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Ponte di legno-tonale
Salute, relax, storia e sport: sono questi gli asset vincenti dell’estate in alta Valle Camonica e alta Val di Sole
A cura di Marcella Ciappi Foto © Mauro Mariotti
La ripartenza dopo l’emergenza Coronavirus sta accentuando una tendenza già in atto: premiare i territori che possono garantire
serenità, distanziamento e riduzione
dello stress dopo mesi particolarmente difficili. Le proposte del comprensorio Pontedilegno-Tonale sono accomunate da un unico obiettivo: far riscoprire la bellezza del territorio montano in tutta sicurezza. L’estate 2020 consacrerà quindi un trend che gli analisti del turismo avevano ormai individuato da tempo e che l’emergenza non ha fatto che consolidare: il momento della vacanza è sempre più concepito come uno strumento per fuggire da ambienti urbani, congestionati e stressanti. Tra l’altro, paradossalmente, in molti casi lo smart working sta abbattendo le barriere tra ambito lavorativo e ambito privato e aumenta, oltre alla produttività, anche gli spazi dedicati al lavoro a svantaggio del riposo e dello svago. Di conseguenza, aumenta il numero di turisti che chiedono esperienze in grado di rendere tangibile la realtà più naturalistica del territorio che li accoglie e che garantiscano un salutare distacco (mentale oltre che fisico) dalla quotidianità. La montagna in questo senso offre parecchi vantaggi. Un esempio perfetto tra le località montane è il comprensorio Ponte di legno-Tonale che aveva già gettato le basi per fare delle vacanze uno strumento per riscoprire territori, passioni e benessere interiore. L’estate 2020 dimostrerà come la montagna, grazie alle sue peculiarità, sia in grado di restituire serenità, curiosità e divertimento.
DESTINAZIONE MONTAGNA
Che siano fattorie didattiche, malghe di produttori locali, guide alpine, scuole di bike, musei locali o mostre a cielo aperto, il territorio ha molte opportunità per attirare l’attenzione dei turisti. Lo conferma un recente sondaggio condotto dal Consorzio Pontedilegno-Tonale in vista della stagione estiva. Dalla rilevazione emerge che il 50% degli intervistati è propenso a organizzare vacanze più lunghe di una settimana e un altro 20% fissa il proprio obiettivo sui 6-7 giorni. La destinazione montagna sembra attirare ampi consensi. Determinante nella scelta della prenotazione sarà la facilità di poterla disdire gratuitamente fino all’ultimo momento per cause di forza maggiore: il 53% degli intervistati in questo caso sarebbe più propenso a bloccare una stanza in una qualche struttura ricettiva. Pochi dubbi su cosa fare in vacanza invece: per 3 italiani su 4 l’ideale è fare lunghe camminate respirando aria fresca e pulita. Al secondo posto si collocano le esperienze adrenaliniche e poi la mountainbike.
EDUCAZIONE IN MONTAGNA
Il lockdown prolungato ha rappresentato anche un blocco educativo per i più piccoli. La scelta della vacanza assume quindi contorni pedagogici importanti. La montagna è l’ambiente ideale per consentire ai bambini di recuperare la libertà perduta, divertendosi in sicurezza. “Tutti ci siamo fatti volontariamente prigionieri e abbiamo finito con l’amare la nostra prigione e trasmetterla ai nostri figlioli. Nel nostro tempo e nell’ambiente civile della nostra società, i bambini vivono molto lontani dalla natura e hanno poche occasioni di entrare in intimo contatto con essa o di averne diretta esperienza”. Lo scriveva Maria Montessori 111 anni fa. Gli investimenti fatti dai territori per enfatizzare le peculiarità educative e formative della montagna si rivelano quindi quanto mai importanti. Il comprensorio Pontedilegno-Tonale offre numerose opportunità di relazione tra bambini e natura. Piante, prati, boschi,
alberi, animali selvatici, percorsi dedicati, fattorie didattiche e parchi tematici
diventano spunti pedagogici importanti in grado di far rifiorire l’anima e l’istinto dei più giovani.
MONTAGNA E STORIA
Sono molte e particolarmente ben conservate le testimonianze della prima guerra mondiale che si possono raggiungere a piedi e, in molti casi, anche in sella a bici o mountain bike. Mete ideali per trasformare la tradizionale escursione montana in una lezione itinerante di storia. Più precisamente, delle vicende che hanno visto contrapposte le truppe italiane e austriache durante la prima guerra mondiale, in quella che è ormai nota come guerra bianca, caratterizzata dal clima estremo e dalle difficoltà di un territorio impervio. Lo scenario è mozzafiato: l’area dell’Adamello-Brenta, tra Lombardia e Trentino. Qui sorge una vera e propria rete di fortificazioni, gallerie e imponenti trincee. Molte sono visitabili e talvolta ospitano musei ed eventi di grande interesse storico. Sono inoltre collegate da chilometri di sentieri ormai abbandonati dai militari, ma ripopolati da appassionati di montagna e di storia.
