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Pubblicato da Invesco Management S.A., President Building, 37A Avenue JF Kennedy, L-1855 Luxembourg, regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier, Luxembourg.Consulenti: più donne, più giovani
E l’industria può festeggiare
di Andrea GiacobinoLa Relazione annuale dell’Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo dei consulenti finanziari, svoltasi lo scorso 27 giugno a Roma, è probabilmente l’ultima firmata dal presidente uscente Carla Rabitti Bedogni al termine del suo fruttuoso mandato. E bisogna dare atto che i numeri dello scorso anno sono incoraggianti per l’industria tricolore dell’advisory. Nonostante la pandemia da Covid-19, l’Organismo ha registrato un incremento degli iscritti in tutte le tre sezioni Con particolare riferimento alla sezione dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede i risultati del 2021 sembrano interrompere il trend negativo del triennio precedente e accentuare le tendenze di crescita già accennate lo scorso anno. I provvedimenti di iscrizione (2.735) sono aumentati infatti in maniera più consistente (+84,5%) e le cancellazioni (2.467) sono ancora diminuite (-22,1%). Al 31 dicembre 2021 gli iscritti alla sezione sono 51.900 (+0,5% su base annua).
La crescita si riferisce essenzialmente alle consulenti iscritte (+2,4%). Il numero dei consulenti appartenenti al genere maschile è rimasto pressoché stabile con una lieve diminuzione dell’incidenza sul totale.
A fine anno le donne, pari a 11.493, costituiscono il 22,1% del totale (erano il 21,7% nel 2020) e questo dato conferma, tuttavia, quanto si debba ancora fare molto
per aumentare la presenza del genere femminile nel settore. L’incremento ha riguardato tutte le fasce di età a eccezione di quella compresa tra i 40 e i 50 anni non ancora compiuti che al contrario è diminuita. Il 62,4% dei consulenti supera i 50 anni e il 7,3% ha oltre 65 anni. Il 24,8 si riferisce alla fascia dei quarantenni mentre gli under 40 sono il 12,7%.
I giovani sotto i 30 anni hanno raggiunto il 3,2% del totale. Inoltre, sembra rallentare per la prima volta il graduale processo d’invecchiamento della popolazione iniziato nei primi anni 2000 e si conferma un’età media dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede di quasi 52 anni come nel 2020. Anche rispetto alle prove valutative si rileva un aumento dei giovani candidati che nel 2021 costituiscono la fascia più numerosa, pari al 35,4% del totale degli iscritti agli esami. Riguardo alle altre due sezioni dell’Albo si è registrata una crescita nei tre anni successivi all’avvio della loro operatività a partire dal 1° dicembre 2018. Nella sezione dei consulenti autonomi nel 2021 le donne (39) costituiscono il 9,1% del totale. Si rileva inoltre un’età media più bassa, 46 anni, rispetto a quella dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede. Infine, tra il 2020 e il 2021, si registra un incremento di tutte le fasce di età degli iscritti. @andreagiacobin1 | andreagiacobino.wordpress.com
La Relazione dell’Organismo, l’ultima a firma Rabitti Bedogni, evidenzia l’incremento degli iscritti in tutte le tre sezioni E in tutte le fasce d’età
anno XII - numero 7 - luglio mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 3 del 4 gennaio 2011
Editore BFC Media Spa Via Melchiorre Gioia, 55 - 20124 Milano Tel. (+39) 02.30.32.11.1 Fax (+39) 02.30.32.11.80 info@bfcmedia.com - www.bfcmedia.com
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I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
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in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degli-investitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE. Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione. Le informazioni e i dati sono ritenuti corretti, completi e accurati. Tuttavia, Kairos non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, sull’accuratezza, completezza o correttezza dei dati e delle informazioni e, laddove questi siano stati elaborati o derivino da terzi, non si assume alcuna responsabilità per l’accuratezza, completezza, correttezza o adeguatezza di tali dati e informazioni, sebbene utilizzi fonti che ritiene affidabili. I dati, le informazioni e le opinioni, se non altrimenti indicato, sono da intendersi aggiornati alla data di redazione, e possono essere soggetti a variazione senza preavviso né successiva comunicazione. Eventuali citazioni, riassunti o riproduzioni di informazioni, dati e opinioni qui fornite da Kairos non devono alterarne il significato originario, non possono essere utilizzati per fini commerciali e devono citare la fonte (Kairos Partners SGR S.p.A.) e il sito web www.kairospartners.com. La citazione, riproduzione e comunque l’utilizzo di dati e informazioni di fonti terze deve avvenire, se consentito, nel pieno rispetto dei diritti dei relativi titolari. (*) Dati dal 30/12/2016 al 30/12/2021, Classe P-EUR. (**) Dati dal 30/12/2011 al 30/12/2021, Classe P-EUR.
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UCITS HedgeQuanti soci per l’Oca
Manager e imprenditori di fama tra gli azionisti di Open Capital Advisory
C’è anche l’imprenditore veneto Giuseppe Stefanel col 5,5% fra i nuovi azionisti di Open Capital Advisory (Oca), società di consulenza aziendale nata per opera di Open Capital Partners Sgr, società di gestione fondata e guidata dall’amministratore delegato Stefano Boccadoro (nella foto).
Iniezione di capitali Oca è stata infatti costituita qualche settimana fa a Milano davanti al notaio Manuela Agostini dallo stesso Boccadoro, da Donato Iacovone vicepresidente della sgr (e tra l’altro
Vacchi-Stefanel in tandem sulle bici
L’imprenditore bolognese Alberto Vacchi (nella foto), numero uno della Ima, scommette sul noleggio di biciclette e punta su Carlo Stefanel, figlio di Giuseppe l’imprenditore veneto già patron dell’omonimo gruppo di abbigliamento e oggi di proprietà di Ovs. Qualche settimana fa infatti la Alva, holding di Vacchi, è diventa socia al 20% di Panta Rei, società fondata da Stefanel junior che ne era azionista unico. L’ingresso di Alva, costato 400mila euro fra nominale e sovrapprezzo, è avvenuto nell’ambito di un aumento di capitale che ha registrato il debutto a libro soci con una quota analoga anche di Isidora, holding della famiglia Stefanel. Panta Rei col marchio “Bike&Go” si propone di diventare il leader delle “esperienze” in bicicletta in Italia, creando la prima rete di “bike points” a livello nazionale in località turistiche, tra le quali Bibione e Caorle. La nostra strategia si basa sull’ alta qualità nei servizi e nei mezzi, cerchiamo di offrire ai clienti delle emozioni uniche a un prezzo concorrenziale.
presidente di Webuild) e Felice Persico, senior partner di EY che si sono ripartiti pariteticamente il capitale di partenza di 12mila euro. Qualche giorno dopo è stata varata una ricapitalizzazione per 120mila euro.
I figli del pioniere L’operazione ha consentito l’ingresso di quindici nuovi soci ciascuno con quote del 5,5% tra i quali appunto Stefanel, alcuni del team della sgr quali Gianpaolo Angelini, Rachele Benedet, Silvano Bonenti, Nicolas Giovenzana, Gilda Notti e Alberto Personeni e L’Alleanza srl di Giampaolo e Cinzia Abbondio, figli di Angelo, pioniere dei fondi comuni in Italia, azionista anche della Sgr.
@andreagiacobin1
Un Sole amaro
Condannato a Milano l’ex direttore Napoletano
Il Tribunale di Milano ha condannato a due anni e sei mesi l’ex direttore del Sole 24 Ore, di proprietà di Confindustria, Roberto Napoletano (nella foto), imputato per presunte irregolarità nei conti del gruppo editoriale nel periodo in cui era ai vertici.
Le accuse
Lo ha deciso la seconda sezione penale, presieduta da Flores Tanga. Le accuse erano false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. Il tribunale a ottobre del 2019 aveva accolto la richiesta di patteggiamento dell’ex amministratore delegato Donatella Treu e dell’ex presidente Benito Benedini rispettivamente a un 1 anno e 8 mesi e 300mila euro e a 1 anno e 6 mesi e 100mila euro e anche della stessa società Sole 24 Ore
a una sanzione pecuniaria di 50.310 euro. Per il pm Gaetano Ruta, titolare dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza e nella quale sono stati contestati i reati di false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo, Napoletano è stato indagato come “amministratore di fatto” del gruppo dal 23 marzo 2011 al 14 marzo 2017.
@andreagiacobin1
Concordato salato per Arpe
Costerà ancora caro a Matteo Arpe (nella foto), patron del gruppo finanziario Sator, assicurare il buon esito del concordato di News 3.0, la società editrice che pubblicava il sito Lettera43
Il giudice del tribunale di Milano Vincenza Agnese ha nominato Gian Matteo Fiorini commissario della società ammessa alla procedura convocando i creditori il prossimo 28 settembre. Per soddisfare i creditori privilegiati e chirografari, Sator verserà 973mila euro oltre a 624mila euro se la prevista vendita delle testate Lettera43 e Studio Editoriale non realizzasse gli importi minimi preventivati. Il piano concordatario è stato attestato da Cesare Meroni come “conveniente rispetto all’alternativa fallimentare”.
letto su Forbes
CHI DICE DONNA, DICE DENARO
Non sono moltissime, però sono ricchissime. Il numero di signore miliardarie è stazionario (327 quest’anno, 328 lo scorso anno) ma complessivamente sono piuttosto poche rispetto al numero complessivo (2.668) dei Billionaires censiti nel mondo da Forbes per questo 2022. In tutto, comprese quelle che condividono la loro fortuna con il coniuge, il figlio o il fratello hanno un patrimonio complessivo di 1.560 miliardi di dollari, contro i 1.530 miliardi dell’anno scorso. La maggior parte di queste donne ultraricche, 226, ha ereditato la propria ricchezza, comprese le tre donne più ricche del mondo: l’erede di L’Oréal Françoise Bettencourt Meyers, l’erede di Walmart Alice Walton e Julia Koch, che ha ereditato una partecipazione in Koch Industries quando suo marito, David Koch, è morto nel 2019. Anche la new entry più ricca di quest’anno è un’erede: la ceca Renata Kellnerova e i suoi quattro figli hanno ereditato circa 16,6 miliardi di dollari dopo che il marito, l’imprenditore Petr Kellner, è morto in un incidente in elicottero a marzo 2021. 101 donne nella lista di quest’anno sono self made women: hanno cioè fondato o cofondato un’azienda invece di ereditarla.
Tra queste l’imprenditrice e produttrice cinematografica Diane Hendricks, la cofondatrice di Gap Doris Fisher e la britannica fondatrice di Bet365 Denise Coates. Le new entry di rilievo includono Rihanna, grazie al suo impero della bellezza, Melanie Perkins, cofondatrice della startup di design Canva.
*rossi@bfcmedia.com di Alessandro Rossi*La squadra a sei punte
di Andrea Giacobino“Azimut oggi è un punto di riferimento finanziario, presente e futuro, per il sistema Italia, lato imprese e risparmiatori privati. I risultati di questo modello sono visibili a tutti: abbiamo chiuso il 2021 con un utile netto record di 605 milioni di euro e negli ultimi tre anni abbiamo generato utili netti cumulati per oltre 1,35 miliardi di euro. Credo questa sia la chiara dimostrazione che per fare un mestiere complesso come il nostro, in un contesto in trasformazione, servano più teste e più competenze che operino in squadra”. Pietro Giuliani, presidente di Azimut Holding, fa il punto con BLUERATING, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa, sullo stato di salute del gruppo da lui fondato e che oggi guida assieme a una squadra collaudata di cinque amministratori delegati.
Cosa è oggi Azimut? State facendo un sacco di cose (marketplace, Fintech, Blockchain, beewise, private markets, venture capital, investment banking) ma spesso il mercato non percepisce il focus dell’azienda rispetto a competitor apparentemente molto più focalizzati. È un’impressione sbagliata? I risultati che ho appena ricordato sono la chiara dimostrazione che per fare un mestiere complesso come il nostro, in un contesto in trasformazione, servano più teste e più competenze che operino in squadra. La storia offre diverse prove al riguardo. Per esempio, ricordo che quando ero bambino fece la sua comparsa un aereo supersonico tra i più performanti di tutta l’aviazione
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Per fare un mestiere complesso come il nostro servono più teste capaci di operare in team
Totale
Raccolta
637,1 348,3 112,6 112,9 -4,8 757,2
Patrimonio
43.246,6 5.012,2 13.902,4 6.707,0 1.600,8 53.493,7
Patrimonio 2022
0,4% 10,1% -5,2% -3,2% -14,4% -1,2%
Totale 598,4 681,3 1.867,4 2.624,5 29.910,4 83.404,1 3,1% 0,3%
Titoli, fondi terzi e c/c
(1) Assogestioni
ingresso; sono compresi fondi, hedge e alternativi. (2) Il dato di raccolta dei prodotti private markets viene inserito solamente al raggiungimento
riflette
raccolta effettiva compiuta nel mese. Include Club Deals.
Include servizio MAX (consulenza a pagamento).
Al netto di duplicazioni.
Giuliani (Azimut): “Così la nostra struttura premia competenze e specializzazione”Siamo predatori e non prede Negli ultimi dodici anni abbiamo realizzato in Italia e all’estero più di cento acquisizioni e startup (per noi stessi)
Rumor e smentite
Il grafico nella pagina a fianco riporta l’andamento del titolo Azimut a Piazza Affari, a confronto con le performance dell’indice Ftse Mib e di altri 5 big del settore finanziario e del risparmio gestito: Banca Generali, Fineco, Banca Mediolanum e Mediobanca. Quest’ultima è stata spesso al centro di indiscrezioni quale possibile predatrice di banche-reti italiane, da Azimut a Banca Generali, mentre si è parlato più volte anche di una sua fusione con Banca Mediolanum. Tutte le ipotesi di acquisizione sono state però regolarmente smentite dall’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel
mondiale, il Phantom, il quale per essere manovrato richiedeva il lavoro in tandem di due piloti. La mission di Azimut racchiude in sé competenze e difficoltà tali da rendere necessari cinque amministratori delegati, ciascuno dei quali con ambiti di competenza specifici. Infatti: Paolo Martini insieme alle deleghe sulla distribuzione in Italia e sullo sviluppo dell’attività di Azimut Libera Impresa si occupa anche di Azimut Marketplace, il tutto unito a responsabilità sul marketing a livello mondiale. Giorgio Medda, oltre ad avere la responsabilità delle fabbriche prodotto e della gestione, per i public e private markets, a livello globale e di una parte di distribuzione estera, segue anche i progetti relativi a blockchain e Fintech (ultimo esempio quello della app Beewise). Gabriele Blei continua ad essere il vertice dell’interlocuzione con gli azionisti e in aggiunta ha ampie deleghe per tutta l’attività corporate del gruppo e lo sviluppo delle attività di investment banking a livello globale. Massimo Guiati, che si sta trasferendo operativamente da Hong Kong a New York, ha ampie deleghe sulla distribuzione dei due maggiori mercati esteri, ovvero Stati Uniti e Australia (che rappresentano oltre il 65% delle masse estere), con obiettivi importanti di redditività e Alessandro Zambotti unitamente alle deleghe caratteristiche del global cfo ha la responsabilità di tutta la struttura organizzativa e gestionale del gruppo.
Azimut è comunque una delle realtà più brillanti dell’advisory in Italia. Spesso il vostro nome è stato coinvolto in rumors su possibili acquisizioni da
parte di realtà terze (ultima in ordine cronologico, la voce su Mediobanca). Vi sentite più prede o predatori? O la crescita sarà solo organica?
Noi siamo predatori. Negli ultimi 12 anni abbiamo realizzato in Italia e all’estero più di 100 acquisizioni e start up (per noi stessi) per circa 600 milioni di euro considerando gli investimenti già effettuati e gli impegni presi. Una cifra che rappresenta il 20% della nostra attuale capitalizzazione in borsa.
Dopo la retailizzazione dei fondi alternativi, sembra che uno dei prossimi trend del mercato potrebbe essere l’apertura in forma massiccia alle gestioni passive. Come giudicate questa novità? E come pensate potrebbero valutarla i consulenti?
Azimut ha i consulenti finanziari come soci di maggioranza, uniti all’interno del patto di sindacato, azionista di riferimento della società. La proposta al cliente di gestione passive non richiede consulenti dotati di capacità e qualità distintive e quindi non fa per noi. Per quanto riguarda la democratizzazione dei fondi alternativi siamo stati i primi in Italia e probabilmente nel mondo e siamo i primi anche per numero di clienti coinvolti.
Gli analisti si sono spesi talora in giudizi positivi verso di voi, con l’unica incognita evidenziata che risulta essere l’attuale incertezza geopolitica che potrebbe gravare sui mercati. Come state affrontando questo scenario complesso?
L’attuale sottovalutazione del titolo Azimut è talmente accentuata che credo ci metta molto al riparo da eventuali turbolenze dei mercati finanziari.
È cosa nota, e lei stesso più volte lo ha sottolineato, che il vostro titolo tratta a multipli molto bassi e meriterebbe valutazioni più elevate in considerazione della generazione di cassa e della distribuzione di dividendi. Come mai a suo avviso persiste questa considerazione deficitaria da parte degli investitori nei vostri confronti?
L’essere quotati alla Borsa italiana con più del 50% di investitori americani e con la quasi totalità di azionisti esteri ci espone, in particolar modo, all’immagine non sempre positiva del nostro paese e anche a calunnie locali, dettate da pigrizia e mancanza di coraggio, che mal celano spesso un sentimento di invidia.
Ha mai pensato al delisting? Sì, ma l’idea di avere anche per un periodo non lungo un “padrone” che non sia il mercato mi ha fino a oggi bloccato.
Azimut ha ancora la fama di essere la rete con i prodotti più cari. È vero o no? È cambiato qualcosa? Come Azimut ha affrontato le nuove regole più stringenti di Esma sulle performance fee?
Azimut è la società che negli ultimi 25 anni ha raddoppiato i soldi investiti dai suoi clienti (performance media ponderata) mentre l’indice Fideuram dei fondi comuni ha aumentato
800
LA CRESCITA DEL TITOLO IN BORSA DATI AL 31 DICEMBRE 2021 - FONTE: BLOOMBERG
200
AZIMUT Banca Generali Fineco Mediolanum Mediobanca
FTSE MIB 0%
il capitale investito solo di circa il 78%. I rendimenti citati sono già al netto dei nostri costi, che da più di venticinque anni sono rimasti gli stessi in valore assoluto. Purtroppo, ci siamo dovuti adeguare ai molteplici cambiamenti normativi, rispettandoli doverosamente.
Un’altra critica è che la crescita di Azimut nella raccolta arriva molto più dal reclutamento rispetto ai concorrenti piuttosto che da una crescita organica della rete e che molto cash flow di Azimut viene usato per remunerare gli azionisti con dividendi e buy back...
La nostra crescita in Italia e all’estero, che oggi rappresenta più del 40% delle nostre masse totali, non deriva principalmente dal reclutamento, ma dall’attività organica. Per quanto riguarda i dividendi e i buy back, è bene precisare che essi vengono dopo gli investimenti fatti per accrescere il valore della società in una logica di lungo periodo. Azimut, dalla sua quotazione, è il primo titolo fra quelli finanziari, bancari e assicurativi con una crescita del 1193% (total return) e il terzo titolo quotato di tutta la Borsa italiana (Ftse Mib, Bloomberg dati al 31/12/21).
continua
FTSEMIB IndexDai dati Assoreti risulta che livello di organico negli ultimi tre anni Azimut è cresciuta del 2,9%. Nel corso dell’ultimo anno la società è cresciuta del 2,7%, cioè di una percentuale inferiore alle altre quotate. Il livello del turnover è invece in crescita negli ultimi tre anni (specie nell’ultimo) e risulta di gran lunga superiore a quello di un’altra quotata eccellente come Fineco. Questo dato non evidenzia un possibile problema di porte un po’ troppo girevoli per i consulenti Azimut?
Qualcuno disse: “Molti sono i chiamati, pochi gli eletti”. Questo ben si addice alla buona volontà e competenze che devono avere i consulenti finanziari per lavorare in Azimut, anche per quanto descritto finora. La nostra crescita deve essere qualitativa e la selezione che i nostri manager attuano ogni anno può generare del turnover, soprattutto in periodi di forti cambiamenti come gli attuali.
Il
Fondi comuni Private Markets Gestioni patrimoniali
2022
ITALIA
Advisory Risparmio amministrato
Può confermare i target 2022 di 6-8 miliardi di raccolta netta e di un utile di oltre 400 milioni? In condizioni di mercato normali confermo i 400 milioni di utile netto come target 2022. Per la crescita delle masse, non voglio porre limiti alla professionalità dei miei colleghi i quali, voglio ricordare, agiscono come partner e quindi imprenditori.
Clara ha compiuto cento anni.
Ecco perché dovresti festeggiare anche tu.
Ci sono forze inarrestabili che ci parlano del mondo che sarà. L’aspettativa di vita aumenterà, la sostenibilità diventerà fondamentale, Internet sarà ovunque.
In economia si chiamano megatrend.
Per te sono grandi opportunità di investimento.
I fondi ANIMA Megatrend* si concentrano sulle aziende che beneficeranno di questi cambiamenti globali per permetterti di investire nell’economia di domani, oggi.
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Top Gestore Fondi Italia Big dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza. Per maggiori info: www.istituto-qualita.com
AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID/KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KIID sono disponibili nella lingua uffi ciale locale del paese di distribuzione Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modifi care in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito
* con “Fondi Megatrend di ANIMA” si intendono i fondi Anima Bilanciato Megatrend People e Anima Megatrend People.,5
di Gianluigi RaimondiLa discesa dei mercati azionari, a cominciare da Piazza Affari, innescata dalle mosse restrittive delle banche centrali per tentare di ridurre l’inflazione non ha risparmiato le big cap del rispamio gestito italiane.
I numeri parlano chiaro: da inizio 2022 il rendimento total return, ovvero comprensivo del dividendo, per le blue chip del settore quotate è negativo e a doppia cifra con un ribasso medio del 13% circa contro il -11% circa del Ftse Mib. Tuttavia, la correzione ha reso questi titoli meno cari: il rapporto prezzo/utili è ora limitato a 9,9 mentre l’indice benchmark del listino milanese è a quota 11,5. Non solo. Ai valori attuali il loro rendimento medio dei dividendi è superiore al 5% mentre quello relativo al Ftse Mib si ferma sotto il 3%. In altri termini, ipotizzando una prossima ripresa generale delle Borse il settore del risparmio gestito resta in pole position per un potenziale recupero.
Anche perché, per i big del settore i dati relativi ai primi cinque mesi di quest’anno mostrano un andamento della raccolta ancora in aumento. E gli analisti hanno ribadito raccomandazioni positive e target price incoraggianti. Vediamoli nel dettaglio, partendo dalla raccolta.
AZIMUT
Per Azimut il totale dei flussi comprensivi del risparmio amministrato relativi ai primi cinque mesi di quest’anno si attesta a 2,6 miliardi di euro con i private market aum al 10% delle masse gestite.
“La raccolta netta totale registrata a maggio è stata sostenuta e segue il trend positivo registrato dall’inizio dell’anno. La componente di risparmio gestito è stata impattata dal disinvestimento di alcuni dei nostri fondi propri (circa 150 milioni di euro) per finanziare parzialmente il pagamento del dividendo”, ha detto ha detto Gabriele Blei, ceo
La media del rapporto prezzo/utili sul listino di Piazza Affari a giugnoLa raccolta netta di maggio 2022 è stata sostenuta è ha seguito il trend positivo di tutto l’anno
Gabriele Blei chief executive officer del gruppo Azimutdel gruppo, sottolineando che “gli aum dei mercati privati si attestano ora al 10% delle masse gestite, in linea con il nostro obiettivo di raggiungere almeno il 15% entro il 2024. Nonostante l’attuale difficile contesto di mercato, siamo fiduciosi che la vicinanza e le forti relazioni dei nostri consulenti finanziari con i clienti, unite alle nostre strategie d’investimento innovative e di successo, continueranno a favorire una crescita futura sostenibile”.
BANCA GENERALI
Banca Generali nei primi cinque mesi del 2022 la raccolta complessiva da inizio anno è salita a 2,5 miliardi di euro. Il mix nell’ultimo mese relativo ai dati in esame ha visto predominare il risparmio amministrato come spesso avviene nelle fasi di incertezza sui mercati. Il risparmio gestito, in particolare, ha registrato una raccolta 942 milioni da inizio anno, di cui 358 dai contenitori finanziari che beneficiano in questo contesto economico dell’elevato livello di personalizzazione e controllo della volatilità. La raccolta in risparmio amministrato è stata invece di 1,69 miliardi da inizio anno di cui 965 milioni rappresentati da liquidità sui conti correnti in attesa di trovare il miglior momento per essere investita. La crescita della liquidità è anche legata a un forte aumento del contributo di nuovi clienti acquisiti nel mese. Al risultato ha poi contribuito la crescita dei servizi di advisory sull’amministrato e dei prodotti strutturati che hanno rafforzato i flussi nei conti amministrati, pari a 734 milioni.
“Maggio è stato un mese molto complesso sui mercati finanziari, in un contesto di grande incertezza tra guerra, pressioni inflattive e aspettative di rialzo dei tassi”, ha affermato Gian Maria Mossa, amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, “in tale situazione, il risultato di raccolta è stato particolarmente forte in virtù della crescente attenzione verso la consulenza; con le famiglie che riconoscono e apprezzano sempre
Gian Maria Mossa amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali
I nostri flussi sono stati forti anche in vir tù della crescente attenzione per l’advisory
La nostra clientela sta premiando la raccolta gestita per perseguire la diversificazione del por tafoglio
Massimo Doris amministratore delegato di Banca Mediolanum
di più non solo la professionalità dei banker ma in generale l’eccellenza che una realtà come Banca Generali sa esprimere in termini di solidità, qualità e protezione. In un contesto di prudenza per le tensioni geopolitiche e le pressioni alla congiuntura restiamo fiduciosi di poter continuare a crescere in linea agli obiettivi del nostro piano”.
BANCA MEDIOLANUM
Banca Mediolanum registra da inizio 2022 una raccolta netta totale di 3,81 miliardi di cui 2,6 miliardi riferiti al risparmio gestito, 1,54 miliardi ai nuovi finanziamenti erogati e 71 milioni ai premi delle polizze protezione. “Nei primi cinque mesi di quest’anno, in un contesto estremamente sfidante, Banca Mediolanum ha messo a segno 3,8 miliardi di raccolta netta, il 70% della quale in prodotti gestiti”, ha fatto notare l’amministratore delegato Massimo Doris, “i nostri clienti, che hanno perfettamente compreso la nostra strategia, continuano infatti ad alimentare la raccolta gestita, che a maggio è stata di 390 milioni di euro, e a perseguire i loro obiettivi d’investimento attraverso la più ampia diversificazione. I 2,6 miliardi in prodotti d’investimento da inizio anno, con la raccolta in fondi destinata interamente all’azionario, sono la piena dimostrazione della validità del nostro approccio”.
FINECOBANK
Anche FinecoBank, nonostante una fase di mercato particolarmente complessa, registra da inizio anno una raccolta netta positiva per 4,8
miliardi di euro di cui 1,45 miliardi imputabili al gestito, 1,87 miliardi riferiti all’amministrato e 1,46 alla raccolta diretta. A conferma poi della capacità del modello di business di rivelarsi efficace in ogni situazione di mercato, i ricavi del brokerage sono stimati a circa 90 milioni di euro da inizio 2022. Inoltre, per Fineco Asset Management la raccolta progressiva al 31 maggio 2022 è pari a 1,2 miliardi di euro per le classi retail e a 1,4 miliardi per quelle istituzionali,
I nostri clienti stanno evitando disinvestimenti dovuti a una cer ta emotività grazie ai consulenti
Alessandro Foti amministratore delegato di FinecoBankportando le masse complessive di Fam a 25,4 miliardi: 15,1 miliardi nella componente retail (+22% su base annua) e 10,3 miliardi in quella istituzionale (+54%, sempre su base annua). “Nel mese di maggio la raccolta si è rivelata particolarmente robusta, evidenziando una crescita superiore al 25% rispetto a un anno fa nonostante una fase di mercato estremamente complessa”, ha commentato Alessandro Foti, amministratore delegato e direttore generale di Fineco, “a differenza di contesti simili attraversati in passato, i clienti stanno evitando disinvestimenti dettati dall’emotività, anche grazie al supporto dei consulenti finanziari: una situazione che consentirà in futuro la transizione da liquidità a investimenti per cogliere le opportunità successive alla stabilizzazione dei mercati”.
FIDEURAM ISPB
Tra le grandi banche-reti non quotate in Borsa, il gruppo Fideuram ISPB segna una raccolta di 4,729 miliardi di euro da inizio gennaio a fine aprile 2022, di cui
1,479 miliardi imputabili al gestito, secondo i dati Assoreti. Passando poi alle raccomandazioni più recenti degli analisti, Azimut vale un add per Intesa Sanpaolo con target price di 25,70 euro. Giudizio buy invece da Banca Akros con prezzo obiettivo di 26 euro mentre per Equita il titolo vale un hold con fair value di 24,40 euro. Proseguendo, Banca Generali è add per Intesa con target di 41,40 euro, outperform con obiettivo di
36,50 euro per Intermonte e hold per Equita con fair value di 35,50 euro. Per Banca Mediolanum il giudizio di Intesa SanPaolo è buy con target di 8,60 euro. Buy anche per Equita con obiettivo di 8,70 euro. Finecobank, infine, vale un buy per Equita con fair value di 16,40 euro, add per Intesa Sanpaolo con target di 14 euro e buy per Deutsche Bank con obiettivo di 16,90 euro.
@GianluigiRaimonI NUMERI DI QUATTRO BIG PLAYER QUOTATI A PIAZZA AFFARI
AGGIORNATI
2022 IN EURO
TARGET PRICE TITOLO
24,4-26 euro 35,5-41,4 euro 8,6-8,7 euro 14-16,9 euro
MASSE
miliardi
miliardi
miliardi
miliardi
MASSE NEL GESTITO
miliardi 42,5 miliardi
miliardi
miliardi
CERTIFICATI CON CAPITALE PROTETTO E PARTECIPAZIONE
PROTEZIONE DEL CAPITALE AL 100%
Leonteq è un emittente svizzero di certificati di investimento. La società è stata fondata nel 2007 ed è attiva nei settori finanziario e tecnologico, con sede centrale a Zurigo e 13 uffici nel mondo. Specializzata nella creazione di soluzioni di investimento su diverse asset-class, per investitori sia istituzionali sia retail, Leonteq nel 2021 ha emesso oltre 40’000 prodotti a livello globale. Leonteq ha rating investment grade ed è operativa dal 2016 in Italia, dove la sua offerta si articola in oltre 1’000 certificati quotati su SeDeX, EuroTLX e Hi-Cert.
CERTIFICATI CON CAPITALE PROTETTO AL 100% E PARTECIPAZIONE A SCADENZA
I nostri certificati con capitale protetto al 100% e partecipazione a scadenza sono pensati per profili di rischio conservativi e per far fronte all‘attuale contesto di mercato di grande incertezza. Alla scadenza l‘investitore riceverà EUR 1‘000 a certificato ed inoltre parteciperà all‘eventuale performance positiva del sottostante (o del portafoglio equi-pesato dei sottostanti), fino al livello di cap. In caso di andamento negativo del sottostante, il capitale nominale sarà interamente protetto.
Possibili scenari a scadenza:
• Se il livello di chiusura del sottostante (o del portafoglio equi-pesato di sottostanti) è uguale o inferiore al livello di strike, l’investitore riceve comunque il 100% del capitale nominale, ovvero EUR 1‘000 a certificato.
• Se il livello di chiusura del sottostante (o del portafoglio equi-pesato di sottostanti) è superiore al livello di strike, l’investitore riceve EUR 1‘000 a certificato più la partecipazione alla performance positiva del sottostante (o del portafoglio equi-pesato di sottostanti), dal valore di strike e fino al livello di cap.
SECURITIES (EUROPE) GMBH di Milano Pietro Paleocapa, 20121 Milano EmittenteEnasarco, la nuova rotta
di Andrea TelaraUna copertura sanitaria completa per i propri iscritti e la valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’ente, con monetizzazione e riqualificazione qualitativa dell’intera asset class (ora a rendimento negativo).
Ecco due pilastri della nuova rotta tracciata dal presidente di
Enasarco Alfonsino Mei, il primo consulente finanziario salito alla guida dell’ente di assistenza e previdenza degli agenti di commercio. L’occasione per esporre il programma è stata un’audizione alla Camera del 16 giugno scorso presso la Commissione Enti gestori di Montecitorio, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema
previdenziale obbligatorio e complementare, nonché del settore assistenziale, con particolare riferimento all’efficienza del servizio, alle prestazioni fornite e all’equilibrio delle gestioni. Nella stessa audizione Mei ha esposto anche altri punti del suo programma: il miglioramento l’efficienza dell’ente per gli iscritti (anche attraverso una migliore
Il programma di riforme del presidente Mei esposte in un’audizione alla Camerareportistica per le scelte del board e una maggiore digitalizzazione dei processi); una crescita intergenerazionale degli iscritti e l’incremento della sicurezza dei processi informatici. L’intervento di Mei ha toccato diversi punti in merito alla nuova gestione da parte del consiglio di amministrazione, insediatosi il 25 gennaio 2022, che ha immediatamente dato il suo imprinting alla nuova gestione, ponendosi in posizione di discontinuità totale e affrontando una serie di iniziative che hanno uno scopo dichiarato: cambiare effettivamente la reputation dell’ente, non solo in termini formali ma anche soprattutto in termini sostanziali.
Alto profilo
“Nei primi sei mesi di attività abbiamo operato su vari fronti, assumendo scelte importanti che gettano le basi del lungo lavoro che occorrerà svolgere”, ha dichiarato Mei che poi ha aggiunto: “Per evidenziare il cambio di corso abbiamo da subito inserito all’interno dei vari organi figure di altissimo profilo, la cui collaborazione è e sarà preziosa per gli anni di governance che ci attendono”. Nel corso di questi mesi i lavori del cda hanno dato subito un segnale importante, tracciando una linea di quello che sarà il futuro della Fondazione Enasarco. Mei ha voluto ricordare quanto fin ora è stato fatto: “Il consiglio di amministrazione”, ha aggiunto, “tra i primi provvedimenti adoperati ha espresso la ferma volontà di procedere con un accurato assessment a opera di una primaria
società di revisione affinché, nell’esclusivo interesse della salvaguardia del patrimonio della fondazione a tutela degli iscritti, sia possibile per la nuova governance acquisire ogni elemento informativo dello stato di salute della Fondazione in termini organizzativi, gestionali, operativi”.
Riorganizzazione in corso Il presidente di Enasarco ha poi ricordato che “è stata pertanto selezionata una primaria società di revisione che non ha mai svolto attività di audit presso la Fondazione, ovvero PricewaterhouseCoopers con l’obiettivo primario di definire lo stato attuale delle cose e gli assetti futuri entro la fine di questo anno. La riorganizzazione della Fondazione passa ovviamente anche dal riassetto del comparto degli investimenti, già in corso d’opera, che prevede tre diverse fasi: selezione del dirigente
Alfonsino Mei presidente di Enasarco
Nei primi mesi abbiamo agito su vari fronti e assunto decisioni importanti, per gestire le attività finanziarie dell’Ente
del servizio Finanza; potenziamento dell’organico del servizio Finanza; revisione dell’assetto organizzativo regolamentare e procedurale del processo riguardante l’impiego delle attività finanziarie della Fondazione”.
Maggiore efficienza
Tra le novità introdotte da Enasarco in questi primi mesi è stata ricordata l’approvazione del CIA, uno strumento innovativo che ha come direttrice principale la responsabilizzazione delle strutture, l’incremento dell’efficienza aziendale e l’introduzione di strumenti flessibili di lavoro per rispondere con maggiore dinamicità alle esigenze degli iscritti della Fondazione. Infine Mei ha ricordato il lavoro svolto dal consiglio di amministrazione in merito alla revisione del programma delle prestazioni assistenziali caratterizzato da criteri di valutazione che favoriscano e migliorino la partecipazione degli iscritti alle forme di welfare messe a disposizione dall’attuale Regolamento assistenziale. L’intervento del presidente di Enasarco si è concluso con uno sguardo al futuro e alle linee strategiche che sono state tracciate: “Gli obiettivi che ci siamo posti rappresentano in ogni caso per il cda un work in progress”, ha aggiunto ancora Mei, “anche in funzione di quelle che saranno le risultanze della due diligence in corso. Con riferimento al portafoglio immobiliare della Fondazione vogliamo individuare valide soluzioni innovative di valorizzazione ed efficientamento
dell’asset class real estate, che permettano la monetizzazione e la riconversione qualitativa dell’intera asset class immobiliare della Fondazione che a oggi ha rendimenti negativi. Si vuole poi proseguire con il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dei processi interni con il fine di fornire agli iscritti un panel di servizi sempre più corposo, adeguato e funzionale alle esigenze dei medesimi. Tale obiettivo sarà coniugato con un processo di gestione del dato più rigoroso, finalizzato a creare una reportistica utile al board per assumere le decisioni sui propri iscritti”.
Grandi obiettivi
Il presidente di Enasarco non ha poi negato di aver posto dei grandi obiettivi così come è grande il senso di responsabilità che abbiamo verso i nostri iscritti e il loro futuro. Il clima distensivo che si è instaurato sin da subito all’interno del cda ci consentirà di lavorare con serenità e con grande collaborazione. Ci auspichiamo di trovare la stessa collaborazione anche da parte vostra”, ha concluso Mei rivolgendosi ai parlamentari, “è fondamentale condividere questo percorso insieme”.
C’è stato un for te potenziamento dell’organico del servizio Finanza oltre a una revisione dell’assetto regolamentare e delle procedure per l’impiego degli asset finanziari
Le banche-reti cominciano a guardare con interesse alla nuove frontiere del web Ecco il meta - consulente
di Matteo Chiamenti
Metaverso è una di quelle parole che è arrivata sulla bocca di tutti ancor prima di essere compresa: ammettiamolo, a volte sembra di rivivere i bizzarri fasti del termine Blockchain, con tutti pronti a parlarne senza capirne granché. Per nostra fortuna però spiegare il metaverso è molto più semplice, anche se richiede alcune doverose premesse. La storia ci insegna, e
Wikipedia ce lo ribadisce, che il primo a introdurre questo concetto fu un autore di libri di fantascienza, più precisamente Neal Stephenson.
Realtà parallela Nel suo libro Snow Crash, Stephenson descrisse il metaverso come una realtà parallela popolata da avatar che, al posto delle persone reali, possono muoversi, condividere esperienze e interagire tra loro in uno spazio tridimensionale. Niente male
per essere un’intuizione formulata oltre 30 anni fa in riferimento a qualcosa che si sta delineando come la nuova frontiera della connessione sociale. Ebbene, il cosiddetto metaverso non è nient’altro che questo: un luogo digitale fruibile attraverso strumenti di realtà aumentata o di realtà virtuale. Di fatto è un modo di accedere a Internet più immersivo, un insieme di spazi tridimensionali dove gli utenti si muovono liberamente
delle persone trascorrerà almeno un’ora al giorno nel metaverso entro il 2026 per lavoro, shopping, istruzione, sociale e/o intrattenimento
utilizzando degli avatar; qui si può giocare, creare, lavorare e anche concludere accordi commerciali. Una versione di Second Life che ce l’ha fatta, per dirla in parole povere. Alla luce di queste considerazioni, viene immediato immaginare il potenziale offerto da questo strumento: secondo una ricerca di Bloomberg Intelligence, il mercato globale del metaverso potrebbe superare il trillione di dollari nei prossimi 3 anni. Un piatto
decisamente ricco che fa gola anche al mondo bancario e finanziario, data la natura del progetto e le possibili sinergie che potrebbero verificarsi, in particolare per quel che riguarda l’interazione con i clienti.
Sulla scia di J.P. Morgan
A inaugurare questo filone ci ha pensato lo scorso febbraio il colosso finanziario J.P. Morgan, ovvero una delle big four americane, insieme a BoA, Citigroup e Wells Fargo, con
una filiale nel metaverso, un lounge precisamente collocato all’interno di un lussuoso centro commerciale, il Metajuku. Che è anche il nome di uno dei quartieri virtuali più esclusivi di Decentraland, il mondo virtuale in cui gli utenti-avatar possono acquistare dei terreni digitali e che al momento conta su una base di 300mila utenti attivi mensili e 18mila utenti giornalieri.
LA PAROLA A CHI STA SUL CAMPO
Per sviluppare ulteriormente l’analisi di quelle che potrebbero essere le implicazioni del metaverso nell’ambito della consulenza finanziaria, BLUERATING ha contattato due importanti realtà del mercato italiano, particolarmente attente agli ultimi sviluppi degli strumenti digitali. Ecco cosa ci hanno risposto.
BANCA GENERALI
Risponde Gian Maria Mossa, amministratore delegato e direttore generale Il metaverso è indubbiamente l’argomento più caldo del momento, non solo relativamente all’ambito finanziario ma in generale nello sviluppo della società. Allo stato attuale però si tratta di progetti ancora in fase di sviluppo e
per questo motivo riteniamo che non saranno un game changer nel medio periodo per il nostro settore. Piuttosto ci sono tre ambiti di sviluppo tecnologico che il nostro settore deve tenere sotto controllo. Il primo è attiene alla sfera dei servizi digitali che la pandemia ha necessariamente accelerato nel nostro settore ma che oggi comportano diversi rischi in accesso che, se non affrontati, rischiano di generare problematiche sulla clientela. C’è poi la dimensione legata all’aumento esponenziale dei dati oggi a nostra disposizione: questi rappresentano una occasione per allargare le maglie della consulenza alla clientela, ma vanno gestiti in termini di privacy. Infine il terzo ambito è quello relativo alla blockchain che rende il mondo dei servizi finanziari sempre più accessibile
Ad accogliere i clienti digitali ci sono una tigre vagante e un ritratto digitale del ceo di J.P. Morgan, Jamie Dimon. Se quest’ultima immagine potrebbe apparire al limite del trash, la stessa ci fornisce comunque la prova di come il mondo finanziario si stia già attivando per studiare soluzioni ad hoc per sfruttare queste nuove opportunità.
Un avatar da assumere E la consulenza finanziaria, è il caso di dirlo, non si tirerà di certo indietro. “Per capire perché l’advisory nel metaverso abbia senso,” ci spiega Antonio
Mazzone, procuratore di private banker che ha da poco avviato un processo di recruiting con il suo avatar sulla piattaforma online Sandbox, “è interessante osservare come e perché, grazie al bagno di tecnologia post pandemia, il mondo bancario e finanziario abbia sterzato con decisione dalla attività prevalentemente fisica all’online, alcuni addirittura al solo mobile e infine, ne siamo certi, al prossimo orizzonte del metaverso. Internet ha impiegato poco più di 15 anni per rimodellare drasticamente il sistema bancario. Per il mobile banking meno della metà.
È quindi ragionevole pensare che il banking abilitato per visori di realtà virtuale e aumentata (VR e AR) si svilupperà ancora più velocemente. Già oggi”, prosegue Mazzone, “in Europa e in Italia, ci sono banche che hanno avviato programmi di aggiornamento continuo delle filiali, con l’abilitazione digitale degli spazi fisici tradizionali, con il personale
della banca che è diventato mobile e dotato di pc e con innovazioni come bancomat con riconoscimento facciale e assistenti chatbot.
