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Ritorno alla terra Agricoltura e PNRR pochi fondi che andranno spesi bene

Agricoltura e PNRR: pochi fondi che andranno spesi bene

L’ agricoltura è un comparto economico fondamentale per l’Italia, non tanto in senso quantitativo, pur avendo dei picchi produttivi in alcune derrate, quanto nella qualità che la nostra terra riesce a regalare. Certamente le caratteristiche climatiche, geologiche e naturalistiche consentono una diversificazione notevole, ma la mano degli agricoltori ha plasmato le campagne e sfruttato condizioni di partenza ottime generando quel connubio unico tra storia e natura. La pandemia ha dimostrato come questo patrimonio non è solo un “contorno” rispetto all’alimentazione quotidiana che si compone di prodotti generici ma può davvero animare un regime alimentare, la dieta mediterranea, variegato e salutare: un unicum invidiato da tutto il mondo! I cittadini italiani hanno cercato più che in qualunque altro periodo degli ultimi anni, una cura nella scelta del cibo, hanno voluto e vogliono cimentarsi nella preparazione di ricette tradizionali, l’attenzione a non sprecare.

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Questa rinnovata consapevolezza sul cibo si riflette anche a livello politico nell’impegno del governo rispetto al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che non passa solo per la produzione di cibo ma sostiene la multifunzionalità in agricoltura, ossia la produzione di servizi per la comunità.

I macro obiettivi di questo impegno che riguardano anche il comparto agricolo sono 3:

1migliorare la competitività del sistema alimentare;

2promuovere della produzione da fonti di energia rinnovabili (FER), ridurre le emissioni, accrescere la sostenibilità dei processi produttivi;

3sviluppare i piani di adattamento ai cambiamenti climatici e prevenire il dissesto idrogeologico.

All’interno di queste tre macroaree gli obiettivi specifici sono 7, in particolare nel definire gli indirizzi strategici per gli strumenti utili alla transizione ecologica e digitale, adottare un uso integrato delle risorse del PNRR con quelle della PAC, potenziare imprese e filiere, promuovere l’agricoltura italiana a livello internazionale, garantire sistemi di tracciabilità, preservare le risorse non rinnovabili e sviluppare le agro-energie, prevenire e contrastare il dissesto idrogeologico promuovere la sostenibilità integrale, garantire e tutelare i lavoratori. Per far tutto ciò il governo prevede lo stanziamento di 6,8 miliardi di euro, non molto rispetto ai 191,5 miliardi complessivi ma come sempre, per quel che concerne i fondi pubblici, è necessario spenderli bene. Di questi 6.8 miliardi di euro, 2,8 sono dedicati all’economia circolare che investe l’agricoltura in tre particolari aspetti: 800 milioni sono dedicati allo sviluppo della logistica che consenta di conservare risorse energetiche e valorizzi la territorialità delle produzioni, mentre 1,5 miliardi saranno utilizzati nella creazione del parco agri-solare ed infine 500 milioni sulla meccanicizzazione e innovazione in agricoltura. Per la risorsa idrica saranno spesi 880 milioni di euro (in parte già dedicati da stanziamenti statali) investiti nella conservazione e valorizzazione della risorsa stessa. Per lo sviluppo del biogas abbiamo lo stanziamento di 1,92 miliardi. Infine è previsto un fondo complementare al PRNN incentrato sullo sviluppo dei contratti delle filiere e di distretto. I contratti di filiera e di distretto, istituiti con la legge finanziaria del 2003, articolo 66 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, sono uno dei principali strumenti di sostegno alle politiche agroindustriali gestiti dall'Amministrazione. Vengono stipulati tra i soggetti della filiera agroalimentare e il Ministero per rilanciare gli investimenti nel settore agroalimentare al fine di realizzare programmi d'investimento integrati a carattere interprofessionale e aventi rilevanza nazionale. Tornando agli 800 milioni per la logistica, essi saranno dedicati a ridurre l’impatto ambientale dei trasporti agroalimentari, migliorando la capacità di stoccaggio e trasformazione e puntando a preservare la differenziazione dei prodotti. Si prevede anche il potenziamento della capacità di esportazione delle piccole e medie imprese agroalimentari. Un capitolo di spesa sarà dedicato senz’altro alla cura del ferro e quindi ad incrementare il trasporto su ferrovia e contestualmente favorendo il sistema portuale e logistico per le aree metropolitane. Il miglioramento della capacità logistica dei mercati alimentari all’ingrosso e l’attenzione ad evitare gli sprechi alimentari concludono la previsione di spesa. La creazione del