TELI E SPARANEVE PER SALVARE IL GHIACCIAIO
Non ci sono sulla faccia della Terra territori che mostrano con uguale drammaticità le conseguenze dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale come le aree montane. Le immagini di ghiacciai e nevi perenni che si sciolgono parlano più di mille dati: “Il cambiamento climatico risulta più rapido nelle zone montuose rispetto a
quelle pianeggianti – spiega il rapporto Nevediversa 2019 di Legambiente – Ogni grado centigrado in più registrato nelle terre emerse infatti corrisponde a 2°C di aumento sulle Alpi”. Risultato: negli ultimi decenni, solo sull'arco alpino, sono scomparsi circa 200 ghiacciai. Correre ai ripari è indispensabile, anche per preservare l’enorme indotto economico (turistico ma non solo) che ruota attorno ai delicati ecosistemi montani. Sulla cima del Presena, a cavallo tra Lombardia e Trentino, c'è qualcosa che fa ben sperare. Un piccolo segno di una possibile inversione di tendenza. Il merito è del sapiente uso della tecnologia. D’inverno l’innevamento programmato attraverso sparaneve di ultima generazione aumenta la superficie nevosa e protegge il ghiaccio sottostante. D’estate, al termine della stagione sciistica (che sul Presena si estende fino a maggio), un’immensa rete di teloni geotessili viene stesa sul ghiacciaio per proteggerlo dai violenti raggi solari.
SPORT ED E-BIKE
Lo sport e, più in generale, l’allenamento in alta quota hanno tanti estimatori in quanto nascondono numerosi benefici. L’allenamento estivo in montagna è infatti indispensabile per chi fa dello sport la propria professione ma è apprezzabile anche da atleti dilettanti e gente comune. Soprattutto se si esce da un lungo periodo di sedentarietà e di semireclusione nei centri urbani. Allenarsi, in modo più o meno intenso, in alta montagna stimola infatti la produzione di globuli rossi e l’ossigenazione del sangue. A risentirne positivamente sono sia le prestazioni atletiche sia la condizione muscolare. E tra gli sport più apprezzati negli ultimi anni e decisamente con un successo in crescita troviamo le mountain bike, grazie anche all’introduzione di veicoli elettrici come le e-bike. Quello delle bici è un comparto economico che non mostra segni
di sofferenza e anzi sta conquistando nuove fette di consumatori. Al suo interno, il sottogruppo più dinamico è senz’altro quello delle e-bike. L’ultima rilevazione di Confindustria ACMA (che riunisce i principali produttori del settore), relativa al 2019 e presentata ad aprile scorso, indica una crescita del comparto delle bici elettriche del 13%, che arriva a sfiorare le 200 mila unità vendute (a fronte delle 173 mila dell'anno precedente). Un aumento che fa seguito a quelli, sempre a doppia cifra, degli anni precedenti: +17% nel 2018, +18% nel 2017, +13% del 2016 e +20% del 2015. Le e-bike permettono di mantenere facilmente le distanze di sicurezza, come da disposizioni attuali. Inoltre, al pari delle bici tradizionali attivano il metabolismo di chi le usa e ne aumentano le difese immunitarie. Tutti fattori preziosissimi per aiutare ad arginare il virus. In montagna poi hanno ulteriori vantaggi: riducono l’impatto dei veicoli privati a motore, permettono ai turisti di muoversi su aree più ampie e uniscono il piacere del relax a quello dell’attività fisica. Non è un caso che, nel segmento delle bici elettriche, quello delle mountain bike elettriche rappresenti il re del mercato. Ecco perché il settore e-bike non può essere sottovalutato da un comprensorio turistico che voglia attirare fette più ampie di cicloturisti, dotando il territorio anche di infrastrutture al servizio dell’e-bike. Il comprensorio Pontedilegno-Tonale ha ad esempio adottato la prima certificazione per gli hotel “amici dei ciclisti”. Per averla è obbligatorio rispettare un lungo elenco di requisiti con l’obiettivo di garantire servizi ad hoc per i biker. “Attirare la clientela turistica che guarda con favore all’uso dell’e-bike in vacanza e fidelizzarla a un territorio non è una sfida che si vince dall’oggi al domani – ha dichiarato Michele Bertolini, Consigliere delegato del Consorzio Pontedilegno-Tonale – Serve un’adeguata pianificazione, investimenti mirati e la costruzione di servizi ad hoc per questo tipo di turismo. Muovendosi con intelligenza però i ritorni in termini economici e d’immagine sono innegabili”.