Bergamo Salute - 2021 - 63 - novembre/dicembre

Page 56

RUBRICHE

ANIMALI

Starnuto: quando preoccuparsi Tempo di raffreddori… anche gli animali ne soffrono? ∞  A CURA DI GIULIA SAMMARCO

Le riniti, o comunemente raffreddori, interessano anche gli animali da compagnia e si manifestano innanzitutto con lo starnuto. Però, a differenza di quanto succede nell’uomo, in genere non si tratta solo di patologie banali, anche per l’importanza del senso dell’olfatto nella loro vita. Esistono, infatti, casi in cui per una semplice rinite l’animale, a causa della perdita dell’olfatto, smette completamente di nutrirsi. Ma quando ci si deve preoccupare? Quali sono gli altri segnali d’allarme da tenere in considerazione? Ne parliamo con il dottor Stefano Cattaneo, medico veterinario. Dottor Cattaneo, quando uno starnuto può essere la spia di qualcosa di grave? Starnuti singoli possono essere normali – cani e gatti esplorano l’ambiente e a volte possono inalare polvere o detriti e quindi starnutiscono – però, se ripetuti e accompagnati da scolo nasale ,è necessaria una visita veterinaria per individuarne la causa. Nel gatto le riniti sono molto frequenti per la presenza di due forme virali sostenute da calicivirus e da herpes virus. Fortunatamente esiste una vaccinazione che ha ridotto notevolmente la loro incidenza. Viene riscontrata però ancora frequentemente nei gatti randagi. Sono forme che iniziano con una rinite, spesso sono accompagnate da congiuntivite, e possono evolvere a broncopolmonite con una certa mortalità soprattutto nei soggetti giovani. Per questo motivo, nel caso di un gattino con “raffreddore”,

SE È IL CONIGLIO A FARE ETCIÙ soprattutto se accompagnato da congiuntivite, è bene non aspettare qualche giorno, per vedere se passa, ma portarlo per una visita veterinaria quanto prima. Purtroppo queste forme tendono a divenire croniche e a persistere per tutta la vita del gatto, riattivandosi in caso di stress (come nelle herpesvirosi dell’uomo). E nel cane? Nel cane le riniti sono meno frequenti e in genere hanno rilevanza le forme croniche. Unica eccezione, per cui la visita diventa urgente, è quando improvvisamente il cane inizia a starnutire ripetutamente e continuativamente, soprattutto se questo avviene nel periodo estivo: c’è il rischio che abbia inspirato il cosiddetto forasacco (una spiga). Un pronto intervento permette di individuare la spiga; se invece si attende che il forasacco continui a salire nella cavità nasale, può diventare a volte difficile individuarlo, anche in rinoscopia. Tornando alle

56 | Bergamo Salute | Novembre/Dicembre 2021

Le riniti nel coniglio sono patologie spesso acquisite in allevamento (tecnopatie), legate alla presenza di un batterio, la Pasteurella, che si può trattare con una terapia antibiotica, che però difficilmente si risolvono. Essendo tecnopatie, sono già presenti all’acquisto dell’animale, per cui è bene tenere presente, quando si compra un coniglio, che la presenza di starnuti e scoli nasali indica un problema che, con alta probabilità, lo accompagnerà per tutta la vita. Queste patologie possono essere gravi, essendo il coniglio un animale obbligato alla respirazione per via nasale, per cui è importante valutare bene cosa fare (soprattutto se è pensato come un dono per un bambino).


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.