forse, la più grande novità della Riforma delle BCC: il consolidamento, per legge, dei patrimoni di tutte le BCC aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo. Detto in parole povere, il patrimonio libero non è più della singola BCC, ma del Gruppo Bancario Cooperativo. Questa è la conseguenza pratica del concetto di “garanzia incrociata” che è stato introdotto con la legge di riforma e chiarito con le Disposizioni di Vigilanza (vedi box 1). In sostanza, il patrimonio libero di ciascuna BCC è posto a garanzia degli obblighi della Capogruppo e di tutte le altre BCC aderenti. E deve essere immediatamente disponibile. Ciò che conta, dunque, non è più il patrimonio della singola BCC, ma quello del Gruppo Cooperativo nel suo complesso. Tant’è che, ai fini di Vigilanza, viene considerato come una cosa unica. Può essere più chiaro? Ci provo, anche se la questione è piuttosto complessa e il rischio di semplificare troppo è sempre in agguato. Il patrimonio è importante per qualsiasi azienda. Per un’azienda bancaria lo è ancora di più. Ad una banca è consentito raccogliere risparmi ed erogare prestiti in una misura che corrisponde, di fatto, a dei multipli del proprio patrimonio. Quando una banca presta denari ai propri clienti, si assume il rischio che una parte di quei prestiti non venga regolarmente pagata alla scadenza. Si tratta, pertanto, di “attivi a rischio”. Un indicatore che ormai tutti conosciamo, il CET1, misura il rapporto fra il patrimonio e gli attivi a rischio di ciascuna banca. Per il CET1 ci sono delle soglie minime, fissate dalla legge, al di sotto delle quali una banca non può scendere. La parte di patrimonio che eccede detta soglia minima si dice “patrimonio libero”. Ciò che conta, allora,

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non è tanto il patrimonio in valore assoluto, ma il suo rapporto con gli attivi a rischio. E, nel caso di un Gruppo Bancario Cooperativo, non è tanto importante il CET1 di ciascuna BCC quanto quello del Gruppo nel suo complesso. Infatti, le Disposizioni di Vigilanza recitano testualmente che l’accordo di garanzia che deve essere stipulato fra le BCC aderenti e la Capogruppo deve “produrre l’effetto di qualificare le passività della Capogruppo e delle Banche affiliate come obbligazioni in solido di tutte le Banche aderenti all’accordo”. Detto in parole più semplici: i debiti di ciascuna BCC sono debiti di tutte le BCC aderenti e quindi del Gruppo; il patrimonio libero di ciascuna BCC è capitale del Gruppo e viceversa; il capitale del Gruppo è di tutte le BCC aderenti. Questo assetto assicura la massima garanzia ai risparmiatori, che sanno di poter contare sul patrimonio complessivo dell’intero Gruppo. Questo però STA a significare che la nostra BCC, in quanto sana, potrebbe fare da garante ad altre banche meno sane? Di fatto è già così. Questo è anche l’attuale assetto in forza dei Fondi di garanzia dei depositanti e degli obbligazionisti. Ed è ciò che ha assicurato la massima garanzia ai risparmiatori che si sono fidati delle BCC e che hanno sempre contato sul patrimonio complessivo dell’intero sistema in forza della responsabile solidarietà cooperativa che le BCC hanno dimostrato da un secolo a questa parte. Tuttavia questo assetto oggi è fondato su vincoli etici e sulla reputazione delle BCC. Elementi che l’Unione Europea ha ritenuto non sufficienti ed ha chiesto un impianto normativo vincolante che impegnasse anche giuridicamente le diverse BCC.Peraltro occorre rilevare come, escluso il Friuli Venezia Giulia, l’autonomia di cui hanno goduto le BCC ha, purtroppo, permesso qualche eccesso e ci sono stati diversi casi in cui il sistema si è accorto troppo tardi dei danni generati da BCC irresponsabili che sono stati pagati, pro quota, da tutte le altre BCC. I poteri di controllo che verranno attribuiti alla Capogruppo scongiureranno il ripetersi di simili episodi. Ma quindi i Soci, verranno privati del loro patrimonio? In realtà già oggi i Soci di una BCC non sono proprietari in senso pieno del patrimonio della BCC, ma solo della parte che hanno conferito. E, nel nostro caso, il capitale conferito dai Soci è meno del 2%. Il resto è costituito da riserve accumulatesi nel tempo e per legge indisponibili ai Soci. Cosa significa, in concreto? Il patrimonio delle Cooperative è, per definizione, indisponibile ai Soci, che lo devono e posso gestire solo nell’ambito di determinati spazi operativi. Nel nostro caso, il patrimonio della BCC si è formato in oltre 100 anni di attività, e per il 98% è costituito da utili che generazioni di Soci hanno destinato a costituire un patrimonio comune vincolato a fare banca localistica e mutualistica, con sana e prudente gestione, a vantaggio delle Comunità di riferimento, con l’unico intento di preservare e possibilmente

