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Gruppo Fedrigoni

© Lombezzi Contrasto

GRUPPO FEDRIGONI 130 anni di passione per la carta

A cura di Giorgio Nadali Fedrigoni dal 1888 significa eccellenza nelle carte speciali. Il Gruppo è, infatti, tra i maggiori player globali nella produzione e vendita di diverse tipologie di carta ad alto valore aggiunto per packaging, grafica, editoria, prodotti autoadesivi per l’etichettatura e per il settore sicurezza. Carte estremamente raffinate, performanti, innovative e rispettose dell’ambiente: si va dall’uso di cellulose di foreste certificate e ripiantate a processi produttivi “leggeri”, alla totale riciclabilità dei prodotti. Gruppo Fedrigoni è oggi

uno dei principali operatori al mondo

nel mercato della carta, leader globale nelle etichette autoadesive per il settore del vino e primo in Europa nelle carte speciali ad uso grafico, con una quota di esportazioni pari al 75% del fatturato. E questo grazie a una ricerca costante di nuove soluzioni e a cospicui investimenti in tecnologia e innovazione di prodotto e di processo, da sempre presenti in

azienda ma ora ulteriormente sostenuti da un rinnovato e ampliato management team. I clienti spaziano dai più prestigiosi marchi del lusso, in particolare nella moda e nella cosmesi, alle Banche centrali, da aziende vinicole di prestigio a case farmaceutiche, a musei d’arte di tutto il mondo, da stampatori ad artisti e studenti. A Fedrigoni infatti fa capo anche il celeberrimo marchio Fabriano, che nel 2014 ha compiuto 750 anni e che ha fornito fogli da disegno e da scrittura a geni indiscussi come Michelangelo e Beethoven.

F e d r i g o n i è u n g r u p p o p r i v a t o multinazionale con un fatturato di circa 1.600 euro e oltre 4.000 dipendenti, cifre a cui si è giunti dopo l’acquisizione, perfezionata a febbraio 2020, del Gruppo Ritrama, multinazionale italiana di prodotti autoadesivi. Nell’aprile 2018 il 90% del capitale è stato acquisito dal fondo di investimento statunitense Bain Capital, mentre il 10% è rimasto a un ramo della famiglia Fedrigoni, che mantiene la Vicepresidenza e la Direzione marketing. L’Amministratore Delegato è Marco Nespolo. La nuova proprietà ha rinnovato e integrato il management e impresso un’accelerazione all’innovazione tecnologica, di prodotto e di processo, puntando a crescere con decisione in nuovi mercati e aree geografiche attraverso investimenti e acquisizioni.

Il Gruppo offre oltre 25.000 prodotti di listino a cui si aggiungono moltissime carte progettate e realizzate in via esclusiva. Due i segmenti principali. Uno è “Carta e Sicurezza” e rappresenta quasi il 70% della produzione: serve sia l’industria (ogni tipo di carta e cartoncino utilizzato nell’editoria, nella legatoria, nella grafica, nel packaging, nella moda), sia le Banche centrali, per le quali realizza fili di sicurezza multifunzionali, patches olografici, stripes per banconote, carte per assegni. L’altro è “Pressure Sensitive Labels”, cioè etichette e supporti autoadesivi per usi industriali, e si rivolge in particolare alle industrie farmaceutiche, alimentari, vinicole e di liquori, di prodotti per la casa e la cura della persona.

La sede è a Verona, dove l’azienda fu fondata da Giuseppe Antonio Fedrigoni, ma oggi si contano una ventina di stabilimenti produttivi tra Italia (Verona, Trento, Milano, Monza Brianza, Ancona, Macerata), Spagna, Regno Unito, Brasile, Usa, Cile e Cina, più aziende distributive e società dirette in diversi Stati nel mondo. I Paesi serviti attraverso partner qualificati sono 130: i mercati più forti sono Italia ed Europa, che insieme costituiscono oltre il 60% del giro d’affari, ma le vendite stanno crescendo anche in Asia e in America, soprattutto dopo alcune acquisizioni in Brasile e negli USA. A partire dal 2011 le società Fedrigoni Cartiere SpA, Cartiere Miliani-Fabriano SpA e Fabriano Securities Srl si sono unite in Fedrigoni SpA mantenendo i rispettivi marchi commerciali di riconoscibilità. Il brand Manter, acquisito nel 1993, è il primo al mondo nelle etichette per il settore enologico.

LE SOCIETÀ E I MARCHI

Fanno parte del Gruppo le aziende: Fedrigoni, specializzata in carte pregiate per i marchi del lusso; Fedrigoni Brasil Papèis, azienda br asiliana per la produzione di banconote acquisita nel 2015; la statunitense GPA (Chicago), anch’essa rilevata nel 2015, specializzata nei supporti e nella stampa digitali; Arconvert, inaugurata nel 1989, leader mondiale delle etichette per il settore enologico con il marchio Manter; Gruppo Cordenons, acquisito nel maggio 2018, produttore di carte fini e tecniche con sede a Milano e due stabilimenti a Scurelle (Trento) e a Cordenons (Pordenone); Gruppo Ritrama, multinazionale italiana di prodotti autoadesivi con stabilimenti in Italia, Spagna, Regno Unito, Cile e Cina, definitivamente acquisita nel febbraio 2020. Sono riconducibili al Gruppo i marchi: Fabriano, notissimo brand della carta artistica e da disegno acquisito nel 2002 con le Cartiere Miliani Fabriano; Fabriano Securities, che porta avanti la tradizione medievale della filigrana, inventata proprio a Fabriano, e ha incorporato nel 2004 la lombarda Mantegazza Arti Grafiche; Fabriano Boutique, che produce cartoleria e merchandising di lusso.

SOSTENIBILITÀ E SICUREZZA

L’impegno di Fedrigoni a favore della conservazione dei beni naturali e della sicurezza − del lavoro, dei territori su cui sorgono i siti produttivi e naturalmente dei prodotti, dalla realizzazione allo smaltimento − viene da lontano: già nel 1998 l’azienda si è dotata di un Codice Etico in continuo aggiornamento e di una Politica Integrata per la qualità, l’ambiente e la sicurezza che la impegnano a rispettare rigide regole di condotta per minimizzare l'impatto globale delle proprie attività industriali e distributive. Inoltre, dal 2002 il Gruppo pubblica con cadenza periodica un bilancio ambientale, in cui dà conto della propria attività nel rispetto dei fondamentali principi di sostenibilità ambientale, sociale, economica e territoriale. Il primo certificato ISO 14001 è stato ottenuto nel 1999 e oggi tutti i siti produttivi sono conformi a questo standard, così come sono certificati tutti i prodotti Fedrigoni, sia nel settore cartario che nelle etichette autoadesive, così da assicurare garanzie di eco-compatibilità e di sicurezza per il consumatore. Grande attenzione viene dedicata al personale: ogni anno più di 900 dipendenti sono coinvolti in attività di sicurezza che hanno permesso di diminuire costantemente gli indici di frequenza, gravità e durata media degli infortuni. Inoltre, circa il 75% della forza lavoro stabile partecipa a corsi di formazione, manageriale o tecnico/specialistica, per un totale di circa 15.000 ore all’anno e tutto il personale aderisce a un Codice Etico aziendale che sancisce principi di trasparenza, regolarità, affidabilità e correttezza.

TUTEL A A M B I ENTA LE: N E SS U N ALBERO VIENE TAGLIATO SENZA ESSERE RIPIANTATO

Le materie prime e ausiliarie utilizzate da Gruppo Fedrigoni sono sicure, non impattanti e provenienti da origini controllate e tracciabili, grazie a un impegno costante e a investimenti impegnativi. Contrariamente a quanto si pensa, l’industria cartaria europea tutela il rinnovamento e l’incremento della superficie forestale mondiale: praticamente la totalità del legno utilizzato per produrre cellulosa proviene, oltre che da residui o sottoprodotti di altri settori industriali del legno, da operazioni di sfoltimento necessarie a conservare le foreste in condizioni di salute e a promuovere un loro corretto rinnovamento. Le cartiere Fedrigoni acquistano solo cellulosa da foreste aderenti al modello di certificazione forestale FSC® (70%), oppure Controlled Wood (30%), si servono di fibre a crescita annuale, come cotone, lino, canapa, bambù, e di maceri selezionati e certificati. Si può dunque affermare che il 90% della carta prodotta da Fedrigoni sia certificata FSC (CoC/ Controlled Wood). Le materie ausiliarie, come le cariche minerali, le sostanze coloranti e leganti che sono necessarie per alcune produzioni, vengono scelte accuratamente per privilegiare le soluzioni che assicurino - prima, durante e dopo il loro impiego - i minori impatti ambientali, sicurezza per chi le deve manipolare e un’ottima funzionalità sul prodotto finale.

RIDOTTI QUASI DELLA METÀ I CONSUMI DI ACQUA FRESCA E DI ENERGIA TOTALE

Analoga sensibilità viene riservata al consumo d’acqua, a quello energetico e alle emissioni in atmosfera. L’acqua è considerata la “seconda materia prima” dell'industria cartaria. Fedrigoni è riuscita nel tempo a diminuirne sensibilmente l’impiego nei propri processi: fra il 2002 e il 2017, a fronte di un incremento della produzione lorda di carta del 60%, il consumo medio unitario di acqua fresca per tonnellata di carta si è ridotto del 45%, così come sono calate del 29% le emissioni di CO2 e del 49% quelle degli ossidi di azoto. Nel 2019 sono stati investiti 4 milioni di euro per installare un depuratore biologico per l’acqua a Verona. Nel comparto PSL (etichette autoadesive), che nello stesso periodo è cresciuto addirittura del 117%, le emissioni sia di CO2 sia degli ossidi di azoto (NOX) sono scese del 17% e il consumo specifico di energia totale (elettrica + termica), proveniente al 100% dal metano e da risorse rinnovabili, si è ridotto del 44%. Fedrigoni già dagli anni ’90 ha investito in impianti di cogenerazione alimentati a metano per ottimizzare l'efficienza energetica nel suo insieme.

CULTURA E ISTRUZIONE

Sostenibilità per Fedrigoni significa anche istruzione e cultura: ogni anno il Gruppo investe centinaia di migliaia di euro per sostenere progetti dedicati al disegno e alla scrittura per adulti e bambini, tramite Fabriano, e per mantenere l’eredità e gli archivi della storia della carta attraverso la Fondazione Fedrigoni-Fabriano (già ISTOCARTA, Istituto di Storia della Carta "Gianfranco Fedrigoni"). Nata per conservare e divulgare la conoscenza della carta in tutte le sue forme, la Fondazione promuove lo sviluppo delle scienze cartarie e tutela l’Archivio storico delle Cartiere MilianiFabriano, primo archivio d’impresa dichiarato di “notevole interesse storico” in Italia. Ad essa si deve, nel giugno 2019, la realizzazione di un intero padiglione dedicato alla carta nel Complesso Storico delle Cartiere di Fabriano, in occasione della tredicesima Conferenza Unesco delle Città Creative.

INTERVISTA A MARCO NESPOLO, CEO DEL GRUPPO FEDRIGONI Fedrigoni è brand mondiale per la qualità, ma dopo 130 anni, nel 2018, anche questo brand è stato acquisito dall'estero. Perché non è possibile mantenere un brand esclusivamente italiano e quali risultati ha prodotto l'acquisizione di Fedrigoni da parte di Bain Capital Private Equity?

“Fedrigoni è e rimane un brand totalmente italiano. Bain Capital è un investitore istituzionale, cioè immette capitale ma non gestisce direttamente il business del Gruppo, che resta invece governato da un management team con il cuore e la mente, oltre che la presenza, in Italia. L’ingresso di un fondo di private equity ha, però, permesso l’adozione di iniziative strategiche che hanno fatto crescere notevolmente l’azienda, sia organicamente che per acquisizioni mirate, attraverso il miglioramento dei processi produttivi, lo sviluppo di prodotti innovativi e di grande successo, un posizionamento più corretto sul mercato con la conquista di nuovi spazi, anche geografici. E questo soprattutto grazie all’innesto di nuove competenze manageriali.”

Fabriano Security. Quali sono le eccellenze di questo settore?

“Fabriano Security, uno dei brand del Gruppo, è tra i principali player globali nella produzione di carte ed elementi di sicurezza − come fili di sicurezza multifunzionali, patches olografici, stripes per banconote, carte per assegni − e rifornisce di cartamoneta svariate Banche centrali di Paesi di tutto il mondo, quasi proseguendo la tradizione medievale della produzione di filigrana, inventata proprio a Fabriano. Tuttavia, opera in un settore difficile e molto critico, con numerosi elementi di complessità che vanno dalle dinamiche competitive, di non facile gestione, al trend della domanda, che può variare con velocità repentina, esponendo gli operatori del mercato a non pochi rischi.”

La Federazione Carta e Grafica è una filiera che vale l’1,4% del Pil. Quali sono i numeri e i progetti futuri di Fedrigoni che può svelarci?

“Fedrigoni è un gruppo che fattura 1,6 miliardi di euro e dà lavoro in tutto il mondo a 4000 persone. Due le business unit principali: Carta e Sicurezza, che serve sia l’industria − attraverso ogni tipo di carta e cartoncino utilizzati nel packaging, nell’editoria di alta gamma, nella legatoria, nella grafica, nei prodotti per scuola e ufficio − sia le Banche centrali; e Pressure Sensitive Labels, che realizza etichette e prodotti autoadesivi a usi industriali per molti settori, tra cui il farmaceutico e l’alimentare. Abbiamo un fortissimo posizionamento nelle carte speciali ad alto valore aggiunto per il luxury packaging e il fine printing, che intendiamo consolidare continuando a innovare e ampliare i prodotti ed espandendoci in aree geografiche al momento poco coperte, così come siamo leader nei prodotti per l’ufficio e il disegno. Intendiamo crescere ancora, in maniera organica ma anche attraverso acquisizioni strategiche.”

Ci parli dell'acquisizione del gruppo Ritrama, multinazionale italiana di prodotti autoadesivi.

“L’acquisizione di Ritrama va esattamente nella direzione di far crescere il Gruppo aggiungendo business strategici e

complementari, così da massimizzare le sinergie. Ora siamo il terzo operatore al mondo nel settore Pressure Sensitive Labels − dove da tempo operiamo con performance molto positive attraverso i brand Arconvert e Manter − avendo unito l’eccellenza di Fedrigoni nelle etichette per il vino (secondo produttore globale), per il food, l’household e la logistica all’alta tecnologia applicata ai film adesivi di Ritrama, uno dei principali produttori mondiali per usi pharma, beverages e personal care. Arconvert e Ritrama sono in forte sinergia: una ha un’alta specializzazione nelle etichette autoadesive realizzate con carte speciali, l’altra, un maggiore expertise nella produzione dei film plastici autoadesivi.”

Secondo il presidente della Federazione, Girolamo Marchi, la sfida attuale è quella di applicare all’intera filiera i concetti, le tecniche e i benefici dell’economia circolare. Qual è la politica di sostenibilità di Fedrigoni?

“Siamo impegnati da tempo, e con cospicui investimenti, a garantire la massima sostenibilità del business, sia nella filiera produttiva - dalle materie prime e ausiliarie utilizzate, che sono sicure, non impattanti, provenienti da origini controllate e tracciabili, fino allo smaltimento - sia nelle operations, ottimizzando l’efficienza energetica e riducendo drasticamente i consumi di acqua e le emissioni in atmosfera. Abbiamo un Codice Etico in continuo aggiornamento e una Politica Integrata per la qualità, l’ambiente e la sicurezza che ci impegnano a rispettare rigide regole di condotta per minimizzare l'impatto delle attività industriali e distributive. Inoltre, pubblichiamo regolarmente un bilancio ambientale. Il primo certificato ISO 14001 risale al 1999 e oggi tutti i nostri siti produttivi sono conformi allo standard, così come sono certificati, eco-compatibili e sicuri tutti i prodotti Fedrigoni.”

Packaging alimentare e farmaceutico, igiene personale e informazione: le imprese della Federazione Carta e Grafica in prima linea nell’emergenza Covid-19. La filiera carta e stampa non può fermarsi per non lasciare vuoti i supermercati. Come avete deciso di muovervi?

“Gruppo Fedrigoni sta garantendo la piena continuità operativa in Italia e nel mondo, in conformità con le disposizioni emanate dai Governi, gestendo in tempo reale con un monitoraggio costante le eventuali criticità. I nostri stabilimenti e magazzini infatti non si fermano, pur nel totale rispetto della salute delle nostre persone, che viene prima di ogni altra cosa. Siamo sempre stati un passo avanti nell’introdurre le misure necessarie a scongiurare il contagio: prima che diventasse obbligatorio abbiamo favorito lo smart working per gli impiegati e l’adozione di sistemi di comunicazione via web, negli stabilimenti è stata introdotta la misurazione della temperatura corporea a distanza con infrarossi e laddove non fosse possibile tenere i lavoratori distanti tra loro almeno 1 metro sono state rese obbligatorie le mascherine, abbiamo raddoppiato le misure di sanificazione e installato dispenser di gel disinfettante.”

© Ottaviani

Candidatura UNESCO "Carta filigranata di Fabriano, ce ne parli.

“La fabbricazione della carta filigranata è un’arte preziosa che a Fabriano è nata e si è sviluppata. La Pia Università dei Cartai, continuatrice diretta di questa tradizione, ha avviato lo scorso anno il percorso per candidare l’Arte della Carta filigranata di Fabriano a patrimonio immateriale tutelato dall’Unesco, in collaborazione con la nostra Fondazione Fedrigoni Fabriano (che detiene un patrimonio storico cartario di inestimabile valore e si dedica alla sua conservazione e divulgazione), la Fondazione Carifac, il Comune di Fabriano e altre istituzioni e associazioni cittadine. Siamo orgogliosi di sostenere, anche come partner scientifico, questo progetto: il 20 marzo è stato presentato il dossier di candidatura, ora si attende la decisione, in vista del riconoscimento a Parigi nel 2021.”

Nel 1888 Giuseppe Antonio Fedrigoni fonda le Cartiere Fedrigoni con una spesa di 223.300 lire di allora. Oggi sarebbe impossibile? Cosa è cambiato nei valori e nello spirito imprenditoriale?

“Lo spirito imprenditoriale non credo sia cambiato, però in 130 anni il mercato della carta è diventato molto più maturo e questo ha ridotto e modificato le opportunità di business. Occorre una sofisticazione maggiore, le competenze necessarie sono di più e bisogna continuamente trovare nuovi prodotti e nuovi mercati, ma il Gruppo non ha cambiato la sua voglia di innovare, progredire e investire per sostenere lo sviluppo e la crescita. Oggi, per le dimensioni che Fedrigoni ha assunto nel mondo, è molto importante avere una struttura manageriale competente, complementare e motivata.”

L’80% della fibra di cellulosa utilizzata è dotata di certificazione in grado di attestare la sostenibilità del bosco o della piantagione di provenienza, grazie agli schemi di certificazione forestale Fsc e Pefc, riconosciuti dall’Unione Europea e internazionalmente. Come avviene la certificazione?

“La certificazione è rilasciata da enti indipendenti e riconosciuti internazionalmente, appunto, i quali controllano che la cellulosa utilizzata provenga da operazioni di sfoltimento necessarie a conservare le foreste in condizioni di salute e a promuoverne il corretto rinnovamento. Contrariamente a quanto si pensa, l’industria cartaria europea favorisce l’incremento, non il disboscamento, della superficie forestale mondiale. In più, molta cellulosa proviene da residui o sottoprodotti di altri settori industriali del legno. Fedrigoni acquista solo da foreste aderenti al modello di certificazione forestale FSC® oppure Controlled Wood e dunque può affermare che la quasi totalità della sua carta sia certificata.”

Pensa che lo sviluppo del digitale soppianterà libri e giornali di carta e quando?

“Sicuramente la digitalizzazione della comunicazione sta impattando in parte sulla domanda di libri e di giornali cartacei: ciò accade ormai da parecchio tempo e non mi aspetto un’inversione di tendenza. Ma Fedrigoni non produce carta per quotidiani né per libri, se si eccettuano volumi preziosi o cataloghi d’arte, bensì lavora in settori ad alto valore aggiunto o di nicchia che sono meno coinvolti da questo fenomeno, come il packaging per prodotti di lusso nella moda o nella cosmesi, le etichette, le carte speciali.”

Quali sono state le sue maggiori soddisfazioni in qualità di CEO nell'ultimo anno?

“La maggiore soddisfazione è stata vedere come le nuove iniziative intraprese e l’innesto di competenze complementari nel management team abbiano permesso in breve tempo di dare una forte accelerazione alle performance del Gruppo. La struttura manageriale che abbiamo messo in piedi, grazie alla passione di sempre e all’innesto di figure che prima mancavano e che sono invece abilitanti per affrontare al meglio le nuove sfide, sta costruendo la Fedrigoni di domani.”

Cinque aspetti essenziali che sanciscono il successo imprenditoriale e cinque di quello manageriale.

“Francamente non trovo differenze tra spirito imprenditoriale e spirito manageriale, specialmente di questi tempi sono necessari entrambi per il buon successo del business. Credo che un’impresa per arrivare al successo abbia bisogno di agilità e flessibilità, di creatività, di innovazione, di impegno e di eccellenza nell’esecuzione.

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