Bergamo Magazine N.3

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Numero 3 marzo/aprile 2013

Il mondo in Bmag L’inserto speciale in 5 lingue diverse

Pag.58

Speciale

Colazione da Tiffany di Gianni Bergamelli Pag.24

Linea Green

Idee originali con l’arrivo della primavera Pag.22

Ordine Militare Napoleonico

Castello della Marigolda Pag.48



Gioco

La caccia al tesoro...

Dove si trova questa figura? Per riscoprire insieme la cittĂ di Bergamo alzate lo sguardo, se riconoscete questa figura inviate una mail con la vostra risposta a bergamomagazine@gmail.com Il primo che indovinerĂ dove si trova vincerĂ questo innovativo zaino a pannello solare, energia infinita per ricaricare i vostri cellulari, i-phone e tablet gentilmente offerto da: www.blacksunitaly.it (vedi regolamento su bergamomagazine.it)

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Femminicidio

Quando la violenza è questione di genere Pag.12

L’arte che si indossa

Progetto di Silvana Bracchi Pag.16

Pitturiamo casa?

No grazie preferisco innaffiare Pag.18

La parte alta della città

Rigenerazione urbana improntata alla sostenibilità Pag. 20

Ricetta

Le erbe curative in tavola Da pag. 22

Il matrimonio ecologico

Le nozze amiche dell’ambiente Pag. 24

Open House Via Mazzi Lo stile liberty piace sempre

Pag. 26

Amici a quattro zampe Come prevenire la filaria

Pag. 28


La storia del più grande diamante del mondo

Televisione

SeilaTv, il suo primo anniversario Pag.76

Pag.30

Affari legali

Più mezzi per salvare l’azienda Pag.34

Commercialista

Dall’IMU alla TARSU, le spese della casa

Soap Box Rally

La pazza corsa delle macchine di legno Pag.78

Tacco 12

il locale dedicato alle donne Pag.80

Pag. 38

Psicologia di coppia

Le regole di comunicazione per prevenire la crisi

Mapping 3D

Quando la tecnologia si fonde con l’arte Pag.82

Pag. 40

Videoludologia

Lavorare con i videogiochi

Marrakesh

La novità nel mondo dei ristoranti etnici Pag.84

Pag.42

Bambini

Viaggio nel paese dei balocchi

I cavalieri dell’ordine militare Napoleonico Castello Marigolda

Pag.44

Anniversario

120 anni di scuola Svizzera a Bergamo

Pag.86

Il convegno

Ricerca e tecnologia alla base del futuro della maiscoltura

Pag.47

Moda primavera 2013 Le nuove tendenze

Pag.92

Il mondo in Bmag

Lo speciale inserto in 5 lingue

Pag.50

L’ evento

Bergamelli porta in scena Colazione da Tiffany

Pag.96

Mode

Zumba, la danza che ha conquistato il mondo

Pag.56

Il personaggio

Aldo Facchinetti e la sua avventura con Europland21 Pag.74

SOMMARIO

Culligan

Pag.112

Oroscopo

I consigli delle stelle di Joseph Procino Pag.113 5


Editore Fondazione Vitae Nazareni Bergamo - Via Ronzoni, 9 Direttore responsabile Desirèe Cividini redazione@bergamomagazine.it 338 4413623 Responsabile comunicazione/eventi Danielle Marinoni comunicazione@bergamomagazine.it 393 6096511 Progetto grafico www.21adv.it Redattori Simone Gamba Francesca Grassi Marco Locatelli Greta Nicoletti Selenia Scinaldi Fotografo Paolo Storti Matteo Mottari Si ringrazia per la collaborazione Silvana Bracchi, Luca Santinoli, Fabio e Roberto Spagnolo, Annalisa Veneziani, Mariachiara Griti, Manila Foresti, Luca Leidi, Laura Feltri, Federica Salvatoni, Gianni Bergamelli, Paolo Valotti. Tipografia Preservice 80 - Seriate

© Copyright Bergamo Magazine: testi ed immagini della presente pubblicazione non possono essere riprodotti con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali senza autorizzazione firmata dall’editore. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.

Bmag è anche un canale TV in streaming su:

Periodico bimensile d’informazione locale per la valorizzazione culturale ed economica del territorio. In corso di iscrizione presso il tribunale di Bergamo. Bergamo – Via Ronzoni, 9 www.bergamomagazine.it 035 264483 6

www.bergamomagazine.it


Giovedì 11 - 18 aprile 2013

Colazione da Tiffany Gianni Bergamelli inaugura la sua mostra, con la presentazione del suo libro l’11 aprile alle 18.00 da Divani&Divani in via Angelo Maj, 16 - Bergamo.

2 E T Domenica 14 aprile 2013 alle ore 11.00

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Colazione da Tiffany Centro congressi Giovanni XXIII Bergamo Concerto Ensemble Orchestra Salmeggia con repertorio ispirato alle colonne sonore di grandi film interpretati dall’attrice scomparsa vent’anni fa Audrey Hepburn

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Il 18 aprile alle 21.00 da Divani&Divani andrà in scena il concerto dal titolo “Cinema”

A seguire brunch da Vittorio su prenotazione

3 E AT Domenica 28 aprile 2013 alle ore 15.00

SOAP BOX RALLY 41° Competizione storica di Bergamo, pazza corsa con macchine di legno lungo le mura di Città Alta. Organizzata da ProLoco Bergamo e TeamItalia

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La crisi nella maggior parte dei casi è un passaggio tra un momento di stabilità e un altro. In quanto tale ci obbliga ad attuare una profonda riflessione, a rimetterci in discussione, a trasformarci. Lo stesso Albert Einstein sosteneva che «la crisi può essere una grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. É nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e disagi, inibisce il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è l’incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia».

La nuova stagione è da sempre simbolo di rinascita: le antiche tradizioni, infatti, ci parlano di miti legati alla primavera che hanno al loro centro l’idea di un sacrificio a cui succede una rinascita.

editoriale

Il mondo in Bmag La stagione appena iniziata rappresenta la vita per eccellenza, il risveglio dopo il freddo e il buio dell’inverno; proprio in primavera si colloca la Pasqua cristiana, che mette al centro la “rinascita” e che nella resurrezione di Cristo celebra la vittoria della vita sulla morte. Noi di Bmag ci auguriamo che la nuova stagione sia soprattutto questo: un momento di trasformazione e rinascita, che possa portare ciascuno di noi a scoprire dentro di sé le risorse necessarie per superare questo momento di grande incertezza.

Lo staff di Bmag

Già, perché è proprio la crisi a metterci di fronte alla necessità di agire, costringendoci a scoprire in noi energie e risorse che non sapevamo neppure di avere. Volendo dunque guardare il bicchiere mezzo pieno i periodi di crisi, seppure difficili, sono momenti che possono rivelarsi utili per metterci in gioco, per riscoprire la nostra capacità di sapercela cavare, per mettere un punto e andare a capo. É un percorso complicato e doloroso, ma prima o poi necessario per attuare quel processo di rinascita tanto indispensabile sia all’uomo sia alla natura, che con il passare delle stagioni è il più straordinario esempio di capacità di trasformazione.

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DesirĂŠe Cividini

Danielle Marinoni

Marco Patano Progetto Layout

Paolo Storti Fotografo

Direttrice responsabile

Responsabile comunicazione & eventi

Marianna ROTA Segretaria

Marco Locatelli Redattore

Fabio Spagnolo Gemmologo

Greta Nicoletti Redattrice


staff Luca Leidi Commercialista

Joseph Procino Astrologo

Francesca Grassi Redattrice

Simone Gamba Redattore

Roberto Spagnolo Gemmologo

Selenia Scinaldi Redattricee

Luca Santinoli Avvocato

Alla Mozzhukhina Traduttrice


Femminicidio

Quando la violenza è questione di genere di Desirée Cividini Oltre 100 donne morte ammazzate nel solo 2012, due terzi delle quali per mano di mariti, compagni, familiari: una vera e propria mattanza chiamata femminicidio. Il termine è stato utilizzato dalla criminologa Diana Russell nel 1992, nel libro scritto insieme a Jill Radford Femicide: The Politics of woman killing. La Russell identificò nel femminicidio una categoria criminologica vera e propria: una violenza estrema da parte dell’uomo contro la donna «perché donna», in cui cioè la violenza è l’esito di pratiche misogine. Un anno dopo, nel 1993, l’antropologa messicana Marcela Lagarde utilizza il

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termine femminicidio per comprendere: «La forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine - maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria o anche istituzionale - che comportano l’impunità delle condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della


Secondo le ultime statistiche fornite dalla Casa delle Donne di Bologna che raccoglie dati sul femminicidio dal 2005: sono 124 le donne uccise nel 2012. In leggero calo rispetto al 2011 quando le vittime erano state 129. Ma nel dato del 2012 vanno anche conteggiati i 47 tentati femminicidi che, fortunatamente, non hanno portato alla morte della donna. E le 8 vittime, tra figli e altre persone (che portano il totale a 132). Vittime italiane nel 69% dei casi, così come gli assassini (73%). Il 60% dei delitti è avvenuto nel contesto di una relazione tra vittima e autore, in corso o conclusa. Nel 25% dei casi le donne stavano per porre fine alla relazione o l’avevano già fatto. “La situazione – ha dichiarato Christine Weise, presidente di Amnesty International Italia – è allarmante, come ricordato nel rapporto sull’Italia, pubblicato nel 2012, dalla Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne. In Italia la violenza domestica sta sfociando in un crescente numero di uccisioni di donne per violenza misogina”. Per mettere fine a questa mattanza

femminicidio

donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all’insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia». Quando parliamo di femminicidio, dunque, non stiamo parlando soltanto degli omicidi di donne commessi da parte di partner o ex partner, ma anche di uccisioni di ragazze da parte dei padri perché rifiutano il matrimonio che viene loro imposto o il controllo ossessivo sulle loro vite. Tornando indietro nel tempo stiamo parlando anche di tutte le donne accusate di stregoneria e bruciate sul rogo. Già, perché gli omicidi basati sul genere sono scritti nella storia e, stando agli ultimi dati diffusi, sembrano non arrestarsi. In Italia le regioni che hanno percentuali maggiori di delitti sono quelle del nord, in cui le donne lavorano di più, hanno una maggiore facilità a usufruire del welfare offerto dalle proprie regioni, e quindi vivono situazioni di maggior autonomia e indipendenza per cui possono decidere di non sottostare alla violenza. Negli ultimi 10 anni, ha ricordato Amnesty International Italia in occasione della Festa della Donna, il numero di omicidi da uomo su uomo è diminuito, mentre è aumentato il numero di donne uccise per mano di un uomo: oltre 100 ogni anno.

Fondazione Pangea e le organizzazioni della Piattaforma Cedaw hanno elaborato assieme all’Udi una proposta politica unitaria per richiamare le istituzioni alle loro responsabilità, per ricordare che tra le priorità dell’agenda politica, la protezione della vita e della libertà delle donne non può essere dimenticata e disattesa: si tratta della Convenzione No More! che da ottobre ad oggi ha raccolto oltre 3000 firme tra associazioni, singoli donne e uomini e oltre 20 sottoscrizioni di comuni, province e regioni che si vogliono impegnare affinché i contenuti della No More! diventino fatti e non solo parole. Quello che viene chiesto è una presa di posizione da parte delle istituzioni sui punti della Convenzione: impegnarsi a realizzare fatti. Basta con nuove leggi che non vengono attuate e applicazione delle norme già esistenti ad ogni livello, giudiziario, esecutivo e amministrativo; avviare un confronto sul Piano nazionale sulla violenza con le realtà della NoMore! che lavorano sul tema sia gestendo centri antiviolenza, sia impegnandosi nella sensibilizzazione e nell’azione culturale per il contrasto della violenza, con un approccio di genere e laico; ratificare la convenzione di Istanbul con una legge capace di declinare nell’ordinamento italiano ad ogni livello i diversi aspetti della convenzione stessa; non nascondersi dietro la crisi economica e finanziaria, dietro la spending review come scusa per separare le donne da quelli che sono i loro diritti e libertà costituzionali e internazionali, e per separare lo Stato dalla propria responsabilità di garantire e tutelare i diritti di tutti anche delle donne.

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- Scarpette rosse contro la violenza Il rosso è simbolo della passione, dell’amore, ma è anche simbolo della forza fisica e mentale e della volontà di opporsi ai maltrattamenti. Non a caso il rosso è il colore scelto dell’artista messicana Elina Chauvet per la sua installazione: “Zapatos rojos”, ossia “Scarpette rosse”. Scarpe da donna di colore rosso - decolletes, ballerine, sandali - sistemate per le vie e nelle piazze, per dire stop alla violenza di genere. Ogni paio rappresenta una donna e la traccia della violenza subita. L’effetto finale è quello di un corteo di donne assenti perché cancellate dalla violenza. Il progetto di arte pubblica richiama la situazione di Ciudad Juárez, città del Nord del Messico, al confine con gli Stati Uniti dove, a partire dal 1993, gli atti di violenza sulle donne si sono moltiplicati. E’ a Juarez che per la prima volta viene usato il termine “femminicidio”. Ed è qui che, nel 2009, Elina Chauvet ha dato vita a “Zapatos rojos”. Da allora l’installazione ha fatto il giro del mondo, toccando anche numerose città italiane.

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Bolivia, da marzo una legge per dire no al femminicidio Dal 9 marzo nel codice penale boliviano vengono incorporati 100 articoli che si riferiscono al delitto di femminicidio, definito come assassinio di una donna, proprio per la sua condizione di donna, con una pena massima di 30 anni e senza diritto alla grazia. Una vittoria per le organizzazioni di donne indigene, femministe e di difesa dei diritti umani, che dal 2009 si sono date da fare per promuovere la discussione tra i seggi dei parlamentari boliviani. Una grande conquista per i diritti delle donne, in un Paese che conta 7 casi di violenza su dieci. Dal 2009, infatti, sono state 403 le boliviane uccise e 21 solo dall’inizio di quest’anno. Secondo quanto ha affermato lo stesso presidente della Bolivia, Evo Morales, la legge in questione significa un effettivo apporto al contrasto contro ogni forma di violenza sulle donne.


ASSOCIAZIONE AMICI DEL TRAPIANTO DI FEGATO ONLUS DI BERGAMO Via Bonomelli, 15 - 24121 Bergamo - Tel. 035 321927 - www.amicideltrapiantodifegato.com

L’intero ricavato sarà devoluto per il progetto : LO PSICOLOGO IN REPARTO: CONVIVERE CON UN NUOVO FEGATO servizio di consulting psicologico per i pazienti in attesa di trapianto e trapiantati

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Photo by Paolo Storti

L’arte che si indossa Per Silvana Bracchi, artista bergamasca ideatrice del progetto “Impara l’arte... e indossala!”, la tela è una t-shirt o un abito dove riproporre capolavori unici, diversi l’uno dall’altro di Desirée Cividini

L’arte non è solo un bel quadro appeso alla parete o una scultura da ammirare. Oggi essere artisti significa reinventarsi continuamente e trovare nuove forme per far sì che la propria creatività possa essere apprezzata da tutti, appassionati di arte e non. La bergamasca Silvana Bracchi, Presidente dell’Associazione Culturale “Arteincentro”, ha voluto portare la sua creatività fuori dalle mura delle gallerie. Artista versatile, Silvana tre anni fa ha dato vita a “Impara l’arte….e indossala!”, progetto nato con l’obiettivo di comunicare l’arte con l’abbigliamento,

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per dare la possibilità a chiunque di indossare capi unici, diversi l’uno dall’altro perché diverse sono le pennellate e le sfumature che li caratterizzano. Silvana ha iniziato un po’ per gioco a dipingere su t-shirt e abiti - che sono diventati veicolo culturale per far conoscere pezzi d’arte indimenticabili e insuperabili - i dipinti dei grandi artisti: “Il progetto Indossala - spiega Silvana - è iniziato con il trovare i tessuti “giusti” e i soggetti “giusti” supportati dalla mia personale pazienza nello stendere i colori sulla stoffa.


Chi è Silvana Bracchi Nasce a Bergamo il 17 agosto 1949. La precoce vocazione creativa porta la pittrice a frequentare il locale Liceo Artistico nella sezione staccata di Brera in Bergamo Alta. I soggetti preferiti delle sue rappresentazioni sono sculture e giocattoli le cui fattezze sono spesso solo accennate, volutamente poco approfondite nel dettaglio. In alcune sue opere dipinge figure astratte che vanno a fondersi con il paesaggio onirico in cui sono disposte, quasi fossero delle dirette emanazioni di un’entità sconosciuta. Questo senso del magico e del mistero strizza l’occhio al Primitivismo ed alla Poetica Surrealista. L’arte di Silvana Bracchi è una pittura figurativa dall’atmosfera rarefatta , capace di esprimere, attraverso un accordo musicale di colori, una vitalità magica, carica di enigmi che colora, a volte, di tinte misteriose. Indisturbata e spontanea, aliena rispetto alle polemiche spirituali e alle logiche di mercato Silvana si presenta come una “pura” dei nostri giorni, poiché essa crea unicamente seguendo l’impulso del suo cuore (critico Dott.Andrea Visentini). A gennaio 2010 Silvana dà vita al progetto “Impara l’arte ….e indossala! “.

indossala.com

Silvana Bracchi

Grata Somarè

I miei pezzi sono dipinti interamente a mano uno ad uno, a volte con molte ore di pennellate di colori. Il risultato è un vestito, una t-shirt o polo dal look raffinato, bello da vedere e da indossare, che dona a chi li porta uno speciale accento di raffinatezza, eleganza e unicità, perle del Made in Italy”. “Indossala!” diventa quindi uno strumento attraverso cui Silvana cerca di diffondere la sua passione innata per l’arte e per le grandi opere che spesso, per chi non è appassionato o intenditore , rimangono sconosciute: “L’arte a passeggio - prosegue l’ideatrice del progetto - è un modo per far capire quanto l’arte sia bella”. Il progetto ha attirato l’attenzione anche di Grata Somarè, proprietaria di una galleria d’arte a Milano e di una a New York e proveniente da una famiglia di grandi artisti, tra i quali l’Architetto Muzio, Tallone e Somaré, che da qualche tempo ha avviato una collaborazione con Silvana: “Grata è un’artista eccezionale che per passione disegna e confeziona abiti unici sui quali spesso io ho avuto l’opportunità di dipingere delle splendide opere: il risultato di questo connubio è la creazione di pezzi originali, raffinati, vere e proprie opere d’arte da indossare. Il mio obiettivo è quello di poter arrivare a collaborare anche con grandi stilisti, che abbiano il desiderio di rendere i propri abiti dei capolavori unici. Per ora continuo a lavorare per coloro che desiderano indossare qualcosa di speciale e su misura, realizzando anche abiti da sposa e per cerimonie”. Le t-shirt e gli abiti dipinti da Silvana, lo scorso anno esposti anche presso la GAMeC di Bergamo, si possono acquistare presso la Festa della Creatività, mostra-mercato che si tiene tutte le seconde domeniche di ogni mese nella Cittadella in Bergamo Alta dalle 9 alle 19, nell’Atelier di via Tasso 55 e online, sul sito www.indossala.com.

Silvana Bracchi Laboratorio Arteincentro Via T. Tasso, 55 – Bergamo cell: 338 60 11 062 info@indossala.com www.indossala.com

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breathing life

www.ansgroupeurope.com progetto riciclo di Selenia Scinaldi Base units and side panels can be manufactured in any RAL colour. Graphics can be applied to make the module customised and unique.

Pitturiamo casa?

No grazie, preferisco innaffiare! Pensavate che per questa primavera avreste potuto limitarvi a imbiancare le pareti del vostro salotto? Vi siete sbagliati. Una delle mode più cool del momento, sembra essere quella dei giardini verticali indoor. Grandi pareti vegetali fanno bella mostra in spazi prima destinati a quadri e mobili: il verde, dunque, diventa protagonista di Selenia Scinaldi Il mondo del design aveva già proposto complementi e arredi con il tema dell’eco-compatibilità, ma la proposta dei giardini verticali affascina ed incuriosisce. Destinati a grandi ambienti, sono generalmente realizzati in uffici o spazi pubblici, dato i costi realizzativi e di mantenimento elevati. L’idea di base, è quella di invertire lo spazio esterno con quello interno e creare una fusione di entrambi. Una nota azienda brasiliana, leader nel settore delle telecomunicazioni, ha scelto di progettare i suoi uffici 18

con spazi in cui il verde diventa parete, pavimento e addirittura soffitto. Decidono di dare un’impronta green anche i noti brand della moda che ricoprono vetrine e negozi di fitta vegetazione e fiori, facendo da cornice ad abiti ed accessori. Qualche esempio? La boutique Replay a Barcellona o il giardino fiorito in passerella firmato da D&G, che rievoca scenari della lontana Sicilia dal profumo di zagara.


Giardini verticale

Dall’architettura al design, fino ad arrivare alla moda esiste un comune denominatore ed è vegetale. Elemento di grande interesse circa i giardini verticali, è la mutevolezza; se compriamo una lampada, il colore, la sua forma, sono quelli e non potranno cambiare, il giardino, invece, è un microcosmo in continuo movimento. Tutto è in continua mutazione: le piante hanno un profumo, crescono, germogliano con tempi diversi da quelli umani. L’impiego della vegetazione nell’ambito domestico non è certo una novità: dalla tradizione sono noti i giardini d’inverno, chiamati in francese orangerie o limonaia, grandi spazi adibiti ad accogliere gli agrumi e altre piante da frutto durante il periodo invernale. Se decidiamo di accentuare il rapporto con gli elementi naturali, possiamo lavorare anche sulle aperture: vetrate e finestre sono quadri e scorci verso l’esterno. Puntare su terrazzi e balconi fioriti, inoltre, aumenta la qualità 1 egaP 15:61 1102/21/91 1 tuoyaL_eruhc spaziale. Le piante rampicanti come il gelsomino, il glicine, la bouganvillea, si prestano per creare quinte vegetali, visibili anche dall’interno. Possedere una casa ricca di flora non è semplice Utile da sapere per essere sempre connessi alla Natura decorazione; gli effetti benefici, infatti, sono molti. Le nostre abitazioni sono piene di oggetti che rilasciano Si chiama Fitodepurazione, ovvero l’eliminazione di sostanze inquinanti, come per esempio, il gas delle sostanze inquinanti con l’utilizzo delle piante. Base units and side panels can be manufactured in any RAL colour. anslivingscreen cucine, i detergenti, i solventi per la pulizia, il fumoGraphics di Il be ficus depura l’aria fumo, dalla trielina che si can applied to make thedal module customised and unique. sigaretta, mentre le piante che comunemente teniamo trova negli inchiostri, negli adesivi, negli smalti e nei in casa, oltre a creare “ambient”, purificano l’aria che coloranti e assorbe gli odori sgradevoli; respiriamo. Anche i colori dei fiori e alcuni profumi La felce di Boston rimuove la formaldeide, tossina tendono a rilassare e avere effetti positivi sul nostro emessa dai sacchetti di plastica, dai fornelli a gas, dagli umore. abiti di tintoria, da stoffe e tendaggi; La dracena ci difende dal fumo di sigaretta e dal Per essere cool…ma con intelligenza! monossido di carbonio; Il cactus e la tillanza attenuano gli effetti delle radiazioni Realizzare i giardini verticali nelle nostre case oggi emesse dalla televisione e dagli schermi dei computer; è possibile: bisogna però tener sempre presente che L’orchidea rimuove dall’aria lo xilene, sostanza emanata stiamo accogliendo esseri viventi e non un semplice dai pannelli di truciolato e di cartone, dalle vernici, complemento d’arredo, quindi le piante meritano tutte dalle fotocopiatrici. le cure e l’attenzione che necessitano. ans living screen brochure_Layout 1 19/12/2011 16:51 Page 2

ans living screen brochure_Layout 1 19/12/2011 16:51 Page 3

the ultimate in convenience.

The living screen, designed by ANS Group offers everything that youʼd expect from a living wall - a fresh, healthy environment combined with a dynamic visual to complement any location itʼs in.

And there is no requirement for plumbing. The module is self contained with its own water tank discretely hidden away in the base section with a fully automated irrigation system.

The living screen makes the ideal feature wall, partition wall, divider for sectioning offices, dining areas and/or communal meeting places. Of course, should you wish to re-arrange the area, the module is easy to reposition wherever. Simple.

Possiamo fare dei veri e propri mini Garden, per esempio nella nostra cucina, magari con piante profumate come il basilico, il timo e la salvia, odori anche utili per i nostri piatti. Basta poco: un portaoggetti verticale, meglio se di fibre naturali e vasi con varie specie e il gioco è fatto! Un’idea in più? Per i più piccoli, mettete l’etichetta identificativa, “basilico”, “prezzemolo: aiuterà i vostri bimbi a riconoscere le piante anche solo dal profumo.

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La parte alta della città Un’ opportunità per la rigenerazione urbana improntata alla sostenibilità dell’Architetto Giovanni Cucini Quando a Bergamo parliamo di “parte alta della città” il nostro sguardo mentale va alla città antica sul colle, mentre non ci accorgiamo che la città bassa, costituita prevalentemente da edifici del XX° secolo (ad eccezione dei borghi storici), ha un prospetto orizzontale rivolto verso il cielo, parte importante del paesaggio che (soprattutto dagli spalti delle mura venete e dai colli) qualifica la nostra città. Questa parte alta della città è costituita dai tetti e dalle coperture degli edifici per lo più vetuste e degradate, a volte addirittura in eternit di prima generazione (fibrocemento contenete amianto da eliminare entro il 2014) spesso addobbate con orpelli tecnologici quali comignoli, canne fumarie, antenne di tutte le fogge, ecc. Il risultato è un disordine poco consono ad una città che si candida come Capitale della Cultura 2019 e cerca di risalire la china dell’offerta turistica con iniziative artistiche, mostre, fiere, eccetera.