disposizioni di vigilanzA La garanzia è disciplinata contrattualmente in modo da produrre l’effetto di qualificare le passività della capogruppo e delle banche affiliate come obbligazioni in solido di tutte le banche aderenti all’accordo. Inoltre, essa deve rimuovere ogni ostacolo giuridico o di fatto al rapido trasferimento di fondi propri e mezzi finanziari nell’ambito del gruppo per garantire il tempestivo adempimento delle obbligazioni di ciascun altro aderente


ALCUNI DATI DELLE DUE CANDIDATE CAPOGRUPPO ICCREA

(dati al 30.06.2016)

CASSA CENTRALE

CASSA CENTRALE

(dati al 30.06.2016)

(dati al 30.06.2016 maggiorati dell’ aumento capitale in contanti)

1.622.000

219.000

819.000

13.000.000

934.000

934.000

12,3%

23,5%

87,8%

Soglia di sicurezza

10,50%

10,50%

10,50%

Capitale libero (rispetto alla soglia del 10,5%)

243.000

121.000

721.000

Capitale libero/attivi a rischio

2%

13%

77%

Indice redditività capitale

3,5%

6%

Rapporto costi/ricavi

60%

48,5%

Patrimonio Attivi a rischio (RWA) Indice di solidità (CET 1 ratio)

Stima impieghi a clientela complessivi del gruppo

80-90 mld

34-45 mld

Capitale libero/impieghi complessivi (dato stimato)

0,27%-0,30%

1,8%-2,0%

Il capitale libero di CCB post aumento di capitale sarà circa 3 volte quello di ICCREA. Gli impieghi del gruppo CCB dovrebbero essere circa la metà di quelli del gruppo ICCREA

accrescere il patrimonio a vantaggio delle generazioni future. Il giorno in cui si decidesse di smettere l’esercizio dell’attività di credito cooperativo, il patrimonio indisponibile accumulato non verrebbe distribuito fra i Soci che in quel momento hanno la fortuna di essere tali, ma andrebbe devoluto ai Fondi Mutualistici gestiti secondo norme previste dal Ministero del lavoro e dello sviluppo economico. Leggiamo che non è stato possibile far nascere un unico Gruppo Bancario Cooperativo e che le BCC si stanno dividendo su due gruppi bancari. Perché ci stiamo dividendo? In realtà, da almeno 15 anni le BCC italiane fruiscono dei servizi di due Banche di secondo livello: Iccrea di Roma e Cassa Centrale Banca di Trento. Nella nostra regione, oggi, alcune BCC collaborano più o meno intensamente con Iccrea e altre con Cassa Centrale. Avevamo sperato, e oggettivamente abbiamo lavorato con tutte le nostre energie, che questa potesse essere l’occasione per superare questa duplicazione. Purtroppo non è stato possibile in quanto, a mio avviso, da un lato non si è voluto prendere atto della necessità di una radicale rifondazione dell’assetto industriale del Gruppo Iccrea e dall’altro Cassa Centrale ha temuto di essere fagocitata in un gruppo molto più grande senza le necessarie garanzie di rinnovamento, indispensabili a dare garanzie di sostenibilità. Di conseguenza, i due poli sono rimasti separati; anzi, la questione ultimamente si sta radicalizzando, e in questo contesto le singole BCC stanno liberamente decidendo a quale Gruppo Bancario Cooperativo aderire”.

