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Mediobanca Sgr, il fondo con il turbo vince da 20 anni
Il salvadanaio di Fideuram delude i risparmiatori
Pir al palo
L’analisi di Fugget ta: troppe gestioni big, così la raccolta resta ancora in af fanno

Flessibilità. Convizioni. Potenziale di rendimento.

PIMCO GIS Income Fund: oltre 10 anni di comprovata esperienza nella generazione di rendimenti.

Capitale a rischio. La performance dipende dalla tempistica dell’investimento e può comportare rendimenti negativi. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.

Comunicazione di marketing dedicata agli investitori professionali. Questo non è un documento contrattualmente vincolante e la sua emissione non è vincolata da alcuna legge o regolamento dell’Unione Europea o del Regno Unito. Questa comunicazione di marketing non include dettagli sufficienti per consentire al destinatario di prendere una decisione di investimento informata. Il contenuto non costituisce una raccomandazione, né un’offerta di acquisto o vendita di Fondi PIMCO Global Investment Series (GIS). Questo documento si basa su informazioni ottenute da fonti considerate affidabili, ma non comporta responsabilità per PIMCO. Tutti gli investimenti finanziari comportano rischi inclusa la possilibità di perdita di capitale. PIMCO Europe GmbH (società n. 192083) e la filiale italiana di PIMCO Europe GmbH (società n. 10005170963, Via Turati 25/27 (angolo via Cavalieri n. 4), 20121 Milano, Italia)) sono autorizzate e regolamentate dall’Autorità di vigilanza finanziaria federale tedesca (BaFin). La filiale italiana è inoltre soggetta alla supervisione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB). I prodotti e i servizi offerti da PIMCO Europe GmbH sono sono destinati unicamente a clienti professionali e non agli investitori individuali che non devono fare affidamento a questa comunicazione. Gli investitori individuali devono contattare il loro consulente in caso di richieste sugli investimenti e richieste di assistenza finanziaria, legale e fiscale. Il valore degli investimenti e la redditività possono variare e l’ammontare inizialmente investito potrebbe non essere recuperato. Prima della sottoscrizione leggere il Prospetto e il KID disponibili su www.fundinfo.com o presso i Collocatori. PIMCO GIS Income Fund, comparto di PIMCO GIS Funds: Global Investors Series plc è domiciliato in Irlanda. PIMCO è un marchio di Allianz Asset Management of America LLC negli Stati Uniti e in tutto il mondo. ©2024, PIMCO. Tutti i diritti riservati.

EDITORIAL

FONDI ESG, questione di nomi

“Le autorità competenti dovrebbero considerare che i seguenti elementi, tra l’altro, richiedono ulteriori indagini e un dialogo di vigilanza con il gestore del fondo: discrepanze a livello di soglia quantitativa che non siano violazioni passive; mancata dimostrazione di un livello di investimenti sufficiente a utilizzare termini relativi alla transizione, alla dimensione ambientale, sociale e di governance, all’impatto o alla sostenibilità nella denominazione del fondo; rilevamento, da parte dell’autorità competente, della possibilità che l’utilizzo di termini relativi alla transizione, alla dimensione ambientale, sociale e di governance, all’impatto o alla sostenibilità nella denominazione del fondo possa ventilare informazioni scorrette o poco chiare all’indirizzo degli investitori o, ancora, della possibilità che il gestore non agisca in modo onesto o corretto”. Si conclude così il documento della fine dello scorso agosto targato Esma in vista del prossimo 21 novembre quando entreranno in vigore le nuove “Linee guida sui nomi dei fondi che utilizzano termini Esg”. Vale la pena ricordarne alcune. I fondi che utilizzano termini relativi a “transizione”, “società” e “governance” dovrebbero utilizzare una soglia minima dell’80% degli investimenti per soddisfare caratteristiche ambientali o sociali o conseguire obiettivi d’investimento sostenibili, in conformità agli elementi vincolanti della strategia d’investimento, che devono essere esplicitati. Parimenti i fondi che utilizzano termini relativi ad “ambiente” o “impatto” dovrebbero utilizzare una soglia minima dell’80% degli investimenti per soddisfare caratteristiche ambientali o sociali. Stesse regole per i fondi che utilizzano termini relativi a “sostenibilità” che dovrebbero utilizzare una soglia minima dell’80% degli investimenti per soddisfare caratteristiche ambientali o sociali o centrare obiettivi d’investimento sostenibili, in conformità agli elementi vincolanti della strategia d’investimento, che devono essere esplicitati. Infine i fondi con denominazioni che contengono termini relativi a “transizione” o “impatto” dovrebbero garantire che gli investimenti siano effettuati con l’obiettivo di produrre un impatto sociale oambientale positivo e misurabile, oltre che un rendimento finanziario.

Le regole dell’Esma per i fondi comuni che dichiarano di avere strategie e obbiettivi legati alla sostenibilità fissano requisiti di por tafoglio ben definiti e obblighi di trasparenza

anno 7 - numero 77 - settembre 2024 mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 24 del 31/01/2018

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Il costo di ciascun arretrato è di 10,00 euro

La giusta rotta sui mercati privati

milioni di euro

Deflussi trimestrali dai Pir azionari, bilanciati e flessibili

252

milioni di euro

Afflussi nei Pir obbligazionari nel 2°trimestre 2024

Dopo l’exploit iniziale e i successivi deflussi, i prodotti specializzati nel segmento delle pmi italiane quotate non si sono mai ripresi veramente negli ultimi sei anni

Se il fondo è big non torna in pista

Analisi delle misure per rilanciare i Pir ordinari Perché non affrontano i veri problemi irrisolti

assimo Fuggetta, founder e chief investment officer di Bayes Investments, ha pubblicato su LinkedIn un’analisi approfondita sulle misure legislative messe in cantiere per rilanciare i Piani Individuali di Risparmio (Pir), in particolare quelli ordinari, da tempo oggetto di pesanti deflussi da parte degli investitori. In particolare, le misure approvate o attualmente in esame riguardano: a) la possibilità per gli investitori dei Pir ordinari di investire l’ammontare massimo annuo in un’unica soluzione per cinque anni; b) la possibilità di sottoscrivere contemporaneamente più Pir; c) la deducibilità fiscale di una percentuale della somma investita dopo cinque anni; d) l’introduzione anche per i Pir ordinari, come per gli alternativi, di un credito d’imposta su eventuali minusvalenze. Nessuna delle quattro misure, però, secondo Fuggetta affronta veramente il problema di fondo dei Pir. Non a caso, dopo l’exploit iniziale di raccolta nel 2017, i Pir hanno avuto comunque consistenti deflussi negli anni successivi. Questa battuta d’arresto era dovuta in primis a una proposta di modifica alla normativa sui Pir approvata dall’allora maggioranza di governo nel corso del 2018, “ispirata da buoni propositi ma carente in disegno e implementazione”, scrive Fuggetta.

La ricezione della nuova norma da parte delle società di gestione fu talmente negativa che le regole appena varate furono sommariamente abbandonate già a fine 2019, con un ritorno a un regime molto simile a quello iniziale. Ma allora perché, si chiede Fuggetta, negli anni successivi non c’è stata una ripresa della raccolta dei Pir nonostante i mercati abbiano avuto una intonazione positiva?

Grossa differenza

Già nel 2021 vi era infatti ampio spazio per investire in titoli delle small cap, la cui offerta era tra l’altro in costante aumento grazie a un solido flusso di nuove ipo. Di qui la proposta di Bayes Investments di innalzare la percentuale minima di pmi quotate nel portafoglio dei Pir Ordinari a un livello significativamente superiore al 3,5%, che a conti fatti sarebbe pienamente compatibile con la dimensione e la liquidità dell’investimento richiesto. A parte questo aspetto, però, c’è un vero problema irrisolto che, a detta del founder di Bayes Investments, è legato soprattutto a un aspetto: oggi più dell’80% dell’ammontare investito in Pir ordinari è concentrato in pochi fondi di grande dimensione.

“Questo fa una grossa differenza”, scrive Fuggetta, che aggiunge: “Se l’investimento Pir fosse ripartito in una pluralità di fondi di dimensione contenuta, da 50 a 200 milioni, il sistema sarebbe in grado di assorbire l’offerta, garantendo al contempo la flessibilità necessaria a mantenere un mercato liquido ed efficiente. Ma se quasi tutto l’investimento

Se l’investimento dei Pir fosse ripar tito in una pluralità di fondi con una dimensione contenuta, tra 50 e 200 milioni, il sistema sarebbe

in grado di assorbire

l’of ferta, garantendo al contempo la flessibilità necessaria per avere un mercato liquido ed efficiente

è in mano a pochi fondi dieci volte più grandi, tale flessibilità viene meno. È evidente infatti che quanto più grande è il fondo tanto più complicata è la gestione di ogni posizione in società a bassa capitalizzazione, sia in termini di flottante (la percentuale del capitale sociale posseduta dal fondo) che di volumi medi di scambio (il numero di giorni necessari a compravendere la posizione). È questa la ragione fondamentale per cui la raccolta Pir si è arrestata nella seconda metà del 2018 e non è più ripartita neanche dopo il dietrofront di fine 2019. Ed è anche la ragione per cui le misure di rilancio attualmente in esame sono a mio parere inadatte allo scopo. I fondi Pir che, grazie al successo del lancio iniziale, erano diventati rapidamente troppo grandi già prima delle modifiche del 2018 faticherebbero a gestire nuove sottoscrizioni, con il conseguente obbligo di aumentare posizioni già ingombranti o di aggiungerne di nuove con pesi necessariamente minuscoli e quindi pressoché irrilevanti ai fini della performance”.

Ondata di riscatti

“È l’altra faccia della stessa fatica che i grandi fondi hanno sperimentato nel gestire l’ondata di riscatti iniziata nel 2022 e proseguita nel 2023, provocando ingenti danni. Questa ondata, come riportato nell’ultima mappa trimestrale di Assogestioni, era ancora in corso nel primo trimestre di quest’anno. Il rilancio dei Piani individuali di risparmio non può limitarsi al supporto dello status quo, ma va ripensato su nuove basi”.

Massimo Fuggetta founder e chief investment officer di Bayes Investments

UNA STAFFETTA TUTTA BRITANNICA

Cambio della guardia nella londinese Schroders. Il cfo Oldfield al posto del ceo Harrison

Peter HARRISON

Schroders ha annuncia che Richard Oldfield è stato nominato group chief executive, succedendo a Peter Harrison, con effetto a partire dall’8 novembre 2024, in attesa dell’approvazione da parte dei regolatori. Nei 30 anni trascorsi in PwC, una delle più grandi reti di servizi professionali al mondo, Oldfield ha ricoperto ruoli di rilievo, tra cui quello di network vice chairman e global markets leader. Riportando al global chair, è stato responsabile della creazione di team per far crescere in modo redditizio le attività di PwC rivolte alla clientela, fornendo al contempo consulenza ai clienti globali sulle loro questioni più complesse e impegnative. Da quando è entrato in Schroders in qualità di chief financial officer, Oldfield ha guidato nuove iniziative come l’emissione obbligazionaria inaugurale all’inizio di quest’anno. “Sono onorato di essere stato scelto come prossimo group chief executive di Schroders”, ha detto Oldfield, “da quando sono entrato in questa azienda, ho potuto constatare quanto sia una grande società. Siamo noti per la nostra prospettiva di lungo termine, per soddisfare le esigenze dei nostri clienti e per generare eccellenti performance di investimento”. Peter Harrison, attuale group chief executive uscente e prossimo alla pensione ha commentato: “Schroders continuerà a essere importante per la mia vita, avendo iniziato qui la mia carriera da neolaureato. Sono molto orgoglioso dei risultati raggiunti e ho un’enorme affinità con le meravigliose persone che lavorano in questa azienda. Quando abbiamo assunto Richard, sono rimasto colpito dalla sua esperienza nella gestione di aziende e dal suo approccio incentrato sul cliente”.

Richard OLDFIELD

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Cover Stor y GS Asset Management

A cura di Andrea Telara

Una strada alternativa che por ta ai rendimenti

La Pace (GS Asset Management): “I private market of frono oppor tunità Ma la selezione dei gestori è un aspet to di fondamentale impor tanza”

Investire nei private market. È un nuovo trend che si sta facendo spazio nell’industria finanziaria internazionale e che crea opportunità per gli investitori, oltre a porre le case di gestione del risparmio di fronte a nuove sfide.

ASSET CLASS affronta questi temi con un’intervista a Loredana La Pace, country head Italy di Goldman Sachs Asset Management

Gli investitori stanno aumentando l’allocazione ai mercati privati. Cosa guida questo trend e quali le caratteristiche chiave dei private market?

