Bergamo Salute - 2021 - 63 - novembre/dicembre

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IN SALUTE

STILI DI VITA

Fare a maglia Una passione che fa (del) bene!

∞  A CURA DI LELLA FONSECA

Un campione in tribuna sferruzza per tenere sotto controllo lo stress delle competizioni olimpiche. Questa è l’immagine che ha fatto il giro del mondo lo scorso agosto ai giochi olimpici di Tokyo 2020: il protagonista è Tom Daley, medaglia d’oro nei tuffi sincronizzati, campione olimpico e gay, “orgoglioso di essere entrambe le cose”. Immagini diventate virali quelle di Tom con i ferri in mano, la sua grande passione, come si può ammirare nel profilo Instagram “madewithlovebytomdaley” ricco di un campionario di lavori di ogni tipo: maglioni, coperte, copri teiere, plaid, pupazzi, unicorni. «Da anni mi applico al lavoro a maglia, e durante il lockdown mi sono perfezionato perché ho avuto ancora più tempo a disposizione» ha dichiarato il tuffatore. Il lavoro a maglia, fino a qualche anno fa considerato sulla strada del tramonto, retaggio delle nonne e delle vecchie zie, è tornato alla ribalta in molte nuove e inattese declinazioni, spesso ribattezzato con il suo nome anglosassone knitting. Per fare qualche esempio

Julia Roberts ha comprato i diritti del best seller “Le amiche del venerdì sera” di Kate Jacobs, che ruota intorno alla maglia, per farne un film e attrici del calibro di Cameron Diaz, Sharon Stone e Sarah Jessica Parker pare portino con sé ferri e gomitoli sul set.

UN POTENTE ANTI STRESS È ormai provato che lavorare a maglia aiuta a combattere stress, ansia, depressione e alleviare il dolore fisico. I movimenti regolari ripetuti, il vedere la propria creazione prendere forma lentamente, sono in grado di distogliere l’attenzione da ciò che affligge. Sferruzzare induce una sensazione di relax: è stato dimostrato che la tensione muscolare si allenta, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna diminuiscono, con un meccanismo simile a quello che avviene nella meditazione. In più si può lasciare libera la creatività e l’inventiva personale. Da questa convinzione è nato il progetto Gomitolorosa che promuove il lavoro a maglia per favorire il benessere dei pazienti impegnati in terapie

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mediche nonché la solidarietà verso soggetti più deboli, facendo leva sul recupero delle lane autoctone e sulla salvaguardia dell’ambiente. Gomitolorosa nasce nel 2012 da un’idea del dottor Alberto Costa, riconosciuto a livello internazionale per il suo contributo alla cura dei tumori al seno, per le idee innovative nel campo della comunicazione scientifica e dell’insegnamento ai medici e per l’innalzamento degli standard delle cure mediche (www.gomitolorosa.org).

INSIEME È MEGLIO Se sono passati i tempi in cui nelle famiglie numerose la sera le donne si riunivano per fare la maglia, l’uncinetto o il ricamo, il desiderio di condividere momenti di lavoro manuale non è venuto meno nelle nuove generazioni, così sono nati circoli, club e gruppi di lavoro negli ambienti più disparati: biblioteche, negozi, librerie, associazioni, centri ricreativi, knit cafè. Una volta la tecnica si tramandava da madre in figlia o da nonna a nipote, ora si seguono corsi collettivi o ci si perfeziona grazie all’ampia offer-


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