Ma, fra Roma e Trento, la nostra BCC che decisione assumerà? La nostra è una BCC che storicamente, pur avendo sempre sottoscritto tutti gli aumenti di capitale che nel tempo ci ha richiesto Iccrea, ha sempre utilizzato quasi esclusivamente i servizi di Cassa Centrale Banca di cui siamo soci sin dal 2007, adoperando il sistema informativo di riferimento di questo Gruppo da sempre. Inoltre, il progetto ci convince e conosciamo personalmente le Persone che lo stanno portando avanti ed abbiamo la massima fiducia in loro. Aggiungo che il progetto di Roma ci pare poco realistico in quanto, almeno per quanto ci è stato presentato, è costruito assumendo che vi partecipino la totalità delle BCC Italiane quando sappiamo bene che saranno poco più della metà. E questo significa che dovrà sostenere costi di struttura e di personale sovrastimati da ribaltare sui conti economici delle BCC aderenti. Non abbiamo dubbi che quella verso Cassa Centrale sia la strada giusta per la nostra BCC, per le Persone che ci lavorano e per le nostre Comunità di riferimento. E devo anche dire che abbiamo le stesse opinioni di un’importante maggioranza delle BCC del Friuli Venezia Giulia, che liberamente si sono espresse a favore di questa Capogruppo. Che differenze hanno le due aggregazioni? I due progetti di aggregazione, in verità, appaiono piuttosto diversi. Dalle lettere di invito all’adesione che ci hanno inviato si intuiscono diverse visioni. Il progetto di Iccrea mi pare impostato su un modello di business bancario molto simile a quello di altri istituti di credito in forma di S.p.A.,

con una forte centralizzazione delle decisioni strategiche e senza espliciti richiami alle finalità mutualistiche delle BCC e al principio, cd. risk based , che prevede un esercizio dei poteri di direzione, coordinamento e controllo modulare rispetto alla rischiosità della banca. (Ndr: In estrema sintesi, maggiore è il rischio di una banca, maggiormente incisivo sarà l’esercizio dei poteri della Capogruppo sulla gestione di quella banca.; viceversa, più una banca è sana, maggiore sarà l’autonomia riservata agli organi gestionali di quella banca con interventi meno incisivi da parte degli organi della Capogruppo). In un passaggio, che a me pare emblematico, si parla della necessità di “far evolvere il sistema delle BCC verso una configurazione di Gruppo bancario ..”. La mancanza dell’aggettivo qualificativo “cooperativo” come va interpretata? Se è una semplice dimenticanza, è sintomo di una scarsa attenzione al tema; se invece fosse una volontaria omissione, non credo meriti neppure commento. Il progetto di Cassa Centrale, invece, dichiara di puntare a conservare quei valori di mutualità e autonomia alla base del nostro essere differenti, e mette in evidenza che la Capogruppo è portatrice di specifici doveri e responsabilità volti a “valorizzare un modello alternativo di fare impresa bancaria che ponga al centro le BCC come banca del territorio favorendone l’efficienza bancaria e industriale”. Queste diverse visioni impattano su una delle questioni più delicate della riforma: quella dei poteri di direzione, coordinamento e controllo che competeranno alla Capogruppo e che saranno esercitati con modularità legata alla rischiosità della Bcc in forza del “contratto di coesione” che deve essere stipulato con la Capogruppo. E in questo caso, le Disposizioni di Vigilanza lasciano spazi di autonomia contrattuale alle due candidate Capogruppo. Comprendete che non si tratta di presupposti di poco conto, in quanto questi aspetti incidono pesantemente sull’autonomia della singola BCC e sull’effettività della stessa. Poi, certo, entrambi i progetti devono essere finanziariamente sostenibili e coerenti con l’impianto normativo che è uguale per tutti, ma noi rimaniamo convinti che conto economico e conto sociale siano obiettivi compatibili e, anzi, in questa fase storica, ancora più importanti da abbinare”. Si dice che Iccrea sia già strutturata come Capogruppo, mentre Cassa Centrale non lo è. E’ vero che Iccrea è già strutturata come Capogruppo, ma lo è di un gruppo bancario tradizionale caratterizzato da poche strutture di servizio alle BCC. Come del resto lo è Cassa Centrale. Invece il mestiere di “Capogruppo di un Gruppo Bancario Cooperativo” è nuovo per tutti e la necessità di strutturarsi “da zero” per tale nuovo mestiere è la stessa per entrambe le candidate. Con la differenza che continua >>