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Una seconda considerazione riguarda il fatto che spesso questi edifici costruiti negli anno ’50 e ’60 si trovano in contesti molto qualificati dal punto di vista della loro localizzazione (ai piedi dei colli, in zone centrali) e della presenza di servizi, mentre per contro non sono adeguati alle richieste soprattutto di efficienza energetica. La riqualificazione della copertura allora diventa un’ottima occasione, in quanto permette un recupero di spazi residenziali di grande prestigio unendo l’effetto di miglioramento dell’involucro (propedeutico ad una completa riqualificazione tramite cappotto) ed una presenza sulla scena urbana che garantisce quell’avvio di un processo di riqualificazione anche del paesaggio urbano: in poche parole garantisce la triplica presenza di fattori sociali economici ed ambientali che sono alla base delle teorie sulla sostenibilità dello sviluppo urbano.


architettura

locale mansardato

L’esempio Le immagini che pubblichiamo di seguito riguardano un intervento di riqualificazione della copertura di un edificio anni ‘60 in via dello Statuto a Bergamo, realizzato nel 2010; in questo caso la completa rimozione e ricostruzione (con nuova configurazione delle falde di copertura) del tetto è avvenuta per bonificare l’edificio dalla presenza di lastre in fibro-amianto, per avviare la riqualificazione energetica e per ottenere dei locali mansardati con relative terrazze per creare valore aggiunto all’edificio.

la parte alta dell’edificio nel contesto urbano

Il progetto - Superficie copertura: 650,00 mq - Costo dell’opera: 580.000,00 € - Beneficio energetico: miglioramento di una classe (da G a F) vista dalla copertura riqualificata lato ovest

l’inserimento della nuova copertura

Progetto e direzione dei lavori: Giovanni Cucini Architetto Studio Rame Architetture Via S.Alessandro - 3 24122 Bergamo segreteria@straar.eu www.straar.eu

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Erbe selvatiche

Dal libro di Giampiero Valoti: Polenta e Pica so

Manila Foresti Maestra di cucina AICI Sito : www.artedelcucinare.it

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Ingredienti : (dosi per 4 persone)

“All’aprirsi della bella stagione, i prati ed i boschi delle colline e delle montagne bergamasche cominciano ad offrire agli esperti raccoglitori una serie di prodotti spontanei che, selezionati lungo i secoli dall’esperienza popolare, rappresentavano una minore, ma non trascurabile, risorsa alimentare ed economica, per la famiglia contadina sino all’autunno inoltrato. Non appena cessava il gelo invernale, ed in montagna scompariva la neve nei prati, le donne ed i ragazzi iniziavano la raccolta delle cicorie (taraxacum officinalis) si consumavano crude, in insalata, se ancora tenere, oppure bollite, strizzate energicamente, condite con sale, olio, aceto ed accompagnate con mezzo uovo sodo. Si tendeva ad utilizzarle prima che l’inconfondibile fiore giallo, che si chiude la sera, fosse spuntato al centro delle caratteristiche foglie concionate. Erano ritenute un alimento rinfrescante, depurativo e diuretico, adatto al cambio di stagione. Colpisce oggi vedere a primavera le cicorie sposte nelle vetrine dei fruttivendoli, non solo nelle città ma anche nei paesi della provincia, vendute a prezzo ragguardevole, perché un tempo le si considerava un prodotto non commerciale, raccoglibile da chiunque e facilmente reperibile. “

• 300 g. farina OO • 1 bicchiere di acqua tiepida • 3 cucchiai di olio di oliva • Sale. Per il ripieno: • 300 g. di tarassaco • 60 g. di cipolla bianca • 2 peperoncini freschi piccanti • ½ limone • Olio extra vergine di oliva, • Sale e pepe di mulinello. Esecuzione: • Disponete sella spianatoia od in un impastatore la farina setacciata ed il sale, formate una fontana, disponetevi tutti gli altri ingredienti e lavorate molto bene la pasta. • Fatene una palla e lasciate a riposare per 1 ora in luogo tiepido. • Rimpastate, dividete la pasta in 2 e, con l’aiuto di un mattarello, formate 2 dischi. • Pulite e lavate bene le foglie di tarassaco, sgocciolate e buttalele in acqua in ebollizione, insaporita da una fetta di limone ed un cucchiaio di olio. • Dopo pochi minuti scolate e fate raffreddare. • Brasate in una padella la cipolla affettata finemente con 2 cucchiai di olio, ed i peperoncini tagliati ad anelli e privati dai semi. • Unite il tarassaco e cocete per altri 5/6 minuti, togliete dal fuoco e condite con il succo del limone, sale e pepe. • Disponete un disco di pasta in una teglia tonda da pizza, distribuitevi il tarassaco fatto raffreddare e ricoprite con il secondo disco di pasta. • Cocete in forno preriscaldato a 180° per 30/35 minuti. • Servite a fette come una torta salata decorando con foglioline di tarassaco fresche

ARTE DEL CUCINARe

Strudel al tarassaco

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Three Nails Photography

Profumo di fiori d’arancio, farfalle e suggestioni… tutto per essere Green Bride

Avete sempre sognato di dire il fatidico “Sì” sotto un arco fiorito immersi in un giardino dai mille profumi, magari con i capelli raccolti dai fiori e indossando un abito di pizzo della nonna? Vi avevano sempre etichettato come le romanticone di turno? Adesso siete le più cool! La moda dei matrimoni verdi, arriva dall’America, ma anche in Italia sta prendendo largo sfogo, così alla tradizionale navata, si lascia spazio a un lungo sentiero tempestato di piante, alla comune bomboniera si preferiscono vasetti di miele e marmellate bio, e l’abito da sposa? Beh, quello si ricicla! di Selenia Scinaldi Brindisi agli sposi, ma “en plein air”! Garantite cornici mozzafiato per foto bucoliche e romantiche, molte location possono essere utilizzate gratuitamente, o fanno parte di edifici storici o parchi, dove il denaro è utilizzato per sostenere una buona causa. Il must della stagione è proprio quello di rendere consapevoli della scelta green i vostri ospiti! Ci sono così tante possibilità tra cui scegliere, soprattutto per il banchetto: ricercate una cucina slowfood, preferite prodotti della terra, cibi biologici ad impatto zero, stagionali e freschi. Infine il brindisi con bollicine rigorosamente italiane!

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Matrimoni co-op! Le spose mettono in comune le loro risorse per acquistare gli oggetti generici che possono essere riutilizzati in ciascuno dei loro matrimoni. Può essere un’esperienza divertente da fare con le amiche, e su internet si trovano siti, dove esistono veri e propri gruppi che mettono a disposizioni bicchieri, posaterie, sedie, tovagliame, e perfino gli abiti, si chiama wedding dress sharing, letteralmente condivisione dell’abito! Quando termina l’ultimo matrimonio della piccola comunità, si rivendono gli oggetti e il ricavato è diviso tra i partecipanti; una bella soluzione in tempo di crisi!


Moss

Moss

greenbrideguide.com

greenbrideguide.com

matrimonio green

Dillo con la Natura! Il muschio è una fibra che può essere plasmata, modellata e associata a oggetti diversi; Come il cuscino porta fedi a forma di cuore o le iniziali decorative! Bellissima e originale l’idea dei segnaposto e delle candele nella corteccia, romantico ed economico il centrotavola con fiori di campo! La molletta in legno dipinto, è perfetta come segnaposto; quando si apre, gli innamorati si guardano, quando si lascia andare, si baciano in un dolce abbraccio! Carinissima la soluzione di confezionare piccoli barattolini di conserve e miele per donarli come cadò mariage ai vostri ospiti, semplice ed economica ma di grande effetto, quella di preparare piccoli saponi con la fragranza che più vi appartiene! Per suggellare il vostro amore…perché non piantare un albero di agrumi? Come bomboniera? Ovviamente piccoli sacchetti con sementi o talee di alberi da frutto, pronti per essere curati dai vostri ospiti!

Lo sapevi che?... Nozze celebri - L’associazione animalista PETA ha regalato all’attrice Anne Hathaway per le sue nozze vegane, un vitellino salvato da un allevamento lager. Sarà il regalo perfetto per una coppia green?

- Si stima che per il matrimonio monegasco del principe Alberto si sono sprecati quattromila tonnellate di anidride carbonica, tra gli spostamenti aerei e terrestri degli invitati, le spese energetiche e la cena offerta agli illustri amici e parenti!

- Natalie Portman ha organizzato la scorsa estate il suo matrimonio zero impatti. Ai giornali ha dichiarato che il tema era proprio il riciclo a partire dall’abito indossato, ovviamente vintage!

- William e Kate d’Inghilterra per decorare la bellissima Chiesa di Westminster Abbey, hanno deciso di collocare lungo la navata grandi alberi piuttosto che fiori recisi!

Three Nails Photography

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bklynbrideonline.com

Eco-bomboniere www.styleunveiled.com - fairyandfairy.eu.

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Remax in Bergamo

punta sulla qualità del lavoro per sviluppare e crescere Remax, con la sua mongolfiera rossa, bianca e blu ha dimostrato negli anni di essere un brand che ha rivoluzionato il modo di fare intermediazione conquistando la leadership internazionale del mercato mobiliare; questa,la motivazione della quale è stata noverata sempre quest’anno tra i 16 super brand all’interno dei 500 marchi italiani del “Superbrands consumer programme”. “La forza del nostro network si basa sulla collaborazione” spiega Dario Castiglia, presidente e a.d. del gruppo. All’interno del network non ci sono zone di esclusiva tra gli agenti. Ogni consulente può vendere immobili di qualsiasi parte d’Italia.

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Quindi, se un cliente ha fiducia in un agente Remax può farsi seguire da lui per qualsiasi tipo di acquisti. Anche nella nostra città si sta consolidando la presenza del brand Remax Way e dei suoi consulenti con una sede operativa nella centralissima Via xx settembre (Passaggio don Seghezzi, 5) oltre ad un ufficio nel centro storico di Clusone, penetrando in modo capillare il mercato dell’ alta valle Seriana, senza trascurare l’importante sponda Bergamasca del Lago D’Iseo e della val Cavallina con un’importante ufficio in Costa Volpino. Cambiamo così insieme a voi il mercato immobiliare… Carlo Baretti - Broker Owner RE/MAX Way - Cell.+39 3357747543 cbaretti@remax.it - www.remax.it/way Tel. +39 035.24.13.42 - Fax +39 035.43.76.123 Bergamo - Via XX Settembre Passaggio Don Seghezzi, 5 Clusone - Piazza dell'Orologio, 9


Open house

Open House Sabato 20 Aprile 2013 dalle 15.00 alle 18.30

Via Mazzi Bergamo

A Bergamo la tranquilla atmosfera della tradizione rivive nel restauro della villa liberty Distante dal fragoroso traffico della città, seppur in pieno centro, vendiamo appartamenti in villa liberty, accuratamente recuperata nella sua totalità. Ubicata in via a fondo chiuso, la residenza si pregia di sorgere in una zona nella quale hanno accesso solo esclusivamente i residenti facendo si che la via rimanga una sorta di piccolo quartiere privato nel quale la riservatezza garantita. Il restauro conservativo è stato curato nei minimi dettagli, assecondando la struttura della villa e dei suoi decori originali ed al suo interno di oltre150 mq, e la distribuzione interna è un esempio effettivo di comodità d’uso e di funzionalità . Dispone di un’ampia e luminosa zona living l’una affacciata sull’ampio giardino privato, e l’altra sull’ampio balcone, più un bagno di cortesia, poi mediante un piccolo disimpegno si accede alla sala da pranzo come si usava nelle antiche residenze d’un tempo... proseguendo troviamo un’ampia cucina abitabile, un discreto disimpegno che da accesso alle tre stanze da letto, altri due servizi di cui uno, insieme alla cabina armadio, riservato alla camera padronale. Al piano interrato si trovano i boxes con relativa cantina.

Classe energetica “B” ipe 38 kwh/mqa Bergamo Via privata Mazzi Superficie: 156 mq Disposizione: Ingresso, zona living, sala da pranzo, spaziosa cucina, tre camere da letto, cabina armadio, due bagni, ripostiglio, tre balconi, cantina ed autorimessa.

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Filaria

Cos’è, perché, come e quando effettuare la profilassi

La filaria è un parassita che viene trasmesso ai nostri animali tramite la puntura di zanzare. Non tutte le zanzare sono pericolose perché per esserlo devono avere il parassita al loro interno. Dopo la puntura il parassita, nella forma di larva, raggiunge il circolo sanguigno, tramite questo raggiunge i grossi vasi del cuore, diventando un parassita adulto (un “verme” che può raggiungere i 20 cm di lunghezza!) e creando solo a questo punto grossi problemi all’animale. Risulta evidente che giunti a questo stadio la condizione del nostro animale può essere decisamente critica; per questo motivo è consigliabile effettuare la profilassi, cioè prevenire questa malattia così subdola e pericolosa. Sono maggiormente esposti al rischio di contagio gli animali che vivono all’esterno ma data la natura e la gravità della malattia si consiglia di effettuare la profilassi su tutti i cani.

Dott.ssa Annalisa Veneziani Medico Veterinario Ambulatorio veterinatio Merena info@ambulatoriomerena.it

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- L’importanza del test Il test filaria è un esame che il vostro veterinario può effettuare in un quarto d’ora in ambulatorio prelevando poche gocce di sangue dal vostro cane. E’ importante che il test venga effettuato prima di iniziare la profilassi perché questa, effettuata su di un

animale già ammalato, potrebbe risultare dannosa. Va quindi effettuato sui soggetti che effettuano per la prima volta la profilassi e come controllo anche in quelli che la effettuano regolarmente (noi consigliamo ogni 5 anni per i soggetti che effettuano la profilassi tramite iniezione e ad anni alterni per i soggetti che utilizzano tutti gli altri metodi).

VETERINARIO

- La profilassi I sistemi per effettuare la profilassi sono tre: la somministrazione mensile di compresse, l’applicazione mensile di fialette sulla cute (spoton) e l’iniezione annuale. Sono tutti sistemi validi, il vostro veterinario saprà consigliarvi su quello più adatto alle caratteristiche del vostro amico a quattro zampe. Ricordate sempre che se impiegate come metodo le compresse o le fialette l’azione di protezione è “retroattiva” (es. la compressa somministrata il primo maggio protegge dalle eventuali infestazioni di aprile) e quindi attenzione a quando iniziate e soprattutto a quando interrompete la somministrazione; se, come è successo negli ultimi anni, ad ottobre ci sono ancora giornate “calde” ricordatevi di effettuare la profilassi anche a novembre.

- E il gatto? Ovviamente anche i gatti possono essere punti da zanzare infette ma si ammalano molto meno dei cani. Il parassita all’interno del gatto matura più lentamente e vive di meno, per questo motivo si tende a non effettuare la profilassi sui mici a meno che non vivano in zone (come la bassa pianura padana) dove la filaria è fortemente presente.

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Culligan

the Great Star of Africa

La storia della scoperta nella Premier Mine in Sudafrica del pi첫 grande diamante del mondo

Roberto Spagnolo Gemmologo www.laboratoriogemmologico.com

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Il diamante prese nome da sir Thomas Cullinan, nato in Sudafrica nel 1862 da discendenza irlandese. Thomas Cullinan e i suoi soci dimostrarono l’esattezza della loro convinzione in merito all’esistenza di notevoli giacimenti di diamanti nella proprietà che era stata di Prinsloo. Le operazioni di scavo rivelarono l’esistenza di un camino diamantifero, dalla forma approssimativamente ovale, con una lunghezza di circa 800 metri e una larghezza di 400. Gli scavi a cielo aperto iniziarono nell’aprile 1903. Il fatto più eccitante nella storia della Premier Mine si verificò agli inizi della sua esistenza. Era il tardo pomeriggio di giovedì 26 gennaio 1905 e gli uomini stavano terminando il loro turno di lavoro, quando un minatore si precipitò senza fiato da Wells, il responsabile di superficie della miniera, per attirare la sua attenzione su un oggetto luminoso sulla parete della miniera aperta che rifletteva i raggi del sole al tramonto. I riflessi provenivano da un punto elevato sulla parete del cratere, che era profondo alcuni metri, abbastanza vicino da permettere a Wells di effettuare

senza grosse difficoltà un esame più ravvicinato. Egli si lasciò calare sul posto (che si trova esattamente nella metà occidentale dell’attuale miniera) e, con il coltello da tasca, riuscì a estrarre alla fine un diamante di proporzioni colossali. Secondo quanto affermato da un testimone oculare dell’evento, l’unica frase coerente pronunciata da Wells fu: “Dio mio, il signor Cullinan sarà contento quando lo vedrà!” Wells, che quasi non credeva ai propri occhi, si precipitò negli uffici della miniera per far pesare il diamante. Quando arrivò agli uffici, fu costretto ad aspettare perché il direttore era occupato. Alcuni membri dello staff gli chiesero quale fosse il motivo della sua visita ed egli mostrò loro il diamante. Vedendolo, uno dei presenti esclamò : “Non è diamante!” e lo gettò dalla finestra. Wells, con tutta calma, uscì dall’ufficio e andò a raccoglierlo. Quando acconsentirono finalmente a pesarlo, il diamante fece fermare la bilancia su 3025 carati e ¾ (3106 carati metrici), cioè quasi sei etti.

GEMMOLOGO

Il 26 gennaio 1905 si verificò uno degli eventi più importanti nella storia delle pietre preziose: il Cullinan, il più grande e il più ricco fra tutti i diamanti, venne scoperto in Sudafrica, nella Premier Mine.

Oltre alle sue notevoli dimensioni, 101 millimetri di lunghezza, 63,5 di altezza e 50,8 di larghezza, il Cullinan era notevole per il suo meraviglioso colore bianco – blu e per l’eccezionale purezza. Destava inoltre interesse il fatto che la pietra mostrasse, su un lato, una faccia di sfaldatura talmente liscia da suggerire la possibilità che si trattasse della porzione di un diamante di dimensioni maggiori. A proposito di questo argomento più volte dibattuto, Molengraaf, eminente geologo sudafricano al quale i direttori della Premier Mining Company avevano concesso l’opportunità di visionare la pietra, scrisse quanto segue:

“Questo grosso diamante è una porzione di una pietra più grande la cui forma originale può solo essere immaginata”.

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Il lavoro di sfaccettatura e lucidatura delle gemme ottenute dal Cullinan ebbe inizio il 3 marzo 1908 e richiese l’intervento di tre politori che lavorarono quattordici ore al giorno per otto mesi per portare a termine l’impresa. Se Joseph Asscher non svenne, Henri Koe subì un crollo nervoso, in conseguenza dello stress al quale fu sottoposto, e venne mandato in Sudafrica per riprendersi. Il lavoro sul più grosso di tutti i diamanti venne completato il 12 settembre e le gemme che ne derivarono furono portate a Londra dai componenti della famiglia Asscher e qui depositate presso una banca. Il 21 novembre le due gemme più grandi vennero ufficialmente portate a re Edoardo VII, a Windsor. Il peso complessivo delle gemme tagliate dal Cullinan assommava a 1055,90 carati, con una conseguente perdita di peso durante le operazioni di taglio pari al 65,25 per cento.

Culligan I nove diamanti principali erano: Cullinan I

taglio a goccia

530,20 carati

Cullinan II

taglio a cuscino

317,40 carati

Cullinan III

taglio a goccia

94,40 carati

Cullinan IV

taglio a cuscino

63,60 carati

Cullinan V

taglio a cuore

18,80 carati

Cullinan VI

taglio a marquise

11,50 carati

Cullinan VII

taglio a marquise

8,80 carati

Cullinan VIII

taglio brillante

6,80 carati

di forma oblunga Cullinan IX

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taglio a goccia

4,40 carati

Il magnifico Cullinan I, che misura 58,9 millimetri per 45,4 è di gran lunga il più grosso diamante tagliato esistente al mondo: in considerazione delle sue dimensioni, si decise di aumentare a settantaquattro il numero delle faccette del taglio a brillante. Il re Edoardo VII decise di chiamarlo “Great Star of Africa” (Grande stella d’Africa) ed ordinò che venisse incastonato nello scettro reale dove si trova tuttora. I gioiellieri di corte furono costretti a modificare lo scettro perché potesse accogliere il grosso diamante e vi riuscirono senza compromettere lo stile tradizionale e sontuoso dello scettro. Il Cullinan II, che misura 44,9 x 40,4 millimetri e reca sessantaquattro faccette, è al secondo posto tra i più grossi diamanti tagliati oggi esistenti al mondo.

É incastonato sul margine anteriore della corona imperiale.


minihouse

La villetta ecologica e prêt-à-porter Country-chic e pratica, spartana o accessoriata a seconda dei gusti. Si ordina per posta e si assembla in 48 ore di Simone Gamba Non chiamatelo bungalow, per favore. Le reminescienze di una vacanza in campeggio o su qualche isola tropicale qui non possono aiutare. Non rendono l’idea. Mini House è un modulo abitativo prefabbricato si, ma è un’altra cosa, una soluzione moderna e funzionale. Comoda, se vi accontentate di 15mq calpestabili a cui sommarne altrettanti per la terrazza esterna con tanto di pergola. Facile da assemblare, se il montaggio dei mobili Ikea non vi ha mai spaventato né scatenato profonde crisi sulle vostre capacità manuali. E’ vero che i prodotti del colosso svedese dell’arredamento non sono una garanzia di solidità del tempo e di qualità dei materiali. In questo caso dovrete ricredervi perché l’equazione non vale. La costruzione, dai muri al tetto, fino agli altri elementi presenti è affidabile. Una volta ordinata, la “casetta” viene consegnata in una pacco, si avete capito bene, un pacco, e montata nel giro di pochi giorni. Contiene una serie di componenti aggiuntivi personalizzabili per il bagno e la cucina, un ripostiglio, un kit per l’energia

solare e, come farne a meno nelle lande nordiche, persino un camino. Creata dal designer Jonas Wagell, il concept Mini House ha ricevuto a Londra l’Innovation Award nel 2008, anno a partire dal quale in Svezia è possibile installarla sul proprio terreno senza richiedere alcun permesso. Si, ma quanto costa? Il prezzo base è di 12.200 € (IVA esclusa), mentre i moduli aggiuntivi per la cucina e il bagno costano 3.200, il riscaldamento 900 e il dispositivo per l’energia 1.200. Dall’ anno scorso, quando il progetto è stato acquisito dal marchio di case ecologiche Sommarnöjen, è disponibile anche in diverse misure e superfici, fino a circa 70mq con vari piani e configurazioni. Con un po’ di pazienza possiamo aspettarci uno sviluppo del progetto e l’export della Mini House, magari anche in Italia, dove le case di certo non mancano ma sono ormai un bene di lusso.

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Più mezzi per salvare l’azienda

Mi sono stati notificati dei precetti con minaccia di pignorare i beni aziendali e bloccare le mie attività. Non ho possibilità di liquidi a breve, ma ritengo che l’impresa di produzione possa essere risanata con tagli dei costi e dilazione dei debiti, mentre per la società che commercializza la merce, non avendo la contabilità in ordine, mi occorre tempo per ricostruire la situazione. Le riforme introdotte possono agevolare una soluzione positiva?

Avvocato Luca Santinoli Avvocato l.santinoli@studiolegalelms.it

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Presso il Tribunale di Bergamo nel corso dell’intero 2011 sono state presentate 28 domande di Concordato Preventivo (2,3 al mese), mentre da settembre 2012 le istanze sono state già 27 (13,5 al mese)

Vie extra giudiziali

Nel 1942 il legislatore affidava la gestione delle imprese insolventi al magistrato, che tramite la liquidazione fallimentare ne perseguiva l’eliminazione per tutelare i prevalenti interessi dei creditori. Dal 2005 alcune novelle introducono anche lo scopo di conservare l’azienda in crisi, favorendo la negoziazione diretta tra impresa debitrice e creditori, con o senza controllo giudiziale. Considerata peraltro la preponderanza degli esiti liquidatori, nel 2012 sono state rafforzate le agevolazioni per il debitore. Si espone di seguito lo stato attuale della materia, indicando nelle parentesi gli articoli della Legge Fallimentare.

- Accordi di ristrutturazione dei debiti (182 bis)

- Piano attestato di risanamento (67, comma 3, lett. d) Consiste nell’attestazione del professionista dell’idoneità di un piano (a contenuto discrezionale) al risanamento e riequilibrio dell’attività aziendale, che l’imprenditore in crisi tratta direttamente con i creditori. Il piano può essere pubblicato. A questa procedura si applicano solo alcune delle norme comuni indicate alla fine dell’articolo.

affari legali

Con l’ultima riforma entrata in vigore l’11 settembre 2012, l’impresa dispone di una normativa per la gestione della crisi ispirata al Chapter 11 statunitense, che ha consentito il salvataggio anche di alcune note multinazionali.

L’imprenditore in crisi stipula direttamente un accordo (a contenuto variabile) con i creditori che rappresentino almeno il 60 % dell’esposizione: con la sua pubblicazione, scatta per 60 giorni il divieto (che può essere anticipato alla fase di trattativa) di azioni esecutive individuali sul patrimonio aziendale. L’accordo, completo di relazione del professionista, va poi omologato dal Tribunale. La minoranza dissenziente deve essere soddisfatta integralmente entro 120 giorni: se insoddisfatta, successivamente potrà proporre azioni esecutive.

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Vie giudiziali - concordato preventivo C.P. - Norme comuni L’impresa in crisi deve presentare al Tribunale una domanda, con finalità e modalità di soddisfacimento dei creditori piuttosto varie, che fa scattare il divieto persistente di azioni esecutive individuali sul patrimonio aziendale. Se l’istanza è ammessa, sono nominati gli organi concorsuali e convocati i creditori: se la maggioranza approva (vale ora il silenzio–assenso) la proposta, il Tribunale provvede infine all’omologazione, con efficacia anche verso i creditori dissenzienti. L’imprenditore conserva l’amministrazione ordinaria, pur sotto la vigilanza del Commissario, mentre l’amministrazione straordinaria è sottoposta a preventiva autorizzazione del Giudice. E’ stata introdotta la possibilità di sospensione o scioglimento dei contratti pendenti per 60/120 giorni, con indennizzo della controparte. Si è fissata la retrodatazione della revocatoria fallimentare alla data di pubblicazione della domanda di C.P. C. P. liquidatorio, (161, comma 2) La domanda deve essere completa di proposta, piano, relazione del professionista e documentazione. Prima dell’ultima riforma, perseguiva prevalentemente la liquidazione aziendale. C. P. in bianco o pre-concordato o concordato con riserva (161, comma 6) La domanda non contiene proposta, piano, relazione e documenti, che vanno depositati entro un termine fissato dal Giudice (60/120/180 giorni): nella fase preparatoria si beneficia quindi della protezione immediata dalle iniziative dei creditori, guadagnando tempo per poter completare la documentazione. Fino all’ammissione del C.P. l’imprenditore mantiene del tutto autonomamente l’amministrazione ordinaria, con obblighi informativi periodici, e i crediti eventualmente sorti sono prededucibili (preferiti).

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C. P. con continuità aziendale (186 bis) Il contenuto della domanda deve essere completo, con l’aggiunta di documentazione riguardante specificamente la prosecuzione dell’attività. Nei rapporti privati, si può chiedere la moratoria di un anno per il pagamento dei creditori privilegiati nonché l’esclusione della risoluzione dei contratti in corso. Questa facoltà vale anche per il settore pubblico, dove è prevista la possibilità di continuare a partecipare a procedure di affidamento.

Norme comuni a tutte le procedure Il professionista, indipendente e nominato dal debitore, tenuto alle varie dettagliate relazioni e attestazioni di veridicità e fattibilità, assume un ruolo centrale, soprattutto nella fase iniziale precedente il controllo giudiziale: con conseguente previsione di sanzioni penali per omissioni o falsificazioni delle informazioni. Sono state inoltre introdotte: convertibilità tra accordi di ristrutturazione dei debiti e C.P., discriminante dalla pubblicazione (sempre nel registro delle imprese) della domanda tra creditori concorsuali e non, inefficacia delle ipoteche iscritte nei 90 giorni precedenti tale pubblicazione, atti in esecuzione delle procedure non soggetti a revocatoria fallimentare, possibilità di autorizzare nuovi finanziamenti ponte prededucibili nonché pagamenti a fornitori strategici, deducibilità fiscale di specifiche sopravvenienze attive, sospensione degli obblighi di reintegro per le perdite del capitale sociale e della relativa causa di scioglimento, esenzione dai reati minori di bancarotta. Non sono previsti invece mezzi per l’emersione anticipata della crisi, spesso presupposto necessario per il salvataggio delle attività in difficoltà: la tempistica rimane quindi affidata alla discrezionalità degli interessati.

Ciò premesso, si può ritenere che il lettore possa presentare domanda di C.P. con continuità aziendale per l’attività produttiva per tentare il risanamento, mentre per la società commerciale potrà proporre C.P. in bianco presentando successivamente la documentazione necessaria: nel frattempo la pubblicazione della domanda sospenderà i pignoramenti eventualmente richiesti.


casafeltri

grafica: www.21adv.it

l’evoluzione immobiliare

Casafeltri si distingue per aver deciso di trattare immobili che hanno un giusto rapporto tra il prezzo e la qualità di ciò che il mercato propone. Per questo motivo non abbiamo tutto ciò che si vende a Bergamo. Da noi troverete immobili con prezzi diversi dal più basso al più alto, perchè non sappiamo quali siano i vostri gusti ne il vostro portafoglio, ma sappiamo quello che vogliamo farvi vedere. Case che anche noi compreremmo.

via cucchi, 3 bergamo - 035 4220053 casafeltri@casafeltri.it - www.casafeltri.it 37


La casa è un bene rifugio: ma per chi?