Parco agri solare prevede con i suoi 1,5 miliardi di euro, investimenti per sostenere l’installazione di pannelli solari senza consumo di suolo per una superficie di 2,4 mln di mq e con potenza di 0,24 GW. Ciò vorrà dire conservare il paesaggio rispetto a speculazioni pericolose ed al contempo incentivare la riqualificazione dei tetti delle strutture aziendali (rimozione dell'eternit/amianto e il miglioramento della coibentazione e dell’aerazione). Per i 500 milioni dedicati all’innovazione e meccanizzazione agricola sono previsti in particolare contributi per l’acquisto delle macchine fuoristrada, l’Introduzione dell’agricoltura di precisione e l’innovazione nei processi di trasformazione, stoccaggio e confezionamento, in particolare nel caso dell’olio extra vergine di oliva. Attraverso gli 1,92 miliardi per il biogas saranno riconvertiti e migliorati nell’efficienza gli impianti di biogas agricoli esistenti e contemporaneamente verrà supportata la realizzazione di nuovi impianti di biometano (contributo del 40% dell’investimento). Non viene dimenticato il comparto dei veicoli a metano il cui acquisto riceverà dei contributi. Alcuni interventi normativi permetteranno lo sviluppo del biogas come fonte d’approvvigionamento energetico. VIAGGIO ALLA La risorsa idrica come detto riceverà 880 SCOPERTA DELLE milioni di euro che dovranno essere uti-

MISURE PREVISTE: NEI PROSSIMI 6 ANNI lizzati per contrastare lo spreco dell’acqua e la siccità. L’obiettivo sarà quello di potenziare l’efficienza dei sistemi irPROGETTI INNOVATIVI E ATTENZIONE rigui fino al 12% delle aree agricole (vs. l’attuale 8%) e contemporaneamente aumentare la resilienza dell'agroecosiALL’AMBIENTE stema ai cambiamenti climatici. Il fondo complementare punta a ridurre l’utilizzo di fitofarmaci, antimicrobici, fertilizzanti di sintesi e a potenziare l’agricoltura biologica e lottare contro la perdita di biodiversità. Anche il miglioramento del benessere animale negli allevamenti è contemplato tra le misure da adottare. Migliorare la distribuzione del valore lungo le diverse fasi della catena e sviluppare la produzione di energia rinnovabile e l’efficienza energetica sono ulteriormente rafforzati da queste misure. Infine si prevede di implementare la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, riducendo perdite e sprechi alimentari. Si tratterà di interventi compresi tra circa i 300 e i 20 milioni di euro annualmente erogati (tra il 2021 ed il 2026). Verranno erogati ulteriori fondi per l’innovazione tecnologica (incluse le nuove tecnologie legate alla digitalizzazione) e per lo sviluppo dei borghi e delle corrispondenti aree interne in termini turistici. Questo recupero delle aree svantaggiate passerà anche (ma non solo) per il sostegno di 30 esperienze tra le cosiddette green communities sostenibili e autosufficienti dal punto vista energetico. Infine è previsto il riconoscimento di un credito di imposta, a favore, degli agriturismi, delle imprese alberghiere, degli stabilimenti termali e balneari, dei porti turistici, dei parchi tematici, delle fiere e dei congressi. Il credito di imposta sarà riconosciuto nella misura del 80% delle spese sostenute, in relazione a interventi conclusi entro il 31 dicembre 2024, per lavori finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica delle strutture, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Ripetiamo, forse l’agricoltura italiana, che da dati ISTAT conta 1.630.420 aziende, prima in Europa come numero di impiegati, poteva ricevere di più, ma l’occasione è comunque importante e l’intero comparto non potrà che giovarsene. Vedremo!

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