APR 2017


Cassa Centrale da maggiori certezze industriali su comparti essenziali come l’informatica, l’assicurativo e il cruscotto direzionale; inoltre, tenuto conto che è strutturalmente più leggera grazie ad un numero di dipendenti pari ad un terzo rispetto a quelli di Iccrea, ha maggiori spazi di flessibilità nel costruire la sua nuova organizzazione. Su quali elementi va fondata la decisione finale? Di certo non solo sul dato del patrimonio della Capogruppo esistente al momento di presentazione della domanda alla Vigilanza, che in un caso (Iccrea) è già superiore al miliardo di Euro richiesto dalla normativa. E’ indispensabile guardare anche oltre l’attuale patrimonializzazione complessiva del Gruppo in valore assoluto, e soprattutto ricordare che il patrimonio libero è una variabile dipendente dai rischi che il Gruppo si assume: quindi, non è tanto il valore assoluto che conta, quanto quello relativo. Sono poi da valutare attentamente la capacità del piano industriale di produrre valore e, di conseguenza, le necessità di patrimonio di medio e lungo periodo. In un progetto che deve essere di lungo termine, cambia poco chiedere capitale ora per poter avviare il progetto, oppure avviare ora il percorso e poi chiedere capitale. I numeri di partenza delle due società candidate Capogruppo vedono diverse solidità strutturali, diversi indicatori di patrimonializzazione (a giugno 2016 il CET 1 di Iccrea è pari a circa il 12,50%, mentre quello di Cassa Centrale supera il 23%), diversi attivi ponderati per il rischio (quelli di Iccrea sono 13 volte maggiori di quelli di Cassa Centrale) e diverse strutture di costo. Inoltre, i piani industriali dei due gruppi sono basati su assunti profondamente diversi fra di loro. E le BCC che manifestano interesse all’adesione hanno diversi profili di patrimonializzazione e di attivi più o meno rischiosi. Così come, infine, un rilievo significativo è dato dalle ipotesi aggregative che diverse BCC stanno valutando in questa delicata fase di riassetto a Gruppo Bancario Cooperativo. Ma si dice anche che scegliere Cassa Centrale costa, mentre Iccrea sembra gratis. Siamo tutti sufficientemente maturi per sapere che non esistono pasti gratis. E lo si può capire facilmente. L’adesione a una Capogruppo non è un biglietto d’ingresso al cinema, ma il contributo ad un progetto comune. Scegliendo Cassa Centrale, andremo a far parte di uno dei Gruppi bancari più solidi oggi esistenti in Italia. Questo a garanzia e sicurezza dei nostri risparmiatori e delle nostre imprese. Quindi, la sottoscrizione del capitale non è un “costo”, ma un investimento che ciascuna BCC fa per sostenere un progetto che le consentirà nel futuro di mantenere la propria identità cooperativa ed esercitare la propria autonomia gestionale nel rispetto dei principi di sana e prudente gestione. A tal proposito, mi pare opportuno ricordare che Cassa Centrale non chiede capitale ai Soci dal 2007, mentre Iccrea, negli ultimi 10 anni, ha ottenuto dai suoi Soci aumenti di capitale per oltre 600 milioni di Euro.

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Pur non essendo questo il principale motivo di scelta, la sottoscrizione del capitale, come tutti gli investimenti, punta anche ad avere un rendimento finanziario: fino ad oggi, quello delle azioni di Cassa Centrale è stato quasi il doppio di quello di Iccrea. L’acquisizione di partecipazioni, inoltre, consente, proporzionalmente, di poter contare nella definizione delle scelte strategiche del Gruppo Cooperativo. Quindi maggiore è la partecipazione, maggiore è il ruolo nella governance. Ed è per questo che le BCC di questa regione che aderiscono al progetto di Cassa Centrale contano di poter partecipare, da protagoniste, alla fase costituente del Gruppo Bancario Cooperativo. Viceversa, se ricordo bene, oggi in Iccrea con sole 30 grandi BCC (su oltre 300 BCC socie) si supera il 40% del capitale e quelle poche BCC, ad oggi, esprimono ben 10 amministratori su 15. Tolti gli indipendenti, resta ben poco per BCC medio piccole come quelle del Friuli Venezia Giulia. Ma è vero che le BCC del FVG dovranno mandare 60 mln di Euro a Trento? Posta in questi termini, la questione rischia di essere fuorviante in quanto, come ho cercato di spiegare, conferiamo alla Capogruppo, e quindi al Gruppo, capitale libero che, per legge, è già suo. Non voglio semplificare troppo, ma è quasi come spostare i quattrini da una tasca all’altra nella stessa giacca. In concreto, però, precisando che nulla verrà chiesto ai Soci delle BCC, le BCC del FVG che aderiranno a Cassa Centrale condividono un progetto che sarà una grande occasione per il credito, e quindi per le imprese e le famiglie, della nostra regione. Sarà un Gruppo Bancario Cooperativo solido, con una forte partnership internazionale come DZ Bank, la Capogruppo delle Casse Rurali tedesche, con un progetto industriale che presenta una elevata efficienza e caratteristiche di particolare attenzione al modello cooperativo. Per fare questo è necessario, per legge, raggiungere un patrimonio di un miliardo di euro. Questo patrimonio di Gruppo, di cui le BCC sono i proprietari, sarà poi messo a disposizione dello sviluppo delle singole BCC aderenti (che a regime saranno un centinaio provenienti da tutte le regioni italiane) e delle eventuali necessità di solidarietà cooperativa infragruppo a tutela di Soci e clienti delle BCC stesse. Per poter far parte di questo progetto, le BCC della nostra regione sono pronte ad un investimento che nel tempo darà i suoi frutti sia sul piano dei ritorni finanziari che, soprattutto, sul piano del sostegno allo sviluppo sociale, morale ed