Dall’Imu alla Tarsu, la tassazione sugli immobili ha raggiunto livelli insostenibili. Il commercialista fa il punto della situazione Secondo l’Istat, nel 2010, 24,6 milioni di contribuenti persone fisiche e 559 mila contribuenti diversi dalle persone fisiche sono risultati proprietari, per almeno una quota, di una o più unità immobiliari. Molte famiglie, oltre all’abitazione dove risiedono, possiedono una seconda casa, utilizzata per vacanza o data in uso ai familiari o acquisita come bene investimento per essere concessa in affitto. Da sempre l’italiano ha considerato l’acquisto di un’abitazione come un investimento sicuro e di buon rendimento.

Evidentemente lo stesso pensiero l’hanno avuto lo Stato e i Comuni, tanto che nel 2012 le imposte sul mattone hanno portato nelle loro casse circa 44,2 miliardi di euro. Con l’avvento dell’Imu la tassazione sugli immobili è divenuta ancora più pesante. Nel 2012 sono stati incassati più di 23 miliardi di euro, contro i 9,2 della vecchia Ici. Del resto gli immobili, per lo Stato e i Comuni, rappresentano un bene relativamente “facile” da tassare, in quanto ben visibile e censito nelle banche dati dei pubblici registri.

Luca Leidi Commercialista e revisore legale in Bergamo Tomasi & Associati luca.leidi@tomasiassociati.it

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- Imposte di mantenimento La parte del leone è fatta dall’Imu, calcolata in base al valore catastale dell’immobile, aumentato dei moltiplicatori introdotti dal governo Monti. I Comuni, per le note esigenze di cassa, hanno spesso incrementato l’aliquota base (4 per mille per l’abitazione principale e 7,6 per mille per gli altri fabbricati), rendendo più salato il conto. Oltre all’Imu, sulla casa si paga la tassa dei rifiuti, che nel 2013 si chiamerà Tares e per la quale è previsto un notevole aumento. Ai valori di Tarsu o Tari 2012, si aggiungeranno gli eventuali adeguamenti per la copertura integrale del costo del servizio e la «maggiorazione» (30 centesimi al metro quadrato) per il finanziamento dei servizi cosiddetti «indivisibili» prestati dagli enti locali, vale a dire quei servizi comunali di cui beneficia l’intera collettività ma per i quali non è possibile effettuare una suddivisione in base all’effettiva percentuale di utilizzo individuale (per esempio l’illuminazione pubblica o la manutenzione delle strade).

- Imposte di trasferimento In caso di trasferimento di immobili sono dovute alternativamente l’iva o l’imposta di registro e le imposte catastale e ipotecaria. In caso di acquisto di prima casa è dovuta l’iva al 4% o l’imposta di registro al 3%. Le aliquote passano rispettivamente al 10% e al 7% in caso di acquisto di seconda casa. Le imposte ipotecaria e catastale passano dall’importo fisso di 168 euro (l’una) per l’acquisto della prima casa e comunque per gli atti soggetti a Iva, al 2% e all’1% per le abitazioni diverse dalla prima casa. Va aggiunta poi l’iva (al 21%) per l’onorario del notaio e per il compenso all’agenzia immobiliare. - Imposte sul reddito

commercialista

Ma quali sono tutte le imposte che gravano sul mattone?

In caso di affitto, per chi ha adottato il regime della cedolare secca, la tassazione è pari al 21% del canone (o il 19% in caso di canone concordato). Se non si è adottata tale opzione, con le ultime modifiche le imposte dirette sulle locazioni sono diventate più onerose, attraverso la riduzione dal 15% al 5% dell’abbattimento forfetario del canone di affitto. Sul canone ridotto del 5%, pertanto, si applicano Irpef (secondo l’aliquota marginale personale) e addizionale regionale e comunale.

Non va poi dimenticata l’iva pagata sulle spese di manutenzione dell’immobile. Infine, quando l’immobile è situato in determinati Comuni, si paga anche il contributo annuale a favore dei consorzi di bonifica. Da uno studio de Il Sole 24 Ore la tassazione (statale e locale) prevista per il 2013 su un immobile concesso in locazione arriva al 60% del canone percepito. Tutti i principali esponenti politici in vista delle elezioni si sono espressi per la riduzione delle tasse sulla casa, in particolare dell’Imu: è evidente la percezione che si sia raggiunto un livello di tassazione insostenibile

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Prevenire la crisi di coppia

Le tre “regole� della comunicazione Dott. Maria Chiara Gritti Psicologa Psicoterapeuta Ph.d in Scienze Umane Sito: www.psicologobergamo.com

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Come fare a comunicare in modo adeguato con il partner anche se siamo stanchi e stressati? Sono tre le “regole” fondamentali che i coniugi dovrebbero seguire per sviluppare una buona comunicazione in grado di garantire nel tempo benessere e soddisfazione alla vita di coppia (Bodenmann, 1977). La prima “regola” è imparare a comunicare lo stress in modo esplicito e verbale. Un errore molto comune consiste nel comunicare lo stress al proprio partner solo attraverso canali indiretti (irritazione, impazienza, tono della voce alterato, isolamento etc.). Queste modalità “non verbali” impediscono al partner di capire cosa è successo, cosa si prova e soprattutto di che tipo di aiuto si ha bisogno. Inoltre questa comunicazione “indiretta” può passare inosservata se anche il partner ha avuto una giornata pesante ed è quindi meno disponibile a coglierei segnali di disagio. Esprimere le emozioni e i pensieri, poi, è la seconda “regola” per essere compresi in modo profondo e aiutati in modo adeguato dal partner.

Quando parliamo con il partner dello stress che stiamo sperimentando, non è tanto importante soffermarsi a descrivere gli eventi che hanno provocato tensione (ad esempio “avevo un colloquio di lavoro e ho perso il treno”) quanto esprimere cosa si è provato in quella situazione (“avevo un colloquio di lavoro e ho perso il treno. Provo una grande rabbia e sto male perché sento che non riesco mai a concludere niente di buono”). Se parliamo in modo chiaro, saranno più chiari i nostri bisogni anche per chi ci ama. Naturalmente dall’altra parte bisogna avere una persona davvero disposta ad ascoltare…e questa è la terza “regola”. L’ascolto empatico stimola infatti il desiderio di aprirsi e di essere aiutato. Mentre il partner stressato si sforza di comunicare le emozioni più profonde è fondamentale che l’altro si ponga in una posizione di ascolto attivo e interessato, che eviti di dare risposte frettolose e superficiali e che si esponga solo dopo aver compreso pienamente i bisogni e lo stato d’animo del partner. L’applicazione di queste “regole” porta alla creazione di un circolo virtuoso: il partner stressato riesce ad aprirsi ed esprimere il proprio malessere e il coniuge che ascolta sarà gratificato nel constatare che la sua comprensione e il suo supporto permettono al partner di ritrovare la serenità. In questo modo la complicità di coppia si rafforza e con essa la capacità di comunicare e di superare le difficoltà della vita insieme. Poiché i momenti critici della vita sono ineliminabili, impegnarsi per consolidare le abilità comunicative rappresenta uno degli “antidoti” migliori per prevenire il disagio di coppia ed incorrere nel tempo in un minor rischio di deterioramento della relazione e di divorzio.

PSICOLOGO

La ricerca internazionale sul divorzio dimostra che il benessere di una coppia va legato non tanto e non solo alle caratteristiche personali dei partner quanto al modo in cui i coniugi affrontano i problemi che incontrano e a come sono in grado di comunicare l’uno con l’altro in maniera adeguata. Le competenze comunicative permettono alla coppia di realizzare scambi comunicativi profondi che risultano basilari per arrivare a sperimentare intimità, vicinanza e coesione. La coppia, tuttavia, subisce quotidianamente molteplici stress che mettono a dura prova la sua capacità di mantenere nel tempo una buona comunicazione. Ritmi di lavoro intensi, la gestione della casa, l’accudimento dei figli, contrarietà, imprevisti, ostacoli, frustrazioni sono solo alcune delle sfide che i partner di una coppia devono riuscire a superare ogni giorno, sfide che possono influire negativamente sulla qualità del dialogo. Numerose ricerche hanno evidenziato come sotto stress, da una parte si esprimono minori atteggiamenti positivi verso il partner (accordo, apprezzamento, lode, interesse, ecc.) e dall’altro aumenta la tendenza a criticare il partner, a interromperlo, a reagire con sarcasmo, a chiudersi ecc.. Date queste premesse diventa importante che la coppia “si alleni” per potenziare le proprie abilità comunicative imparando ad utilizzare una comunicazione efficace anche quando si trova sotto stress.

Bibliografia consigliata Promuovere le competenze di coppia di Bodenmann e Bertoni Carocci Editore - 2004 Entrare in contatto con il partner. Sette linee guida per il buon rapporto di coppia e una migliore comunicazione di Albert Ellis, Ted Crawford Alberto Perdisa Editore- 2004

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Lavorare con i videogiochi

è una cosa seria

In Italia pochissimi sanno cosa si nasconde dietro la nascita e lo sviluppo di un videogioco. Ma è arrivato il momento della svolta.

Marco Locatelli Redattore

Giornalista freelance esperto videoludico

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(come qualsiasi altra forma imprenditoriale) deve tenere presente se vuole monetizzare tutti i suoi sforzi, una volta portato a termine il progetto. Il videogioco richiede quindi molta preparazione e tantissimi esperti professionisti, in certi casi anche un budget da kolossal cinematografico e tanti, tanti mesi di preparazione, ricerca e sviluppo. È quindi molto importante non sottovalutare questo mercato: potrebbe offrire nuove ed interessanti opportunità alle nuove generazioni. Sarebbe però importante che anche le istituzioni iniziassero a conoscere e prendere in seria considerazione le potenzialità di questo settore, stanziando finanziamenti pubblici e dando maggiore respiro a quelle piccole (e sempre meno) realtà che tentano di sviluppare videogiochi in Italia, anziché foraggiare giganti di settori ormai zoppi e in fase terminale, e che non hanno alcuna intenzione di innovare ed investire.

Videoludologia

Per l’italiano medio è facile comprendere e concepire le professioni più tradizionali, quelle legate ad un territorio oppure alla semplice quotidianità, come possono essere l’artigiano, il medico o l’operaio. Molto più difficile è invece quando si chiede ad una persona di descrivere chi realizza un videogioco. Nella maggior parte dei casi, infatti, seppure dotato di un livello culturale medioalto, non è in grado di dare una risposta esaustiva. Questo perché – come ho già scritto nelle precedenti rubriche – la cultura videoludica italiana è ad un livello “embrionale”, visto che fortunatamente qualcosa si sta iniziando a muovere. Come per la realizzazione di un film, anche dietro al videogioco lavorano tantissime figure professionali, ognuna della quali specializzata nella ideazione e sviluppo di un determinato aspetto dell’opera. Alla base di tutto c’è chi concepisce l’idea ed è dotato di una creatività fuori dal comune che gli permette di imbastire un progetto di totale immaginazione: il game designer. A trasformare quel pensiero astratto, e certe volte astruso, in un videogioco ci penserà poi un folto pool di tecnici, comprendente programmatori, direttori tecnici, tester, sviluppatori del suono, compositori, grafici, level designer, localizzatori, sceneggiatori e tanti altri ancora. Senza considerare tutti i ruoli più commerciali e amministrativi, relativi al managment e al marketing, che anche un’azienda di videogiochi

Il futuro è dei videogiochi, non ci sono più scuse.

ti a d In tempi di crisi come questi, il mercato dei videogiochi in Italia (dati AESVI del 5 aprile 2012) registra un giro d’affari pari a 993,1 milioni di euro, posizionandosi al quarto posto in Europa, mentre negli USA riesce a fatturare addirittura più di Hollywood, la prima industria cinematografica al mondo. Questo ultimo dato la dice lunga su quale sia la portata economica di questo settore. Nonostante si vendano moltissimi videogiochi, nel nostro paese sono poche le aziende che sviluppano videogiochi. Rispetto a Stati Uniti e Giappone siamo indietro anni luce, ma anche Germania, Francia, Inghilterra e persino la Polonia sono prepotentemente avanti, con software house e publisher di primissimo piano, capaci di esportare con successo i loro prodotti in tutto il mondo.

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Viaggio nel paese dei balocchi di Greta Nicoletti Il gioco rappresenta, oltre che la principale attivitĂ del bambino, un modo per esprimere la sua fantasia ed esplorare il mondo che lo circonda. I giocattoli, che ne sono lo strumento privilegiato, devono avere i requisiti adatti a queste funzioni

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La scelta di un giocattolo non è affatto banale. Soprattutto per un adulto. Per aiutarsi nella scelta occorre crearsi delle proprie linee-guida. Partendo dal fatto che, innanzitutto, il giocattolo deve essere semplice, non troppo costoso né troppo delicato o elaborato, in modo che il bambino possa manipolarlo, “maltrattarlo” e perfino romperlo, secondo quello che di volta in volta gli dettano la sua immaginazione e la sua età. Un secondo principio utile da seguire è quello di non esagerare in quantità e di contenere l’ondata di oggetti regalata nelle occasioni più svariate. Spesso le camerette dei bambini sembrano “negozi” di giocattoli, dove tutto si confonde e ogni cosa rischia di perdere la sua originaria magia. Infine, è consigliabile essere un po’ meno tradizionalisti in materia di giocattoli “maschili” e “femminili”. I bambini amano sperimentare tutti i ruoli possibili nell’ambito del gioco, provando una volta la parte del guerriero e un’altra quella della mamma, indipendentemente dal loro sesso. Altro elemento utile è farsi guidare, lasciandosi consigliare dal negoziante o dal giocattolaio di fiducia. Parlando, ad esempio, con Margherita Vergani, proprietaria di Chicchimina a Bergamo e giocattolaia

per vocazione, si scopre infatti che spesso sono proprio gli adulti ad arrivare al negozio negozio confusi e senza idee precise. Secondo Margherita la funzione primaria del gioco è proprio la libertà di azione e immaginazione che deve scatenare nel bambino, senza condizionamenti o forzature. “La clientela che mi si presenta è variegata. Ci sono persone competenti, che hanno le idee precise sulla scelta di giocattoli sicuri, di qualità, non standardizzati. Ci sono molte altre persone, invece, che tendono a trasferire la propria personalità influenzando i più piccoli nella scelta del gioco. Il mio compito è semplicemente quello di guidare e informare sulla scelta del giocattolo migliore, soddisfando innanzitutto il bambino”.

bambini

Il gioco rappresenta, oltre che la principale attività del bambino, un modo per esprimere la sua fantasia ed esplorare il mondo che lo circonda. I giocattoli, che ne sono lo strumento privilegiato, devono avere i requisiti adatti a queste funzioni.

Quelli giusti per ogni età - Da 0 a 12 mesi Nei primi mesi il bambino è attratto da sonagli, carillon, giostrine da appendere alla culla, oggetti di gomma da mordere e manipolare. Crescendo, la sua attenzione si sposta verso dadi di legno o di plastica, costruzioni composte da grossi pezzi, bambole di pezza, palle, giocattoli che stanno a galla o con parti che si muovono. L’importante è che i giocattoli per la prima infanzia abbiano determinate caratteristiche: devono essere colorati, ma con pitture atossiche; devono essere facilmente lavabili; non devono presentare parti spigolose o taglienti e non devono comprendere pezzi che si possono staccare; devono avere una dimensione tale da non entrare completamente in bocca ed essere ingoiati. - Da 2 a 3 anni Il bambino inizia a camminare speditamente, per cui apprezza giochi trainabili in legno o in plastica. Le costruzioni, di forma geometrica varia, sono ancora al centro del suo interesse e possono essere arricchite da una serie di scatole a incastro. Comincia anche l’interesse per i libri, per gli strumenti musicali e per i giocattoli che aiutano il movimento (cavallo a dondolo, triciclo, piccoli scivoli). Amatissima, in questa fase, è anche la plastilina da modellare. - Da 4 a 6 anni Il bambino inizia a scegliere da solo i propri giocattoli, quindi bisogna lasciarlo libero di decidere, senza far prevalere al momento dell’acquisto il gusto dell’adulto. I giocattoli preferiti restano quelli tradizionali: bambole, pentolini, teatro dei burattini, puzzle, macchinine, soldatini. È questo il periodo in cui fiorisce la passione per il disegno, quindi per matite colorate, pastelli a cera, acquerelli e gessetti.

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Dal Ministero della salute 10 regole per scegliere giocattoli sicuri Diverse inchieste lo denunciano ogni anno: i giocattoli nascondono insidie per la salute dei bambini. Quali sono? Tra le cause più frequenti, ricorda il Ministero della Salute, l’inalazione di piccoli componenti che rischiano di mettere a repentaglio la vita del bambino. Non vanno poi trascurate le ferite prodotte da giocattoli ridotti in pezzi o le reazioni allergiche ai suoi componenti. Un decalogo dettagliato aiuta a sciogliere qualche dubbio. 1- Ogni giocattolo deve essere contrassegnato dal marchio che ne garantisce la conformità alle norme europee. Il marchio CE è obbligatorio in tutta Europa ed indica che l’articolo è in regola con la normativa vigente. 2- Sono proibiti i giocattoli alimentati direttamente con presa elettrica. Per la maggiore sicurezza del bambino è necessario, pertanto, scegliere quelli a batteria. Oltre al marchio CE, deve essere apposto quello IMQ dell’Istituto del Marchio di Qualità. 3- Rispettare la fascia di età indicata sulla confezione. Per le caratteristiche dei materiali e la dimensione dei componenti rimovibili, un giocattolo sicuro per una fascia di età può risultare molto pericoloso per età inferiori. 4- Attenzione ai materiali utilizzati. In caso di giocattoli di stoffa o di peluche, oltre al marchio CE, si consiglia di controllare che i materiali siano di alta qualità (peli che non si staccano, occhi e naso fissati in modo anti-strappo, cuciture solide, nastri corti e imbottitura che non si sbriciola) e che non siano infiammabili. 5- Verificare che le dimensioni di tutti i giocattoli e/o delle parti staccabili siano tali da non poter essere inalati o ingeriti. Se di plastica, verificare che sia in ABS, più costosa, ma con la peculiarità di essere non infiammabile. 6- Evitare i giocattoli con bordi o punte taglienti. Nel caso il materiale costruttivo fosse metallico, verificare che i bordi siano opportunamente “orlati” e che non ci sia ruggine o punti di ruggine. Verificare periodicamente

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il buono stato di conservazione e l’assenza di rotture per giocattoli già presenti in casa da tempo. 7- Per i giocattoli meccanici, verificare che gli ingranaggi siano ben protetti e non accessibili al bambino. Le lesioni cutanee e articolari da “imprigionamento” negli ingranaggi sono molto dolorose. 8- Le armi-giocattolo, destinate ai bambini di età più elevata, devono utilizzare solo proiettili forniti dalla ditta produttrice. Frecce e dardi devono avere la punta arrotondata, possibilmente di sughero o protetta con una ventosa difficilmente rimovibile. È consigliabile evitare che questi giocattoli cadano nelle mani di bambini di età inferiore. 9- Tende e casette in tela non devono avere chiusure automatiche (per esempio cerniere lampo o pulsanti a pressione). Inoltre i sistemi di sostegno devono essere di plastica, leggeri e facili da montare. La stabilità della casetta o della tenda deve essere affidabile anche per movimenti bruschi e violenti. 10- Verificare che la confezione sia completata da istruzioni in lingua italiana sulle modalità di montaggio e di utilizzo. Da sola, questa caratteristica garantisce il giocattolo come “sicuro”. A condizione, è evidente, di leggerle accuratamente assieme al bambino.


ANNIVERSARI

120 anni di Scuola Svizzera a Bergamo Fondata nel 1892, la Scuola Svizzera Bergamo è la più antica delle 17 scuole svizzere all’estero riconosciute dalla Confederazione Elvetica. Le scuole svizzere all’estero sono sostenute, consigliate e assistite dai seguenti tre enti: dall’Ufficio Federale per la Cultura, dai cantoni di patronato e dal Comitato per le Scuole Svizzere all’Estero. La Scuola Svizzera Bergamo si distingue in primo luogo per il fatto di essere l’unica scuola plurilingue nella zona di Bergamo, Lecco e Brescia. La Scuola Svizzera di Bergamo, con la sua esperienza ultracentenaria, offre un percorso formativo unico nel suo genere, basato sul bilinguismo italiano-tedesco, con l’introduzione della lingua inglese già a partire dalla

Die Schweizerschule Bergamo, im Jahre 1892 gegründet, ist die älteste der 17, von der Eidgenossenschaft anerkannten Auslandschweizerschulen. Die Schweizer Schulen im Ausland werden durch folgende drei Institutionen unterstützt und beraten: Bundesamt für Kultur (BAK), Patronatskanton und Komitee der Schweizerschulen im Ausland. Die Schweizer Schule Bergamo ist die einzige mehrsprachige Schule im Raum Bergamo, Brescia und Lecco. Die Schweizer Schule Bergamo bietet, mit ihrer über hundertjährigen Erfahrung, einen einzigartigen Bildungsweg an, welcher sich auf Zweisprachigkeit

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ANNIVERSARI

scuola dell’infanzia e del francese all’inizio delle superiori di 1°grado. La conoscenza di più lingue e il confronto diretto con le culture nordeuropee stimola l’alunno a una visione aperta della realtà che lo circonda, consentendogli di prendere coscienza delle proprie radici e contemporaneamente sentirsi cittadino non solo dell’Europa che oggi si sta costruendo, ma anche del mondo nella sua globalità. Alla Scuola Svizzera intendiamo quindi la formazione come vera apertura sul territorio europeo, sia in vista di un’istruzione sia per la professione futura. Siamo convinti che i ragazzi, andando a scuola volentieri, nel corso della loro vita saranno motivati e disposti a “non finire mai di apprendere”. La scuola si propone quindi come spazio di esperienza significativa per la persona, come possibilità di incontrare tutto scoprendo e facendo proprio il senso delle cose, dentro il cammino guidato e accompagnato da maestri attenti e appassionati, con l’obiettivo di formare l’alunno nella sua completezza di persona e di futuro cittadino del mondo. MATERNA L’obiettivo della Scuola dell’Infanzia è di creare la base per una solida formazione scolastica. I bambini sono accolti in un’atmosfera allegra, giocosa e imparano a esprimersi in tedesco e in italiano. Attraverso il gioco i bimbi sviluppano la propria personalità e creatività, acquisiscono le prime regole della vita sociale e vengono preparati, tramite le conoscenze e le capacità acquisite, all’entrata nella scuola primaria. I bambini di lingua italiana vengono gradualmente accostati al tedesco, mentre quelli di lingua tedesca imparano l’italiano mediante il gioco e la conversazione con i compagni. A partire dai 4 anni i bambini iniziano a familiarizzare anche con la lingua inglese attraverso brevi lezioni di inglese ludico.

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ELEMENTARI La stretta collaborazione tra livelli scolastici, nell’ottica di un percorso formativo unitario, consente un passaggio armonico dalla materna alla 1°elementare, dove l’alfabetizzazione avviene contemporaneamente nelle due lingue, italiano e tedesco. Le classi hanno dimensioni ridotte, infatti per una parte delle lezioni vengono divise oppure gestite in compresenza di due insegnanti a esigenze della classe, per garantire un insegnamento armonioso e proficuo per gli alunni. Alla Scuola Svizzera viene data grande importanza al rispetto del ritmo di crescita dell’alunno: il monte ore di studio aumenta man mano con l’avanzare delle classi.

Deutsch-Italienisch, die Einführung der englischen Sprache schon im Kindergarten und dem Französisch ab der Sekundarstufe stützt. Die Kenntnis mehrerer Sprachen und die direkte Auseinandersetzung mit nordeuropäischen Kulturen spornen die Schülerinnen und Schüler zu einer offenen Sichtweise der Realität an und erlaubt ihnen, sich einerseits der eigenen Wurzeln besser bewusst zu werden und sich andererseits als Weltenbürger zu fühlen. An der Schweizer Schule definieren wir Bildung als wahre Öffnung gegenüber dem europäischen Umfeld, sei es hinsichtlich eines späteren Studiums wie auch eines zukünftigen Berufes. KINDERGARTEN Ziel des dreijährigen Kindergartenzyklus ist es, über den Erwerb solider Basiskenntnisse der deutschen, und durch die Einführung ab dem zweiten Jahr, auch der englischen Sprache zu verfügen. Durch das angeleitete Spiel werden italienische Kinder mit der deutschen Sprache vertraut gemacht, und diese Kenntnisse werden in den drei Jahren des Kindergartens täglich vertieft und verfestigt, während die deutschsprachigen Kinder Italienisch von ihren Spielkameraden lernen. Der spielerische Unterricht erlaubt den Kindern das natürliche und mühelose Erlernen der deutschen und, ab dem 4.Lebensjahr, auch der englischen Sprache. PRIMARSCHULE Die enge Zusammenarbeit zwischen verschiedenen Schulniveaus ermöglicht einen harmonischen Übergang vom Kindergarten zur 1. Primarklasse. Die Alphabetisierung erfolgt gleichzeitig in beiden Sprachen: Deutsch und Italienisch. Um den Unterricht zu optimieren werden die Klassen oft getrennt oder von zwei Lehrerinnen geführt. An der Schweizer Schule wird dem Respekt des Entwicklungsrhythmus grosse Bedeutung beigemessen: Die wöchentliche Stundenanzahl nimmt je nach Klasse und Alter zu.


MEDIE Questo settore della Scuola Svizzera Bergamo prevede tre classi e si prefigge di approfondire le conoscenze di base apprese nella Scuola Primaria per ottenere mediante l’insegnamento delle materie curricolari - le premesse per un ulteriore proseguimento degli studi e dare la possibilità agli allievi di conoscere e incrementare le proprie capacità, tenendo conto delle singole inclinazioni, per procedere consapevolmente alla scelta del successivo indirizzo di studi. Durante questo ultimo ciclo scolastico la lingua tedesca viene consolidata divenendo realmente seconda lingua madre dell’alunno. Oltre allo studio della lingua inglese, in 1^ media viene aggiunta anche la lingua francese. Al termine della scuola media, oltre a sostenere l’esame di licenza media presso una scuola statale italiana, si sostengono anche gli esami per le certificazioni linguistiche Zertifikat Deutsch, KET e DLEF.

SEKUNDARSTUFE Diese Stufe der Schweizer Schule Bergamo sieht drei Klassen vor. Sie vertieft die in der Primarschule erlernten Grundkenntnisse und hält sich an den Stoffplan des schweizerischen Lehrplans wie auch der italienischen Vorgaben, um nach Abschluss der drei Jahre Sekundarschule die Licenza Media an einer italienischen Staatsschule absolvieren zu können. Der Unterricht der im Studienplan enthaltenen Fächer bildet die Basis für die zukünftige Ausbildung, um den Schülerinnen und Schülern die Möglichkeit zu bieten, die eigenen Kenntnisse zu vertiefen und zu erweitern, und auf Grund der jeweiligen Begabungen die zukünftige Studienrichtung auszuwählen. In diesem letzten Zyklus wird die deutsche Sprache gefestigt und wird somit zur zweiten Muttersprache. In der 1. Sekundärklasse wird die französische Sprache eingeführt. In der 3. Sekundarstufen legen die Kinder nicht nur die Prüfung „Licenza media“ ab sondern auch findet die Prüfungen für die Europaische Zertifikate (Zertifikat Deutsch – KET – DELF).

COSA OFFRIAMO • Insegnamento fondato sul metodo Pestalozzi • Corpo insegnante altamente qualificato • Stretta collaborazione con le famiglie • Tedesco e italiano come lingue d’insegnamento • Inglese ludico nella scuola d’infanzia • Informatica dalla 3^ elementare • Francese dalla 1^ media • Insegnanti di classe di madrelingua tedesca • Insegnanti di inglese e francese di madrelingua • Programmi scolastici svizzeri integrati con i programmi ministeriali italiani • Preparazione all’esame di licenza media • Mensa scolastica • Educazione alimentare • Dopo asilo e doposcuola con esecuzione dei compiti • Corsi di approfondimento • Corsi extrascolastici

WAS BIETEN WIR AN • Pestalozzi Lernmethode • Hoch qualifiziert Lehrkörper • Tiefe Eltern – Schule Mitarbeit • Deutsch und Italienisch als Lernsprache • Spielerische Englisch Unterrichte ad dem Kindergarten • Informatik Unterricht ad der 3. Klasse • Französisch ab der 6. Klasse • Deutsch Muttersprache Klassenlehrer • English und Französisch Muttersprache Lehrer • Italienische / Schweizer Lernprogramm • Prüfungsvorbereitung • Mensa • Alimentärerziehung • Dopo asilo und dopo scuola für die Durchführung der Hausaufgabe • Vertiefungskurse • Zusätzliche Angebotskurse Johann Heinrich Pestalozzi wurde 1746 in Zürich geboren und wird als einer der Pioniere der modernen Schule erachtet.

IL METODO PESTALOZZI Johann Heinrich Pestalozzi nasce a Zurigo nel 1746 ed è considerato uno dei pionieri della scuola moderna, tesa a stimolare l’attività dell’alunno. Sulla scia di Rousseau, per Pestalozzi il fanciullo è Il Soggetto - e non l’oggetto passivo - del processo educativo. L’educatore non ha la funzione di riempire la mente dell’alunno con nozioni astratte, né quella di imporgli dall’esterno le norme e i valori socialmente ammessi; compito dell’insegnante è aiutare l’alunno a esprimere le sue facoltà innate in modo da accompagnarlo armoniosamente nel suo sviluppo intellettuale e morale.

Rousseaus Lehren zufolge, ist für Pestalozzi der Schüler das Subiekt und und nicht das passive Objekt des Lernprozesses. Der Erzieher soll den Kopf des Schülers nicht mit abstrakten Tatsachen füllen, noch ihm Regeln und Werte aufzuersetzen; der Lehrer hilft dem Schüler seine angeborenen Fähigkeiten auszudrücken und begleitet ihn so harmonisch in seiner geistigen und moralen Entwicklung.

Via A. Bossi, 44 - 24123 Bergamo Segreteria Tel. 035.361974 Fax. 035.3691926 info@scuolasvizzerabergamo.it www.scuolasvizzerabergamo.it 49


Ormai ci siamo, anche se il freddo non accenna a salutarci, la nostra mente è già proiettata verso la primavera e le nuove tendenze 2013... Ecco alcuni suggerimenti made in The Metallic Drops per non sbagliare un colpo. Iniziamo con la base: quali saranno i colori della nuova stagione? Ci risponde il Fashion Color Report di Pantone: il Monaco Blue (una tonalità di indaco), il Dusk Blue (color cielo fumoso), l’Emerald (intenso verde smeraldo), il Grayed Jade (color giada), il Linen (tra beige e cipria), il Poppy Red (rosso scarlatto), l’African Violets (violetto cipriato), il Tender Shoots (giallo-verde vibrante), il Lemon Zest (giallo vivace) e il Nectarine (arancio dalle sfumature corallo). Il look in assoluto più cool sarà caratterizzato dalle righe, in tutte le forme e dimensioni. Le troveremo orizzontali, verticali, larghe, strette, arrotondate, diagonali, distaccate, optical e in rilievo. Sempre in tema stampe anche il pixellato ci renderà particolarmente “IN”, specialmente se floreale o multicolor. L’intramontabile bianco si vestirà di nuova forma e diventerà teatrale e drammatico: enormi abiti ci avvolgeranno e ci daranno un’aria vagamente angelica. Variante sul tema “maxi” saranno anche i volant, mentra per chi ama il monocolore potrà alternare il bianco al rosa shoking. Il romanticismo sarà incarnato da una donna vestita da tessuti traforati o dal verde militare di Camouflage e sahariane in silhouette fluide o aderenti, mini abiti, gonne voluminose ma strette in vita, intarsi trasparenti, scollature profonde e tessuti lussuosi.

Chi ama osare potrà dilettarsi rubando lo smoking al proprio compagno e rendendolo femminile abbinandolo a gonne e profonde scollature asimmetriche; liberando la fantasia con parka e chiodi over size lunghi o corti, in pelle o in cotone spalmato; con pelli di serpenti a righe e un tocco di naif chic con gonne morbide e colletti stretti. Per il “trucco e parrucco” ecco come muoversi. Le labbra saranno nude e lasceranno che l’attenzione dei nostri corteggiattori sia catturata tutta dagli occhi: sottolineati con sottili linee di eyeliner nero, steso anche in forme geometriche. Le nostre chiome saranno invece adornate da raccolti di tutte le forme, chignon, trecce e code di cavallo, magari con qualche ciocca colorata e volumi extra in pieno stile anni ‘50.

Erica, Fabiola, Roberta

www.themetallicdrops.blogspot.it

Moda primavera 2013 di Erica, Fabiola, Roberta

Ormai ci siamo, anche se il freddo non accenna a salutarci,

Variante sul tema “maxi” saranno anche i volant, mentre

la nostra mente è già proiettata verso la primavera e le nuove

per chi ama il monocolore potrà alternare il bianco al rosa

tendenze 2013... Ecco alcuni suggerimenti made in The

shocking.

Metallic Drops per non sbagliare un colpo.

Il romanticismo sarà incarnato da una donna vestita da tessuti

Iniziamo con la base: quali saranno i colori della nuova

traforati o dal verde militare di Camouflage e sahariane in

stagione? Ci risponde il Fashion Color Report di Pantone:

silhouette fluide o aderenti, mini abiti, gonne voluminose ma

il Monaco Blue (una tonalità di indaco), il Dusk Blue (color

strette in vita, intarsi trasparenti, scollature profonde e tessuti

cielo fumoso), l’Emerald (intenso verde smeraldo), il Grayed

lussuosi.

Jade (color giada), il Linen (tra beige e cipria), il Poppy Red

Chi ama osare potrà dilettarsi rubando lo smoking al proprio

(rosso scarlatto), l’African Violets (violetto cipriato), il Tender

compagno e rendendolo femminile abbinandolo a gonne e

Shoots (giallo-verde vibrante), il Lemon Zest (giallo vivace) e

profonde scollature asimmetriche; liberando la fantasia con

il Nectarine (arancio dalle sfumature corallo).

parka e chiodi oversize lunghi o corti, in pelle o in cotone

Il look in assoluto più cool sarà caratterizzato dalle righe, in

spalmato; con pelli di serpenti a righe e un tocco di naif chic

tutte le forme e dimensioni.

con gonne morbide e colletti stretti. Per il “trucco e parrucco” ecco come muoversi.

Le

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troveremo

orizzontali,

verticali,

larghe,

strette,

Le labbra saranno nude e lasceranno che l’attenzione

arrotondate, diagonali, distaccate, optical e in rilievo. Sempre

dei nostri corteggiattori sia catturata tutta dagli occhi:

in tema stampe anche il pixellato ci renderà particolarmente

sottolineati con sottili linee di eyeliner nero, steso anche in

“IN”, specialmente se floreale o multicolor. L’intramontabile

forme geometriche.

bianco si vestirà di nuova forma e diventerà teatrale e

Le nostre chiome saranno invece adornate da raccolti di

drammatico: enormi abiti ci avvolgeranno e ci daranno

tutte le forme, chignon, trecce e code di cavallo, magari con

un’aria vagamente angelica.

qualche ciocca colorata e volumi extra in pieno stile anni ‘50.


Occhiali da sole miu miu

Smalto Dior

Aggressivo e strong il look di Dsquared: tubino rosa pastello avvitato, particolari le open toe nere che avvolgono il piede fino alla caviglia. In linea gli accessori: maxi collana lunga a doppio giro color oro e nero, cappello stile marinaio, guanti in pelle senza dita.

Borsa Prada Bracciale Michael Kors

Trucchi Chanel

moda primavera

Classico, raffinato ma al passo con la moda il vestito di Valentino: corpetto stretto con maniche in pizzo, avvitato con ampia gonna lunga fino ai piedi. La stampa è floreale, dai toni pastello e accesi.

Anello Louis Vuitton

Anello Dior

Kiss Lock di Louboutin

Casadei in collaborazione con Swarovski

Sandali Nicholas Kirkwood

Pochette Rodo

Raffinato con stampa floreale verde e oro il tailleur di Roccobarocco, giacca lunga con collo alla coreana abbottonata e maniche a tre quarti. Pantaloni strecht e sandali verdi smeraldo con cinturino alla caviglia e plateau importante. Oltre

alla passarella i suggerimenti di The Metallic Drops sugli

accessori da abbinare.

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moda primavera

I must della stagione Assolutamente indispensabili nel nostro guardaroba per la primavera 2013:

1. Maxi occhiali Prada con motivi floreali su spessa montatura nera 2. Espadrillas Valentino nelle nuance pastello, floreali o in pizzo 3. Bauletto Louis Vuitton verde smeraldo con logo serigrafato 4. Bracciali Rachel Zoe a fascia in oro bianco e giallo ispirati agli anni ‘80 e decorati con maxi pietre e cristalli swarovski 5. Collana Lanvin con chiusura a fiocco e ciondolo in pietra dura 6. Zeppa vertiginosa GreyMer pitonata con cinturino alla caviglia 7. Sandalo nero con frange dorate Tom Ford

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i t t i P y b E L Y T S T E STRE

e troviamo altri di Firenze ecco ch e ad str le fra do Passeggian te vintage: colori spunti. 13 è essenzialmen 20 tti , Pi o nd co se stile anni ‘50 e ‘60 L’uomo e che rievocano lo ich o ss an cla m e a m te tra rta e caldi oversize po impatto da borse reso ancora più di e stole fantasiose. e di jeans, age Style: camici rit He è e iav ch di alamari e Altra parola a con chiusure lan di an ig rd ca me le scarpe. abbinate a trasandati così co te en m te en pi sa pantaloni i, resi moderni da i completi gessat e ch e an li bi ta on Intram i rivisitati in version colorati e mocassin ge lar tra ex i ial occh camouflage.

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moda primavera

Moschino propone giacche dai colori decisi abbinate a pashmine in contrasto. Iceberg punta su stampe camouflage e pantaloni classici. Indispensabili i cappelli

Bicolor lo stile secondo Gucci, che incarna un uomo raffinato che veste linee pulite, Anni ‘60 i pantaloni.

Per Dsquared jilet con motivo check, denim effetto slavato, cappello militare e borsa in cuoio.

L’uomo Scervino è essenziale: cardigan grigio e cartella da lavoro in cuoio portata sotto il braccio. Anni ‘60 i pantaloni.

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Un evento da non perdere. Anzi, tre: una mostra e due concerti di Gianni Bergamelli di Simone Gamba 56


Bergamelli, impegnato su più fronti, ha un approccio originale alla creazione artistica. Non sono gli schemi dell’Accademia (che non ha mai frequentato) a guidarlo, ma lo sguardo sulla realtà che lo circonda e i materiali scelti: pannelli di

lamiera, tracce di pittura, colori metallici combinati alla fotografia in bianco e nero. L’improvvisazione jazz non naviga nel vuoto, conosce le regole per poi romperle (Charlie Parker), così è la sua arte, dove il ritmo dei colori e le assonanze si ritrovano nell’armonia dei quadri. Perciò, da non perdere, il programma articolato in due date: giovedì 11 Aprile alle 18.00, da Divani&Divani in via Angelo Maj, l’inaugurazione della mostra, con la presentazione del catalogo tenuta da Giampaolo Rosa, Presidente della storica Società del Quartetto. Nel volume troveremo una storia dettagliata della vita di Audrey Hepburn, firmata Gino Carrara, oltre a un testo della giornalista Paola Abrate e una lettera aperta di Vittorio Feltri all’amico artista. A seguire il primo dei concerti previsti dall’evento, in cui Bergamelli si esibirà presso con una formazione minimalista, Alessia de Filippo al violino ed Elena Bertocchi alla voce, in un repertorio è ispirato alle colonne sonore dell’epoca, opera di grandi autori come Henry Mancini, che ha regalato alla musica canzoni come Moon River, poi motivi dai film Vacanze Romane, Sabrina, Cenerentola a Parigi e l’immancabile George Gershwin.

Colazione da tiffany

Torniamo sulle tonalità di un Maestro della musica e della pittura. L’occasione è l’evento Colazione da Tiffany, articolato in tre capitoli divisi in due date. L’artista riesce come sempre a coniugare le due forme artistiche a lui care, questa volta con un’icona intramontabile del cinema, l’attrice Audrey Hepburn. Lei, perché rappresenta non la donna procace, desiderabile, com’erano le maggiori dive del suo tempo, ma una figura innovativa, dal glamour immortale, amata poi anche dal mondo estetizzante della moda. Per pura casualità, questo omaggio all’eleganza e allo stile dell’attrice, avviene nel ventennale dalla sua scomparsa (all’età di appena 63 anni).

L’evento è reso possibile grazie all’ospitalità di Divani&Divani. Abbiamo fatto alcune domande a Federica Salvatoni, responsabile dello showroom; Come avete conosciuto Gianni Bergamelli? “Un amico comune ce l’ha presentato in occasione di un evento benefico a favore dell’UNICEF. Abbiamo sostenuto l’organizzazione di un concerto all’aria aperta, ai piedi della nostra bellissima Presolana, sposando fin da subito sia l’intento benefico di questa iniziativa che l’assoluta genialità di questa idea, che voleva riproporre sulle montagne bergamasche gli straordinari concerti da tempo proposti sulle Dolomiti. Quest’anno siamo alla sua terza edizione.” 57


Colazione da tiffany

Da chi è nata l’idea di trasformare lo showroom in una galleria per le sue opere? “Gianni è un vulcano di idee. Anche in questo caso è stato il fautore di questa iniziativa: ci ha proposto di realizzare una mostra dentro il nostro negozio, che così bene si presta a valorizzare e ad essere valorizzato a sua volta da queste eccezionali opere d’arte. In questa occasione si tratta di quadri provenienti da collezioni private, che gentilmente gli amici di Gianni, appassionati collezionisti, hanno prestato a questo evento. È stato un successo e un onore per noi esporre questi capolavori, che hanno contribuito a dare un tocco di eleganza ed eccellenza al nostro showroom.” Che riscontro avete avuto l’anno scorso con i vostri ospiti durante gli eventi? “Durante la mostra abbiamo organizzato anche un concerto dentro al negozio, dedicato ai nostri clienti più affezionati e agli amici: al piano Gianni Bergamelli e al sax Gianluigi Trovesi, una performance strepitosa che ha lasciato tutti i presenti entusiasti. Del resto quando si offre eccellenza, bellezza e professionalità il successo è assicurato e noi ricerchiamo costantemente questi obiettivi anche all’interno del nostro lavoro di consulenza d’arredo, per tutti i nostri clienti.”

Il secondo concerto, sulle stesse sonorità del precedente, è fissato per la mattina di domenica 14 Aprile al Centro Congressi Giovanni XXII. Si, è inusuale un concerto matinée Bergamo, ma oltre a essere una novità è anche un modo piacevole per iniziare la giornata. In formazione vediamo schierati elementi dell’Orchestra Salmeggia, uno dei tanti progetti realizzati che nella sua vita Bergamelli. Attiva dal 1995, nasce all’interno dell’omonima Associazione di Nembro, la quale si prefigge il recupero e il restauro di opere d’arte locali in ricordo del grande pittore tardocinquecentesco Enea Salmeggia. Tra le sue file si alternano una ventina di musicista tra cui artisti di fama internazionale e, nello specifico, in questa serata, vedremo sul palco tra gli altri l’amico Gianluigi Trovesi, Marco Remondini, Fulvio Marras, la cantante Veronika Kralova e al violoncello, la giapponese Mikami Yuriko. Dopo lo spettacolo, per chi lo desidera, è possibile gustare un brunch servito dal pluristellato Da Vittorio, fiore all’occhiello della ristorazione in terra bergamasca.

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Le prossime performance dell’Orchestra, saranno quelli di una rassegna chiamata dallo stesso Bergamelli “Alturalmente, Note di Mezza Estate”: il 28 luglio alle 11.00 del mattino a Donico, al Passo della Presolana, e alle 18.00 a Valgoglio. Poi, ancora una volta al mattino, il 4 agosto a Foppolo con lo stesso programma. Il tutto avviene sotto l’egida del “Festival Internazionale della Cultura” di Bergamo, che prenderà vita, però, solo tra il 6 e il 9 maggio. Principalmente rivolto ai ragazzi tra i 14 e i 25 anni e ai giovani tra i 26 anni e i 40 anni, la manifestazione intende contribuire alla crescita sociale e culturale di Bergamo e del suo territorio, promuovendo la cultura come stile di vita. Quest’anno avrà come filo conduttore il tema dei “Talenti”, delicato e importate, motore dello sviluppo in ogni settore compreso l’Arte nelle sue molteplici forme. Secondo i suoi organizzatori, la rassegna verrà impostata in base a 3 direttrici:

la “Territorialità” con un programma di corsi, laboratori in collaborazione con associazioni e enti locali; la “Internazionalità”, dando spazio sia studenti dei Conservatori di Brescia e Bergamo che a quelli di università di Boston, New York e Sydney; le “Eccellenze” per valorizzare appunto talenti provenienti da tutto il mondo durante le due settimane del festival, attraverso spettacoli e incontri.

Per finire, vogliamo ricordare che Bmag sostiene con forte interesse la mostra e i concerti di Gianni Bergamelli, così come Divani&Divani, la coordinatrice evento Danielle Marinoni e gli altri sponsor che partecipano alla sua realizzazione come CasaFeltri, SeilaTV, Oltreilgiardino, AnimalArt, Fondazione Credito Bergamasco, Quality Events, Neroro, Newsystem, Orobici, Cantina Lurani Cernuschi, Pasticceria Sofia e Creata.

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Photo by Paolo Storti

Pasticceria Sofia una (dolce) fetta di paradiso

Non occorre andare lontano. Per entrare nel paradiso del dolce e respirare una delicatissima aria di casa basta andare a Boltiere, alla Pasticceria Sofia. Qui si entra direttamente in contatto con i cinque sensi, basta solo lasciarsi trasportare di Greta Nicoletti

Quando estro e tecnica si incontrano, il connubio è perfetto. È questo il caso dell’incontro tra Jolanda Veneziano e Omar Quadri, bergamaschi entrambi, sposati con una figlia di 8 anni, Soffia appunto. Lui pasticcere professionista, è il braccio che crea originali delizie per il palato. Lei creativa ed estrosa, è la mente che organizza e confeziona tutto quel che è possibile vedere e gustare alla Pasticceria Sofia. Ed è proprio Sofia la loro fonte di ispirazione, la figlia da cui traggono i maggiori sogni e 60

desideri che si sono concretizzati il 27 luglio 2012 con l’apertura del loro nuovo negozio, sempre in quel di Boltiere. La Pasticceria Sofia non è solo un luogo dove si possono gustare ottime colazioni o un buon caffè, dove si possono commissionare torte che sembrano capolavori, tutti fatti a mano con materie prime naturali e selezionate, ma è anche e soprattutto un luogo di incontro, di condivisione dove il cliente può vivere l’esperienza della pasticceria in una maniera diversa e fuori dal comune.


pasticceria La scelta di creare un locale senza barriere architettoniche, senza tavoli separati ma con un solo grande bancone ergonomico è del tutto voluta. Omar e Jolanda si sono ispirati al concetto del convivio “alla toscana” dove l’esperienza culinaria si condivide e si assapora lentamente. “La nostra scelta è diametralmente opposta rispetto al mercato “ – mi dice Jolanda –, perché ciò che conta per noi è la condivisione umana tra le persone. La gente deve sentirsi a casa, coccolata e rilassata. Per me e Omar la persona viene al primo posto e in funzione di questa idea abbiamo progettato e poi realizzato il nostro locale, operando attivamente nella realizzazione dell’arredo, dei mobili, della struttura stessa dei locali”. “Il tempo alla Pasticceria Sofia si allunga, insieme al caffè vengono serviti un bicchierino d’acqua e un biscottino perché l’obiettivo è gustare a pieno le materie, prendendosi una pausa e staccando la spina dalla quotidianità” – ribadisce Omar. Parlando concretamente dei prodotti, è importante sottolineare che i due giovani proprietari della Pasticceria Sofia hanno fatto delle scelte ben precise, coraggiose e assolutamente “etiche”. La scelta di offrire una sola miscela di caffè Euromoka, una torrefazione limitrofa, è motivata dal fatto che il cliente ha la certezza di trovare sempre lo stesso caffè di qualità, senza cattive sorprese. Fondamentale è la scelta di avvalersi di prodotti a km 0, valorizzando il territorio e la qualità di materie prime artigianali.

Tutte le dolcezze in commercio, dalla torta di compleanno (davvero grandiosa è quella realizzata con dipinti a mano) ai pasticcini, dai cioccolati ai biscotti al gelato, sono realizzati secondo ricette “depurate” da qualsiasi tipo di elemento industriale, utilizzando solo materie prime semplici e naturali. Da qui l’esigenza assoluta di avere a disposizione materie prima di assoluta qualità. Il cliente sembra recepire il messaggio, anche grazie alla passione che traspare nell’operato di Jolanda e Omar ma anche di tutto il loro team di collaboratori che condividono questo piccolo grande sogno. Grazie quindi al team Sofia: Alberto, Maddy, Cinzia, Santina, Sandy.

Pasticceria Sofia Via Monte Grappa 19, Boltiere Tel 035 4824423 pasticceriasofia@alice.it

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Photo by Paolo Storti

Vini bergamaschi di qualità a km 0 di Greta Nicoletti L’etichetta porta il nome di Lurani Cernuschi, da 500 anni un nome importante per il vino di qualità. Oggi la passione è quella di una volta, la produzione è di nicchia, orientata alla qualità e al km 0

L’enologia bergamasca vanta una stella che brilla da più di 500 anni. Parliamo dell’Azienda agricola Lurani Cernuschi che ha sede nel convento di Santa Maria della Consolazione, detto di San Nicola, eretto alla fine del XV secolo e abitato dai frati Agostiniani fino alla fine del XVIII secolo. Già a quell’epoca, in località detta “Umbriana”, ai piedi del campanile, si coltivava la vite. Siamo ad Almenno San Salvatore (Bg).

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Nel 1960, con la fine della mezzadria, Giampiero Lurani Cernuschi, figlio di Emanuele, intraprese l’opera di ammodernamento dell’azienda e di specializzazione vitivinicola. Da più di 20 anni Giovanni De Ferrari, nipote di Giampiero, prosegue l’opera nel rispetto della tradizione di famiglia. Oggi l’azienda coltiva la vite su 12 ettari di terreno, un terzo dedicato a uve bianche e due terzi a uve rosse, per una produzione annua di circa 80mila bottiglie. Sono 8 i vini prodotti in azienda, tre bianchi (Vitalba, Opis e Armisa), un rosato (Rosa di San Nicola) e quattro rossi (San Nicola, Lemine, Tornago e Umbriana). Il lavoro si svolge nel ciclo della vite, in vigna e in cantina, sempre alla ricerca della qualità e nel rispetto per la natura. I sesti d’impianto, le potature invernali, l’inerbimento interfila, come le potature estive e i diradamenti, sono tutti volti a ridurre la resa per pianta, al fine di garantire la massima qualità dell’uva raccolta. La cantina è dotata di moderne attrezzature che, tra i vecchi e spessi muri costruiti dai frati, consentono una vinificazione ottimale, dalla fermentazione a temperatura controllata fino all’affinamento in bottiglia.

- Un mercato di nicchia per un vino “buono” Il volto dell’azienda è rappresentato, oggi, da Giovanni De Ferrari, agronomo e innamorato della vita da viticoltore. Oltre ad essere il titolare dell’azienda, possiamo dire che l’azienda la rappresenta in tutte le sue parti, dalla potatura alla vendemmia, fino alla vendita del prodotto. Vice presidente del Consorzio Valcalepio, dedica anima e corpo alla realizzazione e alla divulgazione dei suoi prodotti, definendoli prodotti di nicchia e riservati essenzialmente a privati e appassionati.

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Alla fine del 1700 il terreno fu acquistato dal Nobile Paolo Defendo Vitalba e poi per via ereditaria, arrivò al conte Emanuele Lurani Cernuschi. Inizia così la storia dell’azienda, con la coltivazione di frumento, vigna, orto e gelsi.

“Chi viene da noi in cantina ama il vino buono e i prodotti a km 0. I miei clienti apprezzano i prodotti genuini. La promozione dei nostri vini è concentrata sulle vendite a privati principalmente provenienti dal territorio lombardo. Anche l’export è limitato perché la nostra tipologia di vino non è largamente richiesta. Preferisco puntare sul consumo locale o in cantina, dove si possono respirare tutti i sapori del nostro territorio”. “Sono tempi duri - continua Giovanni - e la mia scelta è di mantenere fede alla genuinità e alla produzione limitata al territorio, anche se ogni anno si va avanti sempre con maggiore fatica. Il ristorante La Frasca attiguo alla cantina propone i nostri vini in degustazione, ed è un buon canale di divulgazione del prodotto”.

Azienda Agricola Lurani Cernuschi Via Convento 3 Almenno San Salvatore (BG) Tel. 035-642576 cantina@luranicernuschi.it www.luranicernuschi.it Orari di apertura della cantina Giovedì: dalle 17 alle 18.30 Venerdì: dalle 17 alle 18.30 Sabato: dalle 9 alle 12

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Il posto delle rose Dal 2001 a far da supporto all’attività di cantina e a far da tramite tra il turismo e l’azienda Lurani Cernuschi, c’è il B&B Il Posto delle Rose, il bed & breakfast aperto dalla moglie di Giovanni, Monica Zagni. Nato per dare ristoro e vitto ad alcuni lavoratori occasionali che venivano da fuori Bergamo, il B&B oggi è una perla di rara bellezza immersa nelle colline del territorio dell’antico Lemine. Le tre stanze per gli ospiti si ritrovano in un contesto bucolico ed elegante, dal sapore provenzale e tutto è curato nei minimi dettagli. Posto ideale per il turista straniero o italiano che vuole perdersi tra le bellezze del territorio, ma anche location deliziosa per piccoli matrimoni o eventi suggestivi.

Info su www.ilpostodellerose.com


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Quality Events

la creatività dell’Open Bar Nicola Cottarelli, un imprenditore giovane come non se ne trovano tutti i giorni, ci parla delle sue idee per un bar catering particolare e innovativo, fatto di show acrobatici, cocktail “fluorescenti”, banconi luminosi e addirittura interattivi! di Simone Gamba

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“Un anno fa, quando abbiamo lavorato al nostro primo evento per Glam Entertainment. Avevo in testa quest’attività da tempo, dopo anni di esperienza come barman e ora sono riuscito ad avviarla”. Quali sono i vostri servizi? “Offriamo un servizio Bar Catering completo utilizzando strutture bar combinabili. Abbiamo diversi modelli di banconi originali, realizzati da noi in vari stili, eleganti, a specchio, luminosi, interattivi, allestimenti adatti sia ad ambienti esterni che interni. Se qualcuno è colpito, diciamo, dal bancone luminoso, lo utilizziamo per il suo evento. Poi, se qualcuno ha esigenze particolari cerchiamo di interpretarle. Siamo sempre alla ricerca di idee nuove e attenti alle tendenze del mercato. Ad esempio abbiamo realizzato per un evento un open bar dove offrivamo centrifughe naturali di frutta e verdura preparate al momento, oppure caratterizzato una festa di compleanno con gadget luminosi o realizzato un exotic bar con un assortimento di cocktail tropicali e bevande esotiche.” Dunque, principalmente servizi per eventi?

Per avere un’idea delle vostre tariffe? “Per l’open bar ‘all inclusive’ i prezzi si aggirano attorno ai 10 euro a testa per 100 persone con un bancone base, cifra che scende se le quantità di persone aumenta. Mentre se la scelta cade su un banco tecnologico, la tariffa è maggiorata. Offriamo comunque preventivi personalizzati per venire incontro alle esigenze dei nostri clienti e da quest’anno anche un listino ‘a consumazioni’, dove è possibile selezionare i tipi di bevande e dove ogni consumazione extra ha un costo. Per maggiori informazioni e per restare aggiornati sui nostri eventi si può visitare il nostro sito www.qualityevents.it e seguirci su Facebook.”

Il titolare Nicola Cottarelli

“Il cuore dell’attività è appunto la partecipazione ad eventi sia privati, come matrimoni, feste di compleanno e di laurea, sia pubblici come sfilate, fiere e inaugurazioni. Collaboriamo con Catering

affermati e siamo alla continua ricerca di partner che operino nel mondo degli eventi a cui offrire il nostro supporto, garantendo un servizio open bar di alto livello. Quality Events è anche una scuola per chi vuole avvicinarsi a questo mestiere. Offriamo un corso di formazione base, per i principianti, ai quali insegnamo le tecniche classiche, i prodotti da usare, come miscelarli nei drink e uno avanzato, per chi ha già esperienza nel settore e magari vuole imparare il flair acrobatico, come lanciare lo shaker o la bottiglia. Non è un corso qualunque perché in realtà non si svolge in un bar. Abbiamo una sala dove ognuno, proprio come a scuola, ha il suo banco per tutta la durata della lezione, con la possibilità di svolgere il lavoro vero e proprio, senza doversi alternare al bancone con gli altri partecipanti.”

quality events

Quando nasce la vostra attività?

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Neroro, l’arte del gusto e degli eventi di classe di Desirée Cividini

Dalla caffetteria alla pasticceria, dal catering alla ristorazione: Neroro, realtà nata un anno fa a Treviolo, è questo e altro. Un’azienda che alla produzione di dolci e alla nuova gestione del locale di via Borfuro 6, lo storico “Caffè Bergamo”, ha affiancato l’organizzazione di eventi di classe: banchetti per cerimonie, feste di compleanno, laurea, pranzi e aperitivi speciali “Il successo di un evento di prestigio - spiega Gianni Carminati, responsabile marketing di Neroro - richiede la combinazione di più 68

ingredienti: una location adeguata, la scelta del menù più adatto e un servizio impeccabile. Neroro mette a disposizione dei propri clienti la grande esperienza e professionalità dell’azienda nella fornitura di questi servizi: ci occupiamo dell’individuazione della sala più adeguata all’evento, del suo allestimento e del menù, offrendo la garanzia di una cucina raffinata e di alto livello.


neroro Ai nostri clienti offriamo diverse soluzioni. Oltre alla sala Contarini e alla sala Tiepolo, splendide location accanto al nostro locale di via Borfuro, per l’organizzazione di eventi unici per eleganza e raffinatezza, Neroro offre la possibilità di organizzare eventi in alcune delle più rinomate dimore delle Bergamasca: Villa Castelbarco a Vaprio d’Adda, Villa Borromeo a Cassano d’Adda, il Castello di Malpaga, Palazzo Barbò nei pressi di Torre Pallavicina, il Castello di Rossino nello splendido scenario naturale del lago di Lecco, il Castello di Grumello e Villa Frizzoni nei pressi dei colli di Bergamo”. Ma non solo: sulla scia di una tendenza sempre più consolidata, ovvero quella di organizzare eventi in casa, Neroro è specializzata anche nel servizio di catering a domicilio: “Con questa formula, oggi sempre più richiesta prosegue Carminati -, diamo la possibilità ai nostri clienti di organizzare splendidi eventi tra le mura di casa: pensiamo noi a tutto, lasciando la possibilità ai proprietari di casa di potersi completamente dedicare ai propri ospiti, usufruendo di un servizio che ha un’ottimo rapporto tra qualità e prezzo”.

Per avere un’idea della qualità del servizio e dei prodotti offerti dall’azienda, basta fare un salto da “Neroro”, locale riaperto al posto del Caffè Bergamo: dalle 7.30 del mattino, orario del primo cappuccino, fino alle mezzanotte, è possibile assaggiare brioches e dolci sfornati e preparati ogni giorno dai pasticceri, assaggiare long drink, stuzzichini, aperitivi e soluzioni appetitose per il pranzo e per la cena. Il tutto in un locale completamente rinnovato, curato in ogni minimo dettaglio nel nero e dell’oro, colori eleganti che ne richiamano il nome. Neroro nel frattempo guarda anche oltre i confini bergamaschi: già da quest’anno, infatti verranno effettuate nuove aperture sia in Italia sia all’estero.

Neroro

Food- Catering -Ristorazione Industria Dolciaria Treviolo (Bg) Prov. Villa d’almé Damine, 13 Ph. +39.035.203028 Bergamo Via Borfuro, 6 www.neroro.it

Gianni Carminati Responsabile marketing Ph.39.349.8688878

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Oltreilgiardino, oltre ogni schema. Laura Rudelli e Giovanni Di Matteo ci raccontano come si crea l’ambiente per un evento di successo di Simone Gamba Quando è iniziata la vostra attività? Nasce nel 2004 sullo spunto di una richiesta fatta da un cliente, al quale serviva per la creazione di un evento, del materiale di design a noleggio. Non avendo un budget adeguato, cercava merce che avesse un rapporto qualita’/prezzo accattivante. Da qui l’intuizione: c’era la necessità di cambiare l’immagine del noleggiatore classico, che offriva merce di stampo vecchio e soprattutto sempre la stessa. Quindi, sfruttando la mia conoscenza decennale nel settore dell’arredo, ho creato una selezione di questi articoli ed offrire così nuove opportunità alla crescente richiesta del mercato nel campo degli eventi e degli allestimenti. Oggi, grazie alla collaborazione con flower designer, organizzatori di 70

eventi, agenzie di comunicazione, architetti e scenografi siamo in grado di soddisfare diversificate situazioni, quali fiere, campagne pubblicitarie, feste private, eventi moda, meeting aziendali, mostre d’arte, produzioni cinematografiche o televisive. Cosa proponete ai vostri clienti? Proponiamo, oltre al noleggio semplice e puro degli arredi e dei complementi, un servizio di progettazione dell’evento per quanto riguarda la scenografia, con sopraluoghi disegni in pianta rendering. Offriamo consigli su tutti gli arredi e consulenze per la ricerca di partner come service di luci, artisti, gadget,


Avete dei punti di forza, caratteristiche particolari che vi possano distinguere? Come dice il nome stesso, “OltreilGiardino”, siamo oltre ogni schema. Il nostro lavoro consiste nel creare scenografie sempre diverse in location come ville, casali, case private, aziende, spesso piuttosto simili, ma dov’è possibile al loro interno cambiare per intero il pathos con l’arredamento adeguato, dal semplice tappeto ai tavoli, ai mobili, allo studio della luce, al fiore. Il punto di forza è accontentare il cliente, trovando sempre qualcosa di idoneo all’evento da realizzare, nn servizio a 360°, in cui il cliente non è mai lasciato solo. E poi una forte rotazione degli articoli: reinvestiamo continuamente, anno dopo anno, anzi mese dopo mese. Abbiamo realizzato l’allestimento di eventi fino a 2000 persone, portando tutto il necessario, non solo il giardino, interno ed esterno con un servizio completo.

Cerchiamo anche una nuova sede che ci permetta di accogliere il cliente in modo più comodo e professionale, sfruttando le nostre potenzialità anche nella vendita e progettazione inerente agli spazi esterni privati. Inoltre, per renderci appetibili ai fruitori stranieri, stiamo affrontando un progetto di restyling a livello di immagine aziendale, che prevede un sito in inglese promosso attraverso agenzie straniere e lo sviluppo della comunicazione attraverso i social network. L’Italia molto amata anche all’estero per la sua arte, ha una tale ricchezza di strutture e di bellezze storiche e naturali, da farla diventare una location interessante, sia per eventi privati come matrimoni, se pensiamo al Lago Maggiore o alla Toscana, ma anche per eventi aziendali, ad esempio a Milano, il cuore economico e fieristico del Paese. tel. 035 4522320 - Grassobbio (BG) www.oltreilgiardino.biz

OLTREILGIARDINO

catering, location e altro. Ci occupiamo anche della personalizzazione degli arredi attraverso tessuti e colori ad hoc, assistenza agli eventi, allestimento e disallestimento, trasporto. Nel nostro organico abbiamo architetti, scenografi e tecnici .

Alcuni eventi interessanti a cui avete partecipato? Tra gli altri, potrei citare la Cena di Natale per Edison a Milano Bicocca, Vinitaly a Verona, gli Internazionali di Golf a Torino, l’evento CIBO a Milano, l’area VIP di “Panariello Non Esiste” a Cinecittà e quella dei Wind Music Awards all’Arena di Verona. Poi, altri lavori ancora con RCS Sport e la Rai Programmi per il futuro? Investire ancora, rinnovare, puntare su arredi sempre più particolari, come gli ultimi tavoli della linea Bridge, dalla linea pulita, utilizzabili anche per buffet o per tavolate imperiali dalla linea minimal che si utilizzano senza tovaglia. La linea White di tavoli rotondi o ancora la Industrial, di ferro grezzo e vetro completi di sgabelli.

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Orobici,

i messaggeri su due ruote:

consegne all’insegna dell’ecologia e della tecnologia di Simone Gamba

Un servizio da anni esistente negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e altri Paesi europei. Già arrivato in Italia, per esempio a Torino, Milano, Bologna, Firenze, qui tra l'altro con gran successo. A Bergamo sono loro, Antonio Filisetti e Paolo Civera, a portare in città gli "urban bike messengers". Hanno battezzato il loro progetto "Orobici" un nome che, comunque lo pronunci, richiama il territorio e il mezzo utilizzato. Bmag è andata a trovarli per capire di cosa si tratta…

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“Abbiamo pensato che è sempre più difficile viaggiare in città per la presenza di ZTL, traffico, difficoltà di parcheggio e rischio multa connesso, per non parlare poi del costo della benzina. Con la bicicletta sei comunque veloce, puoi accedere ad ogni area e parcheggiare con facilità. Noi due con un altro socio a Lucca abbiamo messo in piedi questa attività, per consegnare in modo sostenibile su tutti i CAP di Bergamo, anche nelle vie più remote dei colli. A Natale abbiamo raggiunto posti dove con il furgone non puoi arrivare, mentre con le bici elettriche si. Sono anche esperienze divertenti. Poi, l’aspetto ecologico conta, se parliamo di inquinamento atmosferico e acustico, possiamo dire di essere a emissioni zero. La bici è anche un mezzo di moda, simpatico, particolare, attrezzato con baule di diverse misure, un bel modo per creare spazio pubblicitario. Può essere una sorta di vetrina mobile di un brand e comunicare eventi con impatto immediato, vista la curiosità suscitata da un mezzo che si fa immediatamente ricordare: un triciclo strano e nuovo, che trasporta un mazzo di fiori gigante non passa certo inosservato. Girando nelle piazze e nelle strade potrebbe essere, volendo, anche veicolo di informazioni sociali.” - Ma come funziona esattamente la consegna? “Il nostro hub è in via sabotino 2, centralissimo. Da qui i biker partono e portano con sé un iphone in dotazione. La bici sarà anche vintage ma la tecnologia con cui lavoriamo è evoluta, Il tracking della merce continuo. Ad avvenuta consegna rilasciamo una ricevuta via email in formato PDF, con data e ora certa. Sappiamo immediatamente chi riceve e chi ha ricevuto. Un servizio unico, possiamo dire. Il report finale delle avvenute consegne è una nostra nota di orgoglio, possiamo fornirlo su base giornaliera e come riepilogo mensile.”

vuoi fare concorrenza alla G.D.O (Grande Distribuzione Organizzata, ndr), che tiene aperto anche la domenica e ti porta a casa la spesa, dovresti saper offrire un minimo di servizio analogo. Eppure la mia sensazione dopo tre mesi dall’avvio, è che la crescita avviene sostituendosi a corrieri nazionali sull’ultimo chilometro. La nostra missione è quella di consegnare dove gli altri fanno fatica. Questa è la direzione in cui stiamo cercando di andare. Per loro è difficile per via degli orari particolari delle consegne al privato. Dunque, meno multe e meno ingorghi, come dicevamo, ma anche consegne economiche. I costi più bassi del mezzo a motore. Le tariffe sono nell’ordine dei 4 euro, più basse di quelle che chiede il fiorista per la consegna a domicilio. Consegniamo inviti alle varie istituzioni e abbiamo già una folta lista di clienti. Ora però dobbiamo arrivare a gestire un numero di consegne tali da garantire sviluppo al progetto. La consegna dei referti medici, per esempio, è un’opportunità interessante, così come quella dei farmaci, se si riesce ad innescare una spirale positiva.”

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- Perché avete scelto di offrire questo servizio?

- Dunque, bisogna ancora pedalare... Si. Perché, ad esempio, Milano ha un mercato sensibile, ricettivo, moderno e dinamico. Bergamo è più tradizionalista, conservativa, anche se il vero concorrente è la contingenza economica. C’è chi consegna da sé la propria merce, avendo tempo a disposizione ma, alla fine, crediamo che avrebbe il massimo risparmio aderendo al nostro servizio. - Per concludere, ci sono altri vantaggi nel rivolgervi a voi? “Si, per esempio, il Bilancio Sociale. Come abbiamo scritto sul nostro sito web, si tratta di un documento che certifica il “comportamento virtuoso” di un’azienda che può così accedere, tramite l’assegnazione di un punteggio, a degli sgravi fiscali e a una maggiore visibilità.”

- Come vedete lo sviluppo del progetto? “Per una startup è la fase inziale quella più difficile, la partenza appunto. Per i negozianti è importante capire che non è una mancata vendita non avere il cliente in negozio, anzi consegnando a casa in modo rapido e comodo, facendo risparmiare del tempo aiuta a fidelizzare il rapporto. Mancando la presenza sul punto vendita, si teme che manchi l’acquisto di impulso. Ma se 73


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Bmag e seilatv sostengono Aldo Facchinetti

A maggio prenderà il via il raid fuoristrada alla scoperta dell’Europa più selvaggia. Aldo Facchinetti è pronto per iniziare la sua avventura: EUROPLAND21,un open free trip fuoristrada per l’Europa a bordo della sua Land Rover 200tdi sw d’epoca che ha partecipato al Rally dei Faraoni. La partenza è fissata per le idi di maggio, il ritorno per settembre; forse, perché una delle prime regole di questo viaggio è quella di non avere scadenze di Francesca Grassi

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“Ho scelto di percorrere i 15.000 km del viaggio su una Land Rover – racconta – perché è il mezzo che si presta meglio al viaggio fuoristrada, quindi l’ho camperizzata togliendo i sedili e inserendo un letto, una microcucina... Insomma, un camper bonsai. Partirò con provviste sufficienti per la prima settimana di viaggio, poi mi procurerò il necessario acquistando il meno possibile prodotti confezionati: porto con me una balestra per cacciare e una canna da pesca, con cui conto di procurarmi il necessario per mangiare”.

Sul tetto della mitica, sarà montata una telecamera professionale hd; SEILATV, la prima televisione web bergamasca creata da Paolo Cernuschi con Silvio Marini, seguirà interamente l’evento. Settimanalmente verranno montate e messe in onda clip riassuntive dei momenti salienti dagli studi di SEILATV webchannel, che realizzerà un totale di sedici clips, per le sedici settimane del raid, visibili on-demand su una trasmissione dedicata esclusivamente al viaggio, intitolata SPAZIOSOVERLAND 4X4.

Il viaggio prevede un percorso che toccherà ventuno Paesi e oltre cinquanta città europee, molte delle quali collegate a Bergamo con voli diretti.

- Il network OFFROADTV 4x4 manderà in onda su quarantadue canali sky in diciotto regioni italiane sedici trasmissioni settimanali di dieci minuti dedicate al raid.

“In questo modo – spiega Aldo – se qualcuno desidera percorrere una tappa del viaggio con me può farlo, raggiungendomi e poi tornando in Italia via aerea. Per questa ragione ho collocato sul tetto del fuoristrada una tenda Aircamping di Autohome che ospita un letto matrimoniale per eventuali ospiti; gente che abbia in comune con me il desiderio di scoprire luoghi mai esplorati, senza bisogno di sapere cosa succederà e che tipo di esperienze vivremo”.

europland21

Designer bergamasco affermato, a un certo punto della vita Aldo ha deciso di prendersi una pausa e realizzare un sogno latente da decenni: andare alla ricerca di qualcosa che gli restituisse la passione. Questa è la motivazione principale di EUROPLAND21: un’avventura alla ricerca di luoghi ancora selvaggi in Europa; non con qualche viaggio organizzato, ma partendo da solo.

- Il nostro BMAG ha creduto nel progetto di Aldo Facchinetti e fin dall’inizio e ha deciso di sostenerlo passo passo nella sua avventura: ogni numero lo vedrà protagonista di un redazionale nel quale Aldo narrerà gli episodi più particolari del raid, raccontando gli aspetti più selvaggi dei luoghi visitati e gli incontri più significativi.

L’iniziativa, presente anche in FB (EUROPLAND21OPENFREETRIP), resta aperta a chiunque abbia dentro il fuoco dell’avventura. Chi fosse interessato a partecipare invii una e-mail a europland21@gmail.com specificando le tratte che vorrebbe percorrere e il periodo prescelto e in breve sarà contattato.

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www.seilatv.tv

SEILATV, la televisione sbarca sul web La televisione creata da Paolo Cernuschi e Silvio Marini spopola tra gli internauti bergamaschi che ne hanno fatto un punto di riferimento. Un sucesso che premia l’intraprendenza dei suoi ideatori, confermando che professionalità, estro e una tenace determinazione sono armi vincenti. di Francesca Grassi Da quando l’idea gli è frullata in testa la prima volta a quando ha deciso di realizzarla sono passate tre notti, spese a (non) dormirci su. Paolo Cernuschi, un passato da musicista che tra i tanti riconoscimenti gli ha fatto conquistare anche due Leoni d’Oro a Venezia , è fatto così: un uomo di poche parole, una marea di sorrisi dolcissimi e una montagna di fatti. È stato in quelle tre notti insonni che ha deciso di creare SEILATV, la sua televisione web; a Bergamo, dove in tanti neanche sapevano cosa fosse una webtv. Vista da fuori, più che un’avventura sembrava una follia; un uomo da solo può realizzare lo strumento di comunicazione più moderno ed efficace che esista, che trasmette in tutto il mondo in tempo reale e che tutti possono utilizzare gratuitamente? La risposta è sì. Paolo Cernuschi ha messo in gioco tutte le competenze che ha maturato con RECSTUDIO, lo studio di produzioni televisive che ha creato - anche questo facendo tutto da solo – dieci anni fa e ha acquisto la strumentazione più sofisticata e moderna che esista in ambito televisivo. Ha lavorato a testa bassa, dedicando giorni e notti al suo progetto con passione e convinzione e a febbraio 2012, con la collaborazione dell’amico Silvio Marini, ha fatto nascere SEILATV, la prima televisione web bergamasca, sul sito www.seilatv.tv. Dall’unico programma in palinsesto allora, oggi SEILATV ha 20 canali dedicati alla cultura, allo sport, all’intrattenimento, alla musica, alla scoperta del territorio bergamasco, alla fede, all’avventura… Trasmissioni in diretta e on-demand che hanno catturato centinaia di migliaia di spettatori: a WEBINCANTO, il primo concorso canoro in diretta sul web partito a gennaio,

Silvio Marini e Paolo Cernuschi

si sono esibite decine di promesse della musica leggera del nord Italia; un successo di pubblico che ha fatto volare gli indici d’ascolto; le trasmissioni PIACERE MIO e la FISICA DEL MIAO raggiungono i trecentomila spettatori a puntata, come IL BALLO DELLA VITA, condotto da Monsignor Dellavite. A breve inizierà NOISIAMOQUI, una trasmissione dedicata alla scoperta degli aspetti meno conosciuti del territorio bergamasco e a maggio partirà un’avventura oltre confine, ripresa in diretta da SEILATV: il viaggio in solitaria di un uomo per l’Europa più selvaggia a bordo di uno storico fuoristrada. A febbraio SEILATV ha compiuto il suo primo anno; alla prima webtv bergamasca milioni di auguri, tanti quanti sono gli spettatori che la seguono e la amano!

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La più antica e pazza corsa delle macchine di legno del mondo

41° edizione Soap Box Rally

Una manifestazione storica La 41^edizione del SOAP BOX RALLY, la più antica e pazza corsa delle macchine di legno del mondo si terrà domenica 28 aprile 2013 alle ore 15.00. (In caso di pioggia l’evento sarà posticipato a domenica 5 maggio). Competizione storica di Bergamo che nacque nel 1955 dall’idea di uno studente colpito dalle entusiasmanti performance di queste macchine viste in un film americano. Dopo fasi alterne, il SOAP BOX RALLY è riproposto con successo dal 2000 da PRO LOCO BERGAMO e TEAMITALIA con l’intenzione di non dimenticare un’appassionante tradizione locale. Visto il grande successo di pubblico e mediatico di 78

cui il Soap Box Rally ogni anno gode, si prevede che, anche per questo importante anniversario, lungo le Mura venete di Città Alta si daranno appuntamento più di 50.000 persone per assistere a questa goliardica e spettacolare gara. L’iniziativa è ormai considerata facente parte della cultura bergamasca, tramandata di generazione in generazione dal 1955 ad oggi. L’obiettivo degli organizzatori è proprio quello di non far dimenticare, ma anzi di rendere viva e continua questa tradizione locale e tutelare così un appuntamento che appartiene fortemente al patrimonio culturale dei bergamaschi.


Rally soap box

Il regolamento Il regolamento tecnico-costruttivo è stato definito più di cinquant’anni fa e ancora oggi viene seguito da tutti gli equipaggi in gara. La gara Alle ore 11,00 si terrà la punzonatura in Piazza Mascheroni in Città alta: verranno effettuate le verifiche tecniche necessarie per poter partecipare alla gara. Inoltre la Giuria le esaminerà successivamente ai controlli tecnici e stilerà una classifica in base all’originalità e alla fantasia della soap box. Alle ore 15,00 si darà il via alla prima manche durante la quale i piccoli bolidi di legno scenderanno a folle velocità da Colle Aperto per arrivare, dopo un percorso di 1490 metri, nei pressi di Porta Sant’Agostino, percorrendo le Mura antiche di Città Alta nella “prova di velocità”. Ad essa seguirà la seconda manche, il momento più atteso e goliardico: la gara di velocità ad ostacoli che, come ogni anno, metterà a dura prova le carrozzerie di questi intrepidi piloti. Tre le prove previste: -ORIGINALITA’: successivamente alla punzonatura, le macchine saranno esaminate da un’apposita Giuria che compilerà una classifica in base all’originalità ed alla fantasia nella scelta e realizzazione del soggetto, valutando anche l’abilità tecnica e la cura dei particolari; -VELOCITA’: i piccoli bolidi di legno partiranno a spinta da Colle Aperto in batterie di 2 equipaggi o più a intervalli di 1min e scenderanno a folle velocità lungo le Mura Antiche di Città Alta per arrivare nei pressi di Porta San Agostino. -VELOCITA’ AD OSTACOLI: le macchine partiranno singolarmente spinte a mano da Colle Aperto, a intervalli di 1min, e dovranno superare gli ostacoli posti sul percorso. Chi arriverà indenne al traguardo avrà tutto il plauso di un caloroso pubblico. Tre le classifiche redatte e i Premi per i vincitori: -ORIGINALITA’: punteggio ottenuto in base alle caratteristiche di originalità e creatività nella costruzione della macchina; -VELOCITA’: classifica redatta dai cronometristi in base al tempo di discesa delle due prove (velocità e velocità ad ostacoli); -CLASSIFICA FINALE GRAN COMBINATA: la classifica valida per l’assegnazione del “Trofeo Soap Box Rally Gran Combinata - Città di Bergamo” sarà redatta sommando i punti ottenuti da ogni equipaggio nelle due prove di Velocità e nella classifica dell’Originalità. Le premiazioni avverranno presso Porta Sant’Agostino al termine della gara.

“Il Comitato Organizzatore, guidato da Roberto Gualdi e composto da Barbara Ghisletti, Laura Di Santo, Raffaella Lepre, Maria Elena Baroni e Paolo Grisa, è certo del grande successo dell’edizione 2013.”

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Photo by Paolo Storti

Tacco 12 di Francesca Grassi

Se di svolta si tratta è solo a metà: l’idea di Cristian Henry Sementina di cimentarsi nella gestione di un locale non tradisce la passione per la musica a cui ha dedicato anima e cuore negli ultimi quindici anni. Già, perché il “Tacco 12 cafè”, il bar che ha inaugurato sabato 23 gennaio a Bergamo, in via Alberico da Rosciate, è un inno alla musica, che sarà protagonista delle serate al locale

Tacco 12 Via Alberico da Rosciate 18b 24124 Bergamo tel 035 078 91 29 lun - sab 7.00 - 20.00 ven 00.00 colazione - panini - caffe - proseccheria

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Cristian, come le è venuta l’idea di gestire un locale? Avevo voglia d’investire le mie energie in qualcosa di nuovo, per esprimere la mia personalità in un ambito diverso da quello in cui ho lavorato finora, ma senza lanciarmi nel vuoto; in passato ho avuto un’esperienza nel settore dei locali, così quando si è presentata la possibilità di rilevare il bar di via Alberico da Rosciate l’ho presa al volo.

Cristian Henry Sementina con Marco Masini

proseccheria

Classe 1974, titolare dello studio di registrazione S-TWIN RECORDING di Ghisalba, Sementina è un volto familiare nella Bergamasca, grazie alla notorietà conquistata con la carriera di chitarrista: un curriculum ricchissimo di collaborazioni con artisti come Ivan Graziani, Marco Ferradini, DJ Francesco, Marco Masini, Renato Zero, per citarne alcuni, diverse partecipazioni con la Sanremo Festival Orchestra come chitarrista e decine di concerti in tutta Italia, alcuni dei quali trasmessi in diretta RAI.

Come le è venuta l’idea del nome “Tacco 12”? Il nome nasce dalla mia passione per le donne, che sono state la presenza determinante di ogni tappa della mia vita. Per qualcuna ho perso la testa, per qualcun’altra il cuore. Lo studio del logo è merito di Luca Pagliarini e Mattia Dal Bello, due amici del Comb Studio.

Il titolare Cristian Henry Sementina

Dicono di lei che sia un personaggio estroverso e decisamente fuori dagli schemi. Che locale sarà il “Tacco 12?” Un punto d’incontro per gli amanti della musica, per chi vuole instaurare nuove amicizie o semplicemente scambiare quattro chiacchiere bevendo un aperitivo particolare; ma il bar, che è aperto da lunedì a sabato, è anche il posto ideale per la colazione, con delle brioches che meritano il Nobel per quanto sono buone. Il mio obiettivo sarà di poter offrire presto anche delle piacevoli serate, come quella in cui il “Tacco 12” diventerà una proseccheria con prosecchi d.o.c millesimati. Il tutto accompagnato dalla musica, meglio se dal vivo. Gli animatori delle serate saremo io e la mia chitarra di certo anche altri bravi musicisti.

Cristian e Giovanna

Chi la affianca in questa iniziativa? Tantissimi amici che ringrazio; un grazie va anche alla Digeal di Zanica, la Tre Emme di Petosino, Essse Caffè di Bologna, la pasticceria Toffy di Osio sotto, Domenico Morabito della Martini. E poi a tante, splendide, insostituibili, meravigliose donne!

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Mapping 3D, quando la tecnologia si fonde all’arte di Marco Locatelli

Secondo i ragazzi di AreaOden, con la video-proiezione è possibile valorizzare il patrimonio artistico-culturale e architettonico del nostro bellissimo Paese Il mapping 3D è quel processo mediante il quale vengono ricalcate delle forme esistenti (nella maggior parte dei casi appartenenti ad edifici storici di alto valore architettonico-artistico) con una proiezione che aderisce perfettamente alle superfici sulle quali viene proiettata. Essendo un vero e proprio spettacolo audiovisivo, l’obiettivo finale del mapping 3D è quello di ingannare, nel vero senso della parola, lo spettatore, rielaborando la superficie reale e trasformandola in 82

qualcosa di completamente diverso. Ad esempio, un palazzo storico può diventare un castello medievale o una gigantesca grotta, ma questa tecnologia è anche in grado di simulare esplosioni, crolli, giochi di luce psichedelici e altri effetti assolutamente stupefacenti. Per approfondire questo interessante argomento, abbiamo intervistato i ragazzi di AreaOdeon, una delle maggiori realtà italiane del settore.


AreaOdeon nasce come collettivo all’inizio del 2005, concentrando le proprie riflessioni e ricerche artistiche sullo spazio pubblico, le tematiche dell’arte, la tecnologia, la società, l’ambiente e il territorio. Negli anni abbiamo gradualmente focalizzato il nostro interesse più sugli aspetti di condivisione e partecipazione, e sulle potenzialità e l’impatto della tecnologia in ambito artistico-culturale, inclusa ovviamente la valorizzazione dell’architettura attraverso la video-proiezione. Da qui hanno origine installazioni multimediali interattive, performance di audiovisual 3D mapping e progetti di grande respiro come il Kernel Festival.

Come lavorate, qual è il vostro modus operandi? Il gruppo AO è formato da artisti con diverse professionalità, ovviamente tutto ciò che è audiovisivo, quindi video editing, compositing e sound design, ma anche modellazione e animazione 3D, programmazione informatica, interaction design, grafica, web design, e tutto ciò che in fondo serve per produrre performance, installazioni ed eventi. Ovviamente ogni tipo di progetto ha un suo particolare iter, ma solitamente ci si confronta in primis con il cliente, pubblico o privato non fa differenza, per focalizzare gli obiettivi del lavoro e individuare l’immaginario condiviso da cui partire nello sviluppo delle fasi più propriamente progettuali. In AO determiniamo sempre un responsabile di progetto che coordina gli apporti creativi e tecnici di ciascuno dei coinvolti in funzione delle specificità del progetto, quindi si stabilisce e attua un piano di produzione che rispetti tempistiche e linee d’indirizzo concordate in partenza. La parte più bella è comunque sempre la sorpresa di una nuova soluzione artistica o tecnica nata durante i brainstorming progettuali che coinvolgono tutti noi. Ma l’energia e l’emozione al momento della performance, dell’attivazione di una installazione, o dell’inaugurazione di un evento, battono tutto!

In Italia è molto richiesto e all’estero? La crisi ha inciso sul vostro lavoro? In realtà, rispetto al resto d’Europa, in Italia questa tecnica è ancora relativamente poco utilizzata. Certo, di mapping 3d se ne vedono sempre più, ma purtroppo i costi di produzione e realizzazione di una performance di alta qualità, e soprattutto i costi legati alla strumentazione necessaria, in molti casi rendono difficile la scelta di questa forma espressiva. In questo senso la crisi chiaramente non aiuta, anche se al tempo stesso le situazioni difficili possono stimolare lo sviluppo di collaborazioni, idee e soluzioni che in altri contesti forse non sorgerebbero.

mapping 3d

Come è iniziata la vostra attività? Perché avete scelto questo settore?

Quali sono i progetti futuri? Avete già lavorato a Bergamo? AreaOdeon è sempre alla ricerca di nuove prospettive in cui applicare l’evoluzione delle proprie ricerche artistiche, non sempre e non solo legate all’audiovisual mapping, ma comunque sempre relative alla sperimentazione tecnologica e alla valorizzazione del territorio con iniziative, eventi e progetti artistici sviluppati ad hoc. In ogni caso, proprio in questi giorni abbiamo lanciato i nuovi bandi di partecipazione per la prossima edizione del Kernel Festival e nel frattempo nuove iniziative stanno prendendo corpo legate sempre alle proiezioni architetturali con un particolare accento sull’interattività e la partecipazione del pubblico. A Bergamo in particolare non abbiamo ancora avuto occasione di lavorare, ma possiamo dire di esserci andati vicino lo scorso autunno realizzando una performance di audiovisual 3d mapping a Stezzano. In ogni caso sarebbe molto bello trovare un’opportunità per lavorare a Bergamo, la città e le sue architetture più belle si presterebbero molto bene al 3d mapping. Chissà, magari una Kernel Night con più artisti?

In quali zone lavorate principalmente? La maggior parte dei progetti trova effettivo sviluppo sul territorio di Milano, Monza e della Brianza, con alcune esperienze internazionali in Grecia, Spagna e Francia. La rete di coinvolgimenti e partecipazioni ai nostri progetti più aperti è comunque sempre di livello nazionale ed internazionale. 83


Photo by Paolo Storti

A Romano di Lombardia una novitĂ nel mondo dei ristoranti etnici Titolare Kamal Boutyour

di Simone Gamba

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Ci racconti come nasce l’idea di “Marrakesh Mon Amour”. É un’idea nata in famiglia. Siamo 4 fratelli, più precisamente tre sorelle e un fratello. Una di loro ha lavorato come cuoca in diversi ristoranti a Milano e ha anche seguito corsi in Marocco per specializzarsi. Perché un ristorante marocchino a Romano di Lombardia? Non ci sono altri ristoranti etnici di questo tipo in zona. Abbiamo deciso di aprirlo nella Bassa Bergamasca e abbiamo già notato che la gente arriva anche da Bergamo e dalle province vicine. Qual è l’approccio con la clientela e il servizio che volete offrire? Gli italiani apprezzano molto l’ambientazione, così abbiamo pensato a una decorazione di interni fatta con tessuti e ceramiche del Marocco, cercando di creare un’atmosfera esotica, non solo attraverso il cibo ma anche nell’arredamento e attraverso i nostri eventi. Vogliamo contribuire a portare la cultura marocchina a Bergamo perché, se è vero che a Marrakech si possono incontrare vari italiani, non mi è capitato di incontrare molti bergamaschi. Proponiamo anche cene a tema con danza del ventre o musica dal vivo, per la Festa della Donna ci sarà una serata ispirata a Chanel con musica di Edith Piaf. A proposito, la scelta del nome? Il nome nasce dal fatto che Marrakech è un’icona del lusso e dei viaggi, sopratutto per gli europei. “Mon amour”, invece è ispirato da un ristorante di Milano, Vietnam Mon Amour. Anche se si tratta di luoghi distanti tra loro, hanno entrambe qualcosa in comune: sono state colonie francesi e, ancora oggi, almeno in Marocco, rimane vivo il fascino della lingua francese.

Il piatto tipico è sicuramente il cous-cous con il quale accompagnamo proposte di carne, di pesce o vegetariane, ma la nostra cucina possiamo definirla “fusion”. Cerchiamo di combinarla con altri sapori mediterranei e accostarla con vini italiani. La specialità è il “tajine”, il cui nome viene dal piatto in terracotta usato per cucinare la carne con una cottura lenta. Le nostre salse sono tutte da scoprire, sono particolari, alcune piccanti, però cerchiamo di non sconvolgere chi non ha il palato abituato. Poi, per una vera e completa esperienza marocchina proponiamo anche dolci di nostra produzione e a fine pasto offriamo il tradizionale tè alla menta e il “narghilè” profumato con una varietà di gusti, come mela, banana, arancia e rosa.

Locale etnico

Quali sono i piatti tradizionali del vostro menù?

Per quanto riguarda i vostri orari e prezzi? Siamo aperti sia a mezzogiorno che la sera. A pranzo offriamo nel menù anche piatto unico con un secondo di carne o di pesce accompagnato da cous-cous, mentre per la cena alla carta la spesa media che va da 25 a 35 euro in media. Chi frequenta il locale, una clientela particolare? Non c’è clientela fissa. Entrano sopratutto gruppi di donne e coppie, in generale persone di ogni età. É un luogo di ritrovo ideale anche per una cena aziendale diversa e feste private. Alcune persone, che magari hanno già visitato il Marocco, portano gli amici per far conoscere loro la cucina marocchina. Può capitare di incontrare qualche attore della serie televisiva Camera Café, lì ho conosciuti a Milano e siamo diventati amici.

Contatti Marrakesh Mon Amour Via Nazario Sauro 49, Romano di Lombardia, BG Tel. 0363 - 911673

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S.e Leopoldo Rizzi Conte di Pulaski Don Giancarlo Bresciani

Photo by Matteo Mottari

Ordine militare della Corona di ferro

L’epoca napoleonica rivive la sua gloria di DesirÊe Cividini

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CELEBRAZIONI Far rivivere la storia vestendo i panni dei cavalieri dell’Ordine imperiale della Corona di ferro creato da Napoleone Bonaparte nel 1805. Valori etici dell’epoca napoleonica e passione per la storia accomunano uomini e donne di tutto il Nord Italia, bergamaschi compresi, che l’8 dicembre dello scorso anno si sono ritrovati al Castello della Marigolda di Curno per ricordare la gloriosa battaglia di Austerlitz del 1805, nota anche come la battaglia dei tre imperatori perché furono presenti sul campo oltre a Napoleone Bonaparte, imperatore dei francesi, anche lo zar Alessandro I di Russia e l’imperatore del Sacro Romano Impero Francesco II. A rappresentare l’ordine militare della memoria napoleonica c’era il Principe reggente, sua altezza Serenissima Massimiliano Molini, conte di Valibona e principe di Chauvigny e Nines e 5° principe discendente dall’ordine napoleonico della Corona di ferro che proprio quel giorno ha nominato nuovi cavalieri e dame d’onore che avevano fatto richiesta al Gran Magistero dell’Ordine: tra questi hanno ricevuto l’investitura anche i bergamaschi Giovanni Barzago, Gino Simonatti, Micaela Gina Barzago, Laura Feltri, Andrea Borsetti e Vanni Vannetti. A loro l’onore di entrare a far parte di un ordine internazionale che ha sedi anche in Canada e a Montecarlo, Parigi, Bruxelles, Ginevra e Milano e che ogni anno si riunisce per due incontri ufficiali: a dicembre, in occasione della battaglia di Austerlitz, e a giugno per la festa in ricordo del figlio di Napoleone morto in giovanissima età. Nel corso dell’evento il bergamasco Matteo Mottari è stato nominato fotografo ufficiale dell’Ordine. «Durante l’anno ci sono poi altri incontri - spiega Mino Mottari, addetto stampa dell’Ordine militare e luogotenente generale della Piazza Savoia -. L’ultimo si è tenuto a Montecarlo dove erano in più di 180 tra cavalieri, dame, nobili e principesse per festeggiare la nuova moneta dell’Ordine».

S.e Luogotenete Generale Vicario Giovanni Barzago

Mihaela Barzago S.e Contessa di Castel Leone

Donna Laura Adele Feltri dama d’Onore 87


L’associazione napoleonica d’Italia Tutti i membri dell’Ordine imperiale fanno parte dell’associazione napoleonica d’Italia che dal 1993 promuove la ricerca storica e la valorizzazione del periodo a cavallo tra il XVIII e XIX secolo. La ricostruzione storica delle gloriose battaglie è il fiore all’occhiello delle attività dell’Associazione che sulla base di accurate indagini storiche porta in «scena», interpretando «dal vivo» un periodo cruciale per l’Europa, le gesta dei soldati che ieri come oggi compongono le fila dell’11eme regiment legere (fanteria leggera francese), IR Von Klebek (fanteria austriaca) e fiorile (civili). L’11 eme regiment leger (17921815) è un reparto militare napoleonico che nella storia si è distinto in diverse battaglie durante le campagne d’Italia, come quella di Rivoli (1797) e il fiume Trebbia (1799). Nella fase ricostruita nel 1811, ha poi incorporato i Tirailleurs du Po, un reparto reclutato in Italia che si è fatto onore in diverse battaglie, in particolare Austerlitz del 1805. Il gruppo di ricostruzione dell’11eme regiment legere nasce nel 2012 dalla fusione della 6eme legere e i Tirailleurs du Po ed è composto da circa 70 persone, dai 7 ai 70 anni, tra l’Associazione napoleonica d’Italia e l’Associazione Riccardo Fantini. I soci provengono soprattutto tra il Nord e il Centro Italia. Gli altri gruppi di ricostruzione sono gli IR von Klebek, reparto di fanteria di linea austriaca che ha preso parte a diversi scontri sul territorio italiano e quello fiorile che raggruppava i civili e quindi la vita non militare dell’ epoca.

Guido Rebecchi 11ème Regiment d’Infanterie Légère

Sua altezza il Principe Reggente 88


CELEBRAZIONI

Le battaglie di ieri rivivono oggi Durante l’inverno si studia, si prepara il materiale e l’addestramento a Peschiera in un forte molto suggestivo mentre dalla primavera all’autunno si svolgono le manifestazioni in Italia e in Europa. Ovviamente le ricostruzioni seguono filo per segno la storia con le battaglie riproposte negli stessi luoghi dove avvenivano gli scontri e particolarmente suggestive sono quelle che si svolgono per i bicentenari. Quest’anno si rivivranno le battaglie di Lutzen, a maggio, e quella di Leipzig, a ottobre. Il gruppo organizza e prende parte anche altri eventi di peso internazionale dove viene riproposta la vita militare con accampamenti, cucine e addestramenti oltre ovviamente alla battaglie dove vengono usati i regolamenti e i movimenti delle truppe di allora.

L’attività culturale

S.e Ufficiale d’Onore Mino Mottari

A margine delle rievocazioni storiche, l’Associazione è operativa anche nelle scuole con lezioni ideate per valorizzare lo studio della storia attraverso un metodo pratico con tanto di visita al forte dove poter vivere l’esperienza della ricostruzione storica. Il settore cultura promuove invece conferenze, studi e la pubblicazione di saggi, l’ultimo dei quali è «La fanteria leggera francese dal Re all’imperatore 1580 -1815» di Livio Simone e Massimo Zanca (editore Chillemi). Gli incontri e le conferenza spaziano su diversi temi, come ad esempio un convegno sulla moda francese con un confronto su gusti, tessuti e tagli degli stili che si sono susseguiti dal periodo monarchico a quello rivoluzionario fino allo stile dell’impero napoleonico. Matteo Mottari fotografo ufficiale dell’ordine

Vanni Vannetti Barone di Santafiora e Katerina Vannetti Baronessa di Santafiora

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Prossimo appuntamento Modena 1813 dal 19 al 21 aprile al Parco Ferrari il 19 arrivo truppe il 20 mattino scuole pomeriggio battaglia commentata al Museo civico serata al baluardo della Cittadella

Il 30 e il 31 maggio a Ginevra si terrà un incontro per festeggiare i 200 anni della Repubblica di Ginevra creata da Napoleone Bonaparte presso l’hotel Four Season Ginevra

S.e Cav Pasquale Bosco

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S.e il Conte di Montecarlo di Lucca Giorgio Gensini


CELEBRAZIONI Delegazione dei Cavalieri Bianchi di Seborga V.E.O.S.P.S.S

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Ricerca libera e tecnologia avanzata

alla base del futuro della maiscoltura di Greta Nicoletti

In occasione della 14esima Giornata del Mais la Sala Mosaico della Camera di Commercio di Bergamo ha ospitato un convegno interamente dedicato al mais, al suo mercato e alla sua produzione. Un’intera giornata di confronto fra autorità competenti, produttori, agronomi e studiosi

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Una giornata interamente dedicata a questo importante cereale di cui hanno discusso e approfondito aspetti di luce ed ombra numerosi agronomi, ricercatori e rappresentanti delle autorità competenti in materia di maiscoltura.

La Giornata è stata realizzata da CRA – Unità di Ricerca per la Maiscoltura e dalla Regione Lombardia, Direzione generale Agricoltura con la collaborazione della Camera di commercio

La prima sessione della giornata ha affrontato e analizzato il prodotto, la sua crescita in termini di produzione e commercializzazione e il tema della garanzia dell’approvvigionamento di mais per il settore agroalimentare italiano, a fronte dell’attuale quadro critico di natura produttiva e di vincoli di natura sanitaria e ambientale. In più un’interessante tavola rotonda è stata il momento per i rappresentanti del mondo della produzione di affrontarsi e confrontarsi su esigenze e proposte per affrontare con forza il futuro della produzione maidicola. Nella sessione pomeridiana, invece, sono stati presentati i progetti di ricerca in atto e in previsione atti alla sperimentazione e al miglioramento genetico del mais. Obiettivi e mission della Stazione di Maiscoltura di Bergamo La Stazione di Maiscoltura di Bergamo è stata costituita nel 1920, grazie al contributo di diverse istituzioni bergamasche, e potenziata nel tempo da enti nazionali e stranieri. Dal 1968 è entrata a far parte dell’Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura quale Sezione Operativa.

convegno del mais

Il mais costituisce per quantità il principale cereale a livello italiano. Le grandi produzioni zootecniche e industriali nazionali sono basate su questo cereale e, in tempi recenti, si è assistito a un notevole incremento di questo alimento nell’industria alimentare, consolidando il primato italiano a livello europeo in questo settore. D’altro canto, però, nell’ultimo decennio si è avvertita sempre più la recessione dell’autoapprovvigionamento. Proprio questo è stato il fulcro nodale della Giornata del mais 2013, che si è tenuta lo scorso 25 gennaio presso la Sala Mosaico della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bergamo.

Nel 2007 a seguito dell’attuazione della riorganizzazione degli Istituti di ricerca e sperimentazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nel Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA), la Sezione di Bergamo dell’Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura ha assunto la denominazione di Unità di Ricerca per la Maiscoltura (CRA-MAC). Fin dalla sua nascita ha contribuito allo sviluppo della maiscoltura italiana con la costituzione di nuove e migliorate varietà di granoturco adatte alle diverse condizioni pedoclimatiche italiane, e nell’immediato dopoguerra, all’introduzione e l’adattamento dei mais ibridi.

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Attualmente l’Unità svolge attività di ricerca e sperimentazione indirizzata al miglioramento genetico del mais. Molto curato è il settore scientifico che riguarda le vie genetiche della produttività, avvalendosi di strategie genetiche, biochimiche, fisiologiche e molecolari. L’obiettivo delle ricerche è rivolto alla crescita delle conoscenze scientifiche e tecnologiche dei processi produttivi del mais per migliorarne l’adattabilità ambientale, le qualità nutrizionali e sviluppare innovazioni delle produzioni, intesa la pianta di mais come laboratorio di chimica verde, rinnovabile e sostenibile. Unica a livello nazionale è la Banca del germoplasma custodita presso l’Unità di Ricerca per la Maiscoltura con una collezione di circa 650 varietà tradizionali di mais italiane, e oltre 500 accessioni di varietà europee e di altri Paesi, popolazioni sintetiche, linee pure italiane, americane, esotiche, e pool genetici.

Uso del mais nell’alimentazione umana: gli obiettivi del CRA-MAC Negli ultimi anni si è osservata una crescente attenzione dei consumatori agli aspetti della qualità e della salubrità degli alimenti, soprattutto in relazione all’aumento di patologie quali la celiachia e la necessità di scegliere prodotti senza glutine. In questo senso il mais, che non contiene glutine, ha suscitato crescente interesse come materia prima per l’industria alimentare. Obiettivi del CRA-MAC sono: - identificare nuove fonti di variabilità genetica da sfruttare nei programmi di miglioramento genetico, con un focus particolare sulle caratteristiche biodinamiche e nutrizionali della granella; - determinare nei materiali selezionati il contenuto dei componenti che hanno un ruolo nutrizionale. Sostanze presenti nel mais che contribuiscono agli effetti salutistici e di prevenzione di patologie - Carotenoidi (occhi e vista) - Antocianine (attività antiossidante) - Flavonoidi (attività antiossidante, fegato, sistema immunitario e capillari) - Fitosteroli (cardivascolare, colesterolo LDL) - Esteri ferulati (attività inibitoria nei confronti di lipasi e di glucosidasi, controllo peso) - Fibre (patologie colon, diabete tipo 2, obesità)

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applicazioni

App per la valorizzazione del territorio

Disponibili per iPhone, iPad e tutti i dispositivi mobili con sistema operativo Android di Marco Locatelli Si parla molto spesso di nuove soluzioni per rilanciare il turismo nella bergamasca, ma poche volte sono arrivate proposte interessanti e in linea con quelle che sono le attuali congiunture socio-economiche. Molto valido è invece il lavoro svolto da Maply, startup bergamasca fondata nel 2011 con l’obiettivo di sfruttare le grandi potenzialità dei nuovi media e dei moderni dispositivi di comunicazione, come smartphone e tablet, per promuovere, valorizzare e dare maggior visibilità alle località turistiche o, più in generale, al territorio. Facendo leva sulle funzionalità di geolocalizzazione, interattività e multimedialità di questi device, Maply ha dato alla luce le sue prime tre applicazioni: “Strada dello Stracchino e della Pietra”, una guida interattiva che porta per mano l’utente attraverso le più famose e significative località rurali della Valle Imagna e della Val Taleggio;

“Fattorie didattiche della Lombardia” è invece un servizio che offre la possibilità di organizzare una sana gita all’aria aperta in una delle suggestive fattorie della nostra regione e, infine; “ViaTerra Valle Imagna”, una sorta di “Google Maps” super dettagliato della piccola ma incontaminata Valle Imagna, con tanto di indicazione e presentazione dei percorsi CAI, delle attività produttive locali e una completa raccolta di informazioni storico-culturali sui principali luoghi d’interesse.

Per chi fosse interessato ad installare queste applicazioni o a contattare l’azienda Maply, troverà tutto sul sito internet ufficiale all’indirizzo: www.maply.eu 95


Pasqua che vai, Pasqua che trovi. Una festa che porta con sé tradizioni popolari ricche di simboli e richiami alla natura, ancora vive in Italia e non solo, con alcune differenze… di Simone Gamba Traditions face to face: This year they will come along with the IMU adjustment. Let’s find out how it works in France and Great Britain.

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Pasqua

Come per il Natale, anche nel caso della Pasqua molte tradizioni hanno radici pagane. “Easter”, in inglese deriva da “Ēostre” o “Ostara”, un’antica Dea anglosassone. Siccome la gente era restia ad abbandonare le proprie festività, i cristiani le hanno adottate con ingegno. La più popolare è il “coniglietto pasquale” (o coniglio, alcune volte raffigurato come una lepre), una sorta di Babbo Natale che consegna dolci in giro per il mondo. Tutti sanno che è la seconda festa cristiana più celebrata, ma pochi immaginano quanto sia commerciale: nei soli Stati Uniti, secondo la National Confectioner’s Association si spendono più soldi in dolci per questo evento che per Halloween, Natale e San Valentino (vengono venduti 90 milioni di coniglietti di cioccolato). - Perché il coniglio? E’ una specie prolifera come le uova è un simbolo di fertilità e sappiamo bene che la ricorrenza cade generalmente all’inizio della primavera, quando la natura è in fiore e la vita trionfa sulla morte (proprio come la Resurrezione nell’era cristiana). O è forse l’uovo è la vera star? Un’ antica tradizione prevede che uova sode decorate vengano fatte rotolare su di un prato per celebrare l’Equinozio, in Gran Bretagna e non solo. Eppure, sarebbe davvero noioso se le tradizioni fossero uguali ovunque: nelle isole britanniche delle Bermuda, gli aquiloni volano in riva al mare per simbolizzare l’ascesa di Gesù al cielo e la ricetta per l’occasione è una torta a base di pesce.

As for Christmas, many Easter traditions root back to pagan times: the word Easter comes from “Ēostre” or “Ostara”, an Anglo-Saxon goddess. People were reluctant to give up their festivals, so the Christian era has ingeniously incorporated them. The most popular is the Easter Bunny (or Rabbit, sometimes a Hare), somehow a Santa Claus delivering sweets to children around the world. Everybody knows Easter is the second most celebrated Christian holiday, but when it comes to sweets it is also a commercial recurrence: in the US is an important candy-eating event. According to the National Confectioner’s Association, the Americans spend more money in candies for this event than for Halloween, Christmas and Valentine’s Day (90 millions chocolate bunnies are sold). The Rabbit, a prolific breeder, and the eggs are symbols of fertility, as the holiday usually occurs at the beginning of the spring, when nature is in bloom and life triumph over death (as the Resurrection does in Christian times). Is the egg the real star? An ancient tradition is still alive: hard-boiled eggs are rolled down to celebrate the Equinox. Not only in Great Britain: kids roll eggs every year in the garden of the White House in Washington! Eggs are also used in other games and treasure hunts held for children between Saturday and Sunday. Anyway, It would be a little boring if all traditions were the same. Luckily, in the British islands of Bermuda people of all ages fly kites by the sea to symbolize Jesus ascent and fish cake is the recipe for the occasion.

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La settimana pasquale inizia con la Domenica delle Palme, il giorno in cui Gesù fu accolto a Gerusalemme, com’era in uso per i nobili romani, sventolando foglie di palma. Prosegue con il Giovedì Santo e il Venerdì Santo, ma è di Domenica che le famiglie partecipano alla messa e per il pranzo si riuniscono a degustare l’arrosto, solitamente di agnello o maiale. E la festa finisce qui, ma non a sud delle Alpi. Qui, dove il Vaticano è un enclave incastonata nel territorio nazionale, le tradizioni cattoliche ovviamente sono ancora forti. Oltre agli ormai internazionali uova e conigli, in Italia abbiamo la Colomba, simbolo dello Spirito Santo. Nella Genesi, dopo il Diluvio, una colomba bianca portò a Noé un ramoscello di olivo, un segno di speranza che diede inizio ad una nuova era. Oggi la colomba si mangia ma, niente paura, è solo un dessert simile negli ingredienti al Panettone. Questo animale sacro è anche protagonista della singolare tradizione fiorentina dello “Scoppio del Carro”, in

cui un fuoco ottenuto da frammenti del Santo Sepolcro viene usato per lanciare un razzo a forma di colomba, in segno di pace. Il quid italiano, però, è il Lunedì Santo, festa in alcuni paesi cattolici, spesso invece un comune giorno lavorativo in quelli di lingua inglese. Una passeggiata fuori le mura serve a ricordare l’apparizione di Gesù ai due discepoli mentre camminavano verso Emmaus così, Il “Lunedì dell’Angelo” è diventato il giorno del pic-nic, quando le famiglie prendono il loro cestino con panini e bibite e sciamano verso la campagna alla ricerca di un posto tranquillo dove rilassarsi. Speriamo sia un giorno di sole.

The week of Easter begins on Palm Sunday, the day when Jesus arrived in Jerusalem and people welcomed him as it was customary for royalty in Roman times, by waving palm branches. Then come Maudy Thursday and Friday, but it’s on Sunday that families gather up to taste traditional roasts often of either lamb or ham. In Italy, though, the party is not over. Here, where the Vatican is hosted as an enclave in its territory, Catholic traditions are obviously still strong. Besides the international rabbit and eggs, here we find the dove, a symbol of the Holy Spirit. In the Genesis, after the Flood, a white dove brought a small branch of olive tree to Noah and that sign of hope was the dawn of a new era. Nowadays in Italy we eat the dove but, don’t worry, it is just a cake, very similar in its recipe to Panettone. This sacred bird is also involved in the unique florentine custom of the “Scoppio del Carro” in which a holy fire lit on stone shards from the Holy Sepulchre are used to light a fire used to ignite a dove-shaped, as a sign of Peace. But the Italian bonus is actually Easter Monday, a national holiday in some Catholics countries, often a working day in many English-speaking ones. Some hiking “fuori le mura” (out of the city walls) helps to recall Jesus’s appearance to the two disciples on their way to Emmaus so, on “Lunedì dell’Angelo”, families fill their baskets with sandwiches and drinks and head for the countryside, looking for a nice spot to relax and have a pic-nic. Pray it is going to be a sunny day.

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Pasqua

Pasqua Nell’immaginario collettivo, la Pasqua è senza dubbio un momento idilliaco, fatto di uova colorate e di coniglietti di cioccolato. L’arrivo della primavera risveglia l’allegria e il desiderio di trascorrere più tempo all’aperto, di abbellire i giardini e di festeggiare un particolare momento dell’anno in cui, inevitabilmente, si accavallano sacro (la Resurrezione) e profano (la fine dell’inverno). Anche in Svizzera, molto vicina all’Italia sia a livello geografico che e culturale, si vive la medesima atmosfera festosa. Qui addirittura ancor più sentita è la cura per le decorazioni, così come il rispetto di determinate tradizioni religiose. Tutti insieme impareremo a conoscere quali sono le tradizioni pasquali svizzere più caratteristiche, ricordando che possono comunque variare da cantone a cantone. Ad esempio la Domenica di Pasqua inizia solitamente con la “caccia alle uova”, durante la quale i bambini, armati di cestini, setacciano la casa o il giardino in cerca di doni lasciati dal “coniglietto della Pasqua”. Curiosa è anche la tradizione alla quale si assiste a Zurigo il giorno di Pasquetta: i bambini devono sfidare gli adulti nel cercare di rompere il guscio delle loro uova sode e colorate aiutandosi con una monetina da 20 centesimi. In caso di sconfitta, i bambini hanno diritto alla moneta, mentre nel caso di buona riuscita l’adulto tiene la moneta e prende anche l’uovo. Altrettanto interessanti sono le molteplici celebrazioni religiose, che vanno dalla messa in scena di rappresentazioni bibliche come il giovedì santo (Mendrisio) alla partecipazione a processioni che prevedono l’esposizione dei simboli della passione di Cristo (Ramont). Ben più antica, sebbene meno religiosa, è l’usanza tipica del cantone Vallese di distribuire pane, formaggio e vino. Infine è degna di nota l’usanza ginevrina che si ricollega allo scioglimento primaverile della neve: le fontane vengono agghindate con fiori, nastri e uova colorate per celebrare con gioia il ritorno dell’acqua nelle fontane dopo il lungo inverno!

Ostern Nach der kollektiven Vorstellung ist die Osterzeit eine süße Gelegenheit, von bunten Eiern und Schokoladenhasen verzaubert. In der Frühlingszeit hat man Lust, die Zeit im Freien zu verbringen, die Gärten zu schmücken und diese besondere frohe Zeit zu feiern. Natürlich vermischen sich heilige (Auferstehung) und weltliche Traditionen (Ende des Winters). Auch die Schweiz, welche eine geografische und kulturelle Nähe Italiens hat, erlebt die gleiche. Hier finden Sie die typischsten schweizer Traditionen der Osterzeit, auch wenn jeder Kanton seine eigene Gewohnheiten hat. Zum Beispiel beginnt der Ostersonntag mit dem „Suchen von Ostereiern“, die in der Nacht auf wundersame Weise vom Osterhasen versteckt worden sind. Sehr interessant ist auch die Zürcher Tradition des ‘Zwänzgerle’. Die Spielregeln sind einfach: Die Kinder strecken ihre Ostereier den Erwachsenen hin, und diese müssen versuchen, ein Zwanzigrappenstück so auf das Ei zu werfen, dass dieses stecken bleibt. Prallt die Münze ab, gehören Ei und Geldstück dem Kind, bleibt das ‘Zwänzgerli’ stecken, bekommt der Werfer oder die Werferin Ei und Geld. Gleichfalls wichtig sind die religiösen Feiern: In Mendrisio finden in der Karwoche Osterprozessionen statt. Bei den Umzügen am Gründonnerstag und am Karfreitag wird die biblische Passionsgeschichte dargestellt, während im Romont am Karfreitag die Marterwerkzeuge Christi durch die Strassen getragen werden. Zu einer uralten Ostertradition werden im Kanton Wallis Brot, Käse und Wein verteilt. In Nyon, in der Nähe von Genf, werden in der Osterzeit die Brunnen mit Blumen, Zweigen, Bändern und farbigen Eiern dekoriert, um das Schmelzen des Schnees zu feiern. 99


Pasqua ortodossa La Pasqua rappresenta per i credenti ortodossi la più importante festa dell’anno. La Pasqua ortodossa non coincide sempre con quella cattolica in quanto la Chiesa ortodossa utilizza per il calcolo il calendario giuliano e non quello gregoriano. Per questo motivo la Pasqua ortodossa, quasi sempre, si celebra una settimana dopo quella cattolica. La Pasqua ortodossa viene celebrata la prima domenica dopo la prima luna dall’equinozio di primavera. Nella chiesa durante la messa di mezzanotte il Pope, toglie simbolicamente il sudario dal sepolcro per poi uscire dalla chiesa con il corteo sacerdotale alla ricerca

del corpo di Cristo. Al suo ritorno annuncia ai fedeli il miracolo della resurezzione con la tradizionale esclamazione: “Christos voskrès!” (Cristo è Risorto!) I fedeli, ognuno dei quali tiene in mano un cero, si scambiano tre baci e poi cantano inni di gioia, accompagnati dallo scampanio delle campane della chiesa. Le celebrazioni si concludono con la visita al cimitero nel ricordo dei cari defunti. A Mosca, il Cattedrale di Cristo Salvatore, sulle rive della Moscova, è il posto piu bello dove si puo seguire la messa di Pasqua in Russia

Alla Mozzhukhina Traduttrice

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ПРАВОСЛАВНАЯ ПАСХА Пасха для провославных верующих самый главный праздник в году.Православная Пасха не всегда совпадает с католической потому, что православная церковь использует для вычисления юлианский календарь, а не григорианский, как католики. По этой причине православная Пасха почти всегда проходит через неделю после католической. Православная Пасха празднуется в первое воскресенье после первого полнолуния после весеннего равноденствия. В церкви, во время полуночной мессы главный настоятель церкви (Поп) принимает символически

pasqua ortodossa

Non c’e Pasqua senza uova… Una fase obbligatoria delle preparazioni è la consuetudine a dipingere uova, meglio se con la tinta naturale. Questa tradizione è collegata al fatto che la Pasqua coincide con l’inizio della primavera. Anticamente era celebrata con riti per la fecondità ed il rinnovamento della natura. Dipingere uova insieme ai bambini significa trasmettere loro i nostri valori, raccontare il senso della nostra grande festa. La tavola pasquale é molto ricca a testimonianza della fine del periodo di digiuno e penitenza di 40 giorni. Il tradizionale agnello pasquale é un altro simbolo del sacrificio di Gesù, che non manca mai dalle tavole. La kutia è il piatto principale, al quale segue una serie di pesci al forno, bolliti, fritti, in gelatina, polpette di pesce, aringhe marinate e così via. Poi viene il vareniki (pasta ripiena di ricotta, patate o prugne). Ci sono anche gli golubtsi (involtini di cavolo stufati) e la cena termina con l’ uzvar (composta di vari tipi di frutta secca). La mattina del giorno di Pasqua le famiglie si recano sulla tomba di un parente, dove viene consumato il pranzo. Durante i quaranta giorni successivi alla Pasqua, è di rito salutare chi si incontra con ‘Cristo è risorto‘ (Khristos voskres) ed è consuetudine ricevere in risposta ‘Veramente è risorto‘ (Voistinu voskres).

саван из гробницы и затем оставляет церковь с другими священниками в поисках тела Христова. По его возвращении верующим объявляет о чуде пророков с традиционными восклицание: «Христос voskrès!» (Христос Воскресе!). Присутствующие верующие отвечают ему “Воистину воскрес!”.Затем верующие, каждый из них держит свечу,обмениваются тремя поцелуями и затем поют гимны радости, в сопровождении звона церковных колоколов. Празднование закончится посещением кладбища в память об ушедших. В Москве,на берегу Москва реки, знаменитый Храм Христа Спасителя - это самое красивое место, где вы можете увидеть увидеть и услышать как празднуют Пасху в России. Не существует Пасхи без пасхальных яиц. Обязательный этап подготовки Пасхи это традиция красить яйца, предпочтительно натуральными красителями. Эта традиция связана с тем, что Пасха совпадает с началом весны, когда празднуется время плодородия и обновления природы. Красить яйца вместе с детьми это возможность передать им вечные ценности,объясняя им смысл этого праздника. Пасхальный стол очень богат и свидетельствует об окончании срока поста и покаяния за 40 дней. Традиционный Пасхальный Агнец является еще одним символом жертвы Иисусу и он всегда присутствует на столе как главное блюдо.Другое непременное блюдо Кутья (творог с фруктами и изюмом),за которой следует запеченная рыба,вареное и жареное мясо,заливное,рыбные котлеты,селёдка и так далее. Затем наступает время вареников (равиоли с творогом,картошкой или вишнями).Есть также голубцы(мясо,тушеное в капустных листьях) и ужин заканчивается Узваром,которое состоит из различных типов сушеных фруктов. В первой половине дня Пасхи день семьи идут на могилу родственника,где обедают. В течение 40 дней после Пасхи, все придерживаются обряда,при котором надо приветствовать любого словами «Христос Воскресе»(Khristos voskres),и получать в ответ “Воистину воскрес”(Voistinu voskres).

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Il Carnevale boliviano Alla sfilata di mezza Quaresima parteciperanno alcuno gruppi boliviani famosi per le loro danze, alcune delle quali sono diventate patrimonio dell’Unesco di Francesca Grassi En el desfile de Mitad de Cuaresma contaremos con la participación de varios grupos bolivianos famosos por sus bailes, algunos de los cuales se han convertido incluso en Patrimonio de la Humanidad de la Unesco

De Carmen y David

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El Carnaval boliviano El carnaval en Bolivia se vive y se celebra a lo largo de varios días; en cada pueblo y ciudad se organiza un desfile de grupos que bailan diferentes danzas populares y folklóricos, llamada “entrada del carnaval”, también participan individualmente personas disfrazadas representando a algún personaje. Además de la entrada, se realizan otros ritos durante los días del carnaval, como la ch’alla, una libación y ofrenda a la Pachamama (Madre tierra) en señal de agradecimiento por todos los favores recibidos, como los productos agrícolas. La diversidad de opciones carnavaleras varía de acuerdo a la geografía y culturas de cada región. El carnaval andino se caracteriza por los rituales a la Pachamama y su manifestación

carnevale boliviano

Il Carnevale in Bolivia si vive e si festeggia per diversi giorni; in ogni città si organizza una sfilata di gruppi che ballano differenti danze popolari e folkloristiche, chiamata “Entrata del Carnevale”, a cui partecipano anche singole persone mascherate che rappresentano personaggi tipici. Oltre all’Entrata si organizzano altri riti, come la ch’alla, un’offerta alla Madre Terra in segno di gratitudine per tutti i doni ricevuti, come i prodotti agricoli. Le diverse tipologie di Carnevale variano a seconda della zona e della cultura di ogni regione. Il carnevale andino si caratterizza per i rituali alla Madre Terra e la sua celebrazione è più autoctona che nelle valli e al sud; qui fa molto caldo perciò si festeggia con giochi d’acqua e c’è l’elezione di una regina del Carnevale. Se si desidera allontanarsi dalla città senza perdere i balli, la musica di tendenza e la mojazón, si può partecipare alle manifestazioni di Potosì, Santa Cruz, Chuquisaca e Cochabamba; per chi cerca qualcosa di veramente autoctono le mete sono le città di la Paz e Oruro. A Oruro il Carnevale é molto importante perchè è una festa religiosa e un momento di interculturalità che, grazie alla sua creatività e ritualità, è diventato patrimonio dell’UNESCO e ha favorito la nascita di svariate manifestazioni culturali anche in altre zone. La festa è stata trasformata in un rito cristiano dedicato alla Vergine Candelora, celebrata il 2 febbraio, e la tradizionale “Diablada”, è diventato il ballo più importante di Oruro. Alla festa partecipano più di quarantotto gruppi folcloristici - raccolti in diciotto tipi di danze - che percorrono il tragitto fino al santuario di Socavòn, durante la tradizionale Entrata. Il Carnevale di Oruro coinvolge più di ventottomila ballerini e diecimila musicisti raggruppati in centocinquanta bande che sfilano tra oltre quattrocentomila spettatori di diversi paesi, su un tragitto lungo quattro chilometri; un incontro di bambini, uomini e donne che ballano e lavorano in onore dalla Vergine di Savonacòn, patrona dei minatori e regina del folclore della Bolivia.

es más autóctona que en los valles y en el sur, donde hace mucho calor y por eso destacan el juego con agua y la elección de reinas. Si desea alejarse de la ciudad para estos carnavales sin dejar de lado el baile, la música de moda y la mojazón, puede participar en algunas celebraciones del interior de Potosí, Santa Cruz, Chuquisaca y Cochabamba; pero si busca algo más autóctono, su destino está en pueblos de La Paz y Oruro. A Oruro el Carneval es muy importante porque es un celebración religiosa y un proceso cultural de interculturalidad e intangibilidad que por medio de la creatividad y la ritualidad llegó a constituirse en un modelo de “Obra Maestra del Patrimonio Oral e Intangible de la Humanidad” (UNESCO) capaz de generar manifestaciones culturales parecidas en otros espacios geográficos. La fiesta fue transformada en ritual cristiano, la Virgen Candelaria (Virgen del Socavón) celebrada el 2 de febrero, y la tradicional “Diablada”, se convirtió en el baile típico, propio y principal de Oruro. A lo largo de la festividad participan más de 48 conjuntos folklóricos -distribuidos en 18 especialidades de danzas- que realizan su peregrinación hacia el Santuario del Socavón en la tradicional “Entrada”. El carnaval de Oruro al ser la conjunción de más de 28 000 danzantes, cerca de 10 000 músicos distribuidos en 150 bandas, baile callejero con un escenario repleto de más de 400 000 espectadores del país y extranjeros en casi cuatro kilómetros de distancia, en una reunión inimaginable de niños, niñas, mujeres y hombres, que cantan, bailan y trabajan, en honor a la Virgen del socavón, Patrona de los mineros y Reina del folklore de Bolivia. 103


Maggio 2012 Sweden

Alaska Iceland Norway U. K.

Canada

Greenland

Ireland

Denmark

31 states

Oregon

Iowa Wisconsin

Nevada California

Vermont New York

Netherlands Poland Belgium Germany

Czech. Rep. Slovakia Switzerland Austria Hungary Slovenia Croatia

Washington, D.C.

Colorado

Belarus

Ukraine

Portugal

Maryland

Romania Bosnia & Herz. Serbia Andorra Italy Mont. Kos. Bulgaria Albania Fyrom

Spain

Greece

Kazakhstan

Moldova

France

New Hampshire

Massachussets Rhode Island Connecticut New Jersey

Russia

Finland

Estonia Lithuania Latvia

Lux.

Washington

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Il mondo dal punto dI vIsta deI dIrIttI umanI gay e lesbIcI Turkey

Georgia Armenia Azerb.

Uzbekistan Turkmenistan

ILGA, Ilga, AssocIAzIone assocIazIone InternAzIonALe InternazIonale dI GAy, gay, LesbIche, lesbIche, Mongolia bIsessuALI, bIsessualI, trAnsessuALI transessualI e IntersessuALI IntersessualI

Kyrgyzstan

Tajikistan

North Korea

Japan

Maggio 2012

C h i n a I r a n Afghanistan South Korea Kuwait Nepal Canary Islands A l g e r i a Bahrain Bhutan Coahuila Pakistan Libya Iceland The Bahamas E g y p t S a u d i Qatar Russia Mexico Dominican Rep. India Norway U. A. E. Taiwan Cuba A rFinland abia Hawaii Virgin Islands Bangladesh Myanmar Lao 10 states Federal District Puerto Rico Mauritania M a l i Vietnam Jamaica Haiti Oman Antigua & Barbuda Niger Chad Sudan Cape Verde Estonia Belize Philippines St Kitts & Nevis Dominica Thailand Eritrea Senegal Yemen Honduras U. K. Guatemala Canada St. Vincent St. Lucia Burkina Faso Gambia Latvia Denmark Barbados El Salvador Cambodia Grenada Djibouti Lithuania Benin Guinea-Bissau Guinea Trinidad and Tobago Nicaragua CentralNetherlands African Ghana Nigeria Ethiopia Belarus Ireland Venezuela Guyana Sierra Leone Costa Rica Poland Ivory Palau Sri Lanka Brunei Republic South Sudan Suriname Panama Liberia Coast Togo Cameroon Malaysia Maldives Belgium Germany Colombia French Guiana Aceh Province Czech. Rep. Somalia Ukraine Equatorial Guinea Lux. Congo Uganda Kazakhstan Slovakia Singapore Nauru Austria Kenya Rwanda Ecuador Sao Tome & Principe Gabon Switzerland Moldova Washington Mongolia Hungary Slovenia Croatia Kiribati Pará France New Hampshire Burundi Romania Seychelles South Sumatra Vermont 31 states Dem. Rep. Bosnia Indonesia & Herz. Solomon Serbia Massachussets Oregon Piauí Paraíba Uzbekistan Japan Andorra ItalyTanzania Mont. Kos. Bulgaria Georgia New York Rhode Island Samoa Peru of the Congo Kyrgyzstan Iowa Wisconsin Timor-Leste Alagoas Albania Fyrom North New Islands Tuvalu Papua Armenia Azerb. Turkmenistan Brazil NewConnecticut Spain Portugal Nevada Jersey Sergipe Comoros Angola Turkey Washington, D.C. Korea Tajikistan Guinea Cook Islands California Colorado Mato Grosso Maryland Bahia ZambiaMalawi Greece Gibraltar C h i n a Syria Mozambique Federal District Cyprus Vanuatu I r a n Malta U.S.A. Bolivia South Lebanon Tunisia Afghanistan Mauritius Morocco Zimbabwe Gaza Fiji Namibia Minas Gerais Israel Iraq Korea pENa dI MORTE Kuwait Nepal Rio de Janeiro Jordan Tonga Canary Islands Algeria Botswana Paraguay Bahrain Bhutan Coahuila Chile Pakistan São Paulo 5 paesi e parte della Nigeria e della Somalia L i b y a Madagascar The Bahamas A u s t r a l i a Santa Catarina Swaziland E g y p t S a u d i Qatar Mexico Dominican Rep. India U. A. E. INCaRCERazIONE Taiwan Sul Islands Lesotho CubaRio Grande doVirgin Arabia Hawaii Bangladesh Myanmar Lao 10 states New South Wales Norfolk Island Federal District Rosario 78 paesi e 6 entità* Puerto Rico MauritaniaSouth Vietnam Jamaica Haiti Oman M a Africa li Niger & Barbuda Cape Verde C h a d Australian Belize Uruguay St Kitts & Nevis Antigua S u d a n Philippines Dominica Thailand Eritrea Yemen Senegal Argentina Honduras Incarcerazione fino Guatemala Capital Territory St. Vincent St. Lucia Burkina Faso Gibraltar

U.S.A.

Morocco

Tunisia

Malta

Cyprus

Alaska

Gaza

Syria

Lebanon Israel Iraq Sweden Jordan

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pERSECuzIONI

Gambia Victoria Cambodia Djibouti Benin Guinea-Bissau Guinea Ghana Nigeria Central African New Ethiopia Sierra Leone Ivory Palau Sri Lanka Brunei Republic South Sudan Tasmania Zealand Liberia Coast Togo Cameroon Malaysia Maldives Leggi contro Le discriminazioni Aceh Province Somalia Uganda RICONOSCIMENTO dEllE uNIONI OMOSESSualI Equatorial Guinea Congo Singapore Nauru 57 paesi e 82 entità* Kenya Rwanda Ecuador Sao Tome & Principe Gabon 30 paesi e 28 entità* Kiribati Seychelles *Include parte di una South federazione, Pará Burundi Sumatrastato, provincia, distretto federale e di ogni altra Dem.che Rep. Solomon Leggi proibiscono le unità amministrativa e/o territoriale. QuesteIndonesia leggi prendono di mira lesbiche, gay Piauí Paraíba Non chiaro: Incerto: legge Tanzania Samoa Peru of the Congo basate Alagoas e bisessuali nonché attività e relazioni omosessuali. ATimor-Leste volte si applicano ancheIslands a Tuvalu discriminazioni Papua New Brazil legislazione non sottoposta a Comoros Matrimonio Sergipe Angola persone trans e intersessuali. Questa edizione della mappa mondiale (Maggio 2012) Malawi Guinea Cook Islands sull’orientamento sessuale Mato Grosso Bahia Zambia specificamente giudizio della Corte è stata coordinata da Stephen Barris (ILGA). Design: Renné Ramos & Eduardo Enoki. I Mozambique Federal District Vanuatu Bolivia Sostituto del matrimonio con eguali dati raffigurati in questa mappa sono tratti da State-Sponsored Homophobia: a world Mauritius omofoba, ma che Costituzionale o Zimbabwe Fiji Namibia Minas Gerais survey of laws criminalising same-sex sexual acts between consenting adults - 2012”, o simili diritti Rio de Janeiro NESSuNa può essere usata pENa dI MORTE persecuzione operata Tonga Botswana Paraguay São Paulo Madagascar un rapporto ILGA di Lucas Paoli Itaborahy (disponibile sul sito www.ilga.org in inglese, 5 paesi e parte della Nigeria e della Somalia Chile Sostituto Santa delCatarina matrimonio con meno con tali finalità da agenti organizzati u s tche r a hanno l i a contribuito lEgISlazIONE spagnolo, portoghese e francese). ILGA ringrazia i Agruppi Swaziland INCaRCERazIONE all'aggiornamento annuale e l'Associazione Radicale Certi Diritti per l'aiuto dato nel diritti riconosciuti non-statali Rio Grande do Sul SpECIfICaLesotho New South Wales Norfolk Island produrre la versione italiana Rosario 78 paesi e 6 entità* South Africa Australian Argentina Uruguay Incarcerazione fino Capital Territory

Pena di morte

ai 14 anni

Incarcerazione da 14 anni sino all’ergastolo

Incarcerazione senza precisa indicazione del termine/ Espulsione

Barbados El Salvador Buenos Aires Grenada Trinidad and Tobago Nicaragua Venezuela Guyana Costa Rica Suriname Panama Colombia French Guiana

PROTEZIONE

RICONOSCIMENTO

pERSECuzIONI

Pena di morte

Liberté. Egalité. Fraternité. ai 14 anni

Incarcerazione da 14 anni sino all’ergastolo

Incarcerazione senza precisa indicazione del termine/ Espulsione

Non chiaro: legislazione non specificamente omofoba, ma che può essere usata con tali finalità

Incerto: legge sottoposta a giudizio della Corte Costituzionale o persecuzione operata da agenti organizzati non-statali

Buenos Aires

RICONOSCIMENTO

RICONOSCIMENTO dEllE uNIONI OMOSESSualI 30 paesi e 28 entità*

PROTEZIONE

Leggi contro Le discriminazioni 57 paesi e 82 entità* Leggi che proibiscono le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale

Matrimonio

Sostituto del matrimonio con eguali o simili diritti Sostituto del matrimonio con meno diritti riconosciuti

Victoria

Tasmania

New Zealand

*Include parte di una federazione, stato, provincia, distretto federale e di ogni altra unità amministrativa e/o territoriale. Queste leggi prendono di mira lesbiche, gay e bisessuali nonché attività e relazioni omosessuali. A volte si applicano anche a persone trans e intersessuali. Questa edizione della mappa mondiale (Maggio 2012) è stata coordinata da Stephen Barris (ILGA). Design: Renné Ramos & Eduardo Enoki. I dati raffigurati in questa mappa sono tratti da State-Sponsored Homophobia: a world survey of laws criminalising same-sex sexual acts between consenting adults - 2012”, un rapporto ILGA di Lucas Paoli Itaborahy (disponibile sul sito www.ilga.org in inglese, spagnolo, portoghese e francese). ILGA ringrazia i gruppi che hanno contribuito all'aggiornamento annuale e l'Associazione Radicale Certi Diritti per l'aiuto dato nel produrre la versione italiana

Ora anche per il matrimonio gay NESSuNa lEgISlazIONE SpECIfICa

di Simone Gamba

Maintenant aussi pour les mariages gais de Danielle Marinoni Sono 12 su 192 (da tutti riconosciuti nel mondo) gli Stati in cui è il matrimonio tra persone dello stesso sesso è legale. A questi, quasi tutti europei (8), bisogna poi aggiungere Stati Uniti e Brasile dove, però, è un diritto valido solo in poche giurisdizioni, come ad esempio quella del New Jersey o di New York. La Francia, da alcuni mesi, è all’inseguimento e sta per raggiungere il gruppo di testa. Il 12 febbraio è stato votato e approvato dall’Assemblea Nazionale (l’equivalente della Camera dei Deputati italiana) un progetto di legge in questo senso. Ora tocca al Senato, il 2 aprile. Non stiamo parlando di PACS (Patti Civili per la Solidarietà), già esistenti oltralpe dal 1999, ma del vero e proprio matrimonio. Del resto, Hollande l’aveva detto in campagna elettorale e ora sembra mantenere fede alla sua promessa. E’ forse l’inizio di un cambiamento

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De 12 à 192 (en tout reconnu dans le monde) les États membres où le mariage entre personnes de même sexe est légal. De ceux-ci, presque tous européens (8), on doit ensuite ajouter les Etats-Unis et le Brésil, où, cependant, c’ est un droit valable seulement que dans quelques administrations, comme celle du New Jersey ou de New York. La France, depuis quelques mois, est à sa poursuite et va rejoindre le groupe de tête. Le 12 Février, l’Assemblée nationale (l’équivalent de la Chambre des députés italienne) a voté et approuvé un projet de loi à cet égard. Maintenant, c’est au Sénat, le 2 Avril. Nous ne parlons pas PACS ( pacte civil de solidarité), existant au-delà des Alpes depuis 1999, mais de mariage réel. En outre, Hollande l’avait dit pendant sa campagne électorale et maintenant il semble tenir sa promesse.


C’est «peut-être le début d’un changement radical dans la perception des liens familiaux assignables par la loi» ? Pour certains, c’est juste un truc pour activer une sorte de tourisme “de mariage” pour couples homosexuels étant une des catégories de marketing des plus attractives. C’est probablement vrai, dans certains cas, bien sûr, la question est désormais autorisée devant un grand public d’excellence comme celui du Festival de Sanremo, où un couple homosexuel dans un rideau de silence accompagné d’explications parfois émouvantes, a révélé à des millions d’Italiens de devoir émigrer en Amérique, pour pouvoir se marier. Le fait demeure que l’exigence des unions non conventionnelles s’est fait sentir, jusqu’à présent, seulement dans le soi-disant monde occidental. Et si l’on considère les unions civiles, puis la liste des pays s’allongent. Le phénomène inquiète depuis longtemps l’Eglise catholique et pas elle seulement. Dans les pays musulmans, la situation est encore plus critique: dans toute l’Afrique du Nord et dans de nombreuses autres parties du continent, le droit d’être homosexuel est considéré un crime. Au Pakistan, en Tanzanie et au Bangladesh il est prévu la peine d’emprisonnement à vie tandis qu’au Soudan, en Arabie Saoudite, au Yémen et en Iran on peut même être condamnés à mort. Dernières nouvelles: dans les couples homosexuels, les partenaires devraient avoir le droit d’adopter des enfants de leurs compagnons, comme c’est le cas pour les couples hétérosexuels non mariés. Ceci a été établi à Strasbourg, par la Cour Européenne des droits de l’homme, dans un jugement rendu sur un recours fait par deux femmes autrichiennes pour un des fils de l’une d’elles.

