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Quei PIR da rivitalizzare EDITORIAL
Dopo una prima parte dell’anno fortemente negativa, con riflessi pesanti sulla liquidità delle small-cap italiane quotate in borsa, i Piani individuali di risparmio (Pir) dovrebbero registrare una stabilizzazione dei flussi verso fine 2023, che porterà l’anno a chiudere con deflussi per circa 1,2 miliardi di euro. Nel periodo 2022-2025 si dovrebbe invece osservare circa 1 miliardo di euro di raccolta netta per i Pir ordinari, mentre per i Pir alternativi si possono raggiungere 10-15 miliardi di asset under management in 5 anni rispetto agli attuali 2,5 miliardi. Sono le stime contenute nel Pir Monitor di Equita Durante il primo trimestre del 2023 i Pir ordinari hanno registrato deflussi per 779 milioni di euro mentre sui Pir alternativi i flussi sono stati decisamente più resilienti. Secondo Equita, la liquidità rimane una problematica significativa per molte small-cap italiane, soprattutto considerando i deflussi dai fondi Pir, che in media rappresentano il 10% del flottante. “A oggi manca una spinta da parte del canale bancario tradizionale, mentre è soprattutto tramite le reti di promotori che questi prodotti vengono proposti ai clienti”, viene evidenziato. Secondo la principale investment bank indipendente italiana bisogna rivitalizzare il progetto dei Pir che ha avuto un grade successo, promuovere nuovi strumenti di incentivazione per lo strumento e coinvolgere le risorse di assicurazioni, banche, fondazioni, fondi pensioni ed enti previdenziali (per un totale di circa 200 miliardi di asset totali) in modo da creare una base solida di investitori istituzionali domestici.
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Servono poi incentivi fiscali per supportare la ricerca azionaria e obbligazionaria e il fatto che gli investitori istituzionali esteri rappresentano oltre il 90% della capitalizzazione del mercato è un elemento di debolezza. Inoltre nei prossimi mesi/anni assisteremo a una riduzione del credito bancario e quindi sarà importante avere un canale di finanziamento alternativo per le pmi italiane.
di Andrea Giacobino giacobino@bfcmedia.comDopo un 2023 con flussi negativi, i Piani individuali di risparmio dovrebbero avere una stabilizzazione verso fine anno Ma occorre un passo in più
anno 6 - numero 65 - settembre 2023 mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 24 del 31/01/2018
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Cer tificates da record
Emissioni a gonfie sul mercato primario tra gennaio e giugno 2023
I vantaggi di prodotti capaci di coniugare protezione e rendimento
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Nei primi tre mesi dell’anno, i volumi e il numero dei certificati sul mercato primario hanno superato il record di collocato già disegnato nel 2022. Infatti, da quanto emerge dai dati raccolti ogni trimestre dagli emittenti associati ad Acepi, che insieme rappresentano oltre il 90% del mercato, dopo aver toccato lo scorso anno il secondo record assoluto annuale, con una crescita +71% su base annua rispetto al 2021, chiudendo a quota 16.236 milioni, nel primo trimestre 2023 sono stati collocati sul mercato primario
5.572 milioni di euro, in aumento del +37% rispetto all’ultimo trimestre 2022, facendo proseguire quella tendenza di crescita rilevata già nella seconda parte dello scorso anno.
Azioni e commodity
Anche il numero dei prodotti offerti, 376, ha superato il record assoluto trimestrale di 343 già raggiunto nell’ultimo trimestre dello scorso anno, confermando un ulteriore incremento del +10%. I volumi collocati nel 2022 e in questa prima parte del 2023, in un contesto di pandemia e poi guerra, tassi e inflazione crescenti, banche centrali ben poco accomodanti, hanno mostrato quindi come gli investitori abbiano apprezzato opportunità di investimento legate al mercato azionario e delle commodity, riconoscendo nei certificates delle strutture finanziarie capaci di coniugare sia rendimento che protezione e preferendo, dal secondo trimestre 2022, prodotti a protezione del capitale rispetto a certificati a capitale condizionatamente protetto. Nel primo trimestre 2023 prosegue la ricerca di
protezione degli investitori, che hanno preferito i prodotti a capitale protetto (CP, 63%), rispetto ai prodotti a capitale condizionatamente protetto (CCP, 30%).
Il rimanente 7% del collocato del primo trimestre 2023 è riferito alle Credit Linked Notes, tipologia di prodotto che già nel 2022 aveva evidenziato una crescita notevole, con punte dell’11% e del 10% del collocato complessivo nel terzo e quarto trimestre.
Crescente ricerca
Il rapporto tra le due tipologie di prodotti, capitale condizionatamente protetto e capitale protetto, CCP/CP, esprime in modo sintetico la propensione al rischio degli investitori. Analizzandone l’andamento, si può osservare come il 2021 sia stato un anno caratterizzato da una crescente ricerca di rendimento (culminata con un 71% contro il 28% nel secondo trimestre 2021, per poi invertire la tendenza nel 2022, quando si è registrata una profonda avversione al rischio, sino a raggiungere il minimo alla fine del terzo trimestre con un 19% di CCP contro il 70% di prodotti a capitale protetto. Nell’ultimo trimestre 2022 e nel primo del 2023 la propensione al rischio ha iniziato a riaffacciarsi, con una netta prevalenza dei certificati a capitale protetto. In tale contesto, si inserisce l’obiettivo da sempre perseguito di Acepi di avvicinare i consulenti finanziari al mondo dei certificati, a fare conoscere come il comportamento a scadenza sia determinato sin dall’emissione del prodotto e quali variabili di mercato possono influenzare i prezzi.
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L’obiettivo sempre perseguito da Acepi è quello di avvicinare i consulenti finanziari al mondo dei certificati e di agevolare la conoscenza di tali strumentidirettrice scientifica di Acepi Giovanna Zanotti e docente all’Università di Bergamo
Cedole col marchio Nordea
In risposta ai tassi di interesse elevati che stanno spingendo gli investitori a prediligere strumenti più liquidi o titoli di Stato, Nordea Asset Management ha messo a disposizione del pubblico otto nuovi fondi con classe di azioni M, che distribuiscono integralmente il rendimento prodotto dall’investimento, sia che si tratti di obbligazioni, di azioni o soluzioni multi-asset. Il pagamento della cedola avviene con cadenza mensile per offrire un rendimento regolare.
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Ucits in ritirata
L’European Fund and Asset Management Association (Efama) ha pubblicato il report trimestrale sull’andamento dei fondi in Europa relativo al secondo trimestre 2023, con i fondi Ucits che registrano deflussi netti per 1 miliardo di euro.
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Liquidi con Moneyfarm
Moneyfarm, società di consulenza finanziaria indipendente, ha lanciato Liquidità+ un portafoglio di fondi monetari, che mira a dare valore alla liquidità con un’esposizione al rischio limitata e un rendimento lordo annualizzato oggi superiore al 3,6%.
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Contro la crisi climatica servono azioni.
Con Anima Net Zero
Azionario Internazionale puoi inves re già da oggi sulle società che hanno ado ato piani di riduzione e azzeramento delle emissioni ne e di gas serra**.
Scopri di più su netzero.animasgr.it
Il fondo è classificato come ex articolo 9 della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation).
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AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.
* Fonte: ESMA - Fund portfolio networks: a climate risk perspective.
** Le società in portafoglio sono selezionate fra quelle incluse nella lista della Science Based Targets initiative, con obiettivo di dimezzare le emissioni nette entro il 2030 e azzerarle entro il 2050.
Il cambiamento clima co ha importan conseguenze anche sugli inves men finanziari*.
Fidelity a forza 8
Fidelity International amplia la propria gamma di prodotti con otto fondi classificati come articolo 9 della Sustainable Finance Disclosure Regulation. Questo gruppo è aperto ai clienti retail, wholesale e istituzionali. I fondi rispondono alla crescente domanda dei clienti di strategie che investono in emittenti che contribuiscono e beneficiano della transizione verso un’economia più sostenibile e basata sulla decarbonizzazione.
Apertura a Milano
Federated Hermes, società specializzata nell’investimento attivo e responsabile, ha annunciato l’apertura di un ufficio a Milano. Situata nel centro della capitale finanziaria italiana, la nuova sede sarà guidata da Anna Paola Marchi, distribution director per l’Italia.
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Obiettivo zero emissioni
Allianz ha pubblicato il piano di transizione verso le zero emissioni nette entro il 2050 e già entro il 2030 nell’ambito delle proprie operazioni, che conferma l’impegno strategico a lungo termine dell’azienda a favore del contrasto al cambiamento climatico.
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La grande avanzata degli Exchange traded fund
Baron (Franklin Templeton): “Entreremo nella top ten europea
aroline Baron, head of Etf distribution Emea di Franklin Templeton, illustra in questa intervista le prospettive di crescita del mercato degli Exchange traded fund, dove la casa di gestione statunitense vuole giocare un ruolo di primo piano, in Europa e anche in Italia.
Qual è la situazione attuale del mercato degli Etf a livello globale e in Europa?
Le masse totali dell’industria globale degli Etf si attestano attualmente a 10.300 miliardi di dollari; il rialzo dei mercati e il crescente interesse verso gli asset a reddito fisso, conseguente all’aumento dei tassi di interesse, le hanno portate a superare il precedente picco di 10.200 miliardi di dollari raggiunto a dicembre 2021. Spostandoci in Europa, le masse sono arrivate a quota 1.500 miliardi di dollari (il massimo storico) e il 2023 è stato finora un anno molto positivo in
termini di flussi netti. A livello globale, gli Exchange traded fund a reddito fisso hanno raccolto più di 160 miliardi di dollari, con un inizio d’anno da record, seguiti dagli azionari (+158 miliardi di dollari). In Europa, i primi sei mesi di quest’anno hanno registrato un balzo importante rispetto allo stesso periodo e all’intero 2022 con oltre 88 miliardi di dollari di flussi nel semestre, contro gli 89 miliardi di dollari dell’intero anno scorso.
Gli Exchange traded fund attivi costituiscono lo zoccolo duro dell’offerta di Etf di Franklin Templeton. Perché avete deciso di lanciare questa gamma e come possono essere utilizzati nel portafoglio?