economico delle nostre Comunità. Sempre correndo il rischio di semplificare troppo, mi permetto di fare l’esempio che, forse, è meglio investire qualcosa di più all’inizio ed avere un’autovettura affidabile nel tempo, piuttosto che ritrovarsi a fare costosi interventi di manutenzione che in poco tempo potrebbero superare il valore iniziale dell’autovettura. E l’Informatica quanto pesa? La questione dei sistemi informatici ha sicuramente il suo peso, anche se Iccrea sostiene che non porrà vincoli ai sistemi informatici diversi dal suo. Temiamo che non potrà mantenere a lungo i suoi impegni in quanto la BCE, nelle sue raccomandazioni di fine agosto scorso, ha testualmente dichiarato che è necessario prevedere “l’adozione di un sistema informativo e di un processo di gestione dei dati unici entro un lasso di tempo ragionevole, ma non oltre tre anni dalla data di stipula del contratto di coesione”. Viceversa Cassa Centrale, molto correttamente, fin da subito ha chiaramente dichiarato che per aderire è necessario avere il suo sistema informatico. Perché in Friuli Venezia Giulia non abbiamo fatto come hanno fatto le BCC della provincia di Bolzano che hanno fatto una sub-holding che fa riferimento ad Iccrea? È necessario fare un po’ di chiarezza, in quanto chi mette in giro certe affermazioni forse deve studiare meglio la norma. Le BCC delle provincie autonome di Bolzano

e di Trento hanno uno specifico articolo della legge che prevede, per loro e solo per loro, la possibilità di fare un Gruppo Provinciale e non una sub-holding. Poi, non è vero che quel gruppo Provinciale farà riferimento ad Iccrea, ma sarà completamente autonomo (e sappiamo bene quanto a Bolzano siano gelosi della loro autonomia!). Infine, a Bolzano opera da diversi decenni una Banca di secondo livello, la Cassa Centrale di Bolzano, che ha potuto candidarsi al ruolo di capogruppo provinciale. In Friuli Venezia Giulia ci mancavano due requisiti indispensabili: la norma di legge che ce lo consentisse e una Banca di secondo livello che potesse candidarsi al ruolo di Capogruppo. Ogni altro argomento in materia pare, a dir poco, strumentale. E quindi in Friuli Venezia Giulia non rimarrà nulla? Non è affatto così. Se le BCC che si stanno orientando ad aderire al progetto di Cassa Centrale Banca saranno numerose e compatte, potremmo riuscire ad assicurare la presenza in regione di una sede territoriale del Gruppo, con conseguenti ricadute positive sia sugli aspetti occupazionali che su quelli della rapidità delle decisioni operative. Inoltre, stiamo immaginando di poter mantenere in regione molti degli uffici del comparto banca-assicurazione e quelli del settore Credito al Consumo. E non appena completate tutte le necessarie verifiche, non è escluso che ci possano essere anche sviluppi sul dossier Mediocredito. Con queste premesse, non è utopistico pensare che si possa provare ad immaginare anche un sottogruppo territoriale per il Friuli Venezia Giulia. Cosa che in Iccrea non sarebbe possibile, visto che mai riusciremmo a raggiungere il 10% degli attivi a rischio del Gruppo come è previsto dalla normativa per formare un sottogruppo territoriale. Quali saranno le conseguenze per le Persone che lavorano nelle BCC? I sindacati sono preoccupati. Le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali sono anche le nostre preoccupazioni. In un contesto economico che vede il settore bancario dichiarare migliaia di esuberi dopo che sono già usciti dal mondo del lavoro decine di migliaia di bancari, è impensabile che il Credito Cooperativo possa restare indenne. Le uscite dal mondo del lavoro dei cooperatori di credito sono state, fino ad oggi, infinitamente più contenute. Tuttavia, pur con tutta l’attenzione che, da sempre, riserviamo alle Persone, anche nel nostro sistema dovremo immaginare percorsi che portano ad una riduzione del numero degli occupati e alla riduzione del costo del lavoro. Diciamo che, ad oggi, è probabile che le necessità di maggiori esuberi si rilevino nella Capogruppo che occupa un numero di persone triplo rispetto all’altra. E sinceramente non capisco perché, invece di preoccuparsi di questo, alcuni si preoccupino

delle scelte industriali che le BCC della nostra regione hanno dimostrato, numeri alla mano, di saper fare, con equilibrio e prudenza, sempre nell’interesse della nostra Gente. Con la scelta di Cassa Centrale, ci saranno dunque ricadute positive su Soci e clienti? Non a caso il progetto di Cassa Centrale è condiviso anche con DZ Bank, il colosso del Credito Cooperativo tedesco che, pur riducendo significativamente il suo peso, ha voluto mantenere una sua partecipazione, non solo simbolica, convinto che unire le forze cooperative a livello europeo sia fondamentale per il futuro del settore bancario cooperativo. I benefici ricadranno sia sui Soci sia sulla clientela, garantendo alle nostre Comunità un’offerta bancaria in generale che ricostruisca quella fiducia che le speculazioni finanziarie da una parte e la crisi economica dall’altra hanno fortemente indebolito. Un modello basato sulla gestione oculata del risparmio e sul finanziamento alle attività dell’economia reale del territorio, il tutto basato sui principi del buon padre di famiglia e dello spirito mutualistico. E scusate se è poco…” Cosa succederà alle BCC del FVG, visto che sembrano destinate a prendere due strade separate? Abbiamo fatto tutto il possibile per mantenere unito il sistema delle 15 BCC della regione in questa sofferta scelta. La maggior parte degli istituti si è riconosciuto in uno dei due progetti, che, anche se più contenuto in termini dimensionali, evidentemente, è stato ritenuto rappresentare meglio i valori fondanti del credito cooperativo e più sostenibile sia sul piano economico che su quello patrimoniale. Verificheremo strada facendo se sarà possibile mantenere almeno un’unità associativa, nella speranza che, un giorno, strade che oggi sono divergenti sul piano industriale possano ricongiungersi. E noi come ci poniamo di fronte ai diversi processi aggregativi in atto fra le BCC della regione? Crediamo che con l’assetto a Gruppo Bancario Cooperativo, l’elemento vincente di una BCC non sia tanto la dimensione quanto la sua capacità di rispondere in modo efficiente alle esigenze, non solo bancarie e non solo di breve periodo, dei Soci, dei Clienti e delle Comunità di riferimento. Tuttavia, la crescente complessità normativa e il contesto politico ed economico generatosi dopo 10 anni di crisi ci hanno convinto che sarà utile, prima di tutto alle Comunità e al Territorio, un processo aggregativo; per questo, stiamo verificando la sostenibilità di un progetto innovativo con le consorelle di “Carnia e Gemonese” e della “Bassa Friulana”.

APR 2017


AD APRILE QUATTRO INCONTRI SUL TERRITORIO. La BCC del Friuli Centrale organizza una serie di incontri con la popolazione per approfondire i temi riguardanti la nuova normativa sul nuovo Gruppo Bancario Cooperativo. Ecco di seguito le date:

18 aprile 2017 a Martignacco (presso la Sala dei Soci della nostra Succursale) 24 aprile 2017 a Flaibano (presso il Centro sociale cittadino) 27 aprile 2017 a Buja (presso la Sala consiliare del Comune) 28 aprile 2017 a San Daniele del Friuli (presso la Sala Consiliare del Comune) 2 maggio 2017 a Tarcento (presso la sala convegni dell’Albergo Ristorante “Al Tarcentino”)

Tutti gli incontri si terranno alle ore 18:30. Al termine degli incontri seguirà un momento conviviale. E’ possibile confermare la propria partecipazione prenotandosi con un messaggio di posta elettronica all’indirizzo soci@bccfc.it

APERTURE AREE SELF/SPORTELLO 24 ORE LA TUA BANCA, SEMPRE PIU’ VICINA A TE. pagamenti vari 24 ore su 24, 7 giorni su 7: questo grazie alla naturale evoluzione

dei già conosciuti ATM, le cosiddette “Aree Self”, davvero pratiche ed intuitive. Grazie all’evoluzione tecnologica, i

servizi offerti dalla nostra Cooperativa di Credito sono sempre più vicini alle esigenze dei nostri Soci e clienti: l’InBank sia

nella sua versione classica che nella pratica versione App (presente per smartphone Apple e Android) ha rivoluzionato le modalità di fruizione degli strumenti di pagamento e di investimento, donando completa libertà di interazione agli utenti. La persona ha sempre avuto un ruolo centrale nelle nostre scelte organizzative: è per questo che abbiamo rimodulato il nostro orario, per ampliare il tempo SUccursale di san daniele

Nelle nostre succursali di San Daniele del Friuli e dei Rizzi (Udine), nonché prossimamente anche a Tarcento, è possibile effettuare versamenti di assegni e/o contanti, bonifici, ricariche e altri

www.bccfc.it

dedicato ai servizi di consulenza.

