9 minute read

La moda? Chapeau

LA MODA? CHAPEAU! Moda e modi di Eleonora Lastrucci

A cura di Carla Cavicchini

© Officine Fotografiche Firenze Il fascino della stoffa, la sinuosità degli spilli, le forbici che avanzano modellando secondo il proprio gusto, l'ago che s'accende d'argento. Tutto questo si traduce in profonda passione sino a divenire l'amata professione. La regista è colei che aveva già scolpito la propria vita, è la stilista mondialepratese Eleonora Lastrucci, orgogliosa nel presentare le proprie eccellenze nel firmamento della moda. Moda che può essere anche di gioiello, vista la felice collaborazione con “De Grisogono”, Gerardo Sacco, Vhernier, con gli outfit per le modelle.

Una carriera la sua che l'ha portata, e la porta tutt’ora, alla creazione per molti personaggi dello spettacolo quali Veronica Bocelli, l'etoile della Scala Mar tina Arduino, Maria Fernanda Candido, Angela e Marianna Fontana, Miriam Candurro, Jo Champa, Victoria Silvstedt, Janet De Nardis, Silvia Nair, Carol Alt, Carmen Di Pietro, ed altre, divenendo di molte buona amica. Non sono mancate al suo cospetto varie Miss Italia. Una vita piena la sua, che la porta a calcare anche i red-carpet di molte manifestazioni, nelle vesti di giurata e non solo, delle principali kermesse mondane quali il Festival di Cannes, La Mostra del Cinema di Venezia, quella del Cinema di Roma, ricevendo vari inviti per l'estero, non ultimo, accanto a

Lina Wertmuller vincitrice, quest'ultima, dell'Osc ar alla c ar r ier a , dur ante l'ospitalità a Los Angeles a casa di Martha De Laurentiis. Ed è proprio nella città della Serenissima che la stilista pratese, vestendo i protagonisti del “Premio Kineo” affianca ad attori, sceneggiatori, produttori etc, durante la nota kermesse cinematografica. Prossimamente un unico tessuto damascato di gran pregio uscirà dall'Antico Setificio Fiorentino Stefano Ricci, per vestire il tenore Andrea Bocelli, avvolgendo pure la bella moglie Veronica, per galà spettacolari. Ma la vita non è tutta lustrini, e l'impegno nella la beneficenza per l'ANT, Lions International, Lilt, ed altre associazioni , sensibilizza verso una vita più armoniosa. Sorridente, biondissima, dai lunghi capelli come Lady Godiva e sguardo trasparente, racconta che inizia prestissimo a lavorare, trovando anche il tempo di diplomarsi alla scuola di Arte fiorentina di Porta Romana, approdando poi nell'impresa di famiglia in quanto suo padre titolare è di una stamperia: “Ambienti in cui respiravo tessuti che altro poi non erano che eccelse forme d'arte. Mio papà oltre che in Italia aveva anche altre aziende: ricordo che al suo ritorno dall'Africa assorbivamo la cultura di quel continente, grazie a regali e stoffe variopinte che poggiava sul tavolone. Più tardi conobbi Roberto Cavalli. Già, io ragazzetta incuriosita, lo osservavo quando veniva da noi a stampare i jeans. Da lui appresi la semplicità, unica semplicità che emergeva nelle sue creazioni, mentre Coveri, mitico Enrico, lo considero vero e proprio mentore in quanto ne ero completamente affascinata, come Alice, alla visione del suo studio con le miriadi di paillettes che incendiavano l'ambiente. Lì compresi lo studio meticoloso dell'abbinamento dei colori.”

I media riportano anche suoi lavori per famosi fotografi.

“Sì, con David Hamilton a Parigi dove tra l'altro mi omaggiò d'un bel ritratto; ricordo le riprese con la pianista Vanessa Benelli Mosell, all'epoca mia testimonial, ed ancora col maestro Aldo Fallai: pensiamo alla sua lunghissima collaborazione con Giorgio Armani, per ben 28 anni. Decisamente due figure eccelse nel loro campo.”

Partecipa anche a fiere del settore?

“Con tutta la stima riposta, non faccio “Pronto-moda”. L'Alta Moda la classifico diversamente, considerando tuttavia che sono buone vetrine mondiali.”

