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Semplicemente Donna
SEMPLICEMENTE DONNA Un sorriso di talento
A cura di Carla Cavicchini “Siamo fatti di memorie e proprio per questo mi applico sullo studio del cervello per capire come salvaguardare la nostra essenza”. Esordisce così – con un candore disarmante – la neuroscienziata riccioluta Susanna Rosi mentre riceve il VII Premio Internazionale
Semplicemente Donna “Harmony Award”
per la ricerca scientifica a Castiglion Fiorentino. Una professione amatissima la spinse a trasferirsi all'Università dell'Arizona, presso il “Centro di Memoria e Invecchiamento del Sistema Neuronale”, per poi spostarsi per una posizione accademica all’Università della California a San Francisco, uno degli atenei più prestigiosi ove ottenne una promozione accelerata come Professore associato, diventando Direttore della ricerca neurocognitiva. Un impegno tosto il suo, che l'ha portata a conseguire riconoscimenti nazionali ed internazionali nel campo delle neuroscienze; i nostri ricordi, il nostro vissuto, viene messo a repentaglio da svariate cause, non solamente malattie neurodegenerative e
terapie antitumorali, ma anche radiazioni cosmiche alle quali sono sottoposti gli astronauti nello spazio profondo.
Toscana, di Castiglion Fiorentino, tiene a precisare di provenire da una famiglia di umili agricoltori estremamente dignitosi. La passione per la ricerca ha preso in lei il sopravvento, tanto che opera anche con la NASA per la Mars Mission. “Quanto al cervello… beh, ne parlerei per ore intere!” Un indubbio successo – più esatto dire capacità – tanto da ricevere nel 2015 il prestigioso “Bridging the Gap Award dal California Institute for Quantitative Bioscience” ed esser scelta per tenere il Discovery. Il laboratorio di Susanna Rosi è riuscito ad identificare il primo potenziale trattamento del danno cerebrale causato dall'esposizione ai raggi cosmici, lo si può leggere su importanti riviste scientifiche, insieme a un farmaco capace di prevenire il deterioramento memory nei topi esposti a radiazioni spaziali simulate. Riuscire a proteggere gli astronauti dalle radiazioni nocive, porterà un giorno all'esplorazione e poi colonizzazione dello spazio profondo.
Ma le scoperte del Team Rosi non si fermano allo spazio, Susanna nel suo laboratorio ha scoperto il primo
trattamento farmacologico per ripristinare
le memorie dopo il trauma cranico. Questa scoperta le ha fatto ottenere numerosi riconoscimenti ed ha un alto potenziale per trattare i deficit cognitivi nell’uomo. Susanna è Professore ordinario presso i dipartimenti di terapia fisica e riabilitazione. Sorridendo spiega che è anche madre di due gemelli. Di fronte al folto pubblico racconta che si può avere una famiglia e una carriera. “Ce la farete, non abbiate dubbi. Potete avere una famiglia e una carriera a patto che troviate un partner che vi appoggi e che si prenda le responsabilità al 50%. Il mio consiglio è quello di studiare e inseguire i vostri sogni nella bellissima ottica: la donna fa tanto, per non dire tutto!”. Figura instancabile ed effervescente più d'una aspirina, ha fondato “Women in Neuroscience from
the Well Institute for Neuroscience
(WIN-WIN), comitato che supporta l'essere femminile nei campi di base e clinici delle neuroscienze. Solidi momenti di discussione e buona competitività in cui le scienziate non si tirano certamente indietro, grazie alle risorse di utilità generate per la comunità intera. Insomma, proprio “na'tipa tosta” questo direttore della ricerca neurocognitiva che intensamente si applica al “Centro lesioni cerebrali e spinali” le cui aree di competenza vanno dalla neuroinfiammazione, alle funzioni cognitive. Tra l'altro ricevere il prestigioso “Premio Semplicemente Donna” proprio nei luoghi natali… Eureka, largo alla neuroscienza!
MONICA PERUZZI
Altro giro di boa verso Monica Peruzzi, alta e splendida bionda fanciulla. Anche lei riceve il “Premio Internazionale Semplicemente Donna per l'Informazione.” Dopo la consueta gavetta lavora adesso a Sky TG 24, conducendo i telegiornali della piattaforma “All news”. Decisamente attenta al sociale, ai bambini, ai più vulnerabili, si muove in ogni parte del mondo conoscendo l'Africa, il Brasile e proprio in Bangladesh racconta i cambiamenti climatici che tanto destabilizzano, soprattutto le donne nella loro fragilità. Solare, dal perenne sorriso e buona parlantina come impone l'amata professione, lamenta le troppe società misogine e patriarcali. Denunciare è dovere, anche tramite le colonne dei quotidiani nazionale “La Nazione”, “Il Resto del Carlino” e “Il Giorno” col suo “Global blogger”. “Amo raccontare storie vere, autentiche – racconta – provenienti da ogni parte del mondo poiché è giusto, basilare, farle conoscerle.” Nel suo peregrinare ci parla dell'India, così malata che le donne disabili vengono letteralmente cancellate a causa sistema delle caste e della reincarnazione. Ha il modo di osservare, documentando bene, le prime elezioni libere nella ex-Birmania al seguito di Aung San Suu Kyi – Premio Nobel per la Pace– - ed ancora per “Le Primavere Arabe”, mentre in Libia arriva durante i momenti caldi del rovesciamento del governo Gheddafi. Un impegno il suo, volto anche alla divulgazione della lotta alla malattia dell'AIDS, opera di conoscenza e sensibilizzazione che si affianca alla missione “Ridare la luce” assieme a Fatebenefratelli ed Aeronautica Militare nel paese del Mali, lacerato e straziato dalle lotte tra vari gruppi terroristici.
PROGETTO MAMMA E BAMBINO
Si parla molto di violenza fisica e morale proprio per sensibilizzare al problema acquisendone maggior conoscenza. Basilare agire in proposito, togliendo le persone in stato di sofferenza dai loro nidi abitativi e ridando loro forza e sostegno, il tutto unito a una buona dose di carica affettiva. Ciò che contraddistingue il “Progetto Mamma e Bambino”, Premio Speciale SOS Villaggi e bambini, la cui sede è a Milano, sono i fatti.
L'associazione opera in tutto il territorio italiano, nelle provincie, con sedi idonee atte all'accoglienza. Il riconoscimento di “Semplicemente donna” – magistralmente diretto da Chiara Fatai ed Angelo Morelli, il cui comune impegno e determinazione sono degni di nota – è stato conferito alla giovane Fernanda Bolzon, rappresentante della provincia di Vicenza, sotto lo scroscio degli applausi da parte del folto pubblico al Teatro Mario Spina di Castiglion Fiorentino. L'obiettivo di tale progetto è quello di agire concretamente in merito evitando la separazione del nucleo familiare, scopo per il quale è stata lanciata la campagna raccolta fondi “Non è un gioco”. L’organizzazione – operante in tutte le sedi nazionali – permette di accogliere chi ne ha bisogno, facendo recuperare autonomia e dignità in un percorso d'inserimento lavorativo, accompagnato da una soluzione abitativa protetta per un totale di circa 90 beneficiari l'anno. Si stima che una donna su tre in età anche pre-adolescenziale e fino ai settant'anni abbia subito soprusi fisici o sessuali ma, a causa di omertà, paura, ignoranza e vessazioni, non sappiamo ad oggi il numero reale. Oggi, grazie ai numeri telefonici gratuiti che compaiono sui vari organi di informazione, e alla voglia di denunciare l'orco (talvolta più di uno), le richieste di aiuto provenienti dalle vittime di maltrattamenti sono aumentate ed il “Progetto Mamma e Bambino” è capace di tutelare il benessere psicofisico delle persone, semplicemente gettando ancore di salvezza di fronte alla trascuratezza e alla deprivazione socio-culturale. Tendere una mano in simili frangenti è vitale. I bambini non hanno difese per ciò che assistono all'interno delle mura domestiche e i dati sono allarmanti, da vero e proprio codice rosso. Ciò influisce negativamente sul loro sviluppo fisico, cognitivo e comportamentale, si ripercuote con effetti altamente problematici nel breve e lungo periodo della loro vita. Addirittura, se tali episodi agghiaccianti sono testimonianze già in tenera età, può avviarsi quel processo consequenziale segnato da malattie come deficit della crescita, ritardi nello sviluppo psicomotorio, stati confusionari, incapacità di reagire con autostima sotto zero e paura costante, malinconia, amarezza, forme ieratiche, sensi di colpa ed ancora difficoltà di dialogo, sino a ripercussioni sull'apprendimento. Il rischio è che la madre ansiosa e ferita internamente da tanta brutalità ricevuta, attui seppur inconsciamente comportamenti timorosi, incoerenti, che spaventano i piccoli. Plauso, pertanto, a “Progetto Mamma e Bambino” per l'alto valore assolutamente encomiabile di ciò che offre. Un porto sicuro per tornare a sorridere. Si può. Più semplice di quello che appaia. “Semplicemente Donna”.