Bergamo Magazine N.4

Numero 4 ottobre NOVEMBRE 2014

Economia

Europa e Russia, la guerra è commerciale Pag.10

Buon Compleanno Coni 100 anni di sport a Bergamo

Pag.12

Moda

I must have della stagione, per lui e per lei Pag.16

Ordine Imperiale della Riunione La nomina di Dame e Cavalieri

Pag.58

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concorso

La caccia al tesoro...

Dove si trova questa figura?

Una sfida per tutti i bergamaschi e non solo, per riscoprire insieme la nostra città.

Fate attenzione all’immagine qui sopra: riconoscete questo dettaglio?

Sapete indicare dove si trova e di cosa si tratta?

Seguiteci su Twitter e cliccate mi piace sulla pagina Facebook “Bergamo Magazine” e scrivete la vostra risposta.

Il primo che indovina vincerà una bottiglia Magnum di prosecco Franciacorta gentilmente offerto dalla Tenuta Ziliani di Castelli Calepio (Bg) (vedi regolamento su bergamomagazine.it) 3

Economia

Europa e Russia, la guerra è commerciale Pag.10

Buon Compleanno CONI 100 anni di sport a Bergamo

Pag.12

Il personaggio

Martina Caironi, la nostra campionessa paralimpica Pag.14

Moda

I must have della stagione, per lui e per lei Pag. 16

Boccone Divino

A Milano il ristorante dog friendly pag. 22

Musica

Grande successo per il Cassano Festival Pag. 24

Energia & Innovazione

Standarkessel: caldaie e sistemi elettrici ecosostenibili Pag. 26

Buganvillea

Caffè a regola d’arte Pag. 30

Amici animali

Cane e gatto: quando il bagno?

Pag.34

PR Engineering

Progettazzione e logistica a servizio del settore pietre e resine

Pag.36

Enologia

Comitato decennale Veronelli Pag.38

Patti di convivenza: istruzioni per l’uso

Curiosità dal mondo Top ten: i letti più strani

Pag.74

Pag.40

UNCI

Caramelle

Premio bontà

La fiction bergamasca sul web Pag.76

Pag.42

Psicologia

Uomo vs Donna: questione di cervello

Commercialista

Paghe online: un servizio rapido e professionale Pag.80

Pag. 46

Monnalisa

La tradizione siciliana incontra la cucina indiana

Palestra

Individual lab: l’allenamento su misura Pag.84

Pag. 48

Piante & Fiori

SOMMARIO

Affari legali

Risparmio

Verdevivo: un regno di colori

L’innovazione di ME.SI® Pag.86

Pag.51

Mondo bimbi

Giocattoli vintage e nuove tecnologie

Casa del commiato

Un nuovo servizio per l’estremo saluto

Pag.54

Ordine Imperiale della Riunione La nomina di Dame e Cavalieri

Pag.88

Halloween bilingue

Scherzetto o moda? / Trick or trend?

Pag.58

Viaggi

Pag.90

Parentesi Cinema

Cuba, tra sigari e spiagge da sogno

Festival internazionale del cortometraggio

Pag.64

Talent Garden

Contro la disoccupazione, nuove forme d’imprenditorialità Pag.68

Pag.94

I have a dream

Progetti imprenditoriali in cerca di sponsor Pag.97

Ecomafia

Un business da 15miliardi di euro Pag.70

Giochi & Applicazioni

Ingress, così Google mappa le città Pag.72

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Editore Fondazione Vitae Nazareni Bergamo – Via Ronzoni, 9 Procuratrice Barzago Michela In partnenariato con : Terma Holding S.r.l.

Bergamo - Via Evaristo Baschenis 3 Rappresentante Roberta Martinelli

© Copyright Bergamo Magazine: testi ed immagini della presente pubblicazione non possono essere riprodotti con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali senza autorizzazione firmata dall’editore.

Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.

Periodico bimensile d’informazione locale per la valorizzazione culturale ed economica del territorio.

Iscrizione al tribunale di Bergamo n° 14/2012.

Bergamo – Via Ronzoni, 9 www.bergamomagazine.it 035 264483

Direttore responsabile Silvia Valenti bergamomagazine@gmail.com 349 8172191 Direzione comunicazione/eventi Danielle Marinoni redazione@bergamomagazine.it 393 6096511 Progetto grafico www.21adv.it Redattori Simone Gamba Veronica Cuni Francesco Stabile Marianna Peluso Giulia Costetti Greta Nicoletti Direzione marketing Alfredo Bordogna Pierangelo Maria Terraneo Giovanni Barzago Direzione amministrativa Pusterla Roberta Chiara Fotografi Paolo Storti Giovanni Rabaglio Si ringrazia per la collaborazione Marianna Berizzi, Luca Santinoli, Gian Arturo Rota, Annalisa Veneziani, Leila Fatnassi, Andrea Molinari, Clara Barcella, Giorgio Fossati, Nicola Marino Tipografia CPZ Spa - Costa di Mezzate (Bg)

Bmag è anche su:

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www.bergamomagazine.it

SOMMARIO

HE D SAVE T

DA

Tutti i weekend di ottobre Sabato 1 e Domenica 2 novembre 2014 dalle 10 alle 18

A LEOLANDIA UN HALLOWEEN DA PAURA Minitalia Leolandia Via Vittorio Veneto, 52 Capriate San Gervasio Un mese di divertimento da urlo: è HalLEOween.

Il parco divertimenti per bambini si traveste in occasione della festa più mostruosa e divertente dell’anno.

Ragni, spettri, pipistrelli, pozioni magiche, streghe, maghi e fantasmi daranno il benvenuto e faranno vivere agli ospiti una giornata mostruosa.

PREMIO DELLA BONTÀ U.N.C.I CITTÀ DI BERGAMO Hotel Excelsior San Marco Piazzale della Repubblica 6 Bergamo L’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia (U.N.C.I.) consegna il Premio della Bontà a sette associazioni o persone che si sono distinte nell’attività sociale, assistenziale, nel volontariato e nelle opere di solidarietà.

HE D

Domenica 30 novembre 2014 alle ore 10.00

SAVE T

SAVE THE

2 E T

1 E AT

3 E AT Venerdì 24 ottobre 2014

Appuntamento con Bmag Piazza Pontida, Bergamo Città Bassa Il team di Bmag invita ad un aperitivo per offrire a tutti i suoi lettori una copia della rivista ottobre/novembre 2014.

Non mancate!

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In autunno cadono le foglie, le giornate si accorciano, la natura si prepara al lungo sonno invernale. Per noi di BMag questa stagione rappresenta invece una rinascita, una nuova primavera. Bergamo Magazine torna a regalarvi fotografie, interviste, realtà del nostro territorio, analisi dell’attualità italiana, approfondimenti culturali e curiosità dal mondo.

Tempo di moda, tempo di vendemmia, tempo di progetti. Allora largo ad un’esplosione di colori e profumi, di sapori e di storie. Vi faremo assaggiare piatti dai sapori decisi e speziati, caffè a regola d’arte, vini di qualità; sarete inebriati delle composizioni floreali più originali e affascinati dalle novità dal mondo del web.

In cucina la regina d’autunno è la zucca: lo chef del ristorante Monnalisa vi propone una ricetta semplice e gustosa, tutta da provare.

Cambio di stagione, cambio d’armadio. Quale occasione migliore della settimana della moda, appena conclusa a Milano, per carpire spunti e suggerimenti?

Vi porteremo sulle passerelle dei migliori stilisti per svelare i must have della prossima stagione, con tanti consigli per lui e per lei, per essere sempre fashion.

Tradizione o innovazione? L’annosa sfida continua.

Mentre il progresso corre sempre più veloce, prende piede un recupero più attento del folclore. Ricordate i famosi mattoncini delle costruzioni? Una moda senza tempo, che resiste nonostante l’avanzare di applicazioni

e giochi sempre più moderni e tecnologici. Restando in tema d’infanzia anche lo sport è una parte importante della formazione dei bambini: allora tutti a scoprire la nuova piscina a Mozzo dell’associazione Nuoto Bergamo Alta. E non dimentichiamo i nostri amici a quattro zampe, con preziosi consigli per il loro benessere, come per esempio la miglior toeletta per la salute e la bellezza del pelo o il ristorante dog friendly.

editoriale

Bentornato Bmag!

L’estate (anche se ahimè quest’anno ha faticato a farsi vedere) ha lasciato spazio ai toni caldi del paesaggio che cambia. Se avete nostalgia del mare e del sole nella nostra sezione dedicata ai viaggi vi accompagniamo all’esplorazione di Cuba e dei suoi celebri sigari. Sarebbe una fuga originale per il ponte di Ognissanti. O meglio, Halloween! Nelle nostre pagine bilingue vi portiamo alla scoperta dei segreti di questa festa aglosassone che getta le radici in tempi remoti: “All Hallows Eve” letteralmente la notte di Ognissanti, tra mostri, streghe, dolcetti e scherzetti.

E ancora spazio ad eventi, inaugurazioni, appuntamenti da non perdere e serate mondane delle quali vi mostriamo i momenti clou. Troverete tutto questo nelle prossime pagine di BMag, la rivista pronta ad offrirvi intrattenimento e riflessione, consigli e recensioni.

Buona lettura!

Lo staff di Bmag

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Europa e Russia, la guerra è commerciale.

Ma a rimetterci saremo soprattutto noi.

Le sanzioni di Bruxelles a Mosca mandano in tilt l’export della Lombardia: legno arredo e alimentare i settori più colpiti. A rischio duecento milioni di euro di esportazioni. Gli imprenditori: «Non possiamo fare a meno di quel mercato»

di Giulia Costetti

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Esteri, Aleksandr Lukasehvich, ha annunciato: «Adotteremo tutte le misure appropriate per provocare danni comparabili a quelli provocati all’economia russa». E così sta avvenendo. Non soltanto a livello nazionale dove si registrano perdite in Veneto, Marche, Friuli Venezia Giulia, ma anche a livello locale dove a risentirne maggiormente sono i piccoli e medi imprenditori: nell’economia lombarda l’embargo ha colpito il settore ortofrutticolo, che ad oggi conta una perdita stimata attorno ai 123 milioni di euro; quello tessile il cui blocco vale circa 446 milioni di euro e, infine, il settore dei mobilifici della Brianza. A partire da questa estate, pur non essendo ufficialmente tra i prodotti “blindati”, gli imprenditori del legnoarredo di alta qualità subiscono restrizioni “ufficiose”: preventivi senza risposta, merce non ritirata, fatture insolute.

Una situazione che non solo indebolisce notevolmente i rapporti commerciali tra l’Italia e la Russia - partner

ECONOMIA

È un vero e proprio braccio di ferro quello tra la Russia di Putin e l’alleanza Usa-Europa e che ormai va avanti da alcuni mesi. Solo che a rimetterci, in primis, è e sarà proprio l’Italia. Dopo le prime sanzioni euroamericane che hanno punito la Russia per le sue azioni illegali durante la crisi ucraina, Mosca ha risposto inasprendo le restrizioni all’import di prodotti europei. Diversi i settori colpiti: prima quello alimentare con il blocco iniziato ufficialmente il 7 agosto (che avrà durata di un anno, si legge dalla risoluzione n. 778 del governo della Federazione Russa) poi a seguire il tessile, automotiv e arredamento.

In tempi in cui l’economia e in particolare l’export sono il principale indice di salute e stabilità di un paese, l’embargo – con il suo blocco di scambi commerciali – si dimostra essere ancora un’arma politica efficace.

In toni che lasciano ben poco spazio all’immaginazione il Cremlino, attraverso il portavoce del ministero degli economica di cui, secondo Alessandro Maggioni, presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Monza e Brianza, «non possiamo fare a meno e viceversa» - ma anzi finirà per far avanzare altri paesi concorrenti non coinvolti nell’embargo: «Già da mesi - conferma Marco Accornero, segretario generale dell’Unione Artigiani - denunciamo come per le nostre imprese l’applicazione di sanzioni alla Russia costituisca un boomerang e favorisca di fatto la concorrenza agguerrita di Cina, India e Sudamerica».

La preoccupazione maggiore, a prescindere dalle politiche economiche europee, da sanzioni e restrizioni presenti e future, è quindi l’indebolimento dei rapporti “fiduciari” instaurati dagli imprenditori con i russi: «Se iniziano a percepirci come dei nemici, non compreranno più nulla da noi» sottolinea Filippo Berto della Berto Salotti di Meda.

E il coma dell’export potrebbe diventare irreversibile.

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Photo by Giorgio Fossati

Coni, per il centenario

anche a Bergamo una festa per lo sport A parlare con noi di questo importante anniversario è Giuseppe Pezzoli, Delegato del CONI di Bergamo, già segretario per diversi anni e dunque fine conoscitore della sua macchina organizzativa, oltre ad aver avuto trascorsi nel mondo delle racchette. di Simone Gamba

Photo by Giorgio Fossati 12

Il Dott. Pezzoli non è da solo a svolgere il delicato compito di coordinare le varie attività, è affiancato da una squadra di persone molto competenti nel campo dello sport, il coordinatore tecnico Franco Mancini, i fiduciari locali Andrea Fassi, Alfredo Calligaris, Giovanni De Biasi, Vito Milesi, Raimondo Balicco, Federico Merisi, Francesco Lubrano e Francesca Di Massimo. L’impegno avviene su vari fronti: si organizzano corsi per dirigenti, tecnici e operatori, per l’impiantistica, la salute, gli aspetti fiscali e giuridici, il marketing per mettere nelle condizioni di poter operare. Si punta molto al mondo della scuola, l’ambiente dove le persone iniziano ad avvicinarsi ad alcuni sport (non si impara solo stando dietro i banchi!). In questo senso, il CONI mette a disposizione delle scuole primarie un esperto laureato in scienze motorie che tiene lezioni di educazione fisica, (sono poi gli stessi insegnanti a portano avanti queste lezioni assistiti dalla documentazione fornita), partecipa ai Giochi Sportivi Studenteschi con il proprio sostegno e infine organizza i Giochi della Gioventù, da poco reinseriti nei programmi ministeriali. Con tutta questa carne al fuoco (la fiamma olimpica?), era il caso di celebrare alla grande: i festeggiamenti sono iniziati a giugno, con un evento al foro italico a Roma e trasmesso in diretta tv sulla RAI.

centenario

Il CONI, la cabina di regia dello sport italiano, l’istituzione cardine per un sistema di federazioni nazionali, ha compiuto 100 anni a giugno ed è sempre in forma. Il centenario è l’occasione per ricordarne l’importanza, il ruolo attivo nel mantenere viva la cultura sportiva, nel promuovere esempi virtuosi di atleti che con le loro conquiste, contribuiscono a diffondere i valori come l’azione, il sacrificio, la lealtà. Perché, come dice il Dott. Pezzoli «gli sport hanno una storia, influiscono nella vita delle persone, le discipline hanno regole da rispettare.

Attraverso lo sport, infatti, si impara il fairplay, il rispetto dell’avversario. Sebbene non manchino episodi deplorevoli, vengono però isolati e affrontati, così che lo sport rimanga un’attività dal forte impatto educativo». La Provincia di Bergamo non è solo popolosa, è anche ricca, per fortuna, di appassionati e talenti, come si deduce dai numeri: oltre 70 tra federazioni, enti e associazioni, rappresentano tutto il mondo dello sport e poi 3000 società sportive con 200.000 tesserati, 30.000 tra dirigenti e tecnici, per la maggior parte volontari, escluse le poche società professionistiche, come ad esempio Atalanta e Foppapedretti.

Bergamo, naturalmente, farà la sua parte, con una festa al Palacreberg l’11 ottobre dedicata agli atleti che hanno illuminato la città, in primis i vincitori di titoli olimpici, campioni mondiali ed europei e nomi eccellenti come Gimondi, Agostini e Rocca i quali, se tra i loro trionfi non possono vantare le medaglie olimpiche, è solo perché le loro discipline non sono o non erano previste. L’evento sarà anche allietato da performance musicali di P. Lion, Elena Bertocchi, Paolo Manzolini e altri ancora.

Un’altra importante iniziativa in collaborazione con il territorio è stata la 2° edizione della Settimana contro la violenza, dedicata a Yara Gambirasio, svoltasi dal 27 settembre al 5 ottobre. Una serie di eventi a Bergamo e Brembate di Sopra, a partire dall’apertura gratuita delle Piscine Italcementi, per proseguire con il convegno del 29 settembre con la presenza del Presidente nazionale Giovanni Malagò, un convegno sull’impiantistica il 4 ottobre e la giornata conclusiva a Brembate, in prossimità della palestra frequentata da Yara, perché lo sport rappresenta un veicolo efficace di sensibilizzazione sul tema. Senz’altro da menzionare, infine, l’iniziativa legata al centenario da parte della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, che ha contribuito alla formazione di 1000 operatori e ha voluto regalare 100 defibrillatori semiautomatici,strumenti che diverranno obbligatori dal 2016 presso le strutture sportive. Sebbene la quantità fornita non copra tutto il fabbisogno della provincia, rappresenta un nobile esempio che anche altri enti potrebbero seguire, così da rendere lo sport più sicuro oltre che divertente.

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Martina Caironi

Con un tempo di 15.18 detiene il record mondiale sui 100 metri piani. Martina Caironi, 24 anni di Alzano Lombardo, atleta paralimpica, è stata campionessa alle Olimpiadi di Londra nel 2012 e negli ultimi Campionati Europei tenutisi a Swansea il 19 agosto ha difeso il titolo conquistando l’oro nella sua specialità e l’argento nel salto in lungo. Amputata da quando aveva 18 anni a seguito di un grave incidente, racconta la sua storia di riscatto attraverso lo sport, le difficoltà, i successi e l’amore per le sfide. di Silvia Valenti

Martina sei reduce dall’avventura dei mondiali, raccontaci questa esperienza.

Speravo di scendere sotto il mio record, ma il vento forte contrario ha influito molto.

Comunque devo dire che è stata un’esperienza molto bella, si è creato un gruppo affiatato e nonostante fosse una competizione così importante, tra gli atleti c’era un clima amichevole.

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Com’è cambiata la tua vita dopo l’incidente?

Sono amputata dal 2007. Ho avuto un incidente stradale in motorino, sono stata investita da una macchina.

Avevo 18 anni e perdere una gamba quando sei adolescente non è facile. Non è mai facile, ma a quell’età devi rivedere tutta la tua vita, i tuoi progetti. È quello che ho fatto, anche grazie allo sport, che mi ha dato maggior consapevolezza delle mie potenzialità e del

Quanto eri sportiva prima?

Giocavo a pallavolo soprattutto, ma avevo provato tanti tipi di sport, dal pattinaggio al nuoto, al calcio. L’atletica è arrivata dopo, un po’ per caso è nata la passione. Volevo tornare a correre dopo l’incidente. La federazione ha visto in me delle potenzialità e mi ha supportata. Ed eccomi qui a gareggiare.

Vedresti la tua vita senza sport?

Assolutamente no. Adoro allenarmi, sudare, fare fatica, viaggiare in tutto il mondo per fare le gare e vivere contesti internazionali. Mi piace anche esplorare altri sport appena ho l’occasione. Vado anche ad arrampicare.

Il fatto di avere una protesi ti limita o è una sfida in più?

Ormai è parte di me. Può essere limitante in alcune situazioni, ma in realtà la protesi che indosso è uno strumento per me. Sono testimonial della ditta produttrice, che mi chiede di testarla e quindi mi sento autorizzata a provare situazioni un po’ estreme per vedere quanto si può fare con una protesi. In effetti fino ad ora di limiti ne ho trovati molto pochi.

Qual è il messaggio che vorresti dare a chi ancora guarda con diffidenza gli atleti paralimpici?

Vorrei invitarli a qualche competizione, perché possano vedere con i loro occhi, dal vivo, che cosa significhi andare costantemente oltre i propri limiti. Per me ormai è la normalità, ma per tante persone, che ancora oggi per strada guardano in modo strano un disabile, vivere un evento del genere può davvero farli cambiare. Mi è capitato spesso che qualcuno mi dicesse che, dopo avermi visto gareggiare per la prima volta, aveva capito di avere un’immensa fortuna di possedere due gambe e che da quel giorno avrebbe smesso di lamentarsi dei suoi problemi e avrebbe anzi iniziato ad andare a correre.

Ecco, per me essere d’esempio è il successo più grande.

All’estero le diversamente?

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mio corpo dopo questa trasformazione. Sono diventata più disinvolta. Quello che mi è stato tolto, mezza gamba, mi ha invece regalato qualcosa in più, due ali per volare quando corro.

Si. All’estero pagano addirittura il biglietto per assistere alle gare. Mi chiedono autografi, dediche, la pettorina con il numero. Vedi i bambini seduti sugli spalti che ti guardano con occhi meravigliati, ti vedono sul maxi schermo e per loro sei importante. Vorrei che anche in Italia ci fosse più attenzione. L’occasione può essere Grosseto 2016, quando ci saranno gli europei paralimpici.

Secondo te un atleta con disabilità ha più entusiasmo e più voglia di dimostrare di un atleta normodotato?

Credo che ogni atleta sia spinto dalla voglia di superarsi sempre. L’unica differenza che ci può essere è che già un atleta disabile, ogni giorno, anche se non fa attività agonistica, si trova a dover affrontare delle difficoltà.

Invece nello sport la cosa bella è che si è tutti uguali. Ci sono diversi tipi di disabilità motorie, ma in gara non percepisci le differenze perché in quel momento sei lì per gareggiare e sei un atleta, al pari di tutti gli altri.

Cosa pensi della vicenda di Pistorius?

Lui è stato assunto come simbolo della lotta degli atleti paralimpici per essere considerati al pari degli altri sportivi nelle Olimpiadi tradizionali.

Oscar ha spalancato delle porte che erano chiuse a chiave per gli atleti diversamente abili. Ha anche aperto le menti delle persone che pian piano hanno imparato a guardare all’atleta paralimpico come ad uno sportivo e non come ad un povero disabile da compatire.

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Moda autunno/inverno2014 Non siamo stati così vicini all’autunno come durante quest’estate: la donna si diverte a combinare stili diversi, senza mai esser schiava della moda, così l’uomo scorda l’età anagrafica e riscrive completamente il dress code del businessman.

di Marianna Peluso - Foto: Getty Images

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moda

LEI

Capi di derivazione seventies, in apparenza basic, ma strutturatissimi. C’è voglia di femminilità nell’aria, non esibita, né sfacciata, ma discreta, profonda, intima: una donna che non deve dimostrare niente a nessuno, tantomeno di essere seducente, una donna complessa, dall’allure romantica, forte e sicura di sé.

Le redini della situazione ben in pugno, un carattere indipendente e un’agenda straripante: è lei a imporsi a grandi falcate nel grunge metropolitano. Inno alla gioia e al diritto alla felicità, le stampe sono le protagoniste della stagione, insieme ai pantaloni palazzo, che fasciano la vita e liberano la caviglia dall’effetto skinny.

Barbara Bui, Chloé e Lanvin

lasciano spuntare sandali, stivali ed ankle boots: come sempre accade nella storia della moda, laddove c’è incertezza economica, l’orlo si abbassa, mentre dove c’è ricchezza e benessere, l’orlo sale, forse perché, antropologicamente parlando, non c’è più nulla da desiderare, né da conquistare.

Alberta Ferretti

li immagina lunghi, anzi lunghissimi, tanto da coprire il piede oltre tacco e plateau Ann Demeulemeeter i Tru ssard

La donna alla moda non segue passivamente i dettami da runway, ma mixa gli stili con grande personalità: camicie in voile alternate a giacche di pelle che sdrammatizzano abiti sartoriali, t-shirt oversize, color-block e superfici luccicanti, sorprendentemente esaltati tra loro in nuovi eclatanti accostamenti.

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Alexander McQueen

Basta outfit monogriffato da capo a piedi, ma via libera alle sperimentazioni, anche di materiali. Le geometrie si fluidificano, bilanciandosi tra tagli rigorosi e texture che ne smorzano i toni. L’ecopelle al primo posto, utilizzata per rivisitazioni di grandi classici, come blouson, trench e pochette e in versione nude look, come “seconda pelle”.

«Abbiamo bisogno di un atteggiamento positivo, ottimistico» sono le parole di Salvatore Ferragamo dopo la sfilata della sua collezione AI 2014/15.

La filosofia da haute couture cambia ogni sei mesi e bisogna cogliere l’attimo: questo è il momento di essere felici.

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Antonio Marras

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moda Dior Armani

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LUI Inaspettatamente a farsi largo d’inverno, anche nella moda uomo, è il colore.

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Frenkie Morello

Asimmetrie e lunghezze diverse per l’uomo Iceberg.

Il direttore creativo del marchio Federico Curradi dichiara: «ho pensato ai cartoon, una metafora di Batman, di giorno il Bruce Wayne iperclassico, di notte il super eroe high-tech, una collezione che si rivolge al mondo tradizionale e agli skaters con influenze punk». “Diventare un eroe” è il titolo della collezione autunno-inverno 2014-15, che porta in scena caban zippati, completi sfumati, cappotti di lana e seta e un inedito principe di Galles. Fantasie a quadri, maglioni a pelo lungo, geometrie a frecce rosse su sfondo color petrolio, giacconi sartoriali color vino o blu marinaro con pelo di lana.

Se l’inverno non cede al grigiore, nemmeno l’età soccombe agli schemi: lo stile preppy mette d’accordo il formale col casual, accostando blazer, gilet, bretelle, cardigan e papillon, a cui si abbinano pantaloni cargo in controtendenza. Cravatte su camicie a quadri, peacot su pantaloni in velluto e chinos sotto giacche di lana operata. Anche la camicia da smoking sfugge al suo destino per scoprire nuove ed esaltanti possibilità.

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Must Have: Colli alti, preziosi, in vari materiali: dal cashmere al mohair.

L’accessorio per lei: una clutch metallica.

L’accessorio per lui: una maxi borsa weekend o uno zaino matelassé.

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Photo by Paolo Storti

Boccone Divino Il ristorante fidato, dove l’atmosfera è accogliente e la convivialità è di casa.

Boccone Divino, aperto dallo scorso febbraio a Milano, è tutto questo. Scopriamolo insieme! di Veronica Cuni

Boccone Divino Via Valtellina, 18 20159 Milano tel 02.39547443 da lunedì al sabato 19.30 - 23 cristorante - pizzeria - menù canino

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ristorante

Silvia, responsabile del personale e della gestione di Boccone Divino, ha il sorriso rassicurante di un’amica. È lei ad occuparsi anche del rapporto con i clienti, ci spiega che la fidelizzazione è molto importante: «Puntiamo molto sul ritorno al rapporto fra ristoratore e cliente che ormai oggi si va un po’ perdendo purtroppo.

Qui si può condividere un momento familiare, è un percorso lungo, che si costruisce giorno per giorno, ma in cui crediamo molto».

La carne è il must La carne fa da regina al ricco menu: una scelta di qualità fra filetti, fiorentine, costate e tagliate, che lo chef Francesco prepara con passione per qualsiasi esigenza di cottura richiesta dal cliente. Gli amanti del pesce lo potranno trovare sempre fresco e anche nella giovane declinazione del fish and chips, piatto intramontabile e molto apprezzato da italiani e stranieri. «Organizziamo anche imperdibili eventi a tema – spiega Silvia – come la serata Pata negra e cene di cucina tipica russa. Ci saranno antipasti freddi a buffet per dare modo ai clienti di conversare e fare conoscenze, ma anche piatti caldi caratteristici serviti ai tavoli assegnati».

Una sala dedicata agli amici a 4 zampe Stefano, consulente di Boccone Divino e amante dei cani, ha con sé Camilla, un mansueto e coccolone bulldog inglese: «Il nostro è l’unico ristorante in Italia dotato di menu specifici per i cani – spiega – Abbiamo tre menu fra cui poter scegliere: c’è pasta senza sale ne pepe, con formaggio e verdure frullate, oppure pollo o salmone. Anche in caso di allergie si preparano ciotole personalizzate». Il prezzo del menu per l’amico peloso è minimo (a partire di €5,00), il personale provvede ad allestire una tovaglietta e una ciotola ai piedi del tavolo del padrone, e il gioco è fatto.

Una nuova App a misura di pelosi Skye, moglie di Stefano, presenta entusiasta un’altra grande novità: «Stiamo lanciando una nuova App: si chiama Bauwow e permette di localizzare le aree e i parchi della città adatti ai nostri amici a quattro zampe e vedere chi è presente in quel momento in quel luogo.

Si può anche dare un voto e lasciare una recensione, creare il profilo del proprio cane, organizzare e fissare appuntamenti per incontrare il suo gruppo di amici e giocare nelle aree preferite. Al momento è disponibile solo per Apple, ma presto lo sarà anche per Android».

Su Bauwow, poi, si trovano ristoranti, bar, alloggi e

spiagge rigorosamente dog friendly, nonché molti altri servizi utili: veterinari, negozi, toelettatori, dog sitter, pensioni e canili. E ancora, una sezione dedicata alla salute del proprio amico a quattro zampe, dove tenere aggiornata la sua storia medica passata e sincronizzare gli appuntamenti futuri. Un’invenzione interessante e curiosa anche in vista di Expo, che a breve porterà in tutta la Lombardia moltissimi amanti degli animali.

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Photo by Nicola Marino

Cassano Festival

Grande successo per l’anteprima 10 giorni di eventi, 3 prestigiosi concerti, oltre 2000 spettatori: sono i numeri del Cassano festival, manifestazione culturale dal respiro internazionale

Dal 30 agosto al 9 settembre si è tenuta l’anteprima del Cassano Festival, nella splendida cornice del Parco di Villa Borromeo a Cassano D’Adda. Dieci giorni in cui si sono succeduti tre appuntamenti musicali di grande rilievo a momenti di teatro con artisti locali, tra i quali ricordiamo i concerti di Angelo Branduardi, Nicola Piovani e l’opera rock The Wall, impreziosita da un cameo di danza interpretato da due componenti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, in ricordo del Professor Walter Albisetti (ex Responsabile Medico del

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Teatro) e come raccolta fondi destinata all’Associazione, da lui creata, WavesOnlus.

Solo nelle tre serate musicali la platea della Villa ha visto la presenza di più di 2000 spettatori. Questo risultato, più che positivo, non lascia spazio a dubbi: da un lato invoglia e sprona gli organizzatori di andare avanti su questa strada per cominciare una nuova sfida già dalla prossima stagione, mentre dall’altro lato sottolinea la grande empatia che si è creata tra organizzazione e Amministrazione Comunale.

musica Un positivo coinvolgimento di più fronti, dunque, che insieme hanno lavorato per la piena riuscita di questo nuovo evento, ma anche per dare lustro e vivacità culturale a questa zona che ospita una delle ville neoclassiche più belle del Nord-Italia, Villa Borromeo, dimora storica dichiarata monumento nazionale.

Grande merito dell’iniziativa va a Marco Calamari e Battista Ceragioli, promoters di iniziative di respiro internazionale, che hanno voluto fortemente contribuire a far conoscere Cassano D’Adda ad un pubblico sempre più numeroso.

Questo merito va condiviso con la famiglia Laboni, proprietaria della Villa, che ha coinvolto gli enti pubblici e privati della zona, attraverso un progetto patrocinato dall’amministrazione comunale e approvato dall’Assessorato alla Cultura, nella persona di Simona Merisi, e dall’Assessorato al Commercio, nella persona di Vittorio Caglio, dalla Proloco e dai commercianti locali. Altro grande merito va al Sindaco di Cassano, Roberto Meraglia, che ha sottolineato l’ampia vittoria di questo ambizioso progetto che rappresenta l’inizio di un percorso che mira a far competere il Cassano Festival con i grandi festival nazionali, dando a Cassano l’opportunità di un respiro più internazionale.

di spettacoli musicali e non, è stato una grande opportunità anche per le realtà produttive della zona, che hanno attivamente collaborato con gli organizzatori per la piena riuscita della manifestazione. Un modo per portare notorietà e prestigio al territorio e per diventare un’occasione di crescita dell’offerta culturale locale destinata ai suoi abitanti, ma anche ai turisti e ai visitatori.

«Quello che vogliamo sottolineare - dicono gli Assessori alla Cultura Simona Merisi e al Commercio Vittorio Caglio - è la grande opportunità che il Cassano Festival ci ha offerto e potrà offrire nelle edizioni future: una vera e propria vetrina che ci dà la possibilità di far conoscere Cassano d’Adda con le sue bellezze culturali e ambientali, in un contesto con attività ricettive, produttive e commerciali che hanno dimostrato di crederci ed essere all’altezza della situazione».

La sfida è stata vinta: i numeri del Cassano Festival permettono già di pensare al futuro. L’obiettivo raggiunto, e superato, di valorizzare le potenzialità culturali e artistiche della città attraverso un cartellone

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Energia e innovazione Dalla Standarkessel arrivano idee, voglia di crescere e fiducia nel futuro.

Un’azienda che punta sulla ricerca per realizzare prodotti attenti al risparmio e all’ambiente di Simone Gamba

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ENERGIA Il suo sguardo è rivolto al futuro, ma nel presente è già una realtà consolidata, tanto da essere diventata un’importante start-up a livello nazionale.

La società, con sede legale a Milano e produttiva a Grassobbio (BG), opera nel mercato delle caldaie industriali con i marchi Standardkessel e Caldaie Carimati, nel settore sottocentrali per teleriscaldamento con il marchio M.e.Ter., con la partecipata SkiThermo Engineering, nel settore dei recuperatori di calore, delle energie alternative e del risparmio energetico. Con l’acquisizione di R.I.V. Engineering S.r.l. la produzione ora include anche ai rivestimenti ventilati con sistemi di fissaggio innovativi.

Perché, in tempi di grande sfiducia, un’azienda decide di investire per crescere?

Il punto di forza rispetto ai suoi concorrenti sono i brevetti e la convinzione che sia possibile innovare tramite una ricombinazione di tecnologie esistenti con lo sviluppo di nuove tecnologie.

Anche per questo è attiva su più fronti: i suoi prodotti sono destinati all’industria chimica, farmaceutica, alimentare, tessile, cartiere e lavanderie.

Nel settore civile opera con il marchio di fama mondiale Carimati, storica azienda milanese fondata nel 1896 e acquisita nel 2013, specializzata nell’esecuzione di caldaie e apparecchi per l’industria chimica, quali condensatori, autoclavi e scambiatori.

Di proprietà di Standardkessel anche il marchio M.E.ETER, per le sottocentrali di teleriscaldamento, un settore interessante che in Italia è ancora poco sviluppato, ma le cui potenzialità sono enormi: da un’analisi sui dati nazionali si è scoperto che molti comuni stanno indirizzando i propri investimenti in questa direzione. L’altra società acquisita, R.I.V.

Engineering S.r.l. (Rivestimenti Innovativi Ventilati), è specializzata nella progettazione, produzione ed installazione di rivestimenti ventilati con sistemi di fissaggio innovativi e brevettati sia nel settore civile che industriale. Tali rivestimenti garantiscono una ventilazione costante e, di conseguenza, un ambiente più confortevole e abitabile.

Un’apertura verso le energie rinnovabili e l’ecosostenibilità.

Da poco è entrata a far parte della famiglia Standarkessel anche SEI (Sistemi Energetici

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Innovativi), per portare sul mercato nuovi sistemi per la generazione di energia innovativi e brevettati.

In ambito internazionale, una partnership che si sta rivelando importante è quella con EVE (Elettric Veicle Espana), casa automobilistica spagnola che produce veicoli 100% elettrici.

Le si contraddistinguono per efficienza, economicità, leggerezza, agilità, sicurezza, silenziosità, si ricaricano facilmente e hanno un costo di 1,5 € / 100 km.

Vengono realizzate parzialmente o completamente con materiali riciclabili e batterie di primo livello, che garantiscono alte prestazioni e basso impatto ambientale, per un obiettivo ambizioso: emissioni zero.

Per ultimo, ma di certo non meno importante, è il settore delle energie rinnovabili, come quello fotovoltaico, dove Standardkessel opera con pannelli solari con marchio proprio.

La gamma di prodotti è ampia, tuttavia, l’azienda punta non solo sul prodotto, ma anche sul servizio: l’assistenza su caldaie, impiantistica e recuperatori di calore è costante grazie all’esperienza, alla flessibilità e alla competenza dei suoi tecnici di operare in maniera risolutiva su qualsiasi problematica, come installazioni, riparazioni, lavaggi chimici, controllo dei parametri di combustione, trasformazione impianti, fornitura parti di ricambio e manutenzione programmata.

Se oggi il marchio Standardkessel gode di una forte identità e di stima da parte dei clienti è grazie alla sua affidabilità, alla coerenza dimostrata nei 50 anni di attività, al rapporto qualità/prezzo e, soprattutto, alla sua capacità di guardare avanti nella direzione giusta.

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CALDAIE CARIMATI BY STANDARDKESSEL GROUP Sede Legale: Corso Vercelli, 11 - 20144 Milano (MI) - Italy Stabilimenti e Uffici: Via Per Azzano S. Paolo, 28 – 24050 Grassobbio (BG) Tel. 035-4522228 http:// www.standardkessel.it e-mail: info@standardkessel.it http://www.caldaiecarimati.it e-mail:info@caldaiecarimati.it

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C

BU

A

b

FFEELa O GANVILLE

Photo by Giovanni Rabaglio

Buganvillea

Il caffè dalla piantagione alla tazzina Quando il piacere di gustare un buon caffè non è solo una passione, ma una vera e propria arte. di Veronica Cuni

Rapito dai chicchi di caffè, dal loro profumo, dall’aroma inconfondibile e dalla piacevolezza al tatto. È Maurizio Valli, titolare della caffetteria Buganvillea: «L’ho chiamata così perché è il mio fiore preferito» dice sorridendo. Tutto è iniziato il 19 dicembre 2000, quando decide di mettersi in proprio e aprire la sua caffetteria a regola d’arte. Già, perché prima di quel momento ci sono stati anni di formazione. Una passione sbocciata fin da piccolo quella di Maurizio, quando mamma e

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papà andavano al lavoro la mattina presto e, non avendo tempo per preparargli la colazione, gli lasciavano mille lire sul davanzale per andare al bar sotto casa a prendere un cappuccino con la brioche. «Il momento in cui gusti il caffè è il più bello – dice con gli occhi che brillano – è quello che ti dà la carica per iniziare alla perfezione la giornata». Queste piccole emozioni quotidiane gli fecero crescere dentro la passione verso il cappuccino e il mondo del caffè.

caffè

Corsi di formazione e un viaggio nelle piantagioni

Il primo investimento per Buganvillea è stato la macchina del caffè, poi sono arrivati i tanti corsi di formazione e perfezionamento. «Ho frequentato la prestigiosa Scuola 9 Bar del Maestro Andrea Lattuada – spiega onorato – Ho preso la patente di assaggiatore di caffè. Poi ho girato il mondo: Madrid, Stoccolma, Berlino, Praga. Sino a realizzare il sogno della mia vita: recarmi in una piantagione di caffè a raccoglierlo con le mie mani, nel 2012 a Panama.

Mi sono confrontato con il mondo indigeno vivendo dieci giorni indimenticabili, ho comprato caffè e l’ho importato in Italia e da lì ho iniziato ad acquistare chicchi crudi e tostarli in autonomia». Una piccola torrefazione, che rende Buganvillea ancor più speciale.

I premi

Maurizio si è conquistato il quarto posto nel 2011 al Campionato italiano Baristi Caffetteria, riconoscimento che richiede anni di preparazione. È inoltre insegnante autorizzato a diffondere la tecnica e la cultura del caffè, attraverso l’associazione più famosa al mondo nel settore: la Scae (Speciality Coffee Association of Europe). Da qui la voglia di trasmettere questa grande passione e professionalità anche ad altri, per dare alla nostra città la possibilità di degustare caffè di altissima qualità, preparato da mani sapienti.

Buganvillea Cafè Via San Bernardino 137, 24100 Bergamo Tel. 035312195 Email: mauri.valli@alice.it Pagine Facebook: Maurizio Valli Buganvillea Cafè

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Opening soon: una nuova torrefazione con coffee lab

Micro Roasetry Bugan Coffee Lab: si chiama così la piccola torrefazione che aprirà i battenti a breve in via Quarenghi 32. Spiega Maurizio: «Avremo anche una scuola di caffetteria con una sala da degustazione e insegneremo tecniche di estrazione innovativa che abbiamo importato dal nord Europa». Si sta realizzando il suo sogno di seguire tutta la filiera nelle sue varie fasi: dalla piantagione all’esportazione, al caffè crudo, alla torrefazione all’estrazione in tazza dell’espresso. Maurizio, inoltre, ha creato speciali cialde contenenti il suo caffè, perfettamente compatibili con le comuni macchinette. Un’ottima idea per non rinunciare alla qualità nemmeno quando si gusta un espresso a casa.

I consigli di Maurizio

– Entrate in un bar dove il barista esegua tutte le necessarie operazioni per estrarre al meglio un espresso: la pulizia del filtro, il flussaggio dell’acqua, una pressatura adeguata e un’estrazione finale perfetta.

– Chiedete sempre al barista: «Che cosa vi è in campana?» in gergo significa «Quali chicchi di caffè stai utilizzando?» Se si parla di qualità, bevete un espresso di sola arabica mono origine, cercando di evitare le miscele.

– Ricordatevi che l’acqua si beve prima, mai dopo!

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Bugan Farina Ma le risorse in famiglia non finiscono qui: a pochi passi dalla caffetteria, al civico 135, la sorella di Maurizio, Sonia e suo marito Mauro hanno aperto dal 2007 Bugan Farina, una panetteria e pasticceria, dove poter trovare spuntini sfiziosi e genuini, sfornati più volte al giorno e preparati secondo la ricetta tradizionale. «Per gli amanti della movida notturna - spiega Sonia - siamo aperti il venerdì e il sabato notte fino alle cinque».

Via San Bernardino 135, 24126 Bergamo Tel. 035 0144156 Email: buganfarina@alice.it www.buganfarina.it

da Lunedì a Giovedì dalle 8,00 alle 14,30 - dalle 17,00 alle 20,00 Venerdì e Sabato dalle 8,00 alle 14,30 - dalle 18,00 alle 5,00 Domenica dalle 8,00 alle 12,30 33

Il cane, il gatto e il bagno Come vivono il momento del bagno i nostri amici a quattro zampe?

Ecco i consigli dell’esperto sulla migliore toeletta per cane e gatto: l’igiene è importante, ma troppa pulizia può essere dannosa.

La regola generale, che come ogni regola ha le sue eccezioni, è che cane e gatto meno si lavano e meglio è… In natura cani e gatti non si fanno certo lo shampoo e il loro mantello mantiene perfettamente quella funzione di protezione che nelle nostre case pare perdere di importanza a favore di un apparente lato estetico ed igienico.

Dott.ssa Annalisa Veneziani Medico Veterinario Ambulatorio veterinatio Merena info@ambulatoriomerena.it

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Può succedere però che il gatto non riesca a pulirsi: i due casi più frequenti sono quelli di gatti obesi che non raggiungono le zone posteriori del corpo e quelli di gatti con dolore alla bocca (ad esempio per ferite alla lingua o gengiviti dolorose). In entrambi i casi ovviamente la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio veterinario per risolvere il problema che impedisce al gatto di occuparsi della propria pulizia ma, in attesa che questo avvenga, lo si può aiutare intensificando la spazzolatura ed eventualmente utilizzando delle salviettine umidificate (ce ne sono in commercio studiate appositamente per loro). Nei rari casi in cui si renda necessario effettuare uno shampoo utilizzate sempre prodotti specifici per gatti o affidatevi ad un toelettatore di vostra fiducia.

… e il cane?

Il lavaggio inteso con shampoo andrebbe fatto il meno frequentemente possibile e in genere mai più di una volta al mese, ad eccezione che nei soggetti che per qualche motivo debbano effettuare delle shampoo-terapie.

Questo ovviamente non vuol dire che non si possano sciacquare con acqua le zampe o altri punti “critici” del nostro cane nei casi di necessità. Quello di cui è bene non abusare sono i prodotti per il lavaggio che, per quanto delicati, vanno comunque ad eliminare una serie di barriere naturali che proteggono il pelo e la pelle dei nostri amici a quattro zampe. Per la scelta dello shampoo, a meno che il vostro cane non abbia problemi particolari che coinvolgono la pelle (in questo caso sarà il vostro veterinario a consigliarvi il prodotto più indicato), utilizzate sempre prodotti specifici per cani; i nostri cosmetici non vanno bene e possono causare fastidiose irritazioni, se non addirittura vere e proprie reazioni di ipersensibilità. Durante il bagno cercate di evitare che l’acqua entri nelle orecchie perché, in soggetti magari già predisposti per altre cause, l’eccesso di umidità potrebbe essere un fattore scatenante per fastidiose infiammazioni dell’orecchio (otiti).

VETERINARIO

Il gatto, animale “autopulente” Il gatto tiene molto alla propria igiene e pulizia: buona parte delle ore che non passa dormendo (fino a 18 ore al giorno) le trascorre toelettandosi accuratamente. In genere tutto ciò che è richiesto a chi convive con un gatto è la spazzolatura del mantello, soprattutto se il nostro micio è a pelo lungo, evitando così la formazione di nodi che possono causare dermatiti o l’ingestione di quantità di pelo tali da dare problemi di vomito o di stitichezza.

Per lo stesso motivo dopo il bagno cercate sempre di asciugare con cura soprattutto le zone dove la pelle fa delle pieghe (ad esempio le ascelle e gli spazi fra le dita).

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PR Engineering

Un punto di riferimento per la pietra e le resine

Precisione, professionalità, esperienza ventennale e affidabilità. Sono qualità necessarie quando un’azienda si propone come partner non solo di supporto logistico ma anche di progettazione

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MECCANICA

Nel comparto industriale dei macchinari per le aziende che operano nel comparto delle lavorazioni della pietra e delle resine, la PR Engineering Srl sta godendo di una forte affermazione.

La società venne costituita nel 2000, ad opera dei soci fondatori, come supporto esterno per imprese del settore. Nel prosieguo della sua attività, però, si è inoltre diversificata come supporto tecnico e logistico nei più svariati reparti della movimentazione interna ed esterna di materiali quali calcestruzzi, agglomerati e forni per la produzione di piastrelle in resina.

Il campo d’intervento della PR Engineering oggi spazia anche nella realizzazione, su commessa, di impianti di co-generazione ed impianti per la produzione di traversine per l’alta velocità, impianti e macchine per la produzione dei fili e cavi elettrici, nei settori meccanotessili e macchine utensili. Inoltre l’azienda gode di una comprovata esperienza nella costruzione e nel montaggio di strutture in carpenteria per uso civile e industriale.

La mission La PR Engineering è specializzata nella lavorazione meccanica in generale, nella realizzazione di carpenterie metalliche medio/pesanti e montaggi.

L’azienda è dotata di un ufficio tecnico interno, che opera con i più aggiornati strumenti di calcolo e sviluppo dei disegni di progetto, nonché di sofisticati macchinari costruttivi di officina. L’offerta della PR Engineering non si ferma qui. A livello conoscitivo, infatti, l’ufficio tecnico vanta un’esperienza ventennale nel settore delle macchine di prova sui materiali metallici, terre, bitumi e carotaggi sonici in genere, proponendosi come supporto nello sviluppo della progettazione e realizzazione dei disegni.

L’azienda si presenta, quindi, come partner affidabile di imprese e clienti, mettendo a disposizione la pluriennale esperienza di lavoro e professionalità come supporto tecnico produttivo e logistico nella gestione delle commesse turn key.

P.R. Engineering Viale Lombardia, 29 24050 Bariano (Bg) Tel. +39 0363.95641 Fax +39 0363.959780 Email: g.pesenti@prengineeringsrl.i www.prengineeringsrl.it

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Il comitato decennale Luigi Veronelli Vivere è comunicare. Comunicare è vivere di Gian Arturo Rota

A quasi un anno dalla costituzione, il Comitato Decennale Luigi Veronelli si conferma nel proposito di promuovere e favorire iniziative volte alla valorizzazione del pensiero e dell’opera, ancora oggi fortemente attuali, di Luigi Veronelli, proseguendo nel solco di quanto fatto in questi dieci anni da Gian Arturo Rota, eletto Presidente: «Dopo la scomparsa, mi sono speso quanto più possibile per la custodia della sua memoria, fedele ai suoi intendimenti e forte degli insegnamenti appresi. Con la costituzione del Comitato diamo avvio a un lavoro di attualizzazione più organico e completo di quello che sino ad ora svolto». È affidata al Professor Alberto Capatti, illustre storico di gastronomia, la direzione scientifica, con l’incarico

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di collocare storicamente e contestualizzare ciò che Veronelli ha realizzato in oltre 50 anni di attività inesauribile, attingendo all’immenso archivio messo a disposizione dagli eredi e composto da materiali, editi ed inediti, di grande interesse. Il Comitato Decennale, di cui fanno parte anche Alberto Dragone (che vanta una carriera di direttore editoriale in importanti case editrici), Aldo Colonetti (filofoso dell’arte e del design) e Claudio Visentin (manager pubblico e professore di sociologia del turismo), non ha fini di lucro e sarà attivo sino al 31 dicembre 2015, fino al compimento dell’Expo, il cui tema è in stretta relazione con il lavoro intellettuale, etico e giornalistico di Veronelli.

enologia Camminare la terra: una mostra alla triennale La più prestigiosa delle iniziative è la grande mostra su Veronelli: Luigi Veronelli: camminare la terra, esposta alla Triennale di Milano, prodotta dal Comitato e dalla Triennale stessa e aperta al pubblico dal 20 gennaio al 22 febbraio 2015. Si tratta di un percorso cronologico, tematico e storico sul personaggio, ma inquadrato nella cultura alimentare italiana dal 1950 al 2004. È camminando la terra che Veronelli ha incontrato le donne e gli uomini, amato e raccontato i loro prodotti, trasformato le loro vite, scoperto gli strumenti utili per il lavoro e per il consumo. S’indagheranno il suo metodo di lavoro, la sua formazione eclettica e le sue proposte per un futuro, auspicabile e necessario, al cui centro siano la terra e la cultura materiale. Il cuore sarà simboleggiato da una trasposizione della sua cantina, nella direzione di un percorso utile a dare una lettura esauriente della complessa personalità di Veronelli.