Cos'è la moda?

“ L a n o n os te nt azio n e , l'e s t re m a naturalezza. I capi base nell'armadio? Inizierei proprio col cappello – capo che ben rifinisce – e poi l'abito da sera. Ben venga il bel tubino da arricchire sapientemente: basta poco per farlo divenire abito di classe. Pausa caffè. L'immagine seppur rarefatta di Audrey Hepburn aleggia nell'aria. Sogno? No, questione di stile! Nel frattempo la Lastrucci prosegue osser vando l'artigianalità dei suoi capi, capaci di vestire ogni taglia. “Parliamo di pezzi unici, di buon ricercatezza che affiora addosso. Amo i ricami, così chic, le trine, le sottili trasparenze che, dosate, non appaiono volgari enfatizzando la figura. Poiché le donne vogliono sentirsi sexy ed affascinanti. E poi qualche gioiello, non troppi per carità! Che rifiniscono la figura in abbinamento alla bella scarpa, per un outfit completo. Da cosa traggo ispirazione? Direi proprio dai viaggi, mi muovo molto e

in ogni luogo colgo la bellezza del tessuto facendolo mio, portandomi a casa quale oggetto di culto. La fantasia fa il resto, anche perchè considero la moda ancora specchio dei tempi e uno status sociale. Un'unione tra popoli, come la musica, capace di donare forza e bellezza al mondo.” Un tocco d'assestamento alla pashmina scivolosa e continuiamo con l’intervista.

Come si batte la concorrenza oltre che a colpi di matita?

“Ognuno ha il proprio prodotto e modus operandi. Basta la qualità che francamente oggigiorno col ribaltamento del costume e dei costumi lascia a desiderare.

Sembra che le vendite online a seguito del Covid-19 abbiano avuto un buon mercato.

“Anch'io ho notato questo, attualmente non partecipo. Vedremo, all'orizzonte possono affacciarsi sempre importanti novità come le passerelle via web capaci di contenere i costi. Tutto da considerare.”

L'inevitabile contrazione del PIL porta a riorganizzare l'intero modo operativo.

“Personalmente, da pratese, anche se il fenomeno Covid-19 ha travalicato ogni confine, penso che lo Stato dovrà suppor tarci visto che siamo stati penalizzati e non poco.”

Talenti del Made in Italy. Da riconoscerne il “bel saper fare”, l'artigianalità toscana considerata l'ottimo fiore all'occhiello. Ma si potrebbe...

“Guardi… la fermo proprio perché l'Italia è regione di vanto mondiale con ottime maestranze specie nel nostro distretto.

La Camera Nazionale della Moda vi supporta?

“È un'associazione importante e vitale nel nostro settore. In taluni momenti amerei sentirla ancora più vicina, certo che, nelle difficoltà, specie le ultime, si è adoperata egregiamente attuando specifiche risorse.”

Giusto! E rimane che la moda italiana sia un buon volano per l'economia. Prima o poi passerà questa pandemia! Nel frattempo il decreto Cura Italia, operando sugli sgravi fiscali, cassa i n t e g r a z i o n e , r i d u z i o n e s e p p u r temporanea degli affitti, etc, attenuerà le criticità odierne?

“L'unione fa la forza. Ci spero insieme a molti altri. Coraggio e creatività non ci mancano.”

Sostenibilità è la parola chiave che si riflette ampiamente nel “contest-moda” divenuto vero e proprio trend globale. Ci può parlare delle Start-up vincenti nel suo territorio?

“Ognuno ha rivisitato la propria attività cercando di inquinare di meno, per il rispetto dell'ambiente, che poi si traduce nella nostra salute. Lei ha menzionato il mio territorio. I confini sono allargati, vedi la massiccia presenza di extracomunitari in tutta Italia, la necessità della salvaguardia del pianeta riguarda tutti, assolutamente tutti noi ed è giusto adoperarsi in merito.