Questi strumenti informatici di nuova generazione ci consentono infatti di dedicare maggior tempo alle esigenze della nostra clientela, in termini di supporto e assistenza sulle scelte relative agli investimenti, ai finanziamenti e alle coperture assicurative.

SUccursale dei rizzi


ASSEMBLEA DEI SOCI 2017

Lavoriamo con l’obiettivo di essere sempre al vostro fianco.

Dopo il successo dell’edizione dei 110 anni organizzata insieme alle associazioni di Martignacco, la BCC del Friuli Centrale ha scelto Fagagna come sede designata per l’Assemblea dei Soci che si terrà Sabato 20 maggio

2017.

La palestra comunale in Via dei Colli 1 ospiterà i lavori assembleari che si terranno nel pomeriggio, mentre nella splendida cornice di Piazza Unità d’Italia si terrà la Cena sociale con la preziosa collaborazione delle Associazioni del comune, con la Pro Loco Fagagna capofila nel coordinamento dei volontari. Come per l’anno scorso, per facilitare gli spostamenti dei Soci verranno messe a disposizione delle navette verso i luoghi di ritrovo. Sarà inoltre possibile visitare la consueta esposizione “Spazio Soci” che permetterà alle aziende aderenti all’iniziativa di esporre all’interno di appositi stand i propri prodotti e servizi.

NUOVO PROGETTO “ASSOCIAMOCI”:

La BCC del Friuli Centrale da sempre sostiene e promuove lo sviluppo del territorio, coerentemente con i principi mutualistici presenti nello Statuto della nostra Cooperativa di credito: solo nel 2016, sono stati erogati più di 270.000 Euro di contributi a più di 260 Associazioni. Il nuovo progetto “Associamoci” è nato per rinforzare ulteriormente la collaborazione reciproca tra queste realtà e la nostra BCC: gli associati e i volontari avranno la possibilità unica di aiutarci a sostenere

le loro Associazioni.

L’iniziativa infatti prevede la consegna alle Associazioni operanti nei 42 comuni del nostro territorio di competenza (a fronte dell’apertura del nuovo conto corrente “Associamoci”) di un kit di benvenuto contenente un pacchetto di cartoline da consegnare ai propri associati e sostenitori: i possessori di tali cartoline, a fronte dell’apertura di uno dei prodotti previsti dall’iniziativa (v. box illustrativo), potranno destinare alla propria Associazione dei “punti contributo” che, al termine del periodo di validità dell’iniziativa, andranno a costituire la base sulla quale calcolare il contributo speciale che verrà elargito a titolo di riconoscimento e incoraggiamento dell’attività effettuata nell’interesse della collettività.
 I nostri referenti sono già attivi per presentare questo progetto alle Associazioni con cui abbiamo collaborato negli ultimi tre anni, per maggiori informazioni e per il regolamento completo dell’iniziativa è possibile rivolgersi alle Persone delle nostre Succursali.

SEMPRE PIU’ VICINI ALLE ASSOCIAZIONI AIUTACI AD AIUTARE DEL NOSTRO TERRITORIO

LA TUA ASSOCIAZIONE! LA BCC DEL FRIULI CENTRALE DA TEMPO SOSTIENE LA TUA ASSOCIAZIONE, PARTECIPA ANCHE TU SOTTOSCRIVENDO UNO O PIÙ PRODOTTI PRESSO LE NOSTRE SUCCURSALI. CONTRIBUIRAI AD AUMENTARE IL SOSTEGNO DELLA BANCA VERSO LA TUA ASSOCIAZIONE! A SEGUITO LA LISTA DEI ‘PUNTI CONTRIBUTO’ Apertura conto corrente Carte di Debito Carte di Credito Internet banking con attivazione infobanking e alert SMS Piani di Accumulo (PAC) Deposito titoli Finanziamento Mutuo Casa Bancassicurazione Risparmio Gestito Gestioni patrimoniali Fondi Pensione Adesione all’Associazione Assistenziale Obiettivo Benessere

4 punti 1 punto 2 punti 1 punto 3 punti 2 punti 4 punti 10 punti 4 punti 3 punti 3 punti 5 punti 2 punti

* Importo massimo Euro 2.500 per Associazione. Per conoscere meglio il regolamento dell’iniziativa rivolgiti preso una della nostre succursali o presso l’Associazione stessa. Le cartoline compilate andranno consegnate presso gli sportelli della BCC. Se all’atto della sottoscrizione di uno o più prodotti viene presentata anche domanda di ammissione a Socio della BCC Friuli Centrale, il numero di “punti contributo” viene raddoppiato.

è un progetto della

APR 2017 2016


Via Udine 36, Fagagna (UD) Orari: Lun. - Mer. - Ven. 9:00 - 12:00 Mar. 15:00 - 17:30 Telefono: 0432 637212 E-mail: info@obiettivobenesseresms.it

Per rimanere aggiornati sui programmi e le iniziative di Obiettivo Benessere, basta collegarsi al sito www.obiettivobenesseresms.it.

Socio sostenitore

SCREENING 2017

UN APPUNTAMENTO CON LA PREVENZIONE…DA NON MANCARE La prevenzione è il metodo più efficace per generare il benessere fisico e psichico. Obiettivo Benessere offre ai suoi Soci una concreta opportunità da non perdere: è possibile prenotare una visita medica specialistica a scelta presso uno dei nostri Centri convenzionati (v. box illustrativo), al prezzo agevolato di Euro 35,00 (Euro 50,00 per chi si è associato dopo il 1° gennaio 2017). E’ inoltre disponibile una vantaggiosa Opzione Famiglia, che prevede la possibilità di prenotare due incontri di Prevenzione psicologica o Visita pediatrica al prezzo agevolato di Euro 60,00 (Euro 70,00 per chi si è associato dopo il 1° gennaio 2017). Le prenotazioni delle visite possono essere effettuate direttamente contattando i Centri convenzionati, avendo cura di comunicare l’appartenenza a Obiettivo Benessere, il numero di tessera personale CartaMutuasalus e la volontà di aderire alla Campagna di Screening (il pagamento verrà effettuato presso i Centri medici, all’atto di accedere alle visite). Per maggiori informazioni, è possibile consultare la sezione dedicata sul Sito www.obiettivobenesseresms.it

I CENTRI MEDICI CONVENZIONATI

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Studio Associato Zuddas & Padoan – Tricesimo (Consulenza psicologica) Poliambulatorio Via 11 Febbraio n. 27 – Tricesimo (Consulenza psicologica) Polimedica Mediars – Pradamano (Specializzazioni sanitarie, Visita pediatrica, Consulenza psicologica) Città della Salute c/o C.C. Città Fiera – Martignacco (Specializzazioni sanitarie, Consulenza psicologica) Domus Medica – Feletto Umberto (Specializzazioni sanitarie) Sanirad – Tricesimo (Specializzazioni sanitarie)

LE PROSSIME INIZIATIVE DI OBIETTIVO BENESSERE • Corso informatico di approccio al sistema operativo MacOS: si terranno due incontri presso la sede dell’Associazione (in date da definire), dedicati a chi vuole approcciarsi per la prima volta al mondo dei personal computer Apple. • Corso di Primo Soccorso Pediatrico: in collaborazione con l’associazione G.I.VA.R. si terranno due incontri previsti per sabato 20 e sabato 27 maggio 2017, presso la sede dell’Associazione (orario previsto dalle ore 08.30 alle ore 12.30). Per i primi 10 Soci dell’Associazione che si iscriveranno al corso verrà applicato uno sconto pari a Euro 10,00 sul costo per partecipante, stabilito in Euro 30,00. • Esperienze Persiane – Viaggio in Iran: come da consolidata tradizione, Obiettivo Benessere in collaborazione con Soprattutto Viaggi promuove un interessante viaggio che si terrà dal 10 al 20 Settembre 2017, che permetterà ai partecipanti di (ri)scoprire i luoghi e la cultura dell’antica civiltà persiana. Per il programma completo si rimanda alla sezione dedicata sul Sito dell’Associazione.

Banca di Credito Cooperativo del Friuli Centrale - periodico di economia, cultura e sport anno XV - N. 1 - Aprile 2017

www.bccfc.it

Direttore Responsabile Francesco Facchini

Pub. bim. Aut. trib. di Udine n. 4/09 del 17/02/2009

Direzione e Redazione BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEL FRIULI CENTRALE Via Cividina, 9 - 33035 MARTIGNACCO Tel. 0432 658811 - Fax 0432 658844 www.bccfc.it - info@bccfc.it

Impaginazione e progetto grafico Interlaced srl - www.interlaced.it Stampa Cartostampa Chiandetti Srl.


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