Nella prima metà del 2023 gli Etf a gestione attiva hanno attratto il 17% dei flussi totali degli Etf a livello globale, la percentuale più alta mai registrata finora.
degli Etf Sostenibilità, paesi emergenti e reddito fisso guidano la nostra offer ta”
Sebbene gli Exchange traded fund attivi rappresentino ancora una parte marginale del mercato complessivo degli Etf, con il 5,3% delle masse sul totale, hanno raccolto oltre 60 miliardi di dollari nella prima metà del 2023, una cifra di molto superiore a quella degli anni precedenti. Il totale delle masse in gestione si attesta a 529 miliardi di dollari. L’Europa al momento non fa eccezione: anche qui costituiscono ancora una categoria di nicchia nel mercato degli Etf, con circa il 2% degli asset complessivi, in crescita seppure a un ritmo inferiore rispetto agli Stati Uniti, sia in termini di numero di lanci sia di flussi. Ciò è legato a vantaggi fiscali strutturali legati al veicolo Etf attualmente validi solo negli Usa, non in Europa. Ciononostante, dal confronto con i nostri clienti è emerso un interesse sempre maggiore verso questa categoria di prodotti, soprattutto da parte degli investitori che già utilizzano Exchange traded fund in portafoglio e desiderano diversificare ulteriormente le attuali allocazioni; in particolare abbiamo rilevato una certa attenzione verso gli Etf attivi obbligazionari e sostenibili, tramite i quali un gestore di portafoglio esperto e lungimirante può portare valore, selezionando per esempio mercati e settori che, a suo avviso, hanno un buon potenziale.
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75
Com’è strutturata Franklin Templeton Etf?
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Franklin Templeton è entrata nel segmento degli Etf nel 2017, con l’obiettivo di aumentare la propria offerta di prodotti d’investimento e rispondere ai bisogni degli investitori di tutto il mondo con un’ottica di lungo termine. Alla luce della strategia aziendale e della forte crescita registrata dal mercato degli Etf a livello globale, Franklin Templeton ha deciso di istituire una propria gamma di Etf, avvalendosi della sua vasta esperienza nella gestione attiva e portando sul mercato soluzioni diversificate, efficienti e a basso costo, da affiancare ai più tradizionali fondi comuni d’investimento.
A oggi (6 settembre 2023, n.d.r.) la gamma è composta da 23 Etf appartenenti a 3 macro-tipologie (Etf attivi, Etf passivi e cap-weighted ed Etf multi-fattoriali) e ha costituito un team dedicato agli Exchange traded fund con esperienza e competenze di lungo corso in questo ambito. Come Franklin Templeton Etf abbiamo in programma diversi nuovi lanci di prodotti nei prossimi mesi e anni, in linea con la nostra strategia di sviluppo di un’offerta innovativa e non standardizzata, con un’attenzione particolare agli ambiti in cui possiamo portare più valore: mercati emergenti, reddito fisso e sostenibilità.
Il mercato degli Etf è ancora giovane: la nostra ambizione è di posizionarci tra i primi 10 emittenti di Etf in Europa entro i prossimi anni e, a tal fine, dovremo lanciare nuove strategie, espanderci in nuovi mercati con il supporto di specialisti locali e, quando necessario, lavorare insieme agli investitori.
Quali sono, a suo avviso, le peculiarità del mercato italiano per gli Exchange traded fund?
L’Italia è per noi un mercato cruciale; qui abbiamo sempre ottenuto risultati gratificanti. Gli italiani sono stati i primi a esplorare la nostra gamma di Etf obbligazionari a gestione attiva: apprezzano, infatti, il binomio semplicità d’uso/accesso a una strategia attiva che non segue i tradizionali indici basati sulla capitalizzazione di mercato. Ciò significa che la strategia mira a produrre alpha e può essere in grado di navigare più efficacemente il complesso momento di mercato in cui ci troviamo. L’anno scorso, per esempio, in un contesto di tassi ancora molto bassi e liquidità a rendimento zero o addirittura negativo, molti investitori hanno preso in considerazione il Franklin Euro Short Maturity Ucits Etf, il cui obiettivo era quello di posizionarsi sopra lo zero e generare comunque una performance positiva in uno scenario caratterizzato da rendimenti negativi. Adesso, invece, con tassi in aumento e in territorio positivo, la strategia (conforme all’Articolo 8 SFDR) può aiutare gli investitori a difendere la propria allocazione in liquidità in uno scenario di incertezza e a beneficiare di questa flessibilità per riposizionare rapidamente il portafoglio, se necessario. Un’altra strategia a nostro avviso molto efficiente è il Franklin Euro Green Bond Ucits Etf, che investe in aziende e istituzioni realmente impegnate nella transizione energetica ed è Articolo 9 SFDR. Investe almeno il 75% del suo valore patrimoniale netto in obbligazioni
classificate come green, mentre la restante parte è investita in obbligazioni climate-aligned. Inoltre, gli investitori italiani sono stati molto attenti a scegliere come posizionarsi in maniera efficace nei mercati emergenti, poiché questi richiedono una particolare agilità. Non tutti gli emergenti sono uguali, ma noi di Franklin Templeton abbiamo analizzato da vicino alcuni dei più importanti (Cina, India, Brasile, Corea, Taiwan), individuando quali possano avere una buona performance nel contesto attuale e quali negli anni a venire.
Quali sono i piani di sviluppo di Franklin Templeton Etf a livello generale e in Italia?
Franklin Templeton Etf è una fucina di idee a getto continuo. Anche se continuiamo a evolverci negli ambiti per i quali siamo conosciuti sul mercato (mercati emergenti, reddito fisso), lavoriamo per mettere a
disposizione nuove soluzioni in aree che riteniamo possano suscitare l’interesse di molteplici tipologie di clienti. Di recente abbiamo lanciato due Etf tematici, i quali seguono i più importanti trend globali che daranno forma al futuro: Franklin
Future of Food Ucits Etf e Franklin
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Future of Health and Wellness Ucits Etf, entrambi conformi all’Articolo 8 SFDR. Inoltre, quest’anno stiamo puntando con decisione sull’obbligazionario, tornato alla ribalta alla luce dell’aumento dei tassi. Per gli Etf il reddito fisso è ancora un’area in crescita dal punto di vista della raccolta, con un enorme potenziale di sviluppo. Spostandoci poi sui mercati emergenti, vediamo una crescente attenzione verso l’India, che a nostro avviso avrà ancora spazio di crescita nel breve e medio periodo. A tal proposito, la nostra società vanta un’esperienza comprovata e di lungo periodo sull’India, nonché un team azionario dedicato (presente
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a livello locale dal 1993) e la possibilità di scegliere tra un fondo comune e un Etf. Riteniamo che l’Italia contribuirà in modo significativo al nostro sviluppo e non vediamo l’ora di collaborare con un numero sempre maggiore di clienti sulla scia, per esempio, della partnership che ha portato alla genesi del Franklin Catholic Principles Emerging Markets Sovereign Debt Ucits Etf. Anche se quest’anno le obbligazioni italiane sono state uno dei principali concorrenti degli Etf sul fronte del reddito fisso, l’esigenza di diversificazione a un certo punto sposterà l’attenzione verso strategie di più ampio respiro e rapida negoziazione. Ed è qui che gli Etf possono trovare il loro spazio. In conclusione, la strada per gli Etf è una sola, ed è quella della crescita. Ci troviamo in un momento di grande fermento e continueremo a lavorare per posizionarci tra i primi 10 emittenti di Etf in Europa.
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Riteniamo che l’Italia contribuirà in modo significativo al nostro sviluppo e non vediamo l’ora di collaborare con una clientela sempre più ampiaLa sede di Franklin Templeton a San Mateo (California-Stati Uniti)
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4 . 500
Miliardi investiti fino al 2050 nella transione energetica
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Top Manager
20MIL A
Le abitazioni servite dagli impianti di Sosteneo
Umberto Tamburrino A cura di Andrea Barzaghi2
20 MW
Com’è green questo Leone N
Una sgr sostenibile per Generali Investments
el corso degli ultimi anni, la transizione verso fonti energetiche rinnovabili, pulite e sostenibili è emersa in modo prepotente come una priorità a livello europeo e globale. Ai fattori strutturali e globali, quali gli impegni a contenere il cambiamento climatico da parte di governi e aziende con ambiziosi target di riduzione delle emissioni, il costo sempre più competitivo delle energie rinnovabili rispetto alle fonti fossili e la crescente diffusione dell’elettrificazione (a partire dal settore automotive) si aggiungono anche i driver con una valenza regionale, come il processo in atto in Europa verso
l’indipendenza energetica dal gas, e la progressiva chiusura delle centrali a carbone in Australia. Il processo di transizione energetica richiede quindi lo sviluppo e la costruzione di nuove infrastrutture, per le quali sono necessari investimenti senza precedenti: secondo recenti dati Bloomberg e Irena, per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette, dal 2023 al 2050 saranno necessari 4,5 trilioni di dollari di investimenti annui a livello globale, con la maggior parte proprio concentrati in Europa ed in Asia Pacifico.
Professionisti d’esperienza
Ecco il contesto in cui prende le mosse Sosteneo, la società di asset management appena lanciata da Generali Investments in partnership con executive con lunga esperienza internazionale nei settori dell’energia pulita e della gestione dei fondi infrastrutturali: Umberto
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Tamburrino, Ivor Frischknecht, Chris Twomey e Chris Deves, con team e competenze distribuite tra Milano e Sydney. “Sosteneo mira a dare ai propri clienti accesso alle opportunità offerte da un trend strutturale di crescita, grazie a investimenti in equity a basso rischio su progetti infrastrutturali greenfield”, commenta Tamburrino, managing partner e cio Europe di Sosteneo.
Per “greenfield” si intendono i progetti infrastrutturali di nuova costruzione che risultano essere particolarmente in linea con gli obiettivi di “accelerazione” della transizione energetica previsti dalla direttiva Sfdr e dalla tassonomia Eu. La gestione della costruzione richiede competenze specifiche (diverse, per esempio, da quelle per asset brownfield, cioè pienamente maturi e a regime) che il team di Sosteneo ha sviluppato negli anni grazie a una lunga esperienza sul campo in diverse parti del mondo e in differenti tecnologie, incluso lo stoccaggio di energia, uno dei pilastri per il futuro funzionamento della rete alimentata soprattutto da energia rinnovabile.
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Track record di successo
“I partner di Sosteneo vantano un track record di oltre 80 investimenti effettuati con successo in paesi europei e in Australia,” continua Tamburrino. Esperienza che va oggi a completare in modo sinergico l’offerta di soluzioni di investimento dedicata ai real assets dell’ecosistema di Generali Investments. Sosteneo investe dunque sia in progetti infrastrutturali finalizzati sia alla produzione di energia pulita
(come gli impianti fotovoltaici, eolici e di biometano), che all’utilizzo dell’energia prodotta, come i sistemi di stoccaggio e le reti per la distribuzione, e partecipa a numerosi progetti greenfield in Europa e in Asia Pacifico; i primi investimenti gestiti da Sosteneo includono due impianti fotovoltaici da 20 MW in Puglia e Campania che, quando saranno operativi, produrranno energia pulita per alimentare oltre 20mila abitazioni. Nel settore dei BESS (battery energy storage system), Sosteneo ha già finanziato un sistema di stoccaggio con batterie da 100 MW nel Regno Unito che entrerà in esercizio a settembre 2023, beneficiando di accordi di lungo termine (e.g. 15 anni) a prezzo fisso per la vendita/trading dell’energia elettrica, riducendo al minimo la volatilità dell’investimento. Gli investimenti in infrastrutture a supporto della transizione energetica sono un settore per definizione votato alla sostenibilità, ma l’obiettivo di Sosteneo è ancora più ambizioso. “Vogliamo determinare un impatto positivo mettendo al centro della strategia di investimento il raggiungimento di obiettivi di decarbonizzazione e il contenimento del cambiamento climatico, l’accelerazione della transizione verso le energie rinnovabili e un più ampio accesso all’energia pulita, ma anche lo sviluppo dell’occupazione e la crescita sostenibile in Europa ed in Asia Pacifico”, spiega Tamburrino. Obiettivi da perseguire in modo condiviso con i clienti e gli investitori, per i quali si crea valore nel lungo periodo, offrendo accesso a soluzioni di investimento con interessanti ritorni adeguati al rischio.
Vogliamo determinare un impatto mettendo al centro della strategia il contenimento del climate changeUmberto Tamburrino managing partner e cio Europe di Sosteneo
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Ercole in Janus Henderson
Janus Henderson Investors ha annunciato un nuovo ingresso nel team di distribuzione in Italia. Matteo Ercole (nella foto), che ha assunto il ruolo di institutional sales director il 4 settembre 2023, è basato a Milano e riporterà a Federico Pons, country head of Italy.
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Ingaggio a Jupiter
Jupiter Asset Managment ha annunciato la nomina di Luca Falchieri (1) in qualità di sales director per l’Italia. Basato a Milano, il professionista risponderà ad Andrea Porro (2) e si concentrerà in particolare sul rafforzamento e sull’espansione del segmento wholesale.
Doppietta per Allianz
Allianz Commercial ha confermato la leadership per altre due aree: Marco Vincenzi (1) sarà a capo della regione Sud Europa mentre Stefanie Thiem (2) guiderà quella dell’Europa centrale e orientale, entrambi con ruolo di commercial regional managing director.
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Trasformare l’equilibrio in stabilità.
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I Rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Fonte dati: Morningstar.
Il presente documento di marketing è stato redatto da Azimut Capital Management SGR S.p.A., società facente parte del Gruppo Azimut, anche in qualità di distributore dei fondi di Azimut Investments SA, sotto la propria esclusiva responsabilità a scopo promozionale e informativo. Prima di adottare qualsiasi decisione di investimento, è necessario leggere il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (il “KID”), e il modulo di sottoscrizione, così come il Regolamento di gestione. Per valutare le soluzioni più adatte alle proprie esigenze personali, si consiglia di rivolgersi al proprio consulente finanziario. I destinatari del presente messaggio si assumono piena ed assoluta responsabilità per l’utilizzo dei dati, le informazioni e le opinioni contenuti nonché per le scelte di investimento eventualmente effettuate sulla base dello stesso in quanto l’eventuale utilizzo come supporto di scelte di operazioni di investimento non è consentito ed è a completo rischio dell’utente. La partecipazione ad un OICR comporta dei rischi connessi alle possibili variazioni di valore delle quote, che a loro volta risentono delle oscillazioni del valore degli strumenti finanziari in cui vengono investite le risorse dell’OICR.
Rinforzi per Ar temis
Artemis si rafforza nell’ambito degli investimenti globali con l’ingresso di Swetha Ramachandran (nella foto) nella squadra che gestisce Artemis Funds (Lux) - Global Select. Ramachandran lavorerà a Londra, dove affiancherà Alex Stanić e gli altri membri del team.
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Natixis IM, cambio ai piani alti
Nathalie Bricker (1) è stata nominata global head of finance & strategy di Natixis Investment Manager, mentre Stéphane Morin (2) è diventato chief financial officer di Natixis Corporate & Investment Banking e membro del senior management committee di groupe Bpce.
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Barber in Aviva Inv.
Aviva Investors ha nominato Jill Barber (nella foto) come global head of distribution. Barber guiderà la distribuzione di Aviva Client, Institutional e Wealth di Regno Unito, Europa, Asia e Nord America.
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Top Story riconoscimenti
A cura di Matteo ChiamentiL’Arca ha preso il largo
Quest’anno Arca Fondi Sgr ha compiuto i suoi primi 40 anni di vita con flussi di 660 milioni
Qualche volta ci sono momenti “magici” dove le buone notizie sembrano non finire mai. Si potrebbe dire che uno di questi lo sta sicuramente vivendo Arca Fondi Sgr, la storica società di gestione milanese che proprio quest’anno vesteggia 40 anni di attività (fu fondata nel 1983). Il primo elemento di positività deriva senza dubbio dalla lettura dei dati di raccolta segnalati mensilmente da Assogestioni. La realtà guidata dall’amministratore delegato e direttore generale Ugo Loeser ha ottenuto afflussi in ogni mese del primo semestre 2023, il tutto mentre l’industria nel suo complesso ha perso oltre 17 miliardi. Più nel dettaglio Arca è terza per raccolta nei primi tre mesi dell’anno, a quota 660,7 milioni di euro, superata solo da Poste (665,7 milioni) e Mediolanum (840,2 milioni); nei rimanenti mesi che compongono il semestre la società si è nuovamente imposta tra i migliori performer del settore, portando a casa tra aprile e giugno oltre 254,5 milioni di euro, per un montante complessivo da gennaio superiore ai 915 milioni. Rimanendo ancorati alla scia dei dati, ma spostandoci sul piano delle perfomance dei prodotti d’investimento, ben 49 fondi su 97 che possiedono un rendimento a
3 anni sono in territorio positivo e solo 3 hanno una perdita in doppia cifra, nonostante si stia parlando di un contesto di mercato di riferimento certamente non dei più rosei. La cronaca della nostra top story prosegue con la recente conquista di importanti riconoscimenti da parte del mercato.
Leader innovativo
Arca Fondi Sgr ha infatti ottenuto lo scorso luglio il premio come “Best Asset Management Brand in Italy” dalla rivista inglese Global Brands Magazine che, a livello internazionale, seleziona le società che si sono distinte nel loro settore di riferimento. Global Brands ha inoltre attribuito a Loeser, il premio “Most Innovative Leader Italy 2023”, motivandolo con la volontà di valorizzazione la visione strategica del manager, che da anni consente alla sgr milanese di mantenere una posizione di rilievo nel mercato italiano. Riconoscimenti sicuramente apprezzati, come ha avuto modo di sottolineare lo stesso Loeser: “Ricevere questi premi è per me motivo di enorme soddisfazione.
La società guidata da Loeser cresce anche in un anno nero per le sgr Raccolta positiva e riconoscimenti all’estero per il brand e il suo a.d.
860MIL A
Sottoscrittori Arca Fondi Sgr
190MIL A
Aderenti al fondo pensione
100 Enti collocatori
OLTRE 8MIL A
Sportelli e promotori finanziari
Loeser / amministratore delegato e direttore generale di Arca Fondi Sgr
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Ringrazio tutta la squadra di Arca Fondi per gli eccellenti risultati ottenuti. Il nostro approccio all’innovazione tecnologica e finanziaria e la nostra attenzione al cliente si confermano i fattori critici di successo. Elementi fondamentali che ci consentono di affrontare tutti gli scenari di mercato forti della fiducia e della responsabilità affidateci da oltre 900mila clienti”. Ma le buone nuove non finiscono qui. Lo scorso agosto la società ha annunciato il proprio debutto sul settore dei private markets. Arca Fondi Sgr ha infatti completato il lancio di Arca Space Capital, fondo di private equity creato in partnership con Space Capital Advisors che investirà nelle pmi italiane con un significativo potenziale di crescita.
Eccellenze italiane
Il fondo, rivolto a investitori istituzionali e professionali sia italiani che internazionali, ha chiuso la prima fase della raccolta a 130 milioni di euro circa e punta a investire in imprese italiane eccellenti, leader nel loro settore di riferimento e con solide performance. L’obiettivo è porsi in qualità di partner strategico a supporto dei progetti di consolidamento aziendale, sviluppo internazionale, passaggio generazionale, fusioni e acquisizioni e potenziali ipo. Tre sono le aree settoriali su cui il comparto si focalizzerà: transizione energetica, invecchiamento della popolazione ed economia circolare. Al first closing hanno partecipato in qualità di investitori, al fianco di Arca Holding, enti previdenziali, fondazioni
bancarie e il fondo Italiano d’investimento tramite due fondi. L’obiettivo finale della raccolta è di 250 milioni di euro. Entrando ulteriormente nel dettaglio del prodotto, il comparto ha una durata di 8 anni (estendibili) e investirà in aziende con un target di equity ticket per ogni deal compreso tra i 20 e i 60 milioni di euro in imprese con un fatturato fino a 300 milioni di euro, prevedendo inoltre la possibilità di realizzare operazioni in co-investimento con investitori selezionati. Insomma, tra numeri importanti, riconoscimenti di rilievo e iniziative proiettate al futuro, il “magic moment” di Arca sembra destinato ad avere ancora molto da raccontare.
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Il business è stato diversificato con la nascita di una divisione di private equity in par tership con Space Capital
Kairos International Sicav
ActivESG
Benvenutinelcircolovirtuoso trasostenibilitàevalore
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KIS ActivESG è la proposta di Kairos dedicata agli investimenti sostenibili che, puntando su società rispettose dell’ambiente, attive nel sociale e guidate da solidi principi di governance, ha l’obiettivo di ridurre l’esposizione alle emissioni di carbonio.
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È stata una delle prime soluzioni ESG in Italia ad adottare una strategia di gestione long-short. La consolidata expertise in metodologie di gestione alternative, unitamente alla capacità di selezione dei titoli, basata su di un rigoroso processo di analisi fondamentale e su di un modello proprietario di analisi ESG, consente a Kairos di proporsi sul mercato con un’offerta distintiva.
KIS ActivESG intende generare un impatto positivo sul mondo, continuando a valorizzare il patrimonio dei clienti.
Rischio più basso Rischio più alto
Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KID.
Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave (KID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degliinvestitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema di sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE.
Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione.
Il conquistatore britannico ha get tato la spugna
La scalata di Liontrust alla svizzera Gam è ormai finita in un nulla di fatto
Ha prevalso l’opposizione del patron di Iliad Xavier Niel e dei suoi allenati
Dopo un arrembaggio durato mesi, alla fine Liontrust ha deciso di gettare la spugna. In estate è naufragato il suo tentativo di acquisire Gam, nota casa d’investimenti svizzera quotata a Zurigo, con un patrimonio totale in gestione che ammonta a 68 miliardi di franchi svizzeri (dati al 30 giugno 2023), con l’Investment management a 21,9 miliardi di franchi svizzeri e i fund management services a 46,1 miliardi. In estate, Liontrust ha dichiarato definitivamente fallita l’opa su Gam, che ha ottenuto adesioni molto inferiori al 66% fissato come obiettivo. Si apre così la strada a un nuovo azionista di maggioranza, NewGAMe, gruppo di
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investitori di cui fa parte anche la Rock Investment, un’entità di diritto francese di proprietà di NJJ, la holding personale di Xavier Niel, il patron della nota compagnia telefonica Iliad. Ma come si è arrivati a questo flop della scalata di Liontrust? Tutto è iniziato nel maggio scorso quando la società britannica ha chiuso un accordo con i vertici di Gam per acquisire l’azienda elvetica che avrebbe dato vita così a un gruppo da 53 miliardi di sterline di asset, corrispondenti a circa 60 miliardi di euro. Gam avrebbe dovuto portare in dote un patrimonio di grande entità, pari a oltre 23 miliardi di franchi svizzeri nell’asset management, che corrispondono a oltre 24 miliardi di euro.
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Espansione geografica
Oltre che in termini di asset, però, questa operazione dal valore di oltre 109 milioni di euro avrebbe consentito a Liontrust di mettere in atto un’espansione geografica di grande portata. Gam ha infatti solide radici sul mercato asiatico e anche negli Stati Uniti, cioè in due aree preziose per l’asset e il wealth management, dove il gruppo elvetico possiede uffici propri. Inoltre, l’acquisizione di Gam rappresentava per Liontrust anche una crescita geografica nell’Europa continentale e più in generale al di fuori del Regno Unito. Basti pensare che Gam ha 3.500 clienti dislocati in tutto il mondo, di cui una parte consistente (cioè 2.700
L’opa ideata dalla società inglese nella scorsa primavera ha avuto adesioni ben inferiori al 66% fissato come target
circa) si concentra in alcuni mercatichiave: Svizzera, Germania, Italia, Stati Uniti, Penisola Iberica e America del Sud. Nonostante queste ambizioni, il prezzo offerto da Liontrust è stato giudicato poco generoso da alcuni azionisti di Gam tra cui Niel. Da lì sono partite le manovre di NewGAMe per sbarrare la strada con successo agli scalatori.
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Tra i due contendenti sono volate spesso parole grosse con NewGAMe che ha accusato Liontrust di essere “sempre più disperata di giorno in giorno” mentre il ceo di Liontrust, Jhon Ions, ha detto che i rivali avevano “strategie sempre più aggressive, al limite della legalità”. Nonostante il suo risentimento, la battaglia per lui è andata perduta. Alla fine di agosto, infatti, il board di Gam Holding ha annunciato di aver “avviato discussioni costruttive e produttive con i rappresentanti del gruppo di investitori NewGAMe, tra cui Rock Investment SAS e Bruellan SA”.
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Finanziamento ponte
Tali discussioni, secondo quanto reciuta il comunicato, sono incentrate su un accordo per un finanziamento ponte a breve termine offerto da Rock il 18 agosto 2023, grazie al quale Gam avrà la liquidità necessaria per andare avanti, in attesa di un riassetto della governance. “NewGAMe ha avviato immediatamente colloqui con i team di gestione di portafoglio di Gam per assicurarsi che comprendano appieno il piano aziendale di Newgame e le sue aspirazioni per il successo della società”, continua il comunicato, che aggiunge: “Il consiglio di
amministrazione riconosce l’importanza che gli azionisti di Gam determinino un cambiamento nella composizione del board e attende di ricevere le proposte di NewGAMe per una futura assemblea generale straordinaria”. David Jacob, presidente di Gam Holding AG, ha dichiarato: “Il consiglio di amministrazione di Gam riconosce che la maggioranza dei nostri azionisti non ha considerato l’offerta di Liontrust convincente. Sono lieto che abbiamo avviato discussioni costruttive e produttive con NewGAMe e che queste discussioni proseguano speditamente”. La partita per la conquista del manager elvetico, insomma, sembra ormai chiusa e un nuovo capitolo sembra destinato ad aprirsi il 27 settembre nel corso di un’assemblea straordinaria della società-preda.
Il consiglio di amministrazione riconosce che la maggioranza dei nostri azionisti non ha reputato convincente l’offerta di Liontrustpresidente di Gam Holding AG David Jacob Prime Tower (Zurigo), headquarter di Gam Investments
Extra.Ordinary
Quando viaggi puoi essere più di un semplice passeggero.
Gli investimenti nelle infrastrutture essenziali e necessarie per soddisfare la crescente domanda globale di viaggi possono fornire un’opportunità di rendimento nei periodi di inflazione. Un’opportunità d’investimento straordinaria dall’ordinario che ci serve per vivere ogni giorno.
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Scopri il potenziale degli investimenti
nelle infrastrutture.
franklintempleton.it/investire-in-infrastrutture
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Tutti gli investimenti comportano rischi. Il valore degli investimenti e qualsiasi reddito ricevuto da essi possono aumentare o diminuire e potresti recuperare meno di quanto hai investito. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali.
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Meno polizze nel salvadanaio
Cala la raccolta dei prodotti assicurativi Si salvano soltanto i contratti del ramo I
48 miliardi di euro
La raccolta nel primo semestre delle polizze del ramo vita
33 miliardi di euro
La raccolta nel primo semestre delle sole polizze del ramo I
-5,8% su base annua
Il calo dei flussi di risparmio investiti nelle polizze vita
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Calo di quasi il 6% su base annua. È il trend registrato nei primi sette mesi del 2023 dalla raccolta delle polizze del ramo vita, utilizzate dai risparmiatori italiani per far fruttare i propri risparmi. A renderlo noto sono le ultime rilevazioni dell’Ania (l’associazione italiana delle imprese assicuratrici). Nel corso di quest’anno, dunque, non c’è stata soltanto una raccolta negativa dei fondi comuni di investimento. Pure i prodotti assicurativi e finanziari hanno mostrato un po’ il fiato corto anche se il saldo netto dei flussi rimane ampiamente positivo. In particolare, i premi versati tra gennaio e fine luglio sono stati pari a ben 48 miliardi di euro, con una flessione del 5,8% su base annua. Non tutte le categorie di prodotti si sono mosse però nella stessa direzione. Le polizze del Ramo I hanno raccolto infatti un ammontare di premi pari a 33,9 miliardi di euro nei primi sette mesi dell’anno, in aumento del 13,6% rispetto allo stesso periodo del 2022. C’è stato invece un tonfo della raccolta commerciale delle unit linked, i cui premi versati (sempre tra gennaio e fine luglio) hanno superato di poco i 9,6 miliardi di euro, con una flessione di ben il 41% rispetto al periodo gennaio-luglio del 2022.
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Molto penalizzate le unit linkend, i cui premi versati sono scesi in un anno di oltre il 41%
La Caporet to delle sgr
Due semestri negativi per il risparmio gestito italiano Ma il patrimonio torna a crescere con l’effetto mercato
- 12
- 7
+ 417
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Nel secondo trimestre dell’anno, i deflussi sono stati un po’ più contenuti rispetto al primo, grazie a un rinnovato interesse dei sottoscrittori per i prodotti a scadenza e per il reddito fisso
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Pubblicata da Assogestioni la mappa del risparmio gestito relativa al secondo trimestre 2023 che, confermando l’andamento del primo trimestre, fotografa una fase non certo positiva per il settore. Vero che il patrimonio gestito è salito a 2.277 miliardi di euro, rispetto ai 2.258 miliardi di fine marzo e ai 2.210 miliardi di fine 2022, ma tale risultato è dovuto soprattutto all’effetto positivo del mercato che sta caratterizzando il 2023, stimato dall’Ufficio studi di Assogestioni intorno all’1,5% per il secondo trimestre. Dolenti note arrivano invece dalla raccolta netta, che delineano un quadro poco edificante: negativa per 19 miliardi e 99 milioni di euro nell’arco di metà anno, con un secondo trimestre andato decisamente peggio del primo (-12,043 miliardi contro -7,056 miliardi), per effetto delle gestioni di portafoglio, negative
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- 6 , 2
I miliardi di euro di deflussi dei flessibili nel 2° trimestre
- 4 , 5
I miliardi
- 609
- 9 , 45
Le
per 13,738 miliardi, rispetto alle gestioni collettive. Sotto i riflettori l’andamento dei fondi aperti obbligazionari, che raccolgono 8,7 miliardi nel periodo aprile-giugno, portando il totale da inizio anno a circa 11,6 miliardi. “Rileviamo una forte crescita di interesse per i fondi obbligazionari”, spiega Alessandro Rota direttore dell’Ufficio studi di Assogestioni, “confermando da un lato la sensibilità degli investitori per il tema dei tassi di interesse e dall’altro la reattività delle case di gestione nel modulare un’offerta che si caratterizza principalmente per un forte ritorno dei prodotti a scadenza e per la concentrazione sui governativi”.
Bilanciati in ritirata
Dallo spaccato della raccolta per categorie si nota, inoltre, come gli azionari, dopo un 2022 di forti afflussi, +22 miliardi di euro nell’anno, e un primo trimestre 2023 a +2,8 miliardi, perdano abbrivio, restando in ogni caso positivi a +417 milioni. Prosegue il trend negativo di flessibili e bilanciati che tra aprile e giugno subiscono deflussi per, rispettivamente, 6,2 e 4,5 miliardi.
Il dettaglio della mappa trimestrale sulla domiciliazione dei fondi evidenzia anche la preferenza per gli strumenti italiani (+2 miliardi di euro) rispetto a quelli di diritto estero (-5,3 miliardi).
I dati definitivi includono, come di consueto, anche il resoconto sui Piani individuali di risparmio che, nel secondo trimestre, hanno totalizzato 609 milioni di deflussi, afferenti in toto ai Pir ordinari mentre i Pir alternativi chiudono in sostanziale pareggio.
