Bergamo Salute - 2021 - 63 - novembre/dicembre

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ATS INFORMA

Emergenza medici in Bergamasca: ATS al lavoro per trovare soluzioni

ATS Bergamo

∞  A CURA DI ATS BERGAMO

Sono attualmente 75 i cosiddetti ambiti carenti. «Innanzitutto è importante sottolineare cosa significa carente: è una definizione tecnica, termine previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale, che indica il numero massimo di medici che potrebbero essere inseriti in un determinato ambito. Pertanto quegli ambiti hanno già dei medici, ma ne possono essere inseriti anche altri al fine di migliorare il servizio territoriale con una maggiore e più capillare presenza di professionisti» spiega il Direttore generale di ATS Bergamo Massimo Giupponi. Il numero attuale dei medici di base nel capoluogo e provincia è in totale 614; di questi 562 sono titolari e 52 provvisori. «La Bergamasca ha sempre avuto una media di 660 medici di medicina generale, il numero massimo dovrebbe essere di 766, ma è un traguardo che non si è mai raggiunto e storicamente si attestano appunto su quella cifra» precisa Giupponi. Al momento sono 75 i posti di medici di medicina generale non coperti.

DOTT. MICHELE SOFIA Direttore Sanitario

Nel corso del 2021 dodici medici settantenni lasceranno l’attività per raggiunti limiti di età (70 anni): questo è l’unico dato certo e prevedibile per l’Agenzia di Tutela della Salute. Ma al 31 ottobre in totale i medici cessati erano ben 92 (58 titolari e 34 provvisori). Il che significa che ATS ha dovuto fare i conti con 80 cessazioni impreviste tra titolari e provvisori, praticamente una media di 8 medici al mese in dieci mesi. Si tratta di medici che decidono di cambiare tipo di lavoro o che scelgono di andare in pensione prima del limite massimo di 70 anni o altro ancora. Ad accrescere le difficoltà c’è anche quanto prevede l’Accordo Collettivo Nazionale: il medico è tenuto a comunicare la cessazione solamente 60 giorni prima. «Queste carenze non possono essere previste o calcolabili per procedere, in un tempo preventivabile, a interventi che permettano, pur nei limiti di un sistema organizzativo complesso, di coprire il posto lasciato vacante» prosegue Giupponi. Le prospettive, quindi, sono quanto meno impegnative.

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Un’opportunità, ma con qualche limite, è data dai medici iscritti al corso triennale per la formazione di medici di medicina generale (obbligatorio per i laureati iscritti all’Ordine dei Medici per esercitare come medici di base) che possono sì lavorare, e quindi coprire un posto all’interno di un ambito, ma solo in studi associati e per un massimo di 650 assistiti. Il bando per i medici corsisti è scaduto il 12 ottobre e sono arrivate 44 domande, inserite in una specifica graduatoria, deliberata da ATS. Sono in corso le operazioni di accettazione degli ambiti. A fronte di queste complesse situazioni, ATS Bergamo ha messo in campo una task force che possa procedere in modo organizzato e “disegnato” sulle esigenze del territorio per limitare i disagi e ovviare ai problemi che derivano dalla carenza dei medici di base, in sostanza per trovare soluzioni che siano operative e che vengano incontro ai bisogni dei cittadini, a fronte dell’oggettiva difficoltà di reclutare medici attraverso bandi


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