2 minute read

Assindustria Venetocentro

Segnali di fiducia. Liquidità ed investimenti per la crescita

Leopoldo Destro

Advertisement

Imprese e banche, impegno (simmetrico) per la ripresa.

Leopoldo Destro Presidente Assindustria Venetocentro

Keynes dopo Schumpeter. La risalita (e lo stimolo espansivo) dopo la caduta. Le indagini segnalano l’accelerazione del recupero del manifatturiero in Veneto, Friuli Venezia Giulia e nel Nord Est nel primo trimestre del 2021 (+11,2% il balzo annuo di Padova-Treviso) e nei prossimi mesi, più che nella media nazionale.

Spinto dal progresso della domanda interna e dell’export. Segno di quanto la nostra competitività, la forte spinta all’innovazione e il saper fare dei nostri territori siano ancora la forza trainante dell’economia nazionale. Pur con forte eterogeneità settoriale e anche rischi al ribasso, legati ai rincari insostenibili (e shortage) delle materie prime. Nonostante la pandemia, non è mutata la posizione occupata dall’Italia nel ranking dei grandi Paesi industriali. E questo risultato, tutt’altro che scontato, è stato possibile grazie alla tenuta della manifattura che si è dimostrata o confermata come il vero «pavimento del Paese». Si tratta di un aspetto certamente positivo, anche in relazione alla questione occupazionale. La solidità e la resilienza del sistema potrà garantire una tenuta sotto questo punto di vista. Il tema centrale è la velocità del cambiamento. Abbiamo resistito, non ancorandoci a ciò che abbiamo sempre fatto, ma reinventando

prodotti, processi, organizzazione, metodo e approcci. Il cambiamento sta disegnando nuovi modelli di business, una manifattura completamente diversa dal passato, verso la quale accompagnare il nostro tessuto di piccole, medie e grandi imprese e le nostre filiere agganciate alle catene internazionali del valore.

Digitalizzazione, sostenibilità, inclusione sociale, soprattutto verso i giovani e le donne. Formazione, nuove competenze e quindi capitale umano. Sono i quattro fattori abilitanti che identificano le traiettorie di sviluppo futuro sulle quali si giocherà la sfida competitiva delle imprese. Questo è un momento determinante per la ripresa del nostro territorio e del Paese. Le aziende stanno ricominciando ad avere fiducia, a programmare investimenti, ma combattono ancora con il problema della liquidità e con l’aumento vertiginoso del prezzo delle commodities, che pesa sui conti. Servono

subito certezze su misure come la proroga del Superbonus al 2023, la cessione dei crediti d’imposta 4.0, i provvedimenti a sostegno della liquidità, così da allentare le tensioni finanziare e consentire alle imprese di disporre delle risorse necessarie per nuovi investimenti. Inoltre sostenerne la crescita dimensionale, anche per il tramite di aggregazioni, e il rafforzamento patrimoniale, incentivare l’emissione di minibond e la quotazione. Su queste priorità le imprese e le banche sono chiamate a lavorare insieme. E serve una visione generale per la ripresa, che tocchi il lavoro, le nostre filiere industriali, il sostegno all’export. E metta a terra il PNRR come shock trasformativo del Paese, per fare le riforme che aspettiamo da 25 anni, con il coinvolgimento delle parti sociali. La priorità è la semplificazione, burocratica e legislativa. Altrimenti possiamo scrivere il più bel piano del mondo, ma non lo realizzeremo mai.

AVC_Palazzo Giacomelli Treviso AVC_Sede Padova

This article is from: