SPECIALITÀ A-Z
ENDOCRINOLOGIA
La triade dell’atleta femmina: cos’è e come riconoscerla ∞ A CURA DI MASSIMO VALVERDE
Si chiama la triade dell’atleta e riguarda soprattutto, ma non solo, le giovani atlete ad alti livelli che si allenano eccessivamente senza alimentarsi in modo adeguato. Una condizione clinica caratterizzata da tre elementi: deficit energetico, spesso associato a disturbi dell’alimentazione;disturbi mestruali e amenorrea (assenza di mestruazioni); perdita di massa ossea e osteoporosi, ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata che però può esporre a rischi di salute importanti e in alcuni casi irreversibili.
PIÙ A RISCHIO LE GIOVANI GINNASTE La “Female Athlete Triad” (Triade dell’Atleta Femmina) è una pato-
logia diffusa fra chi pratica sport ad alto livello e in particolare in sport come la ginnastica artistica femminile e la ginnastica ritmica, in cui le giovani atlete sono sottoposte a regimi di allenamento inadeguati ed eccessivi per intensità e durata. Si tratta, come dice il nome, di una combinazione di tre fattori, strettamente interconnessi, che possono presentarsi singolarmente oppure associati a formare un quadro clinico che la ricerca scientifica ha individuato e delineato sempre più chiaramente solo in tempi recenti (Arch Pediatr Adolesc Med.2006;160:137-142). Oltre agli allenamenti particolarmente stressanti le giovani atlete subiscono spesso condizionamenti culturali e tecnico agonistici secondo i quali il
12 | Bergamo Salute | Gennaio/Febbraio 2021
rapporto peso-potenza e l’aspetto fisico sono ritenuti fondamentali. Sinteticamente e a grandi linee, alla base di questa patologia sono gli allenamenti troppo impegnativi e stressanti, la mancanza di adeguato riposo e un apporto calorico insufficiente, la cui concomitanza ha ripercussioni significative sull’organismo e può determinare alterazioni del normale profilo ormonale.
RITARDO O ASSENZA DEL CICLO MESTRUALE, IL SEGNALE PIÙ EVIDENTE Nell’atleta femmina la manifestazione più evidente è il ritardo nella comparsa del ciclo mestruale (ricordiamoci il caso di Nadia Comaneci) o, nel caso di soggetti già fertili, la comparsa di amenorrea