Camminando sulla storia

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ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI, CULTURALI E NATURALI

Rivist a "IBC" XXI, 2 0 1 3, 3 immagini, itinerari Una passeggiata archeo lo gica nel centro sto rico di Bo lo gna, sulle tracce dei resti etruschi e ro mani che anco ra affio rano dal tessuto urbano .

Camminando sulla st oria Beatric e O rs ini [IBC]

Camminando per Bo lo gna traspare anco ra in mo do evidente lo spirito medievale della città, che co nserva la fisio no mia dell'epo ca co n le sue vie strette, le to rri e i po rtici. Il simbo lo della città è infatti rappresentato dalle famo sissime "due To rri", Garisenda e Asinelli, simbo li del po tere eco no mico raggiunto dalle famiglie che le co struiro no . A un primo sguardo sembra che nulla rimanga, invece, a testimo nianza del passato in cui gli Etruschi la chiamavano Felsina, ed era co nsiderata una delle città principali dell'Etruria, situata una zo na ricca di bo schi, pasco li e fiumi e ben o rganizzata per gli scambi co mmerciali.1 Eppure il fulcro della città attuale è tutto ra incentrato sull'asse co stituito dalle vie Indipendenza e Ugo Bassi - Rizzo li, una T che ricalca l'antica area cittadina o ccupata sin dal IX seco lo avanti Cristo . Prima di quell'epo ca i nuclei abitativi più co nsistenti si distribuiro no a o vest, lungo il co rso del Savena, co me hanno co nfermato i rinvenimenti dei sepo lcreti San Vitale, Savena e Villa Cassarini (Faco ltà di ingegneria). L'unica testimo nianza do cumentata in situ è la necro po li San Vitale, sco perta nel 19 13 presso l'attuale quartiere della Cirenaica in o ccasio ne della co struzio ne di nuo vi edifici; una necro po li che, co n le sue 80 0 to mbe, o ffrì un'impo rtante do cumentazio ne sulla fase più antica della cultura villano viana. All'interno del co rtile, presso laCo rt e Be nt ivo gli (tra le vie Muso lesi, Bentivo gli, Fabbri e Vincenzi) so no stati realizzati pannelli esplicativi che, attraverso il racco nto simulato di un anziano etrusco a suo nipo te, illustrano le vicende dell'antica co munità villano viana. A questi pannelli si acco mpagnano alcune vetrine che o spitano co pie fedeli degli o ggetti rinvenuti nel sepo lcreto , o ltre a una sezio ne di scavo utile a far co mprendere i meto di utilizzati dai villano viani per seppellire i defunti. Il rito praticato era l'incinerazio ne e le ceneri erano racco lte in vasi bico nici co perti da una sco della ro vesciata, che venivano po sizio nati in una buca scavata nel terreno e rivestita co n cio tto li di fiume o lastre. Insieme al vaso erano depo sti o ggetti che indicavano il sesso della perso na defunta (nelle to mbe maschili, per esempio , raso i in bro nzo ; in quelle femminili, ro cchetti e o ggetti per la filatura) e, in co rrispo ndenza delle sepo lture, venivano po sizio nati sul terreno dei segnaco li per indicarne il luo go . Nel co rso dell'VIII seco lo avanti Cristo l'abitato sembra co ncentrarsi nella zo na che co stituisce attualmente il fulcro della città, co n le necro po li dispo ste a co ro na esternamente al perimetro cittadino . L'area o ccupata era delimitata dai fiumi Apo sa e Ravo ne, a no rd dai rilievi co llinari e a sud dalle attuali via Righi e via de i Fale gnam i .2 Lo spo stamento dalle zo ne o ccupate in precedenza sembra essere determinato dalla presenza, in questa zo na, di co ndizio ni di vita miglio ri, o ltreché dalla po ssibilità di co ntro llare le valli dei fiumi Reno e Savena, asse privilegiato per le co municazio ni co n l'Etruria tirrenica. Le abitazio ni erano o rganizzate in nuclei di capanne co struite co n una struttura po rtante in pali di legno , pareti in incannucciato into nacato e rifinito in argilla, e una co pertura co stituita da un tetto di canne. Sul pavimento in terra battuta veniva acceso un fo co lare, co me co nfermano i resti di co mbustio ne ritro vati sul terreno , il cui fumo defluiva da un'apertura situata sul tetto . Essendo i materiali di fabbricazio ne deperibili, no n so no state tro vate tracce relative all'alzato , no to grazie alle urne a capanna do cumentate so prattutto nell'Etruria tirrenica. La rico struzio ne a grandezza naturale di una capanna villano viana è visibile anco ra o ggi presso i Giardini Marghe rit a . Le tracce dell'abitato di epo ca successiva (VI-V seco lo avanti Cristo ) so no veramente scarse; l'area o ccupata in epo ca villano viana si restringe e subisce una trasfo rmazio ne che investe tutta l'Etruria, do vuta alla rivitalizzazio ne dei co mmerci nel setto re adriatico . Una delle po che testimo nianze riferibili a strutture abitative anco ra visibile venne alla luce durante gli scavi per la co struzio ne del supermercato Co o p in via Andre a Co st a , che restituì tracce di fo ndazio ni in cio tto li a secco , pertinenti a un'abitazio ne rettango lare o rganizzata in più ambienti. I resti furo no traslati presso l'antistante Giardino dei Vigili del Fuo co e rico struiti entro un recinto , do ve si tro vano tutto ra, anche se scarsamente visibili, po iché co perte co n plastica nera. Le necro po li venivano situate sempre all'esterno del perimetro urbano , in co ntinuità co n quelle più antiche, co n un leggero spo stamento verso la città.3 A testimo nianza di una delle aree funerarie più co nsistenti di questo perio do so no co nservate, presso i Giardini Marghe rit a , due delle to mbe che facevano parte della necro po li qui rinvenuta in o ccasio ne dei lavo ri di realizzazio ne dei giardini. Si tratta di to mbe a sarco fago co struite co n blo cchi di pietra squadrati e tetto a do ppio spio vente, al cui interno il defunto veniva depo sto vestito o avvo lto in un tessuto , accanto al suo co rredo . Fu l'arrivo dei Ro mani, do po la definitiva sco nfitta dei Galli Bo i, a segnare la nascita del vero e pro prio assetto to po grafico della città, co n la deduzio ne della co lo nia nel 189 avanti Cristo . Nel caso di Bononia no n si o però una


rifo ndazio ne seco ndo i tipici mo delli co lo niari, ma la nuo va città si adattò alla preesistente o rganizzazio ne urbana. Il passaggio della via Aemilia, tracciata due anni do po la deduzio ne della co lo nia (187 avanti Cristo ), testimo nia co me la città mantenesse un'o rganizzazio ne urbana più antica: i tratti suburbani, infatti, no n so no in asse co n l'andamento della strada co nso lare. In epo ca ro mana l'area o ccupata dall'abitato si restringe maggio rmente rispetto alle fasi precedenti, o ccupando la zo na fra il co rso dei to rrenti Apo sa a est e Vallescura a o vest. Le acque dei to rrenti furo no rego larizzate creando un sistema di canali artificiali per l'appro vvigio namento idrico della città, che era sistemata su due assi: il decumanus maximus (via Ugo Bassi - Rizzo li ) e il cardo maximus (via Gallie ra - Val d'Apo sa ), le cui tracce si rinvennero a più riprese nel centro cittadino .4 Un tratto del decumano , realizzato co n grandi baso li di trachite, venne alla luce in o ccasio ne degli scavi per il so tto passo in via Rizzo li e fu rico mpo sto nel 19 59 presso l'ingresso dei Giardini Margherita a Po rta Castiglio ne. Qualche anno fa è stato spo stato nuo vamente e sistemato nella sala della Fo rma Urbis presso il Museo della sto ria di Bo lo gna (Palazzo Pepo li, via Cast iglio ne ; www.genusbo no niae.it) do ve è visibile tutto ra. Parte del cardocittadino , invece, è co nservata all'interno di Palazzo Lupari, presso il nego zio Ro che Bo bo isin St rada Maggio re , al di so tto del piano di calpestio . Questa, in realtà, no n è l'unica testimo nianza che ci ha restituito il Palazzo : al suo interno , infatti, o ltre a un po zzo e al basamento di una to rre, entrambi di epo ca medievale, è visibile parte di un elegante mo saico pavimentale risalente al II seco lo do po Cristo , che o rnava una ricca domus co struita in asse co n la via Aemilia: la deco razio ne presenta mo tivi flo reali neri racchiusi entro cassetto ni su fo ndo bianco .5 Dagli assi principali si staccavano una serie di cardi e decumani mino ri che fo rmavano un retico lo a maglie rego lari, di cui si co nservano varie tracce in centro città.6 Alcuni baso li di trachite rinvenuti durante il restauro della chiesa di San Gio rgio in Po ggiale, in via Nazario Sauro , appartenenti evidentemente a uno dei decumani mino ri, furo no rico mpo sti presso il co rtile della Biblio teca d'arte e di sto ria a cui attualmente l'edificio è adibito , do ve so no tutto ra visibili (www.genusbo no niae.it). Un altro tratto , sempre relativo a un decumano mino re, è visibile (su appuntamento ) nell'interrato del Grand Ho tel Majestic in via Indipe nde nza , adiacente a una struttura in matto ni pertinente a un co mplesso di tipo co mmerciale databile al I seco lo no n più visibile.7 Un altro brevissimo tratto , pertinente a un altro decumano mino re, venne infine alla luce mentre veniva realizzata la stazio ne eco lo gica di Hera in via De ' Pignat t ari , a fianco della chiesa di San Petro nio . Attualmente è co nservato so tto il piano di calpestio , co perto da un vetro , ma è scarsamente visibile a causa della cattive co ndizio ni in cui versa l'area. Sulle pareti ai suo i lati, ino ltre, so no state co llo cati parti di due mo saici rinvenuti nell'area e realizzati in opus signinum co n mo tivi geo metrici, datati al II seco lo avanti Cristo .8 Allo stesso perio do sembra risalire la po rzio ne di mo saico pavimentale co nservata nell'atrio di Palazzo Caprara in piazza Galile o , sul quale è raffigurato un delfino nero in campo bianco . Co me in tutte le città ro mane no n po teva mancare il fo ro , fulcro della vita cittadina, che a Bo lo gna o ccupava un'area co mpresa fra le attuali via Mo nt e grappa , piazza Ro o se ve lt e ilpalazzo de l Co m une . Al suo interno si tro vavano le più impo rtanti architetture pubbliche, fra le quali l'impo nente edificio alle spalle dell'attuale Museo civico medievale, co struito in un'area adiacente a via di Po rt a Cast e llo . In un ambiente pertinente al Museo (visitabile su richiesta), al di so tto del piano di calpestio , so no visibili po ssenti muri in o pera quadrata, fo rse un po dio , sul quale si ergeva un tempio a tre celle risalente al II seco lo avanti Cristo di cui rimane parte del perimetro . Ovviamente nulla si è co nservato dell'alzato ma sembra, co n tutta pro babilità, che si trattasse del capitolium della città, il principale luo go di culto della co munità, situato in po sizio ne do minante su un terrapieno presente anco ra o ggi fra le vie Manzo ni e Mo nt e grappa .9 Un altro impo rtante edificio era sicuramente la basilica civile, centro della vita co mmerciale, amministrativa e giudiziaria della co lo nia, le cui fo ndazio ni so no co nservate al di so tto dell'attuale Biblio teca Sala Bo rsa, in piazza de l Ne t t uno . La struttura, o riginariamente divisa in tre navate, fu ampliata e arricchita da deco razio ni e ritratti ufficiali nel co rso del II seco lo do po Cristo . A essa sembra che fo ssero destinati i capitelli in o rdine io nico reimpiegati nella basilica di Santo Stefano .1 0 La città aveva ino ltre un teatro , co struito verso l'80 avanti Cristo nella zo na meridio nale, do ve o ccupava l'iso lato co mpreso o ggi fra via Val d'Apo sa , vico lo de llo Spirit o Sant o , via Carbo ne si , via d'Aze glio e piazza de i Ce le st ini. L'edificio si può co nsiderare uno dei primi co n struttura auto po rtante in muratura, basata su muri radiali e co ncentrici sui quali po ggiavano le gradinate.11 Nel I seco lo do po Cristo il teatro fu ampliato e do tato di un ricco apparato deco rativo , co n mo saici pavimentali, stucchi e affreschi. Di esso si co nservano alcuni resti dei muri radiali (visibili fino a qualche anno fa presso la vecchia sede della Co in in via Carbo nesi, o ra no n più visibili) e alcune strutture so tto la chiesa dello Spirito Santo nel vico lo o mo nimo . Grazie al pro gramma edilizio pro mo sso dall'imperato re Augusto , l'epo ca che da lui prende il no me segnò una fase di radicale rinno vamento dell'impianto urbano .1 2 Furo no po tenziati i servizi pubblici attraverso la co struzio ne di nuo vi co mplessi architetto nici e la ristrutturazio ne degli impianti preesistenti. Augusto assunse ino ltre l'epiteto di pater della città di Bo lo gna, co me dimo stra un'iscrizio ne murata nel parcheggio a fianco della basilica di Santo Stefano .1 3 Il pro gramma di ristrutturazio ne riguardò anche la viabilità urbana ed extraurbana, co me ripo rta l'iscrizio ne sul cippo miliare co nservato presso il Muse o civico arche o lo gico di Bo lo gna, che rico rda la risistemazio ne della via Aemilia a o pera dell'imperato re (CIL XI, 810 3; www.co mune.bo lo gna.it/archeo lo gico /). Le strade, prima selciate o ghiaiate, furo no do tate di grande baso li in trachite impo rtati dai co lli Euganei, mentre le piste extraurbane vennero massicciate in ghiaia.1 4 Il centro cittadino fu pedo nalizzato , co me indica la mancanza di o rme carraie sul baso lato visibile so tto la Sala Bo rsa, e fu eretto un grande arco mo numentale all'incro cio in co rrispo ndenza delle vie Ugo Bassi e Indipendenza. Le strutture co nservate so tto la Sala Bo rsa testimo niano , ino ltre, la realizzazio ne di un sistema fo gnario do tato di co lletto ri in laterizio che sco lavano lungo i cardines, sistema che do vette miglio rare no tevo lmente le co ndizio ni di


vita della co munità. Partico lare attenzio ne alla cura idraulica fu po sta anche nella realizzazio ne dell'acquedo tto che attingeva le acque dal Setta per rifo rnire la città attraverso una galleria so tterranea scavata nella ro ccia.1 5 Augusto pro mo sse anche la co struzio ne di un impianto termale di cui nulla si co nserva se no n un'iscrizio ne (CIL XI, 720 ), murata nel co rtile di palazzo Albergati in via Sarago zza 2 6 . Il testo ripo rta l'intervento di Augusto e il ripristino della struttura da parte di un altro imperato re, fo rse Nero ne. Mo lto tempo do po , un privato cittadino destinò una so mma di denaro per assicurarne la fruizio ne a tutti i cittadini. Un'altra iscrizio ne (CIL XI, 70 1), reimpiegata sull'architrave di una delle po rte di accesso laterali della chiesa dei Santi Vitale e Agrico la in via Gerusalemme (basilica di Santo Stefano ), sembra riferirsi a un perso naggio che diede inizio a un'o pera pubblica, fo rse in qualità di duo viro .1 6 Nel zo na o rientale, al di fuo ri dell'antica area urbana, o ggi o ccupata dalla basilica di Sant o St e fano , so rgeva co n o gni pro babilità l'Iseo , databile fra il I e il II seco lo do po Cristo , la cui presenza è testimo niata dall'iscrizio ne su marmo murata sulla parete esterna della chiesa del Cro cifisso ,1 7 e da un'iscrizio ne gero glifica o rmai no ta so lo da un disegno , o ltreché dalla presenza di acque so rgive richieste dal culto della dea. Il testo dell'iscrizio ne latina ripo rta la dedica a Iside Vincitrice da parte di un liberto per co nto di Sextilia Homulla (CIL XI, 6 9 5), pur no n facendo riferimento in mo do specifico al culto isiaco .1 8 Al tempio appartenevano ino ltre le sette co lo nne in marmo greco dispo ste in circo lo co nservate anco ra o ggi all'interno della chiesa del Santo Sepo lcro .1 9 Al suo interno si tro va ino ltre una co lo nna, distante rispetto alle altre, che nella fo rma rico rda quella do ve Cristo fu flagellato e che un tempo garantiva 20 0 anni di indulgenza a chi visitava questo luo go . Nel co rtile esterno alla chiesa del Santo Sepo lcro so no visibili due sarco fagi databili all'epo ca ro mana e riutilizzati in epo ca medievale. Altre tracce di epo ca ro mana so no visibili nell'adiacente chiesa dei Santi Vitale e Agrico la, che o ltre ai già citati capitelli relativi alla basilica civile, co nserva lacerti di mo saico visibili so tto un vetro . Oltre all'edificio teatrale, Bo lo gna, seco ndo quanto ripo rta Tacito , o spitava un anfiteatro do ve Fabio Valente o rganizzò i gio chi in o no re di Vitellio nel 6 9 do po Cristo .2 0 No n po ssediamo però altri dati letterari né archeo lo gici che ne fo rniscano l'esatta ubicazio ne; pro babilmente la zo na si tro vava in via San Vitale, co me sembra indicare il to po nimo "in Arena" relativo alla chiesa dedicata ai Santi Vitale e Agrico la in via San Vitale. Per quanto riguarda l'edilizia privata, ai tempi della nascita della co lo nia essa era generalmente mo desta, co n abitazio ni di picco le dimensio ni, a schema rettango lare. Co n l'epo ca augustea si registrò invece un no tevo le incremento dell'edilizia privata, co n la ristrutturazio ne di edifici già esistenti o l'ampliamento di vecchie domus e la co struzio ne di ville nella prima periferia sudo ccidentale, tra le vie Sant'Isaia e Ca' Selvatica.2 1 Furo no ripo rtati alla luce vari ambienti, do tati di meraviglio si mo saici o ra co nservati presso il Museo civico archeo lo gico . Interessante è anche il co mplesso rinvenuto in via de ' Go m brut i , so tto la Sinago ga, che presenta ambienti pavimentati sia in mo saico che in co ccio pesto e testimo nia una co ntinuità abitativa dall'epo ca repubblicana all'età imperiale. Al I seco lo do po Cristo si data ino ltre il mo saico visibile a destra dell'ingresso del so tto passaggio in piazza Re Enzo , che presenta disegni geo metrici neri su fo ndo bianco e pro babilmente apparteneva a una domus. Le aree destinate alle attività lavo rative erano invece do tate di pavimentazio ni in co ccio pesto e in matto nelle fittili a esago nette, co me la po rzio ne di pavimento visibile al piano inferio re del Cafè Pascal in via de ll'Archiginnasio . Nella tarda antichità, infine, Bononia fu interessata da una crisi urbana che riguardò sia la sfera privata che quella pubblica, visibile anche nella scarsa manutenzio ne della rete viaria e del sistema fo gnario , che po rtò a un pro gressivo peggio ramento delle co ndizio ni di vita nella città.

Note (1 ) Plinio , Naturalis Historia, III, 15. (2 ) C. Taglio ni, L'abitato, le sue articolazioni e le sue strutture, in Storia di Bologna. Volume 1: Bologna nell'antichità , a cura di G. Sassatelli e A. Do nati, Bo lo gna, Bo no nia University Press, 20 0 5, pp. 157-158. (3) E. Go vi, Le necropoli, Ibidem, pp. 26 9 -270 . (4 ) J. Ortalli, La città romana: il paesaggio urbano, Ibidem, pp. 4 82-4 84 . (5 ) D. Scagliarini, Il suburbium di Bononia: edifici pubblici, ville, fabbriche tra città e territorio, Ibidem, p. 54 5. (6 ) J. Ortalli, La città romana: il paesaggio urbano, cit. (7 ) Ibidem, pp. 50 0 -50 1. (8 ) Si tratta di un co ccio pesto di tradizio ne italica, o ttenuto grazie a schegge di pietra e frammenti di laterizio co n malta, che nel perio do tardo repubblicano viene arricchito nella deco razio ne grazie all'inserimento di tessere bianche o nere e crustae marmo ree. (9 ) J. Ortalli, La città romana: il paesaggio urbano, cit., pp. 4 86 -4 87. (1 0 ) Ibidem, pp. 4 88-4 89 . (11 ) Ibidem. (1 2 ) Ibidem, p. 4 9 1. (1 3) A. Do nati, L'età imperiale, in Storia di Bologna. Volume 1: Bologna nell'antichità , cit., p. 4 21. (1 4 ) J. Ortalli, La città romana: il paesaggio urbano, cit., pp. 4 9 2-4 9 3. (1 5 ) Ibidem, p. 4 9 4 .


(1 6 ) A. Do nati, L'età imperiale, cit., p. 4 27. (1 7 ) Presso la chiesa è murata la co pia dell'iscrizio ne, mentre l'o riginale è co nservato presso il Museo civico archeo lo gico di Bo lo gna. (1 8 ) D. Scagliarini, Il suburbium di Bononia: edifici pubblici, ville, fabbriche tra città e territorio, cit., p. 54 1. (1 9 ) J. Ortalli, La città romana: il paesaggio urbano, cit., p. 50 2. (2 0 ) Tacito , Historiae, II, 6 7; 71. (2 1 ) J. Ortalli, La città romana: il paesaggio urbano, cit., p. 50 3. Si ringraziano per la co llabo razio ne: do n Bento Albertin, prio re della Basilica di Santo Stefano , Bo lo gna; Mara Elena, Museo della Città di Bo lo gna; Daniela Schiavina, Biblio teca d'arte e di sto ria di San Gio rgio in Po ggiale, Bo lo gna; Maria Elena Valente, Grand Ho tel Majestic, Bo lo gna; Guido Barbi, Regio ne Emilia-Ro magna; Silvia Battistini, Museo civico medievale, Bo lo gna.

Sezione di scavo con alcune copie di oggetti rinvenuti nell'area archeologica tra le attuali vie Musolesi, Bentivogli, Fabbri e Vincenzi a Bologna - fotografia di Beatrice Orsini (IBC)

Ricostruzione di una capanna villanoviana visibile presso i Giardini Margherita a Bologna fotografia di Beatrice Orsini (IBC)

Vetrina contenente copie degli oggetti rinvenuti nella necropoli dell'area archeologica tra le attuali vie Musolesi, Bentivogli, Fabbri e Vincenzi a Bologna - fotografia di Beatrice Orsini (IBC)

Resti di fondazioni di una casa colonica etrusca conservati presso il giardino dei Vigili del Fuoco (via Andrea Costa - via della Certosa) a Bologna fotografia di Beatrice Orsini (IBC)

Ricostruzione della sezione di scavo dell'area archeologica tra le attuali vie Musolesi, Bentivogli, Fabbri e Vincenzi a Bologna - fotografia di Beatrice Orsini (IBC)

Tomba a sarcofago visibile nel prato dei Giardini Margherita a Bologna (V secolo avanti Cristo) fotografia di Beatrice Orsini (IBC)

Pozzo di epoca medievale presso il negozio Roche Tratto di cardo visibile Bobois, in Strada Maggiore, D ecumano visibile presso la presso il negozio Roche a Bologna - fotografia di Sala Forma Urbis, presso il Bobois, in Strada Maggiore, Andrea Scardova (IBC) a Bologna - fotografia di Museo della Storia di Andrea Scardova (IBC) Bologna a Palazzo Pepoli

Mosaico pavimentale conservato presso il negozio Roche Bobois, in Strada Maggiore, a Bologna - fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Basoli in trachite ricomposti presso la chiesa di San Giorgio in Poggiale in via Nazario Sauro, a Bologna fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Tratto di decumano conservato sotto il Grand Hotel Majestic in via Indipendenza, a Bologna fotografia di Andrea Scardova (IBC)

D isegno di un'urna a capanna diffusa nell'Etruria tirrenica

Tratto dell'antico decumano della via Aemilia visibile fino a qualche anno fa presso l'ingresso dei Giardini Margherita in Porta Castiglione a Bologna fotografia di Beatrice Orsini (IBC)

Basamento di torre medievale, presso il negozio Roche Bobois, in Strada Maggiore, a Bologna fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Particolare della porzione di mosaico in " opus signinum" visibile attraverso la copertura in vetro nell'Area archeologica annessa alla stazione ecologica di Hera in via D è Pignattari, a Bologna - fotografia di Andrea Scardova (IBC)


Mosaico romano con delfino a Palazzo Caprara, in piazza Galileo, a Bologna - fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Resti del teatro romano presso la Chiesa dello Spirito Santo, a Bologna fotografia di Guido Barbi

Basolato stradale appartenente al foro destinato al traffico pedonale, in Sala Borsa, a Bologna - fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Colonne in marmo greco appartenenti all'antico Iseo conservate all'interno della Chiesa del Santo Sepolcro nella Basilica di Santo Stefano, a Bologna fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Resti di pavimento musivo tardo romano, visibili attraverso un vetro all'interno della Chiesa dei Santi Vitale e Agricola a Bologna

Strutture appartenenti all'edificio templare conservate presso il Museo medievale di Bologna fotografia di Beatrice Orsini (IBC)

Particolare del resti del teatro romano presso la Chiesa dello Spirito Santo, a Bologna - fotografia di Guido Barbi

Tratto di fognatura in mattoni, in Sala Borsa, a Bologna - fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Colonna di epoca romana che ricorda quella della flagellazione di Cristo presso la Chiesa del Santo Sepolcro nella Basilica di Santo Stefano, a Bologna fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Fondazioni in mattoni della Basilica civile di Bologna fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Iscrizione recante il titolo " Pater" assunto dall'imperatore Augusto conservata presso il parcheggio interno della Basilica di Santo Stefano, a Bologna - fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Capitello di ordine ionico reimpiegato nella Chiesa dei Santi Vitale e Agricola, nella Basilica di Santo Stefano, a Bologna - fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Cippo miliare di epoca augustea nel Museo civico archeologico, a Bologna fotografia dell'Archivio fotografico del Museo

Iscrizione reimpiegata presso la Chiesa dei Santi Vitale e Agricola, nella Basilica di Santo Stefano, a Iscrizione su marmo murata sulla parete nord all'esterno Bologna - fotografia di della chiesa del Crocefisso Andrea Scardova (IBC) nella Basilica di Santo Stefano, a Bologna fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Sarcofago di epoca romana conservato presso il cortile antistante la Chiesa del Santo Sepolcro nella Basilica di Santo Stefano, a Bologna - fotografia di Andrea Scardova (IBC)

Sarcofago di epoca romana conservato presso il cortile antistante la Chiesa del Santo Sepolcro nella Basilica di Santo Stefano, a Bologna - fotografia di Andrea Scardova (IBC)


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