Il vino diverrà punto d’avvio per mettere a fuoco il rapporto con la cultura del cibo; l’inclinazione a leggere in anticipo i fatti e la capacità di stimolare riflessioni da angolature sempre originali.

Così Aldo Colonetti, realizzatore di molte esposizioni in Triennale, descrive l’opera: «In un tema delicato quale è il vino, quale è il cibo, occorre riportare tutto alla terra, alla produzione, al saper fare. L’insegnamento ultimo della mostra è che le parole sono le cose. Questo è un paese dove spesse volte le parole non sono le cose o pesano più delle cose. Ma in un’attività produttiva, materiale come questa, le parole sono le cose.

Non può tradire un vino, un oggetto, un cibo».

Sostenere il Comitato Decennale Chi condivide le finalità espresse nello statuto, può diventare sostenitore del Comitato Decennale Luigi Veronelli inviando un testo con cui motivare l’adesione, all’indirizzo presidenza@decennaleveronelli.it

Comitato decennale Luigi Veronelli Via Papa Giovanni XXIII, 6 24030 Paladina (BG) 3483512580 Infodecennaleveronelli.it www.decennaleveronelli.it

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Patti di convivenza: istruzioni per l’uso Quali diritti e doveri nella convivenza extra matrimoniale?

Avv. Luca Santinoli Avvocato l.santinoli@studiolegalelms.it

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Per il diritto vigente la famiglia si fonda su un contratto, il matrimonio, e di conseguenza le coppie di fatto non sono tutelate giuridicamente, salvo per alcuni profili particolari e per gli effetti della forte tutela comunque riconosciuta ai figli nati fuori dal matrimonio.

La carenza normativa rende problematica non solo la gestione delle situazioni estreme, come la cessazione della relazione o la scomparsa prematura, ma anche la conduzione delle ordinarie questioni della unione civile.

Occorre pertanto tutelarsi con un contratto apposito, o patto di convivenza (PAC), in particolare al fine di chiarire il contributo di ciascuno alla vita comune, prevedere soluzioni in caso di interruzione del rapporto, dare certezze al superstite in caso di morte dell’altro convivente.

Cosa fare per stipulare il patto di convivenza Preliminarmente si dovrà esporre i redditi e patrimoni rispettivi, nonché i beni comuni, mobili e immobili, prevedendo quindi le modalità del loro godimento e amministrazione.

Bisognerà, poi, stabilire un riconoscimento economico per il mantenimento del convivente con meno disponibilità e per l’apporto del lavoro domestico.

Per i casi straordinari di malattia, infortunio e riduzione del reddito si dovrà predisporre un fondo di emergenza o stipulare apposite assicurazioni.

Si dovrà, infine, regolare gli obblighi in caso di cessazione del rapporto, preferibilmente prevedendo una somma una tantum, e le questioni ereditarie e successorie: a tal fine eventualmente devolvendo il TFR o prevedendo una erogazione da parte di un assicurazione.

affari legali

«Dopo un decennio di vita comune il mio compagno mi ha comunicato che intende porre fine alla relazione e mi ha invitato ad andarmene dalla casa di sua proprietà.

Non ho un reddito, anche perché mi sono sempre dedicata ai lavori domestici.

Trovandomi in gravi difficoltà, vorrei sapere se posso pretendere un sostegno economico dal mio ex convivente».

L’esperto risponde Con le premesse di cui sopra, in assenza di prole o di convenzioni scritte, i benefici di cui ha goduto la lettrice durante la relazione vanno inquadrati in liberalità discrezionali, e quindi non potrà proporre rivendicazioni legali: potrà peraltro cercare di far riconoscere all’ex compagno le difficoltà in cui si verrà a trovare per ottenere qualche compensazione volontaria.

Secondo le ultime ricerche le coppie di fatto sono ormai più di mezzo milione in Italia.

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Quando i Cavalieri danno il buon esempio A novembre verrà assegnato il 21° “Premio della Bontà U.N.C.I Città di Bergamo” di Simone Gamba Da 20 anni ormai, l’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia (U.N.C.I.), riconosce e premia le associazioni che si impegnano «a favorire lo sviluppo di attività filantropiche, umanitarie, culturali e turistiche» come ci racconta il Gr.Uff. Marcello Annoni, Presidente nazionale da marzo di quest’anno e provinciale dal 1991.

Bergamasco, in arte Maranno conosciuto anche come pittore, è proprio lui l’autore dell’iniziativa “Premio della Bontà U.N.C.I Città di Bergamo”, che quest’anno verrà assegnato nella sua 21° edizione il 30 novembre alle ore 10 presso l’Hotel Excelsior San Marco. Per questa edizione le segnalazioni per l’assegnazione del premio sono ancora aperte, mentre l’ultima è stata 42

alla memoria di Eleonora Cantamessa, la dottoressa di Trescore Balneario, investita e uccisa mentre soccorreva un ferito. In genere vengono premiate circa sette associazioni o persone che si sono distinte nell’attività sociale, assistenziale, nel volontariato e nelle opere di solidarietà. «Non è facile la scelta - ci racconta Annoni - perché ci sono molte persone meritevoli, che dedicano la loro vita a buone cause, spesso nel silenzio e lontano dai riflettori». Annoni è affiancato dalla moglie l’Uff. Tina Mazza, responsabile nazionale donne dal 1998, altrettanto attiva nel mantenere rapporti con le associazioni e dedicare le proprie energie a favore dei più deboli. L’U.N.C.I., fondata a Verona nel 1980, con

E’ in programma il 30 novembre alle ore 10, presso l’Hotel Excelsior San Marco la 21° Edizione del Premio della Bontà UNCI Città di Bergamo.

Per saperne di più su come opera l’UNCI, associazione nata nel 1980 a Verona, che conta oggi migliaia di aderenti su tutto il territorio nazionale e rappresentanze in paesi di tutto il mondo, abbiamo intervistato Marcello Annoni, presidente nazionale dal primo marzo e presidente provinciale dal 1991.

Il signor Annoni, Gr.Uff. al Merito della Repubblica Italiana, consigliere del Lions Club Valseriana, consigliere dei Maestri del lavoro, vice presidente del Circolo Artistico Bergamasco, vice presidente dell’Associazione Arlino, cavaliere Jure Pleno componente del Senato del Ducato di Piazza Pontida e cav. di San Marco. Un esempio di come ci si possa distinguere per impegno e dedizione al lavoro.

Signor Annoni, quali sono concretamente i vostri impegni?

La nostra associazione raccoglie tutti gli insigniti di un’onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica, il riconoscimento è assegnato al termine di un lungo iter e vari passaggi istituzionali, dopo aver valutato curriculum e integrità del candidato. Coloro che entrano a far parte dell’UNCI si impegnano a favorire lo sviluppo di attività filantropiche, umanitarie, culturali e turistiche, patrocinando e istituendo premi a persone e associazioni che si sono distinti in ambito sociale e lavorativo.

Che cosa rappresenta la figura del Cavaliere?

La figura del Cavaliere non è una questione di forma ma di sostanza. Non si tratta di un’onorificenza da appendere al muro, ma di uno stile di vita che accompagna i nostri gesti quotidiani improntati alla giustizia, alla generosità, alla lealtà e all’umiltà. Dietro al Cavaliere si cela un mondo di valori, patrimonio di un’intera comunità.

premio bontà

sezioni sparse in tutta la penisola, di cui la più cospicua e attiva è proprio quella bergamasca, raccoglie tutti gli insigniti di un’ onoreficenza conferita dal Presidente della Repubblica, riconoscimento assegnato dopo un lungo iter istituzionale per valutare l’integrità del candidato. La figura del Cavaliere è nota, tuttavia, è importante ricordare che non si tratta di un titolo da appendere al muro, bensì di «uno stile di vita improntato alla giustizia, la generosità e l’umiltà» come ricorda Annoni. Per questo esiste il Premio Bontà e rappresenta «un tangibile riconoscimento a chi opera in favore dei cittadini più bisognosi», un appuntamento che è di certo motivo d’orgoglio per i suoi promotori e per tutta la comunità che ne trae beneficio. A dicembre del 2013 è stato anche presentato il “Libro della Bontà” in occasione dei 20 anni di premi dove figurano le 115 associazioni e persone che operano nel volontariato.

La sezione di Bergamo è la più numerosa a livello nazionale. Un motivo d’orgoglio in più per lei che è presidente provinciale da 23 anni.

Di certo siamo cresciuti molto negli ultimi anni. Da quando la famiglia Annoni ha deciso di impegnarsi in prima persona nella sezione provinciale di Bergamo (la moglie del Gr. Uff. Annoni, Uff. Tina Mazza, è entrata anch’essa a far parte dell’UNCI nel 1991 e attualmente è Responsabile Nazionale delle donne dell’UNCI) sono passati 23 anni a marzo del 2011 abbiamo presentato il libro dei vent’anni 1991-2011 della ns. sezione provinciale. Da allora tanta strada è stata fatta e oggi possiamo vantare più di 500 iscritti, la sezione più numerosa di tutta Italia. La mia rielezione per i prossimi quattro anni come presidente provinciale rappresenta un ulteriore attestato di stima per il prezioso lavoro svolto. In merito alle tante iniziative promosse dalla sezione di Bergamo, con la collaborazione del mio consiglio direttivo e di tutti i soci che credono nelle ns. proposte, mi preme sottolineare che il Premio Bontà, tangibile riconoscimento a persone e associazioni che operano a favore di cittadini più bisognosi, ha le sue origini proprio nella nostra provincia. Il fatto che numerose altre province abbiano deciso di mettere in calendario quest’appuntamento non può che essere per noi motivo d’orgoglio.

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L’associazione ha anche un animo femminile al suo interno?

Certamente. Lo statuto ritaglia uno spazio particolare per l’impegno messo in campo dalle donne. Le iscritte a livello nazionale, infatti, sono circa un migliaio, di cui una ottantina sul territorio di Bergamo e provincia. Responsabile nazionale della sezione femminile è l’Uff. Tina Mazza Annoni. Mia moglie ha iniziato 23 anni fa come segreteria ed è arrivata a ricoprire l’incarico di responsabile nazionale donne nell’Unci. Oggi coordina le delegate delle varie provincie nello svolgere le molteplici attività, in particolare quelle di carattere umanitario. Sulla nostra rivista nazionale “Il Cavaliere d’Italia”, che dà ampio spazio agli avvenimenti di ogni sezione provinciale, collabora inoltre alla stesura di due pagine interamente dedicate alle donne dell’Unci.

Il prossimo appuntamento si svolgerà presso il Grand Hotel Excelsior San Marco, sabato 18 ottobre alle ore 16, una conferenza sull’Astronomia, Il Dr. Cristiano Fumagalli relazionerà su:“Alla scoperta dell’Universo”

Libro della Bontà A dicembre del 2013 è stato presentato un libro con pubblicazione di 20 anni di premi 1994-2013 dove figurano premiate n. 115 associazioni o persone che operano nel volontariato.

A chi saranno attribuiti i Premi della Bontà UNCI Città di Bergamo?

Tra tutte le segnalazioni che saranno pervenute in sede dell’UNCI con dettagliato curriculum, la Commissione sceglierà sette premi della Bontà UNCI Città di Bergamo, con annesso assegno e diploma d’onore, saranno consegnati a persone e associazioni che si sono distinte in attività di carità cristiana e volontariato.

Signor Annoni, lei è anche una persona eclettica e poliedrica con una grande passione: la pittura. Da dove nasce questo suo amore per l’arte?

Ho ereditato questa passione da mio padre Severino Annoni e per non confondermi con lui e sfruttare il suo “nome” ho preferito scegliere lo pseudonimo di “Maranno”, che raccoglie le iniziali del mio nome e cognome. Mio padre, scomparso a 63 anni a causa di un infarto, amava ripetere che il vero artista, che sa dipingere, non disprezza il lavoro altrui e dipinge non solo con i colori ma anche con l’anima. Tenne mostre personali non solo a Bergamo e provincia ma anche in varie città d’Italia, riscuotendo sempre validi e positivi consensi di pubblico e di critica.

Nonostante i miei numerosi impegni quotidiani sono sempre riuscito a coltivare la mia giovanile ispirazione pittorica, che dura da oltre quarant’anni, tanto è vero che a novembre dell’anno scorso, all’inaugurazione della mostra personale presso il Centro Culturale San Bartolomeo a Bergamo, ho presentato un libro di 550 pagine, riassumendo i miei quarant’anni artistici. Ho sempre cercato di crescere in ambito artistico coltivando uno stile che fosse personale, sincero e che rispecchiasse il mio modo di vivere e vedere la vita, con tutti i suoi colori brillanti e vivaci.

Consorzio Coeco: Viale Lazio 1, 20135 Milano - Tel. 02 893 564 14 - Fax 02 893 564 15 - coecogroup@gmail.com Pag. 45

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Uomini vs donne è una questione di cervello

Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere: è il titolo del celebre libro dello psicologo John Gray sulle differenze tra sessi. Ma non è un mito, le diversità esistono e sono legate alle differenti connessioni neuronali tra gli emisferi cerebrali. di Silvia Valenti Consulenza: Dott.ssa Marianna Berizzi Psicologa Psicoterapeuta Bergamo Sito: www.psicologibergamo.altervista.org

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Partiamo con un dato shock per le donne: il cervello femminile è l’8% più piccolo di quello maschile. Ma attenzione, non significa che presenti delle potenzialità inferiori. A parità di quoziente intellettivo il cervello di un uomo possiede il 6,5% in più di materia grigia, mentre quello della donna il 10% di materia bianca. Questo comporta che l’uomo abbia un’intelligenza più statica e quindi razionale, mentre la donna un’intelligenza più fluida, creativa: «Nel cervello maschile le connessioni vanno dalla fronte alla nuca lungo lo stesso emisfero, mentre in quello femminile le connessioni sono trasversali: dall’emisfero destro, dell’intuizione, a quello sinistro, del pensiero logico – spiega la Dott.ssa Berizzi, psicologa e psicoterapeuta – Maggiori connessioni neuronali tra il lobo frontale e il lobo posteriore significano migliori capacità visuo-spaziali, mentre una maggiore attività che afferisce all’area limbica significa una più spiccata sfera emozionale. Questo comporta che gli uomini eccellano nelle attività motorie e siano più capaci di orientarsi; le donne invece sono multitasking, riescono a fare diverse cose contemporaneamente, sono più intuitive e dimostrano maggiore empatia».

Cervelli evoluti in modo diversoper sopperire a esigenze differenti Le ragioni sono strutturali, dettate da un adattamento evolutivo: «L’uomo in antichità era addetto alla caccia, doveva essere in grado di affrontare il pericolo ed essere meno previdente e ansioso, uscire in spazi aperti, cacciare e tornare a casa sano e salvo.

PSICOLOGia

L’uomo e la donna sono spesso due universi paralleli: sono tante le differenze sia di natura fisica, ormonale, che psicologica. È scientificamente provato che i diversi modi di pensare, reagire, provare sentimenti sono fisiologici, dettati da strutture cerebrali dissimili.

Mentre la donna doveva restare all’abitazione ad accudire i cuccioli e custodire il focolare» spiega la Dott.ssa Berizzi. Come si traduce tutto questo nella vita pratica? «Pensate ad una coppia a passeggio. Una donna è capace, pur mantenendo lo sguardo sul compagno o la strada dove cammina, di notare un paio di scarpe in saldo nella vetrina accanto o che il proprio partner ha guardato con la coda dell’occhio la bella ragazza che sopraggiungeva dal lato opposto. Questo perché la donna doveva essere in grado di occuparsi dei piccoli e della casa contemporaneamente e stare attenta ai pericoli anche esterni». Di contro, però, la donna non è proprio portata per l’orientamento o i lavori d’ingegno: «Esistono certamente le dovute eccezioni.

Ma per natura il cervello maschile è più propenso alla razionalità e al ragionamento complesso, come il calcolo matematico. Mentre la donna presenta una capacità di linguaggio più fluido e articolato. Questo comporta, per esempio, che la donna quando ha un problema necessiti di parlarne, di confrontarsi, non di trovare una soluzione immediata, cosa che invece cerca di fare l’uomo. La “chiacchiera”, dunque, diviene un modo per rilassarsi e raccogliere i propri pensieri». Cervelli complementari, quindi, generano differenze che spesso portano all’incomprensione e all’incomunicabilità, ma se comprese possono essere motivo di arricchimento del rapporto: «Consiglio la lettura di coppia di un libro molto interessante, “Perché le donne non sanno leggere le cartine e perché gli uomini non si fermano mai a chiedere”, scritto dai coniugi Pease, dove tanti luoghi comuni vengono simpaticamente analizzati e spiegati e vengono dati consigli su come sfruttare le nostre doti complementari e aiutarsi a migliorare laddove ci sono difficoltà».

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Photo by Giovanni Rabaglio

Monnalisa

L’arte vista dal palato

Siamo andati alla scoperta di un angolo estroso nel cuore di Bergamo e a due passi da città alta, dove Sicilia e India fondono con armonia i loro sapori in un mix unico tutto da sperimentare. di Veronica Cuni Appena varcata la soglia si respira una frizzante aria cosmopolita, ricca di suggestioni e avvolta nel profumo inebriante dell’incenso. È qui che la siciliana Teresa Merlo Pandya, suo marito angloindiano e i quattro figli della coppia, hanno dato vita al loro nido, accogliente e personale, colorato ma sobrio, dove nessun dettaglio è lasciato al caso: c’è anche un giardino, una perla silenziosa e appartata al riparo dal caos cittadino. «La nostra è una famiglia che ci mette la faccia – dice Teresa con gli occhi che brillano – Perché quando cucini, tu col cibo dai amore». La sua dedizione per l’arte culinaria

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e il suo attaccamento alla tradizione si traducono nel piacere di coccolare ogni giorno i suoi ospiti. «Per me il cibo ha sempre un significato, deve saper emozionare.

Per questo, oltre a deliziare il palato, ci impegniamo a creare un’atmosfera semplice e spontanea, come la casa di cari amici». L’arredamento rispecchia un’attenzione unica ai dettagli: Bruno Vaerini architetto, esteta, artista eclettico, ha contribuito a curare il design del locale nominato in tante riviste di settore, con il suo pavimento in marmo, un mosaico originale ricavato da materiali di recupero.

Dalla Sicilia all’India, un mix inedito I piatti che MonnaLisa propone sono il frutto di una sperimentazione interna dei giovani chef Luca Mascheretti e Andrea Darilli, molto creativi ma sempre fedeli alla tradizione culinaria italiana. L’essenza della Sicilia e i sapori indiani si sposano alla perfezione, creando un matrimonio inedito. Un connubio molto prezioso anche sul fronte dell’accoglienza: turisti stranieri inglesi, francesi o spagnoli ospiti a MonnaLisa potranno trovare chi parla la loro lingua e sentirsi sempre più di casa.

cucina

Le suggestioni uniche del menu Fra gli antipasti è impossibile non lasciarsi sedurre dal Gambero con miele di Zagara e semi di sesamo, oppure dal Dhal, una zuppa di lenticchie di Modica raccolte a mano, aromatizzata con coriandolo, zenzero e cumino con aringa affumicata e pappadums, una sfoglia di pane della tradizione indiana. Fra i primi immancabili le classiche Pennette alla Norma, con la ricotta salata, che Teresa fa pervenire direttamente dalla sua terra, e poi il Risotto funghi porcini, capasanta arrostita e una riduzione al caffè. E ancora, i Ravioli con branzino e zenzero su crema di zucca e curry. I secondi sono dominati dalle specialità di pesce e carne, uniti a ingredienti di prima scelta che arrivano direttamente dalla Sicilia: formaggi, olive, olio extravergine doc. E poi ancora mandorle d’Avola e fagioli Badda, gioielli della miglior cultura gastronomica sicula, così come la carruba, adatta anche ai celiaci, perfetta per preparare il meraviglioso rosolio. E infine i Dessert “raccontati”: imperdibile il latte in piedi alle mandorle d’Avola, dolce, fresco e vellutato.

Sapori inebrianti e vini raffinati «Il menu originale che offriamo e che amiamo personalizzare – spiega Teresa – porta con sé il tocco unico delle spezie indiane: il cumino, lo zenzero, il cardamomo, il curry». La carta dei vini, poi, propone la sperimentazione di abbinamenti in perfetta armonia con il percorso culinario. Molti i nomi illustri delle realtà vinicole italiane ma anche internazionali, che permettono di appagare il palato e inebriare la mente, per completare un’esperienza che solo MonnaLisa sa offrire.

A proposito, come nasce la scelta di questo nome per il ristorante? «Lisa è la mia prima nipotina, la figlia di mia figlia Mary» dice la padrona di casa sorridendo teneramente. La famiglia è sempre al centro.

Ristorante MonnaLisa Via Francesco Nullo 17a 24128 Bergamo - Tel. 035 219567 www.ristorante-monnalisa.it Aperto da martedì a sabato 12:30-14:30, 19:30-22:30, domenica solo a pranzo

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Ricetta

I nostri chef hanno frequentato I.P.P.S.A.R. (Luca Mascheretti a Nembro ed Andrea Darilli a San Pellegrino).

Hanno maturato la loro esperienza in diverse realtà lavorative, anche lontano dalla bergamasca, riadattando cucine tradizionali al loro stile e all’identità del ristorante.

Vellutata di zucca e zenzero con rosti di patate e scampo crudo Si è deciso di utilizzare la zucca, ortaggio simbolo dell’autunno. Nella tradizione locale la si incontra in piatti come la minestra di latte, zucca e riso. I nostri chef Luca e Andrea combinano questo ingrediente con rosti di patate e scampo crudo per darne una versione più moderna e più appetibile. Gli chef Luca ed Andrea, nonostante la loro giovane età sono già in grado di offrire innovazione, gusto e semplicità in ogni loro piatto.

Ingredienti per 4 persone: 1kg di zucca verde mantovana 1 cipolla 1 cucchiaio di zenzero fresco 2 patate 50 gr olio extravergine 4 scampi Sale e pepe q.b.

Timo

Tempo: 45 minuti Difficoltà: media 4 persone 10 euro Kcal 15 per 100g di prodotto

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Rosolare nell’olio la cipolla affettata, insieme allo zenzero grattugiato. Aggiungere la zucca pulita e tagliata a cubetti, salare e coprire con acqua, cuocere per 10 min.

Togliere dal fuoco, frullare con un goccio d’olio d’oliva ed aggiustare con sale e pepe.

Grattugiare la patata e condirla con sale, pepe e il timo tritato.

Usare un coppa pasta per dare la forma ed inserire 3 cucchiai di patate grattugiate in una padella antiaderente con un goccio d’olio. Cuocere 3-4 minuti per parte.

Pulire gli scampi dal carapace. Assemblare nel piatto con la vellutata sul fondo, il rosti sopra, lo scampo.

Guarnire con un rametto di timo, un filo d’olio ed una grattata di pepe.

Consiglio dello Chef: La zucca, se intera, tagliarla in più parti in modo che sia più facile pelarla, utilizzare un coltello a sega.

Lo zenzero è molto importante venga grattugiato per evitare eventuali filamenti.

piante & Fiori

Verdevivo

Il regno dei fiori e non solo

Ci immergiamo in un ambiente unico: fra colori, profumi, splendide composizioni e anche creature esotiche e curiose.

Tutto a due passi dal centro cittĂ . di Veronica Cuni

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Fiori recisi…al fresco!

Ovunque si poggi lo sguardo, nell’ampio locale, è un tripudio di fantasia. Accanto a boccioli di ogni genere, forma, grandezza e colore, c’è anche un vasto assortimento di fiori sintetici, talmente fedeli nei dettagli da sembrare perfetti. «Sono molto richiesti soprattutto per uffici e sale d’aspetto» spiega Patrizia mostrandoci incantevoli ortensie color malva. I fiori recisi sono, invece, conservati in una stanza speciale a temperatura costante di dieci gradi e senza umidità: «In quest’ambiente – spiega Alessandro – possono fiorire lentamente e non danneggiarsi».

Appena varcato l’uscio sembra di entrare in un luogo incantato. A Verdevivo creatività e maestria sanno dare forma e colore alle emozioni. Una passione di famiglia quella ereditata da Alessandro Crotti: un’azienda nata nel lontano 1956, che ormai da quattro generazioni vede rinnovare il suo successo. Alessandro, sua moglie Patrizia e il figlio Federico, esperti in composizioni, si sono specializzati nel settore degli allestimenti: matrimoni, cerimonie, eventi per aziende e non solo.

Tanto da aver vinto quest’anno il prestigioso “Wedding Awards”, premio assegnato dal sito “matrimonio.com” come miglior fornitori di addobbi floreali per le nozze.

«Paesi come Ecuador, Olanda e Germania lanciano mode e tendenze, ma il classico è sempre intramontabile, soprattutto per le cerimonie formali – dice Alessandro –selezioniamo solo prodotti di prima qualità». Non per nulla, fra i loro clienti fidati figurano il presidente della Repubblica, la Camera dei Deputati, il Comune di Bergamo e anche numerosi vip.

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Con i fiori stabilizzati la primavera dura per sempre Qui non mancano centinaia di varietà di bulbi, sementi e un immenso assortimento di prodotti per la cura delle piante. E poi cesti, vasi e alzate, con le quali Patrizia crea composizioni uniche: «Per bomboniere o centritavola originali, le rose stabilizzate sono l’ideale – spiega – sono trattate con glicerina e resistono immutate per sempre, non hanno bisogno di acqua e non si deteriorano». Di composizioni personalizzate ce n’è per tutti i gusti. Impossibile non notare lo spathiphyllum, una pianta con radici immerse in una boccia acqua dove nuota un curioso pesciolino solitario: «Si chiama pesce combattente – commenta Patrizia – deve stare sempre solo perché altrimenti aggredisce altri suoi simili maschi». Le sorprese a Verdevivo sembrano non finire mai.

piante & FIORI

La barriera corallina arriva in città A proposito di pesci: Michele, il figlio della coppia, da dieci anni segue con passione il reparto acquari e articoli per animali.

«Qui si possono trovare pesci di ogni tipo: fra i tropicali abbiamo pagliaccio, chirurghi, balestra e pesci angelo.

Ma anche mini gamberi, coralli e numerosi invertebrati marini» dice orgoglioso Michele, mostrandoci pareti intere di acquari d’acqua dolce e salata. Sa maneggiare con disinvoltura i coralli per creare composizioni curiose e d’effetto, ce ne sono per tutti i gusti, anche di fosforescenti: «È un mondo affascinante, attrae grandi e piccini e non si smette mai di imparare». Per esempio, voi lo sapevate che il corallo è un animale a tutti gli effetti? Mangia, cresce e si riproduce.

Verdevivo di Crotti Alessandro Via Zanica 50, 24126 - Bergamo Tel. 035317189 www.verdevivo.net verdevivoinfo@gmail.com aperto tutti i giorni con orario continuato: da lunedì a sabato 7.30 - 19.30.

Domenica e festivi 9 - 12.30

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Giocattoli vs tecnologia.

Chi vincerà la sfida?

Inutile ignorare l’evidenza. Oggi, tra tablet per bambini e smartphone i piccoli sanno usare le nuove tecnologie meglio dei genitori.

E imparano fin da piccolissimi, spesso ancor prima di dire le prime parole.

L’ultimo allarme è arrivato dall’Association of Teachers and Lecturers in Gran Bretagna. Ma com’è la situazione in Italia?

di Greta Nicoletti

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abitudini e i gusti ludici dei bambini bergamaschi, è emerso un dato confortante: i bambini giocano ancora con i giocattoli. E a resistere sono soprattutto i giochi di fantasia, di costruzione, di creatività, di immaginazione.

Quelli tutti da inventare e realizzare con le proprie mani! I bambini amano sperimentare e mettersi alla prova, destrutturando il gioco e creando volta per volta sempre storie nuove e diverse. Le costruzioni, ad esempio, sono tra quei giochi che resistono all’usura del tempo e all’assalto della tecnologia. Le costruzioni piacciono a femmine e maschi, a piccolissimi e a più grandicelli. Piacciono anche agli adulti, che continuano a giocarci.

bambini

Secondo gli esperti anglosassoni, gran parte dei piccoli sa come usare il touch screen e sa maneggiare tablet per bambini. Ma pochi continuano a divertirsi con i giochi di una volta. Il problema è che questo cambiamento nelle abitudini di gioco non è “innocuo”. Le attività manuali e manipolative come le costruzioni ad esempio, sono necessarie ai bimbi per sviluppare abilità spaziali e cognitive. Secondo alcuni studi servono addirittura per avere successo nelle materie scientifiche. I piccoli che non amano dilettarsi con passatempi di questo tipo, dunque, rischiano di andare incontro a deficit di vario tipo. Per esempio, possono avere difficoltà a muoversi correttamente nello spazio, soffrire di vertigini, instabilità e presentare anche problemi di concentrazione. Oltretutto, sempre secondo la recente ricerca anglosassone, se questi giochi sono sostituiti da strumenti elettronici i pericoli aumentano vertiginosamente. Infatti, i dispositivi elettronici ostacolano la socializzazione e possono anche creare disturbi alla vista e insonnia, oltre che abbassare la soglia di attenzione. Per arginare questo problema, la principale associazione di pediatri britannici ha emanato delle linee guida in cui, in breve, sconsiglia di esporre i bimbi con meno di due anni a smartphone, tablet e anche alla tv.

In Italia diciamo che la situazione non è del tutto catastrofica, anche se è innegabile che l’ascesa globalizzata della tecnologia abbia condizionato non poco la vita e il modo di giocare dei bambini. Svolgendo un’indagine tutta nostrana però, analizzando le

A Bergamo i mattoni più famosi al mondo Chi meglio può incarnare le costruzioni per eccellenza se non i famosi mattoncini firmati LEGO®? Ecco che a Bergamo ha aperto “La città del mattoncino”, l’esclusivo negozio specializzato nella vendita delle costruzioni più famose al mondo. Non il solito negozio, bensì un vero e proprio paradiso per grandi e piccini, per appassionati e cultori di questi giocattoli che hanno fatto la storia e che hanno accompagnato i ricordi di generazioni di bambini in Italia e nel mondo. L’idea imprenditoriale è nata dalla passione che Beatrice Da Ros e dal piglio per gli affari di suo marito Pierluigi Alberto Cervati. La cosa bella di questi giocattoli è che piacciono ai piccoli e agli adulti, senza distinzione di età e sesso. Le linee di prodotti LEGO® sono varie e diverse, oltre a tutta una gamma di accessoristica divertente e a una linea di abbigliamento comoda e originale. I più piccoli, soprattutto maschi, prediligono la classica Linea City (quella che riproduce i mestieri e le attività quotidiane) ma anche le bambine amano sperimentare questo gioco.

Anche se i cuori delle piccole utenti di questo negozio è conquistato dalla nuova Linea LEGO® Friends e da quella delle Principesse (ideate per bambine dai 6 anni in su, ma molto amata e richiesta anche e soprattutto dalle piccolissime). Va alla grande anche la Linea Duplo per i piccolissimi dall’anno in su. Mentre gli adulti è facile che perdano la testa per i meravigliosi treni e aerei oltre che per gli accessori, dai portachiavi ai giochi in scatola, dai cubi portaoggetti all’abbigliamento! A completare l’offerta di questo negozio c’è un servizio pensato interamente per i più piccoli utenti. Il negozio dispone di un’area baby parking allestita con tappeti morbidi, tavolini e seggioline, che può essere anche affittato per ospitare feste di compleanno, a numero limitato, ed eventi a tema LEGO®.

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La città del mattoncino Via Pignolo 18 (Piazzetta Santo Spirito 1/2) 24121 Bergamo tel 035 0340828 – fax 035 0340827 infoacittadelmattoncino.it - fb: la città del mattoncino orari: da martedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; la domenica dalle 10 alle 12

Da segnare in agenda Il prossimo 11 OTTOBRE il negozio ospiterà l’evento LEGO® DAY, un evento esclusivo incentrato sui mattoncini. Per questa occasione, durante tutto l’arco della giornata, Beatrice e Pierluigi ospiteranno una hostess mandata dalla LEGO® che intratterrà i piccoli e i grandi ospiti con giochi e allestimenti a tema.

Un evento imperdibile!

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Photo by Embassy Production

Ordine imperiale della Riunione

La cerimonia di intronizzazione di Dame e Cavalieri 58

CELEBRAZIONI Régiment d’Infanterie Légère

La splendida cornice del Castello degli Angeli, a Carobbio, ha ospitato le celebrazioni dell’intronizzazione dei nuovi Cavalieri e Dame d’Onore dell’Ordine Imperiale della Riunione, affidato alla sapiente guida di S.E. Conte Alfredo Bordogna di Bordogna. A fare gli onori è stato S.A.S il Principe Massimiliano Molini di Valibona, che ha conferito i titoli di Dama a Roberta Pusterla, Roberta Martinelli, Mariani Angela; di Cavaliere a Angelo Pesenti, Massimo Carelli, Pierangelo Terraneo, Roberto Bonavoglia, Stefano Bechini, Luca Moratti, Roberto Rinaldi. Una grande emozione per il più giovane insignito, Pierfrancesco Terraneo, cavaliere a soli 4 Anni. E non poteva mancare la Mascotte dell’evento: Emma, l’elegante maltese accompagnatrice della

Contessa Michela Barzago, Cav. Giovanni Barzago, Principe Ruben Alberto de Gavaldà, Contessa Josephine Di Tana, Arcivescovo S.E. Mons. Adrian Guedes 59

Presidentessa delle Dame Clara Angela Barcella.

Alla sontuosa cerimonia sono intervenuti i Cavalieri Bianchi di Seborga, L’ordine Imperiale della Corona di ferro napoleonica, S.E. Frà Riccardo Bonsi Gran Priore dell’Ordine dei Cavalieri Bianchi di Seborga, S.E Conte Leopoldo Rizzi di Pulansky Gran Gonfaloniere, l’Arcivescovo S.E. Mons. Adrian Guedes e come ospite d’Onore S.A.S. il Principe Ruben Alberto de Gavaldà, Gran Maestro dell’Ordine della Bonaria, giunto dall’Argentina per questa importante celebrazione.

La chiesa del castello è stata teatro della firma ufficiale, da parte di S.A.S il Principe Massimiliano Molini di Valibona e S.A.S. il Principe Ruben Alberto de Gavaldà, del solenne patto di alleanza e mutuo riconoscimento nel perseguire nobili e condivisi fini, quali la solidarietà e la pace, nell’intento di difendere la verità e la giustizia.

Un evento in grande stile, che rappresenta l’occasione di incontro per nobili provenienti da tutto il mondo, coronato dal taglio della torta nello splendido giardino, celebrato da S.E. il Conte Alfredo Bordogna di Bordogna con il Principe Massimiliano Moilini di Valibona, che hanno aperto le danze nel salone del castello. La serata si è conclusa con un maestoso spettacolo di fuochi d’artificio che ha illuminato il cielo di Carobbio degli Angeli.

Un ringraziamento speciale va a tutti i partecipanti intervenuti alla festa, allo staff del Castello degli Angeli, la Sig.ra Marianna Suardi, Leyla Colombo, Krizia Terzi, Martina Sartirani, Mary Barcella, Salvatore Ventura Bordenca ed in fine un grazie di cuore alla Presidentessa delle Dame d’Onore Angela Clara Barcella, per avere organizzato un evento di grande successo.

Castello di Carobbio degli Angeli

Salone del Castello di Carobbio degli Angeli

Delegazione dei Cavalieri Bianchi di Seborga 60

CELEBRAZIONI Il piĂš giovane Cavaliere PierFrancesco Terraneo

Dama Roberta Pusterla

Conte Alfredo di Bordogna, Cav. M. Carelli, Cav. F. Becchini, Cav. A. Pesenti

Presidentessa delle Dame d’Onore Angela Clara Barcella e Principe M. Molini di Valibona

SAS Principi e S.E Conte Leopoldo Rizzi di Pulansky

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Cav. Roberto Bonavoglio

Mascotte Emma

Arcivescovo S.E. Mons. Adrian Guedes, S.A.S. Principe Ruben, Cav. Bianchi di Seborga, S.E Conte Leopoldo Rizzi di Pulansky, S.A.S. Principe Massimiliano

Cavaliere Pierangelo Maria Terraneo 62

CELEBRAZIONI Conte Alfredo Bordogna di Bordogna

Dama Roberta Martinelli

Bandiera dell’Ordine Imperiale della Riunione 63

Cuba

La perla dei caraibi

George Orwell forse direbbe che “tutte le isole sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre…” di Simone Gamba

In effetti, le isole caraibiche si assomigliano tutte: clima tropicale, acque cristalline, città dalle architetture colorate e ritmi musicali vibranti. Tutte tranne lei, una delle Grandi Antille insieme a Puerto Rico, Giamaica e Hispaniola (che ospita la Repubblica Dominicana e Haiti). Lei, Cuba, la isla grande, per molti versi simile alle sue vicine, eppure unica e inconfondibile per quell’atmosfera retrò fatta di sigari pregiati, auto “museo” degli anni ‘50, antichi alberghi e interi quartieri coloniali intatti come in nessun altro posto al mondo. Un’identità dovuta all’insolita combinazione di regime comunista e cauta apertura al capitalismo.

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viaggi Il paese, com’è noto, è da decenni nelle mani della famiglia Castro e, dopo la staffetta FidelRaul, il futuro è un’incognita. La rivoluzione del 1959 aveva spazzato via il dittatore del momento, Batista, e allontanato i suoi sostenitori, gli americani, da casinò e casini. E pensare che erano stati proprio i gringos, a loro volta, a scacciare gli spagnoli dall’isola, un evento che aveva persino ispirato un drink: basta prendere il liquore locale per eccellenza, il rum, e la bevanda statunitense per antonomasia, la Coca Cola ed ecco che avete ottenuto il Cuba libre. Cuba è soprattutto la sua capitale, l’Avana, una città che ti conquista in pochi giorni, tanto da farti dimenticare che hai un’isola intera da visitare e poco tempo a disposizione.

Allora risali fino alla fonte dei cocktail per assaggiare un daiquiri al Floridita, un mojito alla Bodeguita del Medio, passeggi per le vie di empedrado sotto i palazzi restaurati di Havana Vieja fino alla fortezza, il Castillo del Morro, baluardo contro pirati e invasori, poi continui sul Malecon, il lungomare dove le onde si infrangono sui bastioni di cemento.

Da lì ti addentri nella decadente Havana Centro, dove i suoi abitanti vivono di espedienti (“amigo, amigo!” sembra che tutti vogliano essere tuo amico da quelle parti) e ti immergi nel suono latino della Casa de la Musica, oppure prosegui oltre il leggendario Hotel Nacional fino al Vedado, il quartiere moderno dei cubani benestanti.

Quando in inverno non soffia il frente frio, vento freddo che da nord attraversa le praterie texane e il Golfo del Messico, si può andare in spiaggia: se ne trovano anche nei pressi della città, come la Playas del Este, ma le zone balneari più attrattive per l’europeo sono altre: Varadero, la famosa località turistica estesa lungo una penisola sottile, i molti cayos, isolette ideali per una vacanza romantica e gli arcipelaghi come quello della Reina, veri paradisi per gli amanti delle immersioni.

Se invece vogliamo addentrarci nella cultura cubana, è d’obbligo una visita alle storiche fabbriche di sigari, alla finca di Hemingway, alla cittadina di Trinidad sulla costa meridionale, attraverso sconfinati campi di canna da zucchero magari arrivando a Santiago, seconda città per grandezza, situata nell’estremo est dell’isola.

Se proprio non dovete già fare le valigie per tornare ai vostri affari, vale la pena una visita a Baracoa e al suo parco Alejandro de Humboldt, per scoprire la natura originaria, così come si presentava ai grandi esploratori, primo fra tutti Cristoforo Colombo.

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Sigari

come si accende una passione Gusto, aroma, tatto: l’arte della degustazione non è esclusiva del cibo e del vino.

Parola all’intenditore… di Simone Gamba

Andrea Molinari ci illumina su un mondo affascinante come quello dei sigari. Nel 1996 fondò a Milano “Cigair”, il primo ambiente esclusivo per i cultori del sigaro, con 560mq di salotti progettati dallo studio del noto architetto Dante Benini e battezzato dall’allora Primo

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Ministro cubano Carlos Lage. Il locale possedeva un invidiabile walk-in humidor in cedro cubano (una stanza umidificata e condizionata), dove tutti i clienti avevano il loro locker. “C’era un sistema di filtraggio dell’aria analogo a quello sugli aeroplani e nelle sale operatorie” ci dice Molinari.

viaggi

Un impianto d’avanguardia, che serviva a non inquinare i pregiatissimi prodotti e a mantenerli alla temperatura e umidità necessaria per preservarli e garantirne la corretta maturazione. Quando arrivò la legge contro il fumo nel 2005, il club purtroppo chiuse i battenti, per non dover sottostare alle restrizioni imposte, che volevano equipararlo ad una qualsiasi area fumatori. Gli aficionados del genere ne aprirono altri in Italia ma, per Molinari, un luogo magico come il Cigair sembra irriproducibile al giorno d’oggi. La passione intramontabile per i sigari, l’ha portato ad attraversare l’oceano per piacere, non solo per lavoro. Da molti anni cura una piantagione in Nicaragua, dove ha introdotto il suo know-how alla coltivazione di tabacco con semi provenienti da Cuba, regalatogli direttamente da Fidel, per una produzione di vitolas di qualità.

Due ettari piantati di tabacco che oggi diremmo biologico, su un terreno che non aveva subito trattamenti chimici da più di trent’anni.

Bacco, Tabacco e Venere, tanto saremo tutti cenere di Andrea Molinari

Dal 1999 al 2007 ha messo in commercio due tipologie di prodotti, un sigaro tipico e il “Tosbano”, un one-off, sua variante personale che unisce caratteristiche del sigaro toscano e di quello cubano, basata su tabacco coltivato in Kentucky, Pennsylvania, Nicaragua e Perù. “Lo rimetteremo in vendita con un grado di invecchiamento opportuno dal 2016 quando il tabacco sarà fermentato per 15 anni”. Molinari ha scritto due libri sull’argomento, anche per spiegare com’è nato questo suo interesse: il primo “Sigaro”, la guida per l’apprendista fumatore di sigari cubani, tradotto in varie lingue, il secondo, con una venatura di humour noir nel titolo, “Bacco, Tabacco e Venere, tanto saremo tutti cenere”, tradotto in inglese.

Sigaro, la guida per l’apprendista fumatore di Andrea Molinari 67

La disoccupazione schiaccia i giovani, ma il coworking ci salverà di Veronica Cuni

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La disoccupazione degli under 30 in Italia nell’intero 2013 ha toccato quota 40%, quasi il doppio del livello pre-crisi (20,3% nel 2007). Il 52,5% dei giovani italiani che lavora ha un contratto di lavoro precario: lo riferisce l’Ocse nel suo Employment outlook, sui dati riferiti al 2013. I numeri della crisi sono preoccupanti e non è una novità. Tra il 2008 e il 2013 sono stati espulsi dal mercato del lavoro 1.803.000 persone attive tra i 15 e i 34 anni. Il tasso di occupazione corrispondente è sceso di 10 punti: dal 50,4% all’attuale 40,2%. Nel 2013

i giovani non occupati e non in formazione (i cosiddetti Neet) sono arrivati a 2,4 milioni, oltre mezzo milione in più rispetto all’anno precedente. Quelli che sono riusciti a conquistare a fatica un impiego, spesso si sono dovuti accontentare di un ruolo che richiede qualifiche di gran lunga inferiori rispetto alle loro competenze e conoscenze acquisite.

Oggi il trend punta a creare un network: avere attorno persone con cui poter cooperare è il primo punto di partenza per far nascere idee valide e inserirsi in un contesto più ampio, per costruire sinergie ed essere competitivi nel mondo del lavoro. «Fondamentale è cercare uno spazio fisico che faccia da vetrina e da acceleratore per entrare in contatto con persone che potrebbero essere interessate a ciò che viene offerto all’interno di una struttura simile» spiega Alberto Trussardi, cofondatore di Talent Garden, il giardino di talenti che ha la sua sede bergamasca a Dalmine, iniziativa riservata al mondo digitale ma che potrebbe essere declinato a qualsiasi altra categoria professionale.

«All’inizio è d’importanza basilare maturare l’idea di che cosa si vuole fare e dove si vuole andare: cosa che, al termine di un percorso di studi, spesso manca, ci si sente disorientati e smarriti». Acquisire questa consapevolezza nel mare di possibilità che il mercato prevede, è fondamentale, come lo è la voglia di mettersi costantemente in gioco, dare spazio alla propria passione e alla curiosità, anche con l’aiuto del web. «E poi, per un primo periodo - aggiunge Alberto - non avere paura di offrire prestazioni gratuite. Occorre stringere i denti ed essere costanti nel perseguire il proprio obiettivo. I frutti poi, se ci sono le capacità e l’impegno, si raccoglieranno».

Nel 2012 a Talent Garden sono arrivati due giovani di 26 e 27 anni neolaureati in ingegneria gestionale. Hanno deciso di lanciare un loro servizio di consulenza per la creazione di applicazioni per iPad e, senza avere un business consolidato alle spalle, hanno iniziato piano piano a crearlo. Tag (questa è l’abbreviazione di Talent Garden) ha svolto la funzione di acceleratore per questi giovani, che hanno potuto avere uno sbocco in più e, mettendosi in gioco entrando in un network, sono riusciti a trarne i massimi benefici. Nel 2013 hanno poi trovato altre risorse umane molto stimolanti e ne è nata una nuova attività che si occupa di creazione di videogiochi da tavolo per tablet.

società

Che l’industria e il settore manifatturiero stiano perdendo terreno è un dato di fatto: dal 2008 un 20% del sistema produttivo lombardo è infatti andato perso, ma in compenso il mondo del terziario dà segni di vita. Questo grazie soprattutto a nuovi spazi di CoWorking, luoghi che possono ospitare competenze diverse ma contigue, quali il web e la comunicazione, in cui le persone che risiedono all’interno sono selezionate dalla stessa comunità che vive il luogo e che sceglie con chi condividere gli spazi.

Lavorare insieme e fare squadra, per le giovani menti brillanti deve essere un imperativo imprescindibile, anche perché sullo sfondo c’è Expo che si avvicina e che potrebbe dare una boccata d’aria fresca all’economia lombarda.

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Reati ambientali:

un business da 15miliardi di euro

In testa rifiuti e ciclo del cemento: 29.274 infrazioni accertate per 321 clan censiti, 28.360 le denunce e 160 gli arresti.

Ecco i dati del “Rapporto Ecomafia 2014� di Legambiente di Silvia Valenti

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Un cancro che si snoda a sud a nord senza soluzione di continuità Sono state 21 le amministrazioni comunali sciolte per condizionamento mafioso negli ultimi 16 mesi. È cambiata la geografia degli ecocrimini: sempre più insofferente ai confini territoriali e amministrativi (sia regionali che nazionali o internazionali). Il 40% dei reati avviene nelle 4 regioni a tradizionale insediamento mafioso: Campania in testa con 953 reati, il 17% del totale, seguita da Puglia, Calabria e Lombardia. Tra le provincie, prima è Napoli seguita da Roma, Reggio Calabria e Salerno. I rifiuti, ad esempio, non finiscono solo sotto terra, ma anche nei circuiti del riciclo in nero o del finto riciclo e i soldi incanalati nei circuiti finanziari internazionali. Su queste tracce si muovono da tempo le Dogane, che con l’Ufficio centrale antifrode portano avanti un’intensa attività di intelligence: lo scorso anno sono stati sequestrati 4.400 tonnellate di carichi di rifiuti, oltre che di beni culturali (465 reperti recuperati), di specie animali tutelate dalla convenzione CITES (5.485 gli esemplari sequestrati) e di prodotti agroalimentari.

ambiente

Il business dell’ecomafia supera i 15 miliardi di euro, considerando sia il mercato illegale sia gli investimenti in opere pubbliche a rischio di infiltrazione criminale.

Non accenna ad arrestarsi l’escalation dei reati penali accertati in campo ambientale, che nel 2013 hanno raggiunto quota 29.274: vale a dire più di 80 al giorno, più di 3 l’ora. In massima parte hanno riguardato il settore agroalimentare: ben il 25% del totale, con 9.540 reati, più del doppio del 2012 quando erano 4.173. Il 22% delle infrazioni ha interessato invece la fauna, il 15% i rifiuti e il 14% il ciclo del cemento. Un fatturato sempre altissimo, nonostante la crisi, grazie al coinvolgimento di numerosi clan (ben 321) che per i loro traffici hanno potuto contare spesso sull’aiuto di funzionari e dipendenti pubblici consenzienti che hanno semplificato iter e processi autorizzativi in cambio di sostanziose mazzette. Rimane sostanzialmente invariato il business illegale dei rifiuti speciali, pari a 3,1 miliardi di euro e il fatturato dell’abusivismo edilizio, stabile a 1,7 miliardi. Eclatante il boom dei reati nel settore dell’agroalimentare che dai 4.173 reati dell’anno precedente, passa a ben 9.540 con il raddoppio delle denunce e 57 persone arrestate.

«Nel nostro Paese vige ancora una legislazione a tutela dell’ambiente a carattere sostanzialmente contravvenzionale e basata su un’impostazione che riconosce ragioni economiche tralasciando i costi ambientali, sanitari e sociali: «Senza l’approvazione della legge che inserisce i reati ambientali nel codice penale – dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – sarà difficile istituire inchieste e colpire gli ecocriminali, che nonostante i danni pesantissimi inferti alla comunità e all’ambiente continueranno a farla franca».

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Ingress

Tra portali e fazioni opposte, il gioco con cui Google sta mappando le cittĂ Potrebbe capitarvi di trovare qualche ragazzo con il cellulare in mano sotto casa alle 4 di notte.

Potrebbe capitarvi di trovare lo stesso ragazzo nello stesso posto la sera dopo.

