ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI, CULTURALI E NATURALI
Rivist a "IBC" XXI, 2 0 1 3, 2 immagini, itinerari Itinerario archeo lo gico lungo i 26 2 chilo metri che unisco no Rimini a Piacenza.
Seguendo la Via Aemilia Beatric e O rs ini [IBC]
La Via Aemilia tracciata dal co nso le Lepido nel 187 avanti Cristo da Rimini a Piacenza, ha segnato pro fo ndamente la sto ria dell'Emilia-Ro magna, lasciando traccia del suo passaggio no n so lo nel no me della regio ne, ma anche nella trasfo rmazio ne subita dal territo rio in seguito alla sua apertura.1 Occupato fin dalle epo che preisto riche, durante l'età del Bro nzo questo territo rio è interessato dalla cultura terramarico la, co me testimo niano i rinvenimenti di Castio ne Marchesi (Parma), Fo dico di Po viglio (Reggio Emilia) e Mo ntale Rango ne (Mo dena). Negli ultimi due siti so no state aperte due realtà museali: rispettivamente, il Museo della Terramara Santa Ro sa e il Parco della Terramara di Mo ntale, do ve si o rganizzano varie iniziative per far co mprendere, attraverso l'esperienza diretta, meto di e tecniche di lavo razio ne utilizzati dagli antichi artigiani che abitavano questi luo ghi (www.terramarasantaro sa.co mune.po viglio .re.it ;www.parco mo ntale.it). Successivamente interessato dalla civiltà Villano viana (IX-VIII seco lo avanti Cristo ),2 il territo rio fu po po lato prima dagli Etruschi e po i dai Galli Bo i. Fu però l'arrivo dei Ro mani a segnarlo pro fo ndamente, so prattutto co n l'apertura della Via Emilia, che co stituirà appunto la spina do rsale della regio ne. Le città fo ndate lungo il suo perco rso , infatti, rappresentavano sia i capo linea di perco rsi pro venienti dal versante appenninico ,3 sia i punti di partenza per quelli diretti verso no rd.4 L'abbattimento dei bo schi, il pro sciugamento delle zo ne paludo se e un impo nente pro gramma di assegnazio ne delle terre ai co lo ni (la centuriazio ne), so no i principali interventi che i ro mani o peraro no sul territo rio a partire dalla Via Aemilia.5 La strada co nso lare co stituirà infatti, nella maggio r parte dei casi, l'asse da cui avranno o rigine i limiti centuriali, co n leggere variazio ni a seco nda della co nfo rmazio ne del terreno . L'attuale perco rso della Via Emilia ricalca so stanzialmente l'antico tracciato di epo ca ro mana, già restaurato in epo ca augustea, salvo nei casi in cui il cro llo dei po nti o lo spo stamento dei fiumi ha co stretto a so luzio ni alternative.6 A testimo nianza del tracciato rimango no i cippi miliari, co lo nne po ste lungo le strade ro mane che indicavano la distanza in miglia (1 miglio ro mano = 14 80 metri circa) e ripo rtavano un'iscrizio ne co n la distanza da Ro ma o dalla città più vicina e il no me del magistrato o dell'imperato re che aveva fatto co struire o restaurare la strada. Per quanto riguarda la Via Emilia so no testimo niati ben 35 cippi di cui alcuni in situ (lo calità di Santa Giustina e San Martino di Riparo tta, Rimini), altri co nservati in museo (Bo lo gna, Museo civico archeo lo gico ; Mo dena, Lapidario Estense; Rimini, Museo della Città; Castelfranco Emilia, Museo civico archeo lo gico ; Parma, Museo archeo lo gico nazio nale), altri anco ra perduti (Rimini; Bulgaria (Fo rlì-Cesena); chiesa della Neve al Martigno ne (Bo lo gna); Mo dena; Fo rlimpo po li; Reggio Emilia; Co llegaro la (Mo dena)) o reimpiegati (chiesa di Santa Maria, Paderna di Po ntenure (Piacenza); San Gio vanni in Co mpito (Fo rlì-Cesena)). Il perco rso è indicato anche da altri elementi, co me le necro po li, che si tro vavano preferibilmente nelle aree extraurbane, o i mo numenti sepo lcrali iso lati, che co nfermano l'interesse alla "visibilità" e quindi al mantenimento della memo ria del defunto .7 La co nso lare co stituì anche un'o ttima via di co municazio ne per la distribuzio ne dei pro do tti in tutto l'impero , co me rico rdano le fo nti e co me è stato co nfermato dal ritro vamento di numero se villaerustiche dislo cate nelle aree limitro fe e do tate, nella maggio r parte dei casi, di po zzi per l'acqua e impianti per la macinazio ne dei cereali.8 Esemplificativa a questo pro po sito , po iché co nservata quasi interamente, è la villa di Russi (Ravenna), un vasto co mplesso a uso agrico lo co n splendidi pavimenti a mo saico , datato tra il I e il VII seco lo do po Cristo (www.archeo bo .arti.beniculturali.it/russi). Altre ville di questo genere so no state sco perte grazie ai lavo ri per il Treno ad alta velo cità (TAV), co me quella presso cascina San Martino , co n mo saici o ggi co nservati al Museo archeo lo gico di Parma (www.archeo bo lo gna.beniculturali.it/parma), o quella di Canneto lo di Fo ntanellato , nel Parmense, i cui reperti - fibule, vasi, gio ielli, mo nete, attrezzi agrico li - so no espo sti presso il Centro TAV all'interno della Ro cca Sanvitale a Fo ntanellato (www.tav.it/centro visitato ri). La Via Aemilia aveva il suo punto di partenza a Rimini, al termine della Via Flaminia pro veniente da Ro ma, nel luo go in cui nel 27 avanti Cristo fu eretto un arco vo luto dal Senato ro mano per celebrare gli interventi urbanistici pro mo ssi dall'imperato re Augusto . L'arco , tutto ra visibile, o riginariamente inglo bato nella cinta muraria più antica e so rmo ntato pro babilmente da una statua dell'imperato re, fu o rlato da merlatura nel co rso del Medio evo . Da questo punto la strada si inseriva sul decumano massimo della città pro seguendo sul po nte detto "di Tiberio ", la cui co struzio ne iniziò so tto Augusto nel 14 do po Cristo e fu co mpletata da Tiberio nel 21, co me indica l'iscrizio ne