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Winter School

Scuola Cooperativa Rete Nazionale dei Giovani Soci Bcc

Il futuro sostenibile del Credito Cooperativo

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Simone Martin

Winter School – Scuola Cooperativa…Cosa? Come? Perché?

Iniziamo dal “Cosa?”: ebbene Winter School è un’iniziativa promossa dalla Rete Nazionale dei Giovani Soci Bcc, in collaborazione con Federcasse, per poter mettere in rete un patrimonio culturale e di esperienze che i Giovani Soci dei vari Crediti Cooperativi in Italia, realizzano nei propri territori. “Come?”: Winter School si è svolta attraverso una serie di tre incontri con cadenza settimanale e voleva essere un’occasione di interscambio a distanza, in quanto realizzata unicamente tramite piattaforme di comunicazione web. “Perché?”: semplicemente perché “Noi siamo il Credito Cooperativo, siamo i Giovani Soci e siamo il nostro futuro” e Winter School è un punto di partenza per affrontare a testa alta questa emergenza, per far sentire e trasmettere la nostra presenza, poiché abbiamo a cuore le nostre Comunità, i nostri territori e le nostre Banche; perché Winter School ha come obiettivo la condivisione di saperi, di best practies e di iniziative che noi Giovani Soci abbiamo realizzato ed anche ora, in questo particolare momento, portiamo a compimento. “Credito Cooperativo: numeri – storie – persone”, questo è il titolo del primo appuntamento della Winter School tenutasi lo scorso 12 febbraio. Interventi per lo più istituzionali hanno caratterizzato l’incontro, ad iniziare dal prof. Cafaro dell’Università Cattolica di Milano, che, dopo i saluti iniziali da parte della Rete dei Giovani Soci Bcc, ha raccontato le origini, le radici del Credito Cooperativo in Italia ed ancor prima in Europa. Le prime Casse rurali hanno origine a metà dell’800 in Germania ad opera di Hermann Schulze, per poi passare allo stile e all’iniziativa di Friedrich Raiffeisen in Austria, per giungere infine a Leone Wollemborg, fondatore della prima Cassa Rurale in Italia, a Loreggia in provincia di Padova, nel 1883. Il Direttore di Federcasse, Sergio Gatti, ha proseguito la trattazione riportandoci ai giorni nostri, alla storia contemporanea che stiamo vivendo, evidenziando le cinque fasi di transizione che il Credito Cooperativo e i suoi territori dovranno compiere per poter evolvere: Transizione Sanitaria, Ecologica, Lavorativa- Sociale, Demografica e Tecnologica. Questi cinque elementi coniugati insieme renderanno il

Giovani Soci: Bisogna Continuare a Crederci!

territorio, le Comunità e le Banche dei luoghi, più solide e coese con il territorio stesso, per generare una finanza e una economia civile e sostenibile. “L’economia dei luoghi può fare a meno delle banche dei luoghi?” Questo, insieme ad altri quesiti, ha concluso la prima sessione della Winter School per poter introdurre poi il secondo pomeriggio di incontro.

“Finanza mutualistica, finanza sostenibile” è l’argomento principale del secondo incontro che ha visto come primi protagonisti proprio i Giovani Soci. Ognuno aveva il compito di riflettere sui temi cardine di finanza mutualistica e sostenibile, di banche dei luoghi e di Economia Civile. Il risultato ne è stato un enorme stimolo alla promozione dell’Economia Civile i cui principali ingredienti sono proprio: Bene comune, Fiducia, Mutualità e Felicità pubblica. A seguire e concludere l’incontro sono intervenuti il Vice Presidente di Federcasse, Roberto Simoni, che ha trattato l’importanza dei valori della Comunità, ed il Professor Leonardo Becchetti, docente presso l’Università Tor Vergata di Roma e cofondatore di SEC, il quale ha evidenziato i principali caratteri dell’Economia Civile. “Know&Play Bcc!” Nel terzo ed ultimo incontro il Prof. Giulio Carè, docente presso LUISS Business School, ha illustrato un particolare modello informatico simulatore della gestione di una Banca di Credito Cooperativo, che tiene conto di molteplici variabili che caratterizzano la vita di una BCC. La presentazione è stata interessante, ma si è molto discusso dell’applicabilità reale del modello in quanto gli effetti degli scostamenti di alcune variabili venivano gestiti in maniera troppo semplicistica rispetto alla realtà.

Cosa portiamo a casa da questa iniziativa? Sicuramente l’entusiasmo dei Giovani Soci, la consapevolezza di essere parte attiva di un Credito Cooperativo. La convinzione che la banca è una istituzione formale e burocratica, viene radicalmente smontata quando si assiste ad una così ampia partecipazione di giovani che hanno il desiderio di progettare il futuro, e soprattutto quando la banca di Comunità sa essere al passo con le nuove generazioni tra Millennials e Z Generation. E quali sono le nostre aspettative? La volontà di essere nuovamente parte attiva in una Summer School che possa proseguire la strada tracciata dalla versione invernale.

Scopri come riconoscere i tentativi di frode e furto d’identità

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