Potrebbe capitarvi di vedere gruppetti di cinque o sei persone che si aggirano per i centri storici con i cellulari in mano‌ Magari stanno giocando a Ingress.

di Francesco Stabile

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Come funziona I portali sono luoghi d’interesse come: monumenti, uffici postali, graffiti, chiese, elementi architettonici, luoghi di folklore. I portali possono essere conquistati per la propria fazione se neutrali, attaccati se nemici o potenziati se già della propria fazione. Lo scopo del gioco è controllare le “mind unit”, ossia collegare almeno tre portali tra di loro per poter controllare le persone all’interno dell’area creatasi, detta “field”.

Una mappa social delle città Arrivati ad un certo livello, diventa quasi impossibile giocare da soli: ci vogliono ore per avere tutto il materiale necessario per conquistare i portali (tramite un’attività chiamata “hack”). L’attività social e il gioco di squadra sono quindi essenziali.

Il gioco piace, tanto che dopo pochi minuti che stai giocando in Lombardia (ma succede in realtà un po’ dappertutto, le community sono moltissime https://www.ingress.com/community/directory), vieni

contattato e ti viene indicato il sito dove trovare le community di giocatori della tua città, in tutto il mondo.

Questi gruppi si ritrovano per organizzare operazioni particolari, aiuto reciproco e anche solo per passare il tempo tramite il social network di Google (Google+).

La vera chiave del successo di Ingress è il senso di comunità che crea, tale per cui giocatori da tutto il mondo si riuniscono in centinaia per eventi organizzati in città europee ed americane: tutti insieme per giocare con dinamiche appositamente create per l’evento. E in questo modo Google ha a disposizione un vasto database di fotografie e descrizioni di luoghi d’interesse delle città di tutto il mondo (i portali), gratuitamente.

Giochi & App

Ingress è un gioco di realtà aumentata, basato sul gps degli smartphone più diffusi, sviluppato da Niantic Labs, una startup controllata da Google. Una volta scelta la propria fazione tra gli Illuminati (contrassegnati dal colore verde) o la Resistenza (blu), si diviene agenti e si deve andare fisicamente presso alcuni punti della città, detti portali, che verranno visualizzati sulla mappa tramite il proprio cellulare.

Bergamo è verde, appartiene agli Illuminati Essendo in molti giocatori è stato possibile creare dei “field” che ricoprano tutta la città. Con pazienza e dedizione. Non potendo collegare i portali se un altro collegamento blocca la strada, è evidente come sia stata necessaria una grande coesione per creare un “field” che coprisse dalla cima del Monte Orfano in Franciacorta alla Croce del Monte Misma sopra Pradalunga al Monte Blum (sopra Rovetta) con in cima La chiesa di Santa Barbara sopra Sotto il Monte.

Quattro mesi di preparazione, quattro mesi di passeggiate fino alle cime, dove dapprima scoprire i portali, mesi di preparazione e di controllo delle mappe per vedere che nessun collegamento alleato o avversario bloccasse le traiettorie. Fino alla missione vera e propria, come in un film di spionaggio: «tutti in posizione, tutto pronto?», «No, c’è un collegamento di mezzo», «vado io… fatto». La conquista è appena iniziata!

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La top ten dei letti pi첫 strani Viaggio alla scoperta dei giacigli pi첫 originali e divertenti. Ma siamo sicuri che siano comodi? di Silvia Valenti

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10. Foresta

Con rifiniture in legno grezzo e veri rami d’albero, questo letto è dedicato a coloro a cui piace il contatto con la natura. Nel vero senso della parola!

Una vera e propria struttura in grado di ospitare un materasso matrimoniale kingsize e morbidi cuscini. Certo, serve molto spazio e un soffitto rinforzato!

8. Burger Bed

Per chi l’epoca paninara non l’ha mai dimenticata, per gli appassionati dei panini a strati: questo letto mette l’acquolina in bocca! È ordinabile sul web.

6. Autolavaggio

7. Carrozza

Un vero letto da favola, per le bimbe che vogliono sentirsi come Cenerentola. Ma attenzione che a mezzanotte non si trasformi in una zucca!

A forma di automobile se ne vedono tanti. Ma questo li supera tutti. Perché in effetti il segreto di bellezza di ogni macchina, è un buon autolavaggio.

5. Botte di vino

curiosità dal mondo

9 8 10 6 5 7 3 2 4 1 9. Amaca

Nel curioso B&B The Barrell, in Germania, i proprietari offrono ai loro ospiti l’esperienza di dormire in botti risalenti al 19° secolo.

3. Acquario

4. Ghiaccio

Se soffrite il caldo e volete sempre dormire al fresco, ecco il letto che fa per voi, completamente fatto di ghiaccio. Quello nella foto è dell’Hotel De Glace in Canada.

Una gigantesca vasca da 2460 litri, dando a chi è sdraiato l’impressione di dormire “immersi” nel mare, circondati da pesci tropicali. L’idea è di una società con sede a Las Vegas. Il costo? A partire da 11mila dollari.

2. Solitudo

Per i single impenitenti che proprio non amano condividere il proprio letto con nessuno, ecco una proposta provocatoria. Ma non compratelo se vi piace dormire a pancia in giù!

1. Nido

Un gruppo di designer israeliani ha ideato un gigante divanoletto che ricorda il nido di un uccello, con pezzi di cartone e morbidi cuscini.

Ha un diametro di 4,50 metri e può ospitare fino a 16 persone.

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Caramelle

Storia di ragazzi come noi

Sbarca sul web la serie made in Bergamo

Amore, amicizia, rivalità: nella web series “Caramelle. Storia di Ragazzi come noi”, c’è tutto questo e molto altro ancora. Ci sono i giovani, colti nei giorni difficilissimi dell’adolescenza, c’è la scuola, con le sue regole non scritte, ci sono il campo di calcio e le partite più complesse, quelle da giocare con la famiglia e con la società.

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Social e integrazione Interamente girato a Bergamo, il progetto ha visto la collaborazione di più realtà scolastiche, che hanno lavorato fianco a fianco per realizzare un prodotto comune capace di unire tecnologia, creatività e attenzione alle diversità. Tutte le puntate, infatti, sono state sottotitolate per consentire anche ai non udenti di emozionarsi seguendo sul web le avventure dei ragazzi bergamaschi e in inglese, grazie al lavoro di traduzione svolto da Alberto Gualdi. Tramutare la diversità in incontro, dunque, la diffidenza in conoscenza. È questo il messaggio che i giovanissimi attori, neofiti della recitazione, intendono mandare agli spettatori.

“Caramelle. Storia di Ragazzi come noi” è una riflessione onesta, sincera e sorprendentemente matura.

cinema

La frontiera del cinema è sul web Presentato nella sede dell’istituto iSchool, impegnato nella crescita di nuovi talenti, la web series sarà presto visibile su YouTube con cinque puntate in cui lo spettatore potrà emozionarsi, ritrovando sé stesso nelle vite di Nicolò, il ragazzo straniero, catapultato dalla Svizzera a Bergamo, e di Filippo, il più popolare e sereno, almeno all’apparenza. Un viaggio alla ricerca di se stessi, per indagare carattere, aspirazioni e dilemmi di una generazione che da sempre ha affascinato artisti, scrittori, registi.

Il cast La regia, affidata a Nicolò De Nunzio, allievo dello IED di Milano, è stata supportata dalla scrittura di Federico Baldi (che ha vestito i panni dello scanzonato Filippo) e di Alessandro Scrignoli, (volto del tormentato Nicolò).

Hanno inoltre collaborato al progetto: Eleonora Plebani, Alberto Gualdi, Beatrice Rigolone, Federico Ferrari, Arianna Sorci e Marco Previtali.

Il cast ha goduto anche della partecipazione amichevole di: Massimo Molea, attore milanese presente ne “I Cesaroni” e “Benvenuti a tavola”; Stefania Palmisano, sul piccolo schermo con le soap “CentoVetrine” e “Vivere” e Morgan Ics, cantante bolognese, secondo classificato a X Factor 6.

«Caramelle ha un obiettivo ambizioso: scardinare gli stereotipi.

Mostrare ad ogni persona come appare agli occhi degli altri – racconta il regista, Nicolò De Nunzio – Ci chiediamo sempre: è un ragazzo per bene o è un tipo poco raccomandabile?

Frequenta le persone giuste?

E’ sincero con me?

“Caramelle” mostra che ognuno di noi è molto, molto di più di ciò che appare.

Vogliamo che lo spettatore lo capisca, che si faccia portatore di questa unicità e scopra da solo il messaggio di ogni puntata».

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Commercialista

Paghe online

facile, comodo, professionale Arriva anche a Bergamo il servizio di “paghe online”, una prestazione che è già realtà in grandi città come Torino, Milano, Bologna e Roma e che offre la possibilità per professionisti e aziende di poter inserire le ore dei dipendenti e aver la busta paga mensile ufficiale, completa dei relativi invii presso Inps, Inail e Agenzia delle Entrate.

Tutto senza muoversi dall’ufficio.

Cosa offre L’elaborazione delle paghe online è una soluzione ad alto contenuto tecnologico, nata per rispondere alle esigenze dei professionisti, delle aziende e degli operatori del settore paghe. Per primi a Bergamo Pagheline ci ha creduto e ha investito, ispirandosi a strutture svizzere e inglesi per realizzare un sito internet e un software specifico, completo e rispettoso degli adempimenti fiscali e previdenziali. Non solo. Grazie alla collaborazione con un consulente del lavoro Pagheline è in grado di assistere i clienti durante le ispezioni: nessun cliente è lasciato a se stesso.

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Il servizio Pagheline è attivo 5 giorni la settimana, 8 ore al giorno, con un ufficio vero e proprio: scrivania, computer, su cui il personale opera, visiona e verifica il lavoro del software.

Tanti sono i vantaggi dati dall’innovazione tecnologica, perché consente una maggiore velocità del servizio, la comodità di una comunicazione via internet e la semplicità di gestione dei file. Il titolare non deve più fare la spola da un ufficio all’altro per consegnare i documenti, perdendo ore tra code e burocrazia. Alle buste paga e ai moduli F24 ci pensa Pagheline. Il contatto tra cliente e il centro di elaborazione dei dati è costante e veloce, tramite comode e-mail.

Inoltre il servizio risparmia all’azienda che ne usufruisce l’obbligo di seguire corsi particolari di aggiornamento o di pagare costosi software e offre la sicurezza di calcoli meticolosi e controllati.

Visitando il sito www.pagheline.it professionisti e aziende potranno scoprire tutti i vantaggi di questa soluzione e richiedere un preventivo a: info@pagheline.it fax +39 03631970204

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Photo by Paolo Storti

Boccone Divino Il ristorante fidato, dove l’atmosfera è accogliente e la convivialità è di casa.

Boccone Divino, aperto dallo scorso febbraio a Milano, è tutto questo. Scopriamolo insieme! di Veronica Cuni

Boccone Divino Via Valtellina, 18 20159 Milano tel 02.39547443 da lunedì al sabato 19.30 - 23 cristorante - pizzeria - menù canino

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ristorante

Silvia, responsabile del personale e della gestione di Boccone Divino, ha il sorriso rassicurante di un’amica. È lei ad occuparsi anche del rapporto con i clienti, ci spiega che la fidelizzazione è molto importante: «Puntiamo molto sul ritorno al rapporto fra ristoratore e cliente che ormai oggi si va un po’ perdendo purtroppo.

Qui si può condividere un momento familiare, è un percorso lungo, che si costruisce giorno per giorno, ma in cui crediamo molto».

La carne è il must La carne fa da regina al ricco menu: una scelta di qualità fra filetti, fiorentine, costate e tagliate, che lo chef Francesco prepara con passione per qualsiasi esigenza di cottura richiesta dal cliente. Gli amanti del pesce lo potranno trovare sempre fresco e anche nella giovane declinazione del fish and chips, piatto intramontabile e molto apprezzato da italiani e stranieri. «Organizziamo anche imperdibili eventi a tema – spiega Silvia – come la serata Pata negra e cene di cucina tipica russa. Ci saranno antipasti freddi a buffet per dare modo ai clienti di conversare e fare conoscenze, ma anche piatti caldi caratteristici serviti ai tavoli assegnati».

Una sala dedicata agli amici a 4 zampe Stefano, consulente di Boccone Divino e amante dei cani, ha con sé Camilla, un mansueto e coccolone bulldog inglese: «Il nostro è l’unico ristorante in Italia dotato di menu specifici per i cani – spiega – Abbiamo tre menu fra cui poter scegliere: c’è pasta senza sale ne pepe, con formaggio e verdure frullate, oppure pollo o salmone. Anche in caso di allergie si preparano ciotole personalizzate». Il prezzo del menu per l’amico peloso è minimo (a partire di €5,00), il personale provvede ad allestire una tovaglietta e una ciotola ai piedi del tavolo del padrone, e il gioco è fatto.

Una nuova App a misura di pelosi Skye, moglie di Stefano, presenta entusiasta un’altra grande novità: «Stiamo lanciando una nuova App: si chiama Bauwow e permette di localizzare le aree e i parchi della città adatti ai nostri amici a quattro zampe e vedere chi è presente in quel momento in quel luogo.

Si può anche dare un voto e lasciare una recensione, creare il profilo del proprio cane, organizzare e fissare appuntamenti per incontrare il suo gruppo di amici e giocare nelle aree preferite. Al momento è disponibile solo per Apple, ma presto lo sarà anche per Android».

Su Bauwow, poi, si trovano ristoranti, bar, alloggi e

spiagge rigorosamente dog friendly, nonché molti altri servizi utili: veterinari, negozi, toelettatori, dog sitter, pensioni e canili. E ancora, una sezione dedicata alla salute del proprio amico a quattro zampe, dove tenere aggiornata la sua storia medica passata e sincronizzare gli appuntamenti futuri. Un’invenzione interessante e curiosa anche in vista di Expo, che a breve porterà in tutta la Lombardia moltissimi amanti degli animali.

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Photo by Adriano Pagani

Individual lab

Dal dimagrimento alla tonificazione, dalla ginnastica correttiva a quella posturale, dal fitness all’esercizio muscolare.

Ad ognuno il suo allenamento, perchĂŠ non siamo tutti uguali.

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Se nel primo caso i programmi d’allenamento seguono protocolli standard, senza far differenza tra persona e persona, e senza tener conto di eventuali patologie o problematiche posturali, i centri di personal training offrono un servizio mirato e personalizzato, diverso da un individuo e l’altro.

Ecco perché Andrea Brevi e Mattia Barelli, specialisti nelle Scienze Motorie, nella rieducazione posturale e nel recupero funzionale, hanno scelto nel febbraio del 2013 di entrare a far parte di quella cerchia di trainer che personalizzano tutti i loro programmi secondo le necessità di ogni singola persona, curandone sia l’allenamento, che lo stile di vita al di fuori della sala fitness.

Il loro centro di allenamenti personalizzati, INDIVIDUAL LAB, nasce a Romano di Lombardia per soddisfare le diverse esigenze nel campo del fitness: dal dimagrimento duraturo all’ipertrofia muscolare, dalla ginnastica posturale a quella pre e post parto, dall’allenamento aerobico alla ginnastica correttiva.

individual lab

Il mondo del fitness, negli ultimi anni, si sta sempre più dividendo in due: le palestre low-cost e i centri di personal training.

Presso INDIVIDUAL LAB, l’approccio con il cliente inizia attraverso un colloquio conoscitivo e dei test di valutazione, mediante i quali vengono esaminati lo stato di forma e la composizione corporea (bioimpedenziometria), la postura e la distribuzione dei carichi grazie all’utilizzo della pedana stabilometrica. È solo in seguito che viene stabilito il programma di allenamento, la frequenza delle sedute e la loro intensità.

Anni di esperienza nel settore del fitness, insieme alla passione che porta a una continua formazione e alla personalizzazione dei programmi di allenamento per ottimizzare il lavoro svolto, fanno di INDIVIDUAL LAB il centro adatto a ritrovare il proprio stato di forma ideale e di benessere generale.

Individual Lab Via dell’Armonia, 5424058 Romano di Lombardia (BG) tel.: 0363903240

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Risparmiare migliorando il benessere, anche nelle PMI ME.SIŽ un dispositivo di gestione della caldaia che ottimizza il funzionamento dell’impianto di riscaldamento senza modificarlo. Basato su una tecnologia che sfrutta il fenomeno dell’isteresi termica, garantisce un importante risparmio di combustibile. di Simone Gamba 86

RISPARMIO La Fondazione Vitae Nazareni, da sempre attiva nel sostenere le tecnologie amiche dell’ambiente, presenta un sistema innovativo per il riscaldamento, la soluzione ideale per contenere i consumi domestici e controllare i costi.

Si chiama Me.Si®, acronimo di “Metodo Sistema” ed è studiato per ottenere il miglior rapporto consumi/prestazioni dal proprio impianto di riscaldamento, senza onerosi interventi sugli impianti. Adatto per installazioni di ogni dimensione, si basa sull’idea avanzata di ottimizzare il trasferimento di calore dagli elementi radianti dell’ambiente, sfruttando l’inerzia termica dell’insieme (impianto/ ambiente) e la loro capacità di scambiarsi energia.

