I
ner vi saldi dei consulenti davanti alle tante paure
di Andrea GiacobinoPaura scaccia paura. È quasi un mantra quello che si ripete sui media italiani. Ovvero, la paura della guerra ha di fatto ridimensionato la paura della pandemia tra gli italiani. E la narrazione massmediatica del conflitto russo-ucraino ha di fatto relegato in secondo piano i timori legati al Covid-19. C’è un settore però dove questa regola non ha valore ed anzi risulta smentita. È quello della consulenza finanziaria e del risparmio gestito dove tutti gli attori dimostrano piena consapevolezza dei rischi di periodo e nessuna sottovalutazione dei fattori di un mercato finanziario che sta vivendo una fase di estrema delicatezza. Una recente ricerca della nuova MediaCognition ha verificato sul campo cosa esattamente la comunicazione di settore sta trasmettendo in termini di rischi percepiti e trend d’investimento, alla luce del conflitto russo-ucraino. Analizzando oltre l’aspetto semantico anche la temperatura emozionale ed umori dei player coinvolti a diverso titolo nell’industry del risparmio e della gestione del denaro degli italiani. E per farlo ha preso in esame 186 contributi di gestori, banker, consulenti e manager di uno dei più significativi eventi di settore, la recente ConsulenTia, organizzata a Roma da Anasf, esaminandone gli interventi ripartiti tra articoli sui media on line e interviste dirette ai protagonisti
e aggregando i testi in un corpus unico sul quale applicare le proprie metriche statistiche e di machine learning/artificial intelligence (AI). Ne scaturisce un quadro dominato da un’estrema consapevolezza del periodo delicato e delle sfide che il risparmio si prepara ad affrontare nei prossimi mesi, narrate al pubblico di riferimento senza alcuna enfasi linguistica dettata da ragioni di marketing. D’altronde non potrebbe essere altrimenti. I fattori di rischio più presenti nei contributi riferibili all’evento ConsulenTia sono stati, calcolando la presenza in percentuale dei singoli termini sul totale del corpus linguistico analizzato, la pandemia (al 38,72%), la guerra (34,68%), l’inflazione (21,96%) e la difficoltà degli approvvigionamenti (7,5%). Intorno ai rischi così individuati è stato possibile per lo studio ricostruire la struttura stellare rappresentata dalle parole che indentificano non solo le vulnerabilità ma gli orizzonti e le scelte d’investimento che da quest’ultime si dipanano, attraverso la creazione di una mappa semantica con i rimandi vettoriali ai diversi fattori d’investimento. Nell’analisi emozionale del linguaggio, la paura (21,5%) e la tristezza (18,2%) raccolgono percentuali minoritarie rispetto alla gioia, sentimento prevalente nei messaggi trasmessi (59,6%). I consulenti italiani, insomma, hanno i nervi saldi. @andreagiacobin1 | andreagiacobino.wordpress.com
Pandemia, guerra e inflazione Una ricerca dimostra che l’industria dell’advisory regge bene agli stress di mercato Senza sottovalutarli
ADDIO AD ALDO MESSA L’INDUSTRIA IN LUTTO
Lutto nel mondo della consulenza finanziaria per la scomparsa di un grande protagonista del settore: Aldo Messa, già vice presidente e amministratore delegato di Apogeo Consulting, società della galassia Aizmut. La redazione di BLUERATING si unisce al cordoglio della famiglia.
anno XII - numero 6 - giugno mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 3 del 4 gennaio 2011
Editore BFC Media Spa Via Melchiorre Gioia, 55 - 20124 Milano Tel. (+39) 02.30.32.11.1 Fax (+39) 02.30.32.11.80 info@bfcmedia.com - www.bfcmedia.com
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Alessio Fiorini, Gaetano Megale, Maria Grazia Rinaldi, Nicola Ronchetti, Alessandro Rossi, Giuseppe Santorsola, Fabrizio Tedeschi
Hanno collaborato Andrea Barzaghi, Edoardo Blosi, Sara Mortarini, Daniel Settembre, Francesca Vercesi
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Fotografie di Giovanni Pirovano by Laila Pozzo in copertina e nell’intervista alle pagine 12-20
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Con un approccio flessibile e diversificato, puntiamo a trarre vantaggio dalle mutevoli condizioni di mercato e dalle opportunità di investimento sostenibile e a impatto positivo, investendo in diverse asset class tra cui azioni, obbligazioni societarie, governative e green, infrastrutture e liquidità. Il fondo è classificato come Art.9 del Regolamento SFDR.
leggere il Prospetto informativo e il Documento di Informazioni Chiave per gli Investitori, che illustrano i rischi di investimento associati a questi fondi e che descrivono i diritti degli investitori. Le informazioni qui contenute non sostituiscono una consulenza indipendente in materia di investimenti. M&G Luxembourg S.A. può decidere di terminare gli accordi presi per la commercializzazione in base al sulla distribuzione transfrontaliera. Informazioni sulla gestione dei reclami sono disponibili in italiano presso www.mandg. da M&G Luxembourg S.A. Sede legale: 16, boulevard Royal, L 2449, Luxembourg. Scopri di piùIn arrivo da viale Mazzini
L’ex numero 1 della Rai, Marcello Foa, nel board di Azimut come indipendente
Marcello Foa, 58 anni (1), ex presidente della Rai, è entrato nel consiglio d’amministrazione della quotata Azimut Holding, presieduta da Pietro Giuliani (2). La nomina di Foa, proposta dalla lista dell’azionista di maggioranza Timone Fiduciaria, con la qualifica di indipendente è stata ratificata lo scorso 28 aprile dall’assemblea degli azionisti della società attiva nell’asset management, wealth management, venture capital e Fintech.
Giornalista di carriera Foa, che ha doppia cittadinanza (italiana e svizzera), è stato presidente della Rai fino al luglio 2021 e attualmente insegna Comunicazione ai master dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e
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all’Università della Svizzera Italiana a Lugano. Ha iniziato la carriera di giornalista a “il Giornale”, ricoprendo gli incarichi di caporedattore esteri, inviato speciale, analista di questioni geopolitiche, responsabile del sito internet.
Nel 2011 è diventato amministratore delegato del gruppo del Corriere del Ticino, in Svizzera, con l’incarico di trasformare un gruppo editoriale tradizionale in una media company multipiattaforma e digitale.
Timone rafforzato
Timone Fiduciaria che riunisce tutti gli aderenti al patto di sindacato di Azimut (consulenti finanziari della rete, gestori dei fondi e dipendenti del gruppo) è recentemente salita al 23,8% del capitale al netto delle azioni proprie.
@andreagiacobin1Banca Finint sullo “Shuttle” di Consulia
Banca Finint (Bfi) guidata dall’amministratore delegato Fabio Innocenzi (nella foto) ha assorbito Capital Shuttle (Csh), il veicolo a monte di Banca Consulia. È stata infatti approvata la scissione parziale e proporzionale di Csh volta all’assegnazione a Bfi dell’84,59% di Bc mediante assegnazione ai soci di Csh di 4,25 milioni di azioni ordinarie Bfi per un valore di 11,8 milioni di euro e di 1,82 milioni di azioni speciali nonché a una fiduciaria di altri 1,82 milioni di titoli ordinari Bfi per un valore di 5 milioni. I soci di Csh riceveranno le azioni ordinarie e speciali di Bfp pro-quota: Unione Fiduciaria (12,2%), Realta Investments (11,3%), la Finnor di Osvaldo Bosetti (10,7%), Antonio Marangi (9,5%), Banca Ifigest (8,1%) e Nuova Compagnia Finanziaria (7,9%).
Volare in rosso
In perdita la compagnia aerea Neos (gruppo Alpitour)
Il blocco dei voli a seguito del lockdown pandemico colpisce il bilancio 2021 di Neos, la compagnia aerea privata controllata da Alpitour, presieduta da Lupo Rattazzi (nella foto), figlio della defunta Susanna Agnelli, e guidata dall’amministratore delegato Carlo Stradiotti.
Passivo dimezzato
L’assemblea degli azionisti ha rinviato a nuovo la perdita di 17 milioni di euro segnata nell’esercizio, pur dimezzata rispetto al passivo di 35,6 milioni del 2020. C’è da osservare che Alpitour a fine dello scorso ottobre ha versato 18 milioni in conto capitale a copertura delle perdite. A seguito delle difficoltà del
trasporto aereo, i ricavi sono stati di 236,2 milioni in calo dell’11% sul 2020, ma la riduzione dei costi ha fatto sì che ebitda ed ebit, pur restando negativi, siano migliorati in un anno rispettivamente da 40,7 a 24,1 milioni e da 45,9 a 27,8 milioni. @andreagiacobin1
Decollano i profitti di Poste Air Cargo
Mentre lo stato cerca faticosamente di vendere Ita, c’è una compagnia aerea pubblica che macina profitti. Politiche commerciali azzeccate hanno infatti permesso a Poste Air
Cargo, compagnia aerea del gruppo Poste Italiane di cui Matteo Del Fante è amministratore delegato, presieduta da Renato Greco e guidata dall’amministratore delegato Rosario Fava, di non risentire del secondo anno di pandemia. Il bilancio 2021, infatti, s’è chiuso con un utile salito a 3,3 milioni di euro da quello di 1,8 milioni dell’esercizio precedente, distribuito per 1,6 milioni come dividendo al socio unico. Anche l’ebitda e l’ebit sono avanzati, rispettivamente, da 12,7 a 15,2 milioni e da 2,6 a 5,5 milioni. Il migliorato profitto si deve ai ricavi della gestione ordinaria progrediti anno su anno da 50,9 a 55,5 milioni.
letto su Forbes
PAPERONI
CAMPO
Forbes ha misurato il valore delle squadre di calcio. Le società miliardarie sono 15: in testa torna il Real Madrid con un valore di 5,1 miliardi di dollari mentre l’ultima miliardaria del pallone è un’italiana, l’Inter, con un valore di 1 miliardo. Nel mezzo 13 società di calcio di tutta Europa dai nomi blasonati. La seconda è il Barcellona con 5,1 miliardi di dollari ma un risultato operativo di 16 milioni di dollari contro i 90 del Real. Terzo il Manchester United con 4,6 miliardi. Le italiane sono presenti anche con Juventus, al nono posto, con 2,45 miliardi e Milan al 14° con 1,2 miliardi. Con il 35° titolo nazionale vinto nella stagione 2021-22 e l’ottava finale di Champions League, il Real Madrid non solo genererà le maggiori entrate tra le squadre della Liga, ma guadagnerà dalla competizione oltre 100 milioni di dollari. Inoltre il Real è alle prese con una ristrutturazione dello stadio dal valore di 850 milioni di dollari, si è assicurato 379 milioni nell’ambito di un accordo con Sixth Street e Legends, in cui Sixth Street ha acquisito il diritto di partecipare alla gestione di alcune attività del nuovo stadio Santiago Bernabèu per un periodo di 20 anni. Il Barcellona si sta muovendo in modo ancora più incisivo sul fronte stadio, spendendo 1,6 miliardi di dollari con l’ambizione di costruire l’impianto più grande d’Europa. Per alimentare le casse in vista di un investimento così importante, il Barça ha firmato con Spotify un contratto pluriennale di sponsorizzazione di maglia e stadio da 458 milioni di dollari.
*rossi@bfcmedia.com di Alessandro Rossi*Global Brands Fund
L’importanza
Perché investire in Global Brands Fund?
1Aziende di alta qualità
Focalizzandosi su aziende di alta qualità – ossia società in grado di accrescere regolarmente il patrimonio degli azionisti nel lungo periodo – e sulla gestione dei rischi di ribasso, il comparto ha offerto per più di vent’anni interessanti caratteristiche di rischio e rendimento.
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Marchi di punta
Il team cerca di individuare società di qualità elevata, il cui vantaggio competitivo è legato ad attività immateriali difficili da replicare come marchi, licenze o reti. Tali società si distinguono spesso per la capacità di generare ricavi ricorrenti, che promuovono sostenibilità e resilienza, nonché per gli ottimi team manageriali che riescono ad allocare il capitale in modo efficiente.
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Caratteristiche difensive
Il Fondo ha una storia di partecipazione ridotta ai ribassi durante i periodi di debolezza dei mercati, riuscendo a generare risultati nei momenti di maggior bisogno, ad esempio durante la crisi finanziaria globale o il primo trimestre 2020.
Per ulteriori informazioni, visitare www.morganstanley.com/im
Il valore degli investimenti e i proventi da essi derivanti possono aumentare come diminuire e un investitore può non recuperare l’importo investito.
1 Rating al 30 apr. 2022. Su 3740 fondi. In base al rendimento corretto per il rischio. Azioni di classe A: rating a 3 anni pari a 4 stelle; rating a 5 anni pari a 5 stelle; rating a 10 anni pari a 5 stelle. La presente comunicazione ha carattere promozionale. Prima dell’adesione al Comparto, gli investitori sono invitati a prendere visione dell’ultima versione dei Key Facts Statement, disponibile in inglese e nella lingua ufficiale della propria giurisdizione sul sito morganstanleyinvestmentfunds.com. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua inglese sullo stesso sito web. Se la società di gestione del Fondo in questione decide di porre fine al suo accordo per la commercializzazione di tale fondo in qualsiasi paese del SEE in cui è registrato per la vendita, lo farà in conformità delle pertinenti norme OICVM.
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Il valore della coerenza
di Andrea Giacobino“Il nostro segreto per lo sviluppo di oggi e di domani? Essere coerenti con i criteri del fondatore di questa banca, Ennio Doris”. Giovanni Pirovano presidente di Banca Mediolanum oggi è seduto sulla poltrona che è stata, fino a pochi mesi fa, di uno dei banchieri più innovativi e lungimiranti di questo Paese. Un’eredità, oltre che una carica societaria, da togliere il sonno a chiunque ma non a un manager di lunga esperienza come Pirovano che nel gruppo Mediolanum lavora da oltre un trentennio, e che oggi è anche membro del Comitato di Presidenza dell’ABI con deleghe a innovazione e sostenibilità.
Il 2021 di Banca Mediolanum s’è chiuso con ottimi risultati: un utile netto di 713 milioni di euro e un patrimonio amministrato di oltre 108 miliardi. Quali sono stati i principali driver di questa crescita? E quali saranno quelli della crescita del futuro? La coerenza con quanto credeva e attuava Ennio Doris, dicevo, è il nostro fattore di crescita. Che si riassume in due driver: aver messo l’attenzione sui bisogni della clientela e la centralità della figura del consulente al fianco del cliente. Accanto a questi la continua attenzione all’innovazione
tecnologica. Le cui soluzioni il consulente presenta al cliente in modo competente, ma al contempo amichevole e facile. Ci vuole pazienza nel mettersi accanto ai risparmiatori e mostrare loro la semplicità nell’usare le nuove tecnologie, adottate oramai dal 90% della nostra clientela. Insomma, tecnologia e umanesimo. E i driver di crescita per il futuro hanno gli stessi ingredienti, ma adattandoli, di volta in volta, a nuovi bisogni delle famiglie e alle trasformazioni del contesto che ci circonda. Sempre nel segno della continuità, con una crescita per via endogena: cliente dopo cliente, anche in un’era di instabilità come quella attuale.
ll sistema bancario italiano è davanti a molte trasformazioni. Anzitutto quella della maggiore digitalizzazione dei servizi e del venir meno della centralità delle filiali. Come coniugare questo trend con quello della presenza fisica di una banca che eroga consulenza al risparmio? La digitalizzazione è un trend irreversibile anche per le banche tradizionali. Le cui filiali sono passate in pochi anni da 34mila nel 2008 alle 20mila attuali, ma se si guarda ad altri mercati, come per esempio la Gran Bretagna, sono destinate a dimezzarsi ulteriormente. Perché le filiali bancarie, come luogo fisico di operatività corrente,
scompariranno, venendo sostituite progressivamente per queste funzioni, in modo sempre più massiccio, dalle tecnologie digitali. Invece, pur in un numero sempre più ridotto, continueranno a svolgere un ruolo importate nella relazione e nella consulenza ai clienti per le operazioni finanziarie e creditizie dei momenti più importanti della loro vita.
Un’altra esigenza molto sentita attualmente dai clienti delle banche e più in generale dai risparmiatori è quella di scegliere investimenti che sempre di più abbiano al centro le tematiche della sostenibilità (Esg). Cos’ha fatto e cosa farà Banca Mediolanum sul tema? Tutti i prodotti di investimento di Banca Mediolanum hanno un rating di sostenibilità certificato da MSCI ESG Research, una delle principali agenzie del mercato e con l’Università Cattolica del Sacro Cuore stiamo sviluppando un rating di sostenibilità per l’offerta bancaria, creditizia e assicurativa. Anche per questo e per altre iniziative nel campo della governance e per la sostenibilità Banca Mediolanum è entrata nel Mib ESG, il nuovo indice Environmental, Social and Governance, lanciato da Euronext e Borsa Italiana che coniuga la
Pirovano (B. Mediolanum): “La lezione di Ennio Doris guida la nostra crescita”
misurazione della performance economica con gli impatti Esg. Siamo però solo all’inizio di un percorso che richiederà al sistema bancario e alla politica un impegno sempre maggiore e costante, anche alla luce dei recenti accadimenti geopolitici. Infine dal 2009 la nostra banca lotta concretamente contro l’usura in collegamento con fondazioni diocesane presenti su quasi tutta l’Italia. Abbiamo messo a disposizione un plafond rotativo di oltre 3 milioni di euro, a tasso zero per ridare credito a quelle persone in difficoltà che si rivolgono agli sportelli della Caritas locale. È un dovere per una banca come la nostra, con sostenibilità patrimoniale e reddituale elevate, essere un sostegno concreto anche verso chi non ha più accesso ai servizi bancari. Questa è vera inclusione bancaria che noi chiamiamo “prestito di soccorso”.
Il processo di fusioni e aggregazioni in atto nel sistema bancario italiano sta rendendo molto piò complesso il rapporto col credito delle piccolemedie imprese, asse portante dell’economia del nostro paese, che si trovano quasi prive delle cosiddette banche del territorio. Cosa può e deve fare il sistema al riguardo?
Il processo di fusioni e aggregazioni ha avuto un’accelerazione nei primi mesi dell’anno a seguito delle operazioni di Carige con Bper, Bpm con Crédit Agricole, Civibank con Sparkasse e altre operazioni che vedranno la luce nei prossimi mesi. È vero che molte piccole-medie banche che si basano su un modello
tradizionale stanno uscendo di scena, ma, per contro, si sono affacciate sul mercato diverse nuove banche tecnologiche specializzate nei servizi e nella finanza alle pmi. Queste banche hanno un business model sostenibile e stanno conquistando fette di mercato. Oggi le banche del territorio non sono quelle che hanno una filiale fisica, ma sono quelle che sanno rispondere concretamente con la tecnologia e con la consulenza alle esigenze delle piccole e medie imprese. Cosa che può essere fatta molto bene anche dalle banche di ogni dimensione: grandi, medie, piccole, specializzate a patto che siano vicine alle esigenze del cliente. Per servire il territorio non conta solo la valenza di prossimità fisica, ma soprattutto ora è decisivo il servizio effettivo e concreto.
La gestione del risparmio dovrà confrontarsi col passaggio generazionale della ricchezza dai baby boomers ai millennials e più oltre.
Su questi clienti del futuro la concorrenza degli istituti tutti digitali è forte, senza dimenticare l’arrivo delle Big Tech. Come Banca Mediolanum sta affrontando il tema? Il problema del passaggio generazionale della ricchezza è un fenomeno non solo italiano, ma europeo e americano e persino cinese. Ne sono consapevoli tutti gli istituti di credito che si sono adeguati anche con l’offerta dei servizi digitali per attrarre le nuove
Da sempre sosteniamo che i risparmi delle famiglie rappresentino una risorsa per la crescita delle aziende e dell’economia di tutto il Paese come pensava il nostro fondatore
Esistono aziende innovative che stanno creando le tecnologie necessarie per combattere con successo il cambiamento climatico. Si chiama Rivoluzione Ambientale, e rappresenta una concreta opportunità per investire nei settori in grado di creare un impatto positivo sia sul tuo portafoglio che sull’ambiente.
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Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri, che possono variare. Ad uso esclusivo di investitori professionali. Nell’Unione Europea, il presente
è stato approvato da Goldman Sachs Asset Management Funds Services Limited, che è regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Gli obiettivi non garantiscono in alcun modo i risultati futuri. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima dell‘adesione leggere il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione e il prospetto disponibile sul sito Internet https://assetmanagement.gs.com/content/gsam/ita/it/advisors/homepage.html e presso gli intermediari collocatori. Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio è comparto della SICAV di diritto lussemburghese Goldman Sachs Funds. Il presente documento non rappresenta un‘offerta di acquisto o sottoscrizione di quote. Prima di ogni investimento consigliamo di contattare il vostro consulente finanziario. Riservatezza: Nessuna parte di questo materiale può, senza il previo consenso scritto di Goldman Sachs Asset Management, essere (i) riprodotta, fotocopiata o duplicata, in qualsiasi forma, con qualsiasi mezzo, o (ii) distribuita a qualsiasi persona che non sia un dipendente, un funzionario, un amministratore o un agente autorizzato del destinatario. Goldman Sachs & Co., © 2022 Goldman Sachs. Tutti i diritti riservati. 253743-OTU-1478729
generazioni che beneficeranno del passaggio della ricchezza. È vero che sono nate nuove realtà digitali (challengers bank) ma il successo spetterà presumibilmente a quegli istituti che già ora sono a fianco dei clienti e li aiutano a pianificare in anticipo il passaggio della ricchezza potendo contare sulla fidelizzazione e la conoscenza delle nuove generazioni. Questa è la strategia di Banca Mediolanum tramite il family banker che oggi riesce a seguire contestualmente gli interessi di una famiglia fino a tre o quattro generazioni perché conosce l’albero genealogico presente e futuro di ogni cliente. Ricordo inoltre che, nella nostra direzione wealth management,
c’è un apposito servizio dedicato al passaggio generazionale del patrimonio, attraverso un team di professionisti che offre soluzioni su come affrontarlo in modo integrato in termini ad esempio di ottimizzazione legale e fiscale. Il ricambio generazionale riguarda anche i consulenti finanziari, tema che noi sviluppiamo anche tramite il programma Next per reclutare i migliori talenti usciti dalle università che vengono affiancati ai professionisti più esperti. C’è in aggiunta un lavoro culturale da fare per aumentare presso il pubblico dei risparmiatori la consapevolezza del valore della consulenza finanziaria che sarà una delle professioni con più mercato per il prossimo futuro.
La creazione dei Pir e successivamente degli Eltif ha iniziato a veicolare il risparmio privato a sostegno dell’economia reale del Paese. Quali altri interventi può immaginare il legislatore in grado di mobilitare una così ingente massa di risorse? Banca Mediolanum, grazie alla visione del suo fondatore Ennio Doris e della sua forte sensibilità istituzionale verso il Paese, ha sempre sostenuto la necessità che il risparmio delle famiglie dovesse sostenere la crescita delle imprese italiane. La creazione dei Pir è stata una storia di successo che vede Banca
Insieme verso il futuro
I migliori risultati sono possibili grazie all’unione: un passato collaudato con un occhio al futuro, prospettive diverse che scoprono tutte le opportunità, la tecnologia che si fonde con l’ingegnosità umana. Con lo sguardo da sempre proiettato al futuro, offriamo più di 3.000 soluzioni a livello globale. Lavorando insieme, possiamo ottenere risultati migliori. Scopri di più su inves.co/insiemeversoilfuturo
Pubblicato da Invesco Management S.A., President Building, 37A Avenue JF Kennedy, L-1855 Luxembourg, regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier, Luxembourg.Mediolanum al primo posto nelle masse gestite. Gli Eltif sono all’inizio del loro percorso e auguriamo un buon successo, ma ci vuole pazienza. Il legislatore può dare un ulteriore contributo soprattutto agendo sulla leva fiscale prevedendo aliquote più favorevoli di quelle attuali per investimenti a lungo termine nell’economia italiana. Strumenti per veicolare il risparmio privato, uno degli asset distintivi e strategici del nostro Paese, verso l’economia produttiva.
Un recente studio della Consob sulle scelte d’investimento delle famiglie italiane evidenzia due anomalie: la costante preferenza per la liquidità (che sui conti correnti e contanti è arrivata a oltre 1.800 miliardi) e le decisioni di portafoglio molto spesso fatte in base a indicazioni di amici/parenti quando non frutto di fai-da-te. Come invertire questo trend? Il risparmiatore italiano da sempre si rifugia nella liquidità davanti a minacce e pericoli (prima il Covid, ora la guerra russo-ucraina). L’incertezza e la paura lo condizionano se lasciato solo, senza il prezioso affiancamento di una consulenza attenta e costante. È quindi un comportamento comprensibile, indipendentemente dal livello di cultura finanziaria dei risparmiatori siano essi piccoli o grandi. È vero, molte decisioni di portafoglio sono fatte in base a indicazioni di amici e parenti e a considerazioni frutto del fai da te, molto spesso ricavate dalla lettura di notizie dalla stampa e sui social
media. In entrambi i casi il trend si potrà invertire gradualmente e lentamente innalzando il livello di educazione finanziaria e con l’impegno più determinato da parte degli istituti bancari e finanziari nell’assistere e guidare i risparmiatori nella gestione dei propri risparmi, tenendo però sempre ben presente i bisogni del cliente.
L’esigenza della contestuale costruzione di una copertura assicurativa e pensionistica adeguate fa sì che oggi il business del risparmio si debba coniugare, secondo le grandi società di consulenza, nella ricetta della “wealth protection”. Banca Mediolanum è attrezzata per questa svolta?
Sì, la nostra banca da sempre è attenta a pianificare la copertura pensionistica e assicurativa dei clienti. Recentemente ha posto la pianificazione assicurativa al primo posto dell’analisi dei bisogni dei risparmiatori. Solo dopo la “messa in sicurezza” del cliente tramite un’adeguata copertura assicurativa della persona, della sua famiglia, dei suoi beni, solo a quel punto, si passa a pianificare il risparmio con un orizzonte che deve arrivare sempre a coprire anche il periodo pensionistico, ossia quando il cliente non avrà più la capacità di produrre un reddito. Abbiamo una gamma completa e articolata di prodotti per tutte le esigenze e i bisogni di protezione assicurativa e di previdenza pensionistica
106,1
I miliardi di euro di masse gestite e amministrate da Banca Mediolanum
114,3
L’utile netto realizzato nel primo trimestre dell’esercizio 2022
2,38
I miliardi raccolti da Banca Mediolanum tra gennaio e marzo 2022
894
I milioni di euro di erogato da Banca Mediolanum al 31 marzo 2022
5
855
I family banker del gruppo nei mercati in cui è presente
complementare, nonché di piani di accumulo e decumulo di ricchezza finanziaria in base all’età e alla necessità del cliente. Fondamentale poi il costante monitoraggio nel tempo delle soluzioni scelte, perché i prodotti non vanno solo sottoscritti, ma vanno mantenuti e adattati ai cambiamenti che subentrano durante la vita delle persone.
Banca Mediolanum è la dimostrazione dell’efficienza di un istituto nelle mani di una famiglia. C’è quindi ancora spazio per questo modello, e se sì con quali dimensioni, nonostante le grandi banche commerciali siano ormai delle public companies dove gli investitori istituzionali hanno un peso determinante?
Tra i fattori di successo di Banca Mediolanum, che ha oltrepassato i suoi primi 40 anni, vi è il “controllo” da parte della famiglia Doris, prima del fondatore Ennio, ora del figlio Massimo, amministratore delegato dal 2008, e della figlia Sara Doris, vice presidente in totale continuità. Azionisti quotidianamente presenti nella vita e gestione della banca, con grande lungimiranza e piani di lungo periodo. Questa chiara governance consente di essere sempre focalizzati sul proprio modello di business, coerenti con i valori e l’identità dell’azienda, attenti all’innovazione tecnologica e alla ricerca costante dell’eccellenza del servizio ai clienti, premessa per il conseguimento di risultati economici sempre positivi e in un’ottica di lungo termine. Tutti questi elementi contribuiscono a rendere unica Banca Mediolanum
nello scenario non solo italiano, ma anche europeo. Di questo ne è prova e testimonianza la classificazione da parte della Bce tra le “significant banks” a partire dal primo gennaio scorso. Il modello di Banca Mediolanum è molto apprezzato dagli investitori istituzionali, che comunque sono investitori di lungo termine presenti nel capitale, per una quota importante del flottante. E aggiungo: lavoravo per una banca tradizionale quando negli anni ’90 Ennio Doris mi disse: creiamo una banca che diventerà la più grande banca d’Italia. Mi convinse subito. Avere coraggio e una visione di medio-lungo termine fa la grande differenza unitamente ai valori di una grande famiglia italiana perbene. Il management e tutto il corpo sociale hanno assorbito tutto ciò, siamo cresciuti insieme e con anche un grande spessore etico. Nella classifica europea per capitalizzazione di borsa ora siamo al 30esimo posto, il mio sogno, anzi certezza, è di arrivare tra le prime posizioni.
Una partecipazione di Banca Mediolanum è quella in Mediobanca. Dopo lo scontro sulle Generali, è probabile che la contesa si sposterà sull’istituto di Piazzetta Cuccia il cui cda scadrà nel 2023. Il primo socio Leonardo Del Vecchio non fa mistero di voler salire nel capitale e cambiare il management. Quale è la vostra posizione?
La partecipazione di Banca Mediolanum in Mediobanca è iniziata nel 2000 a seguito di Banca Esperia, una comune iniziativa nella gestione di grandi patrimoni, poi sciolta consensualmente. Quella nostra in Piazzetta Cuccia è una partecipazione classificata non strategica. Siamo azionisti soddisfatti perché hanno sempre pagato buoni dividendi. Seguiremo gli sviluppi e quanto all’ipotesi di fusione tra Mediobanca e Banca Mediolanum, questa è stata più volte smentita dall’amministratore delegato Massimo Doris, anche di recente. @andreagiacobin1
Un trimestre in positivo
Un margine operativo di 142 milioni di euro e utile netto di 114 milioni. Si è chiuso così il primo trimestre del 2022 per Banca Mediolanum, le cui masse gestite e amministrate sono salite del 9% rispetto allo stesso periodo del 2021, attestandosi a 106,1 miliardi. Nonostante lo scoppio della guerra, la raccolta è stata positiva per 2,38 miliardi, di cui 1,67 miliardi nel risparmio gestito (+21% su base annua). “Gli ottimi risultati del primo trimestre”, ha commentato l’amministratore delegato Massimo Doris (nella foto), “sono la dimostrazione della capacità e del metodo di lavoro di Banca Mediolanum”.
Venti di guerra sulle reti
Regge la raccolta, cala il patrimonio. Gli effetti della geopolitica sui consulenti
di Matteo Chiamenti
I rigidi venti di guerra provenienti dall’Est Europa si abbattono sui colossi della consulenza finanziaria. Dopo l’eccellente resilienza mostrata dall’advisory
in Italia durante la pandemia di Coronavirus, i drammatici avvenimenti che coinvolgono il Vecchio Continente, con lo scoppio della guerra in Ucraina e le conseguenze economiche che ne derivano, sono un nuovo
LA RACCOLTA TRIMESTRALE DELLE RETI DATI IN MIGLIAIA DI EURO
Società-Gruppo
Totale trimestre Totale mesi crisi feb-mar 2022
Fideuram 1.880.303,0 1.389.093,9 Intesa Sanpaolo Private Banking 1.882.946,1 1.329.602,0 IW Private Investments Sim -33.081,4 -24.359,9
Sanpaolo Invest Sim 485.777,9 402.390,4
Gruppo Fideuram 4.215.945,7 3.096.726,5
FinecoBank 2.501.439,7 1.863.446,1 Gruppo FinecoBank 2.501.439,7 1.863.446,1
Banca Mediolanum 1.994.143,1 1.501.841,5 Gruppo Mediolanum 1.994.143,1 1.501.841,5
Banca Generali 1.459.960,8 976.868,5 Gruppo Banca Generali 1.459.960,8 976.868,5
Allianz Bank FA 1.717.910,6 1.015.517,0 Gruppo Allianz Bank 1.717.910,6 1.015.517,0
Azimut Capital Management 76.582,0 323.423,4 Gruppo Azimut 76.582,0 323.423,4
Banca Euromobiliare 252.799,0 134.270,0 Credem 293.902,9 187.695,3
Gruppo Credito Emiliano 546.701,8 321.965,2
Bnl Bnp Paribas Life Banker 427.463,8 324.480,6 Gruppo Bnp Paribas 427.463,8 324.480,6
CheBanca! 331.335,2 240.725,4
Gruppo Mediobanca 331.335,2 240.725,4
Deutsche Bank - DB Financial Advisors 405.429,8 330.308,9
Gruppo Deutsche Bank 405.429,8 330.308,9
Banca Widiba 244.821,1 128.610,1
Gruppo Monte dei Paschi di Siena 244.821,1 128.610,1
Consultinvest Investimenti Sim 12.566,0 -652,0
Gruppo Consultinvest 12.566,0 -652,0
TOTALE 13.934.299,6 10.123.261,2
duro banco di prova per il settore. Un contesto incerto la cui durata purtroppo è ancora tutta da definire, ma i cui primi effetti possono essere valutati, per uno scenario dai due volti che BLUERATING ha deciso di analizzare per voi, concentrandosi infine sulla performance dei big del mercato. Ecco la cronaca dei vincitori e dei vinti nell’era della geopolitica imperante.
Flussi in positivo
La prima parte di questo racconto ce la offre l’analisi dell’andamento della raccolta nei primi mesi del 2022. Ebbene gli afflussi complessivi del sistema non sembrano avere risentito della crisi attuale: se andiamo a osservare il dato complessivo, cioè oltre 13,9 miliardi di euro di apporti netti, questo è addirittura superiore a quanto registrato nel trimestre corrispondente nel 2021 (13 miliardi). Il vero effetto della guerra lo si può leggere però nella qualità della raccolta, dato che il risparmio gestito del primo trimestre 2022 è pari a 5,8 miliardi di euro, un numero che è quasi la metà degli oltre 10,2 miliardi portati a casa nei primi tre mesi del 2021; va detto comunque che gli afflussi di febbraio e marzo non risultano differenti per quote di pertinenza rispetto a gennaio, elemento che evidenzia un trend di incertezza iniziato probabilmente già all’inizio dell’anno. A livello societario tutte le realtà che comunicano i loro dati ad Assoreti chiudono il trimestre in positivo e la musica non cambia se si osservano i due mesi
IL
Società-Gruppo
Fideuram
PATRIMONIO DELLE RETI DATI IN MIGLIAIA DI EURO
Patrimonio Patrimonio Variaz. dicembre 2021 marzo 2022 %
120.099.678,2 116.795.571,8 - 2,8%
Intesa Sanpaolo Private Banking 149.860.242,6 146.969.210,6 -1,9%
IW Private Investments Sim 9.951.580,3 8.793.813,9 -11,6%
Sanpaolo Invest Sim 30.471.438,6 29.580.552,4 -2,9%
Gruppo Fideuram 310.382.939,7 302.139.148,7 -2,7%
Banca Mediolanum 96.558.102,6 94.979.893,4 -1,6%
Gruppo Mediolanum 96.558.102,6 94.979.893,4 -1,6%
FinecoBank 94.631.139,5 93.579.884,8 -1,1%
Gruppo FinecoBank 94.631.139,5 93.579.884,8 -1,1%
Banca Generali 84.646.438,5 82.913.187,3 -2,0%
Gruppo Banca Generali 84.646.438,5 82.913.187,3 -2,0%
Allianz Bank FA 63.596.648,4 61.785.130,9 -2,8% Gruppo Allianz Bank 63.596.648,4 61.785.130,9 -2,8%
Azimut Capital Management 50.553.723,1 48.803.423,4 -3,5% Gruppo Azimut 50.553.723,1 48.803.423,4 -3,5%
Banca Euromobiliare 14.432.335,5 13.614.396,7 -5,7% Credem 26.657.880,1 25.945.890,5 -2,7%
Gruppo Credito Emiliano 41.090.215,6 39.560.287,2 -3,7%
Bnl Bnp Paribas Life Banker 8.851.268,2 8.970.432,4 1,3% Gruppo Bnp Paribas 8.851.268,2 8.970.432,4 1,3%
CheBanca! 7.612.721,2 7.647.636,7 0,5%
Gruppo Mediobanca 7.612.721,2 7.647.636,7 0,5%
Deutsche Bank - DB Financial Advisors 17.903.909,6 17.540.399,9 -2,0%
Gruppo Deutsche Bank 17.903.909,6 17.540.399,9 -2,0%
Banca Widiba 8.194.831,0 8.022.454,4 -2,1%
Gruppo Monte dei Paschi di Siena 8.194.831,0 8.022.454,4 -2,1%
Consultinvest Investimenti Sim 2.332.948,0 2.252.888,0 -3,4%
Gruppo Consultinvest 2.332.948,0 2.252.888,0 -3,4%
TOTALE
di maggiore crisi, eccezion fatta per Consultinvest, che presenta uscite nette pari a 652mila euro nel periodo. La parte del leone la fa come spesso accade Fideuram (oltre 4,2 miliardi di apporti), seguita da Fineco (oltre 2,5 miliardi di raccolta) e Banca Mediolanum (oltre 1,9 miliardi di afflussi), con un podio che rimane invariato anche se ci limitiamo a valutare solamente febbraio e marzo.
Masse in ritirata
Il secondo volto dello scenario, maggiormente a tinte scure, riguarda il patrimonio dell’industria. A fine marzo la valorizzazione dei prodotti finanziari e dei servizi d’investimento distribuiti dagli intermediari associati, tramite l’attività dei propri consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, è pari a 768,2 miliardi di euro, con una flessione del 2,3% rispetto a fine 2021. Il patrimonio complessivo dei prodotti del risparmio gestito scende a 533,1 miliardi di euro, con una contrazione congiunturale del 3,8%; in calo anche la componente finanziaria del risparmio amministrato (-2,3%), ora pari a 107,1 miliardi di euro, mentre aumenta come prevedibile la componente di liquidità (+4,2%), in quanto componente neutrale rispetto all’andamento dei mercati finanziari, che raggiunge i 128 miliardi. Analizzando l’andamento dei gruppi, il calo più consistente a livello complessivo è quello del Credem (-3,7%), mentre Mediobanca e Bnp Paribas sono
786.354.885,4 768.194.767,1
PERFORMANCE
La flessibilità si fa resilienza
Flessibilità, elevata diversificazione del portafoglio e una lunga storia di successo sono i punti di forza di KIS BOND PLUS, la soluzione di Kairos che evolve i tradizionali canoni dell’investimento obbligazionario e sfida il contesto di mercato contemporaneo.
Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-dirittidegli-investitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE.
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(*) Dati dal 30/12/2016 al 30/12/2021, Classe P-EUR. (**) Dati dal 30/12/2011 al 30/12/2021, Classe P-EUR. © 2021 Morningstar, Inc. Tutti i diritti riservati. Le informazioni (1) sono di proprietà di Morningstar e/o dei suoi fornitori di contenuti; (2) non possono essere
LE RETI QUOTATE DATI IN MIGLIAIA DI EURO
1.007,37 345,09 323,33 228,69 545,44 316,66 655,63 321,11
le uniche realtà che riescono a chiudere in territorio positivo, con una crescita delle consistenze rispettivamente dello 0,5% e dell’1,3%. A livello di gestito le discese si fanno più sostenute, con nessun gruppo che riesce a evitare una diminuzione del patrimonio.
Le quotate
Per concludere il nostro viaggio nel mondo dell’advisory post guerra non ci resta che accendere i riflettori sull’andamento delle quattro reti quotate in borsa, in merito alle quali abbiamo a disposizione anche i dati di raccolta di aprile. La primatista della raccolta nel periodo di crisi geopolitica (febbraio-marzo-aprile) è Fineco (oltre 2,8 miliardi), seguita da Banca Mediolanum (oltre 2,3 miliardi) e Banca Generali (oltre 1,4 miliardi). Il discorso cambia se analizziamo esclusivamente il gestito, dove a farla da padrone è invece la società guidata dall’amministratore delegato Massimo Doris con oltre 1,3
miliardi di apporti. Un altro dato interessante è che la diminuzione del patrimonio per tutte queste quattro società risulta essere superiore alla media del mercato (-1,9%). Segnali contrastanti, che ribadiscono un profilo dai due volti per questo particolare momento del settore.
Futuro sostenibile
A margine dei dati relativi al trimestre Paolo Molesini, presidente di Assoreti si è così espresso sul particolare momento che stanno vivendo le reti in Italia: “Le attuali tensioni geopolitiche e il riflesso che osserviamo sull’intero sistema economico-finanziario hanno inevitabilmente avuto un impatto anche sul patrimonio dei clienti
delle reti, ma in misura contenuta grazie alla diversificazione dei portafogli e alle strategie di medio lungo termine raccomandate dai consulenti finanziari. La resilienza alle turbolenze impreviste e contingenti, a cui inevitabilmente e ciclicamente sono soggetti i mercati finanziari, è garantita da un modello che il sistema ha fortificato nel tempo, investendo sempre più nella formazione, specializzazione e nel consolidamento di un rapporto di fiducia con i propri clienti. Un fattore, quest’ultimo, centrale. Non solo per superare questo periodo critico ma anche per guardare alla costruzione di un futuro sostenibile”.
Il calo dei mercati finanziari ha avuto inevitabilmente un impatto sugli asset dei clienti, attenuato però dall’ampia diversificazione dei por tafogli gestitiProcapite durante la crisi Procapite gestito durante la crisi
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Leonteq è una società svizzera attiva nei settori finanziario e tecnologico, specializzata nell’emissione di certificati di investimento. Fondata nel 2007 e quotata sulla Borsa di Zurigo dal 2012, è diventata uno dei protagonisti del mercato dei certificati di investimento grazie all’esperienza sviluppata negli anni ed alla piattaforma proprietaria di cui si avvale. Dall’inizio della sua attività in Italia, Leonteq ha emesso oltre 2100 prodotti di investimento sui mercati EuroTLX, SeDeX e Hi-MTF (dei quali oltre 900 attualmente negoziabili). A conferma della sua solidità, la società ha ottenuto il rating investment grade (BBB- con outlook positivo) dall’agenzia Fitch Ratings.
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• Alla scadenza, qualora il prodotto non sia stato rimborsato anticipatamente, gli scenari possibili sono i seguenti: (1) se il livello di chiusura del sottostante con la performance peggiore è al di sopra della rispettiva barriera, l’investitore riceverà il 100% del valore nominale; (2) se il livello di chiusura del sottostante con la performance peggiore è pari o al di sotto della barriera, l’investitore riceverà il valore nominale ridotto dell’1% per ogni punto percentuale di performance negativa del sottostante con la performance peggiore.
Tre mesi
I big del risparmio gestito e della consulenza finanziaria quotati a Piazza Affari continuano a macinare utili, ad aumentare il patrimonio e le masse amministrate. La prima trimestrale del 2022 è stata infatti archiviata con numeri in crescita anche a doppia cifra. Vediamoli di seguito nel dettaglio.
Azimut Holding
Azimut ha chiuso il primo quarter dell’esercizio in corso con ricavi consolidati nel primo trimestre pari a 327,2 milioni di euro, in crescita del 19,6% rispetto allo stesso periodo del 2021 e con un reddito operativo consolidato di 135 milioni (+18%). L’utile netto consolidato è stato pari a 95,5 milioni (rispetto ai 96,8 milioni del primo trimestre 2021) e il patrimonio totale a fine marzo si è attestato a 83,4 miliardi di euro (83,8 miliardi a fine aprile), comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato. La posizione finanziaria netta consolidata è stata poi positiva per circa 508,4 milioni, in miglioramento rispetto ai 408,5 milioni di fine dicembre 2021 (tenendo però conto che non include il dividendo per cassa di 1,30 euro per azione pagato il 25 maggio).“Siamo soddisfatti della solida raccolta registrata da inizio anno pari a 1,9 miliardi di euro e dei risultati di questo trimestre, con cui proseguiamo lo slancio positivo del 2021”, ha commentato Gabriele Blei, amminstratore delegato di Azimut, “il raggiungimento di quasi 100 milioni di euro di utile netto
nel primo trimestre costituisce una solida base per il resto dell’anno. Abbiamo superato ora la soglia dei cinque miliardi di euro di aum in prodotti di economia reale, che intendiamo incrementare ulteriormente lanciando nuove soluzioni nei prossimi mesi, tra cui, quella con Broadlight Capital, il fondo Global Private Markets Next Generation in fase di raccolta, il nuovo fondo ESG Infrastructure per i clienti retail e le nostre iniziative Fintech. Anche in un contesto incerto, data la volatilità dei mercati determinata dall’evoluzione delle condizioni macroeconomiche e dai persistenti rischi geopolitici, siamo fiduciosi che la vicinanza al cliente tramite i nostri canali di distribuzione in tutto il mondo unita alle competenze del global team di gestione, ci consentirà di fornire una consulenza evoluta e soluzioni di investimento innovative a beneficio dei nostri clienti e azionisti”. Pietro Giuliani, presidente del gruppo, ha dichiarato: “Anche se la performance da inizio anno sconta un contesto di mercato incerto, la qualità della nostra raccolta, l’offerta di prodotti innovativi e le competenze dei nostri consulenti finanziari e gestori hanno permesso di generare per i clienti una sovraperformance a fine aprile di +2,65% rispetto all’indice italiano del settore del risparmio gestito (-6,34%)”.
Banca Generali
Proseguendo, Banca Generali ha archiviato il primo trimestre dell’esercizio in corso con un utile netto consolidato di 68,3 milioni di euro, che si confronta con i 135,4
milioni dello stesso periodo dello scorso anno. La variazione riflette l’andamento dei mercati finanziari nel periodo che ha portato a una contrazione straordinaria delle commissioni variabili dal picco di 111 milioni del primo trimestre 2021 ai 13,7 milioni del primo trimestre 2022. Al netto di tali componenti più volatili, tuttavia, la qualità del risultato ha evidenziato un forte progresso. La componente di utile ricorrente si è infatti attestata a 53,2 milioni (+43% rispetto al precedente esercizio) evidenziando un sensibile miglioramento nel profilo della profittabilità. Alla base di questo risultato si individua principalmente il forte sviluppo delle masse (84 miliardi, +8%), la scalabilità del modello di business e l’attenta gestione dei costi. Complessivamente, gli utili ricorrenti hanno rappresentato il 78% dell’utile del periodo. A livello patrimoniale, Banca Generali conferma inoltre la solidità dei propri parametri regolamentari con il Cet1 ratio al 16,2% e il Total Capital ratio (Tcr) al 17,3%, calcolati al netto della nuova politica di dividendo presentata nel nuovo piano strategico 20222024. I coefficienti di capitale si posizionano su livelli ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale Srep di 7,75% per il Cet1 ratio e 11,84% per il Tcr. Le masse totali a fine periodo si sono attestate a 84 miliardi, in aumento dell’8% rispetto ai 77,5 miliardi dell’esercizio precedente.
Da notare come le masse, pur segnando un calo del 2% da inizio anno, hanno evidenziato una buona tenuta rispetto alle dinamiche negative dei mercati finanziari e all’estrema volatilità che ha caratterizzato il periodo.
La raccolta del trimestre si è concentrata soprattutto sul risparmio amministrato mentre ad aprile, grazie alle nuove iniziative lanciate si è registrata una ripresa dei flussi investiti in soluzioni gestite che hanno rappresentato il 56% della raccolta totale del mese.
L’amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato:
“Un avvio d’anno solido che ha visto crescere tutte le voci più rilevanti nelle attività ricorrenti del nostro business, a conferma dell’efficienza e qualità del lavoro. Le masse continuano ad espandersi su base annuale, così come i flussi di raccolta, grazie al grande lavoro dei nostri banker al fianco delle famiglie.
Banca Mediolanum
Banca Mediolanum ha terminato il primo trimestre con un utile netto di 114 milioni di euro, in contrazione rispetto ai 133,4 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, unicamente a causa di effetti di mercato inferiori allo scorso anno, un patrimonio amministrato di 106,1 miliardi di euro, impieghi alla clientela di 14,8 milioni e un Common Equity Tier 1 Ratio al 21%. Entrando poi nel dettaglio dei risultati, il margine operativo ammonta a 142 milioni, superiore del 13% rispetto al primo trimestre del 2021. La consistente
raccolta netta in prodotti gestiti ha mitigato il calo delle masse dovuto all’andamento dei mercati e ha contribuito a portare le commissioni ricorrenti a 371,9 milioni, in crescita del 9% rispetto al 31 marzo 2021. Il margine da interessi pari a 70,4 milioni, in aumento del 9%, è poi stato fortemente sostenuto dal buon andamento delle erogazioni alla clientela. Ancora, il totale delle masse gestite e amministrate è pari a 106,1 miliardi, risultando in incremento del 9% rispetto al 31 marzo 2021, benché in calo del 2% rispetto alla fine del 2021. Proseguendo, gli impieghi alla clientela retail del gruppo si attestano a 14,82 miliardi, in crescita del 3% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 18% anno su anno. L’incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale crediti del gruppo rimane poi estremamente contenuta ed è infatti pari allo 0,71% e il Common Equity Tier 1 Ratio al 31 marzo conferma l’assoluta solidità di Banca Mediolanum attestandosi al 21%. I volumi commerciali sono cresciuti dell’8% su base annua a 3,31 miliardi. In particolare: la raccolta netta totale è stata positiva per 2,38 miliardi, mentre la raccolta netta gestita ha raggiunto quota 1,67 miliardi, segnando un incremento del 21%. I crediti erogati nel corso del periodo ammontano a 894 milioni, il 5% in più rispetto all’anno precedente e i premi assicurativi delle Polizze Protezione hanno registrato un aumento del 17%, raggiungendo 41,2 milioni. Il numero dei Family Banker è inoltre
DOPPIA CIFRA
Tra gennaio e marzo 2022, Azimut ha realizzato ricavi in crescita di ben il 19,6% rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dell’esercizio 2021.
RICAVI PRIMO TRIMESTRE 2022 327,2 milioni
UTILE NETTO 95,5 milioni
RACCOLTA GENNAIO-APRILE 2022 1,9 miliardi
SOPRA IL 30%
Per la banca guidata da Alessandro Foti, l’incremento dell’utile trimestrale è stato pari al 30,5% mentre i ricavi sono saliti di oltre il 23% su base annua.
RICAVI PRIMO TRIMESTRE 2022 255,7 milioni
UTILE NETTO 123,6 milioni
RACCOLTA GENNAIO-APRILE 2022 3,8 miliardi
salito del 2% a 5.855 unità grazie alla crescita organica sia in Italia sia in Spagna, mentre il totale dei clienti si attesta a 2.327.200. “L’avvio di questo 2022”, ha commentato Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, “e gli ottimi risultati del primo trimestre sono la dimostrazione della capacità e del metodo di lavoro di Banca Mediolanum di produrre valore anche in contesti complessi come quello attuale. I Family Banker rappresentano il punto di riferimento dei nostri clienti e li orientano nella gestione razionale dei loro risparmi per una piena e migliore comprensione degli accadimenti”.
FinecoBank
Infine, last but not the least, FinecoBank ha archiviato i primi tre mesi del 2021 con un utile netto di 123,6 milioni di euro, in crescita del 30,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e con ricavi totali per 255,7 milioni, in aumento del 23,2%. Il Cost Income ratio è ora al 27% e il Cet1 al 19,31%. I Total Financial Assets al 31 marzo 2022 si sono attestati a 106,8 miliardi (+10,1%) e il saldo della raccolta gestita è migliorato dell’11,7% a 53,7 miliardi mentre quello relativo alla raccolta amministrata è salito del 12,1% a 22,8 miliardi. Il saldo della raccolta diretta è stato poi pari a 30,4 miliardi (+5,8%). I Total Financial Asset riferibili alla clientela nel segmento Private Banking, ossia con asset superiori a 500mila euro, si sono poi attestati a 47,1 miliardi, in rialzo del 12,6% anno su anno. Nel primo trimestre 2022
la raccolta è stata pari a 2,8 miliardi, confermandosi solida anche in una fase di mercato particolarmente complesso. E l’asset mix si è mostrato positivamente orientato verso il risparmio gestito, pari a 0,9 miliardi. Da inizio anno la raccolta in “Guided products & services” è stata poi pari a 0,8 miliardi, confermando l’apprezzamento da parte della clientela e attestandosi al 76% del totale aum rispetto al 74% di marzo 2021. Al 31 marzo 2022 la rete dei consulenti finanziari era composta da 2.854 unità, distribuite sul territorio nazionale con 421 negozi finanziari (Fineco Center).
La raccolta nei primi tre mesi dell’anno tramite la rete di consulenti finanziari è stata pari a 2,5 miliardi. Fineco Asset Management gestisce masse per 25,6 miliardi, di cui 15,2 miliardi relativi a classi retail (+33% anno su anno) e 10,4 miliardi relativi a classi istituzionali (+61,6%, sempre anno su anno). Nei primi tre mesi del 2022 sono stati acquisiti 27.683 nuovi clienti. Il numero dei clienti totali al 31 marzo 2022 è di 1.444.710.
“Il primo trimestre dell’anno si chiude con risultati ancora una volta molto solidi”, ha commentato Alessandro Foti, amministratore delegato e direttore generale di FinecoBank. “Una fase a cui Fineco risponde con un’offerta di servizi di consulenza evoluti. Questi risultati confermano che i nostri clienti continuano a premiare la trasparenza dell’approccio Fineco e la completezza dei servizi finanziari riassunti nel concetto di one stop solution”.
@GianluigiRaimonMASSE IN SALITA
La banca guidata da Gian Maria Mossa ha visto crescere il patrimonio in gestione dell’8% mentre l’utile ricorrente trimestrale è salito complessivamente del 43%.
RICAVI PRIMO TRIMESTRE 2022
UTILE NETTO
RACCOLTA GENNAIO-APRILE 2022
160,8 milioni 68,3 milioni 1,9 miliardi
SOPRA I 100 MILIARDI
Le masse gestite e amministrate di Banca Mediolanum hanno raggiunto i 106,1 miliardi di euro, in crescita del 9% rispetto al primo trimestre dell’esercizio 2021.
COMMISSIONI RICORRENTI 371,9 milioni
UTILE NETTO 114 milioni
RACCOLTA GENNAIO-APRILE 2022 3,21 miliardi
Filo diret to con il cliente
di Nicola RonchettiLe reti dei consulenti finanziari non solo sono passate indenni anche dallo scoppio della guerra in Ucraina ma addirittura continuano nel loro percorso inarrestabile di crescita.
Il bilancio dei primi tre mesi dell’anno è positivo per 13,9 miliardi di euro, con un aumento del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2021, a oggi anno record (fonte Assoreti). A pochi giorni dall’attacco russo, Finer
ha attivato un monitoraggio sui clienti dei consulenti finanziari per comprendere le ragioni di questo successo. La settimana successiva al 24 febbraio ha visto un incremento del 75% delle interazioni tra consulenti finanziari e loro clienti.
Intensificando i rapporti con gli investitori, le reti hanno retto all’effetto-guerraPiù precisamente il 29% dei clienti ha chiamato il proprio consulente finanziario e il 46% dei consulenti ha chiamato i propri clienti. Si tratta di un aumento delle interazioni pari al 34% rispetto alla media. Le modalità di contatto sono state prevalentemente telefoniche (98%), tramite e-mail (64%) o messaggi WhatsApp (42%). Nel 29% dei casi a questo primo contatto a distanza è seguito un incontro di persona. Tra le motivazioni di questo aumento delle interazioni clienteconsulente spiccano le richieste di chiarimenti circa i propri investimenti (74%), il desiderio di liquidare la propria posizione (21%) o di incrementare i propri investimenti (17%). I dati si sono assestati nelle settimane successive segnando comunque un aumento significativo (25%) delle interazioni consulente-cliente rispetto alla media. La cosa più interessante è analizzare il risultato di queste interazioni, l’85% dei clienti si è sentito rassicurato da quanto spiegato dal proprio consulente finanziario.
Il segreto del successo
In questo contesto ben si comprende quale sia il segreto del successo del modello delle reti. Interazione continua che cresce nei momenti di complessità del mercato. D’altronde alcune reti hanno fatto dei momenti di storno dei mercati l’occasione più propizia per la raccolta. La maggior parte dei consulenti ha fatto proprio un mantra: nei momenti di alta volatilità del mercato è bene non farsi prendere dal panico ma anzi agire in modo
opportunistico investendo ai minimi. I numeri parlano da soli e soprattutto confermano un dato inequivocabile: se non ci fosse un professionista che si attiva con i clienti più emotivi a ogni storno di mercato vi sarebbe una vera e propria strage di portafogli. Un altro dato emerge in modo chiarissimo: la capacità dei singoli professionisti di identificare tra i propri clienti le diverse tipologie di investitori. Ci sono quelli più emotivi che hanno necessità di continue rassicurazioni personali, ci sono quelli più razionali che necessitano di avere numeri ed evidenze a supporto delle loro decisioni e poi ci sono anche i clienti che delegano completamente al proprio professionista e non si preoccupano più di tanto.
Universo eterogeneo
L’universo degli investitori finali è quanto mai eterogeneo, ogni cliente merita un approccio diverso, parlare di orizzonte temporale dei propri investimenti e di profilo di rischio è quanto mai necessario. Un grande banco di prova è stata la pandemia che ha implementato i contatti a distanza contribuendo a costruire una nuova intimità clienteconsulente, basata su contatti più ravvicinati e su una immediata sintonia. Oggi gli incontri possono e spesso avvengono anche di persona ma l’efficacia della comunicazione a distanza, felicemente sperimentata negli ultimi due anni, ha potenziato la relazione personale. Alla fine quello che conta è una buona parola e su questo i consulenti finanziari ne hanno una per ogni loro cliente. @bluerating_com
Nicola Ronchetti founder & ceo di Finer Finance ExplorerDallo scoppio del conflitto le interazioni tra gli advisor e gli investitori sono cresciute di oltre il 75% in diversi canali: telefono, e-mail e su WhatsApp
L’appuntamento è di quelli da cerchiare in rosso sulle agende. ITForum, il più grande evento italiano dedicato a investimenti, trading e finanza personale, aprirà di nuovo i battenti il 16 e 17 giugno 2022 al Palacongressi di Rimini nella rinnovata veste di Città del Trading. La 27a edizione della manifestazione sarà infatti caratterizzata
da distretti tematici, piazze finanziarie, spazi educational dove i principali esperti e i più importanti player del settore analizzeranno gli scenari di mercato e presenteranno le strategie operative più efficaci.
Sei aree tematiche Un momento unico insomma per implementare le competenze e generare opportunità di nuovi business. Le aree tematiche che qualificheranno la didattica di questa edizione saranno sei: trading, investimenti, mercati, crypto, digital finance e NFT. L’edizione di quest’anno, che punta a superare i risultati dell’ultima edizione fisica riminese del 2019 (5.746 visitatori registrati, 227 speaker e 98 espositori), prevede un palinsesto composto da 100 workshop formativi, 300 personalità presenti tra speaker ed esperti analisti, oltre a 100 espositori. Come sempre la
partecipazione per il pubblico sarà gratuita, seppur subordinata a un’iscrizione online sul sito itforum.it
Community a raduno “La novità che caratterizza questa edizione di ITForum”, dice Vito Massafra, digital events manager e senior project manager di
BFC Media, “è far incontrare di persona di persona, la più grande community del trading e degli investimenti il 16 e 17 Giugno al Palacongressi di Rimini. In assoluto non è una novità ma, dopo due anni e mezzo con contatti sociali fortemente limitati, credo sia importante tornare a fare comunità in
questo settore. Proprio per questo ITForum Rimini sarà, per due giorni, la Città del Trading con distretti tematici e un’ambientazione cittadina che i visitatori potranno scoprire al Palacongressi. Sarà un momento di formazione, informazione, ascolto e networking che da troppo tempo manca”.
ITFORUM AWARDS
La comunità italiana del trading non si incontrerà soltanto al Palacongressi. Giovedì 16 giugno, la felliniana cornice del Grand Hotel di Rimini ospiterà un altro evento collegato alla manifestazione: una cena di gala dedicata alla financial community, durante la quale saranno consegnati gli ITForum AWARDS. I premi saranno attribuiti ai player del settore dei servizi finanziari online che maggiormente si sono distinti nel corso dell’anno in varie categorie. Un momento unico di networking.Guardare al futuro investendo in healthcare
AB International Health Care Portfolio
Robot che eseguono interventi chirurgici. Farmaci formulati su misura per il singolo paziente. Medici che visitano a distanza. La trasformazione del settore sanitario sta creando opportunità d’investimento entusiasmanti.
Ma come si può investire con successo nei titoli healthcare?
Non serve essere un luminare della scienza né avere la capacità di prevedere quali nuovi farmaci avranno successo. Fondamentale è invece individuare aziende di qualità elevata con soluzioni di comprovata efficacia per mercati in espansione.
AB International Health Care Portfolio fa esattamente questo. Esaminiamo in maniera approfondita il panorama globale per individuare aziende con nuove tecnologie, trattamenti e tecniche in grado di soddisfare le esigenze in continuo mutamento dei pazienti e dei sistemi sanitari nel 21º secolo. Investire in società che stanno trasformando il mondo della medicina può consentire di attingere al grande potenziale di rendimento a lungo termine del futuro della sanità.
Un broker multi asset
Più di mille Cfd su forex, indici e obbligazioni nell’offerta di ActivTrades
ActivTrades è un broker multiasset globale, pluripremiato, fondato nel 2001, che offre una vasta gamma di strumenti composta da più di 1.000 Cfd su forex, indici, obbligazioni, materie prime, azioni ed Etf. Può fregiarsi di una esecuzione ultraveloce degli ordini, spread imbattibili e slippage eccezionalmente bassi. ActivTrades è stata fondata più di 20 anni fa con un solo obiettivo: fornire le migliori condizioni di trading, tanto agli investitori esperti quanto ai neofiti.
Presenza internazionale Dal suo quartier generale a Londra e dai suoi uffici a Milano, Nassau, Sofia e Lussemburgo, il broker si distingue per le straordinarie condizioni di trading e il servizio di assistenza offerti a una clientela proveniente da più di 140 paesi. I tempi cambiano e con essi anche ActivTrades. Partita come broker per il solo Forex, mirava già a fornire un accesso più facile ai mercati globali. Nei venti anni trascorsi, si è fatta più audace nel coltivare il proprio sogno di
fornire un’esperienza di trading eccezionale a una clientela sempre più diversificata. Il broker offre la piattaforma di trading più popolare al mondo, MetaTrader, potenziata con SmartTools sviluppati esclusivamente per i propri clienti, alla quale si aggiunge la piattaforma proprietaria ActivTrader. Quest’ultima si distingue per essere una piattaforma completa, intuitiva e versatile, pensata per soddisfare trader di ogni livello, disponibile in versione desktop, smartphone e tablet. Con l’integrazione del
software di creazione di grafici più famoso al mondo, Trading View, ActivTrades ha raggiunto una pietra miliare nello sviluppo della sua offerta di cloud trading. L’offerta di ActivTrades è rivolta anche ai potenziali partner grazie a un programma di affiliazione.
Struttura su tre livelli Strutturato su tre livelli, tale programma è l’ideale per gli esperti di marketing digitale, potendo offrire uno schema commissionale vantaggioso per ogni trader introdotto in ActivTrades. In ultimo, ActivTrades vanta una solidissima struttura posta a difesa dei capitali della sua clientela, nella quale spicca la polizza integrativa al Siil. Tale assicurazione garantisce una copertura addizionale ben oltre la soglia dei 20mila euro per cliente garantita dal Siil. ActivTrades Europe SA è autorizzata e regolata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (Cssf) in Lussemburgo, numero di registrazione B232167. È iscritta all’Albo delle imprese di investimento comunitarie con succursale al numero 198.
Alex Pusco / fondatore di ActivTradesTradizione che innova
Affidabilità e innovazione. Sono queste, ma non solo, due delle principali caratteristiche di Banca Sella, la banca commerciale del gruppo Sella. Riconosciuta nel settore per le sue eccellenze nell’innovazione dei sistemi di pagamento, nel commercio elettronico e nel private banking, da sempre fa dell’affidabilità delle proprie soluzioni digitali il suo maggiore punto di forza. Fondata nel 1886 a Biella con la denominazione di Gaudenzio Sella & C., oggi è cresciuta arrivando a riunire e aggregare sotto un’unica denominazione le banche del gruppo, nate per raggiungere capillarmente il territorio nazionale.
300 succursali
Attualmente conta circa 300 succursali in tutto il Paese, e alla base della sua lunga tradizione di servizio e apertura alle esigenze del cliente c’è la capacità di stare al passo con i tempi e innovare costantemente per proporre soluzioni di qualità. Premiata nel 2021 per il servizio di trading numero uno in Italia tra le banche online, Banca Sella
offre numerose soluzioni sia per i neofiti sia per gli esperti del settore. Chi muove i primi passi, grazie alla piattaforma gratuita Sella XTrading, ha infatti la possibilità di negoziare online diverse tipologie di asset, integrando soluzioni dedicate come il conto Trader, gratuito con almeno 5 operazioni di trading a trimestre. Fare trading con Banca Sella significa anche una convenienza che aumenta con l’aumentare delle operazioni: più si opera, meno si spende con le commissioni digressive. I trader più esigenti, inoltre, possono contare sulla piattaforma professionale Sella Extreme che, con una serie di funzionalità avanzate, consente una maggiore flessibilità per chi cerca il massimo per le proprie operazioni quotidiane. E alla già completa copertura di strumenti finanziari negoziabili, è stata introdotta la possibilità di poter negoziare sul mercato americano già in fase di pre market, senza costi aggiuntivi, a partire dalle ore 13:00. Ma oltre al trading, Banca Sella offre supporto anche in materia di consulenza e investimenti.
Monitorare il patrimonio Tramite l’applicazione Sella Invest è possibile portare i propri investimenti sempre con sé, potendo operare in azioni, obbligazioni, fondi ed Etf nei principali mercati finanziari.
Con l’app si può monitorare il patrimonio in ogni momento, contattando un consulente di fiducia e gestendo i suoi consigli online con un semplice click.
Oltre alle nuove tecnologie smart, le soluzioni della banca sono ampie e variegate e comprendono la consulenza finanziaria attiva e di risparmio gestito.
Una realtà storica come Banca Sella è anche un’eccellenza nel tradingMassimo Vigo / ceo di Banca Sella
L’academy per tutti
YouTube: un aggiornamento sull’andamento dei mercati e sui temi di attualità economicofinanziaria. Ogni settimana propone webinar tematici sugli strumenti finanziari più innovativi, sui mercati, sulle piattaforme di trading. Inoltre, in qualsiasi momento, è possibile approfondire tematiche legate al funzionamento della Borsa.
vuol dire zero pensieri” che sottolinea l’affidabilità di Directa quale broker italiano pioniere nel trading online e evidenzia la semplicità di gestione del conto da parte dell’investitore.
L’Academy Directa è un luogo in cui investitori, trader e neofiti, possono approfondire o avvicinarsi per la prima volta ai temi dell’investimento.
Concepita come un programma di allenamento della consapevolezza, l’Academy offre un percorso che porta l’investitore a diventare autonomo nelle sue scelte.
Appuntamento mattutino Ogni mattina offre l’appuntamento con Market Briefing live streaming sul canale @directasim di
In occasione dell’ITForum 2022 l’Academy Directa si sposta a Rimini, con uno speciale spazio dedicato alla formazione e all’attualità economicofinanziaria, che accompagnerà continuativamente le due giornate della fiera, 16 e 17 giugno: il pubblico potrà ascoltare e incontrare di persona gli esperti del settore che intervengono quotidianamente a Market Briefing. Si parlerà di banche centrali, inflazione, materie prime, crypto, tematiche Esg e tensioni geo-politiche. Gli scenari di mercato verranno analizzati da esperti analisti di trading e professionisti del mondo della finanza. In occasione dell’ITForum prosegue la campagna “Directa
Facilità di accesso Il conto per investire con Directa è infatti facilmente accessibile: le procedure per diventare cliente sono intuitive, e molto pratica ed efficiente la gestione della fiscalità. Il cliente Directa inoltre, grazie al regime amministrato, si libera di qualsiasi noia burocratica legata alla dichiarazione dei redditi. Rispetto ad altri competitor, comparsi recentemente sul mercato, Directa offre un servizio clienti in italiano, che lavora a stretto contatto con tutti i reparti dell’azienda e che è il suo fiore all’occhiello, qualità certificata anche dai feedback della clientela. Directa aderisce al Fondo Nazionale di Garanzia ed è vigilata dalla Banca d’Italia e dalla Consob: garanzie importanti per gli investitori, che si sommano a un’offerta di strumenti quotati su mercati trasparenti.
Directa ha creato una realtà formativa per investitori esperti e neofiti Vincenzo Tedeschi / ad di Directa SimCfd su scala globale
IG è un broker leader nel trading online che offre accesso a oltre 17mila mercati finanziari. I clienti del gruppo inglese hanno la possibilità di fare trading sui mercati finanziari con la leva tramite diversi strumenti finanziari come i Cfd, le barrier, e i certificati Turbo24, tutti strumenti che permettono di cogliere le opportunità sia con i mercati al rialzo che al ribasso. Dal 1974 all’avanguardia nel settore, il broker offre una gamma di piattaforme e app pluripremiate e servizi di trading innovativi.
Presenza in 20 paesi Oggi il gruppo è presente in 20 paesi e vanta più di 400 mila clienti attivi. IG è autorizzata e regolamentata dalla BaFin di Francoforte e, per rispondere alle esigenze dei clienti italiani, ha aperto una sede in Italia oltre 10 anni fa. È inoltre regolamentata dalla Consob e nell’offerta trova spazio il regime fiscale amministrato. Con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e sicurezza ai propri clienti, i fondi della clientela destinati
alle attività di trading sono tutelati in conti bancari italiani segregati. Nel dettaglio, per quanto riguardo l’offerta, nel 2019, la BaFin ha approvato e autorizzato il prospetto di base dei Turbo24, offerti da IG su Spectrum Markets, un sistema multilaterale di negoziazione nel quale vengono scambiati i primi certificati turbo al mondo 24 ore su 24 cinque giorni alla settimana. Perché fare trading con i Turbo24? Attraverso i certificati offerti da IG è possibile fare trading in modo semplice su azioni come Amazon, Google e
Tesla, ma anche su indici, Forex e commodity, tutto da una sola piattaforma, senza commissioni. Caratteristiche distintive di questi certificati sono la leva flessibile, così da permettere al cliente di limitare i rischi scegliendo quella più adatta alle proprie esigenze e il knock-out, che non scatta sulla posizione aperta quando il mercato sottostante è chiuso. Inoltre non si può perdere più dell’investimento iniziale su ogni operazione, ossia le perdite sono limitate mentre i profitti non hanno restrizioni. Non solo: di recente, sia sulla piattaforma web che sull’App, è stata introdotta la possibilità di inserire lo stop sulle posizioni long o short che vengono aperte usando i certificati Turbo24.
Simulatore di trading A disposizione degli utenti ci sono poi un simulatore di trading gratuito, attraverso cui, con 30mila euro di credito virtuale, è possibile testare la piattaforma senza rischiare il capitale. Da segnalare infine l’ultima novità introdotta: il lancio dei primi certificati turbo sulle criptovalute.
Il broker IG offre l’accesso a ben 17mila mercati finanziari nel mondo June Felix / ceo di IG Groupdi Alessio Fiorini
Negli ultimi 10-15 anni si è assistito a un forte aumento della quota di mercato dei consulenti finanziari a partita iva. Le masse in gestione sono raddoppiate in poco tempo e la tendenza appare chiara, in linea con quanto già avvenuto in altri paesi del mondo, specie a matrice anglosassone. In parallelo, e grazie al lavoro della categoria, il livello di conoscenza della clientela si è alzato pur facendo ancora registrare un considerevole gap rispetto alla media internazionale. Le iniziative presso le scuole superiori e i percorsi di laurea mirati, speriamo sempre più numerosi, porteranno maggiore consapevolezza all’investitore del futuro. E renderanno la nostra professione ancora più attrattiva.
Assistenza continua I clienti di oggi, maturi anagraficamente ma spesso neofiti della materia, grazie all’assistenza continua dei consulenti, hanno acquisito maggiori conoscenze non tanto tecniche bensì comportamentali. Il percorso è segnato e avrà un’ulteriore svolta con il passaggio generazionale all’interno della nostra categoria insieme al trasferimento della ricchezza, dai padri ai figli. Nell’attesa che nei prossimi dieci anni ciò venga maggiormente alla luce, come può proseguire la crescita dei consulenti finanziari rispetto ad altri canali distributivi? Nella mia trentennale esperienza, ho verificato che i maggiori incrementi nella
raccolta dei cf si sono registrati nei momenti di mercato più difficili e complessi, come quello attuale. È quando l’investitore italiano medio entra nella modalità ansiapreoccupazione-panico che occorre fare sentire forte la presenza.
La crescita culturale passa infatti più dalla finanza comportamentale che dalla conoscenza analitica dei meccanismi di mercato. La relazione si deve basare su un patto condiviso, sulla disciplina, sulla pazienza.
L’importanza di esserci Smorzare i toni euforici quando i mercati salgono, tranquillizzare quando scendono. Restare fermi al piano inizialmente predisposto, fornendo tutte le informazioni necessarie per comprendere in modo razionale l’evolversi degli eventi. Avendo sempre chiaro per il cliente quelli che sono i suoi obiettivi di vita, nei vari orizzonti temporali. In questa fase di mercato, complicata da eventi geopolitici, così come nel 2020 dal manifestarsi della pandemia, è cruciale l’assistenza al cliente. WhatsApp, telefonate, Zoom, incontri dal vivo ovviamente, mail con allegati documenti di analisi client ready forniti dalle case di gestione. Esserci fa già la differenza. E come sempre, anche questa volta, i consulenti finanziari aumenteranno le masse in gestione e faranno crescere significativamente il livello di consapevolezza dei clienti finali. In attesa della nuova generazione. Ma questo è un altro capitolo, ancora da scrivere.
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Alessio Fiorini Area Recruiting Manager di Deutsche Bank FAIl compito di un bravo financial advisor è (e sarà sempre) saper smorzare i toni durante le fasi di euforia e tranquillizzare i propri clienti nelle difficoltà
Il wallet di Bitcoin incluso nel servizio di home banking di Banca Generali Sicurezza e semplicità
di Andrea Barzaghi
La volatilità dei prezzi degli ultimi mesi e le incognite sugli stablecoin non fermano l’attenzione per le monete digitali su tecnologia Blockchain che ora trovano spazio direttamente all’interno dei propri servizi bancari. Banca Generali infatti, per prima in Italia, ha da poco aperto ai clienti il servizio wallet BG Conio che consente di passare con un click dal conto all’ambiente dedicato alle transazioni sui Bitcoin, il tutto con la sicurezza di un ambiente custodito e vigilato come solo una banca sa fare.
Bisogno di solidità
“La volatilità sui mercati ha acuito le paure dei risparmiatori e degli operatori più attenti all’evoluzione dei servizi, e per questa ragione sta aumentando la domanda di interlocutori solidi e affidabili anche per chi voglia entrare in contatto con la sfera delle monete digitali”, spiega Riccardo Renna, chief operation officer ed head of Innovation di Banca Generali che aggiunge: “Privacy e sicurezza sono due ingredienti fondamentali anche nel mondo delle cripto e per questo abbiamo selezionato le competenze di Conio che ha dalla sua un innovativo brevetto per la custodia delle chiavi digitali legate al portafoglio digital”.
C’è domanda di interlocutori affidabili per il mondo delle monete virtuali
Riccardo Renna chief operation officer ed head of Innovation di Banca GeneraliIl progetto di Banca Generali è stato annunciato nel corso del 2021 quando la banca guidata da Gian Maria Mossa ha comunicato l’acquisto di una quota del 10% di Conio. Nel giro di pochi mesi si è arrivati poi all’integrazione del servizio direttamente nell’home banking della banca del Leone. Fondata nel 2015 a San Francisco da Christian Miccoli e Vincenzo De Nicola, Conio, è una delle realtà più all’avanguardia nel mondo fintech per la versatilità della piattaforma ed elementi unici legati alla sua sicurezza. Una partnership dunque finanziaria, ma anche industriale per
le sinergie nella ricerca nell’ambito della Blockchain e poi appunto commerciale. Facendo leva sul proprio modello di open banking, la banca è riuscita a integrare completamente l’offerta di Conio all’interno della propria app. In questo modo, i clienti abilitati alla negoziazione possono effettuare operazioni di compravendita di Bitcoin direttamente dallo smartphone utilizzando la app che sono soliti adoperare per tutta la loro operatività bancaria.
Sistema multi firma Il wallet è legato al conto corrente del cliente che così non è chiamato ad aprire profili su altre piattaforme né a effettuare versamenti tramite carta di credito. Di per sé, già questa sarebbe una grande novità ma Banca Generali ha voluto aggiungere una ulteriore dimensione di innovazione che va a rispondere all’esigenza primaria della propria
clientela, ovvero la protezione.
Per farlo, Banca Generali e Conio hanno dato vita ad un innovativo sistema multi firma che si unisce alla possibilità di recovery del wallet del cliente in determinati casi, come per esempio lo smarrimento delle chiavi o necessità successorie. Una funzionalità resa possibile dal fatto che la terza chiave di sicurezza è custodita dalla banca per conto del cliente che può quindi richiederla in ogni momento di necessità per recuperare il proprio wallet.
“La nostra priorità rimane sempre quella di aiutare le famiglie a proteggere e pianificare nel tempo i propri patrimoni. Per questo BG Conio è stato pensato in modo da consentire l’operatività in modalità self, ma con le tutele di una banca private”, conclude Renna. Alla base dell’accesso al servizio ci sono infatti accurate analisi sulla possibile esposizione dei clienti ai Bitcoin.
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REGOLE DI GIORNALISMO
Interessante sentenza della Corte Europea (grande sezione) in merito all’attività giornalistica. Un giudice francese ha posto alla Corte Europea un duplice quesito. In primis se un articolo che annuncia un’opa possa costituire informazione privilegiata o manipolazione; in caso di risposta affermativa, se la comunicazione del contenuto dell’articolo e della data di uscita a un terzo possa integrare la fattispecie di reato. Il responso (articolato) della Corte è affermativo nel primo caso, sussistendone le condizioni d’informazione precisa, mentre nel secondo la risposta è più complicata. La comunicazione dell’informazione a terza persona può essere lecita laddove sia necessaria al corretto svolgimento della funzione di giornalista e secondo il principio di proporzionalità. Per entrare nel merito il giornalista può comunicare l’informazione al suo informatore o a persona che possa confermarla o smentirla, quando è necessario per accertare la verità. La comunicazione dell’informazione dovrà essere proporzionale a quanto necessario per svolgere l’attività; per fare un esempio si potrà comunicare la notizia dell’opa, ove necessario, mentre potrebbe essere non necessario, e quindi in violazione del principio di proporzionalità, comunicare la data dell’operazione o quella dell’uscita dell’articolo. Ovviamente, se la persona informata dal giornalista opera sui titoli oggetto dell’articolo, commette insider trading.
tedeschi@alezio.net luci&ombre di Fabrizio Tedeschi L’app di Banca Generali PrivateLa Leva Dinamica di Vontobel per il tuo trading
I Certificati a Leva Dinamica sono caratterizzati da un Effetto Leva variabile per neutralizzare l’Effetto Compounding. La loro flessibilità si adatta a innumerevoli tipologie di operatività.
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Informazioni importanti
Queste informazioni non sono né una consulenza d’investimento né una raccomandazione di investimento di tipo finanziario, contabile, legale o altro o di strategia d’investimento, ma una pubblicità. Le informazioni complete sugli strumenti finanziari, compresi i rischi, sono descritte nel rispettivo prospetto di base, unitamente ad eventuali supplementi, nonché nelle rispettive Condizioni Definitive. Il rispettivo prospetto di base e le Condizioni Definitive costituiscono gli unici documenti vincolanti per la vendita degli strumenti finanziari. Si raccomanda ai potenziali investitori di leggere attentamente tali docu menti prima di prendere qualsiasi decisione di investimento, al fine di comprendere appieno i rischi e i vantaggi potenziali derivanti dalla decisione di investire negli strumenti finanziari. Gli investitori possono scaricare questi documenti e il documento contenente le informazioni chiave (KID) dal sito internet dell’emittente, Vontobel Financial Products GmbH, Bockenheimer Landstrasse 24, 60323 Francoforte sul Meno, Germania, su prospectus.von tobel.com. Inoltre, il prospetto di base, gli eventuali supplementi al prospetto di base e le Condizioni Definitive sono disponibili gratuitamente presso l’emittente. L’approvazione del prospetto da parte dell’autorità di riferimento non deve essere considerata un parere favorevole sugli strumenti finanziari. Gli strumenti finanziari sono prodotti non semplici e di difficile comprensione. Il presente documento e le informazioni in esso contenute possono essere distribuiti o pubblicati solo nei paesi in cui tale distribuzione o pubblicazione è consentita dalla legge applicabile. Come indicato nel relativo pros petto di base, la distribuzione degli strumenti finanziari menzionati in questo documento è soggetta a restrizioni in alcune giurisdizioni. Questo messaggio pubblicitario non può essere riprodotto o ridistribuito senza previa autorizzazione di Vontobel . © 2021 Bank Vontobel Europe AG e/o le sue affiliate. Tutti i diritti riservati.
Raffica di ingaggi
Azimut Capital Management Sgr si è rafforzata grazie all’ingresso di Milena Casadei la quale, dopo un importante percorso professionale nel Private Banking di Intesa Sanpaolo e in Allianz Bank, è approdata in Azimut Global Advisory in qualità di team director. In Emilia-Romagna sono entrati sei consulenti dislocati tra Modena, Bologna, Carpi, Cento e Sant’Agata Bolognese. Tra gli ingressi registrati si segnalano, sempre da Allianz Bank, Marzia Bianchini, Francesca Sedda e Silvio Barletta. Da Bper si sono uniti alla rete Marco Mantovani e Luca Moreno, oltre all’ex Intesa Sanpaolo Marco Bartoli.
BG, UN COLPO IN LOMBARDIA
LE NUOVE REGOLE SULLE SIM
La direttiva 2019/2034 IFD ha introdotto regole specifiche per le sim. Delle tre classi di sim individuate dalla IFD, le norme prevalenti regolano la classe 2 (quella di dimensioni intermedie), lasciando le sim maggiori sottoposte alla normativa precedente e quelle di classe 3 governate da un principio accentuato di proporzionalità.
Ciò vale in particolare per il governo societario, mentre resta in continuità la disciplina dei controlli interni.
Doppietta per Widiba
La rete di Banca Widiba ha annunciato l’ingresso di Matteo Marcovicchio in qualità di recruiting manager dell’area Piemonte-Valle d’Aosta, Liguria e Toscana. Insieme a lui arriva anche il consulente finanziario senior Luca Rodari. Entrambi provenienti da Azimut Capital Management, opereranno a Verbania, in un’area nella quale la Banca intende svilupparsi.
Banca Generali guidata da Gian Maria Mossa ha rafforzato la sua squadra con l’arrivo di Alfredo Cesario, 52 anni, che ha lasciato Azimut per entrare come manager nella divisione lombarda del Private guidata da Massimiliano Melegari. Iscritto all’Albo dal 1998, Cesario ha iniziato la professione in Finanza & Futuro Banca, prima di passare nel gruppo Azimut, dove ha ricoperto diversi ruoli manageriali all’interno della rete, raggiungendo il ruolo di area manager in Lombardia.
Il tris di Fideuram ISPB
Continua a crescere la rete del gruppo Fideuram Ispb, con ben 102 nuovi private banker nei primi mesi dell’anno. Il principale tris d’assi è composto da Genny Barzotti e Rosario Infranca in Fideuram, insieme a Laura Picenni in Sanpaolo Invest. Il numero complessivo dei private banker delle tre reti risulta attualmente pari a circa 5.460 professionisti.
La norma separa quindi i momenti gestionali da quelli organizzativi in ossequio al principio cardine della prevalente protezione dell’utente finale dell’attività delle sim.
Nel contempo, tuttavia, la consultazione del Mef per l’applicazione delle regole fit&proper anche ai detentori di partecipazioni che intendono disciplinare il possesso di requisiti di onorabilità, correttezza e competenza di chi acquista partecipazioni, mantiene unitario il coacervo di tutti gli intermediari coinvolti. Restano inoltre attive le sim assoggettate alla normativa generale della Mifid 2 e la valutazione che, all’interno dell’universo sim vi siano differenze nell’ambito dei servizi effettivamente offerti che reclamano discipline proporzionate non solo rispetto alla mera dimensione del fatturato. In particolare, il servizio di consulenza, se proposto in esclusiva rispetto ad altri, risulta compresso dalle normative citate e sembra orientarsi verso l’abbandono della soluzione sim a favore della Scf. Ipotesi meritevole di uno specifico approfondimento.
santorsola@uniparthenope.it
contropelo di Giuseppe Santorsola Matteo Marcovicchio / Banca Widiba Gian Maria Mossa / Banca GeneraliQuei bisogni da capire
di Gaetano Megale
Il ruolo del consulente può essere esercitato a seconda dell’interpretazione dei valori professionali e dell’autonomia dell’utente, generando quattro modelli: interpretativo, informativo, paternalistico e deliberativo.
Dimensione tecnica e non solo Nel modello interpretativo il consulente considera sia la dimensione tecnica che quella valoriale dell’utente in quanto lo assiste nel chiarire e articolare, per priorità, i suoi bisogni e i suoi valori. Successivamente, determina quali soluzioni consulenziali possono meglio realizzare le aspirazioni dell’utente, comportandosi come un counselor. Sotto il profilo valoriale, il modello interpretativo non è etico perché parte da presupposti tendenzialmente irrealistici e relativistici. Infatti, è difficile che l’utente eserciti pienamente la
propria autonomia decisionale in maniera razionale e responsabile. In altre parole, il consulente assume il punto di vista dei valori dell’utente e, acriticamente, li valida in maniera relativistica, senza tentare alcun confronto e ragionamento sulla responsabilità verso gli altri, e senza far riflettere sulla possibilità di considerare altri valori.
Imposizione e inclusione Ciò che conta è offrire soluzioni coerenti con le richieste, esplicite o meno, dell’utente, indipendentemente da una loro contestualizzazione morale circa gli impatti sulla comunità o da una valutazione etica della loro natura.
Infine, poiché la competenza interpretativa è difficile da esercitare con efficacia, il consulente può imporre inconsapevolmente i propri valori, con l’illusione di articolare quelli dell’utente, degenerando verso un modello paternalistico.
@GaetanoMegale
Gaetano Megale independent ethics advisorÈ difficile credere che l’utente possa esercitare in pieno le proprie decisioni in modo razionale e responsabileI difetti di un modello di consulenza interpretativo dei valori della clientela
Consulenti e navigator
L’evoluzione del financial advisor secondo Priore (Bologna Business School)
di Daniele Tortoriello
Continuano gli appuntamenti di BLUERATING sulla formazione dei consulenti finanziari incontrando Francesco Priore, docente della Bologna Business School (BBS)Università di Bologna. Priore rileva che i piani formativi sono progettati verificando i bisogni di conoscenze e competenze per esercitare la professione a partire da domani ma anche in futuro. Il piano di formazione del Master universitario in Wealth Management della BBS, dove insegna Marketing dei Servizi Finanziari, è concordato tra la Direzione (Prof. Marzo) e il corpo docente e pubblicato nei singoli Syllabus.
Personal branding
È indispensabile approfondire la pianificazione del passaggio generazionale dei patrimoni
Francesco Priore docente della Bologna Business School Università di Bologna
“I discenti, già laureati, si preparano alla professione di consulente”, spiega Priore, “e oltre all’apprendimento delle discipline, anche con l’ausilio di guest speaker adeguati, studiano e si esercitano per la realizzazione del personal branding e marketing: perché il servizio finanziario di fronte al cliente è il consulente stesso. Inoltre, bisogna fornire le conoscenze tecniche della professione, cioè i ferri del mestiere”.
Come si rilevano particolari esigenze? “Alla fine di ogni sessione, chiedo ai discenti di compilare un questionario, anonimo, di verifica
della docenza e degli argomenti da approfondire”, risponde Priore, “gli argomenti contingenti vengono affrontati subito, su quelli strutturali si pianifica per il corso successivo. Se c’è una richiesta per argomenti irrimandabili li trattiamo in dad, con i volontari, anche dopo la conclusione del corso. Le esigenze bisogna soddisfarle”.
L’era della longevity Infine, quali sono le discipline non canoniche da affrontare? Secondo Priore, il consulente finanziario si accinge a diventare consulente patrimoniale, per affiancare il cliente nella gestione dell’intero patrimonio. L’età media aumenterà nei prossimi vent’anni, anni in cui opereranno i nuovi cf. I patrimoni apparterranno soprattutto ai longevi. “Il neoappellativo del cf che opererà nell’era della financial longevity è navigator; indispensabile una formazione adeguata. Pianificazione del decumulo e del passaggio generazionale. Dovremmo importare dagli Usa, poi nuove specializzazioni professionali”, conclude Priore, “come è stato evidenziato a Consulentia da T. Rowe Price e al Master dalla coach Silvia Ucchino Priore”. In particolare, oggi si intrecciano sempre di più la figura del financial coach e quella dell’advisor.
La felicità che si fa in tre
di Maria Grazia Rinaldi
Maria Grazia Rinaldi head hunter e psicologa iscritta all’AlboRobert Holden conosciuto anche come lo psicologo della felicità, ha condotto un esperimento per dimostrare che possiamo diventare tutti più felici. Secondo lo studioso spesso le persone non sono sicure di ciò che le rende felici, perché semplicemente non lo sanno. Diventiamo più felici solo quando iniziamo a conoscere veramente chi siamo. Quando ci conosciamo possiamo utilizzare con consapevolezza i nostri punti di forza e le nostre virtù per reagire in modo più funzionale agli eventi, piuttosto che subirli. Cambiare il nostro modo di reagire ci aiuta a essere più felici.
Sostituire le abitudini
Non occorre liberarci delle abitudini ma sostituirle con altre, in pratica dovremo arricchire la nostra vita con esperienze che ci diano piacere e ci facciano da cuscinetto rispetto a quelle negative. Il ricercatore fece un importante esperimento con un gruppo di persone depresse. Il primo passo fu quello di sottoporli ad una risonanza magnetica per osservare l’attività del loro cervello. Holden chiese loro di compiere ogni giorno tre nuove semplici azioni.
A) Sorridere per almeno 20 minuti al giorno. B) Fare almeno 20 minuti di esercizio fisico ogni giorno.
C) Distribuire palline colorate in ogni stanza, sia a casa che a lavoro,
e ogni volta che ne vedevano una dovevano pensare a un ricordo, evento o opportunità positiva. Queste persone depresse seguirono il programma per un solo mese.
Al termine dell’esperimento tutte le persone coinvolte si sentivano più felici. Sottoposti nuovamente a una risonanza si scoprì che l’attività di quella parte del cervello deputata a procurare sensazioni felici si era particolarmente intensificata. Cambiando le loro abitudini avevano agito sul cervello. Sei mesi dopo i pazienti furono di nuovo sottoposti a una risonanza e il risultato fu ancora migliore. Tutto questo per dire che se davvero desideriamo migliorare abbiamo la possibilità di farlo.
Semplici nuove abitudini avevano cambiato lo stato d’ animo nelle persone sottoposte all’esperimento. La grande opportunità quindi è che anche tutti noi possiamo farlo.
Produrre serotonina
Ogni volta che sorridiamo produciamo serotonina. Non è un caso che la gente che sorride sia più felice. Più sorridiamo, più ci sorridono, più siamo tutti un po’ più felici. A volte basta davvero poco, un sorriso aggiunge e non toglie nulla a nessuno. Le persone felici inoltre sono quelle che agiscono e che sono molto attente a come parlano con loro stesse. Il linguaggio condiziona la nostra qualità di vita. Essere felici non corrisponde a essere euforici.
superare i problemi ed essere sereni con disciplina, impegno e desiderio
Si può essere calmi e felici. Le persone tristi sono spesso ingabbiate nei loro schemi, a volte basterebbe poco per tornare ad acquisire la serenità cambiando semplicemente prospettiva. Proviamo insieme a fare un interessante esercizio chiamato “della statua della libertà”. Pensa ad un problema e identificalo in una immagine. Porta l’immagine sulla tua mano destra, ora solleva la mano verso l’alto come la statua
della libertà e verifica se guardandolo dall’ esterno in te cambia qualcosa. Questo esercizio ti fa portare il problema da dentro a fuori di te, permettendoti cosi di diventare un osservatore esterno.
Osservatore non giudicante Da osservatore non giudicante potrai provare emozioni diverse e chissà addirittura potresti visualizzare una possibile soluzione, guardando il
problema semplicemente da un altro punto di vista. Se vogliamo essere più felici ci dobbiamo impegnare.
La felicità è come un muscolo che va allenato ogni giorno, occorre disciplina, impegno e soprattutto il desiderio di voler davvero diventare delle persone più contente.
La capacita di scegliere è un potere enorme che abbiamo e che nessuno mai potrà toglierci.
Por tafoglio molto social
Con l’obiettivo di creare uno spazio di discussione che possa portare gli investitori a collocare le proprie risorse finanziarie in modo responsabile ed intelligente, la fintech tedesca Vivid Money ha lanciato Vivid Beat in Italia, il servizio di social trading interamente dedicato alla sua community d’investimento.
Far tesoro dei consigli Il newsfeed sarà collegato con le centinaia di migliaia di utenti in tutta Europa. E i membri della community potranno scambiarsi informazioni sull’andamento dei mercati finanziari, nonché le proprie esperienze di trading, facendo tesoro dei consigli e dei successi
ottenuti anche dai trader più esperti. Lo scopo è duplice: da una parte tenere l’utente sempre informato, portandolo a investire in maniera sempre più intelligente; e, dall’altra, di facilitare l’ingresso nel mondo degli investimenti anche ai trader alle prime armi. L’interfaccia dell’app visualizzerà i post della community nella nuova scheda del menu Vivid Beat insieme alla pagina panoramica del portafoglio utente. In questo modo, gli investitori avranno a portata di mano un prezioso patrimonio informativo nella stessa pagina da cui investono come informazioni sui prezzi, notizie, analisi, articoli editoriali e post della community Vivid. “L’importanza dell’educazione finanziaria per i nostri utenti”, ha commentato Stephanie Luzon, finance editor di
Vivid Money, “è da sempre un asset di fondamentale importanza per Vivid. Gli investitori sono a tutti gli effetti una community e l’aumento di eventi guidati da essa, come il rally di WallStreetBets Gamestop, ha dimostrato che il sentiment degli investitori è importante quanto i dati finanziari effettivi delle aziende”.
Corsi dedicati Per supportare i neofiti e non solo, Vivid propone anche le sue Vivid Classes, corsi dedicati all’approfondimento e alla conoscenza degli strumenti finanziari in cui, ad esempio, vengono spiegate in maniera semplice le dinamiche di base dei mercati azionari, degli Etf e delle obbligazioni.
@DanielSettembre di Daniel Settembre La community Vivid Beat consente ai trader di scambiarsi informazioni prezioseLa carica degli under 30
di Sara MortariniHanno meno di 30 anni, oltre la metà di loro ha fondato un’azienda, sono molto attivi sui
social e lavorano in media 62 ore a settimana. Stiamo parlando dei 30 Under 30 Europe, la classifica stilata ogni anno da Forbes che mette insieme 300 nomi di giovani talenti,
30 per ognuna delle dieci categorie prese in esame: intrattenimento, finanza, arte e cultura, social impact, media & marketing, sport e videogiochi, scienza e salute,
Khabane Lame KHABY#ARTE E CULTURA Influencer di Tik Tok
Giulia PEDRETTI
#MANIFATTURA E INDUSTRIA Co-fondatrice di Arteak (servizi di consulenza)
Marco CANCELLIERI
#FINANZA Fondatore di Trade Republic (criptovalute)
IN BREVE DAL MONDO
Una rossa taylor made
Non tutti si accontentano di una semplice Ferrari: per i clienti più facoltosi, la casa di Maranello prevede il programma progetti speciali, in cui vengono realizzati modelli unici e completamente personalizzati. L’ultimo di questi one off in ordine di tempo, curato dal chief design officer Flavio Manzoni, è la Ferrari SP48 Unica (nella foto), una due posti a motore centrale progettata “per un affezionato cliente del Cavallino Rampante che è stato coinvolto in ogni fase della sua creazione”, si legge nel comunicato stampa diffuso da Ferrari.
I migliori giovani talenti europei selezionati da Forbes. Tra loro ci sono 12 italiani
manifattura e industria, tecnologia, retail & e-commerce. I protagonisti dell’edizione 2022 hanno in media 27 anni, sono per il 58% uomini, per il 41% donne e per l’1% non binari. E il 70% di loro è convinto che avere
MANESKIN
#INTRATTENIMENTO Gruppo musicale rock
meno di 30 anni sia un vantaggio. Tra di loro ci sono anche 12 italiani, di cui quattro sono stati scelti come volti di copertina delle rispettive categorie. Eccoli nelle illustrazioni. @bluerating_com
IN BREVE DAL MONDOLa black list di Maranello
Ha fatto notizia di recente l’inserimento di Justin Bieber (nella foto insieme alla moglie Hailey Baldwin) nella lista nera della Ferrari: in pratica il cantante canadese non potrà più acquistare auto con il marchio del Cavallino Rampante. E tutto perché si è reso colpevole di aver “maltrattato” la sua Ferrari 458 (acquistata nel 2015): prima lasciandola parcheggiata incustodita per due settimane e ridipingendola di blu elettrico, poi addirittura mettendola all’asta. E, ovviamente, raccontando il tutto sui social. Insomma, gli zeri del bonifico, a volte, non sono tutto.
Ricchi in città
Le metropoli del mondo con più miliardari residenti
di Sara MortariniCi sono alcune metropoli che, più di altre, attirano come calamite i miliardari del mondo. La Cina sta emergendo come meta privilegiata dei ricconi del pianeta, ma ha perso
#1
NEW YORK
Numero di miliardari 107
terreno nell’ultimo anno a causa della stretta normativa decisa dal governo su colossi tech e non solo. Così, come rileva l’annuale classifica stilata da Forbes, Pechino ha dovuto cedere lo scettro appena conquistato di città con il più alto numero di
#2
PECHINO
Numero di miliardari 83
Residente più ricco
Michael Bloomberg - 82 miliardi $
Patrimonio totale in città 640,4 miliardi $
Residente più ricco
Zhang Yiming - 50 miliardi $
Patrimonio totale in città 310 miliardi $
IN BREVE DAL MONDO
Una Marilyn d’incanto
Un ritratto di Marilyn Monroe (nella foto), realizzato nel 1964 da Andy Warhol, è stato venduto per 195 milioni di dollari da Christie’s. Ed è diventato così l’opera di arte americana più costosa mai venduta. Un prezzo simile lascia pensare che il mercato dell’arte, almeno nella fascia più alta, stia ampiamente resistendo alle pressioni del calo delle borse e dell’aumento dei tassi di interesse, anche se il prezzo è stato in realtà leggermente inferiore alla stima di 200 milioni di dollari e ben al di sotto dei 250-300 milioni di dollari che molti operatori si aspettavano.
Manhattan ha spodestato Pechino ai ver tici della graduatoria globale
miliardari, scivolando al numero due. Scettro che, prontamente, è tornato nelle mani di New York, che era già stata regina indiscussa per sei anni consecutivi, prima di cedere il passo alla capitale cinese nel 2021. La prima città europea
#3
HONG KONG
Numero di miliardari
a comparire in classifica è invece Londra (quarta). Mentre Mosca, che dieci anni fa dominava la lista, ha perso decisamente quota a causa della guerra, scivolando dalla quarto al settimo posto.
#4
LONDRA
Numero di miliardari
Residente più
Lee Shau Kee - 32,6 miliardi
Patrimonio totale in città 304,6 miliardi
Residente più
Len Blavatnik - 32,5 miliardi
Patrimonio totale in città 324,1 miliardi
BREVE DAL MONDO
Tre acri a Los Angeles
L’attrice e produttrice Reese Witherspoon (nella foto) ha venduto una delle sue case di Los Angeles per 21,5 milioni di dollari. È quanto riporta il sito Mansion Global, citando una fonte vicina alle trattative. Nel 2020, l’attrice aveva pagato meno di 16 milioni per acquistare la proprietà, che poi ha provveduto a ristrutturare. Situata nel distretto di Brentwood, la casa in stile tradizionale inglese sorge all’interno di una proprietà di circa 3 acri. L’edificio di due piani è composto da spazi ampi tra cui spicca la camera padronale dotata di due bagni.
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I dettagli più interessanti di Borsa e dei diversi prodotti scambiati
La presente pubblicazione è solo a scopo informativo e non costituisce una raccomandazione a impegnarsi in attività di investimento. Questa pubblicazione è fornita “così com’è” senza dichiarazioni o garanzie di alcun tipo. Sebbene sia stata prestata ogni ragionevole cura per garantire l’accuratezza del contenuto, Euronext non garantisce la sua accuratezza o completezza. Euronext non sarà ritenuta responsabile per eventuali perdite o danni di qualsiasi natura derivanti dall’uso, dalla fiducia o dall’agire sulle informazioni fornite. Nessuna informazione riportata o menzionata nella presente pubblicazione costituisce la base di un contratto. La creazione di diritti e obblighi in relazione ai prodotti finanziari negoziati sulle borse gestite dalle filiali di Euronext dipende esclusivamente dalle regole applicabili dell’operatore di mercato. Tutti i diritti di proprietà e gli interessi in o connessi a questa pubblicazione spettano a Euronext. Nessuna parte di esso può essere ridistribuita o riprodotta in qualsiasi forma senza la previa autorizzazione scritta di Euronext. Euronext si riferisce a Euronext N.V. e alle sue affiliate. Le informazioni riguardanti i marchi e i diritti di proprietà intellettuale di Euronext si trovano su https://www.euronext.com/terms-use. euronext.com © 2022, Euronext N. V. - Tutti i diritti riservati.
I market player e i meccanismi di tradingGESTORI del MESE
Philippe Benaroya - Generali Global Infrastructure Christophe Grosset - Spectrum Markets Moris Franzoni - Credem Paolo Paschetta - Pictet Asset ManagementIl mix della sostenibilità
Clima, empowerment e salute sono i temi in cui investe un fondo tematico di AB
di Francesca Vercesi
Si aggravano le minacce climatiche e crescono le sfide sociali. Il contesto, insomma, è complicato e gli investitori possono svolgere un ruolo importante, sostenendo il settore privato negli sforzi tesi ad affrontare le questioni che ridefiniranno la vita sulla terra nei prossimi decenni.
Criteri oggettivi
Gli scettici sostengono che i criteri d’investimento Esg possono essere nel migliore dei casi soggettivi e nel peggiore egoistici.
In AllianceBernstein non sono dello stesso avviso, a patto che gli investitori si attengano a criteri oggettivi, adottando un punto di riferimento riconosciuto e indipendente per il loro processo d’investimento. Un ottimo esempio è quello degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG), iniziativa importante che
mira a cambiare il mondo in modo sostanziale e che può indirizzare gli investitori verso le imprese che affrontano alcune delle aree di maggiore importanza per l’umanità. Per realizzare questi obiettivi serve un investimento di 90mila miliardi di dollari in 15 anni, dal 2015 al 2030. La spesa pubblica da sola non sarà sufficiente a raggiungere i risultati auspicati. Il settore privato non può che essere parte della soluzione. Pertanto, gli investitori che desiderano contribuire a un futuro più sostenibile, ottenendo al contempo interessanti risultati finanziari, possono incanalare i loro capitali in aziende i cui prodotti e servizi sono allineati con gli SDG. Uno dei più apprezzati fondi che investono in sostenibilità (art. 9) è l’AB sustainable global thematic portfolio. Tradurre i temi dello sviluppo sostenibile in un processo d’investimento. Dicono da AllianceBernstein: “Nei nostri
portafogli sostenibili, siano essi azionari, obbligazionari e multiasset, le aziende che si qualificano per l’inclusione devono generare un’elevata percentuale dei ricavi da prodotti o servizi allineati agli SDG che supportano tre temi fondamentali: clima, salute ed empowerment”. Questo approccio tematico, secondo gli esperti, si propone di fornire agli investitori la possibilità di accedere alle tre fonti di crescita e sviluppo sostenibile più interessanti, attraverso una metodologia strutturata.
Visione lungimirante
La scelta di temi con una visione lungimirante del mondo permette di identificare opportunità d’investimento appetibili e di creare portafogli differenziati. Molti investitori costruiscono portafogli a partire da un benchmark; gli indici di riferimento, però, sono per loro natura retrospettivi e non ci dicono cosa accadrà nei mesi e negli anni a venire. “Concentrandoci su clima, salute e empowerment abbiamo progettato i portafogli per trarre beneficio dai cambiamenti futuri. Tali temi garantiscono anche una diversificazione a livello settoriale e geografico; in tal modo, le nostre strategie rappresentano valide alternative ai fondi convenzionali da un punto di vista di rischio e rendimento”, concludono da AB. @bluerating_com
OSMIUM - il metallo prezioso unico nel suo genere
La novità dell'anno: curiosità sull'osmio cristallino
L'osmio è l'ultimo e il più raro dei metalli preziosi.
Horst Exenberger Direttore Osmium Institute Italia
L'osmio ha un futuro entusiasmante, anche come metallo per la gioielleria L’osmio è ora disponibile in Italia.
L'Osmium Institute Italia è il contatto di riferimento per tutte le domande sull'osmio e si occupa della certificazione e della commercializzazione dell'osmio in Italia.
L'osmio è infalsificabile grazie alla sua densità specifica e soprattutto alla sua struttura cristallina unica.
L'osmio è registrato tramite l’OIC e chiaramente identificabile.
L'osmio è memorizzato nella banca dati mondiale: lo è ogni singolo pezzo
L'osmio è il più nobile e, nella sua forma cristallina, il più puro di tutti i metalli preziosi.
L'osmio è atossico e innocuo grazie al processo di cristallizzazione.
L'osmio ha la più alta densità di valore di tutti i metalli preziosi.
L'osmio ha mostrato un andamento dei prezzi molto stabile.
Il financial Wellbanker
di Viola SturaroDalla sinergia all’integrazione. Credem ha recentemente illustrato le strategie e gli obiettivi della propria rete di consulenti finanziari. “Un incontro dal titolo eloquente, Adesso noi, con cui abbiamo voluto idealmente rappresentare il percorso compiuto negli ultimi anni, basato sulla sempre maggiore valorizzazione del modello di servizio unico nel panorama nazionale”, sottolinea Moris Franzoni, direttore commerciale della rete consulenti finanziari della banca. “Questo è diventato il marchio distintivo della nostra rete, che fa della qualità delle persone e del servizio il suo must”. A fine marzo la consulenza finanziaria Credem contava oltre 520 professionisti e aveva raggiunto 8 miliardi di euro di raccolta (+9,5%) e 780 milioni di euro di prestiti (+7,7%). “Attualmente la nostra rete conta 536 professionisti totali, e l’obiettivo entro la fine del 2022 è quello di inserire oltre 60 nuove figure di consulenti finanziari, sia esperti sia neofiti”, annuncia Franzoni. Una professione, quella del consulente finanziario, sempre più importante e in continua evoluzione: “La figura del consulente negli ultimi tempi è cambiata tantissimo, banalmente anche già dal nome, con gli ormai ex promotori finanziari. Il modello del futuro è la consulenza a 360 gradi”.
Ma per Franzoni la vera marcia in più si ha ragionando su un modello che fa delle competenze il principale obiettivo. “La competenza ha guidato chi, in questi anni, ha voluto stare al passo con i tempi, ampliando i suoi orizzonti e ragionando sui bisogni patrimoniali dei clienti. Nel nostro mondo, chi ha seguito questa impostazione si è trovato con un portafoglio che è cresciuto oltre il 40% in più rispetto a chi ha fatto il mestiere puro” spiega. “La formazione continua, l’allineamento a un modello di servizio e la reputazione sono punti fondamentali del nostro brand”. In particolare, però, le parole chiave per il gruppo Credem e il suo sviluppo sono due: quantità e qualità. “A livello quantitativo vogliamo crescere con un ritmo sostenuto per la nostra rete, con un incremento del 10% anno su anno sugli ingressi, in modo da avere una dimensione che ci permetta di dire la nostra, oltre alla serenità di poter sperimentare e fare evolvere il nostro modello di servizio”, spiega Franzoni. “Qualitativamente parlando, invece, potrò ritenermi felice quando i nostri clienti, per ogni esigenza finanziaria o patrimoniale, avranno in testa un unico riferimento: uno dei nostri Financial Wellbanker, la nuova brand identity che caratterizzerà il modello di business della consulenza finanziaria Credem nel contesto bancario nazionale”.
Il modello di consulenza di Credem, basato sull’integrazione con la banca
Vogliamo crescere nelle dimensioni con nuovi ingressi nella nostra rete a un ritmo del 10% anno su anno
Moris Franzoni direttore commerciale della rete consulenti finanziari di Credem
Protezione e resilienza
di Edoardo BlosiLe infrastrutture continuano a dimostrarsi una classe di investimento resiliente e stabile, fondamentale per la ripresa economica europea, ma investire in questo settore richiede una profonda expertise. Ne parliamo con Philippe Benaroya, founding partner e ceo di Generali Global Infrastructure, società di investimento specializzata che fa parte dell’ecosistema di Generali Investments.
Come vede il settore delle infrastrutture nel contesto sfidante che ha caratterizzato gli ultimi mesi?
Gli investimenti in infrastrutture restano particolarmente interessanti per gli investitori istituzionali in un contesto come quello attuale, per le caratteristiche di resilienza, protezione contro l’inflazione e capacità di generare rendimenti adeguati al rischio attraenti. Questa asset class offre inoltre un interessante premio di illiquidità rispetto al settore obbligazionario tradizionale, a fronte di una volatilità inferiore. Soprattutto nel corso degli ultimi due anni, le infrastrutture si sono riconfermate non solo una delle classi di investimento più resilienti e stabili, ma anche fra quelle con un mercato in espansione e maggiori opportunità. La situazione di crisi,
Philippe Benaroya / Generali Global Infrastructureprima sanitaria ed ora geo-politica, ha infatti determinato una rinnovata attenzione agli investimenti in infrastrutture, in particolare quelle capaci di contribuire alla ripresa economica ed alla transizione energetica, come telecomunicazioni, energie rinnovabili, infrastrutture sociali e mobilità green, con ingenti
finanziamenti dedicati a progetti di espansione o rinnovamento. Per il finanziamento di queste iniziative, sempre più numerose a livello europeo, è essenziale la collaborazione tra settore pubblico e privato, e la partecipazione del capitale privato accanto al sistema bancario.
Benaroya (Generali): “Gli investimenti nelle infrastrutture sono interessanti”Può descrivere in sintesi con quali modalità selezionate i vostri investimenti nel settore delle infrastrutture?
Gli investimenti in infrastrutture richiedono una profonda expertise nella selezione degli investimenti e nella gestione del rischio, per costruire portafogli resilienti con un’adeguata diversificazione. Il nostro team di 38 persone tra Parigi e Londra applica un processo di rigorosa selezione delle opportunità d’investimento ed analizza il mercato sia da un punto di vista finanziario che extra-finanziario, utilizzando tre princìpi fondamentali come bussola dell’analisi di sostenibilità. I progetti devono infatti essere in linea con gli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi, oltre ad avere forti caratteristiche Esg (environmental, social and governance), che valutiamo utilizzando un modello proprietario, e a contribuire in modo chiaro agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. Questo sia perché i nostri investimenti possano generare un impatto positivo, ma anche come elemento di maggiore resilienza nel lungo termine. Siamo molto selettivi nel processo di identificazione delle migliori opportunità d’investimento: ogni anno selezioniamo soltanto una ventina di progetti, analizzando in modo rigoroso circa 400 dossier.
Qual e l’approccio d’investimento di Generali Global Infrastructure attraverso la sua gamma di fondi?
Il nostro obiettivo, costruire portafogli stabili con un rischio di mercato moderato, e il nostro approccio restano validi, poiché si sono confermati molto solidi anche nel corso degli ultimi anni caratterizzati da fasi di mercato complesse. La nostra strategia mira a finanziare asset infrastrutturali core ed essenziali, con una robusta struttura di finanziamento, un solido track record e forti caratteristiche Esg e d’investimento sostenibile. In particolare, investiamo su settori che maggiormente contribuiscono alla ripresa economica e sociale in Europa. Stiamo parlando delle infrastrutture digitali, le energie rinnovabili, la mobilità green, le infrastrutture sociali e rispettose dell’ambiente. Oggi uno dei principali investitori in infrastrutture in Europa, Generali Global Infrastructure ha superato i 6 miliardi di euro in capitale totale raccolto, con un portafoglio di oltre 50 asset. La gamma di fondi infrastrutturali rappresenta diverse strategie d’investimento, tra le quali alcune che consideriamo innovative in quanto strutturate come eligibili all’investimento delle unit linked e quindi distribuite dall’assicuratore al mercato retail, e due fondi tematici dedicati a transizione energica, transizione digitale e infrastrutture sociali. A questi prodotti si è recentemente aggiunto un terzo fondo di debito senior che sta proseguendo con successo i propri investimenti con operazioni in diversi settori: quelli delle telecomunicazioni, delle utility e dell’energia.
Emergenti con appeal
Il fondo Pictet-EMMA offre un’esposizione multi asset sugli emerging market
di Edoardo BlosiRispetto ai loro fondamentali economici, i paesi emergenti sono ancora sottopesati negli indici mondiali come l’Msci All Country World, di cui rappresentano solo l’11,54%. A rilevarlo è Paolo Paschetta, country head per l’Italia di Pictet Asset Management, che illustra così la sua view: “Anche se poco rappresentati negli indici, i paesi emergenti oggi generano il 40% del Pil mondiale (stime Ocse) e raggiungeranno il 60% entro la fine del decennio. Si tratta quindi di un mondo premiato da tendenze di lungo periodo, da affrontare con i giusti strumenti. Il concetto di paesi emergenti è dinamico e raggruppa realtà molto differenti per caratteristiche economiche, sociodemografiche e industriali. Per far fronte a questa grande eterogeneità, Pictet AM ha sempre utilizzato un approccio di lungo termine finalizzato all’individuazione precoce dei principali trend di crescita futura. Per esempio, secondo il Global Innovation Index, il Kenya è il secondo Paese africano per innovazione. Investe molto nella formazione degli studenti, ha un rapporto debito-Pil virtuoso pari al 60% e bond in dollari con rendimenti pari all’8%. O ancora il Vietnam, un paese di frontiera che oggi comincia a essere percepito come un’alternativa alla manifattura
cinese ed è il terzo esportatore di pesce a livello mondiale. A livello di temi, vediamo opportunità in settori come la logistica, il commercio dei beni e i trasporti sostenibili, oltre che in tutto quanto concerne i sistemi di pagamento. In Pictet abbiamo iniziato ad analizzare e investire nei mercati emergenti oltre 30 anni fa. Risalgono infatti al 1989 i primi investimenti nell’azionario emergente mentre la prima strategia azionaria dedicata ai mercati emergenti, il PictetEmerging Markets, è stata lanciata già nel 1991, ben presto seguita dalla prima strategia fixed income (1995). Abbiamo un ampio know-how ma bisogna tenere presente che, durante crisi globali di grande portata, la diversificazione può non essere sufficiente. Diventa allora necessario adottare un approccio attento al rischio, che offra un’ulteriore protezione anche al di fuori della cerchia degli emergenti. E va proprio in questo senso la filosofia del fondo d’investimento di Pictet-EMMA, una strategia multi-asset a gestione attiva che offre esposizione a tutto lo spettro delle asset class emergenti. Lanciata nel 2021, EMMA permette all’investitore di risolvere due ordini di problemi: scegliere dove e come investire all’interno del vasto e diversificato universo emergente, e offrire un approccio disciplinato al contenimento del rischio”.
Paolo Paschetta
head
12 PREMI FISSI MEMORY CASH COLLECT SU PANIERI DI AZIONI
Dodici
Premi
Premi
ssi mensili non condizionati dall’andamento dei Sottostanti e Barriera no al 50%
Rimborso
I Certificate 12 Premi Fissi Memory Cash Collect su Panieri di azioni consentono di ottenere un premio fisso per i primi dodici mesi. Inoltre, dal tredicesimo mese di vita, i Certificate pagano potenziali premi mensili con Effetto Memoria nelle date di valutazione mensili purché le azioni che compongono il paniere quotino tutte a un valore pari o superiore al Livello Barriera (fino al 50% del rispettivo valore iniziale). A partire dal dodicesimo mese di vita, i Certificate possono scadere anticipatamente qualora nelle date di valutazione mensili tutte le azioni che compongono il paniere quotino a un valore pari o superiore al rispettivo valore iniziale. In questo caso l’investitore riceve, oltre al premio mensile, il Valore Nominale oltre gli eventuali premi non pagati precedentemente (c.d. Effetto Memoria).
se la quotazione di
NLBNPIT1AIZ1
NLBNPIT1AJ01
NLBNPIT1AJ35
NLBNPIT1AJ43*
NLBNPIT1AJ68*
AZIONI SOTTOSTANTI
Eni SpA, Enel, Tenaris SA 60% 0,75%
Unicredit, Mediobanca, Banco BPM 50% 0,85%
Stellantis NV, Porsche Automobil Holding SE, MercedesBenz Group AG 60% 1,00%
Stellantis NV, Tesla Inc, Lucid 50% 1,85%
Leonardo, Safran, Bae System 60% 0,85%
NLBNPIT1AJ92* Advanced Micro Devices Inc, Zoom, Uber 50% 1,20%
NLBNPIT1AJB0*
Air France, Easyjet, Airbus 50% 1,10%
Investimenti con il Turbo
Crescita a due cifre per Spectrum, mercato dedicato allo scambio di certificate
di Francesca Vercesi
Dopo un lungo periodo di quiete sui mercati, da ormai due anni si è tornati a fare i conti con la volatilità, esacerbata dal recente scoppio delle ostilità tra Russia e Ucraina. Un contesto volatile si è rivelato favorevole per la crescita del mercato dei certificati a leva, con il turnover su questi strumenti che è cresciuto esponenzialmente, come testimoniano i dati Euisipa, l’Associazione europea dei certificati. Ne parliamo con Christophe Grosset, european sales director di Spectrum Markets
Ci racconta di Spectrum?
Spectrum Markets è la sede di negoziazione pan-europea per lo scambio di certificate, che nel primo trimestre di quest’anno ha registrato una crescita del 44% anno su anno, corroborata da importanti annunci che testimoniano non solo la popolarità di questo segmento del mercato, ma anche la solidità di questa realtà, relativamente giovane ma ormai consolidata.
Come vi state muovendo?
Da inizio anno Spectrum ha avviato collaborazioni rilevanti, con primari player del settore, sia nell’ambito della connettività, con SIA (ora parte di Nexi Group), LIST e Euronext Securities Milan, sia dell’accessibilità con Intermonte ed
Equita. Un parterre di nomi italiani a comporre la lista dei primi membri di Spectrum Markets, a sottolineare come il nostro Paese creda nelle possibilità di espansione del ramo dei certificate e, in particolare, della categoria dei certificati leverage.
Che tipo di investimenti offrite?
Spectrum è un mercato che fa sua l’idea di innovazione al servizio degli investitori individuali. Abbiamo risposto a una forte domanda da parte degli investitori ampliando la gamma di soluzioni d’investimento disponibili sulla sede di negoziazione, rendendo accessibili Certificati Turbo su Bitcoin ed Ethereum. È la prima volta in Europa che banche ed intermediari possono dare ai propri clienti individuali la possibilità di negoziare Turbo Certificates sulle criptovalute, quotati su una piazza di negoziazione regolamentata, 24 ore al giorno, cinque giorni alla settimana.
Terreno minato, le cripto. Come coprite il rischio?
Oltre a essere un modo semplice per accedere alle criptovalute tramite il proprio intermediario di fiducia con un costo contenuto, i Certificati Turbo24 mettono a disposizione degli investitori una soluzione regolamenta per coprire e monitorare meglio la loro esposizione e il rischio
Crediamo che gli asset digitali stiano assumendo un ruolo sempre più significativo nei por tafogli
Christophe Grosset european sales director di Spectrum Marketsassociato, in quella che, dopo tutto, è una asset class altamente volatile. Crediamo che gli asset digitali stiano assumendo un ruolo sempre maggiore nei portafogli degli investitori individuali, e continueremo a innovare con soluzioni regolamentate in questo spazio.
NEWS DA CONSULENTE
Con la rubrica “Le brevi della settimana”, il consulente Davide Berto commenta le notizie della settimana in tema di finanza, senza dimenticare però di incitare la sua squadra di basket del cuore: la Famila di Bologna.
IL SEGRETO PER INVESTIRE
Segreti Bancari è il canale YouTube di Giacomo Saver, ex consulente finanziario e gestore patrimoniale di Deutsche Bank. È una bussola per chi vuole imparare a investire nel lungo periodo in modo diversificato.
IL COACH FINANZIARIO
Andrea Simbula, anche conosciuto come “Il coach finanziario” su Instagram, è un consulente che aiuta a investire e raggiungere i propri obiettivi, imparando “a usare” la finanza correttamente.
FINANZA E SOSTENIBILITÀ
Fabio Cappa, professionista del settore bancario per l’austriaca Raiffeisen Bank, dal proprio profilo LinkedIn parla di finanza etica e mercati, oltre ad affrontare temi di attualità come la sostenibilità e i cambiamenti climatici.