Matrimonio gay

epocale nella percezione dei legami familiari inquadrabili dalla legge? Per qualcuno è solo di un espediente per attivare una sorta di turismo “coniugale”, essendo le coppie gay una delle categorie più appetibili del marketing. Probabilmente è vero, in alcuni casi. Di certo il tema è stato ormai sdoganato anche nell’evento mainstream per eccellenza, il Festival di Sanremo, dove una coppia omosex, in un siparietto muto accompagnato da didascalie a tratti commoventi, ha rivelato a milioni di italiani di dover emigrare in America per potersi sposare. Rimane il fatto che l’esigenza di unioni non convenzionali si fa sentire, fino ad oggi, solo nel cosiddetto mondo Occidentale. E se consideriamo le unioni civili, allora la lista dei Paesi si allunga. Il fenomeno impensierisce da tempo la Chiesa Cattolica e non solo. Nei Paesi di religione musulmana la situazione è ancora più critica: in tutto il Nordafrica e in molti altre zone del continente, il diritto di essere omosessuale è considerato un crimine. In Pakistan, Tanzania e Bangladesh è previsto come pena l’ergastolo mentre in Sudan, Arabia Saudita, Yemen e Iran si può essere perfino condannati a morte. Ultima novità: nelle coppie omosessuali i partner devono avere il diritto di adottare i figli dei compagni, così come avviene per le coppie eterosessuali non sposate. Lo ha stabilito a Strasburgo la Corte Europea dei diritti umani, in una sentenza emessa su ricorso di due donne austriache e dal figlio di una di loro. La sentenza riguarda solo l’Austria ma il principio si estende de facto a tutti e 46 i membri del Consiglio d’Europa. Quale sarà il prossimo Paese a prevedere il matrimonio gay? In Gran Bretagna i lavori sono in corso.

Le jugement ne concerne que l’Autriche, mais le principe s’est étendu en fait à tous les 46 membres du Conseil de l’Europe. Quel sera le prochain pays à envisager le mariage gay? En Grande-Bretagne, le travail est en cours.

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Oman

Tra tradizione e modernità

Viaggio alla scoperta dell’Oman, tra deserti attraversati da beduini, fiordi in stile norvegese e villaggi di pescatori e lussuosi hotel di Simone Gamba

Sono sempre più numerosi gli italiani in Oman. L’Italia, secondo l’Ufficio del Turismo del Sultanato, è diventata nel giro di un anno il quarto mercato europeo, dopo Gran Bretagna, Germania e Francia. Il volo diretto di Oman Air da Milano Malpensa ha certamente aiutato, ma la destinazione attrae per le sue notevoli risorse turistiche, per essere una località autentica e allo stesso tempo, a differenza del vicino Yemen, sicura. Iniziamo il nostro viaggio da Muscat, una delle città più antiche del Medio Oriente. Si presenta sobria ed elegante con i suoi castelli bianchi da fiaba e i campi da cricket. Era già nota ai Greci ma fu Vasco de Gama il primo europeo a mettervi piede. Le sue intenzioni, però, non erano pacifiche. Soltanto nel 1649 gli omaniti riuscirono a cacciare i portoghesi lasciando che si imbarcassero per Goa. Più piccola della non lontana Abu Dhabi, un tempo “Mascate” governava il commercio di datteri, incenso e madreperla, mentre oggi gli affari si fanno con grandi multinazionali giapponesi e americane, sopratutto nel settore automobilistico.

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Proseguendo verso nord, dopo circa 4 ore di strada si arriva a Sour, riconoscibile da lontano per il suo faro. Si estende su una laguna circondata da una pianura brulla, dove i daw (sambuchi), le tipiche barche da pesca, sono adagiate su un fianco durante la bassa marea. Le case bianche che ostentano balconi in legno scolpito, scintillano per il loro candore al mattino e si colorano di ocra sotto la luce del tramonto. Poco lontano le rovine di Qalhat (Calatu), città prospera nel XIII secolo e prima capitale del Paese. Marco Polo, di ritorno dalla Cina, vi fece scalo mentre costeggiava la penisola arabica. La descrisse ne “Il Milione”, come un crocevia dei commerci, in particolare per scambiare le spezie provenienti dall’India con splendidi cavalli. Colpita da un sisma alla fine del XV secolo, finirà saccheggiata dalla flotta del portoghesi. Se pensate che i fiordi siano un’esclusiva dell’Europa Settentrionale vi state sbagliando. Ne troviamo anche qui, a latitudini ben diverse. Insenature profonde popolate da delfini e pesci tropicali, promontori di roccia color sabbia: è la penisola del Musandam, chiamata anche “La Norvegia d’Arabia”. Un luogo isolato dal

geografia

E se l’oro nero non manca, il Sultano sa bene che non si tratta di una risorsa eterna e da alcuni anni ha aperto le porte al turismo. Si possono ammirare la moschea, che spicca per la sua cupola e il minareto color turchese; la prestigiosa Royal Opera House, primo grande teatro d’opera dei Paesi arabi ad aver ospitato la Turandot di Franco Zeffirelli. Poi il museo etnografico Bait Al Zubair, nella zona vecchia, con una nuova ala battezzata Bait Al Nahdah (la casa della Renaissance), quattro piani di collezione permanente e alcuni spazi dedicati a mostre d’arte contemporanea, concerti, eventi. Non a caso, Muscat è stata nominata “capitale turistica del mondo arabo”, in cima alla classifica di Lonely Planet delle città da visitare nel 2012.

mondo per lungo tempo e zona militare fino al 1992. Del resto, in Oman fino al 1970 non c’erano telefoni, scuole, ospedali ed erano proibite radio, libri, pantaloni e occhiali da sole. Oggi vi sconsiglierei di aggirarvi senza crema solare e lenti polarizzate. Da alcuni anni le cose sono cambiate: le scuole ci sono e insegnano in inglese e arabo, l’acqua marina viene dissalata e resa potabile, i ventilatori permettono di dormire in casa e non sul tetto come una volta. Nonostante tutto, alcune usanze sono state conservate. Nei villaggi di pescatori, dove si parlano dialetti mai stati scritti e le donne sposate indossano maschere di pelle di capra, arrivano sempre più turisti dai vicini Emirati per trascorrere un weekend lontano dal trambusto cittadino, praticare lo snorkeling o degustare caffè al cardamomo in bicchieri di porcellana. Ma il vero gioiello è per molti Wadi Shab, un torrente che scorre lungo le pareti verticali di un canyon, attraversa un’oasi di terrazze coltivate e palme, formando piscine naturali e cascate nascoste tra le rocce. Da qui i più arditi osano tuffi spettacolari. Verso l’interno si trova il deserto più arido al mondo: il Rub Al Khali, ininterrotto fino all’Arabia Saudita. Una volta era attraversato da carovane di cammelli e oggi dominato dalle jeep. Ma in passato non era il petrolio a fare la fortuna di questa terra, era piuttosto la resina traslucida della “boswellia sacra”, da cui si ricava l’incenso utilizzato durante le cerimonie religiose, oppure come ingrediente per la realizzazione di unguenti, profumi e pozioni medicinali. Una pianta coltivata nella regione meridionale del Dhofar dove, in particolare a Salalah, d’estate soffia il kharif, un monsone, le cui piogge colorano di verde pianure e montagne e per il resto dell’anno non disturbano la balneazione. Lungo la spiaggia sorgono alberghi sontuosi come l’Hilton o il Juweira Boutique Hotel, un albergo dal décor d’ispirazione orientale progettato dall’architetto egiziano Adel Mokhtar (un transatlantico ancorato nel porto restaurato e convertito in hotel galleggiante). Anche da queste parti, tuttavia, le abitudini non sembrano cambiate nel tempo. La modernità dei centri commerciali, dei fast-food e dei resort non sembra sostituire il passato, lo affianca. Basti pensare che il piatto tradizionale, dai tempi in cui il viaggiatore e pensatore Ibn Battuta passava di qui, rimane il cucciolo di squalo bollito.

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Vi segnaliamo alcuni eventi e altre occasioni musicali in città e provincia All’interno della consueta rassegna di Bergamo Jazz, un’attenzione particolare va a: HERMETO PASCOAL GROUP

23 Marzo, Teatro Donizetti, ore 21.00 Hermeto Pascoal (tastiere, fisarmonica, flauto basso, strumenti vari), Aline Morena (voce, chitarra, percussioni), Vinicius Dorin (sassofoni, flauto, percussioni,) Andrè Marques (pianoforte), Itibere Zwarg (basso elettrico, percussioni), Marcio Bahia (batteria), Fabio Pascoal (percussioni). Senza di lui il mondo della musica brasiliana non sarebbe lo stesso. Per via della lunga barba e dei capelli bianchi è soprannominato lo Stregone “o Bruxo”. Il suo potere? Suonare quasi tutti gli strumenti sul palco, dai fiati alle chitarre, ma lo vedrete più spesso imbracciare la fisarmonica o il flauto traverso. Potrà sembrarvi un guru tropicale e psichedelico oppure un bavarese in vacanza, a seconda della camicia del giorno, ma non fermatevi alle apparenze, ascoltatelo bene. Virtuoso ed ecentrico, ha ispirato alcuni dei più grandi autori suoi connazionali, come Tom Jobim, Elis Regina, Airto Moreira e Flora Purim, ha lavorato con Miles Davis, Ron Carter e GIl Evans. Se questo non basta allora fate conto che, quando capita, ricava musica da oggetti non convenzionali, come teiere, tavoli, giocattoli, pupazzi e una volta ha persino portato galline e maiali in uno studio di registrazione. Esiste uno sport in Brasile chiamato “Vale tudo”. Anche per la musica sembra che non ci siano limiti.

Marc Ribot Solo (chitarra)

22 marzo, GAMeC, Bergamo, ore 17.00 Vanta collaborazioni da brivido come Elton John, Elvis Costello, Wilson Pickett, ma in America i più lo conoscono come il chitarrista di Tom Waits. In Italia ha suonato con Vinicio Capossela, un cantautore che non disdegna sperimentazioni di vario genere. Autore free jazz di chiara matrice rock, Ribot ha realizzato il suo ultimo album Silent Movies, un percorso di solo chitarra intimistico fatto di divagazioni melodiche, venature blues nel suo stile da colonna sonora , fatto di brusii provenienti da una casa fantasma.

Armando Corsi

29 marzo (jazz - chitarra classica), Caffé Letterario, Bergamo. Un altro chitarrista celebre per le sue collaborazioni. Vero maestro delle sei corde, sia quando accompagnava i conterranei Fabrizio De André, Ivano Fossati e Paolo Conte (possiamo dire genovese d’adozione?), sia nei suoi album solisti che ammiccano ai ritmi brasiliani, spagnoli e più in generale all’anima mediterranea della musica.

“Prog Night” La Storia New Trolls e le Orme

8 Marzo, Teatro San Fedele, Calusco D’Adda, ore 21.00 Due formazioni storiche italiane insieme in tour per la prima volta. Alto livello tecnico, influenza della musica classica. Nella scelta ricercata dei brani spiccherano quelli nati sotto l’egida del grande maestro Luis Bacalov.

Negrita Unplugged 2013

20 Marzo, Teatro Creberg Bergamo, ore 21.00 La band toscana in tour per un totale di 30 concerti sbarca a Bergamo per eseguire in versione acustica i suoi cavalli di battaglia insieme ai brani dell’ultimo album “Dannato Vivere” e ad alcune loro canzoni riarrangiate e mai sentite prima dal vivo.

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Bepi e i Erbe Blò

8 Marzo, Paprika, mariano di Dalmine, ore 22.00 Tiziano Incani in arte Bepi, è sempre uno spettacolo sia visto da lontano sul grande palco, sia da vicino, nel piccolo locale. Si presenta qui con due fedeli strumentisti e un repertorio bluegrass. Oh, yeah.

Sunny Blues

15 Marzo Paprika, Mariano di Dalmine, ore 22.00, Formazione minimal, due amici musicisti si esibiscono in un combo acustico in un repertorio di cover storiche di Jimi Hendrix, Eric Clapton, Bob Dylan e altri forse meno conosciuti dal pubblico bergamasco: John Mayer, Ben Harper e Jamie Cullum.

Ad aprile: Giovanni Allevi

10 Aprile, Teatro Donizetti, Bergamo, ore 21.00 Un concerto promosso dall’associazione culturale «Soffia nel vento» e dall’associazione «Spazio autismo» onlus di Bergamo per raccogliere fondi e promuovere progetti dedicati all’autismo. Dopo il successo del suo ultimo album «Sunrise», il pianista torna nella dimensione più intima del suo strumento, in un tour che lo porta nei principali teatri d’Italia.

EVENTI MUSICA E ARTE

In un ormai storico locale, sempre ricco di proposte:

Tète à Tète. Passioni Stonate

11 Aprile, Teatro Donizetti, Bergamo, ore 21.00 Scritto da Giovanna Gra, selezione musicale e musiche originali Alessandro Nidi, con Veronica Pivetti (voce) e Alessandro Nidi (pianoforte). La presentazione dice “Non sparate sul pianista, non è colpa sua!”. Brevi monologhi e canzoni raccontano i guai del cuore. Che fa rima con furore.

ARTE Pop, Realismi e Politica: Brasile - Argentina, anni Sessanta

Dall’8 marzo al 26 maggio 2013 la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. A cura di Paulo Herkenhoff e Rodrigo Alonso. Opening: giovedì 7 marzo 2013, ore 18:30 In mostra la produzione artistica in Brasile e in Argentina negli anni Sessanta, un’epoca caratterizzata da profondi cambiamenti sociali, abbastanza da stimolare la creatività di molti artisti. Le opere sono state esposte prima alla Fundación PROA di Buenos Aires e al Museu Oscar Niemeyer di Curitiba nel 2012 e tornerà prossimamente in Sudamerica al MAM - Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro. Temi quali la massificazione dei consumi, la crescita della pubblicità e della moda e infine la politica vengono rappresentati in forme ispirate alla Pop Art nordamericana e inglese al Nouveau Réalisme, passando per il Situazionismo, fino al movimento argentino Otra Figuración e ai movimenti brasiliani Nova Objetividade e Tropicália. Un percorso espositivo che raccoglie video, dipinti, installazioni, disegni, fotografie e documenti, ovvero circa 140 opere, a volte scandalose e contradditorie. 109


ESCURSIONI IN MONTAGNA e NEWS dal CAI Bergamo

CALCIO

30/03 07/04 14/04 21/04 28/04 05/05 08/05 12/05 19/05

ATALANTA - Sampdoria Internazionale - ATALANTA ATALANTA - Fiorentina Genoa - ATALANTA ATALANTA - Bologna Parma - ATALANTA ATALANTA - Juventus Udinese - ATALANTA ATALANTA - Chievo

PALLAVOLO

24/03 Imoco Conegliano - FOPPAPEDRETTI 06/04 Asystel Villa Cortese - FOPPAPEDRETTI

TRIATHLON

24 Marzo Campionato italiano di Duathlon Sprin Romano di Lombardia info: 338/5050564 - www.ecorace.org

TENNIS

Dal 17 Maggio al 7 Giugno Torneo Tennis VIP - Centro Sportivo Mongodi, Cividino di Castelli Calepio, info: www. sportesolidarieta.it

BASKET 24/03 27/03 07/04 21/04 25/04 28/04 05/04 12/05

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CO.MARK - Assigeco Casalpusterlengo SBS Castelletto Ticino - CO.MARK CO.MARK - Liomatic Group Bari ArcAnthea Lucca - CO.MARK CO.MARK - Moncada Solar Agrigento Viola Reggio Calabria - CO.MARK CO.MARK - Paffoni Omegna Enoagrimm San severo - CO.MARK

1 Aprile e 25 Aprile Andar per stambecchi Escursione alla ricerca degli stambecchi. Ore 9,30 ritrovo presso il Palazzetto dello Sport di Valbondione Info: Dott. Mirco Bonacorsi 338/9999974 www. osservatoriomaslana.com 6 Aprile Escursione da Ponteranica a Olera con visita alle opere d’arte delle chiese locali a cura della Commissione TAM - iscrizioni nel sito www.caibergamo.it Dal 10 Aprile al 15 Maggio 16° Stage Fotografia di montagna, presso sede CAI Palamonti Info 335/5706339 zanfab@tin.it 21 Aprile 64° Trofeo Parravicini , Coppa Italia di scialpinismo, Carona, info: www.caibergamo.it 5 Maggio Visita all’area protetta ‘La valle del freddo’ organizzazione: Commissione TAM e CAI Val Cavallina iscrizioni sul sito www.caibergamo.it 24 Maggio 140° Anniversario del CAI Bergamo – 150° Anniversario del CAI Tavola rotonda con le guide alpine bergamasche sull’evoluzione dell’alpinismo e dell’arrampicata negli ultimi decenni ore 21 presso il Palamonti


PUNTO SPORTIVO CAMMINATE 01 Aprile • Marcia dei coertì - Km 6/12/17/21, Leffe, info: 347/3469923 info@leffegiovani.org • Camminata campestre di Pasquetta - Km 7/14, Telgate, info: 035/4421191 info@sportelgat.org • Milano Venezia - Km 7/12/15/20, Pagazzano, info: 0363/814834 07 Aprile • Giro del Monte Canto - Km 6/10/18/23, Carvico, ore 7.30/8,30 info: www.skydelcanto.it • Skyrunning del Canto - Km 22, disl. 1250m, Carvico ore 9,30 info www.skydelcanto.it • Tra i santuari di Cenate e l’oasi del WWF - Km 6,5/8/16/23/27, Cenate Sotto, info: 338/9868554 ambrosini.pasinetti@alice.it 14 Aprile • Camminata sulle rive dell’Adda - Km 6/12/20, Fara Gera d’Adda, info: 347/5149691 ma-nuel1896@yahoo.it • Skyrunning del Segredont - Km 19,5, disl. 1350m, Vertova • Trittico delle tartarughe - Km 6/11/19/31, Bergamo, Oratorio S.Croce- Via Ozanam 10, info: 393/7003445 035/531326 21 Aprile • Sarnico-Lovere Run - Km 26, Sarnico, info: 041.990320 www.sarnicolovere.it • La Padelada - Km 7/14/21/29, Arcene, info: 035/878527 gparcene@virgilio.it 25 Aprile • Trail del Formico - Monte Farno , Gandino Km 22, disl. 1000m • Camminata Alpina - Km 8/12/21, Gorlago, info: 347/3198602 035/952714 28 Aprile • Quater pass sura ol ciel - Km 3/10/18, Ponteranica, info: 348/4021657 www.matteozanissieri.it • Scarpinata del lago - Km 8/11/17, Monasterolo, info: 349/3561846 rosy.facchi@hotmail.it 1 Maggio • Maratona della Valseriana - Km 6/10/16/22/30, Fiorano al S. info: 035/720936 mcoter@alice.it • Maratonina di Morengo - Km 21, Morengo, info: 0363/957150 ferri_emilio@vodafone.it • Camminata Demetrio Trapattoni - Km 6/10/18, Mariano di Dalmine, info: 327/2195032 ghimin@alice.it 5 Maggio • Marcia del donatore - Km 5/10/15/20, S.Paolo D’Argon, info: 035/959336 www.lads.it 12 Maggio • StraCurno - Km 7/11/16/24, Curno, info: 334/1944491 nglmafio@gmail.com

GOLF

1 Maggio • Ambrosiana Golf (Mi) 30 Giugno • Garda Golf Country Club (Bs) 28 Luglio • Golf Club Bergamo L’Albenza (Bg)

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zumba

“It’s not a workout, it’s a party” Così la Zumba ha conquistato il mondo Dire Zumba è dire successo. Sì, perché in tutto il mondo è diventata una disciplina sportiva accattivante e che conquista il pubblico di tutte le età. Perché? Perché fa bene al corpo, alla mente, al cuore e all'umore di Greta Nicoletti La Zumba è una lezione di fitness di gruppo che utilizza i ritmi e i movimenti della musica afro-caraibica, mixate con i movimenti tradizionali dell’aerobica. Nasce negli anni ‘90 dalla mente e dai piedi di Alberto Perez, in arte Beto, guru del fitness e coreografo di Shakira. L’istruttore, di origine colombiana, un giorno fu costretto ad improvvisare la lezione perché aveva dimenticato i cd previsti: ed ecco la Zumba, un mix esplosivo di danze caraibiche, affrontate come una lezione di aerobica low impact. Il suo obiettivo principale è generare un alto consumo calorico grazie all’intensità variabile. In più, le musiche e le coreografie divertono il praticante, in modo da fargli dimenticare lo sforzo fisico mentre cresce il consumo calorico. Lo scopo della Zumba è raggiungere la forma fisica ballando al ritmo delle danze latine, quali il merengue, la samba, la salsa, il reggaeton, la cumbia e non solo: nelle coreografie c’è posto anche per il fascino suggestivo della danza del ventre. Il segreto di tanto successo è presto spiegato: può essere praticata a vari livelli di intensità, senza limiti di età, serve al corpo, alla mente ma soprattutto al cuore perché quando si balla e ci si diverte, anche il cuore è felice. Emblematico l’esempio degli Stati Uniti dove spopola un simpatico slogan: “it’s not a workout, it’s a party” (non è una fatica ma una festa). In realtà proprio di questo si tratta: si suda, si fa fatica, si bruciano calorie. Si sorride e ci si diverte.

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Oltre a un fenomeno del fitness la Zumba è diventata anche fenomeno mediatico, mediante la commercializzazione di videogiochi e strumenti interattivi che hanno portato questa disciplina direttamente nelle case delle persone. Insomma, una vera e propria operazione di marketing ben riuscita! Basti pensare che viene praticata in 125 Paesi del mondo e conta 12 milioni di praticanti. Ed è una disciplina in continua evoluzione. Dove fare la Zumba “di qualità” a Bergamo Proprio perché è diventata una moda, abbiamo voluto capire quali sono gli strumenti giusti per riconoscere un corso Zumba di qualità, individuare un centro di fiducia dove praticare questa attività e capire quali sono gli istruttori qualificati. Per questo abbiamo parlato con Daniel Tina, direttore di Primo Piano Palestre di Capriate San Gervasio (Bg). “La Zumba piace perché la gente balla, si scatena, si lascia andare ... e suda! Tantissimo” spiega Daniel. “Per sapere se un istruttore è qualificato – prosegue - occorre che l’utente consulti l’albo degli istruttori di Zumba. Si tratta di un marchio registrato, perciò chi vuole insegnare questa pratica si deve iscrivere al sito, pagare una quota, partecipare al corso che rilascia la qualifica specifica. Successivamente il trainer riceve periodicamente aggiornamenti di musica, di passi e coreografie da insegnare agli allievi a lezione in palestra”.


oroscopo Buon compleanno

Illustrazioni: Rach. Finazzi

Amore: fascino, magnetismo e una forte adrenalina condurranno i single a incontri mozzafiato. Marte promette la nascita di un amore importante. Le coppie instabili sceglieranno il proprio futuro, definitivamente. Lavoro: Urano in congiunzione a Marte non sono certo fautori di liete novelle. Tante trasformazioni e repentini cambi di posizioni professionali.

Amore: Ecco la resa dei conti. Nella vita tutto cambia ed è ora giunto il vostro momento. Le coppie infelici troveranno la forza di salutarsi. Questa volta definitivamente. Le coppie felici dovranno far fronte a imprevisti: prove d’amore? Forse. I single, si diano da fare perché le stelle porteranno intense emozioni e un incontro indimenticabile: un ritorno dal passato. Lavoro: Cambiamenti importanti. Amore: In stand by per tutto il mese. L’amore va. I single vivono forti disagi e mancanza di autostima: sono d’obbligo introspezioni accurate. Saturno addormentato non vi disturba, ma intuitivi come siete, sapete che qualcosa sta cambiando e Aprile ve ne darà la prova. Lavoro: Buon periodo per riappacificarsi con colleghi e amici. Riceverete piccoli successi e gratifiche. Favoriti i giochi d’azzardo, seppur con moderazione. Un incontro di vecchia data vi farà tornare la memoria.

Amore: Una situazione stabile per le coppie nate in precedenza. Tuttavia, Saturno, ora addormentato, rimanda le decisioni difficili che arriveranno nella seconda parte dell’anno. Buone nuove per i single dalla fine del mese. Lavoro: Intuite che qualcosa sta cambiato. Un momento di sconforto sul vostro avvenire incerto sopraggiungerà nelle settimane centrali. Dopo la tempesta, spunta sempre l’arcobaleno. Sappiate attendere.

Amore: Una grinta incredibile per stabilizzare rapporti d’amore appena nati. Sarete chiari e schietti con chi vi circonda. I single, potranno stringere facilmente nuove amicizie e tra queste un incontro carico d’eros. Lavoro: Ancora ritardi sul fronte comunicazioni. Ritardi nei pagamenti e una comunicazione mancata, saranno il focus del mese. L’energia rinnovante di Venere e Marte vi aiuteranno a risollevarvi facilmente e in fretta.

Amore: Giove vi benedice con aspetti armonici dal segno dell’Ariete. È un buon mese per riiniziare a vivere progettando vacanze di coppia, e il vostro avvenire personale. I single si godano gli incontri venusiani: flirt tanto leggeri quanto veloci. Lavoro: Gli stati di nervosismo del mese scorso sono spariti. Attendetevi un mese ricco di successi e tranquillità d’animo. E anche se il vostro futuro professionale è incerto, vedrete tutto con una sana dose di ottimismo: l’atteggiamento giusto per vincere.

Amore: Momenti di grande tensione. Trasformazioni e tante decisioni da prendere al volo. Marte e Urano capovolgono una situazione mettendovi alle strette con amici e il partner. Venere invita al cambiamento e vi costringerà alla resa con partner troppo pretenziosi o per nulla presenti. Lavoro: un blocco, un momento difficile. Una situazione dovrà essere ridiscussa. Chiusure contrattuali, e possibili trasferimenti all’estero (se presenti nel tema natale aspetti armonici tra Giove-Marte).

Amore: Sperimenterete nuove modalità nel gestire il rapporto a due. Consiglio maggior chiarezza e definizione di traguardi. Marte scioglie i nodi del Karma e spezza le coppie non destinate a stare insieme. Per i single: puntate a flirt passeggeri Lavoro: Blocchi e momenti NO. A fasi alterne vivrete una Primavera fatta di ritardi, impicci e piccole riuscite. Attenzione alle facili illusioni.

Amore: Stimolati dai pianeti dell’amore inseguirete il sogno di un rapporto a due. Un incontro vi ridonerà la speranza in un futuro di coppia, ma ahimè sarà soltanto per pochi mesi. Venere vi invita a godere dei piaceri della vita e a spendere per i divertimenti. Forse più del dovuto. Lavoro: Ottime le opportunità professionali. Nuovi ingaggi, incarichi, impieghi. Una nuova strada si aprirà all’orizzonte garantendo l’ascesa verso il successo.

Amore: La forza decisionale si annida nella grinta che vi accompagna nel corso del mese. Ottima la carica energetica per appianare situazioni malsane nella coppia. Per i single: un incontro è nell’aria, ma è soltanto un flirt passeggero. Lavoro: La croce astrologica della professione segna grandi trasformazioni per voi. Non sempre positive, non sempre attese. Dal canto vostro, una Venere fortunata appianerà divergenze e salverà il salvabile.

Amore: Un incontro ha segnato l’inizio di una nuova fase della vostra vita. Attenzione a scegliere con minuziosa cura il partner: eliminate il vecchio per vivere appieno il nuovo. Lavoro: Ottimo periodo per i liberi professionisti che potranno guadagnare di più con lavori lampo, presto commissionati. Mercurio vi rende impazienti. Siate cauti e imparate l’arte della pazienza. Una comunicazione è attesa per la terza settimana del mese.

Amore: Primavera in ripresa per chi come voi ha subito mesi di profonda incertezza e fragilità. Ora, la stabilità la farà da padrona e sistemerà quelle situazioni incerte nella coppia, per consentirvi un’Estate piena di felicità. I single -quei pochi rimasti- potranno scacciare la noia con la mondanità. Carica erotica massima. Lavoro: Siate accorti nelle spese. Un imprevisto vi obbligherà a metter mano al portafogli.

Joseph Procino astrologo, specializzato nella lettura dei transiti (tecnica per la previsione di accadimenti futuri attraverso il moto dei pianeti). Per info ed eventi: jossep.84@gmail.com

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Villa Morlacchi, vivere nella storia

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