Me.si® accende e spegne la caldaia ed anche le pompe tutte le volte in cui è possibile, per avvicinare l’isteresi termica dell’impianto reale a quella di un impianto ideale, in cui la caldaia si accende solo per sopperire alle perdite di calore dovute alla dispersione naturale.

Il risultato è l’eliminazione degli sprechi e l’adeguamento della produzione di calore alla reale capacità di assorbimento dell’ambiente.

In definitiva, la caldaia funziona solo se e quando serve. L’efficacia di Me.si® è indipendente dall’efficienza dell’impianto o dal tipo di caldaia; infatti non ne modifica le caratteristiche, ma ne regola il funzionamento solo per ottenere una temperatura costante di benessere in tutte le stanze, senza sbalzi, 24 ore su 24, risparmiando mediamente il 30% di combustibile, qualunque esso sia. Non è necessario impostare le fasce orarie: è l’ambiente stesso a gestire la caldaia.

In sintesi: Efficiente • Riduzione media del consumo di combustibile (dal 30 al 50% a seconda dell’impianto) • Riduzione di energia elettrica necessaria ad alimentare la pompa della caldaia • Prolungamento della vita media della caldaia • Riduzione delle immissioni di CO2 nell’ambiente Economico • Installazione rapida senza nessuna opera muraria • Grazie al risparmio ottenuto il costo del servizio è ammortizzato in tempi brevissimi

Mesi Research Srl per piccole medie imprese Via Palma il Vecchio 18 Bergamo Tel. 0363910755 www.mesipmi.it

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Casa del Commiato,

un servizio nuovo e utile nel momento difficile dell’estremo saluto.

La Vavassori Group di Seriate propone una soluzione innovativa nella gestione del rito funebre. di Simone Gambi

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ONORANZE E’ una pratica già diffusa all’estero ma, da poco, è diventata realtà anche nella bergamasca: la Casa del Commiato. Si tratta di uno spazio che, nel caso specifico, comprende quattro camere (dedicata ciascuna a uno dei quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra), celle frigorifere (per conservare le salme per più giorni), una cappella per cerimonie e il servizio di vestizione professionale.

E’ possibile richiedere anche un Cerimoniere, in grado di consigliare su letture testi, musiche e sulla scelta di fiori. I vantaggi, secondo il gestore della struttura, sono molteplici: in primo luogo l’ambiente, da un punto di vista igienico-sanitario, è preferibile rispetto a quello domestico. Casa del Commiato, infatti, è dotata di un tipo di attrezzatura che permette il ricircolo dell’aria obbligatorio quattordici volte all’ora, con un filtraggio costante, per scongiurare ogni tipo di trasmissione di malattie tra i presenti. Un altro aspetto è quello tecnico: non tutti dispongono di una casa o di un appartamento dalle dimensioni e struttura adatti ad ospitare la visita di più persone allo stesso tempo. Infine, c’è la questione emotiva e personale: ognuno può provare un dolore più o meno acuto di fronte al lutto e per qualcuno possono esserci ripercussioni nel rivivere l’immagine dell’evento, se viene collegato nella propria memoria alla casa di famiglia. Oggi tutto questo può essere evitato. Grazie a una nuova legislazione in vigore, è permesso trasferire una salma a un altro luogo di osservazione. Casa del Commiato diventa così il posto più adatto per una visita serena da parte tutti i parenti e conoscenti, i quali possono vivere il momento della veglia e del cordoglio secondo le proprie necessità, cosa che le camere mortuarie degli ospedali, sempre più affollate e con orari limitati, non consentono. E’ anche l’unico luogo che permette di svolgere adeguatamente riti civili e cerimonie per tutte le credenze religiose e che permette di iscriversi a una società di cremazione e organizzare

la dispersione delle ceneri. Casa del Commiato è sempre più richiesta, non solo per la comodità ma anche per i costi inferiori rispetto all’allestimento di una camera ardente in un’abitazione e per la fiducia nei confronti della Vavassori Group. La società, attiva da 35 anni, è composta da Mario e Andrea Vavassori, ha sedi a Bergamo e in diversi comuni della provincia (Albano S. Alessandro, Scanzorosciate, Seriate, Pedrengo, Martinengo) e porta avanti una tradizione di famiglia in cui si tramandano ai figli tutta l’esperienza e la professionalità necessari per un servizio importante alla collettività.

Casa del Commiato 24068 Seriate (BG) Via Nazionale, 22/D Tel. 035 29 69 29 cell. 348 7336366

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Halloween, scherzetto o moda?

Una festa pagana importata dagli Stati Uniti.

Gli italiani la amano, dunque aspettiamoci sempre piĂš feste in costume per una notte “da pauraâ€?. di Simone Gamba

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halloween

Non è strano, negli ultimi anni, quando le foglie autunnali sono già diventate rosse e cadute dagli alberi, avvistare genitori italiani mentre accompagnano i loro figli a una festa, vestiti da streghe e vampiri. È arrivato Halloween ma, resterà per sempre?

Molti sapranno che si tratta di una festa celebrata la notte del 31 ottobre e che prevede il rituale “dolcetto o scherzetto”, fuochi artificiali, feste in costume e jack-olanterns (la zucca!). Gli immigrati irlandesi e scozzesi hanno portato versioni della tradizione in America del Nord nel XIX secolo. Altri paesi occidentali, in seguito, hanno adottato la festa (Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda).

Oggi, a causa della forte influenza culturale americana, sembra sia arrivato il momento giusto per diffondersi in tutta l’Europa e in Italia, dove è diventato una sorta di Carnevale fuori stagione.

“Halloween” è l’abbreviazione di “All Hallows’ Evening” o “Hallows’ Eve” (in altre parole “Ognissanti”, reso tale e santificato dalla cristianità nel 800 D.C. circa). Le sue origini risalgono al festival pagano celtico conosciuto come “Samhain”, una celebrazione della fine della stagione del raccolto.

Gli antichi Gaelici credevano che in quel giorno, i confini tra il mondo dei morti e quello dei viventi si sovrapponessero e che i morti tornassero in via per causare malattie e danneggiare i raccolti.

Ciò spiegherebbe l’uso di maschere e costumi mostruosi, come fantasmi, scheletri, diavoli etc. Venivano indossati

Halloween, trick or trend?

A pagan holiday imported from the U.S. Italians love it, so expert more and more costume parties to be scheduled for a creepy night out.

It’s not unusual, in recent years, when autumn leaves have already turned red and fell off the trees, to spot Italian parents taking their children to parties, dressed as witches and vampires.

It’s Halloween. But, is it here to stay?

We all know that it is a holiday celebrated on the night of October 31 and that it involves trick-or-treating, bonfires, costume parties and carving jack-o-lanterns (the pumpkin!). Irish and Scottish immigrants carried versions of the tradition to North America in the XIX century. Other western countries then embraced the holiday (United Kingdom, Australia, New Zealand).

Nowadays, due to the strong American cultural influence, it seems that time has come for it to spread all over Europe and Italy, where 91

nel tentativo di imitare gli spiriti maligni e pacificarli. Indossare i costumi è diventato popolare alle feste di Halloween in America a partire dagli inizi del ‘900, sia per adulti che per i bambini. Questi, in particolare, procedono di casa in casa, chiedendo dolci con la domanda “dolcetto o scherzetto?”.

Le prime tracce del rituale porta a porta compaiono nel 1911 secondo alcune fonti. Tuttavia, non ci sono molte prove di quando è iniziato esattamente. Un’altra tradizione è il “Jack-o-Lantern”, come lo chiamano negli Stati Uniti, di solito si tratta di una zucca (in origine era una rapa scavata). La parte superiore viene tagliata e l’interno spolpato. Durante la notte, si posiziona una candela all’interno per creare un’illuminazione d’effetto.

Nel folklore, un vecchio racconto popolare irlandese narra di un certo Jack, un contadino pigro ma astuto, che usò una croce per intrappolare il Diavolo. Certo questa non è l’unica storia, c’è una confusione di miti.

Suonerà incredibile alle orecchie di qualcuno ma, in America, Halloween è la seconda festa più redditizia a livello commerciale dopo il Natale e un quarto di tutte le vendite di caramelle in un anno avviene proprio per quella notte.

it became a sort of an off-season Carnival. “Halloween” is a shortening of All Hallows’ Evening or Hallows’ Eve (in other words, “All Saints” as made it hollier by Christiany around 800 A.D.).

Its origins date back to the Celtic pagan festival known as “Samhain”, a celebration of the end of the harvest season. The ancient Gaels believed on that day, the boundaries between the worlds of the living and the dead overlapped and the deceased would come back to life and cause sickness or damage crops.

That might explain the monstrous masks and costumes, such as ghosts, skeletons, devils and so on. They were worn in an attempt to mimic the evil spirits or appease them. Costuming became popular for Halloween parties in America in the early 1900s, as often for adults as for children.

These, in particular, they proceed from house to house, asking for treats such as confectionery with the question, “trick or treat?”.

The earliest known reference to the ritual door-to-door begging occurs in 1911. There is no evidence, though, to prove when it started exactly.

E in Italia? È solo una moda passeggera oppure diverrà una fra le tante feste tradizionali?

Another tradition is the “Jack-o’-Lantern”, as they called it in the U.S., typically a carved pumpkin (it was originally hollowed-out turnip). The top is cut off, and the inside flesh then scooped out. During the night, a candle is placed inside to illuminate the effect. In folklore, an old Irish folk tale tells of Jack, a lazy yet shrewd farmer who uses a cross to trap the Devil. That, of course it not the only story in a confusion of myths.

It might sound incredibile to someone but, in America, Halloween is the second highest grossing commercial holiday after Christmas and one quarter of all the candy sold annually is for that night only.

So, what about Italy? is it just a fad or will it become part of its holiday traditions?

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Parentesi Cinema, atto secondo.

27-29 Novembre 2014 Auditorium Bergamo Piazza della LibertĂ

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CINEMA Evoluzione di un progetto che vuole mettere sotto la lente d’ingrandimento la settima arte e gli aspetti più interessanti che ruotano a questo genere d’intrattenimento tanto amato dal pubblico.

La bella novità della seconda edizione è il concorso internazionale dedicato ai cortometraggi.

Sono pervenute già duecento opere da tutto il mondo che si caratterizzano per avere una durata inferiore ai venti minuti.

Le sceneggiature trattano argomenti diversi ma come spesso accade umorismo e dramma sono le scritture più frequenti.

Divertente e straordinariamente interessante verificare come queste due grandi emozioni possano essere trasformate in storie ed immagini. Immagini di fantasia e di realtà che trasformano le cose del mondo in arte regalando a tutti noi nuove prospettive, aperture mentali, stimoli.

Attraverso le variegate letture della vita reale che registi, scrittori e attori ci propongono è evidente il processo culturale del Cinema che ci permette di allargare il nostro orizzonte sociale, di conoscere cosa succede in un’altra nazione, di comprendere che internet avvicina situazioni che sono ancora lontanissime…

Perché un concorso cinematografico?

Perché il talento deve essere celebrato e un’associazione che si concentra sul Cinema ha l’onore e l’onere di poterlo fare. Tre i premi assegnati: miglior cortometraggio internazionale, miglior cortometraggio nazionale e premio speciale della giuria.

Terza serata di Parentesi Cinema dedicata ad un grande artista che aveva una passione incommensurabile per

La mazurka del barone, della santa e del fico Fiorone - Pupi Avati - 197

il Cinema, forse ancora più viva e strutturata che per la musica: Lucio Dalla.

L’artista bolognese, cantante che ha inciso alcuni tra i brani più belli della storia musicale italiana, iniziò il suo rapporto d’amore per l’arte cinematografica con la voce di Marcello Mastroianni che regalava al bambino Lucio i sogni di un’estate pugliese, sdraiato a guardare le stelle e immaginare le storie di quelle voci di un cinema all’aperto.

Un Lucio Dalla appassionato, innamorato della celluloide e delle sue evoluzioni a tal punto di affermare che la vita di tutti, senza film, sarebbe stata diversa e nel suo caso specifico addirittura “insopportabile” sostenendo che tutto ciò che aveva dentro, le intuizioni e le ispirazioni delle sue opere d’arte, le sue canzoni, provenissero da ore, giorni, mesi e anni passati nelle sale di un cinema.

Una chiave di lettura di Parentesi Cinema che vi chiediamo di condividere con la sola precauzione: portate con voi un po’ di curiosità.

I sovversivi - Fratelli Taviani - 1967

Parentesi Cinema è un evento organizzato dall’Associazione Internazionale del Cinema e Teamitalia.

L’Associazione è concretamente attiva nella ricerca, nella diffusione e nel sostegno di produttori, registi e appassionati alla settima arte.

L’Organizzazione è inoltre impegnata nella conservazione del patrimonio cinematografico, attraverso la costituzione di una Cineteca in cui sono raccolti tutti i film ricevuti per le varie edizioni degli eventi.

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i have a dream

Progetti in cerca di partnership La rubrica dedicata ai desideri imprenditoriali che possono realizzarsi. Inviate una mail alla nostra redazione il vostro modello di business da sviluppare, i vostri progetti o sogni. Ci auguriamo che attraverso queste pagine si possa costruire una rete di contatti per far si che da semplici idee, diventino realtà. di Leila Fatnassi Dall’amore per gli animali ad un’idea imprenditoriale Gli animali svolgono un ruolo importante nella quotidianità di molte persone, tant’è che ad oggi più del 42 % degli italiani convive con almeno un animale.

Siamo, dunque, noi uomini a dover prendere in mano la situazione e trovare i modi migliori per far sì che la vita degli animali sia salvaguardata e rispettata.

La nostra lettrice Leila Fatnassi ci scrive: “Amo gli animali, sono la mia vita. Mi sono avvicinata al loro mondo studiando alla facoltà di biologia. Ho un grande sogno: riuscire a realizzare una struttura a misura di animali, che rispetti i loro bisogni e che sviluppi delle attività per loro, ma anche per i loro padroni, una struttura presente 24 h su 24, 365 giorni all’anno, che offra servizi di qualità, scrupolosamente controllati. Sogno una struttura nella quale le persone possano portare il proprio animale per una visita veterinaria o solamente per svagarsi un po’ in compagnia. Sogno una struttura che dia un servizio di fisioterapia per animali che hanno subito interventi chirurgici. Sogno una struttura nella quale le persone possano lasciare il proprio animale in ottime mani prima di partire per un viaggio o semplicemente un luogo dove portare il proprio animale per un bagno ed un nuovo look.

Sogno una struttura dove poter avvicinare le persone affette

da disabilità sia motoria che mentale al mondo animale e dare spazio a questi rapporti unici tra uomo e natura.

Sogno di adibire parte della struttura all’accoglienza di animali abbandonati, al fine di combattere il randagismo, diventando un solido punto d’appoggio per le molteplici associazioni che sul nostro territorio si danno da fare ogni giorno per salvare e dare un rifugio ad animali soli.

Vorrei poter rendere tutto questo una realtà, nel pieno rispetto della natura, in uno spazio verde, con delle cucce coibentate ed una serie di accorgimenti come la somministrazione di cibi cruelty free, alimentazioni controllate e ambienti che rispettino le temperature corporee degli ospiti.

A Bergamo abbiamo qualsiasi cosa: ferrovie, autostrade, centri commerciali, persino uno degli aeroporti più frequentati del nord Italia. Per noi uomini c’è tutto, ma per i nostri animali? Ci sono tante aree dismesse, campi abbandonati, stabili in disuso, a cui nessuno si preoccupa di ridare vita e che invece potrebbero ospitare questa meravigliosa struttura”.

Possiamo aiutare Leila? Conoscete strutture adatte o siete interessati a investire nel progetto?

Contattateci scrivendo a redazione@bergamomagazine.it 97

Ci trovi qui In uno qualsiasi di questi punti di distribuzione, potete ritirare una copia omaggio del nuovo bimestrale della cittĂ :

LEOLANDIA Via Ozanam, 2 Bergamo (BG)

AUCHAN Via Carducci Bergamo (BG)

SELF Via Bergamo, 36 Curno (BG)

BUGANVILLEA Via San Bernardino, 137 Bergamo (BG)

SPORT INDOOR Via F.Radici, 1 Mozzo (BG)

Monnalisa Via Francesco Nullo, 17a Bergamo (BG)

CONFESERVENTI Via Guido Galli, 8 Bergamo (BG)

VERDEVIVO Via Zanica, 50 Bergamo (BG)

CONTINENTE Mapello SS 342 Briantea Mapello (BG)

UFFICIO IAT Bergamo - Orio al Serio Treviglio - Sotto il Monte Sarnico - Martinengo Trescore Balneario - Ranica (BG)

AZIENDA OSPEDALIERA Papa Giovanni XXIII Bergamo (BG)

COMUNE DI BERGAMO Piazza Matteotti, 27 Bergamo (BG)

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OROBICI Via Pradello, 2 Bergamo (BG)

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