I mercati privati sono cresciuti a un ritmo straordinario nell’ultimo decennio. Un numero sempre maggiore di investitori sta aumentando le proprie allocazioni a questi mercati per cogliere le opportunità disponibili al di fuori dei mercati pubblici. Tra le opportunità, ci sono i maggiori rendimenti potenziali (le strategie dei mercati privati hanno storicamente sovraperformato gli asset pubblici lungo diversi orizzonti temporali) e la possibilità di costruire portafogli più duraturi e diversificati. Riteniamo che gli investitori debbano tenere in considerazione alcune caratteristiche chiave dei mercati privati. In primo luogo, dovrebbero comprendere che, per loro stessa natura, gli investimenti nei mercati privati sono illiquidi e dovrebbero essere considerati come strategie di lungo periodo, sebbene siano state sviluppate alcune opzioni di veicoli che forniscono una maggiore liquidità. In secondo luogo, la trasparenza è un fattore chiave, dal momento che gli investimenti alternativi potrebbero non offrire lo stesso livello di trasparenza delle partecipazioni dei fondi azionari e obbligazionari tradizionali. Infine, gli investimenti alternativi prevedono una gestione attiva e i rendimenti possono variare notevolmente a seconda della strategia e del gestore. Pertanto, la selezione dei gestori riveste una notevole importanza nei mercati privati.

Loredana La Pace country head Italy di Goldman Sachs Asset Management

Quali sono i potenziali vantaggi dei private asset nel por tafoglio?

I mercati privati sono un’asset class eterogenea, che comprende una miriade di strategie tra azioni, credito e asset reali. Ciascuna di esse può svolgere una funzione complementare agli asset pubblici all’interno dell’asset allocation più ampia di un investitore, potenzialmente in grado di migliorare i rendimenti corretti per il rischio e di offrire una diversificazione rispetto ai driver di rendimento delle asset class tradizionali. Il ruolo del private equity in un portafoglio, per esempio, è quello di fornire un apprezzamento del capitale di lungo termine, fornire accesso a opportunità differenziate e creare valore nelle aziende in cui i gestori investono. Le strategie di private credit possono rappresentare una fonte di reddito, con una minore sensibilità ai tassi di interesse rispetto al reddito fisso tradizionale. Le strategie relative agli asset reali possono offrire una mitigazione dell’inflazione e una combinazione di reddito e crescita a lungo termine, a seconda dell’approccio sottostante. Anche se la performance nei mercati privati può dipendere in larga misura dalle capacità e dalle competenze dei gestori, gli investitori devono tener conto del fatto che i gestori costruiscono i portafogli in base al proprio profilo di rischio, che difficilmente coincide con quello dell’investitore. Pertanto, gli investitori dovranno considerare la costruzione del portafoglio, creando esposizioni complementari per sfruttare le competenze dei gestori sottostanti e diversificare i fattori di rischio.

Si stanno af facciando sul mercato nuove strut ture che of frono agli investitori una maggiore flessibilità in termini di gestione dell’esposizione

L’universo dei private market sta diventando sempre più variegato. Come si stanno evolvendo e come si evolveranno le opportunità e le strategie nei mercati privati? Storicamente, gli investimenti privati si sono concentrati sulle strategie di apprezzamento del capitale nel settore del private equity, ma oggi sono presenti opportunità d’investimento molto più ampie, dal private credit di tipo investment-grade e dai finanziamenti asset-backed agli investimenti infrastrutturali nell’universo digitale o nella transizione energetica, fino agli investimenti sul mercato secondario in asset reali e credito. Ciò può consentire agli investitori di orientare la propria esposizione verso obiettivi e temi specifici. Anche le strutture dei veicoli si stanno evolvendo. In passato, le opportunità del mercato privato erano accessibili esclusivamente attraverso fondi chiusi, spesso veicoli d’investimento collettivo strutturati come partnership. Con l’evoluzione del settore degli investimenti nei mercati privati per soddisfare al meglio le esigenze dei singoli investitori, si stanno affacciando sul mercato nuove strutture semi-liquide che offrono agli investitori una maggiore flessibilità in termini di gestione delle esposizioni. Sebbene oggi siano disponibili diverse strutture d’investimento sui mercati privati, tutte richiedono un certo grado di sacrificio in termini di liquidità a fronte di maggiori rendimenti attesi.

2.700+

Miliardi di dollari di asset in supervisione1

1.800+

Professionisti degli investimenti

501+

I miliardi di dollari in investimenti alternativi

1.000+

Professionisti degli investimenti alternativi

Quali sono i fattori che guidano la crescita del settore credito privato?

La dimensione del settore del private credit è più che raddoppiata rispetto al 2018 e continua a espandersi. In sintesi, il private credit consiste nell’estensione del credito nell’ambito di transazioni negoziate a livello privato e a condizioni personalizzate. Questa asset class è molto apprezzata dagli investitori per il suo potenziale di generare reddito e di offrire maggiore resilienza nei periodi di elevata volatilità. Inoltre, è sempre più apprezzata dai debitori in quanto soluzione flessibile e tempestiva per finanziare le esigenze legate al capitale. Nel 2022 e 2023 molte società sono andate alla ricerca di capitali sui mercati del private credit, poiché l’aumento dei tassi e la volatilità dei mercati hanno portato a un rallentamento delle emissioni di prestiti high yield e leveraged, a seguito del rallentamento dell’attività dei finanziatori. Tuttavia, negli ultimi mesi, numerose società hanno effettuato rifinanziamenti sui mercati pubblici. Nel tempo, stimiamo che si raggiungerà un equilibrio in cui le aziende sceglieranno fra il minor costo del capitale disponibile sui mercati pubblici e la maggiore personalizzazione in termini di struttura del capitale e soluzioni di finanziamento che caratterizza i mercati privati; tale scelta potrebbe variare a seconda del momento in cui si trova l’azienda. Per gli investitori, la performance realizzata dai singoli gestori di private credit può divergere notevolmente dalle aspettative per l’asset class in generale.

Riteniamo che i gestori che vantano un’esperienza nei vari cicli di mercato siano meglio posizionati per sfruttare i vantaggi di questa strategia.

Qual è il ruolo degli asset reali nei portafogli di private market?

Gli asset reali comprendono un’ampia gamma di opportunità nello spettro di rischio e rendimento. Pertanto, possono offrire una diversificazione delle fonti di rendimento, un grado di resilienza ai cicli economici e protezione dall’inflazione. Gli asset immobiliari sono generalmente suddivisi per tipologia d’uso, come per esempio residenziale, uffici, industriale, retail e hospitality. Gli asset infrastrutturali comprendono invece energia, utility, trasporti, asset sociali e digitali.

Per loro natura, gli asset immobiliari sono legati ai trend demografici, sociali e macroeconomici a livello globale, oltre che alle loro declinazioni locali. Riteniamo che questi si trovino in una posizione ideale per trarre vantaggio dai megatrend che stanno trainando le società e i mercati nel contesto attuale. Questo accade in particolare nel momento in cui si stanno ridefinendo la portate e il focus degli investimenti in asset reali, con particolare attenzione al digitale, alla logistica per l’ecommerce e alla sostenibilità. Prevediamo che emergeranno altre opportunità d’investimento in asset reali man mano che i mercati si stabilizzeranno, i tassi d’interesse si ridurranno e i fattori trainanti dei grandi megatrend continueranno a plasmare la domanda di asset ben posizionati per cavalcare i principali trend strutturali.

Cosa sarà importante nei prossimi anni per chi investe nei private market?

Sebbene i mercati privati continuino a essere un’asset class di lungo periodo, il ritmo del cambiamento è in continua accelerazione. L’aumento dei costi del capitale implica che i gestori dovranno creare valore più rapidamente, approcciando le transazioni con chiare strategie di creazione di valore e competenze interne. Probabilmente la creazione di valore si baserà sulla crescita e sull’efficienza operativa,

aumentando la complessità dell’execution. L’innovazione può nascere dalle applicazioni tecnologiche che forniscono un reale vantaggio competitivo, ma anche dall’evoluzione dei business model verso sistemi più smart, integrati e adattabili. Dalla graduale integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno dei business model aziendali, per esempio, nasce la necessità di costruire già oggi le fondamenta in termini di sofisticazione e preparazione di dati, infrastruttura tecnica, talenti, organizzazione e

governance, al fine di poter sfruttare in futuro i vantaggi derivanti dallo sviluppo di questa tecnologia in rapida evoluzione. Inoltre, è importante che gli investitori si allineino ai trend secolari di più lungo periodo, pur evitando un eccesso di entusiasmo: è possibile avere successo nel lungo periodo, ma sbagliare sull’orizzonte temporale dell’investimento. Comprendere le tempistiche realistiche relative all’adozione di nuove tecnologie e approcci consente di non farsi travolgere dall’euforia del momento e di essere in grado di individuare le opportunità reali.

Veduta della Goldman Sachs Tower dal fiume Hudson (New Jersey)

Top

A cura di Edoardo Blosi
Nouriel Roubini / economista

Il por tafoglio di Dr. Doom

Il noto economista americano lancia un Exchange Traded Fund

NÈ il nome scelto da Roubini e dai suoi soci e colleghi per il nuovo Etf lanciato negli Sati Uniti, negoziabile sul listino d’Oltreoceano g

ATL AS AMERICA

ouriel Roubini, detto il Dottor Destino, da decenni diffonde le sue opinioni negative sull’economia globale e sui mercati. Ora gli investitori avranno finalmente la possibilità di vedere come le sue “cupe” intuizioni si traducono in rendimenti finanziari: Roubini, che si è guadagnato il soprannome di Dr. Doom per aver previsto la crisi finanziaria globale del 2008, si dedica per la prima volta alla gestione del denaro all’età di 66 anni. Salvo intoppi normativi, lancerà un Etf che si chiamerà Atlas America e sarà quotato negli Stati Uniti in autunno. Roubini, economista capo e cofondatore dell’Atlas Capital Team con sede negli Stati Uniti, sarà uno dei tre fund manager.

Consulente da decenni

“Sono decenni che fornisco consulenza ai gestori patrimoniali attraverso le mie società di advisory economica”, ha dichiarato Roubini al Financial Times.

“Mi sono reso conto che sta emergendo una serie di rischi nuovi e diversi di cui dobbiamo preoccuparci”, ha spiegato a proposito della motivazione che ha portato alla creazione dell’Etf. Per Roubini, i rischi menzionati sono addirittura troppo numerosi per essere elencati a uno a uno.

Basti dire che includono, tra gli altri, l’aumento dell’inflazione, la dedollarizzazione globale, la scarsità di cibo e di risorse, il cambiamento climatico, le pandemie, la polarizzazione politica, le guerre vere e proprie e le guerre fredde, gli attacchi informatici e la manipolazione guidata dall’intelligenza artificiale

Approccio diverso

Questo scenario ha spinto Roubini a mettere in discussione l’approccio d’investimento tradizionale del portafoglio 60/40, cioè composto per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni. “L’ipotesi che i prezzi delle obbligazioni e delle azioni siano correlati negativamente funziona finché l’inflazione è bassa e stabile e non ci sono altri rischi”, ha detto Roubini all’FT “Ma nel 2022 l’S&P è sceso del 15% e i Treasury decennali del 20%. Gli asset difensivi tradizionali non erano affatto difensivi”, ha aggiunto. La soluzione di Atlas Capital consiste nel costruire un portafoglio composto da Treasury a breve termine (fino a due anni), che sono meno esposti all’aumento dell’inflazione,

insieme a “un paniere ottimizzato di attività a bassa o negativa correlazione” come l’oro, i fondi di investimento immobiliari (Reits), i titoli del Tesoro protetti legati all’inflazione e le materie prime agricole, ritenute strategicamente importanti “quando l’approvvigionamento alimentare è minacciato dal clima e dai conflitti geopolitici”. Roubini ha sostenuto che l’Etf non è un prodotto di copertura, e i back test hanno dimostrato che la strategia “funziona bene sia in tempi buoni” che in tempi di magra per i mercati.

Migrazione di massa

Crediamo che ci sarà una migrazione di massa in Nord America e che tale migrazione avrà un impatto significativo sui prezzi degli immobili. L’obiettivo del nuovo fondo lanciato è di avere rendimenti “moderati di gran lunga migliori di quelli del reddito fisso con una volatilità di gran lunga inferiore rispetto alle azioni, senza perdere denaro durante sui listini arrivano i cosiddetti “cigni neri”, ovvero gli eventi imprevisti. Tuttavia, Roubini e i suoi colleghi non si accontentano di considerare questo strumento come un semplice mezzo di investimento. La considerano anche un’iniziativa di politica pubblica, simile al Piano Marshall, progettata per “migliorare la stabilità economica americana e garantire la prosperità futura”. “Vogliamo investire nella ricostruzione delle infrastrutture statunitensi. Vogliamo garantire la sicurezza alimentare, riallocare la produzione di metalli verdi e terre rare”, ha detto Roubini.

Il nostro obiet tivo
è quello di investire nella ricostruzione delle infrastrut ture negli Stati Uniti, sostenendo at tività impor tanti come la sicurezza alimentare e la riallocazione dei metalli verdi e delle terre rare

L’economista ritiene infatti che il cambiamento climatico renderà quasi inabitabili luoghi come le coste della Florida e del Texas, soprattutto perché le compagnie assicurative ritireranno la copertura e il governo federale non potrà più permettersi di intervenire. “Crediamo che ci sarà una migrazione di massa in Nord America e che questa avrà un impatto significativo sui prezzi degli immobili”. Roubini ha detto che lo spostamento di “qualche centinaio di migliaia di persone” da New York e San Francisco ad Austin e Miami durante la Covid ha portato a “oscillazioni del 15%-20%” nei prezzi degli immobili”. Il noto economista ha detto inoltre che, “in uno scenario di cambiamento climatico estremo, fino a un terzo della popolazione nordamericana dovrà spostarsi. Letteralmente di tratta di milioni di persone ogni anno”.

Il tempo dirà se, dopo quella del 2008, anche questa sua previsione si rivelerà azzeccata.

FORMULA SUPERATA

Una nuova asset allocation

Roubini ritiene che i tradizionali portafogli 60/40 vadano bene solo quando l’inflazione è bassa e stabile e non ci sono altri rischi

60%

40% Quota di obbligazioni in un portafoglio bilanciato

Quota di azioni in un portafoglio bilanciato

Cooper in Nuveen

Nuveen ha nominato Laura Cooper (1) come global investment strategist. Con base a Londra, Cooper entra a far parte del team di analisti della società e risponderà direttamente a Joseph Higgins (2), co-head of portfolio management fixed income del gruppo.

Un team tutto nuovo

AllianzGI ha lanciato un nuovo team Global Technology Equity. Jeremy Gleeson (nella foto) è arrivato da Axa IM per guidare la struttura, rafforzando le competenze in un settore che rimarrà chiave per i mercati azionari e per i portafogli clienti.

Un Windsor in abrdn

Jason Windsor (nella foto), in precedenza group chief financial officer di abrdn e attualmente interim group chief executive officer della società, è stato confermato nel suo incarico. Il processo di successione in abrdn era iniziato il 24 maggio scorso.

Ladki sale in Bitpanda

Nadeem Ladki (nella foto) è il nuovo responsabile global di Bitpanda Technology Solutions, il principale fornitore di infrastrutture per gli asset digitali. Ladki guiderà le attività B2B di Bitpanda a livello globale, riportando al ceo Lukas Enzersdorfer-Konrad

New entry in Ing

Ing ha annunciato la nomina di Costanza Ramorino (nella foto) a head of Hr. La manager arriva dopo una lunga carriera in UniCredit con il ruolo di chief of staff to head of group people & culture per il gruppo di Piazza Gae Aulenti.

Cambio di ruolo

State Street Corporation ha annunciato che Joerg Ambrosius (1), executive vicepresident e chief commercial officer, è stato nominato a presidente degli investment services della società. Mostapha Tahiri (2) rimarrà come chief operating officer.

MEMORY CASH COLLECT SU PANIERI DI AZIONI

Barriere Premio e a Scadenza profonde no al 40% Premi mensili potenziali con e etto memoria tra lo 0,80%1 (9,6%

CARATTERISTICHE PRINCIPALI:

Premi mensili potenziali tra lo 0,80% (9,6% p.a.) e l’1,85% (22,2% p.a.) del valore nominale con Effetto Memoria

Scadenza a due anni (11 marzo 2024)

Barriera Premio e a Scadenza fino al 40% del valore iniziale dei sottostanti

Rimborso condizionato del capitale a scadenza

Sede di negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana

I Certificate Memory Cash Collect su panieri di Azioni consentono di ottenere potenzialipremi conEffetto Memoria nelle date di valutazione mensili anche nel caso di andamento negativo delle azioni sottostanti purché la quotazione di tutte le azioni che compongono il paniere sia pari o superiore al livello Barriera Premio (che varia dal 40% al 60% del valore iniziale delle azioni sottostanti). Inoltre, a partire dal sesto mese di vita, i Certificate possono scadere anticipatamente qualora nelle date di valutazione mensili tutte le azioni che compongono il paniere quotino a un valore pari o superiore al rispettivo valore iniziale. In questo caso l’investitore riceve, oltre al premio mensile, il Valore Nominale oltre gli eventuali premi non pagati precedentemente (c.d. Effetto Memoria).

A scadenza, se il Certificate non è scaduto anticipatamente, sono due gli scenari possibili:

se la quotazione di tutte le azioni che compongono il paniere è pari o superiore al livello Barriera a Scadenza, il Certificate rimborsa il Valore Nominale più il premio con Effetto Memoria;

Sanpaolo, UniCredit

Telecom Italia, Eni, FinecoBank

Tenaris, CNH Industrial, Mediobanca

NLBNPIT19Q39* Salvatore Ferragamo, Capri Holdings, Kering

Axa, Aegon, American International Group

NLBNPIT18VL8 Electricite de France, Enel, RWE, A2a

NLBNPIT18VK0* Eni, Chevron, Repsol, BP

NLBNPIT18VN4* Air FranceKLM, Carnival, Airbnb

NLBNPIT18VO2* EasyJet, Booking Holdings, Expedia Group

NLBNPIT18VW5* Glencore, ArcelorMittal, BASF, Alstom

NLBNPIT18VJ2* Moderna, P zer, AstraZeneca

NLBNPIT18VX3* Adyen, Block, PayPal Holdings

se la quotazionedi almeno una delle azioni che compongono il paniere è inferiore al livello Barriera a Scadenza, il Certificate paga un importo commisurato alla performance della peggiore tra le azioni che compongono il paniere (con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito).

(22,2% p.a.)

1,5% (18% p.a.)

1,8% (21,6% p.a.)

SCOPRILI TUTTI SU investimenti.bnpparibas.it Il Certificate è uno

con

di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno i potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 01/06/2021, come aggiornato da successivi supplementi, la Nota di Sintesi e le Condizioni Definitive (FinalTerms) relative ai Certificate e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID) ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate L’investimento nei Certificate comporta il rischio di perdita totale o parziale del capitale inizialmente investito, fermo restando il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante allo strumento del bail-in Ove Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della sua durata, il rendimento potrà variare. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. Le informazioni e grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.

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finalità promozionali. Prima

Top Stor y azionario

A cura di Matteo Chiamenti

Guadagni sopra il 10% annuo per un fondo della galassia di Mediobanca

Vincente la scelta di puntare su un por tafoglio con i big del private equity

Vent’anni a doppia cifra U

na performance media annualizzata di oltre l’11% nell’arco di un decennio. È il biglietto da visita che può presentare oggi (secondo i dati Morningstar aggiornati al 2 settembre) un fondo della galassia Mediobanca che ha reso molto di più di tanti altri prodotti azionari che promettevano di far faville sui mercati. Stiamo parlando di Mediobanca

L’obiettivo che un paio di decenni fa portò alla nascita di Mediobanca Private Equity Strategies era consentire anche ai risparmiatori privati di puntare su un settore in crescita come il private equity, che tradizionalmente ha una caratteristica: è riservato per lo più ai grandi investitori o ai soggetti istituzionali.

Il prodotto dà anche al retail l’opportunità di investire in un settore inaccessibile

Sicav - Mediobanca Private Equity Strategies, un prodotto di diritto lussemburghese le cui strategie sono curate sin dal 2004 da Maurizio Marino, gestore di esperienza approdato proprio 20 anni or sono a Piazzetta Cuccia.

Soglie elevate Questo perché i fondi di private equity hanno soglie di accesso elevate e investono in società non quotate in borsa le cui azioni non sono facilmente liquidabili in tempi brevi.

UN DECENNIO CON IL SEGNO PIÙ

Performance di Mediobanca Private Equity Strategies

Proprio per via di queste caratteristiche, gli investimenti nel private equity sono adatti per natura a chi detiene patrimoni consistenti e può destinarne una parte ad asset illiquidi, da tenere fermi per almeno 5-10 anni.

Nomi illustri

È un lusso che sulla carta gli investitori al dettaglio con patrimoni più modesti non possono permettersi. Ma Mediobanca ha ideato nei decenni scorsi una soluzione innovativa. Per puntare sul private

equity, invece che investire direttamente nei fondi, viene data la possibilità ai risparmiatori al dettaglio di puntare sulle azioni dei big del settore, molti dei quali sono quotati in Borsa. È proprio ciò che fa il fondo di Mediobanca che ha un portafoglio composto da nomi del calibro di 3i, Blackstone, Brookfield e Kkr, i leader globali del private equity. Ragionando con il senno di poi, chi ha scelto di puntare sulle loro azioni ha fatto un affare, così come chi ha scelto il Mediobanca Private Equity Strategies.

Mediobanca Private Equity Strategies

Società di gestione Mediobanca

Codice Isin LU0175425247

Categoria MorningstarTM Azionari Settore Private Equity

Data di partenza 10.09.2004

Nome del gestore Maurizio Marino

Palazzo Visconti-Ajmi in Piazzetta Enrico Cuccia 1 a Milano, sede del gruppo Mediobanca

Flop Stor y reddito fisso

A cura di Marta Serbelloni g

Il salvadanaio va in frantumi

Molti fondi obbligazionari sono ancora in rosso

Il caso di un prodotto della scuderia di Fideuram

NFideuram Risparmio Attivo

Società di gestione

Fideuram Investimenti Sgr

Codice Isin IT0000384500

Categoria MorningstarTM Obblig. Brevissimo Termine Eur

Data di partenza 03.10.1998

Nome dei gestori

Simone Pecoretti / Luca Ercolani

el mondo del risparmio gestito, si sa, sono davvero pochi i fondi che fanno meglio del benchmark di riferimento. Ma in questo universo, tra i fondi obbligazionari attivi a brevissimo termine (secondo la classifica di Morningstar) uno dei peggiori a 10 anni è il Fideuram Risparmio Attivo che ha lasciato sul terreno uno 0,77% medio annuo, pur avendo un portafoglio molto prudente. Il fondo, che ha come indice di riferimento il Ftse Eur EuroDep 3 Mon EUR, appartiene alla specifica categoria: Obbligazionari Brevissimo Termine Eur.

Bond e depositi

Il comparto, gestito da Simone Pecoretti e Luca Ercolani, ha come obiettivo di investimento dichiarato principalmente in obbligazioni denominate in euro, con esclusione delle obbligazioni convertibili e cum warrant. Si legge: “Il fondo può altresì investire fino al 20% dell’attivo in depositi bancari e fino al 20% in Oicr. Il fondo può investire fino al 100% del patrimonio in strumenti emessi da uno Stato dell’Ume e fino a un massimo

- 0 , 77 %

Perdita annualizzata decennale del fondo

del 40% del proprio attivo in mercati regolamentati di paesi sviluppati e può investire in valute diverse dall’euro fino a un massimo del 10%”. A oggi i pesi maggiori sono sul debito tedesco (intorno al 15% del portafoglio), quello francese (7,15%), quello italiano (5,80%) e quello spagnolo (5,68%). Sta di fatto che, nel

tempo, viaggia stabilmente in territorio negativo. A dieci anni ha consegnato un -0,74%, a cinque anni un -0,75%, a tre anni un -0,54% (dati Morningstar aggiornati al 10 settembre) mentre da inizio anno a oggi è positivo per un 1,64%, considerando che storicamente le obbligazioni sono uno strumento

valido per assorbire gli shock, generando rendimenti positivi quando le azioni crollano.

Inversione di trend

Contattato da ASSET CLASS, il gruppo Fideuram non ha voluto rilasciare commenti sul suo fondo obbligazionario

a breve termine. Va detto che dal 2023 sembra iniziato comunque un trend positivo anche per Fideuram Risparmio Attivo, grazie al ritorno di cedole più corpose nel settore obbligazionario. Lo scorso anno, la performance è stata infatti positiva per il 2,8%. Vedremo quale sarà il bilancio del 2024.

+ 2 , 8 %
Guadagno del fondo nel 2023
g Numbers welfare & risparmio
A cura di Alessio Grassi

NUOVA LINFA AI FONDI PENSIONE

In arrivo altri incentivi alla previdenza integrativa

Tut ti i numeri di un set tore che non spicca il volo

LLa maggioranza di governo ipotizza di reintrodurre
il silenzio-assenso sul Tfr, che fu già introdot to nel 2007 temporaneamente per incentivare i piani di accumulo pensionistici

a proposta è arrivata nelle scorse settimane da Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro: dare nuovi incentivi alla previdenza integrativa

In che modo? La soluzione proposta è quella che fu utilizzata quasi venti anni fa quando l’industria dei fondi pensione era in Italia ancora agli albori. Durigon ha avanzato l’ipotesi di reintrodurre il meccanismo del silenzio assenso per il Tfr (trattamento di fine rapporto), cioè la quota di stipendio che serve tradizionalmente ai lavoratori per crearsi una liquidazione a fine carriera.

Confluenza automatica

Con il meccanismo del silenzio assenso, chi non esprime alcuna opzione entro un periodo di 6 mesi vedrà confluire automaticamente una parte del proprio Tfr nei prodotti della previdenza integrativa (si parla di una quota del 25%).

Non è ancora chiaro se la proposta ha qualche possibilità di trasformarsi presto in realtà ma la ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha detto comunque di essere favorevole in linea di principio a creare nuovi incentivi per spingere gli italiani ad accantonare risorse ai fondi pensione. La posizione di Calderone non è isolata e ha probabilmente una ragion d’essere ben precisa.

Decollo stentato

A distanza di quasi 20 anni dalla sua creazione, l’attuale sistema italiano della previdenza complementare non ha mai spiccato il volo con decisione, pur essendo cresciuto molto nell’arco di tre lustri. I lavoratori di tutta la Penisola che hanno deciso di crearsi una rendita di scorta con i fondi pensione sono infatti ancora meno della metà, benché la platea degli aderenti includa ormai milioni e milioni di nostri connazionali.

LE CIFRE DELLA PREVIDENZA INTEGRATIVA

Numero di aderenti al 30 giugno

Prevalgono i prodotti chiusi riservati ai lavoratori dipendenti Seguono i Pip delle compagnie assicurative e i fondi aperti

Fondi pensione chiusi

Fondi pensione aperti

Fondi e Pip nati prima della riforma

4,16 mln

2,01 mln

3,82 mln

885mila

10,9 mln

Ma eccoli, più nel dettaglio, i numeri che segnano il perimetro della previdenza integrativa made in Italy, contenuto nell’ultimo aggiornamento della Covip, la commissione di vigilanza sui fondi pensione, con dati a fine giugno. “Il totale di posizioni in essere delle forme pensionistiche complementari”, scrive la Covip, “alla fine di giugno 2024 è di 10,9 milioni, il 2,3% in più rispetto alla fine del 2023. A tali posizioni, che includono anche quelle di coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale degli iscritti di 9,79 milioni. Le posizioni sono cresciute di 141.400 unità nei fondi negoziali (+3,5% rispetto al dicembre 2023), per un totale complessivo di 4,159 milioni”.

Edili e impiegati pubblici

“Sono ancora il fondo rivolto al settore edile (+66mila posizioni), destinatario dell’adesione contrattuale di lavoratori attraverso il versamento di un contributo, ancorché di importo modesto, a carico del solo datore di lavoro, e il fondo del pubblico impiego (+18.700 posizioni) a contribuire di più alla crescita del numero delle posizioni. Nelle forme pensionistiche di mercato, si contano 62.100 posizioni in più nei fondi aperti (+3,2%) e 35.500 in più nei Pip (+0,9%); alla fine di giugno, il totale delle posizioni in essere in tali forme è pari, rispettivamente, a 2,012 milioni e 3,817 milioni. I contributi e le risorse in gestione Nel corso del primo semestre del 2024, fondi negoziali, fondi aperti e Pip hanno raccolto nel complesso 7,1 miliardi di euro, in crescita dell’8% sul corrispondente periodo del 2023”.

LA RACCOLTA DELLA PREVIDENZA INTEGRATIVA

Contributi ricevuti nel primo semestre

Il flussi registrati dai fondi pensione sono positivi da decenni

La lunga durata dei piani di risparmio favorisce il settore

Fondi pensione chiusi

Fondi pensione aperti

2 , 4 %

Rendimento medio annuo in 10 anni dei fondi pensione

8 %

Crescita semestrale dei flussi alla previdenza integrativa

“L’incremento risulta più sostenuto per i fondi aperti (13,4%). Il totale delle risorse destinate alle prestazioni è di 233 miliardi di euro, il 3,9% in più rispetto ai 224,4 miliardi di fine 2023. Circa metà dell’incremento è dipeso dall’aumento dei corsi dei titoli in portafoglio; il resto è dovuto ai flussi contributivi al netto delle uscite”.

Gli attivi “L’attivo netto è di 70,9 miliardi di euro nei fondi negoziali, aumentato del 4,5% rispetto alla fine dell’anno precedente; si attesta a 34,8 miliardi nei fondi aperti e a 52,2 miliardi nei Pip, rispettivamente, il 6,6% e il 4,5% in più nel confronto con la fine del 2023. Nel primo semestre del 2024 si conferma in media l’andamento positivo dei risultati di gestione, con valori più elevati per le gestioni con una maggiore esposizione azionaria.

Per i comparti azionari si riscontrano rendimenti medi pari al 6,4% nei fondi negoziali, al 7,3% nei fondi aperti e al 9,7% nei Pip. Nelle linee bilanciate i risultati sono in media pari al 3,1% nei fondi negoziali, al 3,5% nei fondi aperti e al 4,5% nei Pip; rendimenti medi inferiori e, in alcuni casi, prossimi allo zero, si rilevano per i comparti obbligazionari e garantiti. Valutando i rendimenti su orizzonti temporali più coerenti con le finalità del risparmio previdenziale, nel periodo che ai dieci anni da inizio 2014 a fine 2023 aggiunge anche i primi sei mesi del 2024, i rendimenti medi annui composti delle linee a maggiore contenuto azionario si collocano intorno al 4,5%-5% per tutte le tipologie di forme pensionistiche; per le linee bilanciate, i rendimenti medi sono compresi tra il 2% e il 3%

Garanzie e risultati

Le linee garantite e quelle obbligazionarie mostrano invece rendimenti medi in prevalenza inferiori all’1%; le gestioni separate di ramo I dei Pip, che contabilizzano le attività al costo storico e non al valore di mercato, ottengono un rendimento medio dell’1,8%. Nello stesso periodo, la rivalutazione del Tfr è risultata pari al 2,3%. Osservando la distribuzione dei risultati dei singoli comparti tra le diverse tipologie di forma pensionistica e le diverse linee d’investimento, tutti i comparti azionari e anche una buona parte dei bilanciati mostrano rendimenti più elevati rispetto agli altri e a quelli realizzati nello stesso periodo dal Trattamento di fine rapporto.

RENDIMENTI A CONFRONTO

Performance media annua

Fondi negoziali in 6 mesi in 3 anni in 5 anni in 10 anni

Garantiti

Obbligazionari puri

Obbligazionari misti

Fondi aperti in 6 mesi in 3 anni in 5 anni in 10 anni

Garantiti

Rivalutazione Tfr

I lavoratori che hanno iniziato un piano di accumulo personale sono ancora una minoranza

A cura di Gianluigi Raimondi

Il lingot to è sugli scudi

Nei primi ot to mesi del 2024, l’oro ha battuto gli indici azionari Usa Ora ci sono altri margini di rialzo a causa della debolezza del dollaro

NAnche la prossima riduzione dei tassi crea uno scenario favorevole per una commodity che tradizionalmente è considerata una riserva di valore

ei primi otto mesi di quest’anno l’oro è stato l’asset, tra quelle principali, che meglio ha performato sui mercati finanziari. I numeri, in tal senso, parlano chiaro: +22% in dollari e il risultato varia di pochissimo se calcolato in euro. Certo, la performance dell’S&P 500, indice di riferimento per l’intero comparto azionario globale, si è discostata di soli tre punti percentuali nello stesso periodo di riferimento. Ma a differenza di quest’ultimo il trend delle quotazioni del lingotto è stato molto più lineare e, soprattutto, la volatilità non ha registrato picchi eclatanti, una caratteristica quest’ultima molto apprezzata dagli investitori (soprattutto istituzionali) e gestori di portafoglio. Non solo.

Allungo in vista

Al momento la volatilità è pari a circa il 16% sia per l’oro che per l’S&P 500, ma per il lingotto il punto di minimo degli ultimi cinque anni è al 10% mentre per il paniere azionario Usa si aggira intorno al 12%. Una differenza che può apparire minima, ma che potenzialmente favorisce un allungo maggiore per l’oro rispetto all’S&P 500, tenendo conto che quando la volatilità diminuisce i corsi crescono.

In altri termini, dall’esame della volatilità di entrambi gli asset emerge la possibilità di nuovi record storici per entrambi. Ma per l’oro lo spazio di crescita è maggiore da questo punto di vista rispetto a Wall Street. Detto questo, ovviamente, ci sono anche molti altri fattori, meno tecnici e più legati sia a elementi intermarket sia ai fondamentali della domanda e dell’offerta, che favoriscono record più elevati per il metallo prezioso.

Scenario positivo

Nel dettaglio, iniziando dai fattori intermarket, il dollaro Usa (valuta di quotazione per tutte le principali materie prime, oro compreso) si sta tendenzialmente indebolendo da inizio luglio rispetto alle altre più importanti divise (a cominciare dall’euro).

Uno scenario che favorisce l’ascesa del prezzo del lingotto. Guardando poi alle dinamiche dei tassi di interesse la tendenza, da parte delle maggiori banche centrali, è quelli di ridurli nel prossimo futuro in scia a livelli inflattivi molto più sotto controllo rispetto

al passato e a un’economia che va stimolata nuovamente nella crescita. Una situazione che rende i bond meno appetibili in termini di cedola e che, di riflesso, potrebbe spostare ulteriori flussi di denaro sull’oro. Dal punto di vista dei fondamentali, poi, l’attuale tendenza al rialzo dei prezzi dell’oro risale al 2022 e i fattori alla base di questo movimento sono, a detta di Charlotte Peuron, equity fund manager di Crédit Mutuel Asset Management: la domanda sostenuta di gioielli, gli investimenti in oro fisico (monete e lingotti) da parte degli investitori asiatici e gli acquisti massicci da parte delle banche centrali dei Paesi emergenti, e della Cina in particolare, che desiderano diversificare le loro riserve di valuta estera e ridurre così la loro esposizione al dollaro Usa. “E anche se la Cina, dopo 17 mesi consecutivi di acquisti, sembra essersi presa una pausa, riteniamo che gli acquisti delle banche centrali rimarranno un fattore di sostegno, poiché le loro riserve auree rappresentano ancora solo il 4%-5% di quelle valutarie”, prevede Peuron.

Riserva di valore

Ma conviene investire acquistando direttamente oro (attraverso Etc o fondi) oppure è meglio puntare sulle azioni delle compagnie minerarie che estraggono il metallo? “Come sempre, non c’è una risposta esatta a questa domanda, ma tutto dipende da quelle che sono le necessità degli investitori”, afferma Elisa Piscopiello, senior Etf analyst di Lgim, che spiega: “Nel caso dell’oro fisico, questo presenta il vantaggio di essere

Riteniamo che gli acquisti fatti dalle banche centrali resteranno un fattore di sostegno dei prezzi del metallo giallo sul mercato

Investire in titoli di società aurifere garantisce una maggiore liquidità e un potenziale reddito aggiuntivo generato dall’incasso dei dividendi

una riserva di valore che non deperisce e universalmente riconosciuta, anche attraverso le epoche. Inoltre, essendo un asset reale, l’andamento del suo prezzo è molto più legato a dinamiche specifiche del suo mercato e ciò lo rende uno scudo efficace contro l’inflazione, creando anche una correlazione positiva tra aumento dell’inflazione e performance. Ultimo, ma non meno importante, noi di Lgim riteniamo che l’oro possa avere un ruolo significativo anche in un portafoglio multi-asset, creando in primis una diversificazione dovuta a driver di crescita diversi da quelli di azioni e obbligazioni e fornendo agli investitori una sorta di polizza assicurativa che paga il suo premio in condizioni di mercato estreme. Per quanto riguarda le società minerarie, il valore delle loro azioni è fortemente collegato all’andamento dell’oro, ma può essere determinato anche da fattori idiosincratici e anche se gli investitori possono cercare di eliminare i rischi che questi fattori comportano, per esempio evitando di investire nelle società esplorative prediligendo solo quelle con una attività estrattiva avviata, alcuni elementi di incertezza restano. Pertanto, investire in queste azioni è un’operazione orientata a creare un’esposizione al prezzo dell’oro, ma che garantisce anche un ulteriore premio di remunerazione del rischio. Scegliere questa seconda strada garantisce poi una maggiore liquidità, il non dover sostenere i costi legati alla logistica e allo stoccaggio e un potenziale reddito aggiuntivo generato dai dividendi”.

equity fund manager
Charlotte Peuron
di Crédit Mutuel AM
senior Etf analyst
Elisa Piscopiello di Lgim
Inter view Joseph Pinto
A cura di Andrea Barzaghi

Si allargano gli orizzonti per un big delle gestioni

Parla il manager che guida l’area del risparmio gestito del gruppo M&G

“L’espansione nei private market guiderà la nostra crescita nel mondo”

Dall’inizio dello scorso anno Joseph Pinto, manager di lunga esperienza nel settore finanziario e del risparmio gestito, è ceo della divisione di Asset Management di M&G. Mentre conversa con ASSET CLASS, il gruppo d’oltremanica ha appena pubblicato gli ultimi dati semestrali, di fronte ai quali Pinto manifesta in questa intervista la sua soddisfazione. Nel segmento di asset management, infatti, i profitti di M&G sono saliti del 9%, mentre il cost-to-income ratio, l’indicatore che misura il rapporto tra ricavi e costi, è sceso dal 79% al 77% in un anno.

Soddisfatto dei risultati?

Molto. Oltre al migliorare i profitti, abbiamo registrato flussi significativamente positivi nelle attività internazionali, fuori dal Regno Unito. Abbiamo continuato a generare solide performance d’investimento per i nostri clienti, con il 62% dei nostri fondi

che si sono classificati nei primi due quartili a tre anni e il 66% a cinque anni.. Grazie a questa qualità, stiamo allargando molto la nostra base di clienti al di fuori della Gran Bretagna.

Il vostro cost to income ratio si è ridotto, mentre molti analisti parlano da tempo di un aumento dei costi e di una riduzione dei margini per i gestori attivi. Come siete riusciti a ottenere il contrario?

Siamo riusciti a incrementare leggermente i ricavi in condizioni di mercato difficili. Abbiamo investito nelle attività a maggior valore aggiunto e siamo stati disciplinati nel controllo dei costi. Abbiamo per esempio riorganizzato alcuni dipartimenti d’investimento, soprattutto nei mercati privati, per concentrarci su quelli in cui siamo più competitivi.

Proseguiremo nel proporre nuove soluzioni nel segmento dei mercati privati, dopo aver lanciato il nostro primo Eltif

Lei ha fatto riferimento ai private asset. È un segmento di business in cui credete molto, vero?

Certamente. Lo scorso anno, per esempio, abbiamo lanciato il nostro primo Eltif specializzato nel private debt che ha incontrato subito grande successo.

Proseguiremo a proporre nuove soluzioni d’investimento in questo segmento di mercato, che rappresenta per noi un motore di crescita importante. Il business di private asset è organizzato intorno a sei centri di eccellenza: dal credito privato al debito strutturato, dall’immobiliare al private equity, dall’infrastrutturale all’impact investing, anche con la nostra boutique responsAbility che ha sede in Svizzera ed è specializzata nell’impact investing nei mercati emergenti. Il gruppo M&G è il terzo alternative lender in Europa e il secondo finanziatore privato nel debito immobiliare. È tra i primi 10 investitori real estate nel Vecchio Continente e nel Regno Unito. Inoltre, siamo tra i primi 20 investitori nel private equity in infrastrutture in Europa e tra i primi 35 a livello globale.

Quest’anno festeggiate venti anni di presenza in Italia, il mercato per voi più grande in Europa dopo la

371

I miliardi di euro di aum globali al 31.12.23

84

Miliardi di euro di aum nei private market

18

I miliardi di ero di aum sul mercato italiano

Gran Bretagna. Come sta andando il vostro business nel nostro Paese?

Molto bene. Nel primo semestre abbiamo realizzato flussi netti positivi per oltre 300 milioni di euro, in una fase di mercato sfidante per l’intera industria del risparmio gestito. Siamo andati incontro alle richieste dei partner distributivi fornendo loro innovative soluzioni tailor-made capaci di soddisfare le esigenze dei clienti, in particolare nel reddito fisso. Ma più che nei prodotti, il successo è dovuto anche al forte team che abbiamo in Italia e alle solide relazioni instaurate con i nostri partner strategici.

Da anni si parla della concorrenza dei fondi passivi nell’asset management ma voi siete convintamente dei gestori attivi. I modelli di business come il vostro dureranno ancora a lungo?

Ne sono convinto. Sopravviveranno nel mercato i gestori attivi forti, con solidi business model e noi siamo tra questi. L’anno scorso e nel primo semestre del 2024 siamo stati uno degli asset manager attivi con le migliori performance. Siamo estremamente ben posizionati ed è per questo che siamo rimasti resilienti nei flussi nelle diverse asset class.

Gli anni di presenza della società in Italia

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In difesa sui mercati

Diverse incognite sui listini spingono a muoversi con prudenza

Meglio le obbligazioni di breve scadenza e le azioni non cicliche

Nelle ultime settimane l’attenzione del mercato si è spostata dall’inflazione alla crescita; il deterioramento progressivo di alcuni dati macroeconomici ha, infatti, fatto sorgere il timore che gli effetti della politica monetaria restrittiva possano alla fine colpire la crescita economica in misura maggiore di quanto previsto. D’altra parte, i dati di inflazione hanno finora confermato la dinamica di aggiustamento verso gli obiettivi delle banche centrali, sebbene le componenti legate ai servizi, molto sensibili al costo del lavoro e alla dinamica dei consumi privati, mostrino ancora tassi di crescita elevati, sopra il 5% negli Usa e sopra il 4% in Europa. Durante il simposio delle banche centrali tenuto a Jackson Hole a fine agosto, anche il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, ha

A cura di Salvatore Bruno
Le piazze finanziarie hanno già prezzato diversi tagli dei tassi da parte delle banche centrali mentre gli utili delle aziende quotate potrebbero subire un deterioramento nei prossimi mesi

confermato la necessità di concentrarsi sui rischi di rallentamento economico, dopo il grosso lavoro fatto per riportare l’inflazione su una traiettoria di convergenza verso gli obiettivi. In particolare, Powell ritiene necessario monitorare attentamente le dinamiche del mercato del lavoro, principale determinante della spesa per consumi e, quindi, della crescita statunitense.

For te azione

Considerazioni molto simili possono essere fatte anche per l’Europa, dove la discesa dell’inflazione ha portato il dato headline molto vicino al target della Banca centrale europea, ma le difficoltà del ciclo economico sono molto evidenti soprattutto nel settore manifatturiero, praticamente in recessione ovunque, Germania compresa. Oggi il mercato si aspetta una forte azione da parte delle banche centrali, prezzando 100 punti base di tagli da parte della Fed entro la fine del 2024 e oltre 200 punti base entro un anno, mentre la Bce è attesa da tagli per oltre 60 punti base quest’anno e di circa 170 punti base entro luglio 2025.

Le difficoltà del ciclo economico hanno portato i tassi di interesse di mercato sia negli Usa che in Europa a correggere sensibilmente nel corso del mese di agosto, mantenendosi tuttora su livelli più bassi rispetto alla prima parte dell’anno. Nello stesso tempo la pendenza delle curve di rendimento è andata aumentando, grazie a una maggiore riduzione relativa delle parti brevi rispetto a quelle più lunghe, anticipando i tagli da parte delle banche centrali; si tratta ovviamente di un movimento tipico di una fase nella quale ci si aspetta maggiore debolezza del ciclo economico.

Sof t landing

Le componenti più rischiose del mercato, in particolare le azioni, si sono mostrati piuttosto resilienti nonostante il deterioramento del ciclo; di fatto i mercati azionari prezzano ancora uno scenario di graduale rallentamento (soft landing) accompagnato dal rientro dell’inflazione sui target delle banche centrali. Tuttavia, come detto, le statistiche più recenti hanno evidenziato il rischio che il rallentamento possa essere più forte di quanto finora atteso, nel qual caso le stime implicite di crescita degli utili azionari verrebbero probabilmente riviste al ribasso. La correzione di inizio agosto ha dato un segnale in questo senso; il mercato ha poi recuperato ma in questa prima parte di settembre la volatilità sembra essere tornata. Il quadro macroeconomico e finanziario presenta qualche incertezza ed è bene, quindi, avere un approccio molto tattico all’asset allocation, quanto meno nel breve periodo.

I rischi legati alla geopolitica non sono pochi, ma, come sempre avviene, possono rappresentare importanti opportunità d’investimento nel corso dell’anno

Per quanto riguarda la componente obbligazionaria, il rischio più evidente è dato dalle aspettative del mercato che prezza già diversi tagli da parte delle banche centrali in tempi relativamente brevi. Idealmente tassi decennali statunitensi sopra il 4% e tedeschi sopra il 2.4% rappresenterebbero livelli di acquisto di duration importanti; nel frattempo la stance dovrebbe comunque rimanere quanto meno neutrale, assicurando un buon livello di redditività corrente delle posizioni. L’attenzione dovrebbe andare maggiormente sulle parti breve delle curve e, in ogni modo, è verosimile aspettarsi curve più ripide nei prossimi mesi. In ambito azionario, lo scenario di una crescita meno brillante

a livello globale porta, come detto, il rischio di revisioni importanti degli utili attesi, il che consiglia prudenza quanto meno nel breve periodo. Dal punto di vista settoriale occorre focalizzarsi in particolare sui settori difensivi, mentre curve di rendimento più ripide dovrebbero favorire anche il settore bancario, anche se la performance è stata già positiva nella prima metà dell’anno.

Chiarezza in vista

Un quadro di crescita economica e di utili più chiaro, come pure maggiore visibilità sulla politica monetaria, permetterà nei prossimi mesi di aumentare nuovamente l’esposizione azionaria dei portafogli. Per quanto riguarda il credito, il buon andamento dei trimestri precedenti consiglia anche qui un po’ di prudenza; il rendimento è ancora molto interessante ma deve essere accompagnato da un’attenta attività di selezione privilegiando nomi di qualità, maggiormente tutelati in caso di rallentamento economico più marcato. L’ultima parte dell’anno, infine, vedrà lo svolgimento delle elezioni americane e non si possono escludere episodi di volatilità legati a questo evento. Normalmente i mercati finanziari vedono con maggior favore una vittoria repubblicana, ma questa volta le implicazioni in termini soprattutto di geopolitica di queste elezioni sono tali che richiederanno un’attenta valutazione da parte degli investitori. I rischi legati alla geopolitica non sono pochi ma, come sempre avviene, possono rappresentare anche interessanti opportunità d’investimento.

head of investments
Salvatore Bruno di Generali Asset management

mercati emergenti

Se il dragone ritrova la via

La Cina ha alle spalle una sot toper formance

Ma ci sono le basi per la ripar tenza dei listini

A cura di Riccardo Simone

ina, la trasformazione è in corso”. È il titolo di un recente commento a cura di Jian Shi Cortesi, investment director, per Asia/China Growth Equities di Gam. Ecco un estratto della sua analisi. “L’indice Msci China ha registrato una performance poco brillante fino ad oggi. La volatilità è aumentata di recente dopo il rally della primavera e dell’inizio dell’estate. Il premio per il rischio azionario del mercato cinese offre un’idea del livello di rischio attribuito alle valutazioni. Un premio di rischio azionario più alto indica un maggior rischio incorporato, correlato a valutazioni più basse.

TRE INDICI A CONFRONTO ANDAMENTO IN 15 ANNI

L’indice MSCI AWI che rappresenta l’azionario globale ha registrato dal 2009 al 2024 un andamento migliore rispetto a listino dei titoli dei mercati emergenti e di quello rappresentativo delle azioni cinesi

MSCI ACWI MSCI Emerging Markets MSCI China

437 32

2009

Attualmente, il premio per il rischio azionario implicito in Cina è paragonabile ai livelli registrati durante la crisi finanziaria globale, il che suggerisce che il mercato ha già tenuto conto di un rischio considerevole. Nonostante il trend ribassista in atto da circa tre anni, riteniamo che il potenziale di ulteriore ribasso della Cina sia relativamente limitato. Il mercato ha un potenziale di rialzo latente; tuttavia, la realizzazione di questo potenziale dipende dall’emergere di un catalizzatore che spinga il mercato verso l’alto. Si attende un fattore scatenante che sblocchi il valore

22 . 8 %

Performance 2023 indice MSCI ACWI

10 . 3 %

Performance 2023 indice

MSCI Emerging Markets

198 63

145 . 81

Agosto 2024

intrinseco e determini un cambiamento positivo nella traiettoria del mercato. Riteniamo che il mercato sia già sobbollendo, ma che abbia bisogno di un continuo apporto di carburante per raggiungere la piena ebollizione”.

L’ombra di Evergrande

“L’ombra gettata dal default di Evergrande si è protratta per diversi anni, creando un’incombenza che continua a influenzare il sentiment degli investitori. Nonostante l’esposizione minima di molte società cinesi al mercato immobiliare, i problemi del settore hanno avuto un

impatto generale sulla percezione delle azioni cinesi. Nel tentativo di stabilizzare il mercato immobiliare, la Cina ha attuato una serie di misure negli ultimi due anni. Queste iniziative includono la riduzione dei tassi ipotecari per facilitare l’acquisto di case, l’allentamento delle restrizioni sulla proprietà di abitazioni, la possibilità per le famiglie di alcune città di acquistare un secondo appartamento e l’offerta di opzioni di finanziamento più clementi per gli sviluppatori con bilanci solidi. Inoltre, le amministrazioni locali hanno iniziato a occuparsi dell’inventario delle abitazioni acquistando proprietà dai costruttori per utilizzarle come alloggi sociali, contribuendo così ad alleggerire le scorte in eccesso. I continui sforzi del governo per sostenere il mercato immobiliare stanno producendo incrementi positivi, anche se i progressi appaiono graduali. La questione rimane un argomento comune tra gli investitori quando si parla di mercati cinesi. Tuttavia, è importante differenziare la situazione attuale dalla crisi finanziaria statunitense del 2008 Il sistema bancario cinese ha dato prova di resilienza, e le sfide si sono concentrate principalmente tra gli sviluppatori piuttosto che derivare dalle insolvenze dei mutui. I prestiti insoluti rappresentano una porzione minore del portafoglio prestiti totale delle banche e sono generalmente garantiti da garanzie significative, il che rappresenta una salvaguardia per le istituzioni finanziarie. Sebbene il mercato immobiliare non si stia avviando verso una crisi simile a quella del 2008, è evidente che le transazioni e i livelli di costruzione dovrebbero essere inferiori,

Il sistema bancario di Pechino ha dimostrato molta resilienza e i problemi si sono concentrati in gran par te tra gli sviluppatori immobiliari piuttosto che avere origine da insolvenze dei mutui

I prestiti insoluti rappresentano una minoranza dei finanziamenti

con un potenziale impatto sulla crescita del Pil. Tuttavia, le misure attuate hanno ridotto efficacemente l’esposizione al rischio del sistema finanziario. Le azioni strategiche del governo sopra menzionate hanno contribuito collettivamente agli sforzi di stabilizzazione. Questi passi sono stati incrementali, riflettendo un approccio cauto ma proattivo per gestire la salute del mercato immobiliare e garantire la stabilità del sistema finanziario in generale. Abbiamo individuato un cambiamento multiforme nella crescita del Pil cinese per il 2024”.

Forza digitale

Performance 2023 indice MSCI China

“La digitalizzazione emerge come una forza fondamentale, che si prevede rafforzerà il Pil di circa il 3,3%. Il passaggio a fonti energetiche ecologiche, tra cui l’energia solare, eolica e i veicoli elettrici, dovrebbe produrre un ulteriore 1,7%. Nel frattempo, si prevede che la spesa per i consumi, in particolare nel settore dei viaggi e dei ristoranti, contribuirà per lo 0,4%, mentre altri settori aggiungeranno complessivamente un altro 0,7%. In netto contrasto, il settore immobiliare e le industrie ad esso collegate stanno attualmente esercitando un freno alla crescita del Pil pari all’1,4% Combinando questi elementi, si stima che la crescita totale del Pil cinese nel 2024 sarà di circa il 4,7%. Tuttavia, le proiezioni per il 2025 indicano un potenziale calo al 4,5%. Questa prevista decelerazione può essere attribuita alla legge dei grandi numeri, che suggerisce che quando la base dell’economia diventa più grande, il tasso di crescita rallenta naturalmente”. - 11 %

Jian Shi Cortesi
investment director, per Asia/China
Growth Equities di Gam

A cura di Matilde Balestra

Bye bye mia cara banca

La finanza esce dai canali tradizionali e si integra con altre piat taforme I risultati di un’indagine di McKinsey sull’evoluzione del mercato europeo

Circa 100 miliardi di euro entro il 2030. È il valore che verrà raggiunto dal settore della finanza integrata, cioè quell’insieme di attività che include la fornitura di servizi finanziari da parte di player non bancari, all’interno di offerte più ampie. È il caso, per esempio, della vendita di prestiti o polizze assicurative attraverso i canali di commercio elettronico, accompagnata all’acquisto di un bene di consumo. La previsione sulla crescita

ADDIO CODE

Calo dell’affluenza nelle filiali

In 11 anni si è ridotto notevolmente l’utilizzo di sportelli bancari e di atm

impetuosa di questo settore è della nota società di consulenza McKinsey che in un report ha evidenziato un trend importante. La distribuzione di prodotti e servizi finanziari, come prestiti e assicurazioni attraverso canali di terze parti sta acquisendo sempre più rilievo, in quanto la tecnologia e i dati consentono esperienze istantanee e ininterrotte per i clienti, che si aspettano sempre più di trovare servizi finanziari quando e dove ne hanno bisogno, per esempio in occasione di un acquisto rilevante.

Nuovi business

Di conseguenza, secondo McKinsey, in molti settori i clienti si aspettano che i commercianti e altre piattaforme per consumatori e piccole e medie imprese (pmi) forniscano prodotti e servizi di finanza integrata. Parallelamente, le banche stanno intercettando l’importanza di questo business come canale di distribuzione da affiancare a quello tradizionale. Negli ultimi dieci anni, in Europa i volumi di finanza integrata sono cresciuti tre volte più velocemente dei prestiti distribuiti direttamente.

Numero di prelievi medi in un anno agli sportelli bancomat in Europa
Numero di filiali bancarie presenti in Europa ogni 100mila abitanti

La nota società di consulenza studia il fenomeno della finanza integrata

100 mld €

È il valore atteso nel 2030 in Europa per il settore della finanza integrata

Polizze, prestiti e finanziamenti di vario genere sono sempre più spesso offer ti ai consumatori e alle imprese da rivenditori e associati a operazioni di acquisto di un bene o di un servizio

L’ASCESA DEL MOBILE CANALI A CONFRONTO

Numero medio di interazioni in un anno dei risparmiatori europei con la banca (dati 2019 - 2023)

Nel 2023 e 2024, McKinsey ha intervistato alcuni leader aziendali, i quali prevedono che i volumi del credito al consumo continueranno a migrare verso i canali alternativi a quelli tradizionali. Per le pmi, i leader aziendali si aspettano che il factoring e altri tipi di finanziamento semplici diventino integrati, all’interno di piattaforme come i marketplace dei loro fornitori.

Diversi modelli

In seguito a questa tendenza, i canali di finanza integrata potrebbero avere una quota del 20%-25% dei ricavi bancari nel segmento retail e in quello delle pmi e raggiungere il 10%-15% dell’intero bacino dei ricavi bancari. Le aziende forniscono al mercato soluzioni di finanza integrata possono utilizzare due possibili modellli che gli analisti di McKinsey, nel loro report, definiscono “archetipi”.

Il primo archetipo (o modello) è quello basato sull’instaurazione di partnership. Le piattaforme per la clientela e i commercianti che non vogliono investire nella costruzione di una propria struttura di finanza integrata spesso si affidano a un fornitore esterno. Queste partnership vanno dal semplice finanziamento del point of sale per i rivenditori di elettronica a modelli più specializzati. Nel settore ci sono molti specialisti e fintech, e anche le banche tradizionali stanno affrontando questa nuova sfida. Moltissimi fornitori di servizi finanziari stanno investendo nella finanza integrata, per esempio digitalizzando e automatizzando l’origination del credito e modularizzando la loro capacità di integrarsi con canali di terze parti, in modo da poterlo fare rapidamente e farlo anche con costi operativi contenuti.

Il modello o archetipo alternativo è quello basato su un sistema proprietario del commerciante. In alcuni casi, il rivenditore potrebbe trarre infatti vantaggio dal costruire e possedere una propria capacità in termini di finanza integrata. “Si tratta di un archetipo”, sottolineano gli autori della ricerca, “adottato comunemente dai produttori di automobili”.

Duplice sviluppo McKinsey prevede che entrambi gli approcci continueranno a esistere nel corso del decennio. Il primo sarà più diffuso laddove i costi di integrazione sono bassi e il mercato è più frammentato, per esempio nel settore dell’e-commerce della moda. Il secondo persisterà probabilmente tra alcuni grandi fornitori, per lo meno nelle loro aree geografiche principali.

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Il fondo è classificato come ex articolo 9 della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation).

AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.

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* Fonte: ESMA - Fund portfolio networks:

g Cr yptoasset calcio & finanza A cura di Viola Sturaro

1 - Álvaro Morata, nuovo attaccante del Milan

3 - I giocatori del Milan prima della partita contro il Torino

2 - Da sinistra a destra: Giorgio Furlani (amministratore delegato di AC Milan), Eric Demuth (co-founder e ceo di Bitpanda) e Maikel Oettle chief commercial officer di AC Milan

IL TRADER SCENDE A PATTI COL DIAVOLO

Par tnership tra il Milan e la società di investimenti Bitpanda Il team rossonero incontra l’universo della finanza digitale

Anche il mondo del trading e delle criptovalute scende a patti con il Diavolo. AC Milan e Bitpanda hanno infatti siglato una nuova partnership a lungo termine che vedrà la piattaforma di trading online leader in Europa diventare premium partner e official crypto trading partner dei rossoneri.

A partire dalla prima giornata del campionato di Serie A e per tutta la stagione, Bitpanda sarà presente allo

Stadio San Siro e offrirà esperienze esclusive ai suoi utenti, compreso un accesso alle partite della squadra rossonera. Maikel Oettle, chief commercial officer di AC Milan, ha dichiarato: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Bitpanda nella famiglia rossonera come premium partner. Con loro al nostro fianco, siamo certi che il club troverà un prezioso alleato nel proseguire il suo percorso di innovazione e digitalizzazione”.

Parlando della partnership, Eric Demuth, co-founder e ceo di Bitpanda, ha sottolineato l’importanza di fiducia e reputazione: “Ci sono così pochi brand che riescono a superare la prova del tempo e a mantenere l’amore e la fiducia che i 500 milioni di tifosi di AC Milan nutrono per il loro club. Questi ideali sono assolutamente al centro di ciò che rappresenta Bitpanda”.

Binance e Palestina 2

Non tutti i palestinesi, ma solo a quelli coinvolti in fatti illeciti. Sono questi i destinatari di un provvedimento adottato dalla nota piattaforma di criptovalute

Binance che ha sospeso alcuni conti di clienti originari della Palestina e sospettati di fiancheggiamento del terrorismo.

Un portavoce della società ha inoltre specificato che la piattaforma si comporta come qualsiasi istituzione finanziaria che ha le carte in regola, cioè applica la legislazione internazionale sulle sanzioni.

Scommesse presidenziali

Polymarket è una piattaforma che consente di scommettere sugli esiti di qualunque evento utilizzando le criptovalute. Costruita sulla blockchain Ethereum, permette agli utenti di acquistare e vendere quote che rappresentano la probabilità che si verifichino eventi specifici. In occasione delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, Polymarket sta vivendo un vero e proprio boom, con 70 milioni di dollari raccolti in due round di finanziamento, anche da parte di personaggi illustri.

Quante buone stelle nella vecchia Europa

Perché i listini del nostro continente sono ben impostati

“Gli astri si allineano per le azioni europee”. È il titolo di un’analisi di Oliver Girakhou, portfolio manager di Robeco, sui titoli del Vecchio Continente. Ecco qui sotto un estratto.

PREVISIONI COERENTI

“Le previsioni per la crescita del Pil europeo nei prossimi anni sono coerenti; la crescita sarà probabilmente inferiore a quella degli Stati Uniti e dei mercati emergenti”.

“Per esempio, il Fondo monetario internazionale prevede per il 2025 una crescita dell’Eurozona dell’1,5% rispetto all’1,9% degli Stati Uniti e al 3,2% a livello globale. Questo dovrebbe interessare gli investitori azionari? Non molto, perché i mercati azionari non sono molto correlati alla crescita economica, e soprattutto l’Europa mostra una relazione molto debole. L’altro fattore principale che spiega perché le azioni sono relativamente indifferenti alle prospettive di crescita è che le migliori aziende europee ottengono ricavi da tutto il mondo. Complessivamente, il 60% dei ricavi dell’Msci Europe proviene dall’esterno dell’Eurozona”.

MARCHI GLOBALI

“L’Europa è sede di numerose aziende con marchi globali ben riconosciuti che spaziano in vari settori. Alcune possiedono vantaggi competitivi unici, che consentono loro di acquisire maggiori quote di mercato attraverso acquisizioni che aumentano il valore, oppure di espandersi in mercati a bassa penetrazione, aumentando il proprio mercato. Molte di queste aziende sono grandi e continuano a crescere a livello internazionale, mentre altre sono campioni nazionali che servono una nicchia locale”.

Oliver Girakhou portfolio manager di Robeco

TOP 20 AZIONARI ITALIA

Società Nome fondo Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi Lemanik Lemanik Sicav High Growth Cap Retail Eur

Eurizon Eurizon Am Sicav Italian Equity R LU1238255514 p 26,11%

Anima Anima Italian Sm Md Cp Eq Silver Eur Acc IE00BZBXFP28 p 23,17%

Anima Anima Iniziativa Italia A IT0005186041 p 22,59%

Anima Anima Italia B

IT0005158784 p 20,33%

Bnp Paribas Bnp Paribas Equity Focus Italia Classic FR0013269354 p 19,68%

Xtrackers Xtrackers Ftse Mib Etf 1d

Amundi Amundi Ftse Mib Etf Dist

iShares iShares Ftse Mib Etf Eur Dist

iShares iShares Ftse Mib Etf Eur Acc

LU0274212538 p 19,12%

FR0010010827 p 19,09%

IE00B1XNH568 p 19,05%

IE00B53L4X51 p 19,05%

Amundi Amundi Is Italy Mib Esg Etf Dr - Eur C LU1681037518 p 19,01%

Eurizon Eurizon Equity Italy Smart Vol R Acc LU0130323438 p 18,84%

IMPact SGR World Impact Sicav Imptt Lvr Itl Seuracc LU2398048020 p 18,62%

Bnp Paribas Bnl Azioni Italia IT0000382561 p 18,57%

Ersel Leadersel P.M.I. B Acc LU1011692438 p 18,34%

Eurizon Eurizon Italian Equity Opps Rd Eur Inc LU1980836073 p 18,19%

Goldman Sachs Ing Direct Top Italia Arancio P Inc LU0456302776 p 18,06%

WisdomTree WisdomTree Ftse Mib Etp XS2427354985 p 17,91%

Eurizon Eurizon Azioni Italia R IT0001021192 p 17,34%

Societe Generale Sg Etn Mib Esg

XS2425317794 p 16,57%

Azionario sotto la lente “Nel mercato giapponese, il settore dei semiconduttori continua a far emergere segnali indicanti una ripresa robusta, di recente attestata dagli utili pubblicati da Samsung e Tsmc”. Richard Kaye (Comgest).

Nvidia non si ferma

Nvidia ha archiviato il secondo trimestre con ricavi in crescita a 30 miliardi di dollari, il 122% in più rispetto al 2023, superando le stime degli analisti. Per il terzo trimestre in corso le vendite sono stimate a 32,5 miliardi di dollari.

TOP 20 AZIONARI EUROPA

di gestione annualizzato a 12 mesi Decalia Decalia-Silver Generation -A2 Eur P

C. Threadneedle Ct (Lux) European Growth & Inc A Inceur

Amundi Amundi Is Msci Europe Momt Fctr Etf-C LU1681041460 p 19,07%

iShares iShares Edge Msci Eurp Mom Fctr Etf €Acc IE00BQN1K786 p 19,06%

J.P. Morgan Jpm Europe Equity Plus D Perf (Acc) Eur LU0289214628 p 18,82%

Bnp Paribas Bnpp E Esg Equity Momentum Europe Etfcap LU1377382012 p 18,77%

iShares iShares Edge Msci Eurp Mltfctr Etf € Acc

IE00BZ0PKV06 p 17,97%

Goldman Sachs Gs Europe Core Equity A Inc Usd LU0141332832 p 17,93%

First Trust First Trust Ipox® Europe Equity Opps Etf IE00BFD26097 p 17,86%

C. Threadneedle Ct (Lux) Sust Opps Eurp Eq A Inc Eur

Union Investment Qfs Sicav - European Eqs Eur A Dis

p 17,65% State Street Spdr Stoxx Eurp 600 Sri Etf Eur Acc IE00BK5H8015 p 17,27%

Aperture Aperture European Innovation Dx Eur Acc LU2207970232 p 17,26% Wellington Wellington Strategic Eurp Eq Eur Dl Ac IE00BNTJ2352 p 17,22% Ubs Ubs (Lux) If Key Sel Euro Equity I A2acc

16,77% Goldman Sachs Gs Europe Equity-X Cap Eur

Ubs Ubs(Lux)Fs Msci Eur Scy Rspb A Eur Acc LU2206597804 p 16,47%

Franklin Templeton Franklin European Quality Div Ucits Etf IE00BF2B0L69 p 16,34%

J.P. Morgan Priviledge Jpmorgan Eurozone Eq Eur Ma LU1711570215 p 16,30%

Natixis Dnca Invest Sri Norden Eur B Eur LU1490785174 p 16,17%

Auriferi in salita

“L’oro ha raggiunto nuovi massimi in scia alle preoccupazioni per l’escalation dei rischi geopolitici globali. I titoli del settore aurifero sono saliti in scia, ma rimangono distanti dai top”. Imaru Casanova (VanEck).

Debito sostenibile

Nei paesi dei mercati sviluppati le prospettive fiscali di lungo periodo preoccupano, ma non dovrebbero allarmare: anche se la sostenibilità del debito è peggiorata, rimarrà accettabile”. Peder Beck-Friis e Richard Clarida (Pimco).

Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento

TOP 20 AZIONARI USA

IE00BYVHWC37 p 31,99%

State Street State Street Us Opports Eq I Usd Acc LU2409113029 p 30,92%

T. Rowe Price T. Rowe Price Us Blue Chip Eq A11 Usd LU2208647151 p 30,76%

Occhio al por tafoglio

“Sebbene il recente rimbalzo dei mercati abbia fatto tirare un sospiro di sollievo, la volatilità di quest’estate serve a ricordare agli investitori che occorre monitorare le allocazioni di portafoglio”. Saira Malik (Nuveen).

Eq A Hkd

T. Rowe Price T. Rowe Price Us Lg Cp Gr Eq A Usd

Bnp Paribas Bnp Paribas Us Growth Classic Eur R

Oscillazioni in vista

“Non abbiamo apportato grandi modifiche alla nostra visione dell’asset allocation. Restiamo costruttivi sui titoli azionari ma episodi di volatilità potrebbero suggerire rendimenti contenuti”. Fabrizio Quirighetti (Decalia).

Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato

TOP 20 AZIONARI GIAPPONE

12 mesi

Sparx Sparx Japan Jpy Inst E IE00BF29SZ08 p 24,26%

Matthews Asia Matthews Japan Fund I Usd Acc

Morgan Stanley Ms Invf Japanese Equity C

Janus Henderson Janus Henderson Hrzn Japan Opps C2 Eur

p 18,68%

BlackRock Bgf Japan Flexible Equity E2 LU0212924947 p 18,00%

AM One Amo Japan Value Equity Jpy Acc LU1779687497 p 17,88%

Xtrackers Xtrackers Msci Japan Esg Etf 1c IE00BG36TC12 p 17,00%

J.P. Morgan Jpm Japan Strategic Value D (Acc) Jpy LU0329206329 p 16,41%

WisdomTree WisdomTree Japan Equity Etf - Jpy Acc

J.P. Morgan Jpm Japan Sustainable Equity D Acc Jpy

Credit Suisse Csif (Lux) Equity Japan Esg

Visionfund Japan Equity Val I Jpy Acc

14,57% Nordea Nordea 2 - Japanese Resp. Enh Eq Bi Jpy

14,56% Amundi Amundi Is Jpx-Nikkei 400 Etf-C Eur

Rischio di bolla sull’IA “Da sempre l’IA è vista come una rivoluzione del software. Tuttavia, tale entusiasmo ha portato a un’espansione dei multipli di valutazione, che potrebbe essere indice di una bolla”. Blake Heimann (WisdomTree).

Le sfide della Fed “La Fed ha chiarito i tempi del proprio taglio dei tassi. Si profilano importanti sfide a causa delle elezioni Usa e dei crescenti rischi geopolitici, come i vari conflitti in corso, oltre all’indebolimento del dollaro”. Michaël Lok (Ubp).

Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a

TOP 20 AZIONARI ASIA*

a 12

Eastspring Eastspring Inv Asian Low Vol Eq A LU1522347837 p 21,03%

Jupiter Jupiter Asia Pac Inc C Usd Acc IE0031333341 p 19,74%

Rbc Rbc Funds (Lux) Asia Ex-Jpn Eq B Usd LU1096671372 p 18,28%

Franklin Templeton Franklin Ftse Asia Ex China Ex Japan Etf IE00BFWXDV39 p 17,80%

Schroders Schroder Isf Asian Ttl Ret A Acc Usd LU0326948709 p 16,15%

Axa IM Axa Imallcntr yapexjpnsmcpeq Qi E (‚¬)

IE0034277479 p 16,01%

Schroders Schroder Isf Asian Eq Yld B Acc Usd LU0188438468 p 15,73%

AllianceBernstein AB Asia Ex-Japan Eq C Usd LU0469270366 p 14,84%

Morgan Stanley Ms Invf Sustainable Asia Equity B LU0073229410 p 14,23%

M&G M&G (Lux) Asian A Eur Acc LU1670618187 p 14,18%

Schroders Schroder Isf Sust Asn Eq F Acc Sgd

p 14,12% TT International Tt Asia-Pacific Equity B2 Usd IE00B61BM748 p 14,10% Legal & General L&G Qual Eq Div Esg Excls Ap Ex-Jpn Etf IE00BMYDMB35 p 13,81%

TT International Tt Asia Ex Japan Equity A2 Usd Acc IE00BDFKF882 p 13,68%

Mirae Asset Mirae Asset Esg Emerg Asia Ex-Chn Eqausd LU0336300859 p 13,67%

Goldman Sachs Gs Asia Eq I-X Cap Usd

Eastspring Eastspring Inv Asian Eq Inc C LU0801102608 p 12,90%

J O Hambro Johcm Asia Ex-Japan B Eur Inc IE00B5L49R51 p 12,75%

Hsbc Hsbc Gif Asia Pac Ex Jpn Eq Hidiv Ec LU0197775025 p 12,40%

Matthews Asia Matthews Asia Innovative Gr S Usd Acc

Turbolenze e volatilità

“Ad agosto i mercati globali hanno subito forti turbolenze. Nonostante il panico iniziale si sono ripresi, il che solleva dubbi sulle cause sottostanti e sulle conseguenze di tale volatilità”. Stephen Dover (Franklin Templeton).

La blockchain a scuola Il Ministero dell’Istruzione di Buenos Aires, in collaborazione con la fondazione ETH Kipu, ha avviato un programma che incorpora Ethereum e le tecnologie blockchain nell’istruzione pubblica. (Cryptonomist.ch).

Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato
mesi

INVESTIRE IN MODO SOSTENIBILE CON CHIAREZZA

Investire in fondi sostenibili significa anche comprendere esattamente in cosa si sta investendo.

Ecco perché in iShares ci stiamo impegnando al massimo per fornirti i dati ESG e sul clima di cui hai bisogno, con l’obiettivo di farti comprendere cosa includono i nostri ETF.

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Capitale a rischio. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante sono soggetti a oscillazioni al rialzo oal ribasso e non sono garantiti. L’investitore potrebbe non recuperare l’importo inizialmente investito.

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Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il PRIIPs KID disponibili su http://www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informativa di Legge. Pubblicato da BlackRock (Netherlands) B.V. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e disciplinata dall’Autorità per i mercati finanziari olandese. Sede legale: Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam - Tel.: 020 – 549 5200 - Tel.: 31-20-549-5200. Iscrizione al Registro delle Imprese n. 17068311. A tutela dell’utente le telefonate potranno essere registrate. Per informazioni sui diritti degli investitori e su come presentare reclami, visitare https://www.blackrock.com/corporate/compliance/investor-right disponibile in italiano. © 2023 BlackRock, Inc. Tutti i diritti riservati. 3046038

TOP 20 AZIONARI EMERGENTI

Aqr Aqr Emerging Equities Ucits E LU0977245710

Morgan Stanley Ms Invf Emerging Markets Sm Cp Eq C LU0898771216

Gam Gam Sustainable Emerg Eq Usd Acc IE00B5B44815

Polar Capital Polar Capital Emerging Markets Inc R Acc IE00B4VVWP88 p 24,60%

La forza del rame

“Nell’asset class delle materie prime le quotazioni dei metalli non ferrosi rimangono sostenute, a cominciare dal rame. I segnali sui consumi in Europa restano deboli”. Michael Palatiello (Wings Partners Sim).

Fidelity International Fidelity Fast Emerging Markets E-Acc-Eur

AllianzGI Allianz Glbl Emerg Mkts Eq A Usd

Group Capital Group Em Growth (Lux) T

21,76% Hsbc Hsbc Gif Frontier Markets Ec

p 21,43% Franklin Templeton Templeton Frontier Markets C(Acc)Usd

p 20,75% Russell Investments Acadian Emerg Mkts Eq Ucits B Gbp Inc

20,39% AllianceBernstein Ab Emerging Market Low Vol Eq A Usd

Schroders Schroder Isf Frntr Mkts Eq B Acc Usd

Goldman Sachs Gs Em Eq Inc-X Cap Eur

19,79%

18,77%

Russell Investments Acadian Emerg Mkts Eq Ii A Usd Acc IE00BH7Y7K21 p 18,58%

T. Rowe Price T. Rowe Price Frontier Mkts Eq A Usd

Fiera Capital Magna Emerging Markets Z Usd Acc

L’acqua è un affare “L’alterazione dei cicli d’acqua crea enormi rischi per le nostre economie, ma può anche generare opportunità interessanti per gli investitori grazie alle nuove tecnologie”. Bastien Dublanc e David Czupryna (Candriam).

Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi
Pictet

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TOP 20 AZIONARI GLOBALI

a 12 mesi

Ethenea Mainfirst Global Eq Unconstrained V LU1856131435 p 39,48%

Invesco Invesco Global Founders & Owners Eeuracc LU1762221155 p 32,87%

Xtrackers Xtrackers Msci World Momentum Etf 1c

IE00BL25JP72 p 31,49%

Bridge Fund Gqg Partners Global Equity A Usd Acc IE00BH480Z36 p 31,09%

Natixis Wcm Select Global Growth Equity F/A Usd LU2312270833 p 29,54%

J.P. Morgan Jpm Global Growth F Acc Usd

LU2419339622 p 29,43%

Legal & General L&G Future World Global Eq Fcs I Usd Inc LU1824427808 p 29,25%

Nomura Nomura Fds Ie Glb Mlt-Thm Eq A Usd Acc IE00BJCW9983 p 28,68%

Gam Multilabel Orchestra Glb Eq C Usd Acc LU1900184661 p 28,25%

Bnp Paribas Bnpp Easy Low Cb 300 Wld Pab Trcl Euracc

Disruption Nc

Req Capital Req Global Compounders A Nok (Acc)

Sycomore Sycomore Fund Global Happy@Work Rc Eur

Amundi Amundi Dj Global Titans 50 Etf Dist

p 26,91% Fisher Investments Fisher Invts Instl Glbl Devconcntreqesg$

26,89% Tcw Tcw Global Pre Sus Eq Au

26,76% Guinness Guinness Global Innovators C Usd Acc

Pgim Pgim Jennison Global Eq Opps Usd A Acc IE00BZ3G1P18 p 26,57% Union Investment Unifavorit: Aktien

p 26,07% Gam Gam Star Worldwide Equity Ord Gbp Acc

Lezioni d’investimento

“Sono quarant’anni che lavoro nel mondo degli investimenti. Le lezioni che ho imparato nel 2019 non sono cambiate molto”. Shane Oliver (AMP Investments) che ha analizzato tutti i cicli di Borsa in 40 anni.

Dollaro in affanno

“Il dollaro statunitense ha raggiunto il livello più basso del 2024, nonostante il cambio di rotta della Fed per il prossimo anno. Il Dollar Index ha registrato una perdita di circa il 3% ad agosto”. Mark Haefele (Ubs GWM).

Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione annualizzato

WYSIATI: finanza tra realtà e profezia

TOP 20 BILANCIATI

Rendimento di gestione annualizzato a 12 mesi

Degroof Petercam Hector Sicav Absolute Return B Cap LU0445640682 p 22,18%

Compass Compam Sb Blockchain Tech D Eur Inc LU0620021070 p 21,24%

Pharus Pharus Sicav Trend Player A Eur Acc LU1253867508 p 20,81%

Zest Zest Global Opportunities Eur P LU0280698043 p 20,74%

Eurizon Eurizon Investment Sicav Flexible Beta8i LU2015234516 p 19,70%

Eurizon Eurizon Investment Sicav Flexible Beta9i LU2015234607 p 19,47%

Compass Compam Sb Convex D Eur Inc LU1468873507 p 18,92%

House Of Wealth How Global Leaders Fund Eur I LI1206123492 p 17,60%

Fideuram Ailis Schroder Global Thematic R Eur Acc LU2218727035 p 16,92%

Euromobiliare Euromobiliare Pic Action 4 Tra Atto Ii A IT0005506503 p 16,00%

Degroof Petercam Priviledge Dpam Eurp Re P Eur Cap LU1515327135 p 15,86%

Investitori Eighty - Twenty B IT0005364135 p 15,81%

Fideuram Private Suite Eurizon Ma Crclr Ecoy Geur LU2512193892 p 15,49%

Eurizon Eis Flexible Plus 6 I Cap LU1571038733 p 15,46%

Generali Gsf Pir Evoluzione Italia Zx Eur Acc LU1753722294 p 15,37%

Carmignac Carmignac Investissement Lat A Eur Acc FR0010147603 p 15,31%

Dws Dws Esg Dynamik Tfc DE000DWS2UC7 p 15,11%

Arca Sidera Funds Balanced Growth B Acc LU1504218295 p 15,05%

Dws Dws Concept Dje Responsible Invest Ld LU0185172052 p 14,78%

Invesco Invesco Sustainable Allc E Acc Eur LU1701702703 p 14,56%

Giappone e carotassi Il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha espresso la disponibilità dell’istituto centrale a un aumento dei tassi d’interesse, purché i vari dati economici rimangano in linea con le attese. (Reuters).

Governativi in spolvero “Dopo il tramonto delle politiche monetarie iper-espansive le obbligazioni governative hanno riacquistato popolarità anche grazie alla possibilità di ottenere cedole interessanti”. Giorgio Broggi (Moneyfarm).

Società Nome fondo
Codice Isin

TOP 20 OBBLIGAZIONARI GLOBALI

annualizzato a 12 mesi

Ubp Ubam Strategic Income Uc Usd LU2351068684 p 11,55%

Lombard Odier Lo Funds Glbl Bbb-Bb Fdmtl Eur Ma

Morgan Stanley Ms Invf Global Credit Opps Z

Zest Zest Flexible Bond Cap Retail Eur

Bond con minor peso “Gli emergenti sono stati resilienti nel 2024, guidati dagli high yield in Africa e America Latina. Dato il rally e la volatilità delle elezioni Usa, abbiamo ridotto l’esposizione di alcuni high yield e investment grade”. Anisha A. Goodly (TCW).

In frenata ma non troppo “I mercati hanno subito volatilità a causa della Fed e dei timori di una frenata dell’economia, che ha fatto crollare i listini. Alcuni dati però si sono rivelati migliori del previsto, scongiurando l’ipotesi recessione”. Richard Flax (Moneyfarm).

Società Nome fondo
Codice Isin Rendimento di gestione

BRAND FOR COMMUNITY

MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL

BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

TOP 20 OBBLIGAZIONARI HIGH YIELD

Ripresa Usa

“L’economia statunitense ha registrato una ripresa nel secondo trimestre che però non ha aumentato le pressioni sui prezzi. I dati hanno dimostrato quanto gli investitori si aspettavano”. Ipek Ozkardeskaya (Swissquote).

Templeton Ftgf Bw Glb High Yield A Usd Dis(D)

Street Ssga Sttstrtglbhiyldbdscrnidxiusdacch

BlueBay Global Hi Yld Esg Bd S Usd

Federated Hermes Federated Hermes Glb Hy Crdt R Usd Acc H

p 11,85% J. Safra Sarasin Jss Sustainable Bd Glb Hi Yld P Usd Acc

11,84% BlackRock BlackRock Glb Hy Sust Crdtscrn Dusd Acc IE00BF5HLF28

Mercer Global Mercer Global High Yieldbda9-0.1750eur

Efg New Capital Sust Wld Hy Bd O Usd Acc

Oaktree Oaktree Glb Hy Carbon Focus I3 Usdacc LU2601084689 p 11,36%

Bny Mellon Bny Mellon Effcnt Glb Hy Bt Usd A Acc IE00BMYM5X37 p 11,35%

Oaktree Oaktree (Lux.) Fds-Glbl Hy Bd R$Acc LU0854925350

Il Btp torna green

Secondo diverse indiscrezioni di stampa, il governo ha in cantiere l’emissione di un Btp Green, il Buono del Tesoro italiano che serve per finanziare iniziative a favore della sostenibilità e della transizione energetica nel paese.

FORBES BRAND FOR COMMUNITY

Parliamo di trading

“Di cosa parliamo, quando parliamo di trading?”. Con un video condiviso sul proprio canale YouTube, FinecoBank ha voluto spiegare al meglio significato e senso di questa pratica finanziaria attraverso l’utilizzo di slide e un lessico semplice e chiaro.

Olimpiadi e barbecue

Come da tradizione, oltre 1.200 addetti ai lavori di PGIM si sono riuniti per il consueto barbecue estivo nella sede di Newark, per trascorrere una giornata di divertimento e giochi a tema olimpico, come condiviso sui social dal presidente David Hunt (al centro nella foto)

Da quarant’anni sui campi

Game, set, match: da oltre 40 anni J.P. Morgan sponsorizza gli US Open Tennis Championships dal 1982 e il Women’s Singles Championship dal 1996. La partnership con l’USTA ha fornito alla società l’opportunità di sostenere al meglio il mondo del tennis.

Divario occupazionale

“Perché il divario occupazionale di genere persiste?”. Tramite il proprio profilo Instagram, Ubs ha condiviso l’approfondita analisi del premio Nobel Claudia Goldin sul divario occupazionale di genere e su cosa ognuno di noi può fare per colmarlo.

Investiamo con cura nell’healthcare del futuro

Un approccio focalizzato sulla salute delle aziende.

AB International Health Care Portfolio

In un contesto di mercato incerto, il settore sanitario può offrire interessanti opportunità agli investitori grazie alla sua resilienza.

I mutamenti demografici e l’incremento della domanda a livello globale, infatti, lo hanno reso meno vulnerabile alle condizioni macroeconomiche.

Grazie all’innovazione, a valutazioni favorevoli e a una redditività via via maggiore, inoltre, il comparto presenta anche un buon potenziale di crescita.

Per scovare opportunità occorre un approccio focalizzato. Piuttosto che inseguire le ultime novità in ambito scientifico, il team di AB International Health Care Portfolio punta a scoprire società con un potenziale di rendimento interessante tramite un’approfondita ricerca sulla loro solidità. Seguiamo un approccio concentrato, investendo nelle aziende destinate a nostro avviso a prosperare sia oggi che in futuro.

Per saperne di più

Questa è una comunicazione di marketing. Riservato esclusivamente agli investitori professionali. Il valore di un investimento può diminuire o aumentare e un investitore può anche non riottenere l’intera somma investita. Capitale a rischio.

Le presenti informazioni sono fornite da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. Société à responsabilité limitée, R.C.S. Lussemburgo B 34 305, 2-4, rue Eugène Ruppert, L-2453 Lussemburgo. Autorizzata in Lussemburgo e regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). Il portafoglio è un comparto di AB SICAV I, società di investimento a capitale variabile (société d’investissement à capital variable) di diritto lussemburghese.

La vendita dei Comparti di AB può essere limitata o soggetta a conseguenze fiscali avverse in alcune giurisdizioni. La presente promozione finanziaria è destinata esclusivamente a persone nelle giurisdizioni in cui i fondi e le relative classi di azioni sono registrati o che possono comunque legittimamente riceverla. Prima di investire, gli investitori devono esaminare il Prospetto completo del Comparto, insieme insieme al KIID o KID del Comparto e il bilancio più recente. Le copie di tali documenti, ivi inclusa l’ultima relazione annuale e, se emessa successivamente, l’ultima relazione semestrale, possono essere ottenute gratuitamente da AllianceBernstein (Luxembourg) S.à r.l. visitando il sito www.alliancebernstein.com o www.eifs.lu/alliancebernstein, o in formato cartaceo contattando il distributore locale nelle giurisdizioni in cui la distribuzione dei fondi è autorizzata. ICMA2024242

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