Il patrimonio promosso complessivo dei due strumenti si attesta a 19 miliardi di euro. Per quanto riguarda le gestioni di portafoglio, che pesano per oltre il 47% delle masse, il bilancio del secondo trimestre è stato pari a -9,45 miliardi di euro, determinato in gran parte dai 7,6 miliardi di deflussi registrati dalle gestioni di prodotti assicurativi. “Il quadro dei mandati istituzionali si conferma negativo e con un aggravamento dei deflussi sulla componente assicurativa rispetto a un primo trimestre già negativo”, osserva Rota.
Previdenza resiliente
Il segmento dei mandati previdenziali si mostra resiliente mentre le gesioni patrimoniali dedicate alla clientela individuale upper-affluent e private raccolgono un ulteriore miliardo euro, portandosi a più di due miliardi di flussi positivi da inizio anno”, conclude. Vediamo ora nel dettaglio i dati dei primi dieci gestori, ordinati per patrimonio gestito, come riportato nella tabella. Abbiamo accorpato i dati con quelli riportati nella mappa del primo trimestre per poter ricavare la raccolta netta da inizio gennaio a fine giugno. Il podio vede ai primi tre posti Intesa Sanpaolo, Generali e Amundi, con i primi due separati solo da 50 miliardi di euro mentre il terzo è nettamente più staccato. Il dato più interessante da analizzare per capire la salute delle case di gestione è però la raccolta netta. Spiccano per opposti motivi quelli di Generali e Poste Italiane
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Rileviamo una forte crescita dell’attenzione verso gli obbligazionari che confermano la sensibilità degli investitori verso il tema di tassi di interesse e la reattività delle case di gestione nel modulare la propria offerta con il ritorno dei prodotti a scadenza e la concentrazione sui governativiAssogestioni Alessandro Rota
LA GRADUATORIA DI METÀ ANNO
*Raccolta netta e patrimonio parziali. Dati ordinati per patrimonio gestito. Valori in milioni di euro.
La prima registra un saldo negativo per 10,1 miliardi di euro, più della metà dei quali derivanti dalla gestione di prodotti assicurativi. Con una nota, il gruppo del Leone ha precisato: “In merito ai dati pubblicati da Assogestioni sull’industria del risparmio gestito in Italia nel secondo trimestre 2023, si precisa che il risultato registrato da Generali è dovuto principalmente a flussi dei mandati assicurativi gestiti per conto del gruppo stesso e sui fondi monetari”. Poste invece consegue il miglior risultato chiudendo il semestre in positivo per 2,8 miliardi di
euro (2,2 miliardi dei quali nel secondo trimestre); positive sia la gestione dei prodotti assicurativi sia la raccolta di fondi aperti.
Mediolanum positiva
Anche per Mediolanum il semestre è positivo per 1,35 miliardi, secondo miglior risultato. Per Intesa Sanpaolo, secondo i dati diffusi da Assogestioni, il risultato negativo è portato in dote da Eurizon, su cui pesa fortemente la gestione dei prodotti assicurativi, mentre la raccolta di Fideuram è positiva.
In controtendenza il risultato di Poste Italiane che ha raccolto 2,8 miliardi
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Rivoluzione IA: le giuste mosse
L’intelligenza artificiale va ancora alla grande Ma Ubs GWM consiglia un approccio selettivo
All’interno di uno dei suoi commenti giornalieri sui mercati, agli inizi di settembre Mark Haefele, chief investment officer di Ubs Global Wealth Management, ha sottolineato come stia continuando il fermento intorno all’intelligenza artificiale generativa.
“OpenAI, azienda privata produttrice di ChatGPT, è sulla buona strada per generare un fatturato di 1 miliardo di dollari nei prossimi 12 mesi, secondo il sito di notizie The Information”, scrive Haefele.
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Fame di chip
“Nel frattempo, Alphabet ha dichiarato che sta introducendo strumenti di ricerca di intelligenza artificiale generativa in India e in Giappone, di funzioni di matching negli Stati Uniti e di incrementare gli acquisti di chip di intelligenza artificiale da Nvidia per offrire un maggior numero ai propri clienti una maggiore capacità
di formazione di modelli di intelligenza artificiale. L’impennata delle applicazioni e degli investimenti nell’intelligenza artificiale ha creato una nuova forza per il settore tecnologico in generale. A luglio abbiamo alzato le nostre previsioni a lungo termine, passando da un tasso di crescita annuale composto
(Cagr) del 20% nel 2020-25 al 61% nel 2022-27. Di conseguenza, ora prevediamo che la domanda globale di intelligenza artificiale cresca da 28 miliardi di dollari nel 2022 a 300 miliardi di dollari nel 2027. I risultati del secondo trimestre nel settore tecnologico, tra cui la riaccelerazione delle spese di capitale
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dei data center delle principali aziende hyperscale (fornitori di servizi cloud su larga scala) e le solide indicazioni di Nvidia sulla fornitura di chip per l’intelligenza artificiale, suggeriscono che la nostra previsione di 300 miliardi di dollari potrebbe essere prudente. Ma le valutazioni elevate potrebbero limitare il
rialzo a breve termine. Suggeriamo agli investitori di mantenere l’esposizione, ma di bilanciare l’ottimismo a breve termine con altre considerazioni sul portafoglio”, prosegue Haefele di Ubs Global Wealth Management.
A) Nell’ambito del settore azionario, il rapporto prezzo/utili dell’intero settore tecnologico americano rispetto all’S&P 500 si attesta a 1,4 volte, il livello più elevato dalla crisi finanziaria globale. Continuiamo a privilegiare i ritardatari le cui valutazioni sono più basse e e hanno un margine di recupero, compresi alcuni piccoli beneficiari dell’intelligenza artificiale.
B) All’interno del settore tecnologico, riteniamo che i titoli del software e di internet siano meglio posizionati per cavalcare la prossima ondata del ciclo tecnologico e l’ampliamento della domanda di AI, in quanto le aziende cercano di monetizzare le applicazioni di intelligenza artificiale. Prevediamo che il segmento delle applicazioni e dei modelli dell’intelligenza artificiale raggiunga i 170 miliardi di dollari di ricavi (139% Cagr), contro i 130 miliardi di dollari del segmento dei semiconduttori e dei modelli.
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C) Considerato il forte rally di quest’anno dei nomi tecnologici big cap, manteniamo la nostra preferenza per gli indici
statunitensi equamente ponderati rispetto a quelli ponderati per la capitalizzazione. I flussi degli investitori confermano questa visione. Tra l’inizio di giugno e il 25 agosto, l’Invesco S&P 500 equalweighted Exchange Traded Fund, che rispecchia la performance dell’indice S&P 500 equal-weight, ha attirato afflussi per 8,8 miliardi di dollari. Per contro, l’SPDR S&P 500 ETF Trust, che segue l’andamento dell’indice S&P 500 Trust, che riflette l’andamento dell’indice S&P 500 ponderato, ha invece subito deflussi per 10,9 miliardi di dollari nello stesso periodo, secondo i dati di Refinitiv Lipper”.
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Natura speculativa
“È probabile che l’intelligenza artificiale si riveli una tecnologia trasformativa nel lungo termine, ma prevedere il suo impatto a breve termine sui prezzi delle azioni è per sua natura speculativo e soggetta alle oscillazioni del sentiment. Pertanto manteniamo un approccio selettivo nei confronti il settore tecnologico”, conclude Haefele.
Nel settore tecnologico, riteniamo che i titoli del software e di internet siano quelli attualmente meglio posizionati per sfruttare il business dell’IA e delle sue applicazionichief investment officer Mark Haefele di Ubs Global Wealth Management
PREMI FISSI CASH COLLECT CALLABLE
PREMI FISSI CASH COLLECT CALLABLE
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Premi Fissi mensili tra lo 0,70% 1 (8,40% p.a.) e l’1,45%
(17,40% p.a.)
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indipendentemente dall’andamento dei sottostanti Possibilità di rimborso anticipato a facoltà dell’Emittente a partire dal nono mese
CARATTERISTICHE PRINCIPALI:
CARATTERISTICHE PRINCIPALI:
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Emittente: BNP Paribas Issuance B.V.
Emittente: BNP Paribas Issuance B.V.
Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-)
Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-)
Premi Fissi mensili tra lo 0,70% (8,40% p.a.) e l’1,45% (17,40% p.a) dell’Importo Nozionale
Premi Fissi mensili tra lo 0,70% (8,40% p.a.) e l’1,45% (17,40% p.a) dell’Importo Nozionale
Barriera a scadenza fino al 40% del valore iniziale dei sottostanti
Barriera a scadenza fino al 40% del valore iniziale dei sottostanti
Possibilità di Rimborso Anticipato a facoltà dell’Emittente
Possibilità di Rimborso Anticipato a facoltà dell’Emittente
Scadenza a tre anni (26/05/2026)
Scadenza a tre anni (26/05/2026)
Rimborso condizionato dell’Importo Nozionale a scadenza
Sede di negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana
Rimborso condizionato dell’Importo Nozionale a scadenza
Sede di negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana
Il Certificate è uno strumento finanziario complesso
Il Certificate è uno strumento finanziario complesso
Gli importi espressi in percentuale (0,70%) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge.
Gli importi espressi in percentuale (0,70%) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge.
* Il Certificate è dotato di opzione Quanto che lo rende immune dall’oscillazione del tasso di cambio tra euro e la valuta del sottostante.
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indipendentemente dall’andamento dei sottostanti Possibilità di rimborso anticipato a facoltà dell’Emittente a partire dal nono mese
Un por tafoglio che fa acqua
Perché gli investimenti nel settore idrico sono destinati a crescere
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cqua, acqua: ce n’è bisogno ovunque”. È il titolo di una recente analisi a cura di Marc-Olivier Buffle, senior product specialist di Pictet Asset Management. Ecco un estratto del suo commento: “Nei prossimi 25 anni in tutto il mondo saranno necessari investimenti in infrastrutture idriche e fognarie per quasi 13mila miliardi di dollari: un impegno che né il settore privato né quello pubblico possono affrontare da soli. Tuttavia, i loro sforzi congiunti devono essere gestiti in modo intelligente e con una visione a lungo termine. Ciò è necessario, in quanto l’esperienza mostra che la cattiva riuscita di una tale collaborazione non porta che a risultati insoddisfacenti per entrambe le parti. David Lloyd-Owen, esperto nel settore idrico e consulente del Thematic Advisory Board di Pictet, stima che per garantire l’accesso universale all’acqua entro il 2050 (vale a dire un accesso a fonti idriche e servizi igienico-sanitari sicuri per tutte le famiglie e trattamenti delle acque reflue in ogni città) saranno necessari 8.800 miliardi di dollari di investimenti infrastrutturali nei paesi in via di sviluppo e ulteriori 4.100 miliardi di dollari in quelli sviluppati. Ciò equivale a un investimento di circa 370 miliardi di dollari ogni anno. Secondo un’analisi di Pictet Asset Management, attualmente l’investimento annuo in spese in conto capitale nel settore idrico si aggira intorno ad appena 287 miliardi di dollari (settore agricolo escluso). Queste stime variano molto (per esempio, l’Ocse prevede investimenti necessari per 1.000 miliardi di dollari all’anno) ma la maggior parte è concorde sul fatto che vi è un’enorme differenza tra quanto necessario e quanto effettivamente fornito”.
La strada da percorrere
“Non c’è dubbio che le infrastrutture siano un aspetto cruciale. L’acqua inquinata causa 1,2 milioni di morti premature ogni anno; nei Paesi a basso reddito circa il 6% dei decessi è conseguenza diretta di fonti idriche non sicure. Nel 2022 una persona su quattro in tutto il mondo non ha avuto accesso ad acque pulite e il 43% a servizi igienico-sanitari sicuri. Persino nei paesi ad alto reddito il 6% e il 9% delle persone non ha avuto accesso rispettivamente ad acqua potabile e a servizi igienico-sanitari sicuri.
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Al ritmo attuale, nel 2030 le percentuali mondiali saranno ancora rispettivamente del 23% e del 35%. Uno dei problemi è che molte delle reti idriche a disposizione dei Paesi sviluppati sono state costruite nel XIX secolo, durante il primo grande impulso alla realizzazione di opere igienico-sanitarie pubbliche. Londra, per esempio, utilizza ancora l’enorme sistema fognario creato da Joseph Bazalgette e completato nel 1875. Per quanto si tratti un miracolo di ingegneria, non è più in grado di sostenere le esigenze della metropoli. Per questa ragione nel 2025 sarà integrato dal Thames Tideway Tunnel, un collettore di scarico di 25 chilometri che passa in parte sotto il Tamigi e si estende da un’estremità all’altra della città. In sintesi, investire è necessario, sia a livello pubblico che privato. È quindi probabile che vedremo aumentare in tutto il mondo sia le spese in conto capitale che le bollette dell’acqua”.
Pubblico o privato?
“Il 20% della popolazione mondiale è servito da operatori privati, mentre il restante 80% è servito da aziende idriche statali o non gode di alcun servizio. Tuttavia, le enormi carenze in termini di quantità e qualità effettive della fornitura suggeriscono che forse le amministrazioni politiche non sono i migliori gestori di questo bene pubblico essenziale. In generale, sia per il settore pubblico che per quello privato le tariffe per acqua e fognature che coprono i costi sono il modello preferito poiché sono sostenibili, sebbene si possano destinare dei sussidi laddove l’accessibilità economica
rappresenti un problema. Di fondamentale importanza è l’engagement costante degli investitori con le aziende idriche, al fine di migliorare i risultati relativi all’inquinamento e stabilire sistemi di incentivazione, migliorando così, a loro volta, i risultati ambientali e finanziari. Acqua pulita e servizi igienico-sanitari sicuri sono elementi essenziali per la vita. Il loro approvvigionamento deve essere gestito con efficienza e in modo da garantire il massimo beneficio. Spesso, ciò richiede il coinvolgimento di aziende del settore privato, anche se è necessaria una regolamentazione adeguata. È inoltre necessario sviluppare le competenze e le capacità adatte alla progettazione e alla realizzazione delle opere necessarie. In sintesi, significa sviluppare le modalità più efficaci per consentire al settore privato e a quello pubblico di collaborare per il bene comune”.
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Le enormi carenze nelle forniture suggeriscono che forse le amministrazioni politiche non sono i migliori gestori di certe categorie di servizi
senior product specialist di Pictet Asset ManagementMarc-Olivier Buffle
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Il mat tone del Dragone fa scricchiolare i mercati
Dopo il caso Evergrande, gli analisti si interrogano sul futuro della Cina
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Ormai è chiaro: in Cina, la pandemia del Covid-19 è riuscita a mascherare solo provvisoriamente la fragilità della dinamica immobiliare. Sebbene il settore rappresenti quasi il 30% del Pil e i due terzi della ricchezza delle famiglie cinesi, la crisi che lo sta attanagliando non fa che peggiorare. Come noto, il colosso del comparto Evergrande ha presentato a metà agosto la richiesta
di protezione dal fallimento secondo il “capitolo 15” in un tribunale di New York, destando preoccupazioni per le possibili conseguenze sul sistema finanziario globale. E all’inizio dello stesso mese Country Garden aveva mancato il pagamento di due cedole denominate in dollari per un totale di 22,5 milioni (sui quali ha poi trovato con i creditori una proroga ai pagamenti).
Il settore immobiliare ha ormai raggiunto un peso preponderante nell’economia di Pechino
30%
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Il contributo del real estate all’economia cinese - 8 , 5 %
Il calo degli investimenti immobiliari in Cina
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Certo, le autorità cinesi hanno prontamente implementato una serie di misure, la più significativa delle quali è l’abbassamento dei tassi ipotecari esistenti e dei prestiti preferenziali per l’acquisto di prima casa nelle grandi città.
Ma le tensioni sui mercati borsistici internazionali restano alte e cresce la diffidenza verso il Dragone. “Stando ai dati provvisori pubblicati dalla China Real
Estate Information Corporation, le vendite nell’agosto 2023 di unità immobiliari nuove da parte delle 100 maggiori società immobiliari sono diminuite del 33,9% rispetto allo scorso anno. E con un ribasso dell’8,5% su base annua, gli investimenti immobiliari potrebbero sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita del Pil. Inoltre, il consensus di Bloomberg prevede ora una crescita economica limitata al 5,1%”.
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Pesante fardello
A farlo notare è Alexis Bienvenu, gestore di La Financière de l’Echiquier, che avverte poi come “I mezzi di stimolo della Cina sono oggi limitati a causa dell’indebitamento stratosferico (passato dal 160% del Pil nel 2008 al 360% nel 2022) seguito alla crisi globale del 2008 e non si può pensare di aumentare ulteriormente questo già pesante fardello, soprattutto in un periodo di inflazione zero o addirittura negativa”. Lo stimolo fiscale in risposta alla pandemia ha portato il debito al 77% del Pil nel 2022.
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Ora prevediamo che il debito supererà il 100% del Pil nel 2027, avvertono inoltre da Scope Rating. Attenzione però, aggiunge Bienvenu: “Possiamo ipotizzare che la scelta di Xi Jinping di non aumentare troppo l’indebitamento rifletta l’ambizione a lungo termine di voler stabilizzare le finanze pubbliche a costo anche di affrontare una grave crisi immobiliare, fermandosi però a un punto di rottura sistemico”. Non solo.
“Una Cina che si sta spopolando, la cui crescita scenderebbe strutturalmente al di sotto del 5%, forse del 4% o
addirittura del 3% nei prossimi anni, rappresenta un mancato guadagno per la crescita globale, non da ultimo per le industrie occidentali che contano sui consumatori cinesi, e per gli acquisti cinesi di obbligazioni estere, che hanno chiaramente aiutato l’Occidente a indebitarsi”, conclude Bienvenu. Il Politburo ha detto chiaramente che le tendenze attuali erano in qualche modo previste: in un messaggio di luglio, che aveva stranamente provocato un’impennata dei titoli delle imprese immobiliari, il massimo organo del governo cinese aveva affermato che è necessario adeguare e ottimizzare le politiche in modo tempestivo. E una frase contenuta nel messaggio sentenziava “l’abitazione è per viverci, non per speculare”, ma successivamente è stata rimossa nella trascrizione. “La frase scomparsa”, afferma Sandeep Rao, head of research di Leverage Shares, “avrebbe dovuto essere considerata un avvertimento. Invece, si è dato per scontato il sostegno del governo cinese al settore immobiliare. Agli immobili in Cina è stato a lungo attribuito lo status di bene d’investimento privilegiato, partendo dal presupposto che la domanda avrebbe sempre fatto salire i prezzi. Di conseguenza, le attività edilizie si sono espanse al di fuori delle città di prima fascia e in tutta la Repubblica Popolare. Questa ipotesi si è rivelata da tempo fallimentare. In questo contesto si indebolisce l’argomentazione per cui risulta soddisfacente il semplice acquisto di azioni cinesi per diversificare gli investimenti su base economica”.
I mezzi di stimolo decisi dal governo della Repubblica Popolare sono oggi limitati a causa del debito elevatoLa Financière de l’Echiquier Alexis Bienvenu
La Cina è in grado di gestire le sue difficoltà ma a prezzo di una crescita più bassaKairos Alessandro Fugnoli
Come dovrebbero quindi comportarsi di conseguenza gli investitori? “Il mercato alterna trepidanti attese di misure di rilancio cinesi a fasi di sconforto per l’esiguità di queste stesse misure.
Dovremo farcene una ragione: la Cina è in grado di gestire le sue difficoltà strutturali in modo ordinato, ma il prezzo è quello di una crescita bassa prolungata nel tempo. Nel medio termine, la riqualificazione della crescita cinese dall’immobiliare verso la tecnologia e i consumi sarà un fatto positivo per Pechino e per il mondo, tuttavia dobbiamo mettere in conto un processo impegnativo che richiederà tutto il resto di questo decennio”, avverte Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos.
Sul fronte obbligazionario da Pictet Asset Management fanno poi notare come la Cina non è solo la seconda economia del mondo, ma anche il secondo mercato dei bond per grandezza. “Non c’è quindi da stupirsi se, non appena singhiozza, gli investitori in obbligazioni dei mercati emergenti diventano nervosi”. Tuttavia, a detta di Pictet AM non è il caso di farsi prendere dal panico: “Sebbene il settore immobiliare rimanga debole, altrove ci sono alcuni aspetti positivi: il turismo interno per esempio è ora superiore a quello pre-Covid e il turismo in uscita è tornato a oltre il 50% dei livelli del 2019, mentre il settore dei servizi in generale sta resistendo bene e gli investimenti pubblici sono forti. Anche le autorità
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cinesi sono poi state proattive nel sostenere la crescita: hanno ridotto i tassi di interesse e sostenuto il settore immobiliare. Last but not the least, gli economisti hanno recentemente rivisto al ribasso le proiezioni di crescita cinese per il 2023, con aspettative di consenso che convergono verso la previsione ufficiale del 5%: benché sia inferiore alle aspettative iniziali (circa il 6% dopo il forte rimbalzo del 1° trimestre), si tratta comunque di un netto miglioramento rispetto all’anno scorso”.
Opportunità in più ambiti
Continuano a vedere il bicchiere mezzo pieno anche in Gam: “Se esaminiamo i dati del Fondo Monetario Internazionale notiamo che quest’anno il 70% della crescita globale dipenderà dall’Asia. E la Cina contribuirà a circa un terzo della crescita globale. In questo scenario sussistono opportunità in molti ambiti in Cina. Per esempio, nel campo dell’energia pulita, le correzioni degli ultimi 12 mesi hanno portato a valutazioni sempre più interessanti. Il tema della riapertura in Cina resta valido, soprattutto per le società del settore viaggi. Inoltre, il ciclo tecnologico sta per toccare il fondo grazie al catalizzatore dell’intelligenza artificiale. Infine, ci sono le opportunità correlate alle riforme strutturali delle società cinesi di proprietà statale. La Cina è poi sottopesata in molti portafogli globali. C’è dunque ancora spazio per gli acquisti dall’estero. Un altro elemento di rilievo è la crescita degli utili. Per quest’anno le stime di crescita degli utili in Cina dovrebbero essere intorno al 15%”.
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Ritratto di Andrea Pignataro, l’imprenditore che ha conquistato Prelios Ha fatto fortuna nella City di Londra con il connubio finanza-informatica
Il Bloomberg italiano A
IL TESORO IN UNA “SUITE”
Ion Treasury, divisione del gruppo Ion che fornisce soluzioni di tesoreria, ha lanciato una nuova soluzione progettata su misura per le organizzazioni, le banche centrali e le agenzie governative più grandi e complesse del mondo. Si chiama Wallstreet Suite ed è un sistema di gestione della tesoreria a livello enterprise e un payment hub. È progettata per gestire sofisticate esigenze di tesoreria, tra cui gli elevati volumi di pagamenti e, fornendo al contempo visibilità globale su cash, liquidità ed esposizioni. Wallstreet Suite fornisce uno spaccato di tutte le attività legate al cfo, consentendo alle organizzazioni di realizzare la loro visione di trasformazione finanziaria.
ncora un’operazione vincente per Andrea Pignataro che, dopo una trattativa durata quasi un anno, ha raggiunto l’accordo con il fondo americano Davidson Kempner per l’acquisto di Prelios (un tempo Pirelli Real Estate) per 1,35 miliardi di euro. Il passaggio di proprietà è atteso entro la fine dell’anno. Probabilmente ai più, il nome di Andrea Pignataro non è familiare come quello di altri personaggi illustri dell’imprenditoria italiana, nonostante abbia costruito un impero in poco più di vent’anni, che gli è valso da alcuni quotidiani la nomina a “Bloomberg italiano”. Nasce a Bologna nel 1970 e, dopo una laurea in economia all’Università della sua città, si trasferisce a Londra nei primi anni Novanta, dove consegue un dottorato in matematica all’Imperial College. Inizia anche a lavorare come trader alla Salomon Brothers, all’epoca una delle principali banche d’affari degli Stati Uniti poi confluita in Citigroup. Considerato fin dai tempi dell’Università un genio dei numeri, grazie all’esperienza come trader, Pignataro intuisce che l’informatica sarà strettamente legata allo sviluppo dei mercati finanziari. Alla termine della decade, fonda a Londra Ion Investment Group (il cui nome deriva
dal suffisso di tre parole considerate da Pignataro pietre miliari: imagination, innovation, creation) per lo sviluppo di software dedicati a mercati e intermediari. Ion è ora leader mondiale nelle applicazioni informatiche per il trading di titoli e la gestione delle Borse, con 12mila dipendenti, oltre 3 miliardi di euro di fatturato e un valore che le stime più ottimistiche spingono oltre i 20 miliardi.
Grandi clienti
Un gruppo anglosassone con forte radicamento in Uk e in Usa, con clienti come Amazon, Microsoft, Procter & Gamble e numerose banche centrali, che in poco più di 20 anni di attività ha acquisito più di 30 aziende, senza venderne alcuna, per un controvalore di 16 miliardi di euro, con l’obiettivo di espandersi in tutto il mondo, Italia compresa. Nel nostro Paese sono già stati investiti circa 4,6 miliardi in diverse aziende tra cui Cedacri (servizi di outsourcing per il settore bancario), Cerved (credit information e credit management) e Macron (azienda bolognese di abbigliamento sportivo)
e alcune partecipazioni di minoranza in Illimity Bank, Montepaschi e Cassa di Volterra. Con Prelios, Ion realizza l’operazione più ambiziosa sul mercato italiano. Prelios è attiva nell’alternative asset management, nel credit servicing e nei servizi immobiliari specialistici, con oltre 40 miliardi di euro di patrimonio in gestione. I servizi offerti coprono l’intera gamma di esigenze collegate al ciclo di vita immobiliare: asset management, investment management, due diligence, real estate advisory, valutazione di singoli immobili e di portafogli immobiliari; building, project e property management, real estate brokerage, fondi di investimento e distressed asset management. L’operazione è stata finanziata in parte a debito, stimato in circa 600 milioni, grazie alla partecipazione di un gruppo di banche
guidato da UniCredit, Intesa Sanpaolo e Bnp Paribas, che comprende anche Banco BPM, Standard Chartered Bank e Mediobanca.
Espatriato di successo
Dal 2010, anno in cui Marco Tronchetti Provera matura la decisione di vendere, la società immobiliare ha attraversato diverse fasi: in gravi difficoltà per l’elevato debito, si salva nel 2012 per l’intervento di Mediobanca, Generali, UniCredit e Intesa Sanpaolo, che affiancano Camfin, la holding della famiglia Tronchetti; nel 2017 il fondo Lavaredo, che fa capo a Davidson Kempner, ne assume il controllo e dopo un anno arriva a detenere il 100%. Prelios chiude il 2022 con un risultato netto di 89,9 milioni, in calo dai 97,1 del 2021. Il core business è concentrato nel recupero
dei crediti in sofferenza, con proprietà immobiliari come garanzia. Il futuro è invece incentrato sulla riqualificazione dell’area ex Falck, tra Milano e Sesto San Giovanni. Passione per la matematica e specializzazione professionale in finanza, Pignataro ha mantenuto un basso profilo proteggendo la sua privacy. Non appare nei salotti, né alle feste e neppure nei servizi fotografici. È uno degli espatriati italiani di maggior successo a Londra, con residenza a St. Moritz, in Svizzera, vive tra la casa londinese di Belgravia e quella in zona San Siro a Milano. Amante della vela e delle vacanze nell’isola della Maddalena, si sposta con il suo aereo personale, più uno sfizioso investimento immobiliare a Canouan come buen retiro, una delle isole più esclusive dei Caraibi, nello Stato di Saint Vincent e Grenadine.
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In Italia, il fondatore di Ion ha già investito 4,6 miliardi di euro in aziende come Cedacri, Cerved e MacronPanorama di Londra
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1 TANTE GRAZIE BITCOIN
Quanti sono i “paperoni” nel mondo arricchitisi con le criptovalute Pochi i miliardari mentre i milionari sono in totale più di 88mila
Ben 88.200 milionari (in dollari) ma pochi miliardari, circa una ventina in tutto. Ecco il panorama dei paperoni delle criptovalute, cioè chi si è arricchito con le monete digitali, a cominciare dai gettonatissimi Bitcoin. A rivelarlo è una recente indagine della società di ricerca e consulenza Henley & Partners, che ha stimato in 1.180 miliardi di dollari il valore dei patrimoni investiti nelle criptovalute, ripartite tra 425 milioni di possessori in tutto il mondo. Sono
tantissime persone, è vero, ma quelli che arrivano al miliardo di dollari sono in totale 22. Si tratta per lo più di imprenditori che, oltre a possedere le criptovalute, hanno creato delle piattaforme per negoziarli. È il caso di Changpeng Zhao, fondatore di Binance, che è il più ricco di tutti con una fortuna stimata in 10,2 miliardi di dollari. Segue Brian Armstrong, l’inventore di Coinbase, che ha un patrimonio nell’ordine di 3,8 miliardi di dollari. Terzo gradino del podio per Chris
Larsen, co-fondatore di Ripple Labs che, secondo le stime, oggi ha tra le mani una fortuna di ben 2,6 miliardi dollari. Poco distante Jed McCaleb, con 2,4 miliardi di dollari, fondatore (tra le tante sue iniziative) del primo exchange di Bitcoin, Mt. Gox. La lista dei paperoni arriva sino nel sud est asiatico e include Kim Hyoung-Nyon, cofondatore di Dunamu, il principale exchange di criptovalute in Corea del Sud. Il suo patrimonio è di 1,95 miliardi di dollari.
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Changpeng ZHAO
società Binance / patrimonio 10,2 miliardi di dollari
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Truffa in salsa italo-araba
Da Dubai al carcere. È la vicenda che ha interessato Emanuele Giullini, ritenuto insieme a Christian Visentin e Mauro Rizzato uno dei vertici della società
Nft-New Financial Technology, creata in provincia di Treviso e poi cresciuta tra Londra, Dubai e il nord Europa. Alla società, che prometteva guadagni investendo in criptovalute, è stato contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, con una stima di oltre 4mila persone raggirate e un buco di 300 milioni di euro.
Occhio alle cripto, in tutti sensi
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Vi fareste scansionare l’iride in cambio di una criptovaluta? No, non siamo impazziti: è semplicemente la proposta dietro un nuovo progetto di cui fa parte anche il capo di OpenAI, Sam Altman. Obiettivo di questa nuova trovata è quello di creare un sistema di identificazione globale che aiuti a distinguere in modo sicuro gli esseri umani con l’intelligenza artificiale, in vista del momento in cui l’intelletto non sarà più un indicatore sufficiente per identificare una persona in carne e ossa.
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Elet trico a pieni giri
Un’analisi di BG Saxo sulla mobilità a zero emissioni
Simone Di Biase, head of Relationship Management di BG Saxo, ha dedicato un recente focus ai nuovi sistemi di mobilità sostenibile, con il titolo: “Cresce l’ecosistema intorno
ai veicoli elettrici”. Scrive il manager di BG Saxo: “L’industria globale dei veicoli elettrici (EV) ha superato i 10 milioni di veicoli consegnati a partire dal primo trimestre 2020, registrando un
tasso di crescita in costante aumento grazie ai consumatori che negli Stati Uniti, in Europa e in Cina stanno adottando e apprezzando la nuova tecnologia. Se è difficile prevedere
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quale produttore di veicoli elettrici guiderà il settore nel lungo termine, va detto che molti stanno scommettendo sul nome noto di Tesla in questo momento. Di conseguenza quello che
I
MIGLIORI FONDI COMUNI A UN ANNO
AZIONARI ITALIA
Credit Suisse
Cs (Lux) Copernicus Italy Equity Dbp 37
AZIONARI EUROPA
MainFirst
MainFirst Top European Ideas Fund D
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AZIONARI USA
Artemis
Artemis Fds (Lux) Us Sct Fi Usd Acc
AZIONARI GIAPPONE
Eric Sturdza
E.I. Sturdza Nippon Growth B Jpy
AZIONARI ASIA
Axa
Axa Imallcntryapexjpnsmcpeq Qi A€ Acc
AZIONARI EMERGENTI
Pictet
Pictet-Emerging Mkts High Div Hr Eur
AZIONARI GLOBALI
BlackRock
Blk Global Enhanced Index A Acc
BILANCIATI
Natixis
Dnca Invest Venasquo I Eur
OBBLIGAZIONARI GLOBALI
Natixis
Loomis Sayles Global Opp Bd S/D Usd
OBBLIGAZIONARI HIGH YIELD
M&G
pare certo è che l’implementazione della tecnologia aumenterà come anche la necessità di input per la costruzione di veicoli elettrici e l’ecosistema che supporta i veicoli elettrici. Pertanto
abbiamo una view positiva riguardo ai metalli industriali come nichel, litio e rame legati alla produzione e sulle reti di ricarica dei veicoli elettrici oltre che sul riciclaggio delle batterie”.
Top Funds classifiche
TOP 20 AZIONARI ITALIA
Debutto a Piazza Affari
Industrial Stars of Italy 4 ha comunicato di aver presentato a Borsa Italiana la domanda di ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie e dei warrant relative a Sicily by Car, fondata nel 1963 da Tommaso Dragotto.
Un prodotto sostenibile
Hsbc Asset Management ha quotato su Borsa Italiana una nuova share class Etf del fondo Global Sustainable Government Bond UCITS ETF. Il prodotto darà un’esposizione alle maggiori emissioni governative.
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TOP 20 AZIONARI EUROPA
Troppo ottimismo
“La guidance della Bce è stata pressoché neutra: un rialzo a settembre rimane una possibilità plausibile. L’interpretazione dovish del mercato è probabilmente esagerata”. Tomasz Wieladek (T. Rowe Price).
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Stop ai rialzi
“La Bce ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso di deposito al 3,75% e il tasso ufficiale di rifinanziamento al 4,25%. Vedremo se sarà stato l’ultimo”. Des Lawrence (State Street GA).
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TOP 20 AZIONARI USA
AI e investimenti
“L’intelligenza artificiale può rivoluzionare il modo in cui le aziende costruiscono e gestiscono le infrastrutture chiave. Esistono opportunità per investire nelle infrastrutture esposte all’AI”. Son Tung Nguyen (M&G Investments).
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Settori robusti
“Prevediamo che l’attività di M&A in ambito asset e wealth management rimarrà estremamente robusta nella seconda metà del 2023, seguendo un percorso simile a quello svolto nella prima metà dell’anno”. (PwC).
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DALLE NOSTRE RADICI, NASCE VALORE PER IL VOSTRO FUTURO.
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TOP 20 AZIONARI GIAPPONE
Società Nome fondo Isin
di
Il dollaro si rialza
Multa salata
Conto salato per eToro Europe, che ha subìto una multa da 1 milione e 300mila euro da parte dell’Antitrust per aver diffuso informazioni ingannevoli sulle caratteristiche e sulle condizioni economiche dei servizi.
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Reddito Fisso. Anticipa il tuo futuro.
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Oltre 200 esperti adottano una visione diversificata per offrirti un approccio flessibile al reddito fisso. Così quando il futuro arriverà, saprai di essere pronto.
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TOP 20 AZIONARI ASIA*
Identikit crypto
“Sulla base dell’analisi di 2.500 partecipanti da Germania, Francia, Spagna, Italia e Olanda, l’utente crypto medio in Europa rientra nella fascia di età tra i 30 e i 40 anni ed è soprattutto di sesso maschile”. (Cryptonomist.ch).
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Occhio all’India
“Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato che il Pil dell’India registrerà un tasso di crescita superiore a quello dei paesi emergenti, in via di sviluppo e avanzati dell’Asia nel 2023-2024”. Sandeep Rao (Leverage Shares).
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TOP 20 AZIONARI EMERGENTI
Cina in affanno
“I responsabili delle politiche cinesi risponderanno al rallentamento con misure pro-cicliche mirate. Dopo il rimbalzo del Pil nel primo trimestre, lo slancio economico della Cina si è affievolito”. Prashant Singh (Neuberger Berman).
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Bitcoin
Il rally di fine giugno ha consentito al prezzo di Bitcoin di passare da 25mila a oltre 30mila dollari. Gli operatori sono in attesa del prossimo halving della criptovaluta, previsto per la fine di aprile 2024. (Cryptonomist.ch).
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TOP 20 AZIONARI GLOBALI
Il medtech arriva a Milano International Medical Devices ha debuttato all’Euronext Growth
Milan di Borsa Italiana. Attraverso le tre società operative, il Gruppo IMD è attivo da oltre 40 anni in campo medicale, con soluzioni per la diagnostica per immagini.
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Svizzera, scende l’inflazione Rallenta ancora l’inflazione in Svizzera, che scende sotto la soglia del 2% e si attesta sui minimi da due anni e mezzo. A giugno la crescita dei prezzi su base annua si è fermata a +1,7% contro il +2,2% di maggio.
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PIANO DI ACCUMULO DEL CAPITALE (PAC)
Un investimento regolare e programmato nel tempo
Scopri benefici e vantaggi dei piani di risparmio a lungo termine, ideali per accrescere il proprio patrimonio in modo graduale nel tempo.
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LA CAMPAGNA A ZERO COSTI, INIZIATA IL 3 FEBBRAIO 2020, CONTINUA!
AD USO ESCLUSIVO DEI CLIENTI PROFESSIONALI. Il valore degli investimenti e il reddito da essi generato possono aumentare o diminuire e l’investitore potrebbe non recuperare l’importo investito.
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La presente comunicazione di marketing è pubblicata da MSIM Fund Management (Ireland) Limited. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è regolamentata dalla Banca centrale d’Irlanda. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è costituita in Irlanda come società privata con numero di registrazione 616661 e ha sede legale presso The Observatory, 7-11 Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, D02 VC42, Irlanda.
Italia: MSIM FMIL (Sede Secondaria di Milano), Palazzo Serbelloni Corso Venezia, 16 20121 Milano, Italia.
TOP 20 BILANCIATI
New entry in Borsa
La Sia ha annunciato di aver presentato a Borsa Italiana la comunicazione di preammissione circa l’ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie su Euronext Growth Milan.
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Nuove obbligazioni
Goldman Sachs ha emesso nuove obbligazioni Callable Tasso Fisso in euro, che offrono agli investitori anche una cedola pari a 6,20% per anno corrisposta in un’unica soluzione al rimborso del bond.
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BRAND FOR COMMUNITY
MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL
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BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.
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TOP 20 OBBLIGAZIONARI GLOBALI
S&P 500 da top ten
Per l’azionario americano, la prima metà del 2023 è stata più che positiva. A confermarlo è l’indice S&P 500, salito del 15,9% durante la prima metà di quest’anno. A evidenziarlo sono stati i dati degli analisti di Chart of The Day.
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Niente licenza per Binance
Binance, popolare cryptoexchange, non è riuscito a ottenere la licenza in Germania. A bocciare la domanda è stata l’autorità di vigilanza finanziaria tedesca BaFin, perché i requisiti normativi richiesti non sono stati rispettati.
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FORBES BRAND FOR COMMUNITY
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EVENTS / NEWSLETTER / WEB/ SOCIAL / PODCAST / TV
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TOP 20 OBBLIGAZIONARI HIGH YIELD
La quota ottimale BlackRock ha nominato una quota ottimale di Bitcoin in un portafoglio di rischio, fissandola a 84,9%. La rivelazione è venuta alla luce in uno screenshot condiviso dal trader di criptovalute Michael van de Poppe.
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g 20
Ribilanciamento necessario L’indice Nasdaq 100, che include i titoli delle società tech più famose al mondo, ha reso effettivo il ribilanciamento già annunciato, per fare fronte all’eccessiva concentrazione in poche azioni emersa negli ultimi mesi.
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L’educazione finanziaria
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In buca per la vittoria
Con una playlist di video pubblicati su YouTube dal titolo “Educazione finanziaria”, Eurizon si proporne di affrontare diverse tematiche attuali, utili e interessanti per tutti, che vanno dalla sostenibilità alla pianificazione finanziaria.
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Tempo di saldi
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Tramite un post sul proprio profilo LinkedIn, Amundi si complimenta con la golfista francese Céline Boutier (nella foto a destra insieme al ceo di Amundi Valérie Baudson) per la sua prima vittoria della terza edizione dell’Amundi Evian Championship.
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Il potere del collettivo
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Come sfruttare al meglio il potenziale dei saldi, anche sull’azionario. A dare precisi e preziosi consigli sul tema è FinecoBank che, tramite un carosello di immagini su Facebook, spiega cosa fare e cosa non fare nella situazione attuale dei mercati.
Il vero impatto sta nel potere del collettivo. Pictet ha incontrato Gastromotiva, una rete di comunità mobilitatasi nelle città del Brasile che affronta varie problematiche e garantisce che nessuno si fermi dal raggiungere il proprio potenziale.
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OBBLIGAZIONARIO SENZA FRONTIERE
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Navigare l’attuale regime di mercato richiede un approccio granulare e flessibile al reddito fisso. Ecco perché negli ultimi 20 anni abbiamo continuato a innovare e abbiamo costruito la più ampia e più liquida gamma di ETF obbligazionari in Europa. *
ETF obbligazionari. iShares. Aspettati di più.
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Capitale a rischio. L’aumento dei tassi di interesse comporta di solito una flessione del valore di mercato delle obbligazioni e l’emittente dell’obbligazione potrebbe non essere in grado di restituire il capitale inizialmente investito e pagare le cedole. Il valore e il reddito degli investimenti non sono garantiti.
*Bloomberg, al 28/02/2023.
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