Il fascino del tessuto, l'impalpabilità della seta e la ricercatezza del pizzo hanno sempre affascinato Eleonora Lastrucci. Dopo il diploma alla Scuola

d'Arte di Firenze, si è specializzata in stilismo traducendo sogni squisitamente al femminile applicandosi all'alta moda e, successivamente, per costumi di teatro e cinema, creando anche il marchio “EleonoraVesteSposa” per giorni indimenticabili. Molte le dive e divine che amano indossare i suoi abiti, come Angelina Kali, Erika Blank, Rosetta Sannelli, Lorenza Lain, Miriam Galanti, Cesarina Ferruzzi, Alessandra Canale e tante altre ancora, alle quali ama sussurrare l'orgoglio del Made in Italy. Orgoglio squisitamente pratese, è ben conscia del sapiente artigianato della sua terra, tradotto magnificamente.

Ci può parlare di questa sua ultima creazione realizzata in collaborazione con l'Antico Setificio Fiorentino di Stefano Ricci?

“Volentieri, tengo a precisare che è un capo italiano, pensato con i colori della bandiera italiana. Un'idea avuta praticamente in simbiosi con l'amica Elisabetta Bardelli Ricci, manager dell'Antico Setificio Fiorentino, per un messaggio di rinascita. A Venezia me lo hanno richiesto per promuovere il turismo esponendolo in luoghi squisitamente venesian… sior! Nonché all'hotel Ca'Sagredo, ed ancora al Prato Film Festival i primi di agosto, continuando con Roma, Milano, in Sicilia, ed ancora Dubai e Lugano.”

E magari ben impacchettato come faceva Christo, su un volo di linea… (Sorride dolcemente prima di rispondere toccandosi i lunghi capelli setati.)

“Son proprio i sogni che devono volare, trova? Beh, il raffinatissimo video di Romeo Conte capace di mostrare la modella come una musa – da lui definita – che viaggia all'interno dell'Antico Setificio Fiorentino Stefano Ricci tra battiti di antichi telai, nel mezzo a cristalli di luce fiorentina, idealizza messaggi di speranza per questo clima segnato pesantemente, alla volta di un nuovo mondo.”

r i s p o n d e i n c o m p o s t a g e s t u a l i t à , mostrando mani appena inanellate, alla

bizzarra domanda.) “Se si riferisce all'abito certamente! È un bustino aderente seguito da un campo di rose sinonimo di amore, b e l l e z z a , p e r f e z i o n e , r e a l i z z a t o interamente come mano insegna, capace di prendere il nome dell'antico tessuto di pura artigianalità: Lampasso Iris Florentia. Una stoffa uscita da un telaio dell'Ottocento, su cui delicatamente poggia il giglio, stupendo fiore simbolo di Firenze… non a caso viene definita la città gigliata, indice d'alta regalità ed estrema purezza. Un messaggio di rinascita, la rosa che emana profumo, la vita che prosegue. La location sarà in questo showroom del setificio in visione per le scolaresche, scuole di design come Polimoda, etc. con perenne ritorno dopo aver girato in lungo e largo alla casa madre, in questo verde spazio di via Bartolini. Siamo donne creative orgogliose di esserlo, l'unione fa la forza, il progetto è nato proprio nel periodo del lockdown, momento ideale per coltivare le idee quale risposta al Coronavirus.”

Pocanzi ha menzionato il direttore di questo complesso, ove tuffarci nel passato è d'obbligo.

“Già, Elisabetta Bardelli nuora tra l'altro di Stefano Ricci. Una donna bella ed in gamba che, nell'eleganza di portamento – ha notato la silhouette ? – unisce ottima competenza nella professione. E, con un pizzico di orgoglio, osservo che ama indossare le mie creazioni anche per gli abiti da sera, in quanto amante del bello e raffinato.”

Vuole aggiungere qualcos'altro?

“La nostra è patria di eccellenze. È nei momenti difficili che la persona viene messa alla prova,. Facile è troppo facile, pertanto elaborare per rialzarsi.”

Splendidamente divina la modella Roberta D'Orsi nel raffinato abito Florentia, nello splendido complesso di San Miniato al Monte. dalle ampie terrazze e scenografiche scale che ella percorre in giochi principeschi, sorridente come una Giulietta, duettante col suo Romeo. Irradiata dalla luce, in piena allure, il rosso del tramonto incendia l'aria poggiandosi delicatamente sulle sue labbra. La mitologia greca simboleggia la rosa collegata a Venere,dea della bellezza e dell'amore. Omaggio d'incanto per “Venus roses.”

This article is from: