SPECIALITÀ A-Z
FARMACOLOGIA
Molnupiravir: un antivirale contro il Covid Portata alla ribalta negli anni Ottanta per la cura dell’AIDS, questa categoria di farmaci oggi sta vivendo una “seconda giovinezza” ∞ A CURA DI MASSIMO VALVERDE
La ricerca nel campo dei farmaci antivirali nasce da lontano ma si è sviluppata in modo significativo a partire dai primi anni Ottanta dell’altro secolo con l’entrata in scena dell’AIDS e con la necessità di individuare terapie che fossero in grado di limitare e/o sopprimere la riproduzione di questo virus a RNA in modo da portare l’infezione da AIDS da una progressione sicuramente letale quanto meno a una condizione di cronicizzazione se non di guarigione a lungo termine. La strada percorsa da allora è stata molto lunga e costellata da alterne vicende, dato che L’HIV è un virus a RNA che appartiene alla famiglia dei retrovirus ed è dotato di un meccanismo di riproduzione “unico” che utilizza un enzima specifico, la cosiddetta trascrittasi inversa, che gli permette di convertire il suo patrimonio genetico RNA in un doppio filamento di DNA che penetra nelle cellule del sistema immunitario per riprodursi sconvolgendone però il funzionamento a lungo termine (la “sindrome da immunodeficenza acquisita”). Malgrado la complessi-
tà di questo meccanismo riproduttivo oggi, circa 40 anni dopo il fatidico “paziente zero” infettato da questo virus, lo sviluppo della farmacologia antivirale ha reso l’attesa di vita di un paziente contagiato e messo in terapia prima possibile di fatto sovrapponibile a quella di un paziente non contagiato.
LA STORIA DEGLI ANTIVIRALI: DALL’AIDS ALL’INFLUENZA… Contemporaneamente si è sviluppata la ricerca dei farmaci antivirali attivi sui “normali“ virus a DNA come quello dell’Herpes e oggi, a partire dal loro capostipite (l’Aciclovir) la terapia per i virus erpetici si può oramai definire cristallizzata ed efficace a lungo termine grazie all’impiego di questa classe di farmaci che si sono dimostrati somministrabili anche in modo ciclico come nel caso dell’Herpes genitale. Alla fine degli anni Novanta erano stati poi brevettati i primi farmaci antivirali attivi sui virus a RNA, e primi fra tutti i virus influenzali, che nel tempo hanno però avuto un uso abbastanza limitato, dato che nella stragrande
12 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2021
maggioranza dei casi osservati la malattia influenzale non veniva eradicata sin dalla prima dose, ma semplicemente si osservava una limitata riduzione del periodo in cui il paziente mostrava i sintomi. Questo non sembrava giustificare il costo della singola terapia rispetto a quello di una campagna di vaccinazione di massa, tanto più che da tempo sappiamo con un buon anticipo quale sarà la variante del virus influenzale che annualmente sarà preponderante nella popolazione e questo permette di approntare un vaccino antinfluenzale specifico per quell’anno.
… FINO ALLA MALATTIA DA COVID 19 Fatte queste fondamentali premesse sull’ampia e consolidata conoscenza dei farmaci antivirali, già nel mese di marzo del 2020, soprattutto grazie agli enormi finanziamenti messi a disposizione dai governi di tutto il mondo e in parallelo con la messa a punto di uno o più vaccini specifici per COVID 19 (e in seguito, come sappiamo, per le sue varianti che si sono man mano presentate