Banca in stile bar
I clienti bancari e di servizi finanziari più giovani chiedono non solo una interazione digitale tramite app, ma immaginano di entrare anche
attraverso i wallet ma va fatto comprendere ai risparmiatori. Insomma, siamo davanti a una vera e propria rivoluzione che cambierà il modo di gestire il risparmio. Dal nostro punto di vista, questa rivoluzione riguarderà prevalentemente la parte dell’offerta di servizi (pensiamo ad esempio alle novità che porteranno gli smart contracts) e la gestione dell’operatività, ma non intaccherà le modalità di relazione consulentecliente per il quale il canale fisico rimarrà il privilegiato, soprattutto nelle fasi di condivisione degli obiettivi.
BANCA WIDIBA
Risponde Luigi Provenza, chief commercial officier investment & wealth management
In Banca Widiba abbiamo intuito le potenzialità della realtà virtuale già nel 2017. Possiamo dire infatti di essere stati dei precursori in questo ambito con il lancio del progetto Widiba Home, che ci ha permesso di parlare
per la prima volta di una filiale in realtà virtuale. Il progetto per diverse ragioni e forse perché i tempi non erano ancora maturi ha avuto allora un seguito debole, ma certamente testimonia la nostra lungimiranza nell’applicazione delle nuove tecnologie. Oggi siamo ancora più convinti che il metaverso rappresenti una grande opportunità, consci del fatto che un investimento in questo segmento ci permetterà, come banca e come rete di consulenza finanziaria, di confrontarci su proposte di pianificazione patrimoniale e sul loro monitoraggio, arricchendo ulteriormente la relazione con il cliente. Anche il nostro progetto “Dialogue” va nella direzione di trovare nuovi canali di comunicazione con i clienti, sfruttando la funzionalità di videobanking che permette di interfacciarsi con la banca a distanza. Come banca digitale e innovativa, siamo sicuri che potremo giocare un ruolo fondamentale nella sfida verso la realtà virtuale.
fisicamente in una filiale del proprio istituto che sia però ridisegnata come uno store e ambienti in stile bar, in cui il banking si mescola con eventi sociali e artistici e con lo shopping. E tutto questo potrà raggiungere livelli impensabili di customer experience con la creazione di comunità virtuali di clienti nelle filiali digitali nel metaverso. Dove poter trovare un ambiente o un hub che offra servizi digitali, finanziari e non, che aiutino gli utenti nella vita quotidiana e nei loro progetti di vita futuri”. E se sarà vero che, come recita un recente studio di Gartner, il 25% delle persone
trascorrerà almeno un’ora al giorno nel metaverso entro il 2026 per lavoro, shopping, istruzione, sociale e/o intrattenimento ed entro il 2026 il 30% delle organizzazioni nel mondo avrà prodotti e servizi pronti su queste piattaforme, è forse arrivato il momento di iniziare a pensare a come potremmo plasmare un nostro avatar. Naturalmente più in forma, bello e allegro di quello che realmente siamo. Perché quando si tratta di raccontare la nostra storia, come ci ricordava Giorgio Gaber, bisogna pur sempre far finta di essere sani.
@MatteoChiamentiIl consiglio arriva in 3D
di Nicola RonchettiIn pochi hanno capito bene cosa sia, ma sa tanto di novità e quindi parte con un credito importante e non solo perché a rilanciarlo ufficialmente è stato quel geniaccio di Mark Zuckerberg che, nel tentativo di rifarsi la faccia, ha rinominato Meta la sua vecchia creatura. In realtà il primo a prefigurare il metaverso fu trenta anni fa fu lo scrittore Neal
Stephenson. Il termine metaverso è nato infatti nel romanzo di fantascienza Snow Crash che scrisse nel 1992. Stephenson caratterizza il metaverso come un’immensa sfera nera di 65.536 km di circonferenza, tagliata in due all’altezza dell’equatore da una strada percorribile anche su di una monorotaia con 256 stazioni, ognuna a 256 km di distanza. Su questa sfera ogni persona può realizzare in 3D ciò che desidera,
negozi, uffici, nightclub e altro, il tutto potenzialmente visitabile dagli utenti. Quella di Stephenson è una incredibile visione futuristica di Internet, con il limite che lui prefigurava un ambiente virtuale, frequentato dalle fasce della popolazione medio-alte, dove la differenza tra le classi sociali veniva rappresentata dalla qualità e dalla risoluzione del proprio avatar (da quelli in bianco e nero dei terminali pubblici, a quelli in 3D dei ricchi) e
Il metaverso attiva le emozioni. Per questo è adatto anche alla financial advisorydalla possibilità di accedere a luoghi esclusivi. Internet e, in futuro, il metaverso sono invece per tutti. Oggi il metaverso è infatti una replica di Internet come un unico mondo virtuale, universale e immersivo, facilitato dall’uso di cuffie e visori per la realtà virtuale e la realtà aumentata. Che la realtà virtuale, quella aumentata e in generale l’innovazione digitale siano settori trainanti dei mercati finanziari, pur con andamenti altalenanti, è un dato assodato.
Strumento di interazione Altro tema, per nulla banale, è capire se, come e quando il metaverso possa divenire strumento di interazione tra consulenti finanziari, private banker e loro clienti. Sul se, è innegabile che il metaverso prenderà piede e che probabilmente rappresenta al momento una delle poche novità sulla piazza, c’è addirittura chi sostiene che rappresenti un’invenzione ancora più grande del World Wide Web. Le motivazioni sono semplici, il metaverso è un attivatore di emozioni e le emozioni sono il motore del sentire e dell’agire dell’uomo. Al di là di considerazioni sociologiche, filosofiche ed etiche sull’impatto che la realtà virtuale sta avendo e avrà sulla nostra vita reale, è indubbio che già stiamo vivendo le maggior parte delle nostre relazioni in modalità intangibile e a distanza. È presumibile che l’evoluzione della video chiamata, della video call, della chat su Instagram verso un ambiente emotivamente più coinvolgente è di per sé garanzia di successo. I punti ancora da smarcare sono rispettivamente legati allo
sviluppo dei device, alla messa a terra di questo ambiente virtuale nella relazione banca-cliente e al profilo di quest’ultimo. Quanto ai device si attende imminente lo sviluppo degli occhiali che sostituiscano quella maschera da subacqueo che fa un po’ Commodore 64.
Le barriere da sfondare Quanto alla messa a terra le Big tech integreranno il metaverso nelle loro piattaforme: Microsoft potrebbe integrare il suo metaverso Vortex nella piattaforma Teams. Sul profilo del cliente idealtipo che potrà usare il metaverso per dialogare con la banca o il suo consulente, se non si vedono limiti per le generazioni Y e Z, i nati tra il 1980 e il 2005, qualche punto di domanda si pone per i loro genitori, attualmente detentori della ricchezza, abituati a dialogare di persona con il proprio banker. Gli ultimi due anni ci hanno però abituato a rivoluzioni repentine e al crollo di barriere ritenute insormontabili, quindi: benvenuto tra noi metaverso.
Nicola Ronchetti founder & ceo di Finer Finance ExplorerLo sviluppo di altri device per la realtà aumentata potrà essere un ulteriore acceleratore di nuovi servizi
Mark Zuckerberg / ceo di FacebookIncontro con l’avatar
In futuro i consulenti finanziari potranno crearsi un alter ego digitale
di Maurizio PrimanniIl comparto delle banche non poteva essere indifferente al metaverso, al pari di quanto fatto in altri settori, dalla moda al tech al gaming. Questo mondo virtuale è un’ulteriore declinazione della terza grande rivoluzione della storia dell’uomo moderno: Internet, che ha cambiato il modo di vivere delle persone, come lo fecero ancor prima la macchina a vapore e l’elettricità. Certamente, lo
diciamo subito, ci sono aspetti etici/ morali da considerare. Pensiamo al caso dell’esperto di Google, che si è recentemente dimesso dalla struttura di intelligenza artificiale che dirigeva, in quanto a suo parere le macchine stanno diventando senzienti e in grado di provare sentimenti, il primo rischioso passo sulla strada verso un futuro dove, come nei film di fantascienza, i computer potrebbero avere il sopravvento sull’uomo. Tuttavia, per tornare a oggi, il metaverso
è sicuramente un ambito da monitorare per il settore finanziario. Rappresenta, grazie alle potenzialità della realtà aumentata e di quelle virtuale ed estesa, la frontiera dove in un futuro non necessariamente troppo lontano potrebbero essere allestiti prodotti finanziari con caratteristiche nuove, consulenti e clienti si incontreranno in modo diverso, per non parlare degli sviluppi che potrebbero riguardare la promozione e il pricing dei prodotti e dei servizi.
Non è un caso che J.P. Morgan, una delle quattro big bank statunitensi, e Hsbc, la prima banca europea in termini di capitalizzazione, abbiano già aperto le proprie filiali e attività nel metaverso; l’obiettivo è sperimentare per partecipare all’evoluzione di questo nuovo mondo.
La conquista del West
Le reti di consulenti finanziari, animate storicamente da curiosità e dinamismo, hanno già iniziato ad approfondire. Credo che, entrando nel dettaglio delle opportunità per la consulenza finanziaria, potremmo assistere nel futuro a due fasi.
La prima, che è oggi ai suoi albori ma che inesorabilmente tenderà ad affermarsi nel medio termine (e che è molto importante per attirare non solo i giovani, i cosiddetti millennial,
ma anche un pubblico molto più allargato di adulti nel metaverso) potremmo con uno slogan definirla “La conquista del West”. Qui gli investitori potranno letteralmente comprare a prezzi vantaggiosi nuove terre, sulla cui base poi si potranno costruire transazioni e prodotti finanziari dedicati al metaverso. Un West dove però le leggi sono rispettate, ciò grazie alla tokenizzazione dei pagamenti, dei beni e dei servizi, tramite l’architettura della Blockchain
Seconda fase
A questa prima fase ne seguirà una seconda, più in là nel tempo, quando tale mondo finanziario virtuale si sarà assestato e consolidato, nella quale i consulenti finanziari potrebbero avere la possibilità di creare un proprio avatar con cui frequentare, magari per qualche ora della loro giornata, il nuovo mondo del metaverso, per conoscere nuovi prodotti, promuovere la propria attività, relazionarsi con nuovi clienti, magari con cui incontrarsi successivamente nel mondo reale. Il processo sarà ovviamente bidirezionale. La consulenza finanziaria trarrà giovamento se saprà declinare attraverso il metaverso e i suoi strumenti le proprie peculiarità: il ruolo sociale del consulente, la capacità di gestire e assecondare in modo olistico il patrimonio del cliente, l’orientamento a rispondere con soluzioni efficaci alle aspettative e ai desideri del medesimo cliente e della sua famiglia.
Con un approccio flessibile e diversificato, puntiamo a trarre vantaggio dalle mutevoli condizioni di mercato e dalle opportunità di investimento sostenibile e a impatto positivo, investendo in diverse asset class tra cui azioni, obbligazioni societarie, governative e green, infrastrutture e liquidità. Il fondo è classificato come Art.9 del Regolamento SFDR.
leggere il Prospetto informativo e il Documento di Informazioni Chiave per gli Investitori, che illustrano i rischi di investimento associati a questi fondi e che descrivono i diritti degli investitori. Le informazioni qui contenute non sostituiscono una consulenza indipendente in materia di investimenti. M&G Luxembourg S.A. può decidere di terminare gli accordi presi per la commercializzazione in base al sulla distribuzione transfrontaliera. Informazioni sulla gestione dei reclami sono disponibili in italiano presso www.mandg. da M&G Luxembourg S.A. Sede legale: 16, boulevard Royal, L 2449, Luxembourg. Scopri di piùQuel fat tore umano
Aumento degli iscritti, dei giovani e delle donne. Ma anche una intensa attività di vigilanza, che trova sempre un riscontro positivo nei successivi pronunciamenti delle autorità giudiziarie. E alcune riflessioni importanti sul ruolo della tecnologia, del contatto umano con il cliente e dell’educazione finanziaria. Sono alcuni dei passaggi salienti contenuti nell’ultima Relazione Annuale di Ocf (l’Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo dei consulenti finanziari) presentata a Roma lo scorso 27 giugno, dalla presidente Carla Rabitti Bedogni
DATA IMPORTANTE
“Il 2021 ha segnato una tappa importante nel difficile percorso volto al superamento delle conseguenze della pandemia da Covid-19”, ha detto Rabitti Bedogni, “la fase dell’emergenza sanitaria sembra ormai alle spalle, l’economia dà segnali di ripresa”. La presidente di Ocf ha messo in evidenza che “le limitazioni connesse alla gestione degli effetti della pandemia hanno fatto emergere l’importanza della tecnologia quale strumento a supporto di una riorganizzazione dell’attività, anche dei consulenti finanziari, ma, al contempo, in un contesto di forte incertezza economica, rileva altresì
La presidente di Ocf Rabitti Bedogni esalta il ruolo del consulente 1 / Carla Rabitti Bedogni, presidente di Ocf, presenta la sua Relazione annuale della società 2 / L’aula dei Gruppi della Camera dove è stata presentata la Relazione lo scorso 27 giugnoTUTTE LE ETÀ DEI FINANCIAL ADVISOR
RIPARTIZIONE ANAGRAFICA DEGLI ISCRITTI ALL’ALBO OCF
30-39 anni>65 anni<30 anni
40-49 anni
l’importanza del fattore umano nella relazione con il cliente, quale strumento irrinunciabile di mitigazione della paura e del deficit di fiducia nella tenuta del sistema economico e finanziario che la pandemia ha innestato. Nel 2021, fortissimo è stato l’interesse dell’industria finanziaria per le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, come quelle basate su registri distribuiti. I legislatori europeo e nazionale, nonché le Authority di settore, sono ormai costantemente alle prese con questa importante spinta verso una sempre più ampia digitalizzazione del mercato dei capitali e dei servizi a esso connessi. Una modernizzazione tecnologica, anche dei processi
55.1% 7.0%
9.9%
50-65 anni
di prestazione della consulenza finanziaria, che tuttavia mai può sostituirsi al fattore umano (irrinunciabile, appunto, soprattutto in momenti di crisi di sistema), ma lo arricchisce, ponendosi piuttosto al suo servizio. In questo binomio è necessario trovare l’equilibrio tra innovazione tecnologica e processi decisionali che non possono essere spersonalizzati”.
VARIABILI GEOPOLITICHE
Lo scenario geopolitico, ha sottolineato Rabitti Bedogni, “porta con sé variabili non facilmente definibili. Oltre alla tragedia umanitaria, ecco affacciarsi una nuova crisi globale, che spaventa i mercati. Anche in questo complicato contesto il
ruolo del consulente è essenziale nell’assistere i risparmiatori nel costruire o riorganizzare le proprie strategie di investimento e nel comprendere, con razionalità, i nuovi rischi in cui, anche nel breve periodo, si muove. Un compito importante per ridimensionare la paura e l’incertezza e sfruttare al contempo anche le soluzioni a lungo termine che una politica di gestione della crisi deve mettere in campo. È il caso, ad esempio, degli investimenti Esg che si rendono sempre più urgenti, ma che necessitano, per poter decollare, di essere sostenuti anche dai mercati finanziari. Insomma, vecchie
GLI ISCRITTI REALMENTE ATTIVI
I NUOVI ISCRITTI DEL 2020
paure, ma anche nuove scelte e nuove possibilità di sviluppo che si aprono ai risparmiatori e che necessitano di essere accompagnati costantemente e singolarmente, come solo un consulente attento e preparato può fare. Il sovrapporsi di sfide di nuova generazione (la tecnologia) e di sfide che sembravano destinate ad un lontano ricordo (una pandemia) continua a trovarci impreparati. Negli ultimi mesi, accantonata l’emergenza sanitaria, l’Europa si è trovata direttamente catapultata in eventi, quelli bellici tuttora in corso, che sembravano appartenere a un tempo lontano. E con essi ci si trova ad affrontare di nuovo un ribaltamento delle condizioni socio-economiche connesse a un
rinnovato contesto”. Venendo all’attività dell’Ocf, la presidente ha ricordato che, per l’esercizio 2021, è continuata l’erogazione delle prove valutative a distanza, come già avvenuto da giugno 2020. Tale esperienza si è dimostrata positiva. Il numero dei partecipanti agli esami è in crescita.
CONTRIBUTO RIDOTTO Unitamente alla prova valutativa a distanza, si ripete una iniziativa di particolare rilievo, adottata già dal 2020, che ha riguardato la riduzione del contributo quota annuale dovuto dagli iscrivendi appartenenti al target giovani, al fine di sostenerne l’accesso alla professione e favorendo così anche il ricambio generazionale nell’attività
di consulente finanziario. In particolare, l’Organismo ha previsto il pagamento in misura ridotta del 50% del contributo quota annuale dovuto dagli iscritti (persone fisiche) che al momento del superamento della prova valutativa svolta nel 2020 avevano un’età non superiore ai 30 anni. I neo-consulenti finanziari con questi requisiti hanno avuto diritto a tale riduzione per i 2 anni successivi alla data del conseguimento dell’idoneità. “I giovani sono il nostro futuro”, ha detto Rabitti Bedogni, “e Ocf punta su di loro”. Infatti, si nota un incremento dei giovani a svolgere la professione di consulente finanziario.
Tale iniziativa è stata prevista anche per i giovani candidati risultati idonei nell’anno 2021.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI CONSULENTI IN ITALIA PREVALGONO LE REGIONI SETTENTRIONALI
NORD CENTRO - SUD E ISOLE
31.104
CONSULENTI FINANZIARI CONSULENTI FINANZIARIAndando ad analizzare i dati dell’Albo Unico dei consulenti finanziari, presentati con evidenza di dettaglio nella Relazione, con particolare riferimento ai consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, i risultati del 2021 sembrano interrompere il trend negativo registrato nel triennio precedente e accentuare le tendenze di crescita già accennate lo scorso anno. Gli iscritti alla sezione dell’Albo alla fine dell’anno risultano in lieve aumento. Nello specifico, gli iscritti sono pari a 51.900 con un incremento rispetto al 2020 dello 0,5%. Inoltre, con riferimento all’attivazione di nuovi mandati da parte degli intermediari autorizzati, si riscontra nel 2021 un incremento del 69,8%
rispetto al 2020. Aumenta del 2,4% la presenza del genere femminile rispetto allo scorso anno, mentre rimane stabile il numero di consulenti finanziari uomini, la cui incidenza sul totale della popolazione diminuisce lievemente”.
AUTONOMI IN CRESCITA
L’interesse delle donne verso la professione è confermato quindi anche nel 2021, tenuto conto che il 34,5% delle domande di iscrizione alle prove valutative è pervenuto da candidate donne. Esse, però, rappresentano a oggi poco più di un quinto degli iscritti, a dimostrazione del fatto che c’è ancora molto da fare.
Si ricorda che l’operatività delle sezioni dell’Albo unico relative ai consulenti finanziari autonomi
e alle società di consulenza finanziaria è stata avviata il 1° dicembre 2018. Al 31 dicembre 2021 risultano iscritti 428 consulenti finanziari autonomi 49 società di consulenza finanziaria, in aumento quindi rispetto al 2020 (in cui erano rispettivamente n. 306 e n. 44) Per quanto attiene all’esercizio dei poteri di vigilanza, le strutture di Ocf preposte, nell’ambito delle rispettive competenze, hanno consolidato nel corso del 2021 l’esercizio delle funzioni di vigilanza e sanzionatoria nei confronti dei consulenti finanziari”. Uno sguardo della presidente anche alle attività sanzionatorie: sono stati adottati in via d’urgenza 2 provvedimenti
di sospensione cautelare dall’esercizio dell’attività per un periodo massimo di 180 giorni, in presenza di elementi che hanno fatto presumere l’esistenza di gravi violazioni di legge ovvero di disposizioni generali o particolari emanate in forza del Testo Unico della Finanza. L’Organismo ha avviato, altresì, 28 procedimenti ai sensi dell’art. 7-septies, comma 2, TUF, adottando in 19 casi delibere di sospensione cautelare dall’esercizio dell’attività per un periodo massimo di un anno e nei restanti 9 casi la non adozione delle misure.
CASI PENALI
I provvedimenti di adozione della sospensione cautelare hanno riguardato, per lo più, fattispecie di assunzione da parte dei soggetti vigilati della qualità di imputato in sede penale, mentre in ipotesi residuali l’adozione della misura è stata assunta con riferimento all’avvenuta sottoposizione dei consulenti finanziari alle misure cautelari personali di cui al libro IV, titolo I, capo II, del codice di procedura penale. L’Organismo, inoltre, in 3 casi ha proceduto alla revoca di una delibera cautelare adottata, in ragione del venir meno dei presupposti che ne avevano determinato l’assunzione e, in specie, dell’intervenuta assoluzione del consulente nel procedimento penale prima pendente. Nel medesimo periodo, l’Ufficio Sanzioni Amministrative ha determinato l’adozione di provvedimenti
nei confronti di 109 soggetti iscritti, in particolare, 99 consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, 8 consulenti finanziari autonomi e 2 società di consulenza finanziaria. Con riferimento ai provvedimenti di natura sanzionatoria sono state deliberate 23 radiazioni dall’Albo, 30 sospensioni dall’Albo per periodi da un minimo di uno a un massimo di quattro mesi, 37 sanzioni pecuniarie di importo pari ad euro 516, 17 richiami scritti e 2 archiviazioni. “Mi preme rilevare un dato significativo che ci rende orgogliosi”, ha detto Rabitti Bedogni: “Notiamo con soddisfazione il consolidamento degli indirizzi contenuti nelle decisioni deliberate dal Comitato di Vigilanza da parte dell’Autorità giudiziaria. I giudici di merito hanno quasi sempre confermato tutti i provvedimenti adottati dal Comitato di Vigilanza, segno questo di una corretta e ampia motivazione da parte dell’Organo decidente”.
I TREND DEL 2022
Nei primi mesi del 2022, i dati dell’Albo sembrano confermare i trend del 2021. I consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede risultano complessivamente 52.267, lo 0,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Con riferimento ai consulenti finanziari autonomi e alle società di consulenza finanziaria, i soggetti iscritti all’Albo
UNDER 30
Marco Tofanelli segratario generale di Assoreti
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Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri, che possono variare. Ad uso esclusivo di investitori professionali. Nell’Unione Europea, il presente
è stato approvato da Goldman Sachs Asset Management Funds Services Limited, che è regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Gli obiettivi non garantiscono in alcun modo i risultati futuri. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima dell‘adesione leggere il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione e il prospetto disponibile sul sito Internet https://assetmanagement.gs.com/content/gsam/ita/it/advisors/homepage.html e presso gli intermediari collocatori. Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio è comparto della SICAV di diritto lussemburghese Goldman Sachs Funds. Il presente documento non rappresenta un‘offerta di acquisto o sottoscrizione di quote. Prima di ogni investimento consigliamo di contattare il vostro consulente finanziario. Riservatezza: Nessuna parte di questo materiale può, senza il previo consenso scritto di Goldman Sachs Asset Management, essere (i) riprodotta, fotocopiata o duplicata, in qualsiasi forma, con qualsiasi mezzo, o (ii) distribuita a qualsiasi persona che non sia un dipendente, un funzionario, un amministratore o un agente autorizzato del destinatario. Goldman Sachs & Co., © 2022 Goldman Sachs. Tutti i diritti riservati. 253743-OTU-1478729
nelle rispettive sezioni sono complessivamente 475 consulenti finanziari autonomi e 56 società di consulenza finanziaria.
La prova valutativa a distanza è stata confermata anche per tutto il 2022 e, tenuto conto degli ottimi risultati in termini di fruibilità, sicurezza e flessibilità sia per Ocf sia per i candidati, si auspica che tale modalità possa essere utilizzata in modo stabile.
APPELLO AL LEGISLATORE
Nel 2021, inoltre, l’Ocf ha lanciato il portale “Informarsi Conviene”, mirato a diffondere nozioni basilari, considerazioni generali e qualche consiglio pratico, per agevolare un avvicinamento ai servizi di investimento da parte dei risparmiatori. Ulteriori iniziative di Ocf e del Comitato di Educazione Finanziaria (EduFin), di cui l’Organismo fa parte, mirano a sensibilizzare il legislatore sulla necessità di realizzare interventi organici che consentano l’inserimento obbligatorio, nell’ambito dell’educazione civica, dell’educazione finanziaria nelle scuole dell’obbligo, nella consapevolezza che l’istruzione scolastica rimane uno dei fattori più importanti per garantire livelli adeguati di comprensione dei concetti finanziari. “A questo proposito è necessario porre attenzione alla formazione e all’aggiornamento dei docenti stessi”, scrive nella sua relazione Rabitti Bedogni: “In tale ottica, la consulenza finanziaria si propone
quale strumento per rafforzare le competenze e le conoscenze finanziarie degli investitori. L’educazione finanziaria rappresenta un tema su cui occorre certamente continuare a concentrarsi. Non c’è crescita senza educazione, in ogni ambito. Per questo l’educazione finanziaria, pilastro per la stabilità e la crescita economicosociale del Paese, rappresenta il cuore dell’innovazione e del miglioramento. Come dimostrato però anche da una recente indagine, il livello di alfabetizzazione degli italiani in materia finanziaria, previdenziale e assicurativa dimostra ancora un notevole divario tra l’Italia e gli altri paesi Ocse”.
INVERSIONE DI TENDENZA
“Tuttavia, il livello di alfabetizzazione risulta in lieve crescita rispetto agli anni passati. Un dato importante è che più della metà dei partecipanti all’indagine in occasione di scelte finanziarie rilevanti approfondirebbe temi potenzialmente utili.
Di questi, un terzo si rivolgerebbe al proprio intermediario e/o consulente finanziario. Questo dato ci conforta. L’attività dei consulenti finanziari, attraverso il nuovo approccio olistico della consulenza, si pone, dunque, come un importante strumento di diffusione dell’educazione finanziaria tra i clientiinvestitori”, ha concluso la presidente di Ocf.
DALLA RELAZIONE ANNUALE DI OCF EMERGONO DATI MOLTO POSITIVI PER IL NOSTRO SETTORE E PER I SUOI TREND DI SVILUPPO
Luigi Conte presidente di Anasf
Global Brands Fund
L’importanza
Perché investire in Global Brands Fund?
1Aziende di alta qualità
Focalizzandosi su aziende di alta qualità – ossia società in grado di accrescere regolarmente il patrimonio degli azionisti nel lungo periodo – e sulla gestione dei rischi di ribasso, il comparto ha offerto per più di vent’anni interessanti caratteristiche di rischio e rendimento.
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Marchi di punta
Il team cerca di individuare società di qualità elevata, il cui vantaggio competitivo è legato ad attività immateriali difficili da replicare come marchi, licenze o reti. Tali società si distinguono spesso per la capacità di generare ricavi ricorrenti, che promuovono sostenibilità e resilienza, nonché per gli ottimi team manageriali che riescono ad allocare il capitale in modo efficiente.
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Caratteristiche difensive
Il Fondo ha una storia di partecipazione ridotta ai ribassi durante i periodi di debolezza dei mercati, riuscendo a generare risultati nei momenti di maggior bisogno, ad esempio durante la crisi finanziaria globale o il primo trimestre 2020.
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Il valore degli investimenti e i proventi da essi derivanti possono aumentare come diminuire e un investitore può non recuperare l’importo investito.
1 Rating al 30 apr. 2022. Su 3740 fondi. In base al rendimento corretto per il rischio. Azioni di classe A: rating a 3 anni pari a 4 stelle; rating a 5 anni pari a 5 stelle; rating a 10 anni pari a 5 stelle. La presente comunicazione ha carattere promozionale. Prima dell’adesione al Comparto, gli investitori sono invitati a prendere visione dell’ultima versione dei Key Facts Statement, disponibile in inglese e nella lingua ufficiale della propria giurisdizione sul sito morganstanleyinvestmentfunds.com. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua inglese sullo stesso sito web. Se la società di gestione del Fondo in questione decide di porre fine al suo accordo per la commercializzazione di tale fondo in qualsiasi paese del SEE in cui è registrato per la vendita, lo farà in conformità delle pertinenti norme OICVM.
NOTA INFORMATIVA EMEA – La presente comunicazione di marketing è stata pubblicata da MSIM Fund Management (Ireland) Limited. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è autorizzata e regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è una private company limited by shares di diritto irlandese, registrata con il numero 616661 e con sede legale in The Observatory, 7-11 Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, D02 VC42, Irlanda.
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Spazio a Widiba
luci&ombre
di Fabrizio TedeschiLE GIUSTE PROPORZIONI
di Andrea BarzaghiUn investimento di 30 milioni di euro nell’arco di un quadriennio. È quello che il gruppo Monte dei Paschi di Siena ha deciso di mettere sul piatto per far crescere Banca Widiba.
Ampie potenzialità
Leggendo tra le azioni previste nel piano di Mps per il 20222026 emergono infatti le ampie potenzialità di crescita della rete dei consulenti finanziari del gruppo. Ecco il passaggio, dedicato proprio a Widiba dai vertici di Mps: “Il piano vuole valorizzazione del ruolo di advisor per la gestione del risparmio
delle famiglie. In particolare il piano si pone l’obiettivo di valorizzare appieno Widiba, challenger bank del gruppo, per la quale sono previsti importanti investimenti per oltre 30 milioni di euro per portare a scala il suo modello di business, sempre più orientato alla consulenza finanziaria”.
La soglia dei 10 miliardi La società diretta da Marco Marazia ha un organico di 538 consulenti finanziari (dati Assoreti di aprile 2022) e nel 2021 ha visto le proprie masse sfiorare la soglia dei 10 miliardi di euro, attestandosi per la precisione sui 9,9 miliardi.
@bluerating_com
U
n’interessante sentenza della Corte Europea pone una serie di problemi alla magistratura e alle autorità di vigilanza. Con riferimento a normative austriache (quindi non direttamente italiane) in materia di lavoro, la Corte ha stabilito che il principio di proporzionalità della sanzione è immediatamente applicabile alla normativa interna. Di conseguenza, ove il giudice o anche l’autorità ritenessero la sanzione sproporzionata alla violazione commessa, potrebbero immediatamente disapplicare la norma interna. In Italia la Corte Costituzionale ha sancito l’incostituzionalità di una norma punitiva di un reato minimo sproporzionata alla gravità del fatto sanzionato. Se applichiamo il principio a sanzioni molto pesanti, a maggior ragione ancora più sproporzionate, come ad esempio nel caso del market abuse, gli interessi coinvolti sono molto maggiori. In sintesi il giudice si troverebbe nella situazione di disapplicare la pena prevista dalla legge per applicarne una di gravità inferiore. Il problema si complica laddove il principio di proporzionalità si dovesse applicare non solo alla pena, ma ad altri istituti e norme, quali ad esempio la Mifid per quanto riguarda la struttura amministrativa o le funzioni di controllo. E fino a che punto sarà possibile spingersi. In sintesi: il soggetto vigilato potrà di sua iniziativa disapplicare un regolamento con obblighi non proporzionati alla situazione?
tedeschi@alezio.net
Il gruppo Mps investe 30 milioni nella sua banca-rete Marco Marazia / direttore generale di Banca WidibaPoker di Credem
Credem rafforza la rete di consulenti finanziari in Lombardia e in particolare nella provincia di Bergamo con l’ingresso di nuovi Financial Wellbanker. Si tratta di quattro professionisti con una consolidata esperienza: Vincenzo Del Giudice, Maurizio Bergamini e Ivan Vitali provenienti da Widiba, a cui si è aggiunto Claudio Agazzi da IWSim. L’obiettivo del reclutamento è proseguire lo sviluppo nell’area e raddoppiare la quota di mercato entro il 2023 con l’inserimento di professionisti esperti, provenienti anche dal settore bancario. Salgono così a 20 da inizio anno gli ingressi nella consulenza finanziaria del gruppo emiliano.
FIDEURAM ISPB, INGAGGI A RAFFICA
contropelo di Giuseppe Santorsola
IL SENSO DEL “WHATEVER”
Capulli va a DBFA
Deutsche Bank Financial Advisors ha comunicato l’ingresso nella propria rete di un importante manager di lungo corso. Si tratta di Angelo Capulli, che ricoprirà il ruolo di Area Manager Growth. Capulli nella sua lunga carriera ha ricoperto nel tempo ruoli di responsabilità in diverse aree geografiche del Paese.
Giuntini in CheBanca!
Prosegue la crescita della rete dei consulenti finanziari CheBanca! che si rafforza in Veneto con l’ingresso di un professionista di esperienza: Umberto Giuntini con il ruolo di Mediobanca Financial Advisor (qualifica rivestita dai consulenti finanziari CheBanca! con portafogli superiori a 50 milioni di euro). Il nuovo consulente entra a Vicenza.
Per la prima volta dal 1994, la Fed ha alzato i tassi di interesse dello 0,75% confermando la volontà (da dimostrare) di riportare l’inflazione verso il 2%. Con il terzo aumento, il costo del denaro sale tra l’1,5% e l’1,75%. Un anno fa era 0,00%0,25%. L’aumento di 150 basis point impatta su una massa monetaria e un debito non lontani da 20mila miliardi di dollari, somma molto superiore a quella in campo nella Ue. Questa scelta ipotizza che non vi sia bisogno di attuare una brusca stretta monetaria come fu nel 1980. Non si desidera rischiare una recessione o un aumento della disoccupazione. Scommessa difficile ma necessaria da accettare. Comportamento opposto a quello della Bce, restia nel muovere la stabilità monetaria degli ultimi sei anni. Peraltro, il 9 giugno la Bce ha deciso per la prima volta di programmare il rialzo dei tassi di rifinanziamento a partire da luglio; come atteso, ha invece annunciato la fine del piano Pepp annunciando (e poi modificando nel testo) la graduale normalizzazione della politica monetaria (se le condizioni esogene non dovessero peggiorare). La sensazione, da monitorare, è che questa volta l’annuncio della Bce manchi del senso del “whatever”, mentre questa impressione si riscontra nella Fed. L’accoppiata Powell-Lagarde si presenta invertita nelle scelte rispetto a quella EllenDraghi. Non è però una questione di gender quanto di equilibri interni e chiara lettura della situazione. Will it be enough? I mercati sono nervosi.
santorsola@uniparthenope.it
Nel periodo 1° gennaio - 31 maggio 2022 nelle reti Fideuram, Sanpaolo Invest e IW Private Investments sono stati inseriti 142 nuovi private banker. Il numero complessivo dei consulenti delle 3 reti, al 31 maggio, è di 5.483 professionisti. Ecco alcuni nomi: Laura Cavedoni, Fabrizio Dezio, Sara Berardi, Fabio Alberti, Beatrice Brizza Cataldo, Andrea Orsello, Gabriele Musso, Matteo Cantini, Barbara Fabiano, Giorgio Iuso Paride. Angelo Capulli / Deutsche Bank FA Tommaso Corcos / Fideuram ISPB12 PREMI FISSI MEMORY CASH COLLECT SU PANIERI DI AZIONI
Dodici
Premi
Premi
ssi mensili non condizionati dall’andamento dei Sottostanti e Barriera no al 50%
Rimborso
I Certificate 12 Premi Fissi Memory Cash Collect su Panieri di azioni consentono di ottenere un premio fisso per i primi dodici mesi. Inoltre, dal tredicesimo mese di vita, i Certificate pagano potenziali premi mensili con Effetto Memoria nelle date di valutazione mensili purché le azioni che compongono il paniere quotino tutte a un valore pari o superiore al Livello Barriera (fino al 50% del rispettivo valore iniziale). A partire dal dodicesimo mese di vita, i Certificate possono scadere anticipatamente qualora nelle date di valutazione mensili tutte le azioni che compongono il paniere quotino a un valore pari o superiore al rispettivo valore iniziale. In questo caso l’investitore riceve, oltre al premio mensile, il Valore Nominale oltre gli eventuali premi non pagati precedentemente (c.d. Effetto Memoria).
se la quotazione di
NLBNPIT1AIZ1
NLBNPIT1AJ01
NLBNPIT1AJ35
NLBNPIT1AJ43*
NLBNPIT1AJ68*
AZIONI SOTTOSTANTI
Eni SpA, Enel, Tenaris SA 60% 0,75%
Unicredit, Mediobanca, Banco BPM 50% 0,85%
Stellantis NV, Porsche Automobil Holding SE, MercedesBenz Group AG 60% 1,00%
Stellantis NV, Tesla Inc, Lucid 50% 1,85%
Leonardo, Safran, Bae System 60% 0,85%
NLBNPIT1AJ92* Advanced Micro Devices Inc, Zoom, Uber 50% 1,20%
NLBNPIT1AJB0*
Air France, Easyjet, Airbus 50% 1,10%
e deliberativi
alle ragioni pratiche di ogni utente
di Gaetano Megale
Il ruolo del consulente può essere esercitato a seconda dei valori professionali e dell’autonomia dell’utente, generando quattro modelli: deliberativo, interpretativo, informativo, e paternalistico.
Nel modello deliberativo il consulente e l’utente stabiliscono una serie di ragioni pratiche, anche etiche, alla base della consulenza.
Funzione pedagogica
Il professionista ha una funzione pedagogica, articolando all’utente i valori significativi della pianificazione che dovrebbero essere considerati per individuare gli obiettivi del ciclo di vita.
Il professionista aiuta l’utente ad assumersi le responsabilità di decidere, in termini razionali ed eticamente rilevanti, non solo per sé stesso e per i propri cari, ma anche nei confronti delle diverse comunità alle quali entrambi
appartengono: individuali (l’utente, la famiglia, il professionista), istituzionali (colleghi, dipendenti, organizzazioni), sociali (settore, stato, società). Tutto ciò, rispettando la dignità delle persone e respingendo le pretese irresponsabili o immorali di chiunque.
Il meglio nei valori
Sotto il profilo valoriale, il modello sarebbe quello ideale, perché valorizza autenticamente l’autonomia dell’utente. Infatti, le decisioni realmente libere e razionali richiedono deliberazione, ossia la valutazione critica dei valori e preferenze. Il consulente non è neutrale moralmente perché attiva con l’utente un ragionamento sulla responsabilità che ognuno di noi ha verso gli altri. Così, il consulente può assumere effettivamente un ruolo sociale trasformativo, eticamente rilevante, al di là di proclami strumentali e auto-gratificanti.
Un tris di competenze
Il modello di training professionale dei consulenti finanziari di Credem
di Daniele Tortoriello
La formazione dei consulenti finanziari. BLUERATING ne ha discusso con Giuseppe Vicentelli, responsabile formazione rete financial wellbanker di Credem. Iniziamo con la struttura dell’area formazione che è gestita dalla direzione commerciale dei financial wellbanker, in collaborazione col team formazione e competenze dell’area people di Credem.
Ruolo chiave
“La formazione svolge un ruolo chiave nello sviluppo della professione di consulente finanziario”, spiega Vicentelli. “A livello individuale consente di incrementare e aggiornare le già elevate competenze che la professione richiede. In un’ottica più generale, supporta la condivisione e l’impegno dell’azienda e del professionista, verso il raggiungimento di obiettivi ambiziosi di crescita, qualitativi e quantitativi. Contribuisce inoltre alla creazione di una cultura e di un modello operativo condivisi e agevola la gestione del cambiamento. In sintesi crea valore per il cliente, destinatario finale della competenza del consulente”. Per la consulenza finanziaria di Credem sono importanti tre macro-aree di competenze: competenze tecniche, per assumere decisioni in materia finanziaria e patrimoniale; competenze di comunicazione, per conoscere il cliente e dialogare con lui; competenze
psicologiche e comportamentali, per gestire le emozioni e fare scelte consapevoli. La progettazione dell’offerta formativa avviene attraverso l’ascolto dei consulenti, per capire le esigenze formative maggiormente sentite. “L’esperienza formativa non deve essere fine a sé stessa”, afferma Vicentelli, “ma deve essere progettata con criteri orientati a valutare il ritorno dell’investimento e il reale coinvolgimento dei partecipanti. La formazione è una leva fondamentale della competitività perché rappresenta la palestra in cui individui e aziende possono adeguatamente prepararsi prima di scendere in campo e ritrovarsi dopo per analizzare i fattori di successo e di insuccesso.
Condivisione di obiettivi
Ogni consulente finanziario non deve acquisire solo un bagaglio di nozioni, tecniche o relazionali che siano, ma deve portare a casa un’esperienza, un “senso di appartenenza”, una condivisione di valori e un Dna comune”. Infine uno sguardo ai futuri scenari. Il consulente, per Credem, deve puntare a una leadership di servizio che lo faccia percepire come un professionista che crea valore per il cliente che, a sua volta, deve essere consapevole del valore che trae dalla relazione con il consulente, basata sulla reciproca conoscenza e condivisione degli obiettivi.
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L’esperienza formativa è una leva competitiva fondamentale per il successo
Giuseppe Vicentelli responsabile formazione rete financial wellbanker di Credem
Alleggeriamo la mente
di Maria Grazia RinaldiAllena la tua mente ogni giorno se vuoi migliorare la tua performance.
Aristotele sosteneva: “Noi siamo
quello che facciamo ripetutamente. Perciò l’eccellenza non è una azione, ma una abitudine”. Quindi l’eccellenza non è altro che un modo di pensare e di agire. All’interno
di quest’ottica, c’è bisogno che ognuno si assuma la responsabilità dei propri pensieri e delle proprie azioni. Diverse sono le ricerche che evidenziano come l’allenamento
Come liberarsi dei pensieri negativi che sono ostacolo alle performancementale, migliori sia la performance che la produttività. Possiamo allenare la nostra forza mentale ogni giorno, nessuno è nato già forte, lo è diventato. Quando pensiamo a come migliorare una performance spesso accade di pensarci in termini di evitamento: “Non dovrei fare questo; non dovrei dire quello”.
Pensieri e immagini
In realtà ciò che ci rende più efficaci consiste nel pensare a cosa vogliamo ottenere anziché pensare a quello che non dovremmo fare o dire. Ricordiamoci che i pensieri creano delle immagini mentali, considerando che abbiamo la possibilità di scegliere, creiamo quelli più funzionali per il nostro benessere. Creiamo scene di piacere piuttosto che di dolore.
In psicologia è stata coniata la teoria dell’auto-coerenza. Questo fenomeno sta a significare che la nostra mente ci spinge ad agire in maniera del tutto coerente con l’immagine che abbiamo di noi stessi. Se pensiamo di non valere abbastanza, la mente metterà in campo una serie di comportamenti auto-sabotanti che ci porteranno proprio lì dove noi ci vediamo. Ecco perché le persone che non hanno una buona autostima tendono a mettere in campo comportamenti autodistruttivi. Spesso siamo proprio noi i primi nemici di noi stessi. Tutti abbiamo delle insicurezze, dobbiamo identificarle per poterle gestire ed evitare che diventino delle interferenze tra noi e il nostro successo. Usiamo quindi le nostre insicurezze per individuare le nostre aree di miglioramento.
Lavoriamo su di esse per crescere, per trovare gli stimoli idonei per diventare ogni giorno migliori. Per avere successo dobbiamo essere umili, solo così potremo perseguire i miglioramenti. Dobbiamo esaminare le nostre convinzioni, identificare quelle potenzianti, individuare quelle depotenzianti e lavorare su queste ultime. Le nostre convinzioni condizionano le nostre capacità. Se quindi sono convinto di non potercela fare, per il principio di auto coerenza di cui abbiamo parlato prima, i miei comportamenti tenderanno a dimostrare la veridicità di questa affermazione. Ecco che diventare consapevoli di questi meccanismi, ci aiuterà a mettere in dubbio le nostre affermazioni, ad approfondire come siamo arrivati a certe conclusioni, a comprendere che ci sono sempre alternative
Orientamento dell’animo Secondo lo psichiatra Aaron Beckham il nostro modo di pensare, condiziona come ci sentiamo. Il nostro stato d’animo orienta inevitabilmente le nostre azioni. Dalla sua esperienza, il dottore notò che i pazienti depressi evidenziavano pensieri negativi, che definì automatici. Il dottore capì che per poterli aiutare era necessario far prendere atto alle persone di quei pensieri automatici per poter poi agire su di essi. Egli notò che alcune convinzioni, se non messe mai in dubbio, possono portare a comportamenti auto-sabotanti. Egli sottolineò la profonda correlazione tra pensieri, emozioni e azioni. Ricordiamoci sempre quando ci sentiamo mentalmente
Maria Grazia Rinaldi head hunter e psicologa iscritta all’AlboMolto spesso i nostri problemi diventano più grandi di quello che sono in realtà perché siamo noi stessi a ingigantirli
appesantiti che i pensieri sono solo pensieri. A volte per stare meglio basta iniziare a prendere atto di quali pensieri stiamo facendo. Spesso i nostri problemi diventano più grandi di quello che sono, perché noi con i nostri pensieri li stiamo ingigantendo. Evolversi significa sbarazzarsi delle nostre convinzioni limitanti ed aprire la mente alla possibilità di miglioramento costante. “La mente è come una valigia che andrebbe svuotata di tutti quei pensieri inutili che la appesantiscono soltanto”, Emanuela Breda
Il meglio di Pitti Uomo
Una selezione di proposte all’ultima manifestazione fiorentina di moda maschile
di Edoardo BlosiCome di consueto, il menswear internazionale si è dato appuntamento nel capoluogo toscano, per svelare le novità della stagione primavera estate. Dal 14 al 17 giugno scorso, Pitti Immagine Uomo ha proposto un fitto calendario di eventi e lanci internazionali dedicati alla moda maschile contemporanea. Tra esposizioni in Fortezza da Basso ed eventi in giro per Firenze, il sito web italiano del magazine Robb Report, www.robbreport.it, ha selezionato il best of Pitti Uomo 102
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AURE DI BIAGINI
La collezione uomo SS23 di Biagini ricorda un verso tratto dai Sepolcri di Ugo Foscolo, legato a Firenze e allo spirito leggero che pervade le sue strade. Si chiama Aure e racconta di una brezza vitale, dinamica e naturale, rappresentata con forme morbide, accoglienti e combinazioni di colori legati al mondo botanico. La linea Atacama si ispira al deserto e gioca con contrasti cromatici. Il borsone da viaggio Dune è in canvas naturale di cotone.
MANUEL RITZ
Mondo sartoriale e streetwear plasmano il segno di Manuel Ritz combinando tessuti apparentemente agli antipodi, ma che si intrecciano con inaspettata armonia. Blazer monopetto in gabardina accolgono inserti in nylon waterproof, mentre pantaloni in tessuti tecnici si abbinano a elementi ispirati al calcio
Anche quest’anno il menswear si è dato appuntamento per due giorni alla For tezza da Basso
STILE LATINO
ACQUA DELLE LANGHE
Una collezione che nasce dalla passione per i profumi e dall’intenso legame con il territorio dove nasce ogni fragranza: le Langhe, Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco dal giugno 2014. La scelta del nome “Acqua” è una sfida per lasciar parlare le otto fragranze nate nella terra dei vini e del tartufo bianco.
HUSKY
È tempo di total-look per Husky Original, brand creato da Alessandra e Saverio Moschillo con un core specifico sui capispalla. La SS23 rivela una nuova apertura su altri capi di abbigliamento come felpe, polo, t-shirt e pantaloni. Non possono mancare anche una linea di calzature e borse coordinate. Le sfumature di colore sono un omaggio alla stagione estiva. Forti e vivaci, affiancano il verde, blu, rosso e giallo, colori rappresentativi del brand.
Finanza d’eccellenza
ITForum Awards 2022: nomi e volti dei vincitori della kermesse di Rimini
Broker, banche, emittenti di certificati, manager, imprenditori ed esperti di formazione. Sono tante le professionalità premiate nelle scorse settimane a Rimini con gli ITForum Awards. La 27esima edizione di ITForum, in calendario il 16 e 17 giugno 2022 al Palacongressi di Rimini, non si è caratterizzata infatti soltanto per i suoi tradizionali appuntamenti con la didattica e
con le conferenze di noti personaggi del mondo del trading e degli investimenti; la novità di quest’anno, oltre al ritorno in presenza della manifestazione dopo le edizioni online nel periodo della pandemia
del Covid-19, è stata l’assegnazione di venti premi in altrettante categorie, destinati a manager e società italiane e straniere del settore finanziario.
La cerimonia di gala degli ITForum Awards si è tenuta nella serata del 16 giugno al Grand Hotel di Rimini. Sfogliando le pagine seguenti, i lettori possono conoscere i nomi e i volti dei vincitori.
CRIPTOVALUTE: OPERATORE DELL’ANNO
nomination
21Shares - Binance - Conio
vincitore CONIO
TRADING: SMART USABILITY
nomination De Giro - E-Toro - XTB
vincitore XTB
Per aver portato il mondo crypto all’interno
istituzionale come Banca Generali, rendendola la prima banca italiana crypto-friendly
Christian Miccoli ceo & co-founder di Conio
ETF/ETP: INNOVAZIONE NEL SETTORE
nomination
21Shares - Global X - Granite
21SHARES
Per la facilità e la semplicità di utilizzo della piattaforma e l’app mobile xStation
Gabriele Schipa responsabile del mercato italiano di XTB
CERTIFICATI: EMITTENTE ITALIANO DELL’ANNO
nomination Banca Akros - Aletti - Intesa Sanpaolo - UniCredit
vincitore INTESA SANPAOLO
Istituto bancario leader in Italia per grandezza dell’offerta di certificates al top per completezza e dinamicità
Claudia Massimo SianoCERTIFICATI:
EMITTENTE ESTERO DELL’ANNO nomination
Bnp Paribas - Societe Generale - Vontobel
vincitore SOCIETE GENERALE
Da sempre tra i leader di mercato, anche in Italia, nel settore dei certificates
Camilla Ventura director / listed products sales di Societe Generale
CERTIFICATI:
PRODOTTO INNOVATIVO DELL’ANNO nomination IG - Leonteq - Vontobel
vincitore IG
Grazie ai certificati turbo 24 che rimangono una grande innovazione e danno ora anche la possibilità di investire su Bitcoin ed Ethereum
CERTIFICATI: OFFERTA DI PRODOTTI PIÙ COMPLETA
nomination
Intesa Sanpaolo - UniCredit - Vontobel
vincitore UNICREDIT
Per l’ampiezza della gamma di sottostanti Un’offerta ad hoc per trader e investitori più esigenti
Marco Medici sales public distribution Italy di UniCredit
CERTIFICATI: SERVIZIO AI CLIENTI nomination
Bnp Paribas - Intesa Sanpaolo - Vontobel
vincitore VONTOBEL
Per l’attenzione rivolta ai clienti e la capacità di dare loro risposte in maniera veloce e allo stesso tempo accurata
Fabio De Cillis country manager per l’Italia di IG
Jacopo Fiaschini resp. flow products distribution Italia di Vontobel
CONSULENZA FINANZIARIA
INDIPENDENTE: IMPEGNO PER IL SETTORE
nomination
Io Investo - Moneyfarm - Nafop
vincitore NAFOP
Per la formazione e la promozione di questo comparto in Italia
IMPEGNO PER LA SOSTENIBILITÀ
nomination
Bnp Paribas - Invesco - IWBank
vincitore
BNP PARIBAS
Esg per l’istituto transalpino non è solo un semplice marchio, ma un vero modus operandi che guida la filosofia degli investimenti
Giuseppe Romano - Luca Mainò membro del consiglio direttivo di Nafop - membro del board di Nafop
TRADING ONLINE: OPERATORE ITALIANO DELL’ANNO nomination Directa - Sella - Webank
vincitore SELLA
Formazione, piattaforma e offerta di prodotti si confermano al top
Diego Salgarella
responsabile business trading online Bse di Banca Sella
Nevia Gregorini head of italian exchange traded solutions di Bnp Paribas
TRADING ONLINE: OPERATORE ESTERO DELL’ANNO nomination
ActivTrades - Avatrade - TopFX
vincitore ACTIVTRADES
Per l’ampiezza dell’offerta e una piattaforma di trading da sempre tra le migliori
Alessio Falanga - Paolo Broccardo head of sales di ActivTrades - account representative di ActivTrades
TRADING ONLINE: MIGLIORE PIATTAFORMA
nomination
Directa - IG - IWBank
vincitore DIRECTA
Per essersi confermata al top in termini di fruibilità dell’offerta di prodotti
Vincenzo Tedeschi amministratore delegato di Directa
TRADING & INVESTIMENTI: MULTICANALITÀ
nomination
Fineco - IWBank - Webank
vincitore FINECO
TRADING & INVESTIMENTI: IMPEGNO PER LA FORMAZIONE
nomination
Directa - Fineco - Webank
vincitore WEBANK
Dai webinar agli eventi formativi, sempre con docenti tra i migliori nel panorama italiano
Simona Di Claudio
organizzazione eventi - sviluppo vendite direzione commerciale trading di Webank
TRADING & INVESTIMENTI: OFFERTA DI PRODOTTI PIÙ COMPLETA
nomination IWBank - Webank - Sella
vincitore IWBANK
Per l’ampiezza della gamma degli strumenti a disposizione della clientela
Alessandro Forconi responsabile area trading e mercati di IWBank PI
Bye Bye Tax
I paesi dove è più facile nascondere la ricchezza
di Sara MortariniPer evadere le tasse non occorre andare alla ricerca di qualche isola esotica sperduta nell’Oceano.
Stando a una ricerca condotta da The Tax Justice Network, che ha assegnato un punteggio ai diversi paesi in base a quanto il loro sistema legale e finanziario aiuta le persone a nascondere la propria ricchezza, non c’è posto
migliore degli Stati Uniti per passare inosservati agli occhi del Fisco. Secondo quanto rileva lo studio, gli Usa hanno nettamente peggiorato il proprio posizionamento a partire dal 2020, ottenendo quest’anno il poco lusinghiero primo posto nella classifica per la prima volta da quando è stata creata nel 2009. Secondo il Tax Justice Network, il peggioramento del punteggio degli Stati Uniti è
IN BREVE DAL MONDO Più “giovani” con Kim
Kim Kardashian (nella foto) lancia un nuovo marchio di skincare, SKKN BY KIM. Il progetto, presentato dalla stessa influencer su Instagram, è un vero e proprio “rituale ringiovanente composto da nove prodotti per la cura della pelle che ho personalmente sviluppato dall’inizio alla fine”. Lanciato a fine giugno, cinque anni dopo il lancio della sua linea KKW Beauty, Kardashian ha deciso di dare un nuovo volto al suo impero della bellezza. Innanzitutto, cambiandogli nome, eliminando così la lettera W, simbolo di West, suo ex cognome da sposata.
Gli Stati Uniti sono in prima posizione per il loro rifiuto di scambiare dati e informazioni con il Fisco straniero
dovuto al loro rifiuto di scambiare informazioni con le autorità fiscali di altri paesi. Il presidente Joe Biden, ben consapevole del problema, ritiene le riforme per una maggiore trasparenza un pilastro fondamentale della sua politica estera e ha promesso di affrontare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. Gli Usa comunque sono in buona compagnia: altri 4 dei paesi del G7 (Regno Unito, Giappone,
Germania e Italia) sono responsabili di aver ridotto di oltre la metà i progressi globali contro il segreto finanziario, secondo il Tax Justice Network. A oggi, secondo le stime, circa 10mila miliardi di dollari sono offshore. Si tratta di oltre 2,5 volte il valore di tutte le banconote in dollari ed euro in circolazione nel mondo. Qui sotto gli otto paesi più adatti a nascondere la ricchezza.
IN BREVE DAL MONDOFronte spiaggia a Malibu
La cantante Pink e il marito, l’ex campione di motocross Carey Hart (nella foto), hanno rimesso in vendita la loro proprietà sulla costa della California, a Malibu, poco meno di un anno dopo averla acquistata per 13,7 milioni di dollari. La richiesta è in linea con la cifra pagata a suo tempo: 13,9 milioni di dollari. La casa fronte spiaggia, con una superficie di circa 400 metri quadri e cinque camere da letto, era già stata messa in vendita poco prima, a ottobre del 2021, per poi essere ritirata dal mercato appena un paio di mesi dopo.
Il guadagno è stellare
La graduatoria dei ceo d’azienda più pagati negli Stati Uniti durante il 2021
di Sara MortariniC’è un’unica donna nella classifica di Fortune 500 dei ceo più pagati negli Stati Uniti nel 2021. Si tratta di Safra Catz, manager statunitense di origine israeliana alla guida del colosso Oracle dal 2014 (prima in tandem con Mark Hurd poi, dal 2019, da sola). Con un passato nel mondo delle banche d’affari, Catz è presente anche nella classifica Forbes delle donne più potenti al mondo (nel 2021 era al 19esimo posto). Nella top 10 dei ceo più pagati compare in ultima posizione, dietro una sfilza di uomini del mondo tech e biotech. Tutti (Catz compresa) decisamente strapagati: basti pensare che, secondo 1
Lamborghini a zero CO2
Anche Lamborghini imbocca la strada delle emissioni zero: la Casa di Sant’Agata bolognese allarga la sua gamma con il primo modello 100% elettrico battezzato Lamborghini Revuelto (nella foto). Il debutto è fissato per il 2025. Oltre a essere totalmente elettrica, la Revielto è anche una Lamborghini a tutti gli effetti, da cui è lecito aspettarsi prestazioni di tutto rispetto. Stando alle prime indiscrezioni, dovrebbe portare in dote un corpo vettura da Gran Turismo 2+2, andando a competere, in buona sostanza, con la Ferrari Purosangue.
l’Economic Policy Institute (EPI), nel 2020 l’amministratore delegato medio di una grande azienda ha guadagnato 351 volte la retribuzione del lavoratore medio su base reale. Per realizzare la Top 10, Fortune 500 ha analizzato i pacchetti retributivi
di 280 ceo, che hanno guadagnato un compenso totale mediano di 15,9 milioni di dollari, +30% rispetto all’anno precedente. La retribuzione totale (riferita all’anno fiscale più recente dell’azienda) tiene conto di: stipendio e bonus; altri compensi,
come le assegnazioni di azioni vincolate, i pagamenti di incentivi a lungo termine e i benefit; guadagni azionari sotto forma di stock option. Ecco qui sopra i ceo più pagati durante l’esercizio 2021.
IN BREVE DAL MONDO
Una Stella molto green
Svolta green per Stella McCartney (nella foto). Il brand di lusso fondato dall’omonima stilista ha annunciato il debutto nei negozi della sua Frayme Mylo: si tratta di una borsa in fibra di micelio, l’apparato vegetativo dei funghi, formato da un intreccio di filamenti, già presentata lo scorso ottobre per la collezione primavera-estate 2022. È un primato nel mondo dei tessuti vegani per la moda sostenibile. Per la realizzazione della borsa, scrive MF Fashion, Stella McCartney ha collaborato con Bolt threads, pionera nella creazione di Mylo, una pelle vegana certificata a base biologica.
GESTORI del MESE
Jeremy Podger - Fidelity International Nicola Francia - UniCredit Rocco Bove - Kairos Paolo Paschetta - Pictet Asset ManagementQuel giusto equilibrio
di Francesca Vercesi
Le preoccupazioni dovute al conflitto in corso tra Russia e Ucraina, alle difficoltà di approvvigionamento, all’aumento delle pressioni inflazionistiche e ai timori di un possibile rallentamento recessivo hanno causato una generale debolezza dei mercati. Ma stanno emergendo nuove opportunità. Una drastica correzione del mercato come quella vista di recente può essere un buon punto di ingresso ai mercati? Ne parliamo con Jeremy Podger, gestore del FF World Fund di Fidelity International
Come vi state muovendo? Sebbene le valutazioni dei titoli growth in generale e di quelli tecnologici in particolare non si siano ancora corrette verso le loro medie di lungo periodo, sembra che sia giunto il momento di iniziare a cercare nuove opportunità tra la lunga lista delle vittime. Per la maggior parte degli ultimi due anni abbiamo evitato la maggior parte dei titoli ad alta crescita perché pensavamo che le loro valutazioni sarebbero probabilmente scese nei prossimi anni. Questo rischio non è scomparso, ma ora è meno minaccioso di un tempo. Ci stiamo facendo strada tra i settori che la gente amava e che ora non ama più. Ma non sarà facile. Molte aziende tecnologiche hanno registrato un’enorme accelerazione
Stiamo iniziando a intravedere operazioni con un buon potenziale di crescita
della crescita durante la pandemia e ora dobbiamo adeguarci a una decelerazione. Indubbiamente, nei prossimi anni la tecnologia continuerà a offrire opportunità, ma è altrettanto importante il modo in cui le società non-tech sapranno integrarla e sfruttarla per creare un vantaggio competitivo.
Il growth quindi non è più l’unica via? No. Come abbiamo visto negli ultimi mesi, il costo della delusione causata da titoli growth con rating elevato può essere molto più alto di quello di titoli value meno costosi. Anche dopo la recente correzione, i primi sono ancora costosi (a fronte degli utili attesi nel breve termine) rispetto a cinque anni fa, mentre i secondi sono più economici. Quindi, se da un lato ci stiamo muovendo per trovare buoni titoli growth penalizzati dal crollo del mercato, dall’altro ci sono ancora molti titoli value che sembrano interessanti. È uno di quei casi in cui è meglio iniziare a cercare opportunità eccezionali sia sul fronte growth sia su quello value.
In cosa sperare, a questo punto? Stiamo iniziando a intravedere un certo numero di possibili operazioni che potrebbero avvenire nel corso dell’anno, alcune con un buon potenziale di crescita. Un ritorno alla normalità sarebbe molto gradito.
@bluerating_com
Jeremy Podger gestore del FF World Fund di Fidelity International
Podger (Fidelity International): “Opportunità sia sul fronte growth, sia sul value”
CONTINUIAMO A SCRIVERE LA STORIA.
L’Espresso, nella sua lunga tradizione, ha sostenuto le più importanti battaglie politiche e sociali per contribuire alla crescita del nostro Paese. Continuerà a farlo con gli approfondimenti giornalistici, sui temi della politica, dell’economia, della cronaca e della cultura, attraverso tutti gli strumenti della comunicazione di oggi e di domani, per costruire il sistema editoriale di riferimento di un’Italia che guarda al futuro.
L’ESPRESSO TUTTO CIÒ CHE ERA E TUTTO IL NUOVO CHE VERRÀ.
Bond, il giusto equilibrio
La view sul redditto fisso di Bove, responsabile del desk obbligazionario di Kairos
di Francesca Vercesi
Tra shock di offerta, guerra, incertezza e un ciclo economico in rallentamento, gli ultimi mesi sono complicati per gli investitori che hanno dovuto affrontare non solo un calo dei mercati azionari ma anche una discesa dei prezzi dei bond. Siamo a un punto di svolta o il contesto può deteriorarsi ulteriormente? BLUERATING ha incontrato Rocco Bove (nella foto), in Kairos dal 2011 come responsabile del desk obbligazionario e gestore insieme ad Andrea Ponti del fondo obbligazionario flessibile KIS Bond Plus, che ha da poco festeggiato i primi 10 anni di attività con una performance sopra al 50% dal lancio.
Cosa sta succedendo?
Siamo alle porte di un nuovo sistema economico, che segnerà tra gli altri il ritorno del reddito fisso come componente di diversificazione e driver di performance nei portafogli.
Qual è la situazione in Europa? L’invasione dell’Ucraina ha complicato il quadro. Non escludiamo una recessione in Europa e, indipendentemente dal quadro statistico, ci aspettiamo comunque un rallentamento economico e un’inflazione più persistente rispetto alle previsioni di inizio anno. Ma i rischi maggiori, secondo noi, sono nell’approvvigionamento energetico più che nell’aumento dei prezzi.
È grande la polemica sul modo in cui si stanno muovendo le banche centrali. Cosa ne pensa? Dopo anni è finito il regime a tassi zero e questo segna la fine dell’epoca di repressione finanziaria che abbiamo vissuto a partire dal 2008 in cui tutto saliva a qualunque prezzo. Le nuove mosse delle banche centrali (in ritardo, parzialmente per scelta, e con una comunicazione non sempre efficace) riportano però al centro i fondamentali. Da ora in poi la selettività sarà cruciale: i mercati hanno già prezzato molte delle cattive notizie, e le valutazioni stanno tornando su livelli interessanti, anche per le obbligazioni. In particolare il reddito fisso, dopo un periodo particolarmente complicato, potrebbe tornare gradualmente a rivestire un ruolo più tradizionale nei classici portafogli bilanciati 60/40, sia come driver di performance che come fattore di diversificazione accanto alla componente equity. Il movimento che sta guidando il mondo degli investimenti oggi è l’andamento dei tassi di interesse.
L’obbligazionario è molto interessante ma molto complicato. Come muoversi? Vero. Il repricing è stato violentissimo e veloce ed è difficile dire se siamo già al punto di equilibrio. Un aspetto da considerare è che i tassi che salgono raffreddano l’economia. In parte una profezia autorealizzante quindi.
Il bond può ballare ancora un pochino, non sappiamo quanto e perché, non sappiamo come si muoverà davvero l’inflazione. Non rientrerà al 2% ma se anche dovesse fermarsi tra il 3% e il 4 % non sarebbe male. Oggi siamo all’8%. Inoltre la volatilità va considerata ma i rendimenti sono di nuovo interessanti. È imprescindibile oggi avere un’ottica strategica nei confronti del mondo obbligazionario. La sfida è epocale.
Cosa mettere in portafoglio? Vince l’approccio dinamico ma cauto perché la realtà è mutevole. Le curve sono piatte, non serve andare su scadenze lunghissime, 5-7 anni va bene. In un paniere metterei un po’ di inflation linked e tasso variabile. Farei attenzione agli high yield, meglio investment grade dove i prezzi sono interessanti. No agli emergenti, sì ai Treasury. Il debito italiano è interessante ma non è certo l’unica cosa a cui guardare.
@bluerating_com
Quel trend è secolare
di Edoardo Blosi“Nel processo di transizione energetica la guerra russa-ucraina sta giocando il ruolo di acceleratore”. Parola di Paolo Paschetta, country head per l’Italia di Pictet Asset Management, che di seguito espone nel dettaglio il suo pensiero. “L’azione militare di Mosca ha rotto gli equilibri di un sistema energetico europeo sbilanciato: nel 2021, come sottolinea la Commissione Europea, le importazioni russe di gas e petrolio hanno raggiunto rispettivamente oltre il 40% e il 27% del totale. Il piano REPowerEU (presentato da Bruxelles lo scorso 18 maggio) rappresenta il futuro di un’Europa meno dipendente dall’esterno e pronta a porre le basi per una Unione energetica. Il piano mira a perseguire tre principali obiettivi energetici: autonomia, indipendenza e sicurezza. Complessivamente, saranno impiegati 300 miliardi di euro, da ripartire su quattro pilastri: accelerare sul fronte delle rinnovabili; incentivare il risparmio energetico; investire in nuove energie e infrastrutture; diversificare fonti energetiche e fornitori. Delle risorse complessivamente impiegate, 75 miliardi circa arriveranno tramite sovvenzioni e 225 miliardi circa sotto forma di prestiti. A questi 300 miliardi, si aggiungeranno poi 20 miliardi dal Market Stability Reserve, il
mercato ETS (Emissions Trading System) su cui vengono scambiati i diritti a inquinare. Le misure previste da Bruxelles prevedono anzitutto l’aumento dell’utilizzo di fonti rinnovabili, che dovrebbero raggiungere un livello del 45% del fabbisogno energetico complessivo entro il 2030 (rispetto al 15% attuale). Il piano europeo fissa inoltre l’obiettivo di 10 milioni di tonnellate di produzione di idrogeno rinnovabile e di 10 milioni di tonnellate di importazioni entro il 2030 per sostituire gas naturale, carbone e petrolio nelle industrie più difficili da decarbonizzare. Ci sarà inoltre una diversificazione delle importazioni di gas. Il piano adottato da Bruxelles ha l’obiettivo di permettere all’Europa di non restare vincolata ad un solo paese esportatore, prevedendo la collaborazione con partner internazionali per diversificare gli acquisti. La Commissione ha inoltre annunciato il piano per la creazione di una piattaforma comune (su adesione volontaria) per l’acquisto di gas, gnl e idrogeno (joint purchasing mechanism) e la stipula di partnership strategiche di lungo termine sul fronte dell’import. La transizione energetica si conferma quindi un trend secolare che resta fortemente supportato da driver fondamentali, di cui beneficiano le strategie tematiche di Pictet AM”. @bluerating_com
Paolo Paschetta country head per l’Italia di Pictet Asset Management
(Pictet AM): “La guerra in Ucraina accelera la transizione energetica”
One stop shop
L’ampia gamma caratterizza i certificati di UniCredit
di Edoardo Blosi“Siamo molto fieri di ricevere questo premio, in modo particolare perché mette in risalto la completezza della nostra offerta di Certificati sul mercato”. Nicola Francia, head of Private Investor Products & Southern Europe Coverage di UniCredit, commenta così il riconoscimento ricevuto il 16 giugno alla prima edizione degli ITForum Awards. In quell’occasione UniCredit è stata premiata nella categoria “Certificati: offerta di prodotti più completa” per l’ampiezza della gamma di sottostanti. “UniCredit è stata tra i primi emittenti a quotare certificati in Italia, seguendo nel tempo l’evoluzione del mercato attraverso l’aggiornamento continuo della gamma, mettendo sempre al centro dell’attenzione l’esigenza degli investitori”, continua Francia che aggiunge: “In questo momento la nostra gamma conta oltre 4mila prodotti a leva, tra Covered Warrants, Leva Fissa e Turbo, su oltre 80 sottostanti. Guardando, invece, ai prodotti di investimento, abbiamo oltre 1500 strumenti quotati in Italia: vantiamo la gamma di Bonus Certificate più ampia sul mercato e offriamo una vasta scelta anche sui Cash Collect. Recentemente, abbiamo arricchito la gamma dei Certificati Benchmark, introducendo strumenti su Indici tematici creati seguendo le nuove tendenze di mercato. Tra questi spicca quello sull’indice
“Stoxx Sustainability Select 30”, che nell’ultimo ha performato in controtendenza rispetto ai mercati azionari. Ci poniamo come l’emittente one stop shop, in grado di fornire una gamma di prodotti che possa coprire qualsiasi bisogno e qualsiasi view d’investimento”.
Quali sono le tipologie di certificate dedicate in particolare agli investitori in funzione del loro profilo di rischio e quali invece sono più adatte ai trader?
Da anni siamo un punto di riferimento importante per i trader italiani, grazie a un’offerta diversificata e granulare. Fanno riferimento ai nostri Leva Fissa, Turbo e Covered Warrant, a seconda della view di mercato e della strategia d’investimento. Gli operatori che vogliono puntare sulla volatilità utilizzano più di frequente i Covered Warrant, i trader di brevissimo periodo utilizzano i Leva Fissa mentre chi ha orizzonti temporali di qualche giorno, o cerca la copertura di portafoglio in maniera dinamica, è più propenso ad utilizzare i Turbo Certificate. Per quanto riguarda i Certificati d’investimento, l’offerta è ancora più variegata ed è pensata per andare incontro alle diverse esigenze degli investitori, al proprio profilo di rischio e in base alle condizioni di mercato. Abbiamo circa 1000 Cash Collect, la tipologia di Investment Certificate più gettonata al momento,
Lavoriamo costantemente all’innovazione di prodotto e di sottostante per ampliare la nostra offerta
Nicola Francia head of Private Investor Products & Southern Europe Coverage di UniCreditin diverse varianti (Fixed Cash Collect, Airbag, Maxi, Step Down). Nelle fasi di mercato volatile come quello che viviamo attualmente, è molto importante alimentare la gamma costantemente per offire soluzioni con strike aggiornati, al fine di “monetizzare” l’alta volatilità sotto forma di cedole e barriere più basse. @bluerating_com
AZIMUT REPORT
Dal proprio profilo Facebook, Danilo Perini, partner, azionista e manager di Azimut, condivide, commenta e spiega le operazioni e le attività che vedono coinvolta la società per cui lavora.
FINANZA PERSONALE
Il suo mondo è la finanza personale. Lui è Pietro Michelangeli e dal 2017, tramite il suo canale YouTube, insegna a guadagnare, spendere, risparmiare e a investire correttamente.
ANALISI A PORTATA DI CLICK
Starting Finance è uno dei più importanti profili social finanziari in Italia. Su Instagram offre dati e analisi dell’economia sia italiana sia internazionale, oltre a informazioni su grandi imprenditori e aziende.
INVESTIRE CONSAPEVOLMENTE
Gianluca Sidoti, consulente finanziario indipendente, è fondatore di TraDetector, un sito di formazione in ambito finanziario, per prenderer le migliori decisioni e diventare un investitore autonomo e consapevole.